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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:1986:19860120

19860120 - 20 gennaio

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Educazione e trasformazione spirituale

L'istruzione di tempi attuali sviluppa l'intelletto e le abilità, ma fa ben poco per potenziare le buone tendenze. A che serve tutto lo scibile se una persona difetta nel carattere? Gli studi fatti sono, in questo caso, come l'acqua che cade in un tubo di scarico. Se la grande erudizione serve per moltiplicare i desideri, non è di grande utilità: potrà fare di un uomo un campione di dialettica, ma lo rende inetto all'azione.

Le conquiste dell'uomo in campo scientifico e tecnologico hanno favorito il miglioramento delle condizioni materiali.

Ma ciò di cui oggi si ha maggiormente bisogno è la trasformazione spirituale dell'essere umano.

L'istruzione dovrebbe servire non solo a sviluppare l'intelligenza e le capacità dell'uomo, ma anche ad ampliare le sue vedute per renderlo utile alla società ed al mondo in generale.

Questo diventa possibile solo con l'educazione spirituale, che dovrebbe essere impartita insieme all'insegnamento delle scienze fisiche, dando così all'uomo la preparazione necessaria per condurre una vita più disciplinata e morale.

Se manca l'auto-controllo, non c'è educazione. La vera educazione dovrebbe informare l'animo a sentimenti di compassione e di umanità, non spingere l'uomo all'amor proprio ed alla ristrettezza mentale.

La spontanea simpatia ed il rispetto per tutti sgorgano dal cuore di chi è stato educato in modo corretto. Egli sente la predisposizione a servire la società piuttosto che la preoccupazione di personali ambizioni, ed è questo il vero fine di un'autentica educazione.

Timore e fede

L'educazione deve infondere nell'animo dei giovani il timore e la fede:

il timore del peccato e la fede in Dio.

Lo studente dev'essere portato a capire che, se commette un'azione peccaminosa o immorale, perderà il rispetto del prossimo; deve quindi imparare a non comportarsi in modo disonesto.

È necessario che gli studenti imparino ad amare profondamente la propria madre e la Patria. “Desabhakti”, l'amore per il proprio Paese, è una forma di devozione verso Dio.

Chi non ama sua madre, il suo Paese, la madrelingua e la propria religione, finirà per condurre una ben povera vita.

Il sistema pedagogico è irto di problemi.

Non è in grado di risvegliare nell'animo dei giovani l'amore, la pazienza, la forza morale, ma incoraggia in loro l'istinto animalesco; non dà spazio ai valori umani, quali la verità e la rettitudine, né sa stimolare gli studenti al sentimento dell'umiltà, che è indice di una buona educazione.

I genitori vogliono dare un'istruzione ai figli, ma non si interessano affatto del genere di educazione che verrà loro impartito.

Il metodo educativo dovrebbe coadiuvare a fare degli studenti espressioni di verità, d'amore, di buona condotta, di pace e di non-violenza, che costituiscono i valori umani.

La cultura accademica, da sola, non ha gran valore può soltanto aiutare a guadagnarsi i mezzi di sussistenza.

La vera cultura oltrepassa questi limiti: è preparazione alla vita nel senso morale e spirituale.

A causa della carenza di valori umani nel sistema educativo-scolastico, una persona “colta” sprofonda nei guai e nell'inquietudine.

Chi è responsabile dello stato deplorevole in cui si trova oggi il sistema pedagogico, privo com'è di disciplina fra gli studenti e di valori morali fra le persone istruite? Non va bene criticare gli studenti; gli insegnanti non capiscono i loro impulsi né le loro esigenze, e i giovani, d'altra parte, non hanno troppo rispetto per i docenti;

la direzione ed i responsabili degli Istituti di Istruzione, a loro volta, non capiscono i problemi degli istitutori né le vere necessità dei ragazzi e gli uomini politici, avvantaggiati dalla situazione, interferiscono nei programmi scolastici.

Ci sono poi dei casi in cui deve intervenire la polizia che, qualche volta, è costretta a chiudere l'accesso all'Istituto. Questa situazione è imputabile ai genitori, agli insegnanti, ai dirigenti ed al Governo. Ciascuno di loro, in qualche modo, è responsabile della decadenza del sistema scolastico-educativo ciascuno di loro ha mancato di assolvere i rispettivi compiti.

II dovere dei genitori

Il sistema pedagogico che l'India ha ereditato dall'Inghilterra aveva Io scopo di preparare gli allievi a ricoprire certi incarichi, soprattutto nelle amministrazioni straniere. Ora però il legame fra istruzione e lavoro dev'essere sciolto,

la finalità della preparazione scolastica dev'essere la vita, non il sostentamento.

La scuola deve preparare i giovani ad assumersi tutte le responsabilità del cittadino. I genitori hanno il primario dovere di plasmare il carattere dei figli e l'affetto non deve indurli a concedere loro un'eccessiva libertà.

I ragazzi devono imparare a dominarsi e ad osservare la disciplina. Se i genitori trascurano l'educazione dei figli sin dall'età infantile, non sarà poi loro facile correggerli.

In Telugu si dice che se la nuora ha il colorito scuro, anche i suoi figli saranno di carnagione scura. Il sistema educativo può essere paragonato alla nuora; se è imperfetto, il risultato sarà imperfetto e l'intero Paese ne subirà le conseguenze; se gli studenti sono disciplinati e bene educati, il Paese sarà sano e forte.

Qual è la responsabilità del Governo?

Ogni volta che si verifica un cambiamento nel Ministero all'Istruzione, cambia anche il metodo pedagogico, col risultato negativo dell'incertezza e dell'instabilità, mentre i principali difetti rimangono e gli studenti ne soffrono le conseguenze.

Non c'è dunque motivo di biasimare gli studenti che sono come la pietra usata dallo scultore, il quale, da un ruvido sasso, sa creare una bella statua.

Genitori ed insegnanti hanno il molo dello scultore, e devono modellare la forma e la figura dei ragazzi di cui sono responsabili; se daranno loro il buon esempio, essi diventeranno modelli di perfezione e faranno onore alla Nazione.

Astenersi dalla politica

C'è una regola di base che dovrebbe essere osservata sia dagli allievi che dai docenti. Entrambi dovrebbero evitare assolutamente di occuparsi di politica. Gli studenti potranno occuparsene, se lo vorranno, dopo aver terminato i loro studi ed aver cominciato ad essere economicamente indipendenti.

lo non sono contro gli uomini politici o la politica, che è un elemento essenziale per la crescita di una nazione; ma ciò che mi preme dire è che non bisogna avventurarsi nel campo politico quando si è immaturi ed ancora nell'età dell'adolescenza.

Se un giovane si interessa di politica mentre è ancora studente, non farà bene né una cosa né l'altra ed avrà sciupato la sua vita.

Gli insegnanti, da parte loro, non hanno alcun motivo per dedicarsi alla politica. L'unico dovere che hanno è quello di badare ai ragazzi affidati alle loro cure, per farne dei buoni patrioti e degli onesti cittadini, rappresentanti della cultura e delle tradizioni del Paese.

Spesso le battaglie elettorali si sono concluse con danni alla proprietà ed alla vita di molte persone. ln quelle inutili esercitazioni sono state sprecate grandi quantità di energia e di danaro.

È senza dubbio necessario incoraggiare gli studenti al primato, ma bisogna farlo nel modo giusto; dopo tutto i giovani rimangono nel collegio per breve tempo.

II Vice-Rettore ed i Presidi dovrebbero riunirsi per studiare insieme i metodi più adatti, capaci di infondere nei giovani il senso della disciplina, di incoraggiarli a comportarsi bene ed invogliarli a proseguire gli studi.

Non dovrebbero esserci elezioni, ma selezioni. II Preside dovrebbe scegliere uno studente non solo bravo negli studi, ma esemplare nella condotta e nella dedizione al servizio disinteressato, e fare di lui il capo-guida degli altri. Le elezioni si tengono per la cosiddetta “unione degli studenti”!

Ma quale unione? Ciò che si nota nelle assemblee studentesche è solo il dissenso, il disaccordo e la reciproca rivalità.

Gli allievi sono innocenti e gli insegnanti dovrebbero guidarli verso il retto cammino ma, sfortunatamente, non fanno la loro parte.

Anch'essi hanno i loro “comitati” e si dedicano ad attività non rispondenti ai loro compiti, mentre i giovani li imitano!

La caratteristica della vera educazione è l'umiltà, che attira il rispetto.

Il meritato rispetto apre la strada alla ricchezza che, a sua volta, porta all'osservanza del Dharma; il Dharma è il mezzo per assicurarsi la liberazione (Mukthi).

Purtroppo si dà importanza solo alla bravura intellettuale, ed è un errore perché bisogna valorizzare soprattutto il carattere. Se il programma educativo non prevede la formazione del carattere, non è valido.

A che serve possedere un latifondo di dieci acri incoltivabile?

Vale molto di più un piccolo appezzamento di terreno fertile.

Livello universitario

Il sistema prevalente nella valutazione degli studenti universitari è deplorevole. Se il giovane merita un voto del 25 o 30 su 100 in una materia, gli si dà il giudizio di maturità e viene promosso.

Questo significa soltanto che uno ha la facoltà di commettere errori nella misura del 70 o 75%; se questi errori vengono tollerati quando uno è ancora studente, quanti potrà fame in seguito quando lavorerà?

Potrebbe anche arrivare al 100%, ed allora perderebbe l'impiego. Non è certo una situazione soddisfacente.

“Guarda in su e mira alto” dovrebbe essere il motto di ciascuno. Mirare in basso è un crimine!

Se uno studente intende raggiungere il 90% potrà ottenere il 60%, ma se aspira solo al 30 non avrà che il 15 su cento di votazione.

C'è anche un'altra abitudine deprecabile, dovuta all'interferenza di estranei. Il Ministero alla Pubblica Istruzione concede qualche voto in più, il Ministro ne concede degli altri ed il Segretario vi aggiunge la sua parte. Con tutti questi voti regalati, quale studente potrà avere interesse allo studio?

L'India è chiamata la Terra del Karma del sacrificio e della grandezza ma, a causa del sistema didattico difettoso, è diventato il Paese della baldoria, pieno di malanni, il cui popolo si sta rovinando la salute ed il carattere.

Non è certo una bella situazione. Se ci fossero almeno dieci studenti ti dotati di nobili virtù e di carattere irreprensibile sarebbe sufficiente. Ciò che si richiede è la qualità non la quantità.

Se il sistema pedagogico contribuisse alla formazione di studenti arricchiti da un buon temperamento ed impegnati nella causa dei valori umani, il Paese diventerebbe più forte e più grande e sarebbe d'esempio al mondo.

Rispetto per i docenti

l docenti non devono supporre di appartenere ad una categoria disprezzabile, perché l'insegnamento è una professione nobile ed onorata. L'insegnante forma anche i Re. Infatti, nell'antichità i Re e gli Imperatori, nella loro giovane età, dovevano sottostare ad un Maestro, Bala Gangadhar Tilak, grande patriota e combattente per la libertà, docente di professione, a chi gli chiedeva quale carica avrebbe voluto ricoprire quando il Paese fosse stato indipendente, rispose che non gli interessava diventare ministro o direttore di qualche ufficio amministrativo, ma che avrebbe preferito mantenere la sua professione di insegnante per poter avviare molti giovani alla carica di ministro o di capo piuttosto che rivestire lui stesso quel grado.

Tale è la dignità e la nobiltà di questa professione. Il progresso scientifico tende a perdere il riscontro morale;

una massima sanscrita ammonisce che senza controllo non c'è nobiltà. La gente si compiace dei successi straordinari della scienza e della tecnologia; lo scienziato nell'esplorare i misteri della natura, ha perfezionato la sua conoscenza degli elementi, ma tutte le sue cognizioni non sono maggiori di quelle che aveva Hiranyakasipu.

Dovrebbe rendersi conto che, nel controllare le forze della natura, l'equilibrio non dev'essere turbato.

Chi si occupa della Natura deve avere tre requisiti: la conoscenza delle Leggi Naturali, la capacita di utilizzare le energie naturali a vantaggio del benessere umano e l'abilità di mantenere l'equilibrio fra tutte le forze che operano nell'Universo.

Lo sconvolgimento di tale equilibrio, infatti, provoca dannose conseguenze, quali l'erosione del suolo, l'inquinamento atmosferico, ecc.

Necessità dell'equilibrio

Gli allievi dovrebbero apprendere non solo la conoscenza, ma anche la destrezza e il senso dell'equilibrio. Nell'attuale sistema didattico manca questo insegnamento congiunto; si seguono interessi personali senza riguardo a quelli degli altri.

La Scienza ha reso possibile all'uomo di esercitare un grande controllo sul mondo materiale, ma egli non ha imparato a controllarsi.

Winston Churchill un giorno osservò:

“L'uomo ha conquistato tutto, tranne se stesso”.

Prahlada disse la medesima cosa a suo padre, Hiranyakasipu:

“Hai conquistato tutto il mondo, ma non hai saputo conquistare te stesso.”

Se l'attuale metodo educativo dev'essere migliorato, l'unica via è l'abbattimento dell'egoismo e la preparazione degli studenti al servizio sociale. Come prepararli?

Bisogna destare in essi l'amore altruistico.

L'amore è di due specie: naturale e divino.

L'amore naturale si manifesta con la speranza di avere qualche cosa in cambio.

L'amore divino si esprime nella dedizione, senza attendere nessuna ricompensa è sempre disposto a dare, mai a ricevere.

È questo l'amore che l'educazione deve suscitare nei ragazzi: è l'amore divino che va da cuore a cuore, da mente a mente, da anima ad anima.

Indipendenza dal Governo

Per attuare un effettivo miglioramento nel sistema pedagogico, è necessario che gli Istituti di Istruzione siano indipendenti dal controllo governativo, come Io è la Magistratura.

Dovrebbero poter funzionare con poteri autonomi, non soggetti ad influenze di governanti o politici.

L'Istruzione dovrebbe esser controllata da un Ente Nazionale composto di docenti esperti, interessati soltanto alla formazione dei giovani.

lscriversi alla Facoltà di Medicina costa, ed i genitori che vogliono avviare i figli alla professione medica, devono procurarsi la somma necessaria.

Quando uno studente ha finito i suoi studi ed incomincia ad esercitare la professione, la sua prima preoccupazione è quella di guadagnare comunque dei soldi per ricuperare l'ammontare speso per la sua istruzione, ricorrendo anche a mezzi illeciti.

Se incomincia ad agire in tal modo, il suo carattere si indebolisce. Non bisogna assolutamente mettere i giovani in condizione di prendere delle consuetudini che possono corromperli sin dall'esordio della loro carriera.

Un altro problema che riguarda l'insegnamento è la diversità dei metodi fra Stato e Stato. Queste divergenze creano difficoltà ai genitori, costretti a trasferirsi per facilitare l'ammissione dei loro figli nella scuola di uno Stato diverso.

Dovrebbe esserci uniformità d'insegnamento in tutta la Nazione.

l Rettori ed i Presidi degli Istituti dovrebbero riunirsi per studiare insieme un programma dell'Istruzione Superiore comune a tutto il Paese, programma che dovrebbe prevedere il termine di tutti gli esami per il 20 di aprile e la comunicazione degli esiti nella seconda settimana di giugno, in modo da permettere la riapertura delle Scuole entro la fine dello stesso mese e dare agli studenti la possibilità di iscriversi ad un qualunque Istituto secondo una loro scelta.

Un programma degli esami uguale per tutti gli Stati è veramente indispensabile.

Istruzione gratuita negli istituti del Sai

Non dovrebbe esserci rapporto fra danaro ed istruzione.

Negli Istituti di Istruzione Superiore Sathya Sai (di cui è Rettore Magnifico il Bhagavan Baba) prevede, per il nuovo anno accademico 1986, l'istruzione gratuita per gli studenti di ogni grado, compresi i laureati che frequentano i corsi di perfezionamento, allo scopo di dare una corretta educazione agli allievi e di far loro accettare la disciplina dell'Istituto.

Se riscuotete del danaro dai candidati esterni, diventate strumenti nelle loro mani. Se invece l'istruzione è gratuita, è possibile avere il controllo degli studenti, impartire lezioni sui valori morali e formare il loro carattere.

Attualmente, in alcune scuole, i programmi scolastici prevedono dei corsi di insegnamento “morale” che, però, figurano soltanto suII'orario. Spesso, le ore da dedicare a quelle discipline, sono impiegate per insegnare altre materie.

Sin dall'età infantile, che è la più ricettiva, i bambini dovrebbero imparare a coltivare l'amore verso il prossimo. L'amore porta all'unione e l'unione induce alla purezza, che è qualità divina. Oggi non c'è amore e, anziché unione, troviamo ostilità.

Un essere umano privo di sentimenti d'amore è peggio degli animali selvaggi.

Animali, uccelli e piante sono d'aiuto ad altre creature, ma l'uomo, egoista, non solo non aiuta il suo prossimo, ma spesso gli è nocivo.

Le persone colte, sotto questo aspetto, sono anche peggiori della gente incolta. I giovani criminali, contrabbandieri, rapinatori di banche, o colpevoli di altri crimini contro la Società, sono istruiti.

È forse questo il genere di trasformazione che ci si aspetta dalla preparazione scolastica? No.

L'istruzione deve imprimere negli studenti ideali ben precisi, portarli a capire che esiste una sola casta, che è quella dell'Umanità; una sola Religione, quella dell'Amore; un solo linguaggio che deve provenire dal cuore.

Sono questi gli ideali che i giovani devono perseguire se si vogliono evitare futili differenze di opinioni e inutili recriminazioni.

Insegnare con amore

Si può insegnare l'Amore soltanto con l'Amore.

In virtù del mio Amore, che è naturale in me (Swabhava), gli studenti degli Istituti Sathya Sai sono disciplinati e nelle nostre scuole non ci sono disordini. lo non ho animosità verso nessuno; può darsi che ci siano delle persone che mi criticano o che sentano malevolenza od anche ostilità nei miei riguardi.

Ma io non ho nemici perché tutti mi sono cari. L'Amore è la mia caratteristica permanente; non ho preoccupazioni, ma sono sempre felice e sereno.

L'Amore che filtra dalle parole è Verità; quando si manifesta nelle azioni è Dharma;

quando si esprime nel pensiero è Pace;

quando trapela nella comprensione è Non violenza.

Questo Amore scorre in noi come un fiume invisibile.

Solo con la potenza delI'Amore possiamo modificare il sistema pedagogico e guidare i giovani all'attuazione pratica dei valori umani, condizione ideale per condurre una vita nobile ed elevata.

Mi appello a voi tutti perché seguiate queste direttive in modo che l'istruzione sia efficace ed abbia veramente la finalità di formare dei buoni cittadini di cui il Paese possa andar fiero.

Auditorio dell'Accademia Musicale.

Madras, 20.1.1986

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