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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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pensieri:2004:200412

12 - Dicembre 2004

Pensieri del giorno di Sri Sathya Sai Baba

DICEMBRE 2004

1.12.04 L'amore è il frutto della vita. Un frutto ha tre componenti: la buccia, l'interno succoso ed il seme. Per sperimentare la dolcezza del frutto dobbiamo prima rimuovere la buccia; essa rappresenta l'egoità, il sentimento dell'io che esclude, limita ed individualizza. Il seme rappresenta l'egoismo, il sentimento del “mio” che è possessivo ed avido; anche questo deve essere eliminato. Ciò che rimane è il succo dolce, o “rasa”, che le Upanishad descrivono come Divino, l'Amore Supremo. Baba

2.12.04 Dal momento della nascita, la sofferenza perseguita l'uomo, in una forma o nell'altra, per l'intera vita. In tutti questi travagli uno deve mantenere l'equanimità e la pace, deve condurre una vita retta con fede ferma in Dio. Non c'è bisogno di tralasciare i propri doveri ma tutti gli atti dovrebbero essere compiuti come un'offerta al Signore; con ciò, anche gli atti ordinari vengono santificati. L'amore per Dio dovrebbe esprimersi nella forma di consacrazione di ogni azione.

3.12.04 La Grazia di Dio è concessa ad ogni devoto secondo il livello della sua consapevolezza spirituale. L'oceano è vasto ed incontenibile, ma la quantità d'acqua che potete attingervi è determinata dalla misura del vaso che portate sulla riva. Se il recipiente è piccolo, non potete riempirlo oltre la sua capacità; similmente, se il vostro cuore è ristretto, la Grazia Divina sarà ugualmente limitata. Allargate il vostro cuore liberandovi delle distinzioni meschine e riconoscete così la verità che il Divino risiede in ognuno. Baba

4.12.04 Meditate su Dio nella forma di Amore: questo è il sentiero più agevole verso di Lui. Alcuni sono disperati perché pensano che la Grazia di Dio venga loro negata in quanto non hanno le possibilità per andare in pellegrinaggio o non hanno conoscenza delle scritture. Questa credenza non è corretta in quanto Dio non misura la Grazia in proporzione alle imprese esteriori; Egli non è commosso dalla quantità. Per placare la fame uno non ha bisogno del grano di tutti i granai del mondo: una manciata è abbastanza. In eguale modo, un piccolo atto di abbandono è sufficiente per ottenere la Sua grazia per sempre. Baba

5.12.04 Tutte le difficoltà nascono dal fatto che l'uomo è ossessionato dalla mente e dimentica l'Atma (Sé Interiore). Quando la vostra vita è illuminata dallo splendore dell'Atma, la mente viene messa in ombra. Quando trascendete il corpo e la mente comprendete la vostra vera natura quale Principio Atmico. La gente non comprende che il mondo fenomenico è una manifestazione del Divino e che anche chi percepisce questo mondo è Divino. Quando quest’unità spirituale è realizzata, l'apparente divisione, tra l'uomo e l'universo intorno a lui, scompare. Baba

6.12.04 Il desiderio produce speranze; le speranze causano vita ed anche morte. Quando un uomo si libera dei desideri non ha bisogno di attraversare il ciclo di nascita e morte. Le nascite ripetute sono causate dai desideri irrealizzati e da loro determinate ma il desiderio di conoscere Dio, di amare Dio e di essere amati da Dio non è un desiderio che leghi. Quando la consapevolezza di Dio sorge in tutto il suo splendore, qualunque desiderio relativo al mondo è ridotto in cenere dalle fiamme ardenti di quella consapevolezza. Il sé individuale si fonde allora nel Sé Universale e si delizia nella pace suprema. Baba

7.12.04 Il Guru (Maestro) ispira e risveglia. Egli svela la verità e v’incoraggia a procedere verso di essa, ma è il vostro anelito importante soprattutto. Il Guru è come un giardiniere che fa crescere diritta la pianta, ma l'alberello deve germogliare prima che lui possa intervenire. Egli non aggiunge niente di nuovo all'albero, l'aiuta a crescere secondo il suo stesso destino, più svelto e completamente forse, ma mai contro la sua natura interiore. Baba

8.12.04 Un'auto non è fatta per venire riposta in un garage; è fatta per le strade, per portarvi velocemente e con sicurezza alla vostra destinazione. Così anche il vostro corpo deve servire al suo scopo di trasportarvi durante il vostro viaggio. Viaggio per dove? Non, come è già accaduto, al cimitero: voi avete cose ben più nobili da fare che semplicemente morire! Prima di morire, voi dovete conoscere la vostra stessa Realtà e fondervi in quella Gioia Suprema. Usate il corpo per scoprire la vostra Divinità, santificate ogni momento della vostra permanenza sulla terra tramite azioni degne di lode e pensieri sacri. Baba

9.12.04 “Sii attivo, dai il benvenuto all'attività”; questo è il messaggio che Dio da all'uomo alla nascita. Il processo del respiro vi insegna a recitare il “Soham” continuamente; “so” quando inalate e “ham” quando esalate. Quindi l'attività è la vera e propria essenza della vita. Scegliete l'attività che favorisca il vostro progresso spirituale valutando il livello a cui siete attualmente. Non ci sono compiti elevati né modesti: gli occhi devono vedere, le orecchie devono udire e le mani devono impugnare. Quello è il loro Dharma (codice di condotta, dovere). Ogni uomo deve adempiere il proprio Dharma. Baba

10.12.04 Che gioia scoprire l'oceano di beatitudine interiore, immergersi nelle profondità della Verità e divenire chi voi siete veramente, l'Infinito! Quali problemi potranno mai turbare voi che siete immortali? Problemi e difficoltà sono dei gradini e non degli ostacoli. Una volta compreso che siete uno con il Dio che ama tutti, come può la preoccupazione assalirvi di nuovo? Preoccuparvi non è la vostra vera natura; la vostra vera natura è la beatitudine ed il puro amore disinteressato. Baba

11.12.04 L'occhio, che è lungo neanche due pollici, può vedere milioni di miglia nello spazio, ma non è capace di vedere se stesso. La condizione dell'uomo è simile: egli può analizzare le ragioni degli altri, enumerare gli errori degli altri, fare un panorama delle capacità e possibilità degli altri ma non è capace di analizzare se stesso, i suoi sentimenti ed emozioni, è restio a scoprire i propri errori. Egli è incapace di valutare le sue abilità innate e realizzare la sua realtà interiore; questa facoltà può essere acquisita solo attraverso la giovevole compagnia dei sadhaka o aspiranti spirituali. Baba

12.12.04 Un uomo deve possedere solo la ricchezza che gli è indispensabile. E' come il numero delle proprie scarpe: se esse sono troppo larghe, non si può camminare comodamente; se sono troppo strette, non le si può indossare. Perciò è desiderabile avere quel tanto di ricchezza che è adeguato alle proprie necessità basilari. Dio vi concederà ciò di cui avete bisogno e che meritate; siate quindi sempre soddisfatti e riconoscenti. Baba

13.12.04 L'uomo nasce con una grande sete ed una profonda fame di gioia. Egli ha il vago ricordo di essere l'erede del Regno della Beatitudine ma non sa come affermare il suo diritto su questa eredità. Qualcosa in lui si ribella quando è condannato a morire, a soffrire ed odiare. La sua voce interiore gli sussurra che lui è il figlio dell'Immortalità, della Gioia e dell'Amore ma l'uomo ignora questi suggerimenti e, come uno che scambia i diamanti con l'immondizia, corre in cerca di squallidi piaceri e sordide consolazioni. Baba

14.12.04 Voi siete l'incarnazione della Purezza, dell'Amore e della Beatitudine. La misera, limitata individualità che voi ritenete di essere deve venire ripudiata. Voi siete liberi eppure vi sentite legati e bighellonate imbronciati nella prigione che immaginate vi abbia intrappolato. Intuite la Verità: questo vi libererà. Voi non siete il corpo, la mente, l'intelletto, il cervello, il cuore o il minuscolo ego: voi siete l'Infinito Universale Assoluto. Baba

15.12.04 Una volta che l'uomo si libera del suo improprio attaccamento al corpo, si libera anche dalle dualità della gioia e della sofferenza, del bene e del male, del piacere e del dolore, etc., e si stabilisce fermamente nell'equanimità, nella fortezza d'animo e nella pace imperturbata. Là l'uomo scopre che il mondo è uno con Dio e che tutto è Gioia, Amore e Beatitudine; realizza di essere egli stesso tutto questo mondo apparente e che le multiformi manifestazioni sono proiezioni della Volontà Divina, che è la sua stessa Realtà. Questa espansione della sua individualità è la meta più alta dell'uomo. Essa conferisce la Beatitudine Suprema ('Ananda'), un'esperienza per raggiungere la quale i Saggi ed i Santi trascorrono anni pregando e facendo penitenze. Baba

16.12.04 Procedete con gli occhi fissi sulla meta. Non preoccupatevi degli errori e dei fallimenti passati. Non seguite più i capricci e le fantasie della mente, che vi possono solo distogliere dal sentiero spirituale. Ascoltate attentamente il richiamo del Divino che si innalza dal cuore di ogni essere vivente. Servite gli altri con un'attitudine di pieno servizio, senza aspettarvi niente in cambio. Avendo dedicato tutte le vostre azioni a Dio, che risiede in voi, non dovete accettare neppure la gratitudine. Baba

17.12.04 Il Principio Divino è inesprimibile ed inspiegabile: Ne va fatta l'esperienza. La ricchezza, la pienezza e la profondità di tale esperienza non possono mai venire comunicate ad un altro. Si deve sentire che fare quell'esperienza è il proprio destino più alto. L'uomo non è un essere insignificante nato nella melma o nel peccato e destinato a trascinare una grigia esistenza per scomparire poi per sempre: egli è immortale, egli è eterno. Baba

18.12.04 Quando dichiarate che un'altra persona è cattiva o impura, state dichiarando le vostre stesse debolezze; i vostri stessi difetti vengono proiettati come manchevolezze degli altri. Nessuno deve giudicare un altro perché, così facendo, condanna se stesso. Le parole di un individuo possono essere aspre, le azioni riprovevoli ed il comportamento rivoltante ma egli è comunque Divino. Considerate tutti non come corpi con nomi e forme ma come il Sé Universale. Coltivate questa attitudine di vedere il Divino in ognuno: è la via per liberare la mente dai suoi pregiudizi. Baba

19.12.04 Qualunque capacità una persona possa avere deve essere posta al servizio dell'umanità ed, a dire il vero, di tutti gli esseri viventi. In questo si trova l'adempimento della vita. Tutti gli uomini sono parenti, modellati con gli stessi cinque elementi, con la stessa Essenza Divina che risiede in ognuno. Il servizio agli altri aiuterà lo sbocciare della vostra Divinità perché il servizio all'uomo è servizio a Dio. Dio risiede nel cuore di ogni uomo e di ogni essere vivente, in ogni sasso e tronco. Fate che ogni atto sia un fiore, da offrire ai Piedi di Dio, libero dai vermi striscianti dell'invidia e dell'egoismo e pieno della fragranza dell'amore e del sacrificio. Baba

20.12.04 L'uomo è ammaliato dall'identificazione con il corpo per cui percepisce la diversità nella creazione. In effetti l'unità è ciò che è alla base dell'apparente diversità; qualunque differenza vediate è solo creazione della vostra mente. La mente dell'uomo è la sola responsabile della sua schiavitù come della sua liberazione. Riconoscete la verità del fatto che la stessa Essenza Divina è presente in tutti e sarete liberi da tutte le differenze e conflitti. Baba

21.12.04 La condotta dell'uomo è basata sui suoi pensieri, i pensieri sono basati sui desideri ed i desideri dipendono dalla compagnia che uno frequenta. La compagnia di persone elevate fa sorgere elevati pensieri. La mente, per sua natura, è pura ma viene inquinata dall'associazione con qualità malvagie. La purificazione della mente è quindi la principale pratica spirituale che uno deve intraprendere. Pentitevi con tutto il cuore degli errori che sono stati commessi: questa penitenza purificherà la vostra mente e la renderà sacra. Baba

22.12.04 Dalla visione ristretta del “bisogno individuale” l'uomo deve volare via nell'ampia visione dell'universale. Quando una goccia d'acqua cade nell'oceano, perde la sua piccola individualità ed assume la natura dell'oceano stesso. Se invece cerca di vivere separatamente come goccia, evapora presto ed è ridotta alla non esistenza. Dobbiamo divenire coscienti del fatto che siamo parte della Verità unica che racchiude ogni cosa nell'universo. Baba

23.12.04 Per mezzo della costante contemplazione voi dovete realizzare il fatto che il mondo è il corpo di Dio e voi siete una cellula di quel corpo. Il benessere del mondo è anche il vostro benessere; siate convinti di questo ed agite in questo spirito. Questa è vera spiritualità. Il sadhaka (aspirante spirituale) non può tagliarsi fuori dal mondo ed evadere nella solitudine perché il mondo lo seguirà anche nella caverna più profonda della foresta più folta. Egli può vantare progresso solo quando ha stabilito in se stesso fede ferma nell'unità dell'umanità. Baba

24.12.04 L'uomo ha la capacità unica di comprendere ed apprezzare la bellezza della creazione ed esprimere sentimenti di amore, compassione e tolleranza verso i suoi simili. Egli può scavare non solo nei segreti della natura ma anche nel proprio mistero e trovare la Divinità dentro sé stesso. Assorbito, però, nel mondo materiale, egli ha perduto ogni senso della spiritualità e del sublime. La Verità è diventata solo un termine nel dizionario; le virtù come l'umiltà, la pazienza, ed anche la venerazione, sembrano aver perduto la loro importanza. La sola cosa a cui l'uomo può aggrapparsi, in questa desolata oscurità, è il Nome di Dio. Questa è la zattera che gli farà attraversare il tempestoso mare del mondo. Baba

25.12.04 Gesù era un Maestro nato con una missione: restaurare l'amore, la carità e la compassione nel cuore dell'uomo. Egli non aveva egoismo né pagò alcuna attenzione alle gioie ed ai dolori della vita. Aveva un cuore che rispondeva al richiamo dell'angoscia. Cristo insegnò alla gente ad amare tutti gli esseri e servire tutti con compassione: è solo praticando questi ideali che si può davvero celebrare il giorno della Sua nascita. Adorazione vuol dire amare gli altri con tutto il vostro cuore; dovete vivere nell'amore e condurre una vita di servizio altruista basato sull'amore. Questo è il giusto modo di celebrare la nascita di Cristo. Baba

26.12.04 L'uomo vede crudele la natura perché la sua mente è crudele; pulite l'occhio, purificate la mente e vedrete nella natura una entità Divina ed amorevole. L'Amore è il sentimento fondamentale che sostiene l'uomo e fortifica la sua determinazione a camminare diritto. Senza amore l'uomo è cieco ed il mondo gli appare come una giungla tenebrosa e terribile. L'amore è legato alla vita; in effetti l'amore è la vita. La persona che non ha amore da condividere è come morta per cui l'amore si deve espandere in cerchi sempre più ampi. Colui che non ha amore per Dio può facilmente commettere dei delitti e perdere tutti i valori morali. L'amore per Dio promuove la paura del peccato e porta a condurre una vita morale. Baba

27.12.04 La vita è un mosaico di piacere e sofferenza; l'afflizione è un intervallo tra due momenti di gioia. Non c'è rosa senza spina: il raccoglitore attento eviterà le punture e coglierà il fiore. Non c'è ape senza pungiglione: l'abilità sta nel raccogliere il miele non ostante ciò. Preoccupazioni e fatiche possono assalirvi, ma non dovete lasciare che vi distraggano dal sentiero del dovere e della dedizione. Baba

28.12.04 Il corpo umano è un dono do Dio e deve essere usato come una zattera per attraversare questo turbolento oceano del samsara (il mondo) che si trova tra la schiavitù e la liberazione. Destatevi a questo dovere mentre le vostre facoltà fisiche e mentali sono ancora valide ed il potere di discriminazione è ancora acuto. Non rimandate il varo della zattera perché presto potrebbe diventare inservibile; potrebbe venire appesantita dall'infermità e tutta la vostra attenzione dovrebbe allora essere spesa per la sua manutenzione. Perseguite fini più nobili, abbiate ideali più grandiosi. Pensate all'incomparabile gioia che sgorgherà dentro di voi quando vi avvicinerete alla spiaggia della liberazione! Baba

29.12.04 L'esperienza di questa sola vita deve essere sufficiente a mostrarvi che non c'è gioia che non sia mista al dolore, che ambedue durano poco e che dipendono dalla mente e dal suo controllo. Questo mondo vi tiene in schiavitù; è una prigione da cui bisogna che siate liberati e dovete progettare di non tornarci mai. I mezzi per questa definitiva liberazione sono la sadhana (disciplina spirituale), il sathkarma ( buone azioni), la bhakti (devozione) e l'upasana (adorazione). Queste pratiche vi aiutano riducendo le vostre esigenze, diminuendo i vostri desideri ed insegnandovi il distacco dai piaceri sensoriali. Queste sono le catene che vi legano al corpo ed ai sensi, alle limitanti emozioni dell'avidità e dell'odio, all'accecante passione della rabbia e della lussuria. Fuggite da queste e godrete di pace duratura. Baba

30.12.04 Il modo migliore per liberarsi dell'illusione è colpire la sua vera è propria radice cioè l'errata convinzione di essere il corpo, con un nome ed una forma, attaccato ai sensi, all'intelligenza ed alla mente. Non dite voi “il mio naso, la mia mente, la mia mano, la mia ragione” proprio come dite “il mio libro, il mio ombrello”? Chi è questo “io” che afferma tutti questi “mio”? Quello è l'autentico “voi”. Esso era già lì quando siete nati ed esiste anche quando dormite dimentichi di tutto il resto incluso il corpo. Quell'io non può subire danno, non cambia e non conosce nascita o morte. Apprendete la disciplina che vi rende coscienti di questa Verità e sarete liberi e senza paura per sempre. Baba

31.12.04 La vita è un pellegrinaggio sulla strada accidentata e faticosa del mondo ma, con il nome di Dio sulle labbra, il pellegrino non soffrirà alcuna sete e, con la Forma di Dio nel cuore, non si sentirà esausto. Ricordate che con ogni passo vi avvicinate a Dio; è un unico continuo viaggio attraverso il giorno e la notte, attraverso valli e deserti, lacrime e sorrisi, nascita e morte. Quando la strada finisce e lo scopo è raggiunto, il pellegrino scopre di aver viaggiato solo da sé stesso a sé stesso e comprende che il Dio che ha cercato è sempre stato in lui, attorno a lui ed accanto a lui! Baba

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