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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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pensieri:2008:200809

09 - Settembre 2008

Pensieri del giorno di Sri Sathya Sai Baba

SETTEMBRE 2008

1.9.08 Il Dharma (Rettitudine) è il fondamento del benessere dell’umanità, è la verità eterna; quando il suo fulgore manca di illuminare le relazioni del genere umano, questo viene avvolto nell’oscurità del dolore. Per poter vivere in pace, e perché anche il mondo goda di pace, l’uomo deve dedicarsi al Dharma; non si può ottenere la pace duratura o la Grazia di Dio con un mezzo diverso da una vita ispirata al Dharma. Baba

2.9.08 La persona che è libera da tutti i desideri, che non ha neanche la minima tendenza a possedere il mondo dei sensi o a goderne, che non ha traccia di egoismo ed è sempre immersa nella gioia della consapevolezza di Dio, non è mai sfiorata da un’ombra di dolore; essa gode stabilmente della gioia e della pace supreme. Baba

3.9.08 Il topo è il veicolo del Signore Vinayaka. Qual è il suo significato interiore? Il topo è attratto dagli odori ed è considerato l’incarnazione del senso dell’odorato, è un simbolo dell’attaccamento alle Vasana cioè all’odore e alle tendenze verso il mondo; è ben noto che, volendone catturare uno, si mette nella trappola un boccone dall’odore forte. Il topo simboleggia anche il buio della notte perché nell’oscurità può vedere bene e muoversi liberamente. Come veicolo di Vinayaka, esso esprime una cosa che porta l’uomo dall’oscurità alla luce; il Principio di Vinayaka manifesta quindi ciò che rimuove le abitudini ed i pensieri malvagi ed infonde nelle persone buona condotta e pensieri buoni. Baba

4.9.08 Tutti sono Dio; anche voi siete Dio al di sopra ed oltre il passato, il presente ed il futuro. Voi non siete il corpo che, legato al tempo, è intrappolato in ciò che fu, che è e che sarà; siate stabili nella coscienza di essere della natura di Dio (Parabrahman), dimorate costantemente in questo pensiero. Così potete diventare dei saggi (Jnani). Baba

5.9.08 Come il vento copre tutto di polvere, i desideri e gli attaccamenti offuscano la mente e quindi vanno tenuti lontani in modo che lo splendore del sé possa fondersi in quello del Sé Superiore, Dio (il Paramatman). Il processo di purificazione della consapevolezza, nel crogiolo del pensiero, parola, sentimento ed attività diretti unidirezionalmente verso Dio, libererà l’uomo da tutti i difetti e le imperfezioni; quando la consapevolezza interiore sarà resa pura ed immacolata, Egli vi risiederà e l’uomo sperimenterà la Sua visione dentro di sé. Baba

6.9.08 Ognuno dovrebbe porsi la domanda: dato che coloro che si sono realizzati erano persone come me, erano esseri incarnati, ed hanno raggiunto la perfezione, non potrei anch’io riuscirci seguendo il loro metodo? A cosa mi giova spendere tempo a scoprire i difetti e le debolezze degli altri? Quindi la prima disciplina spirituale (Sadhana) consiste nel cercare le debolezze ed i difetti propri e sforzarsi di correggerli per diventare perfetti. Baba

7.9.08 La gente dice che il servizio all’uomo è servizio a Dio, che Manava Seva è Madhava Seva. Questo è vero ma, anche se il servizio all’umanità è sacro, a meno che non sia unito all’ideale più alto, l’uomo non ne trarrà beneficio per quanto ne svolga. Solamente ciò che viene fatto con Dio in mente, secondo la via della verità e della rettitudine, può essere considerato servizio a Dio; qualunque servizio si faccia per ottenere nome e fama, e quindi goderne i frutti, non può essere considerato tale. Baba

8.9.08 Per raccogliersi in contemplazione del Dio onnipresente non ci sono limitazioni di tempo e luogo; per questo, non c’è alcun luogo sacro o tempo propizio: dovunque la mente si diletti nella contemplazione del Divino, quello è il luogo sacro e in qualunque momento lo faccia, quello è il tempo propizio. Baba

9.9.08 L’uomo deve andare sempre verso la forza e non verso la menzogna, la malvagità e la tortuosità che denotano, tutte, i tratti caratteristici della codardia. Questa codardia nasce dall’accettazione di una immagine inferiore e falsa di se stessi. Voi credete di essere la buccia, l’involucro esterno mentre, in verità, siete il seme, l’essenza; questa falsa identificazione è l’errore fondamentale. Tutto lo sforzo spirituale deve essere diretto a rimuovere il guscio e rivelare il seme. Fino a quando voi dite “Io sono il tal dei tali”, è inevitabile che ci sia la paura ma, se dite e sentite “Io sono Dio”, ottenete una forza invincibile. Baba

10.9.08 Tat Tvam Asi: Quello tu sei. Questo è l’insegnamento più elevato e più sacro: voi siete l’Atma indistruttibile. E’ grazie all’Atma che avete il corpo fisico e quindi, nel tentativo di realizzare la Divinità qui ed ora, dovete essere preparati a sacrificarlo in qualunque momento. Il corpo è soltanto uno strumento, un utensile regalato da Dio; fate che serva al suo scopo legittimo. Baba

11.9.08 Amate Dio con devozione e fede ben salde, temete il peccato e siate morali nella società. Se nella società volete essere morali, dovete maturare l’amore per Dio; se amerete Dio, avrete paura del peccato. Oggi, la gente che non teme il peccato commette atti atroci; questo contraddice la natura effettiva degli umani. Il corpo è una casa datavi in affitto, il proprietario è Dio; viveteci finché Egli vuole ringraziandoLo e pagandoGli il canone di fede e devozione. Baba

12.9.08 Questo è il giorno sacro in cui Dio, come Avatar Vamana, concesse la liberazione all’imperatore Bali. Questi fu un grande imperatore che amò i suoi sudditi e si prese cura del loro benessere; nel suo reame, la povertà era sconosciuta. Egli era orgoglioso del suo regno e del suo popolo e, per questo, soffriva di un leggero senso di ego. Il Signore Vamana si incarnò per sradicare in lui la qualità indesiderabile dell’ego, cancellando anche questo orgoglio, e quindi redimerlo. Prima di lasciare questo mondo, Bali promise alla sua gente, che amava teneramente, di tornare a visitarla ogni anno nel giorno di Onam e la benedisse. Baba

13.9.08 La vita è una lunga ghirlanda di fiori freschi ed appassiti, profumati e futili; essi ne sono, così per dire, il bene ed il male. Contento di alcuni e scontento dei più, l’uomo si rende conto soltanto dei fiori senza accorgersi del filo che li unisce, il Brahmasutra, l’eterno e sempre fresco Principio della Divinità che tiene insieme tutti questi fiori che durano poco. Proprio come, durante un temporale, i passeri volano verso un rifugio riparato dal freddo, l’uomo deve rifugiarsi nel Principio Divino per sfuggire alle procelle della vita. Baba

14.9.08 Quando si trivella per attingere acqua dalle viscere della terra, il tubo va mantenuto libero dall’aria in modo che essa possa venir su; se entra dell’aria nella tubazione, l’acqua non può salire. In egual modo, accertatevi che l’attaccamento alle cose del mondo non rovini il vostro sforzo spirituale; se il piacere sensuale o l’orgoglio personale invadono la mente, l’amore non crescerà. Baba

15.9.08 Coloro che vogliono stabilirsi nella Divinità devono cercare la solitudine, praticare regolarmente la meditazione (Dhyana) e la ripetizione del Nome di Dio (Japa), acquisendo così l’unidirezionalità mentale, oltre ed essere sempre dediti ad agire per il benessere di tutti gli esseri. Essi devono impegnarsi continuamente nel lavoro senza alcun interesse nei frutti che ne derivano. Baba

16.9.08 La gioia che cercate e l’auto-realizzazione a cui mirate sono ambedue dentro di voi, non si possono trovare nel mondo esteriore. Questa situazione è simile a quella di una persona che elemosina cibo per strada anche se ci sono dolci e leccornie in casa sua. Voi immaginate che il mondo e le sue cose diano la felicità ma questa è un’illusione creata dalla vostra mente; soltanto seguendo l’intelletto discriminante potrete godere di pace e gioia vere. Baba

17.9.08 Nessun oggetto al mondo può esistere senza un creatore; ogni cosa che usiamo nella vita di tutti i giorni è stata fatta da qualcuno. Ci sono però anche oggetti che sono oltre la capacità creativa degli umani: le stelle che scintillano nel cielo, il Sole e la Luna che illuminano tutto il mondo dimostrano l’esistenza di una potenza superiore. Queste non sono creazioni umane; sono venute in esistenza da sole o sono state create da qualche forza invisibile? Il potere supremo, che ha la capacità di produrre meraviglie simili, è stato descritto dai Veda come Aprameya, qualcuno che è oltre tutte le dimostrazioni e tutte le limitazioni. Egli non può essere descritto con le parole. L’intento primario dell’uomo deve essere quello di cercar di comprendere questo Potere Infinito. Baba

18.9.08 Un individuo fallisce quando cerca appagamento al di fuori di se stesso mentre ha successo se lo cerca all’interno di sé; il Principio Divino in noi è sempre accessibile e disponibile. Il dolore si prova soltanto finché rimane l’attaccamento o l’avversione alle forme esteriori. La liberazione definitiva dalla sofferenza può venire solamente dall’eliminazione dell’ego, dalla cancellazione di ciò che reagisce a qualcosa soffrendo e a qualcos’altro gioendo e la cui memoria e condizionamento supportano il riconoscimento della dualità di gioia e dolore. Baba

19.9.08 Non c’è bisogno di cercare il potere spirituale andando in giro per il mondo e spendendo un mucchio di soldi; potete stare a casa vostra e svilupparlo in voi stessi, non avete la necessità di rincorrerlo qua e là. Voi non siete dei meri uomini ma Dio Stesso; non siate preda dell’illusione che Egli risieda in qualche posto e che voi dobbiate andarLo a cercare: Dio è dentro di voi. Baba

20.9.08 Il mondo è una sola grande comunità; ogni individuo ne costituisce una parte e le è legato dai vincoli dell’amore. Questo amore è lì, nel profondo del cuore di ogni uomo. L’amore, che racchiude tutto, scorre da una scintilla del Divino verso le altre. Quando gli occhi brillano illuminati dalla più alta saggezza di Jnana (conoscenza/saggezza che porta alla realizzazione), vedono tutto come l’Uno e l’uomo comprende che tutto l’universo è pervaso da Dio (Sarvam Brahmamayam Jagath). Perché quest’Uno si riveli come i Tutti bisogna ottenere la fede e disciplinare la mente; essa deve spogliarsi dei capricci e delle debolezze. La Verità deve essere conosciuta e sperimentata. Baba

21.9.08 Se, in tutti i tentativi che fate, riponete la vostra fiducia in un Potere Superiore, il lavoro diventa facile. Questa fiducia in Dio, fonte di tutto il potere, scaturisce dalla devozione profonda. Quando viaggiate col treno, dovete soltanto acquistare il biglietto, salire sul convoglio giusto e sedervi lasciando il resto alla macchina; ponete, in egual modo, la vostra fiducia nel Signore e procedete al meglio delle vostre capacità. Abbiate fede in Dio e nella Sua Grazia, cercate di guadagnarla usando l’intelligenza e la discriminazione di cui Egli vi ha dotati. Baba

22.9.08 Senza la conoscenza di se stesso, l’uomo è indotto a credere che il mondo oggettivo sia vero e duraturo ed a trascurare il Vero ed Eterno. Egli ignora l’Atma, il Principio Divino che egli stesso è. Negare l’Atma, trascurare il Suo mandato, ignorare la Sua esistenza: queste sono le radici della sofferenza. Attraverso l’attività (Karma), si diventa individui morali e si comincia a cercare il fondamento della moralità (Brahman), si scopre che la virtù e la moralità accrescono la nostra beatitudine (Ananda), che tutta la beatitudine, dovunque, fluisce da Dio stesso e si comprende che l’attività priva di questa consapevolezza incatena ed è sterile. Baba

23.9.08 La gente si lamenta del dolore, del dispiacere e dell’angoscia ma queste non sono che reazioni alla perdita di qualcosa che uno possiede o al fallimento del tentativo di ottenere qualcosa che si desidera per cui l’unica via per evitare di addolorarsi é quella di superare il desiderio per l’illusorio. Vedete il mondo come Dio: questa visione soffocherà il desiderio. Quando il proprio desiderio è focalizzato su Dio, il successo è assicurato ed ogni passo aiuta ad ottenere la Beatitudine Divina. Baba

24.9.08 Durante le nostre vite, noi accettiamo l’aiuto di molte migliaia di persone; dobbiamo ripagare questo debito aiutando quanta più gente possiamo. Con il desiderio sincero di servire gli altri con sollecitudine, voi potete essere felici in qualunque gruppo o comunità. Ricavate gioia dal servizio (Seva) fatto senza alcuna aspettativa di ottenere qualcosa in cambio. Quando avete l’occasione di aiutare qualcuno, gioite della vostra fortuna; proprio l’entusiasmo nel servire gli altri vi darà la forza e la capacità necessarie per il servizio richiesto. Baba

25.9.08 Dovete impegnarvi nell’attività al fine di usare il tempo e la capacità per il massimo profitto; questo è il vostro dovere ed il dovere è Dio. L’ottuso e l’inerte (Tamasici) esiteranno ad essere attivi per paura, spossatezza o trascuratezza. Gli individui emotivi o passionali (Ragiasici) si tufferanno a capofitto cercando risultati immediati e resteranno delusi quando gli stessi non arriveranno come si aspettavano. Le persone dotate di equilibrio mentale (Satviche) saranno attive considerando questo il loro dovere; né successo né fallimento disturberanno la loro equanimità. I devoti si impegneranno nell’attività quale modo di adorare Dio; essi lasciano i frutti dei loro sforzi a Lui sapendo di non essere altro che strumenti nelle Sue mani. Baba

26.9.08 Che cos’è la realizzazione? Nel momento in cui vedete la vostra bellezza interiore e ne siete così presi da dimenticare tutto il resto, voi siete liberi da tutti i legami e sapete di essere tutta la Bellezza, tutta la Gloria, tutto il Potere. Il riflesso di Dio (Shivam) nello specchio della Natura (Prakrthi) è l’Individuo (Jiva). Baba

27.9.08 Non c’è bisogno di andare in cerca di Dio; in effetti è Dio che è in cerca di un devoto autentico e risoluto. L’aspirante spirituale (Sadhaka) di oggi si avvicina a Dio per il soddisfacimento di desideri insignificanti, non cerca di comprendere la natura dell’amore vero o la Divinità che è il fondamento di ogni cosa. Proprio come il Sole si può vedere soltanto per mezzo della sua stessa luce, l’Amore del Divino si può ottenere solamente per Grazia Divina e non portando avanti delle pratiche futili. Le pratiche spirituali (Sadhana) che il Sadhaka intraprende sono motivate invariabilmente da obiettivi egoistici; egli sarà capace di nutrire amore puro e sacro soltanto quando il suo cuore sarà colmo del Divino. Baba

28.9.08 L’ego porta alla vostra attenzione un’onda dopo l’altra di esigenze e desideri e vi persuade a tentare di soddisfarli; questo è un circolo vizioso, senza fine. Allo scopo di essere liberi dalle spire dell’ego, cercate quindi di ridurre i bisogni ed espandere il raggio del vostro amore. La vita comporta molti confronti, amicizie, separazioni, conflitti ed abbandoni; noi dobbiamo lasciare ambedue i tipi di contatto, quello ripugnante e quello piacevole. Attaccatevi a Dio e l’illusione del mondo cadrà automaticamente. Baba

29.9.08 Voi non vedete le fondamenta di un grattacielo; potete quindi affermare che sia semplicemente appoggiato sul terreno? Le fondamenta di questa vita sono poste profondamente nel passato, in vite che avete già vissuto e questa struttura è stata modellata dalla base di quelle vite. E’ il fondamento nascosto che determina sia la struttura che il disegno di tutto l’edificio. Baba

30.9.08 La fede è essenziale per il progresso umano in ogni campo; la conoscenza e, da questa, la saggezza si possono ottenere soltanto per mezzo della fede e dell'impegno. Così equipaggiato, l'uomo può scalare grandi altezze e riuscire vittorioso; va però avvertito di non coltivare troppo la fede in cose che sono semplicemente materiali ma radicarla profondamente nella Verità eterna, Dio. La fede è potere; senza di essa, vivere è impossibile. Noi abbiamo fede nel fatto che il domani segua l'oggi; questo è ciò che ci fa intraprendere le attività che si protraggono oltre questa giornata. Le persone che non hanno fede non possono pianificare e, con la loro mancanza di fede, corteggiano l'afflizione. Baba

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