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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:1996:19960713

19960713 - 13 luglio

Discorso Divino di Bhagavân Shrî Sathya Sai Baba

ATTENETEVI ALLA VERITÀ IN OGNI CIRCOSTANZA

“Se un’azione è motivata da un sentimento buono, è destinata a dare frutto;
se il sentimento è inquinato, il risultato sarà conseguentemente negativo.”

“L’elefante non perde la sua forza e la sua maestà soltanto perché i cani gli abbaiano contro;
similmente, le anime nobili non sono coinvolte dalla critica e dal sarcasmo delle persone malvagie.”

La Verità è la sorgente della buona reputazione

Studenti!
Oggi la gelosia e l’ego imperano senza limiti nel mondo intero: se uno studente ottiene un ottimo giudizio, gli altri ne sono gelosi e se qualcuno è in buona salute e contento, sono gelosi anche di lui. Il povero è geloso della persona ricca e qualcosa di simile si può dire anche degli animali; le gru si fanno beffe dei cigni, il canto melodioso del cuculo è una cacofonia per i corvi. Le persone che appartengono al mondo sono come i corvi. Quindi coloro che sono sulla via della verità non devono curarsi di ciò che gli altri dicono; essi devono sforzarsi di dirigere la loro vita sul cammino della rettitudine.

Non lasciatevi disturbare dalle critiche altrui

L’elefante procede maestoso senza curarsi dell’abbaiare dei cani; dov’è l’elefante e dove sono i cani? Tra loro non c’è paragone. Allo stesso modo, il cuculo continua a cantare melodiosamente senza esser disturbato dal gracchiare dei corvi; smette forse di cantare solo perché i corvi gracchiano contro di lui? No. Anche le persone possono essere gelose della vostra bontà, del vostro progresso, del benessere e della purezza, ma voi dovete continuare a mantenere pulito il vostro cuore senza interessarvi di loro, senza farvi demoralizzare o deprimere dalle loro critiche o sentimenti negativi. Un’azione sarà fruttuosa se i sentimenti che la motivano sono positivi. Pertanto voi dovete sforzarvi di mantenere puri i vostri sentimenti e non cambiarli per l’influenza degli altri.

Yad bhavam tad bhavati
Come sono i sentimenti sarà il risultato.

Qualunque sia la natura dell’azione, ne otterrete i relativi frutti. Dio si interessa ai vostri intimi sentimenti e non a ciò che mostrate all’esterno, mentre la gente legata al mondo vede solamente le vostre azioni dal lato esteriore e si fa beffe di voi. Dio ama i sentimenti puri ed è contento di voi se i vostri sono tali; se volete raggiungere la Divinità che è onnipervadente, dovete mantenerli puri. Tutte le vostre azioni dipendono dai vostri sentimenti. Essi sono il riflesso del vostro stato interiore. Ogni cosa che vedete nel mondo esteriore non è che la reazione, il riflesso e la risonanza dei vostri sentimenti, quindi dovete fare buon uso del corpo, del tempo e dell’energia al fine di purificarli.

Abbandonate i sentimenti legati al mondo e generatene di divini

Oggi le persone intraprendono vari tipi di pratiche spirituali (sâdhanâ). Qual è il significato di sâdhanâ? Consiste nel ripetere il Nome di Dio, fare meditazione o eseguire canto devozionale? Tutte queste sono semplici attività devozionali; la vera sâdhanâ consiste nell’abbandonare i difetti e il sentimento di non Sé (anâtma bhâva). Voi dovete compiere le attività inerenti al mondo con senso di distacco focalizzandovi sul Conoscitore del campo (Kshetrajña) e non sul campo stesso (kshetra), il che è come dire che dovete mettere da parte i sentimenti relativi al mondo e generarne di divini. Lasciate la via dell’appartenenza al mondo (pravritti) e incamminatevi sul sentiero della spiritualità (nivritti): questa è la vera sâdhanâ. Guardare, ascoltare, pensare e attaccarsi a persone e cose sono attività dirette verso il mondo e voi dovreste trascenderle tutte; questo è l’attributo della spiritualità. Dovete sforzarvi di comprendere la natura della spiritualità. Qual è la fonte di nivritti? L’ho detto ai nostri studenti in molte occasioni: Aham deriva da Âtma. Âtma significa “Io”, che è il primo nome di Dio. Ogni essere umano pronuncia questa sillaba “Io” nei suoi perseguimenti terreni. È da questo Aham che la mente è nata e la parola è nata dalla mente, per cui Aham è figlio dell’Âtma, la mente ne è il nipote e la parola il bisnipote; tutti appartengono alla famiglia dell’Âtma e hanno un’unica proprietà che è Essenza-Coscienza-Beatitudine (Sat-Cit-Ânanda). Tutti e tre, l’Aham, la mente e la parola, sono dotati di Sat-Cit-Ânanda; in effetti, Sat-Cit-Ânanda è onnipervadente.

Con mani, piedi, occhi, testa, bocca e orecchie che pervadono ogni cosa,
Egli permea l’intero universo.

Dovunque guardiate, trovate questo principio di Sat-Cit-Ânanda che è l’attributo di Dio. Se dite che Dio non ha attributi, da dove viene questo Sat-Cit-Ânanda? Come il fuoco ha tre attibuti, cioè l’essere rosso, il potere di bruciare e il calore, Dio ha questi tre attributi: Sat-Cit-Ânanda. Sat è ciò che esiste per sempre, è stabile, immutabile, puro e privo di ego; questo è il principio di Sat. Poi viene Cit che significa consapevolezza o coscienza. E Ânanda da dove viene? La combinazione di Sat e Cit è Ânanda. È per questo che tutti desiderano la felicità dalla nascita alla morte. Gli studenti sono contenti quando passano gli esami, ma questa contentezza dura poco. Essi vogliono raggiungere livelli più elevati. Anche dopo aver raggiunto livelli più alti, non sono contenti; vogliono ottenere un lavoro. Ma anche dopo averlo trovato non sono soddisfatti. Essi saltano da un desiderio all’altro per tutta la vita, ai loro desideri non c’è fine e, per il fatto di albergare desideri illimitati, sono incapaci di ottenere la felicità perenne.

La Fede e l’Amore sono essenziali sul sentiero spirituale
La felicità terrena è momentanea; aspirare a questa felicità non è una caratteristica dell’essere umano.

Non siate orgogliosi delle vostre ricchezze, della progenie e della gioventù:
il fluire del tempo può distruggerle in un momento.

Tutte queste cose cambiano e periscono in breve, eppure voi le considerate permanenti e sprecate la vita nell’inseguirle. Tutto questo è proprio come un sogno: le regge e i palazzi residenziali che vedete in sogno non ci sono quando vi svegliate e ciò che vedete nello stato di veglia non c’è quando sognate; uno è il sogno di notte e l’altro è il sogno di giorno. Ambedue sono essenzialmente dei sogni, ma voi siete presenti in entrambi, per cui siete onnipresenti e questo principio eterno è dentro di voi e non all’esterno. La felicità che ottenete dagli oggetti, dagli affari e dagli individui del mondo non è permanente; sono cose simili a nuvole passeggere, eppure l’uomo le considera permanenti e sopporta molte difficoltà pur di possederle. Dovete attenervi al cammino della spiritualità per comprendere la Verità. Sono migliaia coloro che prendono la via della spiritualità e seguono molte pratiche spirituali: quanti sono però capaci di sperimentare la beatitudine? Vi si dedicano per anni e anni e intanto diventano vecchi; alla fine lasciano le spoglie mortali senza aver raggiunto alcun risultato. Perché? La ragione è che non hanno una fede salda; inoltre non hanno amore nel cuore. Vi ho detto molte volte che ci sono due princìpi che tengono in piedi la scala della spiritualità: quello dell’amore la sostiene alla base e quello della fede la sorregge in cima. Soltanto quando avete amore e fede potete salire su questa scala della spiritualità e raggiungere lo scopo della vita. Oggi alcuni hanno l’amore ma non la fede e altri hanno la fede ma non l’amore. La sola fede non basta; anche l’amore è davvero essenziale. Amore e fede sono legati uno all’altra. Oggi il cuore di molti aspiranti spirituali è pieno di pensieri negativi: come possono ottenere risultati positivi? Prima di tutto dovrebbero liberarsene.

“Una testa vuota si può riempire di qualunque cosa;
è possibile mettere qualcosa nella testa che è già piena?
Come può esser colmata di sentimenti sacri
se prima non viene vuotata?”

Tutti devono lasciare questo mondo un giorno o l’altro. Il corpo umano non è imperituro e anche i frutti delle nostre azioni sono temporanei come nuvole passeggere. Perché dovreste sopportare tante difficoltà per questi frutti temporanei? La gente non si impegna per raggiungere Dio che è vero ed eterno, persegue strenuamente l’istruzione per acquisire possedimenti materiali e non per ottenere la liberazione. Che cosa può darci questa istruzione sulle cose del mondo? Può darci soltanto guadagni materiali, potere e posizione, mentre due sono le cose che voi dovreste propugnare nella vita: una è la verità e l’altra è la buona reputazione.

La vita nel mondo è passeggera;
anche la gioventù e la ricchezza passano.
La moglie e i figli sono anch’essi temporanei.
Solamente la verità e il buon nome sono duraturi.

Realizzate l’unità nella diversità

Dovete guadagnarvi un buon nome; come si fa? È possibile soltanto se si segue la via della verità, non in altro modo. La verità è la fonte della buona reputazione dell’uomo; in effetti, la verità è Dio ed è onnipervadente. La verità è proprio la nostra vita e la fonte del sostentamento; è per questo che la nostra antica cultura insegna:

Di’ la verità, ma dilla dolcemente e non comunicare verità spiacevoli.

Di’ la verità, pratica la rettitudine.

Dovreste fare della Verità e della Rettitudine il fondamento della vita; se volete un buon nome in questo mondo fisico, anche le vostre azioni devono essere buone. Il mondo vi rispetterà finché avrete ricchezze, oro e altri possedimenti materiali; per che cosa, in effetti, la gente vi rispetta? Se pensate che la gente vi rispetti, vi illudete; no, no, non rispetta voi ma, la vostra ricchezza, la posizione, il potere e le capacità intellettuali. Voi dovreste ottenere rispetto con il vostro buon carattere; soltanto il carattere conferisce una buona reputazione. Bisogna avere sia carattere individuale sia nazionale, ma per primo deve esserci quello individuale. Come può una persona avere un buon comportamento verso la nazione se non ha un buon comportamento individuale? Se lo avete per la nazione, sarete ricordati nella storia come persone buone. Qual è il vero significato della storia? La storia di Dio costituisce la Storia e questa include le storie degli Avatâr come Râma e Krishna. Voi non potete scrivere la vostra storia e chiamarla Storia; sarebbe un insulto alla Storia stessa. La storia di Dio è la Storia vera, quella che descrive gli attributi divini degli Avatâr e gli ideali che Essi hanno propugnato. Voi non dovreste rimanere semplici mortali, ma divenire immortali guadagnandovi un posto nella Storia. Non dovreste bramare profitti terreni che sono effimeri come nuvole passeggere. Non ci sono forse molti intellettuali ricchi che hanno ricevuto un alto livello d’istruzione? Eppure questi cosiddetti intellettuali vedono solamente la diversità nell’unità; il mondo ha bisogno di persone virtuose che vedano l’unità nella diversità e non pseudointellettuali che dividono l’unità in diversità. Soltanto coloro che vedono l’unità nella diversità trovano un posto notevole nella storia; comprendete quindi il principio dell’unità nella diversità. I nomi e le forme possono variare, ma il Principio della Divinità è uno ed è il medesimo in tutti. Quel Principio è Verità. Come si ottiene quella Verità? Non si può apprendere da un insegnante o da un libro, non si può comprare al mercato né si può ricevere in regalo da un amico; la Verità deve essere acquisita con la propria esperienza di vita. Tenete in considerazione, ogni momento della vita, questo Principio della Verità come vostro scopo: questa è vera Umanità.

Lo studio corretto per l’umanità è l’uomo.

La vera Umanità si trova nell’unità di pensieri, parole e azioni; quante persone ne sono in possesso oggi? Quanti sono capaci di sperimentare l’unità? Anno dopo anno, le persone fanno pratiche spirituali e compiono lo studio cerimoniale di molti testi sacri come il Râmâyana, il Bhâgavata e il Mahâbhârata. Ma a che serve? Ne traggono forse un beneficio? Mettetevi una mano sul cuore e interrogatevi, così potrete scoprire la verità: avete fatto un progresso spirituale magari piccolo? No, nient’affatto. A che serve condurre una vita simile per quanto tempo volete? Il vostro cuore è il testimone. A che scopo fare quindi tutte quelle pratiche spirituali, far parte delle associazioni, studiare i testi sacri, pregare e adorare? Tutti questi sforzi sono come semi bruciati che vengono dispersi da un colpo di vento. Non è questo che dovreste ottenere. Se fate un progresso spirituale effettivo, il vostro cuore ve ne darà atto. È a questo che dovreste mirare.

Proteggete la Verità e la Rettitudine

Studenti! Oggi tutte le vostre azioni sono diventate artificiali. Qualunque cosa facciate, fatela seguendo il cuore. L’arte è esteriore e il cuore è interiore: seguitelo. Seguire gli altri non serve a niente.

Le opinioni variano da persona a persona.

Ci sono tante opinioni quante teste e anche le azioni e i loro risultati variano da uno all’altro; stando così le cose, perché imitate gli altri? Seguite i dettami del vostro cuore.

L’imitazione è umana e la creazione è divina.

La creazione viene dal cuore. Quando seguite il cuore tutti i dubbi scompaiono, voi procedete sul sentiero spirituale per quante difficoltà e ostacoli incontriate e infine raggiungete la Verità. Questo è ciò che si definisce “ricordare la Verità” (Satya smriti). Immergetevi nelle vibrazioni della Verità che sono presenti dovunque. Voi non siete in grado di percepirle, ma non per questo potete negarne l’esistenza. Intorno a noi c’è l’aria, ma gli occhi non possono vederla: possiamo tuttavia negarne l’esistenza? Similmente, le vibrazioni divine sono presenti in voi, con voi, sopra di voi, sotto di voi e intorno a voi. Dovete sforzarvi di comprendere questo Principio Divino dell’Âtma. Ci sono molti che eseguono pratiche spirituali e ascoltano le storie delle anime nobili nelle associazioni, ma non conservano niente nel cuore. Buttano fuori tutto ciò che ascoltano, proprio come si butta fuori l’aria inspirata. Dovete assorbire tutto ciò che è divino e gettar via quel che appartiene al mondo. Oggi, la gente compie delle pratiche spirituali, ma non ne ricava alcuna vera beatitudine; la ragione di ciò sono gli attaccamenti alle cose terrene. Le proprietà relative al mondo sono temporanee; alla fine dovrete lasciarle tutte. Ciò che resta sempre con voi, in voi, intorno a voi e vi protegge è solamente la verità. Questo è il sentiero sacro che dovreste seguire. Ripetere “Râma, Râma” meccanicamente non serve a niente. Lo ripetete soltanto con le labbra; esso non viene dal cuore. Anche un registratore o un disco possono ripetere il Nome Divino all’infinito. Che beneficio se ne trae? Molte persone parlano del libero arbitrio, libero arbitrio, libero arbitrio; nessuno ha il libero arbitrio oltre a Dio. Voi potete dire di averlo, ma in realtà non è così. Dovreste usare la forza di volontà e connettere il cuore con Dio; non quello materiale, ma il cuore spirituale. Dovunque siate e qualunque cosa facciate, dovreste contemplare Dio come, con naturalezza, inspirate ed espirate. Questo processo di inspirazione ed espirazione continua durante il sonno, quando lavorate e persino mentre litigate con qualcuno; è un processo naturale e niente può intralciarlo. Similmente, voi dovete tenere sempre in mente la Divinità in qualunque forma, qualunque cosa stiate facendo e dovete sforzarvi di seguire questo cammino che è sempre vero ed eterno. Studenti! Ciò che dovete sviluppare oggi sono la Verità e la Rettitudine (Satya e Dharma). Non c’è bisogno di alcuno sforzo speciale per proteggere il mondo. In effetti, nessun individuo può proteggerlo; solamente Satya e Dharma lo proteggono. Quindi voi dovete proteggerli. Se proteggete Satya e Dharma, essi proteggeranno il mondo a loro volta. In realtà, voi dovreste considerarli proprio il vostro respiro vitale.

Se distruggete il Dharma, sarete distrutti dal Dharma.
Similmente, se proteggete il Dharma, sarete protetti dal Dharma.

Eppure oggi la gente non sa che cosa siano Satya e Dharma.

La Verità rimane invariata nei tre periodi di tempo:
passato, presente e futuro.

La Verità non cambia; ciò che cambia col tempo è soltanto la verità legata al mondo (nijam): al mattino è spiritualità (yoga), durante la giornata è indulgenza nel seguire i sensi (bhoga) e la sera è malattia (roga). Questa è la natura della verità terrena. Essa non è affatto verità.

Liberatevi del desiderio, dell’ira e dell’avidità

Il Râmâyana è la storia della battaglia tra Râma e Râvana. Quest’ultimo aveva un solo difetto che lo portò alla rovina: il desiderio. Similmente, la battaglia del Mahâbhârata fu combattuta a causa dell’avidità di Duryodhana che causò la sua caduta e, analogamente, il Bhâgavata descrive la storia di Hiranyakashipu che incontrò la sua rovina a causa della malvagia caratteristica dell’ira. Così il Râmâyana, il Mahâbhârata e il Bhâgavata ci insegnano che anche una sola caratteristica malvagia causa all’individuo un’enorme distruzione e lo porta alla rovina. Che cosa dire quindi del destino dell’uomo di oggi che ha in sé tutte e tre le caratteristiche malvagie, cioè il desiderio, l’ira e l’avidità? Esse costituiscono gli ostacoli maggiori sul sentiero che porta a Dio; in effetti, come afferma la Gîtâ, sono veramente i tre cancelli principali che portano all’inferno. Chi le ha è destinato alla distruzione. Pertanto, per prima cosa, dovete sforzarvi di eliminare queste qualità malvagie; solamente allora la vita diverrà utile e voi otterrete una buona reputazione. Diversamente cadrete in discredito. Un fico può apparire bellissimo, ma, quando lo aprite, potete trovarlo pieno di insetti; in modo simile, oggi l’uomo brilla all’esterno, agisce come se fosse felice, ma è come la recita in un film: non è felicità vera. La felicità reale è quella che viene dal cuore, è l’appagamento vero e la beatitudine, che sono la vostra proprietà effettiva. Chi è l’uomo più povero al mondo? Colui che ha molti desideri è il più povero. Chi è l’uomo più ricco al mondo? Colui che è più soddisfatto è il più ricco. Solamente chi è soddisfatto può raggiungere la pace, ma oggi chi è soddisfatto? In realtà nessuno. Le persone hanno i desideri, ma non la soddisfazione e i loro desideri vanno aumentando continuamente. L’uomo deve abbandonare trishnâ (il desiderio) e seguire Krishna; se Lo segue, può raggiungere qualunque cosa. In modo simile, sarete liberi dalle difficoltà se seguirete Râma. Quindi recitate il Nome del Signore e obbedite ai Suoi comandamenti. Fin dove seguite ciò che il Signore prescrive? Râma rappresenta l’ideale dell’obbedienza ai comandi del padre; quanti seguono oggi ciò che dicono i genitori? Râma fu l’Incarnazione della Verità, mentre oggi la gente segue soltanto il falso; esegue il Satya Nârâyana Vrata una volta l’anno, ma per il resto dei dodici mesi si ricorre solamente ad asatya (la non verità). Questo non è corretto.

Dovunque, in ogni luogo e in tutte le circostanze
meditate su Dio.

Le persone non fanno neppure un piccolo sforzo per seguire la verità: in qualunque momento aprano bocca, dicono solamente falsità e non tentano neppure di sapere che cosa sia Satya.

L’uomo è l’incarnazione di Sat-Cit-Ânanda

Studenti! Non abbandonate mai la verità, qualunque sia la circostanza; sostenetela anche a rischio della vita. Satya è in voi, con voi, intorno a voi e vi proteggerà come le palpebre proteggono gli occhi. Harishchandra meritò il titolo di Satya Harishchandra aderendo irriducibilmente alla verità. Quante sofferenze dovette subire e quante difficoltà dovette sopportare! Egli fu persino costretto a vendere la moglie e il figlio, perse il regno e divenne il custode di un crematorio. Nonostante tutto questo, rimase tranquillo e impassibile attenendosi alla verità; infine, Dio Stesso si manifestò davanti a lui, gli restituì ciò che aveva perduto e gli assegnò il titolo di Satya Harishchandra. I Veda dichiarano:

O figli dell’immortalità! Ascoltate.

L’uomo deve meritare il titolo di figlio dell’immortalità (amruta putra). Voi siete amruta putra e non anruta putra (figli della menzogna); nascete per la verità, non per la falsità. Dio è l’Incarnazione della Verità e tutti sono la Sua progenie. Come le bolle nell’acqua hanno origine dall’acqua, tutti gli esseri umani provengono dall’oceano di Sat-Cit-Ânanda. Tutti dovrebbero comprendere questa verità. Voi siete umani nella forma, ma siete essenzialmente incarnazioni di Sat-Cit-Ânanda. Come sarete beati se terrete un sentimento simile profondamente radicato nel cuore! I sentimenti non devono essere artefatti: devono essere prodotti naturali del vostro cuore. Dovreste avere la ferma convinzione “Io sono l’incarnazione di Sat-Cit-Ânanda. Il corpo, la mente e l’intelletto possono perire, ma io sono l’Immortale Principio Eterno dell’Unità, vale a dire, l’Âtma”; quando avrete questi sentimenti incrollabili raggiungerete la Divinità. La gente, tuttavia, oggi non ha fede in questi sentimenti; come può quindi raggiungerLa? Per questo, abbiate fede in voi stessi e fede in Dio. Se avete queste due, potete avere qualunque cosa. Siate impavidi, non temete alcunché; perché dovreste aver paura se avete la Verità con voi? La Verità non ha paura di niente. Ecco perché i Veda dichiarano:

Di’ la verità.

Solamente la Verità trionfa.

Voi potete unirvi al Principio della Verità soltanto seguendo la via dell’Amore. Tutti i Miei Discorsi iniziano con la Verità e l’Amore e con essi finiscono. Io posso parlare o no di qualunque altro argomento, ma mi riferisco sempre a Satya e Prema. Non c’è Discorso in cui Io non tocchi questi due argomenti e la ragione è che Amore e Verità sono davvero la vita di tutti. I due sono come l’inspirazione e l’espirazione. Come l’uomo non può vivere senza inspirazione ed espirazione, così non può vivere senza Satya e Prema. Satya simboleggia il processo d’inspirazione “So”, e Prema denota il processo di espirazione “Ham”; i due si uniscono nel formare l’immortale Mantra Soham che sostiene la nostra vita.

Fate di Dio il Residente del vostro cuore

Studenti! Generate in voi la Verità e l’Amore sin da questa vostra giovane età. Non fate mai un uso errato di Satya e Prema, aderite alla Verità e seguite il giusto sentiero. Le persone distorcono la Verità e l’Amore a causa dell’egoismo e dell’interesse personale. Satya Harishchandra poté con successo sostenere la verità grazie alla situazione di quei giorni, al contesto così puro; niente poteva distoglierlo dalla via della verità, ma l’influenza negativa dell’Era di Kali è tale che, anche se Harishchandra fosse qui oggi, la gente gli farebbe dire il falso. Molti si prefiggono seriamente di dire la verità, ma, all’atto pratico, dicono solamente bugie; questo è dovuto all’influenza dell’Era di Kali. Voi non dovete diventarne vittime. Fate che la vostra verità faccia traboccare la beatitudine nel cuore. Non importa neppure che seguiate alcuna pratica spirituale: basta che abbiate Amore e Verità. La violenza non ha spazio dove ci sono la Verità, la Rettitudine, l’Amore e la Pace; coloro che hanno in sé Satya, Dharma, Shânti e Prema vedranno Ahimsâ (la Non violenza) manifestarsi in loro gloriosamente. A causa della mancanza di questi valori, oggi il mondo è intriso di violenza; dovunque guardiate c’è violenza: in casa, al mercato, in treno, in autobus o in aeroplano. Oggi la vita è piena di paura e l’uomo è intrappolato nella confusione del mondo; l’atmosfera intera è piena di paura e l’uomo ne è preda anche quando rimane a casa sua senza avventurarsi in alcun luogo. Qual è il posto ove non c’è paura? Non c’è paura vicino a Dio. Quando Dio è insediato in voi, non c’è spazio per la paura. Quindi, prima di tutto, fate di Dio il Residente del vostro cuore. L’uomo è dotato di un cuore in modo che vi possa installare Dio e non dare spazio ai pensieri che riguardano il mondo. Dio è il Residente del vostro cuore. Non solo: Dio ha promesso: “Io risiedo dove il Miei devoti cantano le Mie Glorie, Nârada.” Voi Lo trovate insediato dovunque si canti la Sua gloria.

Gli studenti devono conoscere l’eredità culturale dell’India

Studenti! Dite sempre la verità, in tutte le circostanze; potete trovare qualche difficoltà all’inizio, ma, a esser sinceri, dire la verità è molto facile, non comporta alcuno sforzo, mentre dovete pensare e pianificare molto se volete dire le bugie. Quanta fatica è necessaria per dire le bugie! Perché faticate tanto per dire il falso? Dite il vero che non comporta alcuno sforzo. Dire la verità è facile come schiacciare i petali di un fiore. Com’è facile riportare le cose come sono! Se qualcuno vi chiede: “Chi ha fatto la traduzione?” potete rispondere immediatamente: “Anil Kumar”, ma, se non volete dire il nome di Anil Kumar, dovete fare un mucchio di invenzioni; perché vi sottoponete a tutta questa difficoltà? Perché non dite la verità e raccontate le cose come le vedete? Avete bisogno di uno specchio per guardare il vostro braccialetto? Potete vederlo direttamente. Invece il vostro Sé non potete vederLo; dovete avere il terzo occhio aperto, l’occhio dell’Amore. Con i tre occhi della Verità, della Rettitudine e dell’Amore, potete vedere qualunque cosa. La pratica dello yoga comporta tre processi: inspirazione, ritenzione ed espirazione. Ci sono tre canali nervosi sottili, Idâ, Pingalâ e Sushumnâ, attraverso i quali il Principio Vitale (Prâna) scorre nel corpo. Idâ è il canale nervoso destro, Pingalâ è il sinistro e Sushumnâ quello centrale. Quando Mîrâ cantava: “O mente, vai sulla riva del Gange e dello Yamunâ …..” si riferiva in effetti a Idâ e Pingalâ. In effetti, il Gange e lo Yamunâ sono dentro di voi; non avete bisogno di alcun biglietto o mezzo di trasporto per andare sulle loro rive. Andarci è molto facile: tutto ciò che serve è focalizzare l’attenzione tra le sopracciglia (bhrûmadhya), così vi liberate di tutti i pensieri. Lì c’è il terzo occhio, ma, se vi aprite la fronte, non potete vederlo, vedete soltanto uscire del sangue. Il terzo occhio non si trova sul piano fisico; è sul piano sottile. Dio è definito anche Trinetra (dotato di tre occhi). Perché? Ogni uomo ha due occhi con cui può vedere il passato e il presente ma non il futuro; Dio soltanto può vedere anche il futuro. La nostra antica cultura indiana è colma di profondi significati di questo tipo. Com’è sacra, ideale, elevata, nobile e vibrante la nostra antica cultura! Gli studenti dovrebbero cercare di rendersene conto; purtroppo essi non sanno che cosa sia la cultura. Eliot condusse molte ricerche sulla cultura e alla fine disse: “La cultura è la via della vita.” Che cosa significa “la via della vita”? È la via che ci conduce alla meta dell’esistenza umana, è la nostra sacra e divina eredità. Perché i Bhâratîya, che hanno questa cultura così ricca, stanno andando fuori strada? Almeno da oggi in poi, sforzatevi di sostenere la vostra eredità culturale. Questo è possibile solamente con l’amore.

(Baba ha concluso il Discorso con il bhajan “Prema Muditâ Mana Se Kaho…”)

Prashânti Nilayam, 13 luglio 1996, Sai Kulwant Hall

(Da “Sanâtana Sârathi”, novembre 2011)

discorsi/1996/19960713.txt · Ultima modifica: 2016/10/26 12:10 da sathyamax