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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:1986:19860904

19860904 - 04 settembre

Discorso Divino di Bhagawan Sri Sathya Sai Baba

Materialismo e carattere

Tutte le sacre scritture del mondo non sono in grado di squarciare il velo che ricopre la mente umana. Da una parte di questo velo c'è Dio e dall'altra l'individuo, da un lato la causa e dall'altro l'effetto, la creazione.

Devoti, pensate a questo.

se i vostri pensieri, le vostre parole e le vostre azioni non sono buone, come potete pensare che Sai possa coprirvi di gioia?

La mente duale

La mente ha due aspetti: quello animale e quello divino.

La mente che viene in contatto con i sei nemici dell'uomo - desiderio, odio, cupidigia, lussuria. ira e invidia - non può apprezzare le sue potenzialità divine.

Essa sarà soggetta alla sofferenza ed alle altre influenze dell'ambiente. Un uomo che ha tale mente si rovinerà e diverrà peggio di una bestia. Se un individuo usa i suoi desideri, il suo tempo e le sue capacità in modo corretto, secondo rettitudine. moralmente, e se si accompagna a gente buona, potrà ottenere buoni risultati.

La via della virtù essa Io condurrà a Dio e a gioire della sacralità del Divino. L'uomo dovrebbe realizzare che il suo primo dovere è di sviluppare la bontà e di estenderla a coloro che sono intorno a lui.

Tutti gli esseri umani sembrerebbero uguali. ma ad un esame approfondito noteremo differenze nel parlare, nel pensiero e nella condotta.

L'uomo dovrebbe armonizzare i suoi pensieri con le sue parole e le sue azioni e contemplare la Divinità che è in lui. Egli dovrebbe poter santificare la propria vita usando la sua mente in modo corretto, e per fare ciò è necessario che i suoi pensieri siano buoni.

Questi ultimi possono classificarsi in “puri” ed “impuri”.

Se indulgiamo a pensare sempre ai difetti altrui e desideriamo ciò che non ci appartiene, dando fastidi e sofferenze con la nostra condotta, dimenticando Dio e credendo solo nel profano, la nostra mente sarà “impura” perché piena di pensieri cattivi.

L'impurezza del pensiero potrebbe inizialmente apparire piacevole, così come gli atti malvagi, ma nel tempo essi getteranno l'uomo veramente nelle difficoltà!

Quando si pensa male degli altri tale male si riverserà su di noi in maniera molto maggiore di quanto sia stato il danno causato. È un grave peccato, dunque, pensare male degli altri! Gli effetti del pensiero si riflettono sul viso. La mente dell'uomo consiste in processi del pensiero. Essi vanno e vengono e spariscono, ma lasciano sempre il loro segno.

È per questo che non dobbiamo lasciare spazio ai pensieri non buoni, ma desiderare sempre il bene per gli altri e la loro prosperità. Ciò che la nostra mente dovrebbe poter fare è canalizzare la nostra vita sul retto cammino. Tutti gli oggetti che vediamo sono forme del nostro pensiero. Il mondo, che consiste nei cinque elementi, e il nostro corpo, sono in un certo senso emersi dai nostri stessi pensieri.

Questi pensieri possono essere buoni o cattivi ed avere il potere di controllo sul mondo. Problemi e difficoltà nascono per la scarsa discriminazione fra pensieri buoni e cattivi. Ogni pensiero deve essere vagliato ed accettato.

Vemana (avatar) disse che nella mente esiste il mondo intero, e quindi non vi era ragione di sapere cos'è quest'ultimo.

“Come pensi così diventi”

L'uomo è veramente pazzo: cerca il principio Divino nel mondo, quando esso è in lui!

Persino l'uomo comune può realizzare se stesso con i propri pensieri.

I pensieri possono fare di un criminale un santo, e fare diventare divina anche una scimmia o trasformare l'uomo in demonio.

Noi tendiamo a prendere la forma dei nostri pensieri. Se pensiamo male diventiamo cattivi, e viceversa. Quando mettete l'oro nel crogiolo esso assumerà la sua forma.

I saggi dei tempi antichi usavano continuamente contemplare Dio ed immergere la loro mente in Dio e quindi poterono diventare Dio perché “come pensi cosi diventi”.

Ecco perché è importante pensare sempre bene, guardare cose buone ed essere buoni. La mente ha alcuni difetti.

Il primo e più importante, è di pensare che Dio sia un'entità separata da noi.

Le scritture, la storia, la mitologia, la Bhagavad Ghita, hanno sempre dichiarato l'unità fra Dio e l'uomo. Ma l'uomo si sente separato e crede di essere il suo corpo.

Egli deve realizzare la verità affermata dalle scritture, ed aver fede in essa.

Nei tempi antichi i saggi avevano realizzato tre importanti fatti:

  1. Se si è perso la ricchezza non si è perso nulla!
  2. Se si perde la salute si è perso qualcosa!
  3. Se si perde il carattere si è perso tutto!

Ma oggi per gli studenti la situazione è capovolta:

  1. se si perde il carattere o la virtù non si è perso nulla,
  2. se si perde la salute qualcosa si perde
  3. se si perde la ricchezza tutto è perso!

La salute deve servire per usare il corpo a favore degli altri. E se ciò non accade meglio sarebbe distruggerlo!

La salute del corpo non è tanto importante quanto quella della mente. Solo quando abbiamo una buona compagnia possiamo sviluppare buoni pensieri.

Una volta i saggi erano soliti pensare al bene del prossimo e credevano che l'ira producesse effetti deleteri. Però poteva anche essere usata per scopi buoni secondo le circostanze. La pazienza ed il perdono, anch'esse sono qualità nobili, ma se non sono usate nel modo giusto possono danneggiare.

L'ira del saggio

Per distruggere l'egotismo e l'ignoranza è legittimo utilizzare anche l'ira. L'ira dei grandi sempre recherà bene all'umanità.

Il perdono e la pazienza talvolta sono contrari alla condotta retta. Prendete per esempio un governante che usi indiscriminatamente il pacifismo, il perdono e la compassione. Egli potrà recare grave danno al popolo perdonando crimini ed errori.

La punizione invece è molto importante per correggere. Se non esiste punizione non esiste protezione!

Alcuni credono che nel pensiero ci siano certe cose buone e certe cattive, ma ciò che dovrebbe potersi vedere sono le intenzioni dietro ai pensieri. Se la mente intraprende una strada pura, altruista, sacra, ogni cosa sarà alla fine buona.

Ecco perché si devono esaminare attentamente i pensieri. Nel momento in cui nascono ed escono dalla nostra mente si deve controllare che essi siano buoni, cattivi o insignificanti, e realizzare se essi possono ferire il prossimo.

Quando invitiamo due amici a pranzo, non solo loro mangiano, ma anche noi insieme a loro. E cosi, allo stesso modo quando pensiamo male degli altri, faremo male anche a noi stessi.

Un intero paese può rovinarsi a causa dei pensieri cattivi e con esso anche noi che ci viviamo.

Il pensiero ha molte ramificazioni e molte implicazioni perché uno è causa di migliaia di altri. Per esempio se avete intenzione di fare un “party” fra amici, questo pensiero ne farà sorgere altri come ad esempio cosa dare loro da mangiare, dove accomodarli e cosi via.

Dobbiamo stare molto attenti quindi alle implicazioni che certi pensieri hanno.

Il dharma e la ricchezza

Siamo nati umani e la nascita in tale stato è molto difficile da ottenere.

È molto importante che siano stabiliti quattro obiettivi per la vita umana “dharma”, “artha”, “kama” e “moksha”.

Il primo è la condotta retta - o dharma.

La gioventù d'oggi dimentica il primo e l'ultimo per badare solo ai due di mezzo, la ricchezza e il desiderio. Essi dimenticano la testa ed i piedi dando importanza al resto - dimenticando che se non sono uniti non servono a nulla.

Il desiderio dev'essere legato al “dharma” che deve trasformare la ricchezza in ricchezza per il “dharma”Quando avremo saturato di “dharma” il desiderio e la ricchezza, potremo ottenere la liberazione - o “moksha”.

I desideri devono essere “dharmici” e la ricchezza deve essere destinata al “dharma”. Il “dharma” deve esistere in forma sottile in tutti gli aspetti della nostra vita. Sfortunatamente oggi non si dice mai che una cosa è fatta per ottenere la liberazione. Dobbiamo invece tenere bene in mente “dharma” e “moksha”.

Se vogliamo raggiungere lo scopo dobbiamo avere buoni pensieri, e per avere buoni pensieri occorre buona compagnia.

Il nostro dovere è tornare alla casa dalla quale siamo venuti. La vita è come una bolla d'aria sull'acqua: nessuno sa quando finirà, e quindi in ogni minuto si dovrebbe avere un buon pensiero. È necessario però rendere sacri i nostri pensieri ed armonizzarli con le nostre azioni.

Si dice che lo studio vero dell'umanità è l'uomo'.

Cosa vuol dire umanità?

Quando vi è unità, uniformità ed armonia fra pensieri, parole ed azioni, allora potete dire che avete in voi l'umanità.

Ci sono molte differenze nel mondo, ma ciò che dobbiamo fare è vedere fra di esse l'unità e gioire di questa esperienza.

Ciò che oggi invece facciamo è vedere la diversità nell'unità. La mancanza di pace e di gioia nel mondo dipende solo da questo: dai cattivi pensieri!

L'età giovanile è un'età sacra e non si dovrebbe mai pensare in questo modo: “Lasciateci fare ciò che vogliamo! Non ci interessano le conseguenze!”.

Questo è il prodotto del guna “rajasico” che conduce l'uomo alla rovina. Se volete diventare uomini “satwici” dovete coltivare buoni pensieri ed armonizzarli con le vostre azioni e le vostre parole. Se puntate il dito indice in segno di accusa verso qualcuno, le altre dita accuseranno voi!

Non dovremmo mai criticare il prossimo perché tale critica si abbatterà poi su di noi tre volte più potente.

L'uomo è la mente

L'uomo è la mente, la mente è il pensiero ed il pensiero è la nostra condotta quotidiana perché è il suo riflesso.

Se la vostra condotta è buona anche il mondo sarà buono per voi. Rendete sacra la vostra azione con pensieri buoni e trasformate il vostro cuore.

Nel Ramayana viene descritto il carattere di Lakshmana.

Egli visse quattordici anni nella foresta e mai vide il volto di Sita. Quando gli mostrarono i suoi gioielli egli disse che non li conosceva e che solo poteva riconoscere quelli che adornavano i suoi piedi.

Egli era solito fare “Namaskar” e fare voto di obbedienza ai suoi piedi.

Rama volle mostrare al mondo il tipo di carattere che Lakshmana aveva e quindi Io sottopose a delle prove.

Un giorno stavano riposando sotto un albero, e inventò un complotto. Disse a Lakshmana: “Vado via per un po', questo è un posto infestato di demoni, prenditi cura di Sita e guarda il suo viso in continuazione”.

Lakshmana lo considerò come una prova dato che egli guardava sempre i piedi di Sita.

Dopo un po' si avvicinò un uccello e si sedette su di un ramo. Era Rama che aveva preso la forma di un uccello e sedeva accanto a loro. Lakshmana pensò che chiunque fosse quell'uccello egli doveva proteggere Sita.

Dal ramo l'uccello pronunciò dei versi:

“Quando si guarda un frutto dolce, quando si odorano fiori dal profumo fragrante, quando una persona vede una donna sola, quale dovrebbe essere il suo comportamento”?

Lakshmana rispose: “Una persona nata da un uomo di carattere ed una madre piena di carattere, mai dovrebbe avere pensieri cattivi in tale circostanza”. E aggiunse:

“Una persona così nata che ha puri pensieri nella mente mai tentennerà. Mentre, se tale persona fosse nata da genitori che potrebbero aver avuto pensieri non buoni, è possibile che tentenni davanti ad una donna sola”.

L'uccello domandò ancora: “Che tipo di controllo dovrebbe essere esercitato sulla mente quando questa è come un elefante della foresta e conduce l'uomo fuori strada?”.

Egli allora rispose: “Può anche essere un elefante selvaggio molto potente, ma con l'uncino egli potrà controllarla, e cioè con l'acutezza dell'intelligenza. Se una persona è dotata di tale saggezza la mente non potrà farle del male”.

Rama assunse la sua forma reale e apparse a Lakshmana. “Ebbene, Lakshmana, conosco i tuoi pensieri e sentimenti e volevo mostrare e provare al mondo la loro sacralità!”.

Dedicare la vita a Dio

Dovete sviluppare la capacità di dedicare la vita all'educazione per ottenere un buon carattere; dovete controllare i sensi come fece Prahlada che usava dire al padre:

“Hai controllato tutti i mondi, ma non i tuoi sensi!”.

Quest'ultimo era uomo potentissimo che aveva cercato Dio nel mondo con la visione esterna mai pensando a quella interiore

Diventerete i veri imperatori del mondo solo quando avrete conquistato i vostri sensi!

La vera educazione è coltivazione delle buone qualità, altrimenti non sarà affatto educazione

“Meglio avere un piccolo appezzamento di terreno coltivato che dieci acri incolti!”

Non è necessario avere diplomi su diplomi se non si ha un buon carattere. Anche la scimmia può essere allenata ad andare in bicicletta, ma si può affermare che essa sia educata?

Swami cerca di risvegliarvi al fatto che siete un aspetto della Divinità e che non siete separati da Essa.

Sviluppate questa fede e santificherete la vostra vita.

Prashanthi Nilayam 4/9/1986

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