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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:1989:19890718

19890718 - 18 luglio

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

LA NATURA E' MAESTRA

Incarnazioni del Divino Amore!

La lezione della Natura

[1] Gli alberi vi proteggono e vi allietano comunque, sia che li curiate annaffiandoli, sia che li abbattiate o danneggiate. Nonostante questa sublime lezione venga offerta da tempi immemorabili, l'uomo non l'ha ancora recepita. Egli non ha saputo comprendere l'insegnamento dell'uguaglianza impartito dalla natura, la quale non fa distinzioni fra razze, fedi ed altre quisquilie del genere.

Egoismo e attaccamento

[2] Oggi rifletteremo sulla causa di questa sordità dell'uomo alla voce della natura, ad una lezione tanto valida impartita dal mondo vegetale. Gli alberi sono di immensa utilità all'uomo. L'eccessivo attaccamento al corpo riduce l'uomo alla schiavitù e gli fa dimenticare quella Divinità che, in realtà, egli è. Immerso nell'egoismo, prodotto dall'ego e dall'attaccamento al corpo fisico, l'uomo non è riuscito a recepire le lezioni della natura e nemmeno quelle della sua realtà divina.

L'imperturbabilità delle montagne

[3] Anche le montagne hanno il loro insegnamento. La loro è una lezione di imperturbabilità mentale di fronte ai vari eventi della vita: sia nella buona che nella cattiva sorte, avere gli stessi sentimenti e rallegrarsi della propria realtà divina, che si esprime nell'uguaglianza e nell'equanimità. Col freddo, le montagne non si coprono con calde coperte e, col caldo torrido, non ricorrono a qualche stazione climatica per godersi una piacevole frescura. Con la pioggia non vanno a cercarsi un ombrello per ripararsi. Dunque, le montagne sono un secondo maestro, perché insegnano a non preoccuparsi troppo degli agi e degli aspetti fisici della vita.

La sobrietà degli uccelli

[4] Gli uccelli sono il terzo maestro, poiché ci insegnano, con la pratica, la lezione della sobrietà: essi, infatti, vanno a beccar cibo solo quando hanno fame e ne prendono solo lo stretto necessario. Non ammassano provviste per gli anni futuri. L'uomo non può addurre alcun motivo che giustifichi l'abitudine di pianificare i giorni che devono ancora venire. Che garanzia ha sul tempo di vita che gli rimane? Perché illudersi tanto?

Brevità della vita

[5] La vita umana è come una bollicina d'acqua. Chi ci garantisce che domani o dopo ci sarà ancora? Perché stare in ansia per il domani? Gli uccelli all'uomo insegnano proprio questa lezione: non darsi pena per il giorno che verrà. In ogni istante, ci sono molti che nascono e molti che muoiono, non lo vedete? Ma la lezione ancora non è capita.

L'illusione

[6] L'uomo non sa rinunciare alle sue illusioni e alla sua idea illusoria di corpo, nonostante tutti gli insegnamenti della Natura e dei Maestri. È perciò indispensabile liberarsi dalle illusioni del mondo fisico. Gli uomini perdono tempo, non rendendosi conto che davvero nulla è di loro proprietà. Questa è una realtà che va compresa intanto che si è in vita. E la Natura ne è un'eccellente maestra. La primavera, che se ne è appena andata, ritornerà. Le stagioni si ripetono. La luna che cala, poi cresce.

Dio e il Mondo

[7] Il mondo insegna che l'acqua del fiume e la giovinezza se ne vanno per non tornare più. Si parla di Guru e di Maestri, ma chi è il vero Maestro? Non è forse la Natura che fornisce tutte queste lezioni così nobili e grandiose? Il mondo stesso è maestro e componimento, mentre Dio ne è l'origine. Il mondo nasce dal rapporto tra causa ed effetto. In ogni sua parte c'è Dio e in Dio potete trovare il mondo stesso. Non abbiate alcun dubbio su ciò. Se solo esaminaste la materia, trovereste che neppure un solo atomo è privo di Dio. Tutto il mondo è un gioco del Signore, è la Sua Casa. Dovunque potete trovare il Signore. Egli è l'Infinito che non ha principio. È il Principio di tutte le cose. Cresce quanto vuole. Fiorisce quando vuole. Matura in pienezza quando vuole.

La Trimurti

[8] Questo mondo può essere visto dagli occhi, sperimentato dalla mente e goduto dal cuore. Queste tre qualità sono la sua natura ed il suo fondamento. È alla combinazione di queste tre qualità che si devono la nascita, il sostenimento e la dissoluzione della Natura, di cui costituiscono il soffio vitale. Nella sua essenza, il mondo è un conglomerato attivo di queste tre qualità, una triplice manifestazione del Signore. Il Signore Supremo si serve delle tre qualità per governare il mondo. Ne risulta un'esperienza che ha tutti i caratteri della dualità. La quintessenza di tutti questi principi è che la Natura stessa è Dio. Si trascurano i grandi insegnamenti di questo Maestro, per dar peso a quelli di tanti altri veramente piccoli.

La Natura è Brahma

[8b] Ma chi è questo Guru? Viene descritto come Brahma, Vishnu e Maheshvara. Quando dite “Il Guru è Brahma”, chi è questo Brahma? La Natura stessa è il vero aspetto di Brahma. Brahma è la ragion d'essere della Natura e del Creato. Il Parabrahma è la base di tutto, la Causa Prima e la Manifestazione dell'intera creazione. E Brahma è il nome che si dà a questo particolare aspetto dell'azione creativa. Egli è senza fine. Negli inni vedici del Purushas–ktam viene descritto come il “Dio che nulla può misurare e che dà più sostegno di quanto non si riesca a vedere”.

La Verità è Brahma

[9] Le più antiche ispirazioni divine, le Shruti, dicono: “Brahma è Verità, Saggezza ed Infinito”. La Verità è l'autentico aspetto di Brahma. L'Amore e la Pace sono la forma del Signore Supremo. L'uomo, autentica incarnazione della Verità, dell'Amore e della Pace, è egli stesso Dio ed il Signore Supremo. Quando dite Gurubrahma, Brahma è una forma della Natura o Prakriti. Perciò, il vostro primo maestro è la Natura.

Vishnu, essenza della Natura

[10] Quando dite Guruvishnu, chi è questo Vishnu? È l'aspetto di Dio che pervade la Natura in ogni sua dimensione. Anche la Taittiriya Upanishàd lo ha dichiarato, affermando che Vishnu è “Colui che pervade in pienezza ogni cosa sia dentro che fuori, completamente”. Anche Vishnu costituisce la vera essenza della Natura, è onnipervadente e, da questo punto di vista, quindi, non ci sono differenze fra Brahma e Vishnu. Forma e Natura sono la stessa cosa. La differenza sta soltanto nel nome.

Ishvara

[11] Chi è questo Signore Supremo, Ishvara? È Colui che ha potere su ogni tipo di ricchezza e prosperità e si trova in ogni aspetto della Natura. I cinque elementi - etere, aria, fuoco, acqua e terra - sono Suo Patrimonio. Dire Ishvara, dunque, è come dire ogni ricchezza riferita a questi cinque elementi. In qualunque posto andiate, non potete prescindere da essi. Il loro insieme e la loro sostanza costituiscono la Natura.

Le tre guna

[12] Brahma, Vishnu e Maheshvara sono associati alle tre qualità di Purezza (Sattvas), Emotività (Rajas) ed Inerzia (Tamas), ossia il complesso della Natura.

L'essenza dell'uomo

[13] L'uomo, che fondamentalmente è Dio, va considerato come “colui che dice il vero” e “colui che segue il giusto sentiero”. Veridicità e rettitudine sono il suo respiro vitale. Non si dovrebbe considerare l'uomo come un semplice complesso di corpo, mente e organi di senso. Egli non è che il “Testimone” di tutto e la sua vera natura è Sat-Cit-Ananda, ossia Essere-Coscienza-Beatitudine. Ogni uomo, infatti, è essenzialmente un'incarnazione di Verità, Coscienza e Beatitudine.

La causa dell'ignoranza

[14] Ma perché non è riuscito a riconoscere questa natura che gli è propria? A causa dell'attaccamento e dell'illusione verso il suo corpo, l'uomo volge la sua mente all'esterno e cade vittima dell'illusione stessa; mentre la sua mente viene distratta dall'evasione, egli dimentica la sua vera natura. L'uomo odierno si fa schiavo della natura esteriore e non sa intravvedere quella interiore, ossia non conosce se stesso. Dovrebbe rallegrarsi di questa sua natura interiore, che è puro non dualismo (Advaita).

Unità e armonia

[15] Che significa Samanvaya? Il semplice muoversi insieme o separatamente non è Samanvaya. Vedere l'unità nella diversità, questo è vero Samanvaya, riconciliazione ed armonia. Bisognerebbe cercare l'unità nella diversità.

Tre Advaita

[16] È possibile comprendere la vera Divinità solo quando si possiedono tre tipi di Advaita: Bhava Advaita, Kriya Advaita e Padharta Advaita.

1.Bhava Advaita

[17] Il primo è Bhava Advaita.


Ecco qui un tessuto. Senza filo non può esserci tessuto. Senza cotone, niente fili. Pertanto, cotone, fili e tessuto sono essenzialmente la stessa cosa. Il cotone si può considerare la causa peculiare; il tessitore e il processo della tessitura si possono considerare la causa strumentale o efficiente. Prendete una coppa d'argento: in questo caso l'argento è la causa peculiare e l'artigiano che l'ha cesellata non è altro che la causa strumentale.


Bhava Advaita riguarda la capacità di riconoscere l'unità di fondo in tutto ciò che vedete; significa riconoscere l'identità sostanziale del filo, del cotone e del tessuto.

2.Kriya Advaita

[18] Che cosa significa Kriya Advaita? Qualunque azione intraprenda, l'uomo sperimenta qualcosa di estraneo alla Realtà, in quanto, pensando di essere autore e fruitore della cosa compiuta, crede anche di avere ottenuto buoni risultati per meriti suoi. L'offerta al Signore di tutto quanto fate, vedete e raggiungete diventa Kriya Advaita. Se i vostri sentimenti sono fissi in Dio, qualunque lavoro facciate si trasforma in Kriya Advaita.

3.Padharta Advaita

[19] Infine, abbiamo il Padharta Advaita, così importante per l'uomo d'oggi. Ogni essere umano, ogni persona in sostanza non è altro che una combinazione dei cinque elementi. L'aria è nella respirazione. Il fuoco dà calore al corpo. L'acqua del nostro corpo si trasforma in sudore ed in vari altri elementi fisici. Tutto il nostro corpo è tenuto insieme da elementi naturali. Questi cinque elementi non sono forse una vera manifestazione fisica di Dio? Essendo ciascun uomo costituito dai cinque elementi, si potrebbe affermare che tutti gli uomini sono uguali. Qualunque elemento di questo mio corpo può essere trovato anche nel vostro e viceversa. Cambiano i nomi e le forme, ma il supporto materiale è identico. Se si riesce ad intravvedere il Padharta Advaita, si può comprendere che in ogni essere umano dimora la medesima Divinità.

L'interpretazione delle Scritture

[20] Il mondo intero, quindi, è fondamentalmente impregnato di Advaita, dell'Uno senza Secondo. Non esiste altro all'infuori di Dio. Per raggiungere questo livello di coscienza, si devono comprendere gli insegnamenti degli antichi Saggi. Purtroppo, dal momento che non esiste nessuno in grado di fornire la corretta interpretazione del Brahma S–tra e delle varie Scritture, gli uomini prendono abbagli, non realizzano la realtà fondamentale e nascono così parecchi equivoci. Ognuno interpreta a proprio uso e consumo.

Incarnazioni del Divino Amore,

Mettere in pratica

[21] bisogna sperimentare ed offrire amore, che costituisce la nostra natura di base. Coloro che si dedicano all'insegnamento, sappiano che tutto quanto vanno insegnando vale anche per loro stessi. Invece trovano soddisfazione nel semplice fatto d'insegnare ed è per questo motivo che l'insegnamento ha perso ogni valore. Chi vuole insegnare agli altri, deve prima mettere in pratica ciò che insegna, sperimentarlo e trarne giovamento. Poi comunicherà la sua gioia agli altri. La gente che insegna non mette in pratica: ecco perché oggi si è così diffuso l'ateismo.

Coerenza

[22] Il vero valore umano è la purezza con la quale usiamo gli strumenti della Verità, Rettitudine, Pace e Amore. Le parole non fanno i Valori Umani. Esprimete il vostro pensiero, ma poi mettete in pratica quanto avete pensato e detto. In questo sta la purezza dei tre strumenti (corpo, mente e parola), che sorreggono la natura umana. Ma non è tanto facile trovare questa purezza. Si pensa in un modo, si parla in un altro e si agisce in altro ancora. Per raggiungere il sacro stato della Divinità, dovrete comprendere l'Unità nella sua giusta prospettiva.

Pienezza

[23] Il mondo è completo in se stesso. Non gli manca nulla. L'aspetto individuale del principio vitale proviene da Dio e, sia l'uno che l'Altro, sono perfetti e completi. Se estraete qualcosa di completo dal Completo, ciò che rimane è completo. Perfetto quello, perfetto questo. La Pienezza è nata dalla Pienezza. Tutto ha questa Pienezza. Tutto quanto vi dà gioia è Pienezza. Tutto quanto c'è qui è Pienezza, come ogni altra cosa.

La Conoscenza Pura

[24] Le nostre azioni, per essere compiute, hanno bisogno del corpo e degli organi di senso, ma non sono attività dell'Anima (Atma). La piena e completa consapevolezza è Atma e si ritrova nel corpo fisico, negli organi di senso e nei pensieri della mente, tutti fra loro dipendenti. Voi credete che sia l'occhio a vedere. In effetti non è che uno strumento. L'occhio sa distinguere tra i vari colori, grazie ad una istruzione (Prajna) che permea questo particolare strumento. Così, non è l'occhio che distingue gli oggetti e i colori, ma è la Prajna. Voi credete che sia l'orecchio ad udire, ma è con l'aiuto della Prajna che la mente si mette a funzionare e l'orecchio a sentire. La Prajna è, quindi, il supporto, la piena e perfetta conoscenza.

La natura dell'Anima

[25] L'Atma è la combinazione tra parola, mente ed energia vitale. Quando il suono, la mente e l'energia vitale si combinano, si forma l'Anima (Atma). Il suono è la natura dello splendore. La mente si basa sul cibo. L'energia vitale si serve dei liquidi linfatici. È lo splendore del suono che trasforma la mente ed il cibo in forza vitale. Le Upanishad hanno dichiarato che l'Anima Suprema (Paramatma) è la vera essenza della vita. L'Anima opera in tutte le nostre membra sotto forma di linfa. Non c'è bisogno di praticare particolari discipline: se cercaste di comprendere tutto ciò che accade nella vita di ogni giorno, potreste anche comprendere la natura dell'Anima.

Causa incausata

[26] Rispetto a tutto il creato, Dio è sia la causa intrinseca che la causa efficiente ed è per questo che viene definito “Origine di tutto il Creato”. Tutto quanto è nato in questo mondo, è destinato anche a decadere e scomparire. Ma, mentre gli oggetti subiscono un cambiamento e vengono distrutti, nulla di tutto questo accade in Dio.

Amore infinito

[27] In Lui, il principio dell'Amore è infinito. Non cresce e non diminuisce mai. Non potete chiamare amore ciò che ha avuto un inizio e va verso una fine. L'amore di cui si parla oggi appare e scompare, ma l'Amore di Dio non conosce n‚ nascita n‚ morte. La forma stessa di Dio è l'Amore. La natura di Dio è l'Amore. Nel corpo umano, soggetto a nascita e morte, l'amore risplende come una fiamma nel cuore. Per il Signore è naturale distribuire il proprio Amore infinito a tutti in egual misura. Ecco perché è stato venerato come Vichara, che significa Discriminazione.

Amore imparziale

[28] Qualcuno forse pensa di essere a volte vicino a volte lontano da Dio, ma queste differenze esistono solo nei pensieri di queste persone, non in Dio. Tutta la natura è uno specchio. Ciò che voi vedete in questo specchio non è altro che il riflesso delle vostre azioni. Le vostre azioni, buone o cattive, vi fanno sentire vicini o lontani dall'Amore di Dio. Mentre questo Amore non cambia mai, è sempre costante, non è mai in diminuzione n‚ mai egoistico, l'amore degli esseri umani, basato sull'aspetto fisico, è soggetto a crescita e diminuzione.

Incarnazioni del Divino Amore,

Dolore e gioia

[29] dolore e gioia non sono nella natura di un essere umano. Sono artificiali, costruite. Se il dolore fosse connaturato all'uomo, nessuna penitenza o disciplina potrebbe distruggerlo. Perché? La ragione di ciò è dovuta al fatto che nessuno può cambiare la propria natura. La dolcezza è connaturata allo zucchero e nessuno può eliminarla da esso. Poiché la sofferenza non ci è naturale, è possibile sopraffarla. Gioia e dolore sono essenzialmente differenti aspetti della mente e dipende dai suoi umori.

Incarnazioni di gioia

[30] Noi siamo fondamentalmente incarnazioni della Beatitudine, dell'Immortalità, dell'Infinito. Siamo senza nascita. Dovreste sempre considerarvi tali e ciò potrà avvenire sviluppando ed assaporando costantemente l'Amore di Dio. Abbandonate il senso di “Io” e di “Mio”. Mettetevi al servizio di alcuni e offrite benessere a tutti. Aspirate alla beatitudine di tutti. Augurate a tutti il bene.

I sutra della gioia

[31] I sacri aforismi dell'antichità erano costellati di questi buoni sentimenti e ancor oggi suonano di monito in espressioni come queste: “Fate in modo che il mondo intero sia felice, fate sì che tutto il mondo si rallegri”. E i Veda pure insegnano: “Stiamo insieme, mangiamo insieme, siamo vitali insieme, irradiamo la verità, irradiamo la luce della vita, non criticheremo mai alcuno, n‚ mai litigheremo, ma rimarremo nella gioia”. Invece oggi si continua a litigare a causa di contrasti fra persone.

Incarnazioni del Divino Amore,

L'odio attira peccati

[32] date spazio a questi sacri pensieri. Non permettete che ira e odio dimorino nei vostri cuori. Potrete gustare la Divinità solo quando l'Amore Divino si sarà installato nei vostri cuori. Una volta Dharmaraja chiese a Krishna: “Krishna, non sopporto che ti si critichi continuamente. Questi Shishupala e Dantavaktra sono dei grandi peccatori, perché ingiuriano la Tua Suprema Essenza Divina e io ho sempre pensato che sarebbero stati puniti per il loro comportamento.” Krishna rispose: “Nella grande assemblea degli uomini può accadere che, alla loro morte, il fuoco dei loro peccati si trasferisca a te. I peccati da te condannati un giorno potrebbero essere i tuoi.” Dharmaraja fu persona di buona fama, tanto che, fra i titoli che gli furono conferiti, c'era “Dolce Lingua” e Rajabhushana, cioè “Regale Ornamento”. Ma queste attribuzioni non sono che frutto del pensiero illusorio. Elogi e critiche si possono rivolgere solo al corpo fisico, ma non allo Spirito. “Il tuo dolore - continuò Krishna - proviene dalla tua identificazione col corpo fisico e, a causa di questa sovrapposizione, non riesci più ad avere la giusta visione dello Spirito”.

Atma e Paramatma

[33] La vostra mente è la sola responsabile di gioie, dolori, attaccamenti e odio. Cercate di cambiarla. In Me c'è posto per tutti. È naturale per tutti gli esseri viventi tornare nel luogo d'origine. Il vaso, che proviene dalla terra, una volta rotto, dopo un po' di tempo va a mescolarsi nuovamente alla terra. Il corpo umano proviene dalla natura e, perciò, si fonde in essa. Lo Spirito (Atma) proviene dallo Spirito Supremo (Paramatma) e in Esso si fonde. L'Atma è un'autentica espressione d'Amore, ricca di splendore. Ecco una lampada, ma la luce che sprigiona non ha forma. La sua vera forma è splendore. Così pure l'Atma è solo splendore. È difficile attribuire una forma all'Atma. Si può solo averne una pallida idea, a seconda del proprio livello di coscienza.

Incarnazioni del Divino Amore,

I colori del sole

[34] le parole e i sentimenti del Signore spaziano dovunque. Eccovi un piccolo esempio. Si dice che tutte le caste siano state create da Dio. Si crede davvero che sia Lui ad aver voluto le quattro caste. Invece, esse dipendono esclusivamente dalla natura delle azioni umane.


Nel sole ci sono tre colori: il nero, il bianco e il rosso. Ne abbiamo esperienza ogni giorno. Di notte regna l'oscurità. Sul finir del giorno, compaiono i rosseggianti raggi del sole. Poi, il rosso si fa bianco. Da dove proviene quel rosso? Dall'oscurità. E il bianco? Ognuno dei tre colori nasce dall'altro: il rosso dal nero, il bianco dal rosso.


Le caste

[35] Appena nato l'uomo è allo stadio di Shudra, si trova nel pieno dell'ignoranza. Appena libero da questa ignoranza iniziale, acquisisce le qualità rajasiche che, a loro volta, si trasformano in quelle sattviche. Uno Kshatriya è pieno di ardimento ed un Brahmana è colui che nutre pensieri e sentimenti sacri. Non tutta la gente è stupida e ignorante. Ognuno rimane fondamentalmente un'incarnazione di Dio, pur con qualità e comportamenti diversi. Ciascuno è un'autentica forma di Dio.


Una madre ha quattro figli. Il più anziano ha studiato i Veda e si fregia del titolo di “Dottore”. Il secondo è un bravo combattente, un eroe di guerra. Potremmo chiamarlo un soldato. Il terzo è un uomo d'affari e, come tale, si fa un nome e una reputazione. Il quarto si dedica alla coltivazione delle terre di suo padre e lo chiameremo agricoltore. Un laureato, un militare, un uomo d'affari e un coltivatore: professioni diverse fra quattro individui figli della stessa madre. Sono le loro azioni a definirli in modi differenti.


Non abbiate sentimenti che creano differenze. Siate come alberi che non sanno distinguere tra uomo e uomo e donano a ciascuno ombra in egual misura.

Il Nome di SAI

[36] Ogni cuore risuoni del Nome del Signore.
Grande è il conforto che il Nome di Sai dà.
Pensa a quel nome nel tuo cuore.
Sempre.
L'albero insegna, chinando sempre il capo.
E gli uccelli ripetono il loro canto dicendo continuamente
“Quant'è grande il Nome di Sai!”
I fiori, nel loro splendore, ti dicono tutta la gioia che porta quel Nome.
Ripeti quel Nome, nel tuo cuore.
Anche gli animali, coi loro versi, dicono che Sai è un Nome di gioia e conforto.
Ripeti quel Nome, nel tuo cuore.
Anche i suoni dell'etere dicono lo stesso.
Ed il battito del cuore lo conferma.
Il Nome di Sai viene da ogni parte.
Riecheggia a Parti, nel regno di Parti.

Quando salutate qualcuno dicendo “Sai Ram! Sai Ram!”, Sai non è il nome di una persona, ma è il “Principio Divino” che riposa nel cuore di ogni uomo.

Immoralità

[37] Attualmente si sta perdendo la nostra sacra cultura. Tutti gli esseri umani stanno dimenticando i buoni principi. Sembra che non ci sia rimedio contro l'immoralità. Ci può essere sfortuna più grande? C'è spazio per un contegno morale? Proprio no. La moralità indica la casta. L'onore di una casta e di una religione dipende dalla vita morale. Senza vita morale, l'umanità va verso l'annientamento. Gli eroi dell'antica India avevano prestato ascolto a questa verità. Ma l'onore della nostra società è stato spazzato via. L'umanità ha smarrito ogni senso di gioia, di soddisfazione, di pace. Non c'è più posto per il carattere e l'integrità. Dove sta il progresso?

Amore verso i genitori

[38] Si disobbedisce ai genitori che hanno dato la vita, riempiendoli di preoccupazioni. Incarnazioni del Divino Amore, se non siete riconoscenti ai vostri genitori che vi hanno procurato ogni benessere e che vedete, come potrete esserlo verso Dio che non vedete? Amate innanzitutto i vostri genitori. Loro vi hanno dato la vita, oltre a tante altre cose. Chi non è capace di dimostrare la propria gratitudine ai propri genitori, non potrà essere nemmeno un vero devoto di Dio. Venerate allora vostro padre e vostra madre. Così va ricercato il Dio che non si vede.

Amore indifferenziato

[39] Se fate del male al prossimo, non sarete mai dei devoti. Abbiate una vivida venerazione per tutti. Credete fermamente che Dio dimora in ogni essere vivente. Questo è ciò che insegna Sai. Se riuscirete ad avere questo comportamento di equanimità, la cultura dell'India avrà una certa ripresa. Non odiate nessuno.

Vyasa

[40] È stato detto che Vyasa fu un grande saggio, e non solo; si dice anche che fosse Narayana stesso. Egli fu in grado di dare corpo ai Veda, mettendoli per iscritto, riconobbe in essi l'Infinito, cosa impossibile ad un uomo ordinario, e li divise secondo differenti sentieri. Era nato in un giorno di luna piena nel mese di Ashadha (corrispondente ad un periodo fra Giugno e Luglio, NdR) ed è per questo che la giornata di oggi viene chiamata Vyasapurunima. Fu Vyasa a dichiarare che la Divinità è equamente distribuita in ogni essere umano per il bene di tutto il mondo.

Vyasa scrisse 18 Purana, ma, ritenendo che non tutti sarebbero stati in grado di leggerli, ne sintetizzò l'essenza in due affermazioni: “Sempre siate servizievoli, mai fate del male”. Vyasa trasmise questo straordinario insegnamento a tutto il mondo e, perciò, fu ritenuto da sempre il “Maestro del Mondo”.

Il Guru dei guru

[41] Guru, ossia “Maestro” sta per “Colui che distrugge le tenebre dell'ignoranza”. Vero maestro, dunque, è Dio, poiché soltanto Lui ha questo potere. Gli altri insegnanti, quelli che vi parlano di cose mondane, non possono essere chiamati Guru. Non si può definire Guru uno per il solo fatto che insegni. Dio è il Maestro dei maestri, l'insegnante di tutti gli insegnanti. Considerate, dunque, Dio come l'unico vero Guru.

La festa del Guru

[42] In questo Gurupurnima, adorare Dio non significa fare offerte in denaro, lavarsi i piedi e compiere i rituali per il Guru. Il denaro è una cosa che potete dare agli insegnanti del mondo. Uno solo è il vostro Maestro: Dio. Tutti gli altri da voi si aspettano offerte in denaro. Per questo, il solo ed unico vero Maestro è Dio.

La Natura è Guru

[43] Chi è questo Dio? La Natura stessa è questo Dio. Essa è la miglior maestra. Poi, come miglior maestro, viene il mondo. E poi ogni uccello, ogni albero, ogni montagna danno un gran numero di lezioni. Le foreste abbondano di legname, le montagne abbondano di pietre, il corpo fisico è costituito di carne. Alla base di tutto ci sono i cinque elementi, oltre i quali, nel mondo, non potete trovare nient'altro. Per questo il mondo rientra fra i migliori maestri. Capite questa verità.

La lezione della Natura

[44] A qualunque ora ci si corichi o ci si svegli, le stagioni funzionano da sole con la massima regolarità, il sorgere ed il tramontare del sole accade con la massima puntualità. Tutto, in natura, segue le leggi che Lui vuole. Solo l'uomo non le osserva. Perciò è soprattutto l'uomo che ha bisogno di una retta condotta. Gli animali seguono le loro leggi e i loro propri ritmi. Persino le bestie selvagge osservano scrupolosamente la legge naturale, perché per loro c'è una ragione ed una stagione. Al contrario, l'uomo non ha n‚ ragione n‚ stagione e si riduce ad un rango inferiore a quello delle bestie. Tutte queste lezioni sono significative per l'uomo. Per lui è indispensabile la lezione della rettitudine: moralità e carattere sono essenziali per lui. Egli deve seguire una norma e una disciplina, che può trovare solo nella vita spirituale. Un'umanità senza vita interiore è spenta.

Incarnazioni del Divino Amore,

Il ricordo del Nome

[45] qualunque ragazzo sarebbe in grado di spiegarvi come raggiungere il vero Amore. Proprio uno di loro ha appena finito di parlare della ripetizione del Nome. È proprio in quella rimembranza che ci si salva.

Necessità del servizio

[46] Prendete parte alle attività di servizio, ripetete il Nome del Signore, servite tutti. Quest'oggi avete potuto capire l'importanza di un fatto particolare, e cioè, che il corpo umano è stato dato per servire gli altri, per adempiere e intraprendere azioni. Non potreste vivere un solo minuto senza azione. Chi non fa il proprio dovere è un peccatore. Quando ognuno compie correttamente il proprio dovere, il mondo è nella felicità e nella prosperità. Non pensate di sostituirvi a qualcun altro. Non sarà necessario insegnare ad altri che cosa fare, se ciascuno provvederà a compiere il proprio dovere. Se una macchina senza vita arrugginisce quando non la si usa, che cosa accadrà all'uomo che non lavora? Chi ozia non può essere chiamato “essere umano”. Il servizio reso alla società è come fosse reso a Dio stesso. Amate tutti, servite tutti: questo è il miglior modo per esprimere il proprio amore verso Dio. Santificate la vostra vita mettendovi a servizio degli altri.

Incarnazioni del Divino Amore,

Servizio a Prashanti N.

[47] molti sono coloro che vengono a Prashanti Nilayam, ma nessuno deve limitarsi a starsene seduto e tranquillo.

La natura umana è incline a mangiare, star seduti a chiacchierare e a perdere tempo. Ciascuno dovrebbe compiere il lavoro per il quale è maggiormente portato. Non c'è posto per gli oziosi a Prashanti Nilayam. Fate qualche lavoro, fate qualche servizio. C'è tanto da fare! La vostra vita si santifica con questo servizio.

L'autorità è servizio

[48] Qual è la causa dell'attuale situazione? La gente vuol solo comandare, e mai servire. Non sarà mai un buon capo chi non sa mettersi al servizio degli altri. È la capacità di servire che vi conferisce quella di comandare. Nel cuore dell'uomo non dovrebbe mai albergare l'Ego. Moralità e purezza sono le cose più sante e costituiscono la vera forza dell'uomo. Siate uomini di carattere. Mantenete puro il vostro cuore. Queste sono le due qualità che distruggeranno l'Ego. Quando fate servizio, l'Ego scompare. A questo scopo, il servizio è il miglior rimedio. In questo modo non solo santificherete la vostra vita, ma sarete anche d'esempio alla nazione intera. Attualmente, anche gli enti assistenziali si sono ridotti a far solo discorsi. Prima di insegnare, bisogna essere maestri nel cominciare. Allora, aspirando al benessere di tutti, darete il giusto sviluppo all'umanità in tutti i suoi settori.

“Io sono sempre felice”

[49] Tutti devono compiere attività di servizio e mettere in pratica ciò che insegnano. Io lo sto facendo. Ecco perché di notte devo rimanere alzato. Dico a tutti di amarsi reciprocamente e Io vi amo tutti. Lavoro dall'alba a notte fonda e come sono sempre felice di ciò! La felicità è la Mia forma. Sono sempre felice. Non Mi preoccupo mai di nulla. Perché? Per quale ragione? Perché non ho desideri. Quando i vostri desideri aumentano, la vostra gioia diminuisce.

Incarnazioni del Divino Amore,

Amore reciproco

[50] amatevi l'un l'altro, non di amore mondano. Non imboccate strade sbagliate. Amate tutti, sapendo che in ognuno c'è lo Spirito della Divinità. Non vi serve altra disciplina. Questo è l'Amore che vi porterà al massimo livello. Non fate del male a nessuno. Quando offendete qualcuno, avete offeso Dio. L'Unità sarà mantenuta dalla vostra equanimità.

Il Nome

[51] Qualunque lavoro facciate, ripetete il Nome di Dio. Quel Nome è come un battello che vi farà attraversare l'oceano della vita e della morte.

Valore del tempo

[52] Non perdetevi in discorsi insensati. Il tempo è l'incarnazione di Dio: non sprecatelo. Tempo sprecato, vita sprecata. Il tempo è Dio. Consideratelo come l'autentica manifestazione di Dio e svolgete le vostre attività.

(Prashanti Nilayam, 18 Luglio 1989 Festa del Gurupurnima)

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