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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:1994:19940814

19940814 - 14 agosto

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Tutto è forma del Divino

Incarnazioni dell'Amore,tutto quello che è apparente, visibile in questo mondo fisico è la vera forma di Essenza-Coscienza-Beatitudine (Sat-Cit-Ananda).

Malgrado nomi e forme differiscano, la corrente interna è quella di Sat-Cit-Ananda. Ma l'uomo non fa nessun tentativo per cercare di conoscere la sua vera natura.

Nei tempi antichi, gli abitanti dell'India avevano una mente molto aperta, consideravano tutto come incarnazione della divinità, pregavano e adoravano Dio. Gli Indiani, oggi, hanno perso questa ampia visione. L'uomo di oggi ha acquisito una mentalità ristretta e trascorre la sua vita nell'egoismo e nell'interesse personale. Tutto è forma del Signore Vishnu. Tutto è divino. Con questa consapevolezza nella mente, gli antichi abitanti dell'India pregavano e adoravano Dio.

Ma, successivamente, le persone non attribuirono il giusto valore al sentimento divino degli antichi: li consideravano degli ingenui perché adoravano alberi, nidi, montagne, ecc. Gli antichi Indiani hanno sempre considerato tutto come forma della divinità: dalla pietra al diamante al pezzo di marmo, dalla formica al leone.

Essi svilupparono la loro visione dell'amore perché non lo limitarono solo al genere umano, ma lo sperimentarono in forme diverse. Dovremmo fare uno sforzo per capire la ragione per cui quei valori sono decaduti in India. Per capire dove sta andando la cultura odierna è necessario prendere atto che la profondità di sentimento è ormai assente. Gli antichi adoravano i nidi, adoravano gli alberi, gli uccelli. Essi hanno dimostrato nella pratica tutto quello che è stato esposto nei Veda, e cioè che tutto è divino ed hanno messo in atto la positività di pensiero.

A quei tempi, si conosceva la relazione tra il corpo e la mente e ci si sforzava di tenere quest'ultima sotto controllo. Qual è la differenza tra il corpo e la mente? Per il corpo è facile rimanere fermo, mentre correre è faticoso; per la mente rimanere stabile e ferma è molto difficile, mentre correre è semplice! Per questo motivo l'uomo non è in grado di capire i princìpi fondamentali dell'unità e dell'uguaglianza tra corpo e mente.

Da allora ad adesso, egli ha creduto che il corpo fosse la cosa principale e ne ha assecondato i desideri; ha dimenticato che il corpo è solo uno strumento. I Veda e gli altri testi sacri hanno indagato sulla natura del corpo; ma l'uomo non può capire la sua vera natura fino a quando esistono il corpo ed i sensi. Finché ci sono mente, sensi ed intelletto non può esserci conoscenza del Sé. Per questo motivo, dall'alba al tramonto, l'uomo trascorre il suo tempo pensando al suo corpo, alla mente e all'intelletto.

In che cosa l'uomo è superiore all'animale? L'uomo ha la possibilità di giungere al risveglio spirituale, alla conoscenza e alla saggezza: dovrebbe dunque conoscere la sua vera natura. Nonostante tuttavia la divinità sia dentro di lui, egli non riesce a realizzarla. Come è il sentimento così sarà il risultato. L'uomo è responsabile del risultato. La distanza che intercorre tra voi e Me, è la stessa che c'è tra Me e voi. Per essere vicini, voi dovreste venire verso di Me, oppure Io dovrei venire verso di voi. Se nessuno si muove, la distanza rimane la stessa. Dobbiamo capire bene questa differenza. Solo Dio è stabile. Egli è onnipervadente.

Dio è ovunque, mentre l'uomo è fermo in un punto. L'individuo è il riflesso di Dio, non è separato da Lui. Nel regno di una mente pura si può capire l'unità nella divinità.Qual è il motivo per cui oggi l'umanità trascorre il tempo in una continua inquietudine? Prendiamo, ad esempio, una casa in cui vivano madre, padre e figli. Se essi vivono nell'affetto e nella cooperazione, essa diviene il vero centro della pace. Al contrario, se fra di essi sorgono incomprensioni, gelosia e odio, la casa diventa un inferno. Fintantoché c'è armonia, essi sperimentano la pace.

I Pândava erano cinque. Grazie alla loro unità furono vittoriosi ed ebbero successo. Allo stesso modo Râma, Laksmana, Bharata e Shatrughna mantennero l'unità ed ottennero così la vittoria. Tra Vâli e Sugrîva c'era invece odio. Che cosa ottennero? Che felicità poteva esserci tra i Kaurava?

È attraverso l'unità che potrete ottenere la pace. Il corpo è come una famiglia: la mente è la madre, la parola è il padre e l'azione il figlio. Quando c'è unità tra questi tre, che altra pace volete? La vera unità sta nel creare armonia tra pensiero, parola ed azione. Oggi, però, questo manca. Quando invece fra di essi esiste coerenza, i valori umani risplendono. Ecco perché Swami dice che il vero studio dell'umanità dovrebbe riguardare la natura dell'uomo! I valori umani dunque emergono quando si stabilisce una relazione armonica tra pensiero, parola e azione. Oggi però questa unità si è persa.

Tutte le anime nobili e i testi sacri insegnano la sacralità del genere umano. Questa sacralità non può essere acquisita mediante l'istruzione, tramite l'intelletto e neppure se si ha una notevole intelligenza. Il senso del sacro si può acquisire soltanto con la purezza di cuore. Senza di essa, a nulla serviranno la meditazione e le austerità o tutte le altre pratiche spirituali. Anche senza istruzione ed intelligenza, ma solo con la purezza di cuore, si potrà realizzare il Divino.

Che cosa è la saggezza (Jnana)? È solo approfondire che cosa siano le cose transitorie e impermanenti? Oppure è la conoscenza del mondo? No, non è questo. Se prendiamo in considerazione il mondo, per ogni azione c'è reazione, riflesso e risonanza. Per quanto riguarda l'anima, non c'è né reazione né riflesso. Il solo risultato è la beatitudine. Oggi abbiamo dimenticato questa sacra conoscenza che riguarda l'Atma. Oggi si acquisisce solo una conoscenza materiale e scientifica. Essa serve solo per vivere, ma non per comprendere il significato della vita. L'istruzione serve per vivere. Fino a che punto? Una volta che si è capita la vera natura dell'uomo, si smette di pensare solo a guadagnarsi da vivere.

Una volta un pastore che non aveva nessun tipo d'istruzione (il compito di un pastore si limita a sorvegliare il gregge), tornando a casa si trovò ad ascoltare con attenzione rapita il discorso di uno studente. Da allora, ogniqualvolta andava nella foresta a pascolare il gregge, egli ripensava a quel discorso. Un giorno lo studente parlò in modo eccelso di Vishnu: “Dio vuole la tua devozione (bhakti), non il tuo potere (shakti). Vuole le tue qualità (guna), non i tuoi soldi (duna). Vuole la tua devozione, non la tua ricchezza. Dio è l'Incarnazione dell'Amore. È l'oceano della compassione ”. In quel discorso, lo studente disse che si poteva sicuramente realizzare Dio attraverso la purezza di cuore.

Disse anche: “Nârâyana, a bordo del suo veicolo, l'aquila bianca, verrà da te. Dio è onnipervadente come la corrente elettrica. Se ti sintonizzi sull'onda giusta Lo puoi ricevere. Allo stesso modo, Nârâyana si muove ovunque, ma si insedia solo nei cuori puri. Egli accetta ogni tipo di preghiera”.

Lo studente narrò tutto questo nei dettagli ed il pastore ascoltò tutto il discorso attentamente. Non aveva nessuna istruzione, nessuna preparazione formale. L'unica cosa che possedeva era del cibo che portava con sé. Lo studente gli aveva detto che Nârâyana accetta quello che Gli si offre e gli aveva anche descritto la forma di Vishnu. Era mezzogiorno. Il pastore sedette sull'argine del fiume, prese il cibo nelle sue mani e cominciò ad invocare il nome di Nârâyana.

Poi, continuando a pregare il Signore, disse: “O Dio dalla carnagione scura che cavalchi un uccello bianco, vieni lentamente a me ed accetta questo cibo che Ti offro”. Il Signore, inizialmente, non si curò di lui, ma egli continuò a ripetere la preghiera ad alta voce, domandandosi come mai il Signore non rispondesse. Poi ripetè di nuovo: “Signore che cavalchi l'aquila bianca, vieni ed accetta il cibo che Ti offro”.

Versando lacrime, con il cuore che si struggeva e la mente aperta, continuò a pregare il Signore con tutta la sincerità di cui era capace. Dopo un po' di tempo, Nârâyana arrivò sotto forma di un bramino. Allora il pastore Gli chiese: “Chi sei?” e nârâyana rispose: “Mio caro ragazzo, Mi hai pregato così a lungo che io sono venuto per mangiare”. Allora il ragazzo replicò: “Tu non porti su di te tutti i segni descritti dal bramino nel tempio! La tua forma non corrisponde alla descrizione fatta dal bramino”. Dato che il pastore aveva dimostrato una grande fede, il Signore si sottomise a tanta purezza e gli si manifesò nella Sua vera forma, cavalcando l'aquila!

Perché la divinità si manifesti pensate che servano l'intelligenza o i vari rituali di culto?No, di certo. La purezza di cuore è sufficiente. Questa purezza oggi è andata perduta. Gli antichi invece pregavano Dio disinteressatamente, con cuore puro e con amore e si deliziavano nella beatitudine. Gli antichi accettavano Dio come Amico e agivano in stretta relazione con Lui.

La fede è la cosa più importante. Senza fede, anche l'istruzione è inutile. Uno studente che abbia acquisito solo istruzione ha un'educazione incompleta. Egli potrà considerarsi erudito solo se avrà raggiunto l'equanimità. Egli potrà dire: “Conosco a memoria tutti i Veda e le Shastra”, ma la mera ripetizione dei versi sacri non gli sarà di alcuna utilità! Dovreste mietere il raccolto della divinità nei vostri cuori. Quindi rivolgete all'interno la vostra visione.

Se andrete all'interno di voi stessi, potrete sperimentare la divinità insita in voi.Incarnazioni dell'Amore,ci sono tre stati di consapevolezza:1) Aham dehâsmi: “Io sono il corpo, io sono le sensazioni del corpo”. Questo è dualismo.2) Aham Jîvâsmi: “Sono il jiva” (anima individuale). Questo è monismo non qualificato.3) Aham Paramatma: “Sono il Paramâtma. Io sono Dio”. Questo è monismo qualificato.

Dovremmo pensare Aham Brahmâsmi: “Io sono Brahma”. Dovremmo vivere nel corpo, ma stare a contatto con noi stessi, sacrificarci e dedicarci all'Atma. Dovremmo fare uno sforzo convinto. Per questo una fede stabile è essenziale. Fintantoché vi identificherete con il corpo, trascorrerete il tempo nel dualismo. Il corpo, come nasce, allo stesso modo è destinato a morire. Quanto può durare? Esso è costituito dai cinque sensi ed è destinato a perire. Ma il residente del corpo non ha né nascita né morte. Questo abitante è Dio stesso.

Quindi il corpo è l'abito della vita. Se non vi identificherete con il corpo, potrete vivere usando il corpo, la mente ed i sensi come strumenti. Che grosso errore identificarsi con questi strumenti! Dovreste invece sentirvene i padroni. Gli antichi Indiani conoscevano questo principio e lo adoperavano in forme diverse. Essi avevano successo in tutti i campi e non andavano mai incontro ad avversità.

Solo il lavoro svolto con impegno può conferire soddisfazione e successo. I Pândava subirono molte umiliazioni, ma alla fine la loro fede in Krishna li portò alla vittoria.Quindi noi non dovremmo mai essere depressi o frustrati a causa di ansie, preoccupazioni o problemi. Si deve affrontare qualunque difficoltà ed andare avanti. Dovremmo avere una fede molto profonda.

Colui che ha una fede stabile non subirà mai la sconfitta. La ragione di tutti i problemi è la perdita della fede. L'uomo va in giro saltando come una rana. Fintantoché saremo in questa situazione, non potremo capire la Verità. Dovremmo avere determinazione e fede; di questo c'è bisogno oggi! Se avrete fede nella strada intrapresa, giungerete sicuri alla meta. Sono molte le strade vincenti!

Incarnazioni dell'Amore,la fede dovrebbe essere salda. Nell'istruzione moderna ci sono molte carenze. L'uomo non è in grado di mantenere una felicità stabile.Possiamo vivere anche a lungo, possiamo guadagnare molto, ma dovremmo comunque avere determinazione e fare uno sforzo per conoscere la Verità. L'uomo, al giorno d'oggi, non è mai soddisfatto.

Un uomo interpellò Brahma e Gli disse: “Tu che hai creato queste montagne dorate, per chi le hai create?”. Brahma rispose: “Ci sono due tipi di persone a questo mondo. Quelli senza desideri non si cureranno di queste montagne. Quello che essi vogliono è Dio, quindi non si cureranno di queste splendide montagne. L'uomo che ha desideri, anche se potesse possedere queste montagne dorate, non sarebbe felice.

È per diffondere questa verità che ho creato le montagne”. L'uomo con molti desideri non avrà mai soddisfazione. L'uomo senza desideri, invece, sarà felice. L'uomo, meno desideri avrà, più sarà contento. Queste persone, però, sono rare. Al giorno d'oggi, anche se guadagna molto, l'uomo vuole di più. Che cosa se ne fa di tutto questo guadagno? Potrà forse portarselo dietro dopo la morte? Colui che è vicino alla verità, come lo era Harischandra, non ha questi problemi.

Uno come Râma, che seguiva pienamente il Dharma, è forse presente al giorno d'oggi? Tutti i re della terra non hanno potuto portare niente con sé una volta morti, neanche una manciata di terra. Se capite la verità della vita avrete soddisfazione e beatitudine. Se capite l'autenticità di questo tipo di vita avrete soddisfazione e gioia.

A Buddha fu chiesto: “Tu saresti potuto diventare re: che tipo d'uomo conta al giorno d'oggi?”. Suo padre era imperatore, suo figlio, cioè Buddha, un mendicante. Perché questa differenza? Il padre disse: “Abbiamo un impero che si è tramandato di epoca in epoca; perché vuoi vivere la vita di un miserabile?”.

Buddha rispose: “In tutte le epoche che si sono succedute non avevamo parentela. Tu non sei il padre ed io non sono il figlio. Entrambi siamo la forma di Essenza-Coscienza-Beatitudine (Sat-Cit-Ananda)”. Per ottenere la forma di Sat-Cit-Ananda dobbiamo rinunciare ai desideri. Chi è l'uomo più ricco del mondo? Quello che ha molte soddisfazioni. Chi è l'uomo più povero del mondo? Quello che ha molti desideri. Meno bagaglio si avrà, più piacevole sarà il viaggio!

Avete bisogno di cibo, vestiario ed alloggio, ma l'eccesso di desideri vi farà impazzire. In che direzione dovreste orientare i vostri desideri? I desideri dovrebbero essere rivolti a Dio. Avete cibo a sufficienza, vestiario a sufficienza, un buon alloggio, denaro per curarvi. Che cosa volete di più? I desideri dovrebbero essere orientati verso Dio: se rivolgiamo a Dio il nostro desiderio, tutte le nostre esigenze saranno soddisfatte. Il vero appagamento non può essere ottenuto che in questo modo.

La soddisfazione non è qualcosa che potete comprare e nessuna amicizia ve la potrà dare. Essa non può essere comprata né regalata. Solo Dio ve la può dare; quindi arrendetevi a Dio, amate Dio, anche in mezzo alle avversità, e, non odiate mai nessuno. Se lo fate vi metterete in pericolo. L'ira è pericolosa, la pace invece è protezione. La compassione crea comprensione fra le persone. Le difficoltà ne sono il veicolo. Se nutrite odio vi rovinerete. Cercate di capire il vostro cuore. Mi capite o no? Chiedetevi: “Mi sto comportando come un uomo o come un animale? Sono simile ad un animale o, peggio ancora, simile ad un demone?”.

Se vi interrogate, la vostra coscienza, che è il Testimone, vi risponderà. Oggi l'uomo vive in un corpo umano, ma le sue caratteristiche sono demoniache. In queste condizioni, come potete raggiungere la divinità? Non servirà avere una forma umana se non svilupperete il senso del divino. Esso è il Testimone autentico. Dovremmo sempre mantenere fede a un tale Testimone: da ciò dipende un bagaglio leggero o pesante. Il vero Testimone è quello che, col passare del tempo, non è soggetto a mutamento. Tale è la Coscienza. Comportatevi in modo da soddisfare la vostra Coscienza. Non feritela mai.

Non c'è amore più grande di quello per Dio. Voi stessi potrete raggiungere la divinità. Avete amore per i vostri genitori? A causa di questo amore parziale voi dividete la vostra mente. Ma questo amore vi creerà ancora più legami. Se vi sottomettete a Dio, Egli vi donerà pace e felicità. È perché non c'è devozione e sincerità che oggi non esiste pace. Ci sono molti devoti, ma di che tipo sono? Sono devoti “part-time”! Se succede qualcosa di buono sorridono, se invece incontrano delle avversità danno la colpa a Dio.

Come si può realizzare Dio? Dovremmo essere equanimi sia nella vittoria che nella sconfitta. Colui che non possiede equanimità è un vile. La viltà è un segno di debolezza. Se si è deboli non si può capire neanche il comportamento di un cane. Se non avrete un bastone in mano anche una pecora vi farà paura. Se non avrete fede anche le scimmie potranno spaventarvi. Dovremmo avere una fede solida, una fede sincera ed un amore totale per Dio. Questa è la devozione autentica. Devozione, non solo adorazione!

La vera devozione non è apparenza. La mente corre; com'è possibile tenerla a freno? Non è possibile arrestare la mente che corre. Ciò che corre non si può trattenere. Dirigete quindi la mente verso Dio. Se la mente è occupata avrete pace.

Gli antichi pregavano: “O mente, non chiedere questo e quello! Vai verso Dio ed avrai pieno appagamento”. Gli antichi Indiani riconoscevano Dio in ogni cosa. “Noi adoriamo gli alberi, adoriamo i mari, adoriamo Te”, essi dicevano.

Questo tipo di uguaglianza e di equanimità non si riscontra ai giorni nostri. Quello che si riscontra oggi è, caso mai, il concetto di giustizia sociale. La giustizia sociale era presente anche presso gli antichi. A chi deride questo tipo di devozione dovremmo rispondere che non possiede una fede sincera. Dobbiamo capire che Dio è nell'albero, nella montagna, ecc. Questa è la verità. La fede è cosa personale. A chi ci deride dovremmo dire: “Chi sei tu per negare questo?”.

Con una fede forte potrete realizzare Dio. Seguite sempre la vostra Coscienza: questa è la vera fede. Non occorre andare in giro, non occorre andare a Tirupati in pellegrinaggio; seguite solo la vostra Coscienza, seguite voi stessi. Seguite il principio della non-dualità.Aham Brahmâsmi, “So ham, So ham”. Voi siete tutt'uno con Dio. Se avete una fede profonda e vi arrenderete al Divino, vi potrà accadere ciò che successe al pastore.

Qualsiasi cosa Dio compia è per il vostro bene. Dio è al di là del bene e del male, non ha né rabbia né rancore, non ha bisogno di niente, ha tutto dentro di Sé. Lui contiene l'intero universo; che cosa potete darGli che Lui già non abbia? Se Egli è presente in tutti gli esseri che nome potete darGli? Dio è dentro di voi, l'universo è dentro di voi. Dovete arrivare a conoscere questa verità. Questo significherà aver raggiunto una fede autentica.

Se i vostri desideri vengono soddisfatti mi lodate; se non lo sono Mi accusate. Questa è la devozione dell'umanità! Continuate a commettere errori e a negarli. La vostra Coscienza è forse soddisfatta? Dovremmo avere fede in tutte le circostanze per realizzare Dio. Questa fede è la base della vita. Sviluppate la fede. Sottomettetevi a Dio, siate vicini a Dio, pensate a Dio. Cantate il suo nome e cercate di redimere la vostra vita.Swami ha concluso il discorso con il canto: “Hari bhajana bina suka shanti nahi…”

Brindavan, Whitefield, 14 Agosto 1994

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