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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:1990:19900223

19900223 - 23 febbraio

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Come raggiungere Dio

Baba canta:

Basterebbe prestare il giusto ascolto agli insegnamenti di Narayana e tener fede ad essi; sarebbe come cantare i Samaveda. La piena fiducia nelle parole di Narayana equivale allo studio dell'Ajurveda.
La piena fiducia nelle parole di Narayana equivale al canto del Rigveda in terra.
La piena fiducia negli insegnamenti di Satya Narayana equivale a cantare e studiare tutte le Scritture del mondo. Che bisogno c'è di dispute? Ecco in che consiste Shivaratri: abbandonare i pensieri cattivi, dare stabilità all'intelligenza ed all'intelletto e avere completa fiducia negli insegnamenti di Narayana. Non serve assolutamente alcun altro tipo di Shivaratri!

Incarnazioni del Divino Spirito!

Lo Spirito è il fondamento della vita divina ed il corpo ne è la dimora.

La vita terrena dev'essere in sintonia con le aspirazioni spirituali e con la vita spirituale.

Agli uomini d'oggi è necessario insegnare la conoscenza spirituale, giacché essi si sono identificati con l'esistenza fisica, considerandola come unica realtà.

La base autentica per cambiare il mondo e la società sta nell'anelito verso Dio, Ishwara.

La società è il riflesso del Volere Divino: quando l'uomo incomincia la vita da questo punto, dopo averlo compreso, riuscirà a vivere felicemente la sua vita.

È perciò dovere principale dell'uomo compiere la Volontà del Signore.

Quando si parla di Rettitudine o Dharma, si tratta solo di un riflesso della Volontà del Signore che si esprime nell'ambito della società.

I significati di Shiva

La parola Aishvarya, che indica uno stato d'identità con l'Essere Qualificato, deriva da Ishvara, il Signore Supremo. Sia Shiva che Shamkara sono sinonimi di buon auspicio.

Infatti, Sham sta per Citananda, ossia coscienza di Beatitudine. Kara significa “Colui che produce”. Shamkara dunque significa “ Colui che produce una coscienza di Beatitudine”.

Shamkara, infatti, è Colui che dona gioia, felicità e immortalità a tutti coloro che si rifugiano in Lui e Lo adorano.

Nella stessa forma di Shiva si possono intravedere tutti i segreti della Creazione.

La Luna crescente sul Suo capo è simbolo della coscienza che c'è negli esseri umani; il fiume Gange che sgorga dalla Sua testa simboleggia l'Energia Vitale e i serpenti che adornano il Suo corpo stanno ad indicare le miriadi di esseri viventi.

La Sua dimora è fra i monti d'argento. Il Suo amico del cuore è Kubera, il Signore della Ricchezza. Malgrado possieda tutte queste cose, va mendicando di casa in casa.

Che significa?

  • Shiva, per dimostrare e dichiarare al mondo che la ricchezza e la prosperità non sono che impedimenti alla vita divina, ha intrapreso il sentiero della totale rinuncia ed è solo per mezzo della rinuncia che Egli è divenuto Citananda, l'incarnazione dell'eterna gioia e beatitudine.
  • Il Signore ha un altro nome e, quando lo comprenderete in modo corretto, ne saprete cogliere il profondo significato. Quel nome è “Shambashiva”. Sha vuol dire “Divinità” e Amba si riferisce al Cosmo. Ishwara riguarda l'aspetto personale. Il principio di Ishwara è il tipo di sacra relazione che esiste fra il Creatore e la creatura.
  • Il Signore Ishwara ha un altro nome ancora: Artana. Tutta la natura è soltanto mezza porzione di Dio che Si manifesta. Nulla va perso di essa. Quando si combina con l'io, diventa malvagia; quando invece si combina con Dio, dà gioia, beatitudine e prosperità.
  • E c'è un altro nome per Ishwara: Yogasikha. Il cielo è paragonato al Suo aspetto blu, i punti cardinali sono i Suoi abiti.
  • Per questo viene anche chiamato Digambara, “vestito di cielo”.
  • Altro nome ancora è Panchanana, “Colui che ha cinque volti”, che sono la Terra, l'Acqua, il Fuoco, l'Aria e l'Etere.
  • Poi c'è Bhutanatha, il Signore di tutte le cose create. Bhuta si riferisce alla Creazione. In sintesi e in definitiva, tutto il Creato è un riflesso ed un'immagine dello stesso Ishwara.
  • Shiva è noto anche col nome di Subhankara, “Fonte di ogni bene”. Egli, infatti, è sempre propizio. Chiunque prenda una forma umana - uomo, divinità o avatar - prima o poi è corruttibile nel corpo.

Il prefisso Shri che si antepone ai nomi di queste persone sta ad indicare che, senza quel titolo, costoro sarebbero contaminati dal corpo. Ecco perché si aggiunge Shri ai nomi di Krishna, Rama, Venkateshwara, Ganapati, ecc., per conferir loro beatitudine.

Al nome Ishwara invece non viene preposto l'epiteto Shri, perché Ishwara è sempre in stato di beatitudine.

Così Shamkara rimane Shamkara, senza Shri, e Shiva non viene chiamato Shri Shiva, come pure non ci si rivolge a Ishwara chiamandoLo Shri Ishwara, perché Egli è l'incarnazione di ogni buon auspicio e di ogni santità.

Perciò, non ha bisogno di altri appellativi: Egli è la Sorgente di ogni prosperità e benessere.

I passeri nascono dai passeri, come ogni animale nasce da animali e le bestie generano bestie.

Da uomo nasce uomo. Allo stesso modo, Dio può essere emanato soltanto da Dio.

L'uomo è il prodotto della relazione sacra che c'è tra Dio e la Natura. Di conseguenza l'uomo dovrebbe essere perennemente nella beatitudine del Divino e rimanere sotto una costante benedizione. L'uomo ha una forma che si richiama a quella della Natura.

Nella contemplazione degli attributi divini, l'uomo può giungere alla propria divinizzazione.

I tre occhi di Shiva sono i tre mondi. Il Suo tridente è simbolo dei tre aspetti del Tempo: Passato, Presente e Futuro e le tre qualità - Sattva, Rajas e Tamas - sono immagini della Trinità di Brahma, Vishnu e Shiva. I tre mondi, la triplice dimensione del Tempo e le tre qualità sono, dunque, manifestazioni del Principio di Ishwara.

Quando si colloca in questo modo Dio nel cuore, un essere umano può assurgere al livello della Divinità. È per il benessere e per la fortuna del mondo che Shiva trattiene nella Sua mente tutto il male degli Halahala (una setta di demoni, N.d.R.).

Fu per il bene del mondo che Egli fece fluire dai Suoi riccioli la fresca fonte del Gange;

è per dar pace alle menti che tiene sulla testa la Luna, da cui diffonde i raggi sulla Creazione.

L'adorazione di Shiva ha un significato profondo, ed è questo: quando sarete riusciti a distruggere tutta la cattiveria che c'è in voi, l'umanità ne avrà beneficio.

Quando l'uomo avrà rimosso dal proprio animo tutte le cattive qualità, i cattivi pensieri e i cattivi sentimenti e li avrà sostituiti con buone qualità, buoni pensieri e buoni sentimenti, quel giorno egli si sarà trasformato in Dio.

Autocontrollo

L'uomo deve tenere sotto controllo i desideri che si producono in lui: ognuno di essi deve rispondere alla caratteristica di rettitudine.

Mandodari (moglie di Ravana), prostrata e china sul corpo di Ravana, singhiozzava: “Padrone mio, fintantoché controllavi i tuoi sensi, avevi il dominio dei tre mondi, ma nel momento in cui hai perso quel controllo, è incominciato il tuo fallimento e la tua decadenza.”

Non esiste nessun'altra persona che sia responsabile della vostra caduta o della vostra ascesa. È da ignoranti attribuire a qualcuno la causa del vostro tracollo. Tutta la vostra fortuna dipende dal saper controllare la mente. Si possono godere pace mentale, felicità e prosperità solo quando i desideri sono in armonia con la rettitudine.

Gli obiettivi della vita di un uomo sono la rettitudine, la ricchezza e il desiderio.

Quando ricchezza e desiderio sono in armonia con la rettitudine, allora e allora soltanto potrete arrecare benessere al mondo; ciò significa che si dovrebbero godere le ricchezze e i desideri quando sono in sintonia con la giustizia.

Ogni essere umano deve saper controllare i propri sensi. Soltanto chi sa controllarsi ha il diritto di esercitare il comando sugli altri; solo colui che ha soggiogato i sensi acquisisce il diritto di governare. Dama è il termine per indicare questo tipo di autocontrollo, il controllo degli organi e dei sensi corporei. Chi sa esercitare tale controllo su di se’, basato sulla penitenza, dà pieno compimento all'insegnamento dei Veda.

La penitenza, il cui scopo non fosse quello di portare al controllo dei sensi, sarebbe deleteria.

Se capovolgete le sillabe della parola Tapa (penitenza), diventa Pata (distruzione). Se vi abbandonate senza alcun freno all'attività dei sensi, vi distruggerete. È dunque indispensabile per ogni essere umano avere il controllo dei sensi. Solo in quel caso l'uomo diventa divino.

L'evoluzione spirituale è simile al modo di preparare il burro. Nel corpo, che è come una casa, il cuore è il recipiente dove si versa il latte della Coscienza e si fa bollire sul fornello della Devozione. Mettete sul recipiente il coperchio della Fede e accendete il fuoco della Discriminazione, e ne uscirà la schiuma della Saggezza. Per impedire che il gatto dell'illusione abbia accesso al latte, bisogna mantenere il coperchio della Saggezza anche quando il latte si è raffreddato.

Una volta che il latte è stato raffreddato dalla frescura della Pace e vi si è aggiunta la caseina del Nome di Dio, si forma la cagliata della Grazia Divina. Quando questa cagliata viene sbattuta con la verga della Conoscenza e con la corda dell'Amore, il siero dell'ignoranza si separa e ne scaturisce il burro della Realtà Spirito.

La stessa cosa avviene per l'uomo che si fonde con la Realtà Divina.

Comprendere l'Avatar

L'uomo odierno non è riuscito a capire la propria natura. Adora i suoi simili, ma non ne comprende l'umanità. Adora Avatar come Rama o Krishna, ma senza coglierne in profondità il vero aspetto umano. Voi siete perseguitati dal dubbio, perché non avete saputo conoscere nella sua essenza l'ideale natura umana dell'Avatar. Ognuno di voi cerchi dunque di capire i più alti ideali rappresentati dall'Avatar e consideri quanto lontano vive da essi.

La vera adorazione consiste nel mettere in pratica quanto più è possibile quegli ideali; ma, invece di compiere questo culto, l'uomo sta degenerando in rituali mondani, votandosi alla decadenza e alla distruzione.

I pensieri dell'uomo sono sacri e molto potenti: il loro potere di illuminazione è forte. Se si riesce a controllarli e a incanalarli per il verso giusto, diventano pura consapevolezza. Quanto più l'uomo riduce i suoi desideri, tanto più cresce la sua forza di volontà.

Oggi gli uomini hanno perso la loro forza di volontà, perché sono presi da insaziabili desideri in continua crescita. Con la perdita della forza di volontà, l'uomo perde anche la memoria, l'intelletto, la discriminazione, la forza della parola e del pensiero e tutti gli altri poteri.

Si vede Dio come Colui che ha mille teste, mille occhi, mille mani, mille piedi. Tutte le teste, gli occhi, le mani, i piedi del mondo non sono altro che un'immagine e un riflesso di Dio.

Si è detto anche che Dio dimora in ogni essere vivente, nella creazione intera e in tutti gli esseri umani. Ma, quando si sperimenta e si comprende questa verità?

Senza la piena comprensione della natura umana, come fate a pretendere di scandagliare la natura di Dio e intravedere la Divinità presente in egual modo in tutti gli esseri?

Ad esempio, si sente dire e si afferma che Dio è nel gatto, nel cane, nella formica, nell'asino, nel porco, nel serpente o nello scorpione, e anche voi lo dite. Ma, pensateci un po', se i vostri genitori, o i vostri amici o altri vi apostrofassero con un “Ehi tu, somaro! Ehi tu, maiale!”, vi arrabbiereste e vi sentireste gravemente offesi.

Allo stesso modo, finché non avete sperimentato il senso di uguaglianza fra tutti gli esseri, quelle descrizioni di Dio sono un affronto a Lui.

Solo quando avete realizzato la vostra unione con Dio, avete il diritto di parlare dell'uguaglianza fra tutti gli esseri. Fino a quel momento il cane è cane, l'asino è asino, l'uomo è uomo. Nella misura in cui avete coscienza di essere un uomo, avrete rispetto per gli altri uomini e li amerete come tali, ma non andrete dicendo che tutti sono una cosa sola e sono uguali.

Controllo del corpo e dei sensi

La prima cosa che un uomo deve cercare di avere è il controllo dei desideri, riducendoli e dominando i sensi. Appena un pensiero vi si insinua nella mente, non passate immediatamente all'azione. Formulato un pensiero, riflettete e cercate di scoprire se è buono o cattivo. Abbiate prima discernimento, e poi agite.

Questo è un aspetto fondamentale degli insegnamenti di Shiva.

Bolashamkara significa “ Colui che è disposto ad esaudire qualunque preghiera”. Quantunque Dio sia interpellato con preghiere dagli esseri umani, Egli esercita il pieno controllo sul proprio potere.

Così pure, l'uomo potrebbe avere vari tipi di desideri e forza di volontà, senza perdere la propria consapevolezza.

Non è certo buona cosa pensare alla natura di Dio dimenticando la natura umana e comportandosi come animali.

Incarnazioni del Divino Amore!

Il sacro e augurale principio di Ishwara è in ogni uomo. Si dovrebbe manifestare questo aspetto con inni di lode a Dio e con la purezza dei pensieri e delle azioni. La celebrazione di Shivaratri ci offre una lezione significativa. Secondo la numerologia le tre sillabe Shi - Va- Ra danno 11; infatti, Shi corrisponde a 5, Va a 4 e Ra a 2: in totale 11, che corrisponde agli 11 Rudra, ossia agli 11 aspetti terrificanti di Shiva. La quarta sillaba, Tri, indica la combinazione delle prime tre Shivara. Dunque, Shivaratri è il giorno dedicato alla prevenzione degli 11 Rudra, propiziandosi il Signore Supremo, che ne è il padrone.

Che cosa significa Rudra? Sono gli elementi che fanno divergere l'intelletto verso gli oggetti dei sensi, lo fanno loro schiavo e scaraventano l'individuo nel mare della vita terrena, il samsara. Il Supremo Spirito, Dio è padrone di tutti questi elementi. Chi dunque sottomette questi 11 Rudra può raggiungere il Supremo Spirito.

Che cosa sono questi 11 Rudra?

  • Sono: i 5 organi d'azione o Karmendriya (le 5 facoltà che corrispondono alle funzioni esplicate da: voce, mani, piedi, organi di generazione e organi di escrezione, N.d.R.);
  • i 5 organi di percezione o Jnanendriya (gli organi di conoscenza, le facoltà di percezione sensoriale, cioè i 5 sensi: vista, udito, tatto, gusto, olfatto, N.d.R.), e
  • con la mente fanno 11.

L'uomo deve cercare quanto più gli è possibile di controllare questi undici organi.

Fin dall'antichità, sono sempre state piuttosto scarse di numero le persone che si sono dedicate ad una vita austera e che sono state in grado di dominare questi 11 organi.

I saggi hanno potuto dichiarare al mondo di aver visto Dio e ne hanno potuto affermare l'esistenza, grazie al loro severo autocontrollo.

Come vedere Dio

Costoro, al termine delle loro penitenze, dichiararono al mondo: “Popoli, noi abbiamo visto Dio. Dove? Al di là dell'ignoranza e dell'oscurità, Dio penetra ogni cosa”.

Narayana si trova dentro, fuori, dappertutto. Non c'è diversità tra Narayana e Shiva. E non si debbono vedere differenze tra Shiva e Vishnu. Che cavalchi il toro o l'aquila, si tratta sempre della stessa Persona, non dimenticatelo.

Per esempio, voi potreste usare una volta la bicicletta, un'altra volta il bus, un'altra il treno o l'aereo, ma siete sempre voi che viaggiate. Così, Dio risiede nei cuori di tanti esseri umani e, perciò, non dovreste vedere assolutamente alcuna differenza fra l'uno e l'altro.

Il compositore Annamacharya indicò come si adora il Signore. Per fare abluzioni alla statua del Signore, si mise alla ricerca di acqua pura e sacra, ma, dovunque andasse, la trovava inquinata, infine si rivolse ad Ishwara.

Baba canta:

“I pesci e le rane sporcano l'acqua. Come posso offrire acqua non toccata da questi animali.

Non riesco a trovarla!”

“O Ranga, quando il mio cuore si sarà dileguato ed io sarò inebriato di divini sentimenti e di amore per Te; o Shiva, quando i miei occhi si riempiranno di lacrime, che sgorgheranno come acqua pura per un cuore pieno di devozione, non ho che quell'acqua per l'abluzione sacra.”

Ogni devoto ha il suo concetto di Dio. Non si può attribuire al Signore una singola e specifica forma. La grazia del Signore viene elargita a ciascun devoto secondo il suo livello di coscienza spirituale.

Annamacharya proclamò: “O Signore, Tu appari ad ogni devoto secondo la natura e la proporzione della sua realizzazione,”

L'oceano è immenso e senza limiti, ma la quantità d'acqua che potete prelevare da esso è condizionata dal vostro recipiente. Se il recipiente è piccolo, non potete riempirlo oltre la sua capacità. Così pure, se il vostro cuore è rattrappito, la grazia divina vi si troverà limitata.

Che fare? Allargate il vostro cuore ed accogliete la Grazia di Dio. Quando il vostro cuore si sarà dilatato, non baderete più alle differenze, abbandonerete i desideri e li controllerete. Quando i desideri sono troppi, il cuore si restringe. L'unico modo per espanderlo è riconoscere che Dio dimora nel cuore di tutti e, quindi, rispettare tutti.

Potrete vedere semplicemente un essere umano in un uomo, ma la Divinità che dimora in tutti gli uomini è la stessa. Dominate i vostri desideri terreni, riducendoli allo stretto necessario: soltanto allora otterrete la Realtà eterna ed immutabile.

Baba canta:

Ascoltate, vi prego, questi insegnamenti e seguite la via della Verità.
Dall'alba al tramonto non fate che lottare per avere ricchezze e patrimoni.
Per un piccolo compenso la gente è disposta persino a mangiar l'erba del prato.
Ascoltate questi insegnamenti e seguite la via della Verità.
Per far soldi si escogitano progetti e trucchi.
Come la terra gira intorno al sole, cosi la gente gira intorno ai soldi e alle proprietà.
Non fate altro che ripetere “Linga! Linga!” e far preghiere che son pretese.
Le preghiere esigenti ed il grido “Linga! Linga!” non sono altro che un tentar Dio.
Per egoismo fareste del male, a qualunque malvagità sareste disposti.
Fate salti di gioia quando guadagnate ricchezze; e quando le perdete sprofondate nella tristezza. Volete diventar grandi, ma (…).
Abbandonate le azioni malvagie, Lasciate il culto ipocrita.
Lasciate perdere le vostre messe in scena.
Adorate il Signore Shiva con cuore equanime verso tutti.
Vedete in tutti i cuori il Signore Sai Rama e santificatevi.

(Al termine del discorso, Swami ha intonato i seguenti canti:

Hari bhajana bina, Prema Mudhita, Shivaya)

(Prashanti Nilayam, 23 Febbraio 1990 - Festa di Mahashivaratri. - Testo integrale)

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