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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:1996:19961225

19961225 - 25 dicembre

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

L’ESSENZA DELLE RELIGIONI

La vita fisica non è permanente, ma transitoria. La gioventù e la ricchezza passano veloci come le nuvole. Moglie, figli, parenti ed amici cambiano e svaniscono come la nebbia, come un lampo. Nella vita umana solo due cose sono permanenti: la retta condotta e la reputazione. Molte religioni nacquero allo scopo di ottenere il bene, il progresso e la ricostruzione dell’umanità.

I vishnuiti affermano che il Signore Vishnu è la più grande delle divinità, mentre gli shivaiti dicono che il più grande è Shiva. I devoti di Ganapati sostengono che il loro Maestro è l’unico Signore, mentre le persone colte asseriscono che la più alta divinità è Sarada. I mussulmani dicono che Allah è l’unico Dio, mentre i cristiani affermano che Cristo è il Signore. I buddisti proclamano che Dio è Buddha, mentre i giainisti dicono che lo è Mahâvîra. I parsi assicurano che Zoroastro è il più grande ed i sikh che lo è Nanak. I devoti di Baba sostengono che Sai Baba è il Signore (applausi), mentre pochi affermano che tutte le divinità sono uguali e che Dio è unico per tutte le religioni. Questo Dio è Verità, Rettitudine, Pace, Amore.

Incarnazioni dell’Amore,

è di fondamentale importanza comprendere che lo scopo di qualunque religione è di portare lo spirito di unità in questo mondo pieno di diversità, affinché si possa condurre una vita ideale. L’essenza di tutte le religioni, il senso di tutti i testi sacri, lo scopo di tutte le ricerche, sono unici e sempre gli stessi, ma, in nome della religione, nascono conflitti e lotte dovuti ad egoismo, grettezza ed interesse personale. Tutte le religioni insegnano cose buone e noi dobbiamo capirle e comportarci con intelligenza. Se la nostra mente è buona, quale religione può essere cattiva?

O coraggioso figlio dell’India, ascolta quanto ti dico! I principi fondamentali di tutte le religioni sono la moralità, l’integrità, la carità, la rettitudine, la verità, la tolleranza e la non-violenza. Questi principi di verità sono riconosciuti da tutte le religioni. Esse hanno però dimenticato, già da molto tempo, questi principi fondamentali, mantenendo sempre viva la propria diversità. Ciò ha portato ad una perdita totale dei valori umani. È di fondamentale importanza, nella vita umana, realizzare lo spirito di unità nella diversità.

Già 350 anni prima della venuta di Gesù Cristo esistevano gli Ebrei. Essi sono stati i predecessori sia dell’islamismo che del cristianesimo. La loro lingua, l’ebraico, era la principale ed era, più o meno, simile al sanscrito. A quei tempi, tutti quelli che credevano in Dio nutrivano pensieri sacri, concentrando la mente costantemente sul Divino. Costruivano statue, campane, ecc., e cominciarono ad adorare quegli oggetti che, nella loro immaginazione, rappresentavano divinità da venerare con tutta l’anima.

In realtà esiste un solo Dio che essi identificarono come principio maschile e chiamarono Ibrahim. Yusuf apparteneva a quella discendenza. Quello che allora si chiamava Yusuf, oggi si chiama Giuseppe. Giuseppe faceva il falegname ed era lo sposo di Maria. Entrambi nutrivano una fede assoluta in Dio e si dedicavano intensamente ad Ibrahim, la loro divinità di famiglia ed ai misteri della creazione.

Il mistero della creazione, nella loro religione, viene spiegato molto chiaramente. Essi affermavano che Dio creò il mondo intero in sei giorni. Il primo giorno creò la luce, il secondo il vento e le nuvole, il terzo il sole, la luna e le stelle, il quarto la terra e gli oceani, il quinto i pesci e gli uccelli, il sesto gli animali e l’uomo. L’uomo è la creatura più importante di questo mondo. Il settimo giorno, il giorno di Subrutha, Dio si riposò. Esso si chiama domenica ed è un giorno fausto, dedicato alla preghiera. I cristiani, quindi, vanno in chiesa la domenica, il giorno sabbatico, ed offrono le loro preghiere al Divino.

Quando venne il tempo, Maria, per volontà divina, diede alla luce un figlio maschio che fu chiamato Yesu (Gesù). Che cosa significa Gesù? YE significa “uno solo”; SU vuol dire “sacro”. La santità è una sola. Gli ebrei avevano piena fede che Dio fosse l’unico ad essere sacro.

In tenera età, Gesù perse Suo padre. Essendo pienamente consapevole che la madre e il padre sono Dio, Egli, per aiutare Sua madre, iniziò il Suo servizio. Il servizio reso ai genitori è davvero ideale. Per quale motivo? Perché il sangue, il cibo, la testa, il denaro sono doni dei genitori. Dobbiamo quindi esprimere gratitudine verso i nostri genitori e Gesù, per i giovani, ne è l’esempio. All’età di undici anni, Egli entrò a Gerusalemme, cosa che preoccupò molto Sua madre. Nel tempio di quella città si svolgevano infatti pratiche diverse. Gesù cercava di impedire la violenza, predicando che Dio dimora in tutti. Insisteva anche sul fatto di non nuocere ad alcuno, divulgando il messaggio “Aiuta sempre, non fare mai del male”. Questa è l’essenza e la perfezione di ogni religione. Tale insegnamento è valido per tutta l’umanità.

Gesù dava sollievo ai sofferenti e agli ammalati e procurava cibo agli affamati. Assistendo a questi atti di amore, alcuni Lo chiamarono figlio di Dio. Più tardi, questo appellativo divenne largamente usato. Questa è un’ulteriore prova che esiste un Dio, Padre di tutto. Il nome e la fama di Gesù si diffusero ampiamente anche in terre lontane. Gli Ebrei, allora, non permisero più a Gesù di entrare a Gerusalemme e cercarono di usarGli violenza. Essi si attenevano a leggi ben consolidate e non si preoccupavano di indagare sulla natura degli insegnamenti di Gesù, chiedendosi se questi fossero giusti o sbagliati.

Gesù, in un primo momento, dichiarò di essere messaggero di Dio, aggiungendo: “Non solo io, ma tutti voi siete messaggeri divini”. Ogni essere umano è, dunque, un messaggero di Dio. L’uomo, oggi, ha però dimenticato questa verità e considera se stesso un maestro e un capo.

Se la prima dichiarazione di Gesù fu: “Io sono messaggero di Dio”, la seconda fu: “Io sono il figlio di Dio”. Sentirsi figli di Dio indica una vicinanza maggiore al Signore. Ciò significa che si ha un rapporto intimo con il Padre. Dopo lunghe pratiche spirituali, Gesù proclamò: “Io e il Padre siamo uno”. Questo è il momento in cui si manifesta lo Spirito Santo. Questi sono i principi presenti in tutte le religioni.

L’induismo definisce questi tre stadi come dualismo, non–dualismo qualificato e non–dualismo. Anche lo zoroastrismo rivela lo stesso concetto, cioè: “Io sono nella luce”, “la luce è in me”, “io sono la luce”.

Gesù sacrificò la Sua vita per raggiungere questa sintesi di tutte le scuole di pensiero. Non comprendendo bene questa filosofia, gli uomini hanno costruito la strada delle divisioni e della distruzione dei valori umani. Celebriamo la nascita di grandi personaggi, ma non seguiamo mai i loro insegnamenti. Non c’è nulla di grande nel celebrare il compleanno di qualche personaggio se poi non si traducono in pratica i suoi insegnamenti e i suoi ideali.

Alcuni studiosi cominciarono ad investigare sulla validità degli insegnamenti di Gesù Cristo e raccolsero tutto il materiale dei 1530 anni che precedettero la Sua venuta. In Inghilterra, questo materiale fu riportato in un libro. I Russi ne fecero un libriccino delle dimensioni di una scatola di fiammiferi. Ecco il libro! (Swami materializza un piccolo libro). Questa è la Bibbia. Queste sono le sue pagine e, sulla copertina è riprodotta una croce che testimonia il processo di sintesi di tutte le religioni. Alcuni dettagli della vita di Cristo, qui riportati, non fanno parte della Bibbia classica. Qui c’è la vera storia di Gesù. Non è dato a tutti conoscere la Sua divinità. Per conoscere la divinità dobbiamo alimentare pensieri divini.

Potete vedere alcuni fili che fungono da segnalibro; ogni filo serve a contrassegnare il testo di una particolare religione. Il messaggio più importante della Bhagavad Gîtâ è presente in questo libro. L’essenza di tutte le religioni è unica.

L’abbandono è il principale compito di ognuno ed indica il sentimento di unità, cioè “io e Dio siamo uno”. Per quale ragione? Perché Colui che è presente in te è presente anche in me. Solo i corpi sono diversi. Le lampadine differiscono per potenza elettrica e colore, ma la corrente è la stessa. Questo libro contiene quella importante affermazione di unità che è alla base di ogni religione. L’Uno si manifesta nei molti. In ognuno è presente un solo Dio. Non guardate alle differenze esistenti tra i vari corpi. È l’attaccamento al corpo ad essere responsabile delle discordie. Non crediate che il corpo sia eterno. Esso è simile ad una bollicina e la mente è come una scimmia pazza. Non seguite né la mente, né il corpo, ma la Coscienza. Ecco il principio fondamentale di questo testo. Dobbiamo dunque seguire la Coscienza.

Nella cultura indiana, questo si chiama Cit. Esistono tre aspetti: Sat, Cit e Ânanda. Tutti e tre sono dentro di noi. Dobbiamo comprendere a fondo questa verità. Leggiamo tanti libri, ci interessiamo a tutti i grandi personaggi, ma non cerchiamo di sapere se essi siano veramente grandi o no. Non esistono persone più grandi di voi, ma voi non conoscete il vostro valore. L’elefante non è consapevole della sua forza, ragion per cui si sottomette al mahout (conduttore di elefanti). Voi siete il Signore. L’intero universo è dentro di voi e ogni cosa è in vostro potere. Questo è il libero arbitrio. Il libero arbitrio non è separato; è il divino Sé, lo Spirito. Noi dimentichiamo questo principio fondamentale e ci fidiamo del corpo e della mente.

Incarnazioni dell’Amore,

per raggiungere il Divino dovete trovare la Divinità dentro di voi. Se volete conoscere voi stessi dovete far crescere in voi l’Amore puro che è il vincolo che unisce tutti.

Esistono oggi 250 scuole di pensiero e divisioni nella cristianità: esse diffondono tutte i principi di Gesù. La loro è però solo una divulgazione (prachâra), non un’applicazione pratica (achara). Mettere in pratica è molto importante. Potete anche svolgere un’opera di divulgazione, ma questa non sarà mai permanente. La pratica è la cosa fondamentale; quando la attuerete e proverete gioia nel farlo, gli altri vi seguiranno. Voi, invece, dite una cosa e ne fate un’altra. In questo modo, nessuno vi crederà. Anche se non diffonderete messaggi, sarà sufficiente il buon esempio del vostro comportamento.

Swami dice sempre agli studenti che ci sono cinque forme di conoscenza. A causa degli effetti dell’era di Kali, sta aumentando solo la conoscenza dei libri che è superficiale e non serve a far acquisire agli studenti una conoscenza completa, né il buon senso. Si ottiene una conoscenza discriminante, ma non la discriminazione fondamentale. Una volta che eserciterete la discriminazione fondamentale, svilupperete la conoscenza pratica.

Che cosa significa fondamentale? Significa che dovete sviluppare la consapevolezza che lo stesso Dio è presente in ognuno, che la stessa Divinità è presente in tutto. Essendo attaccato al corpo, che è tanto effimero quanto una bollicina, l’uomo ha dimenticato quel rapporto costante con Dio. È l’egoismo ad uccidere le qualità umane. Per poter sviluppare un’umanità autentica è necessario stimolare in noi questa visione unidirezionale verso il Divino. Dobbiamo comprendere che solo questo principio di unità è la vera religione.

Che cosa significa religione? Comprendere è religione. Che cosa c’è da comprendere? La ricerca fondamentale consiste nel chiedersi: “Chi sono io? Sono il corpo? Sono la mente? Sono l’intelletto? Sono i sensi?” Niente di tutto questo. “Questo corpo è il mio corpo”. Quando dite il “mio” corpo, chi è questo “mio”? Voi dite: “Il mio fazzoletto”, ma sapete che il fazzoletto è separato da voi. Quando dite: “Il mio corpo”, il corpo è separato da voi.

Allora chi siete? Quando vi interrogate in questo senso, capirete che il corpo, la mente, l’intelletto e i sensi sono gli strumenti e voi siete il maestro. Moglie, figli, parenti ed amici sono come nuvole passeggere. Prima del matrimonio, chi è il marito e chi è la moglie? Prima della nascita, chi è il figlio e chi è la madre? Tutti questi attaccamenti vengono per strada. Non si tratta d’ amore, ma solo d’attaccamento. Solo il rapporto amoroso fra voi e Dio è vero Amore. Questo Amore esisteva prima della nascita, esisterà dopo la morte ed esisteva durante la vita. Esso rimane immutato in ogni tempo. Dobbiamo cercare di sviluppare questo Amore divino.

L’attaccamento è giunto sulla strada della vita come una nuvola di passaggio. Abbiamo dimenticato la Divinità insita in noi: questa è la più grande follia dell’uomo odierno.

Assolvete i vostri compiti terreni! Il dovere è Dio, il lavoro è adorazione. Tenendo presente questi due sentimenti, fate il vostro dovere e fatelo con sincerità, senza attaccamento.

Gesù conosceva questa verità fondamentale. Sua madre Maria era un’ardente devota di Dio. Ella insegnava sempre al Figlio a pensare continuamente al Signore. Un giorno, mentre stavano seduti in cima a un monte, Maria si sentì triste pensando alla morte del marito. Gesù rimase sulla montagna per dodici giorni e cominciò ad interrogarsi sulla natura dell’attaccamento, giungendo alla conclusione che è una cosa creata da noi stessi. L’attaccamento non è un dono divino. La Beatitudine, la Pace e la Verità sono i veri doni divini. Tutto il resto è come le nuvole che passano velocemente.

Tutti sono figli di Dio. Questo è il significato della fratellanza degli uomini e della paternità di Dio. Il figlio ha un diritto sulla proprietà del padre. Bisogna dunque lottare per quel diritto. Questa è la strada spirituale principale che ognuno dovrebbe seguire! L’uomo stolto pensa di essere nato da sua madre, crede di provenire da lei. Egli, in realtà, non viene al mondo provenendo da sua madre, ma solo attraverso di lei.

Si dovrebbe andare avanti avvicinandosi sempre più a Dio: questo è il vero cammino spirituale. Tenere talismani in mano e sedere in meditazione sono pure perdite di tempo. Voi credete di meditare. Su chi meditate? Pensate di essere separati da Dio? Quando dite di meditare su Dio, significa che siete separati da Lui. Ciò alimenta il senso di divisione. Tale sentimento non dovrebbe esistere.

Dio dimora nel cuore dell’uomo. Cuore si dice hridaya. Scomponendo questa parola, si ottiene hrid + daya, che significa esattamente “ciò che è pieno di compassione”. Quando il cuore non è compassionevole, non è altro che una pietra. Oggi, quindi, dobbiamo sviluppare la compassione. Questo è il principio di Gesù. Amore, Amore, Amore. L’Amore è Dio; vivete nell’Amore.

Comincia il giorno con Amore,
riempi il giorno d’Amore,
trascorri il giorno con Amore,
termina il giorno con Amore.
Questa è la strada che porta a Dio.

Dovreste quindi vivere costantemente nell’Amore. Le persone che vivono nell’Amore sono care a Dio. Chi è pieno d’Amore è amico di Dio. Gli altri amici rimangono tali solo finché c’è denaro nelle vostre tasche. Dio non è così: Egli è sempre con voi, in voi ed intorno a voi. È il vostro vero ed eterno Amico. Tutti gli agi ed i piaceri del mondo sono come nuvole di passaggio. Quanto tempo dureranno?

Nel momento della nascita una persona è un bambino, dopo dieci anni è un ragazzo, dopo trent’anni è un uomo, dopo settantacinque anni è nonno. La persona è la stessa: la differenza sta solo nella sua età e nel suo aspetto. Allo stesso modo, noi pensiamo a Dio in forme diverse. Ci avviciniamo a Lui come a un donatore di ricchezza o ad una fonte di saggezza. Quello che conta è che dovremmo creare un rapporto intimo con Lui.

Vi racconterò una breve storia.

Un uomo ricco aveva quattro mogli. La prima era molto spirituale, la seconda era malata, la terza era una buona lettrice, la quarta era moderna. Quest’ultima amava vestirsi alla moda e indossare gioielli. Capitò che l’uomo dovesse recarsi in America per lavoro. Non avendo finito per tempo ciò che doveva fare, dovette rimandare il suo ritorno. Decise allora di scrivere alle proprie mogli: “Ritornerò la prossima settimana. Scrivetemi che cosa desiderate”. Il messaggio fu inviato immediatamente…via fax (Baba ride di gusto).

La quarta moglie, donna moderna, chiese al marito di portarle dei sari all’ultima moda e dei gioielli. La terza moglie chiese dei libri pieni di informazioni e biografie di personaggi eccelsi. La seconda moglie scrisse al marito di volere le medicine più recenti. La prima moglie, invece, disse: “Non voglio nulla. Mi basta che tu torni a casa sano e salvo”.

Il marito tornò, regalò i sari ed i gioielli alla quarta moglie, i libri alla terza moglie e le medicine alla seconda. Poi volle rimanere in compagnia della prima moglie. Le altre tre si adirarono con lui per questo. È già difficile vivere con una moglie; che cosa ci si può aspettare da due? Il fatto che Dasharatha avesse tre mogli causò l’esilio di Râma. È impensabile quindi averne addirittura quattro. Le tre donne cominciarono a litigare col marito. Allora questi disse: “Vi ho dato ciò che volevate: gioielli, sari, buoni libri e medicine, ma chi di voi ha voluto me? Poiché la prima moglie è stata quella che mi ha voluto, la mia predilezione va a lei”.

Dio agisce in modo simile. Se qualcuno Lo prega: “O Dio, voglio ricchezze ed agi”, il Signore glieli concederà. Se qualcun altro Lo prega per ottenere la saggezza, certamente Egli gliela darà. Dio costruisce anche ospedali super specializzati per quelli che sono ammalati, però sarà molto vicino a coloro che pregano: “O Dio, io voglio Te”.

Qualunque cosa vogliate, Dio ve la darà. Tutte queste cose però hanno scarsa importanza: solo Dio è importante. Se avrete il Signore con voi, troverete la pace. Dio è la vera ricchezza, è la vera salute. Dovremmo cercare in ogni modo di avere Dio. Poiché proveniamo da Lui, possiamo facilmente tornare a Lui.

Molte persone sono qui riunite. Da dove vengono? Vengono da diversi paesi di tutto il mondo. Sebbene qui siano in uno stato di beatitudine, dovranno tornare a casa nel momento in cui avranno finito i soldi o quando il visto sarà scaduto. Non è possibile stare sempre in questo luogo. Invece di rimanere qui per un periodo di tempo limitato, dovreste cercare di ottenere un visto permanente, cioè la Grazia di Dio che si può raggiungere attraverso l’Amore, l’Amore, l’Amore. Quando avrete l’Amore il visto permanente sarà vostro.

Incarnazioni dell’Amore,

c’è Amore in ognuno di voi. Sviluppatelo e dividetelo con gli altri. Sperimentatelo con il vostro prossimo. Questo Amore non è una strada a senso unico, ma a due sensi: dare e avere. È insensato andare dappertutto cercando questo o quel maestro. Non dovete andare in nessun posto perché Dio è nel vostro cuore.

Abbiate piena fede in Lui. Non cambiate ogni giorno la vostra fede. Non cambiate la vostra concentrazione. Seguite un solo sentiero, credete in un solo Dio. Questo è lo spirito dell’Amore.

L’Associazione Alumnae delle studentesse di Anantapur compie dei servizi, con la consapevolezza che il servizio reso all’uomo è servizio reso a Dio. Perfino dopo essersi sposate, anche nel caso si siano stabilite all’estero, queste donne tornano qui ogni anno con i propri mariti. Esse stanno lavorando non solo per la propria trasformazione personale, ma anche per quella dei propri mariti e della società. Molti studenti pensano solo all’informazione, ma non alla trasformazione che è invece la cosa più importante. In che modo può avvenire questa trasformazione? Solo attraverso il servizio. Il modo migliore per arrivare a Dio è di amare tutti e servire tutti. Queste ragazze stanno facendo questo servizio. Stanno lavorando, a questo scopo, da quindici anni ed il loro numero è in continuo aumento. Cercano di essere un po' ovunque e partecipano attivamente alle attività dell’ Organizzazione Sai. L’Amore non ha limiti. L’Amore non nasce. L’Amore non muore.

La mia forma è Amore,
il mio respiro è Verità,
il mio cibo è Beatitudine.
La mia vita è il mio messaggio,
espansione è la mia vita;
non c’è ragione per l’Amore,
non c’è stagione per l’Amore,
non c’è nascita né morte.

La “mia” forma si riferisce a chiunque canti così. La mia forma è Amore, il mio respiro è Verità: questo dovreste dire a voi stessi! Allora capireste il principio fondamentale del Divino. La forma di Dio è l’Amore.

La mia vita è il mio messaggio significa che voi siete messaggeri. Quindi, per essere messaggeri, trasformate la vostra vita. L’Amore non ha nascita né morte. Dovete quindi applicare gli insegnamenti di Swami a voi stessi; allora diverrete una cosa sola con Swami. Questo è il significato di Tat tvam asi (Quello tu sei) e di Aham Brahmâsmi (Io sono Dio).

La stessa Verità fondamentale viene insegnata da tutti i testi sacri. Non odiate né criticate alcuna religione. Non affermate che la vostra religione è superiore ad un’altra. Siamo tutti uno. Siate equanimi verso tutti e portate questa Verità nel mondo. Dio è in ognuno. Dio è in voi e voi siete Dio. Rafforzate questa Verità fondamentale. Diffondere questa Verità è vero servizio. È un servizio che vi porterà vicino a Dio. È la barca nell’oceano della vita: salite su questa barca ed arriverete vicino a Dio.

Swami ha concluso il Discorso con il bhajan: “Prema mudita mana se kaho”.

Prasanthi Nilayam, Sai Kulvant Hall, 25 Dicembre 1996

da: Mother Sai n° 1/1997

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