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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:2000:20001004

20001004 - 04 ottobre

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

LE CINQUE MISERIE CHE AFFLIGGONO L’UOMO

In questo mondo torce o lumi non possono mostrarci la via.
Solo la luce del Dharma può mostrare la via.
La parola di Sai è parola di Verità.
(Poema Telugu).

Il dolore dell’ignoranza

Incarnazioni dell’Amore,
in questo mondo non vi è nessuno che non sia afflitto dalla sofferenza (Kleshas). Dal re al contadino, dall’indigente al miliardario, tutti devono confrontarsi con i cinque tipi di miseria.

Il primo è la miseria dell’ignoranza (avidya Klesha) dovuto principalmente all’attaccamento al corpo. L’uomo si identifica con il proprio corpo; lo nutre e lotta per il suo sostentamento considerandolo lo scopo primario della sua esistenza. Poiché sente che è il corpo ad essere vero ed eterno, perde la vera fiducia in se stesso, vale a dire la fiducia nel suo Vero Sé.

Oggi la conoscenza viene acquisita attraverso il corpo. Non può quindi trattarsi di conoscenza del Sé (atma vidya) ma di mera ignoranza (avidya). L’uomo soccombe a vari tipi di sofferenza dovute all’attaccamento e all’eccessivo importanza che dà al proprio corpo. Questo dà adito allo sviluppo di numerosi tipi di desideri che gli sono associati e che sono impossibili da appagare. A causa di ciò l’uomo diventa frustrato e in seguito depresso e afflitto. Ecco perché vi ho sempre detto di ridurre, entro certo limiti, l’attaccamento al corpo.

La causa principale di ogni sofferenza è il corpo. Ma il corpo è anche la fonte di ogni gioia. L’identificazione con il corpo è in parte necessaria. Non vi è niente di sbagliato nell’essere attaccati al proprio corpo se, nel contempo, ci si identifica maggiormente con l’Atma, lo Spirito. L’uomo soccombe a questo tipo di afflizione perché prende il corpo come sua realtà, dimenticando la sua identità di Atma.

Il corpo si ammala, s’invischia in legami, si affanna dietro miriadi di desideri e, giorno dopo giorno, l’uomo s’indebolisce e soffre a causa di tutto ciò. Questo è il dolore dell’ignoranza, la cui causa primaria è l’attaccamento al corpo; ed è l’ignoranza che sta rendendo l’uomo sempre più debole.

Il dolore della mente

Il secondo dolore con cui l’uomo si confronta è la sofferenza che infligge la mente.

La mente è ciò che pervade tutto il cosmo.
La base di tutto il mondo è la mente.
(Sloka Sanscrito).

La mente si dibatte tra varie forme di aspirazioni e ansietà. Dal momento della nascita al momento della morte l’uomo soffre per i problemi creati dalla mente. A causa di queste varie forme di tensione mentale, la mente diventa debole. Sarà mai possibile esaudire i desideri, le speranze e le aspirazioni della mente? La mente si affligge per diverse cose e l’uomo, di conseguenza si deprime. Se non ci fossero il corpo e la mente, non esisterebbero neppure i problemi. Ma questi ci sono, e per questo motivo bisogna trovare il sistema più appropriato per trascendere l’attaccamento al corpo e la fragilità mentale.

Gli esseri umani possiedono un corpo ma devono abbandonare l’illusione che essi vivono solo grazie ad esso. Devono gradualmente ridurre l’attaccamento al corpo perché tanto più ci sarà tale attaccamento, maggiore sarà l’afflizione mentale.

Quando il corpo e la mente sono entrambi presenti, abbiamo il Vaancha Klesha, il legame con gli oggetti dei sensi. Da che cosa vengono attratti i sensi? Da cose buone e cattive. Questo genera l’Asthitha Klesha la cui causa è il desiderio. (La mente) è contraddistinta da numerose forme di immaginazione, create a loro volta da innumerevoli tipi di illusione (Moha), ed è la causa principale dell’Illusione.

Il dolore dei desideri

La prima afflizione è dunque l’ignoranza, l’attaccamento al corpo, poi vi è il dolore che comporta l’identificazione con la mente; l’identificazione con i propri desideri nasce da questi due ed è la terza miseria dell’uomo (Asthitha Klesha). Che tipo di desideri dovremmo intrattenere e coltivare? Cosa dovremmo desiderare? Gli esseri umani non si fanno affatto questo tipo di domanda!

Dovremmo porci le domande: (ciò che desidero) è vero o falso? È eterno o transitorio? È qualcosa di desiderabile o di indesiderabile? L’essere umano sta perdendo questo potere di discriminazione. Vuole avere tutto ciò che sollecita il suo pensiero. Legato al mondo dei sensi l’uomo dimentica la sua vera natura.

L’attaccamento al corpo ne è la causa principale. La misura in cui si è attaccati al proprio corpo determina anche il grado di attaccamento alla mente. Per tenere corpo e mente sotto controllo gli antichi saggi avevano sviluppato delle pratiche disciplinarie. È possibile infatti tenere il corpo sotto controllo con delle attività come la meditazione o degli esercizi di Yoga. Si comporterà, altrimenti, secondo il proprio capriccio. Per questo motivo bisogna sempre cantare il Nome di Dio.

Voi tutti sapete cos’è un cavallo. Il cavallo sta per indicare tutto ciò che è sempre in agitazione ed è un simbolo di instabilità. Il cavallo muove orecchie, coda, gambe, sempre qualcosa. Come potremmo controllare un simile cavallo? In che modo possiamo limitare il suo movimento?

Solo limitando la sua visuale con dei para occhi e mettendogli una morsa di ferro in bocca! E poi, tenendo le redini in mano, il cavaliere potrà cavalcarlo. Per quanto possa essere forte o potente, il cavallo sarà sotto controllo.

Qual’è il significato interiore di tutto ciò? Prima di ogni cosa l’essere umano deve tenere sotto controllo la sua lingua. La lingua è molto importante sia per il corpo che la mente. Gli antichi saggi chiamavano questa forma di controllo ‘silenzio’ (Mouna). I saggi di un tempo non seguivano mai una disciplina senza motivo. Tutte le pratiche a cui si sottoponevano avevano un significato profondo. Quando la mente è sotto controllo anche le illusioni lo saranno. La mente è contraddistinta dall’attaccamento, dall’immaginazione. Quando metteremo un tetto ai nostri desideri la mente sarà controllata.

Il dolore dell’attaccamento possessivo

Le prime tre afflizioni messe insieme creano il quarto dolore a cui soggiace l’uomo. È il dolore del Raaga Klesha, dell’attaccamento possessivo per le cose; l’affanno di possedere ciò che si desidera : ricchezza, oro, oggetti, veicoli, ecc. In tutto ciò vi è desiderio, desiderio, desiderio. Oggi l’uomo si dibatte tra ciò che possiede e ciò che non possiede, e non trova pace neppure per un istante solo a causa dei suoi infiniti desideri. Vorrebbe possedere tutto quello che esiste nel mondo, e questo comporta una grande sofferenza che si trasforma in una grande malattia (Roga)! Pertanto questa tendenza deve essere confinata entro certi limiti.

Una persona debole, incapace di soddisfare i propri desideri, vorrà farsi aiutare da persone più benestanti, nella speranza di realizzarli. Se costoro non faranno fronte alle sue richieste svilupperà dell’odio verso queste persone. Se, per contro, i suoi desideri saranno appagati, aumenteranno ancora di più. L’odio insorge laddove i desideri non sono appagati. L’attaccamento possessivo per le cose porta quindi alla quinta afflizione e miseria dell’uomo: l’odio (Dvesha Klesha).

Quando l’uomo soggiace a così tante sofferenze come potrà mai essere felice?

Il controllo della foresta

La causa principale e fondamentale di tutto ciò è l’attaccamento al corpo. Per questo motivo gli antichi saggi lasciarono il proprio focolare e, affermando che era necessario controllare il corpo, andarono a vivere nella foresta dove si cibavano solo di radici e foglie e vissero una vita piena di pace. Ma andare a vivere nella foresta non basta. Infatti, lì non si presenta neppure l’occasione per l’insorgere di desideri. Nella foresta l’uomo non sarà tentato di possedere tutto ciò che vede, e la mente non si potrà perdere dietro l’attrazione mondana. Perciò anche la mente potrà essere dominata.

Non è però giusto dire che colui che ha lasciato casa e focolare abbia raggiunto necessariamente il distacco e la rinuncia (Vairagyam). Anche rimanendo nella propria casa, svolgendo una vita famigliare, si può vivere una vita di rinuncia.

I saggi di un tempo scelsero, perciò, la pratica del silenzio (Mouna) che era per loro un obiettivo importante da raggiungere. Limitare l’uso della parola limiterà, di conseguenza, l’insorgere di desideri che potranno essere, quindi, tenuti più facilmente a bada.

E non solo. In questo modo verranno a meno le occasioni di pronunciare delle falsità. Il troppo parlare dà adito anche alle bugie. Pertanto osservare il voto del silenzio e l’uso controllato della parola serve ad evitare l’insorgere di desideri e falsità e, di conseguenza, la stessa instabilità mentale.

La disciplina degli antichi saggi comportava delle profonde verità. Non facevano nulla senza senso, e ogni azione portava sempre ad un risultato. Questo agire conduce l’uomo a dei livelli di esistenza elevati, ma l’uomo di oggi non cerca di riconoscere questo fatto.

L’insegnamento di Madalasa

Madalasa era madre e regina. Il re, suo marito, voleva sempre dare un nome ai suoi figli, neonati. Ma Madalasa non si pronunciava mai in merito. Per questo motivo era sempre il re a scegliere e dare il nome.

Quando ad uno dei suoi figli veniva dato un nome la regina rideva a crepapelle, senza mai spiegare il perché. Il re le chiedeva : “Perché mai ridi? Il nome che ho scelto non è forse bello? Non è appropriato per mio figlio?” Il re si rivolgeva a sua moglie con queste, ed altre, domande. Infine lei rispose: “Come puoi tu dare un nome all’Eterno Spirito, al vero principio dell’Atma? Qualsiasi sia il nome scelto non sarà mai quello giusto. Vi è qualcuno che agisce in conformità alla sua vera natura? No. A che pro quindi dare un nome se non è indice di Verità?”.

Eternamente puro, eternamente saggio, senza macchia,
ma perso nel sogno della vita mondana,
nel sonno profondo dell’illusione.
(canzone Telugu)

La vita mondana, il samsara, è uno stato di sonno le cui esperienze sono dei sogni. La regina cullava suo figlio dicendo: “Figlio! Tu sei puro, tu sei saggio, sei senza macchia, sei immortale. Ogni volta che nasci nel grembo della madre e vivi le esperienze della vita terrena, sei soggetto a molte afflizioni. Sei nato una volta. Fa in modo di non rinascere”.

E usava dire anche di più:

Nella culla dell’Omkara, il figlio giace sulla coperta di Tat-Twam Asi (Tu sei Quello),
ed è steso sul cuscino della consapevolezza
(canzone Telugu)

È solo un bambino.

Tutte le persone dei sette mondi si uniranno
per cullarlo cantando delle ninnananne !
(canzone Telugu).

In questo modo, grazie agli insegnamenti ed alla saggezza del vero Sé, Madalasa era in grado di modellare il carattere di tutti i suoi figli ad essere dei grandi saggi (Jnanis). Le madri di oggi dovrebbero seguire questo esempio e scegliere Madalasa come loro Maestra.

Madalasa era dotata di grande saggezza (Jnani) ed era al di sopra delle faccende del mondo terreno (Samsara). Comunque non poté evitare il dharma ed ella adempì ai suoi doveri. Crebbe ogni suo figlio in questa maniera e lo mandò poi nella foresta.

“Figli! Vi illudete pensando che la felicità ed il benessere si trovino solo nei palazzi. Ma è nella foresta che voi troverete la vera felicità. Là gli uomini non si perdono, non esiste irrequietezza, ma solo la calma e la serenità. È un luogo puro che nutre e sostiene l’esistenza.”

Perché sostiene la vita? Gli alberi della foresta trasformano il biossido di carbonio in ossigeno che sostiene la vita di ogni creatura. Chi vive nella foresta ha una vita lunga, non vi è pericolo di malattie. Non vi è pericolo di indulgere in un uso smodato della parola. Non vi è pericolo di provare dei desideri. L’insegnamento della foresta ci richiama ad una vita ritirata, solitaria e serena.

Qual’è la maniera delle madri di oggi di cullare i loro figli? Li annegano nei desideri sensuali e mondani, rendendoli deboli e insicuri.

È la madre a condizionare la catena dei legami

Oggi le madri dicono: “Tuo zio sta riempiendo il silos di Bengal gram. Bambini! Andate da lui e chiedetegli di darvene una parte.” Lo zio risponde: “Non eravate qui quando i semi sono stati piantati. Non eravate qui durante la raccolta. Come posso darvene una parte, ragazzi miei?” Anche alla loro tenera età i bambini stanno sviluppando un forte senso dei diritti. “Mia madre è tua sorella, non è vero? Andiamo a risolvere la questione in tribunale”. Lo zio e il nipote finiscono in tribunale, e lì cosa succede? Decidono sulla spartizione, ma non solo. Decidono che lo zio deve dare anche sua figlia in sposa al ragazzo!

Come potete vedere da questo esempio i figli di oggi crescono avvolti da legami e attaccamenti e le madri ne sono la causa. Il figlio litiga con lo zio, va in tribunale, crea molti problemi, il ragazzo ottiene una sposa, la madre una nuora, lo zio un genero…

Oggi i ragazzi hanno le loro fidanzatine. Questo comportamento non va bene. È un modo di fare che non è affatto sacro ed è del tutto ingiustificato Questo è forse ciò a cui dovreste aspirare? Dopo che siete cresciuti, quando avrete affermato le vostre forze e capacità, quando sarete indipendenti, allora, se vorrete, potrete sposarvi. Nessuno avrà qualcosa da obiettare.

Ma va al di là di ogni senso della morale, (peccaminoso) amare in questo modo la ragazza che diventerà un giorno moglie di un’altro. Un domani potrebbe diventare moglie di vostro fratello maggiore! E a quel punto sarebbe vostra cognata, non è vero? È un grande peccato pensare ad una cognata negli stessi termini con cui si penserebbe ad una moglie ! I ragazzi e le ragazze di oggi sono coinvolti in questo genere di azioni che comportano dei terribili peccati.

Eppure i genitori si rallegrano di tutto ciò. “Lasciali fare! Cosa importa!” dicono costoro.

“Il matrimonio non ci costerà niente!” (Il pubblico ride). Si preoccupano dei soldi ma non riflettono a cosa succederà al carattere, ai valori e alle virtù dei ragazzi.

(A.K. si è agitato molto mentre traduceva questo pezzo e Swami gli ha detto: “Parla lentamente, parla con calma!” A.K ha risposto, “Si, Swami!” e il pubblico ha riso).

In una simile atmosfera, dovuta al Kali Yuga, come si fa a non rovinare le persone?

(A.K. riprende a parlare lentamente ma Swami prontamente lo interrompe !)

Mantenete il rispetto della famiglia

Se non teniamo sotto controllo i nostri figli chi potrà mai farlo? I genitori devono controllarli a secondo della loro età. Dobbiamo correggere e modellare il carattere dei figli affinché siano in grado di sostenere il giusto tipo di rispetto e onore per la famiglia.

A cosa servono dei figli che hanno perso il senso di rispetto e di dignità?

Madalasa formava i suoi figli correggendoli laddove fosse necessario. Sin dalla nascita li mise sulla giusta via. Lei era solito dire: “Cominciate presto, guidate piano, raggiungete la meta sani e salvi.”

Se osserviamo la crescita della ‘zucca serpente’ noteremo che sin dalla nascita un sasso viene legato attorno alla piccola pianta. Grazie al peso del sasso si corregge bene la formazione della pianta aiutandola a crescere diritta. Il sasso che si lega alla zucca simboleggia la disciplina. Quando si segue una simile disciplina, la zucca smette di cadere continuamente a destra o a sinistra.

In modo simile anche i genitori devono usare la disciplina. Se lascerete che i figli facciano come vogliono liberamente e senza alcun limite, perderete il buon nome della famiglia e il vostro prestigio verrà distrutto.

Non dovremmo dare eccessiva libertà ai figli. Bisogna concedere dei margini di libertà solo laddove è necessario. Non dovremmo invece permettergliela per tutto ciò che potrebbe danneggiare la buona reputazione della famiglia. L’India ha un nome di grande prestigio grazie a coloro che, in passato, salvaguardarono il rispetto e l’onore.

La vita di verità di Harischandra

Il grande re Harischandra sostenne sempre la verità. Non ha mai dato spazio alle falsità neppure quando la sua vita e quella di sua moglie Chandramati, furono in pericolo. Per mantenere la sua parola Harischandra dovette vendere lei e suo figlio. La moglie lo sosteneva dicendo: “Signore, potremo vivere o morire ma fa che non dobbiamo mai deviare dal nostro voto solenne. Fa che la nostra reputazione non venga macchiata!”

Raggiunsero la città di Kashi dove Harichandra annegò nei debiti. Fu allora che vendette la moglie e infine se stesso ad un’asta. “Quanto date? Quanto date?” gridava. “Compratemi e portatemi via.” Egli era pronto a sacrificare tutto per la verità, anche la sua stessa vita.

La vita è una sfida, affrontala

Gli indiani di una volta erano determinati a rispettare i sacri voti e vivevano per essere fedeli alla propria parola. A quei tempi erano propensi ad inchinare la testa e dedicavano la loro vita con umiltà per salvaguardare la dignità e il rispetto della famiglia. Oggigiorno la gente non comprende il senso della vita. Pensano che riguardi solo lo studiare, il lavorare, il guadagnare, il mangiare bene, l’ andare ai clubs, l’agire come gli pare e piace.

La vita è una sfida, affrontatela! Ci confronta con tanti problemi, tanti dolori, ma bisogna sopportarli e andare avanti. Dovete premunirvi dal perdere l’onore della vostra famiglia. Gli anziani di una volta erano in grado di preservare la dignità e mantenere alta la stima della famiglia.

Perciò anche oggi c’è bisogno di madri come Madasala. Bisogna incoraggiare simili madri e seguire il suo esempio come ideale femminile. Per ciò che riguarda il saper crescere i propri figli nessuno potrà eguagliare la disciplina che ella sapeva far valere.

Perché vi sono i desideri? Sono tutte visioni di sogno, costruzioni di sogno. Non esistono quando aprite gli occhi, non è vero? Ma potete vederli mentre sognate. Perché farsi illudere da loro ed esserne succubi?

Dovete mantenere il corpo e la mente sotto controllo. Se la mente sarà controllata, lo sarà anche il corpo. Perciò prima di ogni altra cosa l’attaccamento al corpo dev’essere ridimensionato. Ma dovete curarlo bene, la salute deve essere protetta.

Il cibo serve per nutrire il corpo, i vestiti servono per proteggerlo dal freddo.
(Sloka sanscrito)

L’Atma è il Maestro

Non dovreste coltivare troppo attaccamento al corpo e dimenticare lo Spirito.

Dov’è il corpo senza lo Spirito (l’Atma)? Perciò lo Spirito è il Maestro di tutto il resto. Dobbiamo realizzare la conoscenza dell’Atma. Solo quando realizzerete la conoscenza del Sé la vostra vita diverrà una vita ideale.

Studenti!

Ciò che bisogna riconoscere oggi è che è necessario identificarsi gradualmente all’Atma. Non dobbiamo coltivare desideri mondani, ma solo ciò che è necessario. Coltivare desideri inutili fa nascere tutte queste miserie e tutta la vita sarà piena di sofferenza e dolore. Non bisogna vivere una vita di sofferenza. Siete degli esseri umani, pieni di beatitudine e di nient’altro; non date spazio alla sofferenza e alle preoccupazioni.

Bisogna tenere tutto sotto controllo, usare i freni della disciplina. Voi adulti dovete seguire i vostri figli. Non dobbiamo rovinare la nostra cultura in nessuna maniera, né sprecare le virtù delle nostre famiglie.

Benefici di una famiglia unita

Non siete in grado di comprendere quanto sia importante questo rispetto per la famiglia. Lo state rovinando poco alla volta, a causa di piccole faccende. Che cos’è la famiglia? Voi penserete: “Esiste un’altra ‘entità’ oltre a me?” Oggi perfino i genitori sbagliano ad insegnare il senso della famiglia.

Quando si è in una famiglia unita si possono imparare moltissime cose. Quando si sollevano delle discussioni gli anziani possono intervenire, consigliare e risolvere la situazione.

Oggi non appena si sposano i figli vogliono vivere per conto loro. Per quale motivo? Per condurre una vita da cani? No, no ! Dovete fare in maniera che vostro figlio rimanga a casa. Tenendolo con voi, potrete rettificarlo non appena un problema si presenta, che sia d’importanza rilevante o cosa di poco conto. I figli devono essere corretti.

Oggi è di moda dargli una loro casa subito dopo il matrimonio. Dategli una stanza nella vostra casa! Staranno benissimo e non litigheranno nemmeno! E se dovessero litigare i genitori che si trovano nella casa lo sapranno, e, sapendolo, potranno intervenire ed aggiustare la situazione. Potranno estirpare la pianta dell’astio prima che diventi un albero. Se avranno la loro casa come potrete seguire la giovane coppia?

I giovani d’oggi si irritano facilmente anche per cose di poco conto. Litigano e poi lei se ne va e lui anche, ma in una direzione opposta ! Succede così tutti i giorni. A causa di questo comportamento la vita stessa si sta rovinando.

La vita umana è preziosa, ideale e ricolma di gioia. Perché rovinarla? Perciò dobbiamo tenere i figli sposati a casa; non importa se ricchi o poveri, se si ha una casa piccola o meno. È un’altra questione se lui ottiene un trasferimento, in quel caso è normale che abbiano una loro casa. Ma quando ci si trova nello stesso villaggio non dovremo prodigarci alla ricerca di una dimora separata per la coppia di sposi novelli.

Chi non è in grado di essere un buon genitore guasta così i propri figli e questo è come tradirli. Tutti voi non siete dei bravi genitori. Se i vostri figli fossero sul giusto sentiero non si creerebbe neppure l’occasione di perdere la via.

Controllate la macchina senza freni

I genitori devono esercitare la giusta disciplina e mettere dei limiti. Al giorno d’oggi questo tipo di controllo manca totalmente. È come se si stesse guidando una macchina senza freni. Non potete dire dove arriverà e se incorrerà in qualche pericolo.

I genitori devono applicare un freno a questa macchina. Solo così potranno controllare il suo corso e percorso. E le famiglie che avranno questo tipo di controllo ne trarranno grande beneficio! Ne consegue che solo le famiglie che hanno perso il controllo stanno andando alla deriva. Sono tutte come delle macchine senza freni e per questo motivo bisogna controllarle.

Controllare la rabbia

I nostri desideri, i nostri attaccamenti, il nostro senso del rispetto non devono superare certi limiti. Il momento in cui l’odio prende il sopravvento dovete bloccarlo; non reagite all’odio in maniera impulsiva. Mettete un freno anche alla vostra rabbia. A chi nuoce? Non solo alla persona a cui è diretta ma anche alla propria famiglia.

Colui che si arrabbia non avrà mai successo in nessun campo della vita.
Incontrerà ostacoli, commetterà dei peccati. Sarà umiliato da tutti.
Perderà la sua ricchezza ed ogni rispetto. Sarà allontanato dalla sua stessa gente.
A causa dell’orgoglio e della rabbia perderà ogni cosa.
(Poesia Telugu)

Prendete il vostro tempo per calmarvi. Pacificate la vostra rabbia, solo allora sarete in grado di vedere, con chiarezza, quali passi fare. Bisogna perciò anche controllare la rabbia. La rabbia è il demone dei demoni tra le qualità negative. Solo controllandola la nostra vita potrà essere una vita ideale, una vita piena di beatitudine.

Insegnare agli altri

Non serve quindi a nulla se i nostri figli parlano di devozione o raccontano le vicende della vita di Ramakrishna Paramahansa o Vivekananda.

Sarebbe opportuno invece che riconoscessero i problemi che si affrontano oggi nel mondo, nella società; che mettessero bene a fuoco la causa della mancanza di pace e il tipo di afflizioni a cui l’uomo oggi soccombe. Dovrebbero suggerire delle soluzioni alle situazioni di grande sofferenza e miseria nel mondo. Come si può dimenticare tutta questa sofferenza e sedersi per ricordare Dio, lodandolo con la pratica dei Bhajans?

Alleviate innanzitutto la sofferenza, e il canto devozionale seguirà automaticamente. Si sta distorcendo il concetto stesso di Bhakti.

Dobbiamo proteggere la nostra dignità e il nostro rispetto. Mantenere il buon nome della famiglia. Bisogna coltivare la sensibilità e la comprensione. Rafforzare la pazienza e la capacità di perdono. Non ci sarà mai pace in una famiglia in cui mancano pazienza e comprensione. Dobbiamo capire come ottenere la pazienza e la comprensione in famiglia.

I soldi non conferiranno la pace

Pensate che la ricchezza vi donerà la pace? Non è così. Il denaro non conferirà mai la pace. Molte persone oggi, soprattutto chi studia nelle città, aspirano a guadagnare denaro, sempre più denaro. Ma come lo guadagnano? Vendendo i propri princìpi e le proprie virtù. Che valore potrà mai avere il denaro per l’uomo se in cambio ha perso la sua stessa dignità? È molto più desiderabile una vita di rispetto e onore. Non importa se non avete denaro, anche se dovete cibarvi di riso bollito; è abbastanza. Assicuratevi il vostro rispetto e l’armonia in casa: siate capo di famiglia in questo modo.

Il denaro va e viene, ma se perdiamo la moralità niente avrà più senso. Dobbiamo coltivare il senso della moralità e della giustizia, come base della più alta educazione, ciò di cui l’uomo ha bisogno oggi. A che pro fare lunghi discorsi o narrare la vita di uomini illustri e saggi ? Dobbiamo impartire gli ideali più appropriati a secondo del momento e della necessità.

Date nomi in vista di un buon comportamento

Vi chiedete come crescere i vostri figli, che tipo di nome dargli. Poi gli date un nome. Ma il bambino si comporta in maniera confacente al nome che gli date? No. Se date il nome di ‘Dharma Raju’ per esempio a vostro figlio, il suo comportamento potrebbe, contrariamente al significato del suo nome, essere amaro come il seme dell’albero del Neem. Il comportamento dovrebbe essere confacente al nome.

Dovete tenere presente il comportamento del bambino nel momento in cui gli date un nome. Dovete scegliere il nome con questo in mente. Oggigiorno nessuno pensa più a queste cose. Scelgono dei nomi in base a qualche film, qualche attore di cinema, qualche romanzo, e poi si chiedono: ‘È un buon nome? O forse lo è quell’altro…?’

A che serve scegliere un buon nome se il comportamento non lo rispetterà? Perciò bisogna educare i figli affinché si comportino in maniera confacente al significato del proprio nome. Chi fa questo è da considerare un genitore ideale. Solo allora il nome sarà santificato.

Al giorno d’oggi si può vedere ovunque che i giovani hanno una brutta condotta e la causa principale sono i genitori. Se i genitori fossero disciplinati lo sarebbero anche i figli. Perciò sono i genitori che devono per primo impegnarsi a rivedere il proprio comportamento. Questo conferirà pace al mondo.

Abbiate riguardo per la società

Oggi il mondo è in preda all’agitazione, sembra essere diventato un crogiolo di fuoco. Dobbiamo chiederci seriamente quali ideali esprimere oggi e come raggiungere la pace. Voi vi chiedete perché preoccuparsi della sorte della società? Pensate che tutto vada bene fintanto che voi state bene. Ma dov’è che vi trovate? Vi trovate nella società. Siete membri di questa società e, in quanto tali, è un grave errore pensare di non avervi niente a che fare. Dovete portare tutto il peso della società sulle vostre spalle.

Gli esseri umani sono il fulcro della vita sociale e questo si estende a tutta l’umanità. Eppure voi abbandonate il senso del valore umano e conducete una vita da animali. Per quale motivo? Prima di ogni altra cosa dovete pensare: “Non sono un animale, sono un essere umano”. Poi dovete comportarvi di conseguenza. Se pensate di esserlo ma poi agite come un animale come potrete esserlo veramente?

Perciò dovete prima sentire di essere degli essere umani e poi agire come tali. Ovunque andiate dovete mantenere il rispetto che confà ad un buon nome. Dovete sviluppare una buona condotta, contraddistinta da buone parole e buone azioni.

Mendicare all’estero

Non c’è niente di grande nell’arricchirsi. Molte persone si recano all’estero per lavorare. Perché guadagnare mendicando? Potete mendicare nel vostro paese, non è vero? Prestate il vostro servizio al vostro stesso paese. Guadagnate quanto volete e vivete una vita felice! Chi si opporrà a questo?

Ogni volta che si parte per l’estero si è concentrati solo sui soldi. Soldi, soldi, soldi ! Siamo nati per arricchirci? Sì! Siamo nati per arricchirci di virtù, buone qualità e valori. A che servono i soldi se non promuovono le buone qualità? Eppure (i nostri figli) partono solo con il pensiero del denaro. Non sappiamo neppure che lavoro facciano!

Talvolta, non avendo soldi, laveranno i piatti negli alberghi. Vi chiederete chi fa questo lavoro? Delle persone con un’istruzione superiore! Invece di recarvi all’estero e mantenervi lavando i piatti, potete rimanere a casa vostra e lavare le pentole. Almeno farete felice vostra madre.

Ma loro rispondono: “No, no! Non si può! Abito in America”, e lo dicono con tale fierezza da non passare neppure per la cucina; si siedono direttamente a tavola nella sala da pranzo per farsi servire ! Sono queste le virtù che avete appreso? È questa l’umiltà? Chi, Chi, Chi ! (Swami pronuncia un’espressione di disgusto in Telugu). Vedendo uno che si comporta in questo modo bisognerebbe mandarlo fuori casa ! Dovremmo dirgli: “Quella è la porta!”

A che pro avere dei figli che non rispettano i loro genitori? Guadagnate pure, ma quando tornate a casa vostra rispettate i vostri genitori. Questo non lo state facendo, vi state comportando come non dovreste e questo mi addolora.

Insegnare la buona condotta

In quale maniera possiamo correggere il comportamento di questi ragazzi ? Solo se glielo si dice in questo modo. Se glielo dite con meno veemenza non vi ascolteranno. Perciò oggi impartisco delle lezioni al riguardo del comportamento, cose che bisognerebbe praticare quotidianamente.

A che serve parlarvi della devozione (Bhakti), della suprema conoscenza (Jnana) e della rinuncia (Vairagyam)? Se la bontà vi verrà impartita, la devozione seguirà automaticamente.

Dovete diventare dei bravi ragazzi e avere una condotta ideale. Se vi limitate a dire di essere degli uomini buoni senza prima essere un buon ragazzo, in cosa si troverà la vostra bontà?

Dovete comportarvi bene e nel momento in cui lasciate il paese dovete essere un esempio degli ideali che rappresentate. Questa è il marchio dell’umiltà ed il valore della vostra istruzione.

Studenti! Bisogna vivere una vita sacra contraddistinta da un comportamento puro. Questa è vera vita. Perciò rimuovete e scartate tutto ciò che non sia profondamente necessario alla vita quotidiana di oggi e perseguite fino in fondo quegli ideali necessari a voi, alla società ed al mondo intero.

Abbiate cura per la vostra cultura

‘Se degenera la mia società anch’io degenererò’. Ditemi perciò qual’è la vostra compagnia e io vi dirò chi siete, che vale a dire che si diventa come la compagnia che frequentate. Abbiate una buona condotta e siate figli ideali. Solo così diverrete degli uomini ideali e avrete il giusto rispetto e onore.

Non state cercando di riconoscere la santità della cultura dell’India che vi passa inosservata. Siete invece presi totalmente dalle forme di cultura straniera facendovi allettare da ciò che si guadagna all’estero, dalle loro belle macchine e dal grado di libertà che vige nei paesi stranieri. Siete tratti in inganno dall’illusione di ciò che vedete. Oggi tutti i giovani si comportano in questo modo.

Il gusto per le cose dell’estero

A casa vostra potete mangiare fino a sazietà cibi nostrani cucinati da vostra madre con molto amore. Eppure, i giovani d’oggi ignorano simili prelibatezze. Pur di mangiare fuori casa si nutrono di cibi avariati. Non pensano che ognuno ha ciò che gli corrisponde…

Ecco un esempio. C’era una farmacia e subito accanto un albergo. A causa del suo star seduto tutto il giorno nel negozio, il farmacista sviluppò un gran mal di testa. Andò all’albergo e disse: ‘Signore! A furia di star seduto tutto il giorno mi è venuto l’emicrania! Vi prego di darmi una buona tazza di caffè caldo.”

L’albergatore, per contro, andrà dal farmacista e gli dirà: “Signore! A furia di cucinare e servire mi è venuto un gran mal di testa! Vi prego di darmi un’aspirina!” Così se l’albergatore ha l’emicrania vorrà l’aspirina mentre il farmacista, per lo stesso male, vorrà una tazza di caffè caldo.

Entrambi hanno il mal di testa che può essere curato sia con l’aspirina che con una tazza di caffè. Eppure l’albergatore non pensa di bersi un tè al proprio albergo. Perché? Non gli piace quello che lui stesso offre agli altri, ma va fuori a cercare quello che ha il suo vicino che gli sembra essere più gustoso e migliore.

I ragazzi d’oggi stanno diventando così. Non gli piacciono i vestiti cuciti dai loro genitori. Sono attirati dalle camice degli amici, pieni di colori. Ma se indosserete camice come quelle perfino gli animali nelle strade scapperanno! Ne avranno paura. Eppure ai ragazzi piacciono.

Il vestito bianco dichiara purezza

Quant’è invece piacevole il vestirsi di bianco: insegna la purezza, la stabilità di carattere, il non egoismo e l’amore. Quando si sporca appena con un po’ di polvere lo lavate immediatamente. Se invece indossate una camicia piena di colori, la si porterà per 10 giorni di seguito perché anche se si sporcherà non ve ne accorgerete nemmeno ! Non dovrebbe essere così. Dovremmo temere che gli altri possano notare questa sporcizia e, ad ogni modo, che sia notata o meno, la sporcizia è sporcizia e dovete liberarvene. Solo allora la mente si calmerà e potrà stabilirsi in uno stato di vero riposo, che è vera pace.

Per ottenere la pace dobbiamo aver ben presente quale sia la via da seguire e il comportamento da adottare. A questo punto solamente potremo trasformare la nostra condotta in modo appropriato.

Studenti ! Se vorrete parlare in pubblico in futuro non ci sarà niente di sbagliato nel citare gli ideali rappresentati dal Maha Bharatam, il Bhagavatham e il Ramayana. Dovrete comunque considerare, entro certi limiti, la situazione attuale della società e analizzare i problemi che la contraddistinguono oggi, tra cui la totale assenza di pace.

Siete nati e cresciuti nella società e oggi vivete nella società. Per essere uno studente modello ed avere la reputazione che ne consegue, dovete sforzarvi per formare una società nel modo giusto. Non dimenticate mai l’importanza dell’amore proprio e del rispetto altrui.

Tutto è spirituale

Tutto ciò che vi è nel mondo è in relazione con lo spirito. Il comportamento è spirituale, scrivere è spirituale, studiare è spirituale, mangiare è spirituale, essere è spirituale. Tutto ciò che esiste è spirituale.

Dio è latente in ogni cosa. Impegnarsi nelle cose con una messa a fuoco esteriore, dimenticandosi della divinità in esse contenuta, non è quindi da considerare un atto di devozione. Dovete avere fede nella verità che: ‘Dio è al mio fianco, è sopra e sotto di me, è dentro di me.’

Anche quando vi trovate da soli dovete essere in pace. Prima di intraprendere qualsiasi azione dovete rivolgervi a voi stessi e chiedervi : “È giusto o sbagliato ?” Prima che gli altri possano indicare i vostri difetti fate in modo che siano estirpati. Perseverate sulla retta via anche quando gli altri mettono in discussione le vostre qualità. Non dategli ascolto ma perseverate nel bene.

Accrescete la bontà in voi rimuovendo ogni negatività. Solo così sarete degli esseri umani ideali e la vostra vita manifesterà qualità e valore.

Rimanete studenti di Swami e siate vigili alla vostra condotta.

Incarnazioni dell’Amore,

non avete nessuna idea di quello che avviene fuori (dal nostro paese). L’ambiente è disgustoso e il comportamento delle persone lo è ancora di più. Lasciate che tutti siano liberi di pensarlo come vogliono ma siate ligi ad una buona condotta. Se vi assicurerete un buon nome, Swami sarà molto felice.

Gli altri penseranno di voi: ‘è un ragazzo che ha studiato in quella scuola… si è diplomato in quel collegio… è devoto di un siffatto Maestro a cui si rivolge con canti di lode…’ e voi dovrete mantenere il livello di rispetto che si confà a tutto ciò.

Solo quando vi sarete assicurati un buon nome potrete considerarvi uno studente di Swami. Quando siete studenti dovete conseguire i valori inerenti a questo ruolo. Ovunque andiate dovete poi rimanere centrati in questi valori e quindi seguitare ad essere uno studente Sai.

Fintanto che molti di voi si trovano qui si considerano studenti. Ma quando se ne vanno diventano degli stupidi. Non dovreste diventare degli stupidi, ma seguitare ad essere degli studenti. Ovunque andiate, dovete affrontare con coraggio qualsiasi cosa vi potrà essere detta. Solo così avrete il rispetto che vi meritate.

Se chiunque dovesse mettere in discussione la bontà dei vostri sentimenti non siatene turbati. Non vi è motivo di temere nulla, ma, al contrario, siate impavidi, senza alcun tipo di timore. Questo è molto importante.

Dovete perciò adottare il giusto comportamento, con rispetto alle situazioni di vita che vi si presenteranno, e coltivare ciò che è necessario per far fronte ai problemi e alle afflizioni della quotidianità.

(Bhagavan ha concluso il Suo Discorso con il Bhajan: “Govinda hare, Gopala, hare…”)

Prashanti Nilayam, 4 ottobre 2000

Dasara Sandesh

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