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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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pensieri:2016:201602

02 - febbraio 2016

Pensieri del Giorno di Sri Sathya Sai Baba

FEBBRAIO 2016

1.2.16
Il contadino monda e livella il terreno, toglie i sassi e le spine, ara e prepara il campo, concima e rafforza l’humus, lo annaffia e lo rende più fertile; dopo aver seminato, trapiantato, diserbato, innaffiato e atteso, raccoglie la messe e infine, dopo la trebbiatura e la spulatura, mette il frumento nel granaio. Tutti questi processi diversi mirano a fornire cibo allo stomaco. Bisogna sentire che tutta la fame, la sete, la gioia, il dolore, la contrizione, la perdita, la sofferenza, la rabbia, il cibo e l’appetito non sono che impulsi che ci aiutano a procedere verso la meta della Presenza del Signore. Se avete questo atteggiamento, il peccato non macchierà mai le vostre attività. Privi di una traccia di nome e forma, anche la fame e i desideri svaniranno mentre se considerate gli appetiti come i più importanti, state pur sicuri che otterrete solamente contrizione e non gioia e la pace vi sarà impossibile. (Prema Vahini cap.55). Il desiderio distrugge la devozione, la rabbia distrugge la saggezza e l’avidità distrugge il lavoro quindi rinunciata a queste manifestazioni malvagie. Baba

2.2.16
Se siete malati o preoccupati, non apprezzate il sapore dei cibi deliziosi;  se il cuore è pieno di ignoranza o si smarrisce non potete essere gioiosi neppure se siete impegnati nel ricordare il Nome, nel canto devozionale o nella meditazione. La lingua sarà dolce finché vi sarà sopra dello zucchero; in modo simile, se il pilastro di luce detto devozione continuerà a splendere nel corridoio del cuore, lo stesso sarà illuminato dalla beatitudine, l’oscurità non ci sarà. Una cosa amara sulla lingua la rende tutta amara; quando le caratteristiche come l’avidità e la rabbia invadono il cuore, lo splendore scompare, l’oscurità domina la scena e la persona diventa il bersaglio della contrizione e di perdite innumerevoli. Per questo, coloro che aspirano a ottenere la presenza sacra del Signore devono acquisire certe abitudini, discipline e qualità. Voi dovete modificare il vostro modo quotidiano di vivere tramite la disciplina spirituale. (Prema Vahini cap. 56). Riempite il cuore con la luce dell’amore in modo che le caratteristiche malvagie dell’odio, dell’avidità e della presunzione non vi trovino spazio. Baba

3.2.16
Osservate la gru: nell’acqua cammina velocemente ma, così facendo, non può prendere alcun pesce; a quello scopo, deve diventar quieta e rimanere immobile. Anche voi, se vi comportate con avidità, rabbia e manifestazioni simili, non potete ottenere il pesce della Verità, del Dharma e della Pace. Qualunque pratica spirituale seguiate, dovete ricordare ininterrottamente il Nome del Signore; soltanto così si possono dominare le tendenze naturali dell’avidità, della rabbia ecc.. Tutte le Scritture insegnano una lezione sola: dato che il Signore è la meta universale e questo viaggio della vita ha Lui come destinazione, teneteLo costantemente presente e dominate la mente in modo da non deviare dal sentiero che avete scelto. Tutte le qualità buone si accumulano nella persona che pratica il controllo del parlare e la contemplazione continua del Signore. (Prema Vahini cap. 56). Il parlare dolcemente è l’espressione dell’amore genuino. Baba

4.2.16
Per ottenere qualunque cosa nella vita sono essenziali due cose: fede salda e amore puro. Per sperimentare l’Amore puro e Divino, voi dovete esser pronti ad abbandonare l’egoismo e l’interesse personale, dovete acquisire purezza e fermezza. Con la fede certa nel Divino, dovete promuovere l’amore per Dio incuranti di tutti gli ostacoli e le tribolazioni. Non pensate mai che il piacere e il dolore siano causati da qualche forza esterna, non è così; essi sono il risultato dei vostri stessi pensieri, incolpare gli altri non ha significato. Se maturate l’amore per Dio, quell’amore caccerà via tutta la contrizione e le tendenze malvagie come l’attaccamento, la rabbia e l’invidia. Si deve perseguire sia l’educazione spirituale che lo studio secolare; bisogna comprendere che anche la Natura è una manifestazione di Dio per cui non la si deve ignorare. Essa è l’effetto e Dio è la causa; per questo voi dovreste riconoscere la presenza del Divino nel cosmo intero. (Discorso Divino del 20 Giugno 1996). Voi tutti siete scrigni dell’Amore Divino: condividetelo, spargetelo, esprimete quell’amore nelle azioni di servizio, nelle parole di comprensione e nelle azioni di compassione. Baba

5.2.16
Acquisite la capacità di amare, colmate tutta la vita di amore. Questa era la preghiera che le Gopi rivolgevano a Krshna. Una vita senza amore è totalmente deserta. Voi siete l’incarnazione dell’Amore. L’amore deve essere il respiro vitale e va diretto verso ciò che è vero. Incarnazioni dell’Atma Divino! Considerando l’amore come essenza della Divinità, dovete impegnarvi nel sevizio amorevole alla società. Perché oggi tante migliaia di persone si sono riunite qui? Ci deve essere una qualche ragione che le spinge, dovete essere alla ricerca di qualcosa che non avete trovato nel paese di origine. Qui c’è l’Amore Divino e il potere dell’Amore Divino è ciò che ha portato tutta la gente qui, è il legame che unisce i cuori. Alla radice di tutto questo c’è la purezza e dove c’è la purezza cresce l’amore. Quando la purezza e l’amore si uniscono la Beatitudine si manifesta. Se non c’è amore, qualunque lavoro compiamo e qualunque sacrificio facciamo sono inutili. (Discorso Divino del 23 Novembre 1990). Un buon studente è l’offerta migliore che ogni buon insegnante deve fare alla nazione. Baba

6.2.16
Nel dedicarsi allo Yoga della Kundalini, le persone praticano il controllo della respirazione. In questo esercizio, l’inalazione e detta Purakam, l’esalazione Rechakam e la sospensione del respiro Kumbhakam. Queste da sole non costituiscono i mezzi sufficienti ad ottenere il potere yogico. Inspirare tutto ciò che è bene è Purakam, eliminare tutto ciò che è male è Rechakam e trattenere nel cuore ciò che è bene è Kumbhakam. Ogni essere umano deve seguire questo tipo divino di Yoga che deve diventare effettivamente il vostro scopo primario. Puttaparthi è un villaggio piccolo: come ha raggiunto una condizione così elevata? Potete trovare la risposta da soli: non è stato semplicemente un caso di fortuna eccezionale o un avvenimento fortunato, il tutto è dovuto al potere del pensiero. Ogni pensiero sacro ha il potere di raggiungere la concretizzazione; le scritture dichiarano: “Tu diventi quello che pensi”. Albergate dei pensieri buoni e avrete diritto ai loro frutti naturalmente. (Discorso Divino del 23 Novembre 1990). Le azioni fatte con nobiltà mentale, le qualità virtuose e i pensieri sacri sono le fondamenta di base di un carattere buono. Baba

7.2.16
Coloro che sono agitati dai dubbi su ciò che è da accettare e da rifiutare, quelli che sono accecati dall’illusione e quelli che non sono capaci di distinguere tra l’oscurità e la luce, tra la morte e l’immortalità, dovrebbero frequentare le persone grandi che possono mostrare loro la via da percorrere per comprendere la Verità eterna, la base auto-illuminata della Creazione. Allora, questo mondo e il cielo sarebbero immersi nello stesso splendore! Per ottenere questa comprensione, bisogna avere un anelito profondo e seguire una pratica severa e disciplinata. Questa nascita umana è la conseguenza di innumerevoli azioni buone e non dovrebbe essere trascurata, l’occasione va utilizzata completamente. Come dice il Kenopanishad, “Questa vita preziosa attuale non dovrebbe essere buttata via”. Non è uno spreco enorme ignorare le così tante occasioni di salvarsi che ci sono? Per coloro che sono schiavi dell’orgoglio e delle caratteristiche animali, la consapevolezza del tempo è della massima importanza; il rimandare è infruttuoso, è sciocco come cominciare a scavare un pozzo quando la casa prende fuoco. (Prema Vahini cap. 57). Quando la mente e l’intelletto sono uniti, l’umanità raggiunge uno stato di libertà indicato come Liberazione (Moksha). Baba

8.2.16
Incarnazioni dell’Amore!
Il segno distintivo dell’amore è il sacrificio altruista. L’amore non cerca niente da nessuno, non concepisce malanimo verso nessuno, è assolutamente altruista e puro. Mancando di comprendere la natura vera dell’amore, le persone lo desiderano in modi vari; esso va curato teneramente con sentimenti di altruismo e sacrificio. In ciò che è considerato amore nel mondo, sia esso materno, fraterno o per gli amici, c’è un elemento di egoismo; soltanto l’Amore di Dio è libero totalmente da quella macchia. L’Amore Divino raggiunge gli esseri più distanti, riunisce quelli che sono separati, eleva l’essere umano dall’animalità alla Divinità e trasforma gradualmente tutte le forme di amore terreno in Amore Divino. Neppure il sentimento di fratellanza universale è la stessa cosa dell’esperienza dell’unicità; anche un tale sentimento di fratellanza reca in sé un elemento di interesse personale. Coloro che desiderano davvero promuovere la fratellanza umana dovrebbero maturare la consapevolezza del fatto che un solo Spirito alberga in tutti gli esseri. (Discorso Divino del 20 Giugno 1996). Come i figli sono gli eredi legittimi delle proprietà del padre, tutti voi avete pari diritto alla proprietà dell’Amore, della Verità, della Tolleranza, della Pace e dell’Empatia di Dio. Baba

9.2.16
L’istruzione e le altre cose che fanno crescere e diventare grandi non hanno utilità per il progresso spirituale, portano solamente al decadere dello spirito. Per questo il mondo è detto “universo illusorio”. La Verità, in qualunque illusione sia immersa, brilla soltanto più luminosamente perché tale è la sua natura. Come possiamo dire che il mondo oggettivo, che si modifica ogni minuto crescendo e calando con la capricciosità dell’apparire e dello scomparire, sia verità eterna? La caratteristica dell’aspirante spirituale è il porsi come meta il raggiungimento della Verità e non la ricerca dell’irreale in questo mondo evanescente. In questo mondo falso non può esserci un vero vivere, può esserci soltanto un vivere falso; il vivere vero consiste nel raggiungimento del Signore e questo devono tenerlo in mente tutti in ogni momento della vita. (Prema Vahini cap.58). Il desiderio distrugge la devozione, la rabbia distrugge la saggezza e l’avidità distrugge il lavoro quindi eliminate queste manifestazioni malvagie. Baba

10.2.16
Gli aspiranti spirituali devono comprendere correttamente la differenza tra la condotta di una persona comune e quella di un aspirante spirituale. La persona non impegnata in un percorso spirituale non ha forza d’animo, è orgogliosa e piena di desideri concernenti il mondo tramite i quali cerca di essere appagata; gli aspiranti, impegnati nella contemplazione del Signore incessantemente come le onde del mare, accumulano la ricchezza dell’uguaglianza e dell’amore uguale per tutti e sono appagati dal pensiero che tutto è del Signore e niente è loro. Diversamente dalla persona comune, il ricercatore spirituale non si piegherà facilmente davanti all’afflizione, alla perdita, alla rabbia, all’odio, all’egoismo, alla fame, alla sete o all’incostanza. Gli aspiranti devono dominare le cose buone il più possibile e trascorrere la vita con coraggio, forza d’animo, gioia, pace, carità e umiltà. Comprendete che badare al corpo non è così importante, sopportate anche la fame e la sete con pazienza e impegnatevi sempre nella contemplazione del Signore. (Prema Vahini cap.59). Il parlare dolcemente è l’espressione dell’amore genuino. Baba

11.2.16
In questo mondo, bene e male, ricchezza e povertà, lode e biasimo vanno insieme. Non si può derivare la felicità dalla felicità, essa scaturisce solamente dalla sofferenza. Un uomo oggi ricco può diventare povero domani e un povero può ritrovarsi ricco da un giorno all’altro; oggi siete lodati ma domani potete venir criticati. Considerare la lode e il biasimo, la contentezza e il cordoglio, la prosperità e l’avversità con mente equanime è il segno dell’essere umano vero. La Gita dice “Rimani equanime nella contentezza e nel cordoglio, nel guadagno e nella perdita, nella vittoria e nella sconfitta”; voi potete godere della vita come esseri umani soltanto se considerate il cordoglio e la felicità, il profitto e la perdita con equanimità. La felicità senza la sofferenza non ha valore quindi accogliete la sofferenza se volete sperimentare la contentezza vera. (Discorso Divino del 9 Luglio 1996). Il piacere è un intervallo tra due dolori. Baba

12.2.16
Discutere per ogni cosa insignificante, perdere la calma, diventare tristi alla minima provocazione, arrabbiarsi per l’insulto più piccolo, preoccuparsi per la sete, per la fame e la perdita di sonno non possono mai essere le manifestazioni di un aspirante. Il riso appena raccolto e quello bollito possono essere uguali? La durezza di quello appena raccolto è assente in quello bollito che è morbido, inoffensivo e dolce; il primo è duro, presuntuoso e pieno di illusione. Ambedue i tipi sono anime e umani senza dubbio ma coloro che sono immersi nell’illusione esteriore sono “gente” mentre quelli immersi nell’illusione interiore sono “aspiranti spirituali”. Dio non ha illusioni esteriori o interiori, è libero da ambedue. Chi non ha illusioni esteriori diventa un aspirante spirituale e quando si libera anche di quelle interiori può essere definito Dio; il cuore di una persona simile è veramente il trono di Dio. (Prema Vahini cap.59). Arrabbiarsi costituisce lo sforzo di un momento ma ottenere la pace e diventare insensibili agli alti e bassi della vita è il risultato di anni di addestramento nel Vedanta. Baba

13.2.16
Molti aspiranti mancano di impegno morale e cercano Dio per la soddisfazione dei loro desideri meschini e benefici temporanei; nessuno cerca di comprendere la natura dell’Amore vero della Divinità che sottende ogni cosa. Ciò che si vede oggi nel mondo è una gran quantità di recitazione, tutti sembrano devoti, tutti proclamano il loro spirito di sacrificio e si definiscono sadhaka (aspiranti spirituali); ogni credente vanta di essere in contatto con Dio. Chiedetevi sinceramente: “E’ l’aspirante che serve Dio o è Dio che serve l’aspirante?” Il servizio che il sadhaka fa è insignificante, offrire a Dio ciò che Egli ha procurato è come offrire al Ganga l’acqua del Ganga. La verità è che è Dio che serve il devoto. Tutte le capacità che Dio ha dato dovrebbero essere usate nel servizio al Divino. Non c’è alcun bisogno di andare alla ricerca di Dio, è Lui che cerca sempre il devoto sincero e tenace. (Discorso Divino del 13 Gennaio 1984). Se il cuore è puro, la luce della saggezza risplende. Baba

14.2.16
Se compiacete Dio, il mondo intero sarà contento di voi. Se Dio vi disconosce, anche il mondo vi disconosce quindi non c’è alcun bisogno che vi sforziate di compiacere questa o quella persona. Non sprecate tempo nel dare seguito a desideri meschini e insignificanti, sforzatevi di compiacere Dio. Se siete graditi a Dio e Gli diventate cari, tutto il mondo diverrà vostro. Thyagaraja cantava: “Oh Rama! Se ho la Tua Grazia, tutti i nove pianeti diverranno miei servitori”. Per diventare meritevoli della Grazia di Dio, trattate le paia di opposti, come il piacere e il dolore, la contentezza e la contrizione, la lode e il biasimo, con equanimità. Meditate sempre sul Nome Divino di Dio e diventate meritevoli del Suo Amore; una volta diventati tali, non avete più bisogno di temere alcunché e otterrete tutto nella vita; per questo, acquisite l’equanimità e sforzatevi di guadagnare la Grazia Divina. (Discorso Divino del 9 Luglio 1996). Usate il vocabolario dell’amore invece del linguaggio dell’odio e dell’orgoglio. Baba

15.2.16
Non c’è austerità più elevata della forza d’animo, felicità maggiore dell’accontentarsi, buona azione più santa della misericordia, arma più efficace della pazienza. Considerate il corpo come il campo e le azioni buone come i semi; coltivate il Nome del Signore con l’aiuto del cuore come contadino per mietere il raccolto del Signore Stesso. Come la panna nel latte e il fuoco nel carburante, il Signore è in tutto, abbiate fede piena in questo. Com’è il latte è la panna, com’è il carburante è il fuoco; anche com’è la disciplina spirituale è l’esperienza diretta del Divino! Pur se non raggiungete la liberazione come conseguenza dell’aver adottato il Nome del Signore, uno di questi quattro cancelli si aprirà per voi: la compagnia dei virtuosi, la verità, l’appagamento e il controllo dei sensi. Chiunque ne oltrepassi uno raggiungerà sicuramente il Signore, senza dubbio. (Prema Vahini cap.60). Come i figli sono gli eredi legittimi della proprietà del padre, tutti voi avete lo stesso diritto alla proprietà del Padre: amore, verità, tolleranza, pace e empatia. Baba

16.2.16
Il successo può essere ottenuto tramite sforzi diligenti. Anche una formica può percorrere delle miglia camminando di continuo mentre neppure Garuda (l’aquila celeste) può superare due piedi se non ha la volontà di volare. In modo simile, senza pensieri buoni e buone azioni basate su di essi, non si può fare niente di buono. Il bambino Dhruva ottenne ciò che desiderava, a dispetto di molti ostacoli difficili, grazie alla sua determinazione e alle austerità spirituali; per mezzo dei suoi pensieri sublimi, egli raggiunse lo stato di stella in cielo. Nello stesso modo, chiunque, indipendentemente dall’età e dalle capacità, può ottenere quel che vuole con la fede e la determinazione. L’applicazione tenace è essenziale in tutti i campi. In aggiunta, dovete controllare il carattere; il saggio Durvasa, nonostante le sue austerità, non aveva pace perché non poteva controllare il carattere. Insieme alla pace, è essenziale possedere Kshama (pazienza perseverante). Il perdono è verità, è Dharma, è l’essenza dei Veda, è non violenza e la migliore delle austerità. (Discorso Divino del 5 Luglio 1996). La tolleranza è il vostro terzo occhio, è la sorgente perenne di beatitudine. Baba

17.2.16
Il successo può essere ottenuto tramite sforzi diligenti. Anche una formica può percorrere delle miglia camminando di continuo mentre neppure Garuda (l’aquila celeste) può superare due piedi se non ha la volontà di volare. In modo simile, senza pensieri buoni e buone azioni basate su di essi, non si può fare niente di buono. Il bambino Dhruva ottenne ciò che desiderava, a dispetto di molti ostacoli difficili, grazie alla sua determinazione e alle austerità spirituali; per mezzo dei suoi pensieri sublimi, egli raggiunse lo stato di stella in cielo. Nello stesso modo, chiunque, indipendentemente dall’età e dalle capacità, può ottenere quel che vuole con la fede e la determinazione. L’applicazione tenace è essenziale in tutti i campi. In aggiunta, dovete controllare il carattere; il saggio Durvasa, nonostante le sue austerità, non aveva pace perché non poteva controllare il carattere. Insieme alla pace, è essenziale possedere Kshama (pazienza perseverante). Il perdono è verità, è Dharma, è l’essenza dei Veda, è non violenza e la migliore delle austerità. (Discorso Divino del 5 Luglio 1996). La tolleranza è il vostro terzo occhio, è la sorgente perenne di beatitudine. Baba

18.2.16
Chiunque uno possa essere, in qualunque condizione si trovi, se non dà spazio allo scoraggiamento, non ha alcuna paura e ricorda il Signore con fede salda e senza altro motivo, tutta la sofferenza e la mestizia scompaiono. Il Signore non considera mai la casta a cui appartenete o i precetti e le tradizioni che seguite; la Devozione non consiste nell’indossare una veste ocra, nell’organizzare delle feste, nel fare sacrifici rituali, nel radersi il capo, nel portare recipienti pieni d’acqua, nel lisciarsi o arricciarsi i capelli, ecc. Le caratteristiche della Devozione sono: una mente pura, la contemplazione ininterrotta di Dio, la certezza che tutto è Creazione Divina e quindi non avere attaccamento agli oggetti dei sensi, abbracciare tutti con amore uguale ed essere fedeli al parlare veritiero. (Prema Vahini cap.61). Devozione vera significa installare il Divino nel cuore e godere la beatitudine di questa esperienza. Baba

19.2.16
Ciò che ci apprestiamo a mangiare N.d.T.] Prima che sia offerto a Dio, è cibo poi diventa libero dalle impurità e si trasforma in Prasadam (cibo consacrato). Mangiando tale cibo sacro, non si acquisiscono impurità mentali. Noi offriamo il cibo a Dio su una foglia pulita di platano; il corpo umano è una foglia di platano, il cuore è un recipiente sacro e le varietà di cibo sacro sono le virtù e le azioni della buona condotta. A chi fate le vostre offerte oggi? Voi fate l’offerta di cibo sacro ai demoni dei sentimenti malvagi come la rabbia, l’odio e la gelosia; a Dio vengono offerti gli avanzi e questa è la ragione per cui siete vittime dell’agitazione, delle difficoltà, dei dispiaceri e della contrizione. Liberatevi delle caratteristiche malvagie e offrite le vostre virtù a Dio con la preghiera: “Oh Dio, Tu sei il residente del mio cuore e l’incarnazione dell’Amore, della Gentilezza e della Compassione”. (Discorso Divino del 16 Luglio 1996). Baba

20.2.16
Le persone desiderano la felicità; se analizzate correttamente, questa è la malattia e la sofferenza conseguente che proviamo è la sua medicina e il suo rimedio. In mezzo a questi piaceri terreni, raramente qualcuno alberga il desiderio di raggiungere il Signore. E’ anche necessario analizzare e discriminare ogni azione di una persona. E’ questa analisi che fa sorgere lo spirito di rinuncia; senza questo sforzo, la rinuncia è difficile da ottenere. L’avarizia è come il comportamento di un cane, deve essere trasformata. La rabbia è il nemico numero uno dell’aspirante spirituale, è come uno sputo e deve essere trattata come tale. La menzogna è ancora più disgustosa; a causa sua, i poteri vitali di tutti vengono distrutti, dovrebbe essere trattata come spazzatura. Il furto rovina la vita, fa sì che la vita inestimabile dell’essere umano valga meno di una focaccia, è come della carne putrefatta e puzzolente. Moderate il cibo, moderate il sonno; amore e forza d’animo vi aiuteranno a mantenere la salute del corpo e della mente. (Prema Vahini cap. 61). Usate il vocabolario dell’amore, dimenticate il linguaggio dell’odio e della presunzione. Baba

21.2.16
L’età giovanile è come un frutto delizioso, dovreste offrire questo frutto dolce e delizioso a Dio. Cominciare ad adorare Dio dopo essere andati in pensione in tarda età non è possibile: il corpo diventa debole, gli organi di senso perdono il loro potere e la mente diventa labile. Parti presto, guida piano e arrivi sano; cominciate a pregare Dio fino da un’età giovanile. Se non fate azioni sacre quando le vostre facoltà fisiche e mentali sono forti, quando le farete? Cosa potete fare quando gli organi di senso hanno perduto il loro potere? Offrite quindi il fiore profumato della mente e del cuore a Dio con fede totale quando siete giovani. Questo è offerta di cibo. Oggi, molte persone non fanno queste offerte e, quando i sensi diventano deboli essendo stati sfruttati in ogni sorta di piaceri sensuali, pensano di offrirli a Dio come se offrissero del cibo avanzato. (Discorso Divino del 16 Luglio 1996). La preghiera è per la mente ciò che il cibo è per il corpo. Baba

22.2.16
Ogni persona può commettere errori senza accorgersene. Per quanto brillanti il fuoco o la luce possano essere, un po’ di fumo ne emana; nello stesso modo, per quanto buone siano le azioni che una persona fa, una traccia piccola di malvagità vi sarà mischiata. Bisogna quindi sforzarsi di minimizzare la malvagità e far sì che il bene sia molto maggiore del male. Naturalmente, nel contesto attuale, potete non riuscire al primo tentativo; bisogna che consideriate attentamente le conseguenze di qualunque cosa facciate, diciate o eseguiate. Comunque vogliate che gli altri vi onorino, vi amino o si comportino con voi, dovete comportarvi per primi con loro e amarli e onorarli; soltanto allora essi vi onoreranno. Se, al contrario, non li onorate e amate ma lamentate che non vi trattino a dovere, il vostro ragionamento è sbagliato. (Prema Vahini  cap.63). Il Signore ama e onora chiunque ami e serva tutti. Baba

23.2.16
L’Amore è il Divino. Amate tutti, date il vostro amore anche a coloro che ne mancano. L’amore è come una bussola: dovunque lo mettiate, indica sempre la via verso Dio. Manifestate il vostro amore in ogni azione della vita quotidiana, da quell’amore emergerà la Divinità; questa è la via più facile per raggiungere Dio. Perché le persone non la intraprendono? Perché sono ossessionate dal concetto errato relativo ai mezzi adatti a sperimentarLo. Esse considerano Dio come una qualche entità lontana raggiungibile solamente tramite pratiche spirituali difficili. Dio è dovunque, non c’è alcun bisogno di cercarLo; tutto ciò che vedete è manifestazione di Dio, tutti gli esseri umani che vedete sono forme del Divino. Correggete la vostra vista difettosa e sperimenterete Dio in tutte le cose. Parlate amorevolmente, agite amorevolmente, pensate con amore e fate ogni azione col cuore colmo d’amore. (Discorso Divino del 5 Luglio 1996). Dividete l’amore, che è un dono di Dio, con tutti nel mondo. Baba

24.2.16
Il cercare gli errori degli altri e nascondere i propri non fa parte della natura di un aspirante spirituale. Se qualcuno evidenzia i vostri errori, non discutete cercando di dimostrare che eravate nel giusto e non provate risentimento nei suoi confronti, riflettete sul fatto e correggete il vostro comportamento. Giustificare l’accaduto per soddisfazione propria o dar corso a ritorsioni nei confronti della persona che l’ha additato non deve essere una manifestazione dell’aspirante spirituale o del devoto. Questi devono cercare sempre ciò che è vero e gioioso ed evitare tutti i pensieri di falsità, tristezza e depressione. La depressione, il dubbio e la presunzione sono dannosi come le influenze dei pianeti negativi per l’aspirante spirituale; essi danneggiano la pratica spirituale. Quando la devozione è ben radicata, li si può essere eliminare facilmente all’apparire. Voi dovete essere soprattutto gioiosi, sorridenti ed entusiasti in ogni circostanza. (Prema Vahini cap. 63). Si cominciano a comprendere le vie del Divino solamente quando si riconoscono i propri errori. Baba

25.2.16
L’espansività è la nota dominante dell’educazione. Il primo luogo di questa espansività è la casa in cui dovete riverire i compiacere i genitori che vi hanno dato l’opportunità di vivere e imparare; se li trattate male o infliggete loro delle sofferenze mentali, potete forse far contenti gli altri per mezzo del servizio e della comprensione? Voi sapete che, quando si gonfia un pallone, alla fine esso scoppia e l’aria che c’è dentro si espande nello spazio illimitato esterno; anche il vostro amore deve riempire la casa e la società in cui vivete per travalicare alla fine anche quei limiti e diventare universale. Una goccia d’acqua tenuta nel palmo della mano evapora presto, è molto isolata, ma se la fate cadere in mare sopravvive! Essa assume il nome, la maestà e l’immensità del mare. Coltivate i semi dell’amore in tutti i cuori! (Discorso Divino del 25 Luglio 1975). Chiudete gli occhi davanti agli errori degli altri ma teneteli ben aperti per vedere i vostri. Baba

26.2.16
In questo mondo grande, ogni essere vivente desidera la felicità eterna; dove la si può trovare? La bellezza è felicità e questa è l’essenza nettarea della vita. Che cosa è bello nel mondo? Molti oggetti attraggono le persone in vari modi. Voi pensate che sia la bellezza delle cosa ad attrarre ma negli esseri umani, negli uccelli, nelle bestie o nelle cose essa è temporanea. Per esempio: questa è una rosa così bella e la sua bellezza da felicità; quanto durerà? Fino a domani o dopodomani dopodiché i petali cadranno ed essa perderà lo splendore e, una volta che avrà perso la bellezza, non darà più felicità. Nel mondo, non si può quindi trovare la bellezza permanente e la felicità permanente; solamente Dio è permanente nel mondo, tutto il resto è temporaneo come le nuvole che passano. La felicità che non finisce si può ottenere soltanto da Dio. (Discorso Divino del 22 Luglio 1996). La devozione vera consiste veramente nell’installare il Divino nel cuore e godere della beatitudine di quell’esperienza. Baba

27.2.16
E’ soprattutto meglio che l’aspirante spirituale sia gioioso, sorridente ed entusiasta in ogni circostanza; questo atteggiamento puro è desiderabile anche più della Devozione e della Saggezza e coloro che l’hanno acquisito meritano di raggiungere la meta per primi. Questa qualità della gioia in ogni momento è il frutto del bene fatto nelle vite precedenti. Se una persona è sempre preoccupata, depressa e dubbiosa non può ottenere la Beatitudine qualunque sia la pratica spirituale che segue. Il primo compito di un aspirante spirituale è il coltivare l’entusiasmo tramite il quale può ottenere qualunque tipo di Beatitudine. Non vi gonfiate mai se siete lodati, non vi abbattete mai se vi rimproverano; siate dei leoni spirituali di fronte ad ambedue le cose. Bisogna che l’individuo analizzi e corregga i propri errori da solo, questo è importantissimo. (Prema Vahini  cap.63). Il dubbio è il virus che attacca la fede. Baba

28.2.16
“Il mondo è temporaneo, nascere è una sofferenza e anche la vecchiaia è una sofferenza. State attenti!”dice una poesia Sanscrita. Finché siete vivi, sembra che amiate il corpo; questo per ragioni puramente egoistiche. Solamente Dio è assolutamente altruista. Amate Dio e vivete normalmente, in questo non c’è niente di sbagliato. Considerate qualunque cosa facciate come un’offerta a Dio. Non provate sentimenti cattivi verso nessuno, non abbiate attaccamento eccessivo per nessuno; dirigete l’attaccamento verso Dio. Amate tutti. Non contate su nessuno, solamente su Dio. Siate consapevoli della temporaneità del corpo e riponete la fiducia solamente in Dio; cercate rifugio in Lui. Ciò che è necessario massimamente oggi, in questa era di Kali, è la fede; meditate su Dio più frequentemente che potete, ogni volta che ne avete l’occasione. Ottenete la stima della società tramite il servizio sincero; questo vi garantisce un futuro buono. (Discorso Divino del 16 Agosto 1996). Usate il vocabolario dell’amore, dimenticate il linguaggio dell’odio e della presunzione. Baba

29.2.16
Voi dovete continuare le vostre pratiche spirituali con la stessa disciplina qualunque difficoltà possiate incontrare. Il ricordo del Nome del Signore che preferite deve proseguire. Quel nome che avete scelto non deve darvi la più piccola sensazione di sgradevolezza o indifferenza. Se cambiate il Nome frequentemente è impossibile che vi concentriate e la mente non otterrà l’unidirezionalità che è la meta di tutte le discipline spirituali. Evitate l’adozione il rigetto continui di Nomi del Signore, convincetevi che tutti i Nomi e le Forme sono lo stesso Nome e la stessa Forma che voi adorate. Accettate tutte le perdite, le sofferenze e le preoccupazioni terrene come cose temporanee e passeggere e comprendete che la ripetizione del Nome e la meditazione servono solamente a superare tali spiacevolezze; dovete capire che la perdita, la sofferenza e la preoccupazione sono esteriori, che appartengono a questo mondo, mentre la ripetizione del Nome e la meditazione sono interiori e appartengono al regno dell’amore per il Signore. (Prema Vahini cap.64). Prima Dio poi il lavoro e ultimo io: questo è il segreto della gioia! Baba

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