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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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pensieri:2011:201103

03 - marzo 2011

Pensieri del giorno di Sri Sathya Sai Baba

MARZO 2011

1.3.11 Chiunque sia intento a seguire il sentiero spirituale o la meditazione deve fare tutta l’attenzione possibile a che questi dieci nemici non gli si avvicinino neppure, dieci nemici di cui tre fisici, quattro verbali e tre mentali. Quelli fisici sono: il danno alla vita, il desiderio adulterino e il furto. I quattro verbali sono: le paure immaginarie, il parlare crudelmente, il parlare gelosamente e la menzogna. I nemici mentali: l’avidità, l’invidia e la negazione di Dio. Questi peccati devono essere evitati del tutto. Voi avete bisogno delle tendenze che vi aiutino nel progresso e non che vi tirino indietro, dovete dire e operare soltanto il bene perché solamente il bene è propizio e soltanto ciò che è propizio è Shiva; questo è quanto insegnano le scritture. Il bene è ciò che è propizio e ciò che è propizio è utile per cui essere buoni è lo strumento vero che aiuta a fondersi con il Signore Shiva. Baba

2.3.11 Noi abbiamo trascorso moltissime notti da quando siamo nati ma non tutte quelle notti possono essere chiamate Shivarathri; questa notte è chiamata così perché la si trascorre in meditazione e cantando la Gloria del Nome Divino del Signore Shiva. Non soltanto questa ma ogni notte passata interamente a meditare sul Nome Divino si chiama Shivarathri. Attaccatevi sempre al Nome Divino, meditate sempre sul Nome Divino, non soltanto facendo contemplazione ma Meditazione con amore per Dio. Il vostro amore per Dio dovrebbe essere continuo di giorno e di notte e non dovrebbe subire mai alcun cambiamento. Baba

3.3.11 Ogni lampadina ha una sua potenza e la potenza si conserva per un periodo di tempo limitato. Gli Avatara sono come le lampadine; per un periodo, Dio si è incarnato come vari Avatara. Voi non dovete essere attaccati alla forma fisica di un Avatara particolare ma alla Divinità, come Parabrahma Supremo al di là della forma e degli attributi, che si è manifestata molte volte in molte ere. Sebbene voi veniate al mondo come neonati, diventate dei bambini, dei giovani e poi vi fate anziani; in tutte le fasi differenti, voi siete lo stesso individuo. Quindi dovete meditare costantemente sul Divino che è vero ed eterno. Baba

4.3.10 Tutte le lotte e i fanatismi religiosi scompariranno appena afferrerete la Realtà. La fede in Dio si basa sull’esperienza effettiva; dopo che questa è stata accettata, comincia l’introspezione e si è capaci di misurare quanto abbiamo viaggiato verso la meta o ce ne siamo allontanati. Allora solamente si comprende che stiamo brancolando nel buio e ci trasciniamo anche gli altri; soltanto a quel punto l’uomo smette di odiare quelli che seguono fedi differenti in nome della guerra religiosa. A coloro che godono delle guerre religiose dovremmo chiedere: “Avete visto Dio? Siete diventati consapevoli dell’Atma Divino? Altrimenti, che autorità avete per denigrare o negare questo nome Suo? Dibattendovi nel buio, state cercando di trascinarci anche me? Può un cieco guidare un altro cieco? Questo è un compito impossibile e quindi comprendete la vostra Verità prima di diffamare o negare la mia”. Baba

5.3.11 Ci sono tre stadi di pratica spirituale: la concentrazione, la contemplazione e la meditazione. Quando fissate lo sguardo su una sola forma, quella è concentrazione; quando, dopo del tempo, questa forma si allontana fisicamente e voi la vedete ancora con l’occhio della mente, quella è contemplazione. Come risultato di questo esercizio, questa forma si imprime nel vostro cuore permanentemente e quella è meditazione. Se continuate a meditare così, la forma vi resta nel cuore per sempre. Voi non dovreste limitare le vostre pratiche spirituali alle sole concentrazione e contemplazione; sebbene sia vero che questi sono i primi passi nella vostra pratica spirituale, voi dovete progredire ulteriormente, dovete trasformare la concentrazione e la contemplazione in meditazione. Se cambiate così, continuerete a visualizzare la Forma di Dio sempre. I veggenti antichi adottarono questo tipo di meditazione ed è per questo che Dio si manifestò davanti a loro quando vollero, parlò loro e soddisfece i loro desideri. Baba

6.3.11 Il benessere è il frutto della conoscenza, la malevolenza è il frutto dell’ignoranza. La gioia, la pace e il progresso si possono ottenere solamente tramite il benessere. Il dovere fondamentale di ognuno è quello di impegnarsi per il benessere di tutti gli esseri; promuoverlo e contribuirvi è il compito giusto, usare il proprio periodo di vita assolvendo questo compito è il cammino prescritto. Baba

7.3.11 Chi ha consapevolezza del principio dell’Atma che anima tutti non può mai condannare la religione di alcuno, entrare in qualche conflitto o alterco su tema religioso né disturbare o disprezzare la fede seguita da un altro. Solamente l’ignorante privo di esperienza spirituale, solamente coloro che non conoscono le profondità della Verità si imbarcheranno nel condannare la fede di altri. Incoraggiare o prender parte a conflitti religiosi, ridicolizzare i riti e le cerimonie con cui altri adorano Dio e stigmatizzare le pratiche religiose di altre persone come “superstizioni” è molto disdicevole per l’essere umano perché ognuno ha accettato la pratica e vi si attiene in quanto gli da gioia (Ananda). Baba

8.3.11 Siate immuni dall’illusione. L’intelletto in noi è il testimone di tutte le cose di questo mondo oggettivo; queste cose del mondo lo limitano e colorano, lo coinvolgono e lo modellano in consapevolezza. L’illusione è solamente l’intelletto intossicato da tutto, deformato e distorto dalle impressioni di tutto. La consapevolezza spirituale non coinvolta dall’illusione, cioè quella su cui il mondo non è riuscito a produrre alcuna impressione, è il Signore; quindi, la persona che cerca di raggiungere lo stadio del Signore deve essere indipendente dall’illusione, indifferente al mondo! Come si può rimanere indifferenti? Attraverso l’analisi, la razionalizzazione, l’indagine coraggiosa e la ragione pura. Per acquisire questo tipo di ragione analitica, è essenziale concorrere alla promozione del benessere di tutti gli esseri in natura. Baba

9.3.11 Lo spettacolo temporaneo del mondo è basato sull’illusione, ed è per questo che viene bollato di falso, ma non concludete che il semplice riconoscimento della falsità del mondo, o la consapevolezza del fatto di essere transitori, porti sul sentiero più alto e alla più alta Verità: senza un carattere buono pieno di qualità genuine, non si può ottenere il progresso nel campo spirituale. Il progresso dipende dall’utilità e qualità dell’individuo proprio come il raccolto dipende dalla fertilità del suolo; su di un pezzo di terra così fertile, piantate il seme delle qualità genuine e irrigate con l’acqua della ragione e dell’analisi: il raccolto abbondante sarà maturo a suo tempo! Sui terreni, in cui il seme delle qualità buone non viene seminato e curato, si moltiplicano le erbe selvatiche e, dove avrebbero potuto essere impiantati dei giardini ordinati, i cespugli di rovi creano una giungla di confusione impenetrabile. Baba

10.3.11 Quando udite la storia della Creazione e le vicissitudini primitive dell’uomo sulla terra, possono sorgere dei dubbi nelle vostre menti. Le dinamiche della Volontà Divina sono meraviglie misteriose che non possono essere afferrate dalle facoltà con cui voi considerate i fatti del mondo; spesso esse possono sembrarvi prive di qualunque base ma il Signore non compie mai alcuna azione senza una causa appropriata. Questa Volontà non ha bisogno di essere spiegabile, è causa a se stessa; tutto, dovunque, è dovuto al Suo Volere. Baba

11.3.11 Una persona, anche se a causa della perversità o della presunzione cieca, ha sempre trascurato le qualità buone, può almeno cercare o sforzarsi di acquisirle ora! Se non lo fa, non può sperimentare l’eccellenza della vita cosicché questa è uno spreco, non serve a niente. La mente, a causa del potere delle forze negative, si perde nei valori falsi ed è incapace di svilupparsi secondo direzioni corrette. Una mente di questo tipo, distolta dal bene, può causare malvagità indescrivibili; tutto il progresso ottenuto dall’aspirante spirituale può esserne distrutto in un momento di distrazione come fa una scintilla che cade su un barilotto di polvere da sparo per un momento di negligenza! Baba

12.3.11 C'è solo l'Uno e gli eruditi lo descrivono in mille modi. La stessa cosa è vista e sperimentata in maniera diversa dalla diverse persone, secondo il punto di vista e il livello di intelligenza e consapevolezza. Le differenti persone descrivono la stessa cosa in vari modi. Come si può affermare che non dovrebbero farlo o che ciò che descrivono è sbagliato? Nessuno ha diritto di criticare o negare. Solo coloro che si sforzano di andare oltre il qui e ora, e diventano consapevoli del Principio Trascendente della Divinità, meritano di essere chiamati veri devoti; quelli che invece provano piacere nel ferire gli altri non possono essere definiti tali. Baba

13.3.11 Alcuni cercano di eliminare i Guna (qualità), ma ottengono solo una vita sciatta. I loro volti pallidi rivelano unicamente mancanza di entusiasmo e interesse. Questo è il risultato di una impazienza immotivata nella disciplina spirituale. Sebbene lo scopo ultimo sia quello di trascendere le qualità, non ci dovrebbe essere fretta di raggiungere lo scopo. Molti aspiranti risoluti hanno perso la strada e non sono riusciti a tornare indietro, nonostante gli sforzi di anni, poiché non hanno mostrato alcun interesse a conseguire questo merito! Anche se una persona può avere questo ardore, ciò conduce spesso a dilemmi, che molti risolvono per mezzo di misure drastiche. Di conseguenza, per prima cosa, si dovrebbe acquisire poco a poco la ricchezza di un buon carattere. Baba

14.3.11 La propensione all’imitazione è un segno di codardia e non una qualità che possa garantire il progresso; come potete trovare l’ispirazione per elevarvi se vi impegnate a odiare voi stessi e a sminuire ciò che ottenete? Nel ricordare i vostri antenati e gli insegnanti del passato che hanno edificato la cultura che vi ha formati, non dovete affatto vergognarvi, dovete invece essere fieri di loro e, come loro, manifestare il potere che scaturisce dall’impegno personale! Non affidatevi allo strattagemma meschino di imitare gli altri, assimilate piuttosto le qualità buone che essi posseggono. Noi piantiamo un seme nel terreno e gli forniamo gli ingredienti di cui ha bisogno, cioè l’acqua, l’aria e il concime; il seme germoglia, diviene un alberello e infine un albero grande. Avrete notato che non diventa terreno né concime, né aria o acqua: fa uso di questi ma si attiene alla sua natura e diventa un albero. Possiate anche voi vivere come quell’albero! Baba

15.3.11 Come si accumula la ricchezza del carattere? Voi non potete esistere senza agire per cui dovete necessariamente operare per mezzo delle qualità buone, dovete eliminate tutti i desideri e divenire liberi. La mente riempita di qualità buone vi aiuterà in questo processo accettando volentieri la prosperità degli altri, smetterà di ferire, cercherà le opportunità di aiutare, curare e promuovere. Essa non soltanto tollererà ma perdonerà anche, non sarà incline al falso e starà attenta a dire la verità, non sarà coinvolta dalla concupiscenza, dall’avidità, dalla rabbia e dall’orgoglio, sarà libera dall’illusione e perseguirà sempre il benessere del mondo. Da una mente simile scaturirà un corrente d’amore ininterrotta. Baba

16.3.11 Noi abbiamo molto da imparare dagli altri, di questo non bisogna dubitare; coloro che rifiutano di imparare così si dichiarano sciocchi. Dagli altri si può imparare qualunque cosa possa promuovere il nostro progresso spirituale, la si può assimilare completamente in armonia con le direttive stabilite per il proprio avanzamento sulla via morale o Dharma. Voi dovete vivere a modo vostro, non come qualcun altro; siate immersi nel vostro Dio, nei vostri sentimenti e convinzioni, nella gioia che scaturisce dal vostro cuore e nel diletto che traete dalla vostra pratica spirituale. Se altri cercano di impedirvi di farlo, resistete loro qualunque piano ordiscano, a qualunque espediente ricorrano. Non negatevi la Consapevolezza Divina e l’Estasi Divina, abbattete le barriere che vi ingombrano il cammino e ostruiscono il fluire libero della Divinità, della dolcezza e della forza dal profondo del vostro cuore. Baba

17.3.11 Quando matura e raggiunge la meta, la mente si libera senza sforzo da tutte le qualità, diventa placida, calma e pura e si fonde facilmente con il solo e unico Atma. Ogni persona ha l’occasione unica di sperimentare la pace interiore che una mente simile può concedere ma, sfortunatamente, i più sono estranei alla gioia che non vacilla e all’equanimità cui hanno diritto per nascita. Per tutti gli esseri sballottati dalle onde del desiderio, del dubbio, della paura e della disperazione, la meditazione è l’unica isola-rifugio nell’oceano della vita. La verità dei Veda deve essere presente nella mente anche quando si è impegnati nel mondo terreno e materiale! Baba

18.3.11 Quando si riscontrano dei difetti in qualcuno, bisogna concludere soltanto che ci sono delle deficienze nel suo comportamento e non pensare che in lui/lei manchi l’Atma Divino. Per effetto della compagnia che frequenta o dell’inefficienza della società in cui è cresciuto/a, in lui/lei si sono sviluppati dei difetti; questi non sono comunque inerenti alla sua natura che è Atmica. Bisogna dargli una compagnia buona e un ambiente favorevole e persuaderlo a frequentarli senza additarlo in alcun modo come incorreggibile nato né tenerlo a distanza. Baba

19.3.11 Quando la vita scorre placida, calma e tranquilla, le persone possono immergersi nell’atmosfera della Consapevolezza Suprema che è il massimo che possano raggiungere. La pace che gustano così è più sottile del sottile; ad essa si giunge con lo sforzo guidato dalla ragione, con la meditazione. Quando il godimento è pieno e completo, non è altro che lo stato Divino, la meta agognata della vita! In genere, la gente non si sforza per raggiungerla perché non sa niente della sua attrazione suprema. Baba

20.3.11 Un’anima individualizzata può cambiare tanti corpi fisici, in cui resiedere temporaneamente, quante volte uno si taglia le unghie ma il corpo sottile non si può cambiare; esso dura nel tempo, rimane lo stesso. Questa è la dottrina più segreta del pensiero spirituale dei Bharatiya. Andando avanti su questa linea di scoperte, si può apprendere che uomo significa un complesso di corpo materiale, corpo sottile e anima individuata; la filosofia Vedanta dichiara che quest’ultima ha in comune con Brahman la qualità di Persistenza Eterna Immutabile. Baba

21.3.11 La meditazione vi dà il primo sentore della Beatitudine Divina; ognuno di voi deve rinforzare la mente e renderla consapevole di questo momento di felicità altrimenti c’è la possibilità che essa abbandoni tutti i tentativi di raggiungere ciò che ora viene scartato come “vuoto e inutile”. Comunque, una volta convinta che il momento di sintonia con la Consapevolezza Divina è un tempo di completo potere Divino, lo sforzo non verrà diminuito e voi raggiungerete con assoluta certezza la realizzazione Atmica senza ulteriori interruzioni. Baba

22.3.11 Dio non è responsabile dell’afflizione e del dolore che uno sperimenta, i peccati commessi sono i progenitori della sofferenza che subite; la gioia e il dolore sono conseguenze del bene e del male che operate. Dio è semplicemente un testimone, non punisce né causa dolore. L’anima individuata è senza inizio, cioè non ha nascita, ma si coinvolge nell’attività incessante per cui deve sperimentarne le conseguenze inevitabili; questa è la legge infrangibile del mondo oggettivo, il dolore o la gioia sono l’immagine dell’attività in cui uno si coinvolge, ne sono l’eco, il riflesso e la reazione. Si può essere testimoni senza imbarcarsi nel bene e nel male dell’attività ma, quando il coinvolgimento avviene, bisogna sperimentare il bene come conseguenza del bene fatto e il male a seguito del male perpetrato. Baba

23.3.11 La meditazione è la base effettiva di tutte le pratiche spirituali; essa vi dà il primo sentore della Beatitudine Divina. Con questa Beatitudine come scopo, voi dovete praticare la meditazione e la ripetizione mentale del Nome Divino da ora in poi. Il passo immediatamente successivo alla meditazione è il Samadhi (assorbimento totale nel Se). La meditazione è il settimo degli otto passi dello Yoga; non abbandonate questa via regale che conduce alla meta sacra! Baba

24.3.11 Noi non possiamo pensare senza le parole; le parole sono il materiale essenziale per i pensieri. Quando l’individuo lascia il corpo, le parole entrano nella mente, la mente entra nel Prana, o forza vitale, e il Prana si fonde con l’Atma. Quando l’Atma (individualizzata nel corpo) si libera, corre alla regione del Principio Solare, il Surya Loka; da lì, raggiunge la regione di Brahma, il Brahma Loka. Avendo raggiunto quella regione, l’Atma individualizzato, o Jivatma, non ha più alcun rapporto con il mondo oggettivo, o Prakrti, esisterà lì fino alla fine dei tempi, sperimenterà beatitudine illimitata e avrà tutti i poteri tranne quelli della creazione. Baba

25.3.11 Le persone sono impegnate a coltivare se stesse in modi vari ma il modo più importante di farlo è quello di perseguire le esperienze spirituali; tutta la cura nel migliorare la propria educazione e cultura si basa sulla cultura spirituale che è la regina delle culture. Il re fa le leggi ma è oltre e al di sopra di esse; in modo simile, tutte le distinzioni di giusto e sbagliato, di peccato e virtù, di gioia e dolore concernono l’anima individualizzata. Questa da importanza alla mente e all’intelletto, che sono inesperti, e non all’Atma. Quindi, cercare l’esperienza Atmica, che è pura, convincente e trascendente, è essenziale per tutti ed è anche facile perché l’Atma è come la madre di tutti e chi ascolta l’Atma fa come il bambino che ascolta la madre. Tutti sono capaci di avere quell’esperienza; in effetti, averla è diritto di tutti! Baba

26.3.11 I Veda hanno profondità di significato infinite. Non tutti possono comprendere il senso interiore degli insegnamenti Vedici. La forza gravitazionale della Terra esisteva anche prima che Newton la scoprisse dopo sperimentazioni accurate; similmente, le Verità Eterne nascoste nei Veda furono percepite dai veggenti (Rishi) dopo austerità severe e pratiche spirituali. La pace e la felicità si possono ottenere soltanto mettendo in pratica i loro insegnamenti. Al fine di raggiungere il Divino, voi dovete applicare i precetti che i Veda prescrivono; non c’è dubbio sul fatto che anche l’ascolto della loro recitazione sia capace di purificarvi la mente e portarvi a un livello superiore perché Dio è incarnato nel loro suono (Shabdha Brahman). Potete immaginare l’immensa beatitudine che trarrete dal riflettere e applicare quei precetti nella vita. Baba

27.3.11 L’Atma è conosciuto anche come Brahman per cui l’apprendimento della Conoscenza Atmica (Atma Vidya) è da ritenere l’obiettivo principale di ogni studente. Coloro che desiderano ottenere questa conoscenza devono guadagnarsi alcune caratteristiche primarie; soltanto allora meritano lo stato di “studente”. Queste sono: la discriminazione (Viveka), la rinuncia (Vairagya) e l’aver sradicato tutte le tendenze malvagie da se stessi. Gli aspiranti che, in conseguenza a queste qualità, hanno un buon carattere possono certamente sperare di portare a manifestazione l’Atma senza troppa difficoltà. Baba

28.3.11 “Noi abbiamo aiutato coloro che erano senza aiuto per cui il nostro cammino sarà facile e sicuro, abbiamo sollevato gli oppressi quindi possiamo evitare le difficoltà sulla strada, ci siamo impegnati nel cantare la Gloria di Dio in coro (Bhajan) e per questo siamo sicuri di andare in Paradiso”; questi sono i calcoli di quelle persone che compiono le “buone azioni”. Quando lasciano il corpo, queste anime raggiungono la regione della Mente (Chandra Loka) come Angeli (Deva); la residenza in quel Loka è il premio che si sono guadagnate per gli atti meritori fatti in passato. Quando la gioia che scaturisce dalle azioni buone è sperimentata e spesa, il pareggio delle conseguenze accumulate deve essere subito e quindi l’anima torna sulla terra in forma umana dopodiché, impegnandosi in azioni maggiormente meritorie e raggiungendo il bene più alto, può purificare il proprio cuore e giungere alla regione di Brahma (Brahma Loka) da cui non c’è ritorno. Baba

29.3.11 Il Cosmo (Jagat) fu creato da Dio con la Sua Stessa Sostanza per cui Egli è l'Origine e la materia del Cosmo; Egli è Pieno e Completo (Paripurna) e, come risultato, anche la Creazione e l'Atma Individuale sono Pieni. Comunque la verità e la saggezza innate e genuine di un individuo possono a volte essere nascoste da azioni e pensieri malvagi. Quegli atti e pratiche che sono in grado di rivelare la Gloria e lo Splendore Divini dell'Atma, sono definiti azioni e pratiche buone. Baba

30.3.11 La felicità di Dio si trova nella felicità di tutti; Egli non ha bisogno di niente di speciale per Se Stesso: se voi siete davvero contenti anche Dio lo sarà. Qualunque cosa facciate sia per la pace, per il benessere e per la felicità di tutti gli esseri e Dio vi concederà sicuramente la felicità correggendo e perdonando i vostri errori; voi dovete vivere tutti in unità e amore. Noi abbiamo imparato che in tutti gli esseri viventi esistono i cinque aliti vitali (Panchaprana) cioè Prana, Apana, Vyana, Udana e Samana, i quali non sono in effetti che la Verità, la Rettitudine, la Pace, l’Amore e la Non-Violenza. Dove c’è la verità ci sarà la rettitudine, dove c’è la rettitudine ci sarà la pace, dove c’è la pace ci sarà l’amore e alla persona, in cui verità e amore coesistono, sarà donata ogni altra cosa. Baba

31.3.11 La Divinità Suprema (Paramatma) ha sei caratteristiche principali: Saggezza Suprema, Rinuncia Completa, Bellezza Divina, Splendore Totale del Potere, Fama Costante e Fortuna Inesauribile. Esistenza-Conoscenza-Beatitudine (Sat-Cit-Ananda) sono la Sua Natura; queste sono anche nell’uomo, tramite l’Atma che è in lui, per cui tutta l’umanità ha il diritto di portare a manifestazione queste caratteristiche e questa natura elevata e gioirne, è il dovere prescritto. Le sofferenze attuali del mondo sono dovute al fatto che l’uomo non esegue questo dovere comandato. Baba

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