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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:1963:19630812b

19630812 - 12 agosto

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Il pergolato di bambù

[1] Ci fu un’occasione in cui Krishna depose il Suo flauto e dichiarò che non avrebbe più suonato. È una storia lunga che non si trova nei testi; solo Io ve la posso raccontare perché solo la Persona che l’ha vissuta può descriverla. Una giovane sposa di nome Niraja arrivò al gokulam come nuora di una famiglia di allevatori. Suo marito ed i suoceri la misero in guardia contro Krishna e le Sue birbanterie, l’avvisarono di stare alla larga da Lui e di evitarlo con tutti i mezzi, altrimenti sarebbe incorsa in qualche severa punizione. Era il giorno di adorazione del monte Govardhana e tutti i giovani mandriani e le pastore dovevano uscire dai confini del villaggio per girare attorno al monte e venerarlo: ogni anno celebravano questa festività. Anche Niraja si unì agli altri e, nonostante i duri ammonimenti, furtivamente osservò il folto gruppo delle entusiaste gopī che ammiravano la danza di Rādhā con Krishna sotto un pergolato di fiori vicino alla collina. Niraja rimase così affascinata e rapita dalla Divina Presenza che non fu più la stessa persona. Un altro giorno, mentre si trovava sulle sponde del fiume Yamunā, vide Krishna modellare un flauto da una canna di bambù staccata da un pergolato e lo ascoltò suonare: restò ammaliata in estasi! Quel dolce suono era un appello a trascendere i legami terreni, a liberarsi delle pastoie degli oneri materiali. Ora a Niraja non interessava più nessuno e divenne pazza per Dio. Infatti fu la prima a trattenere le redini del cocchio di Akrūra che voleva portare Krishna a Mathurā, lontano dal gokulam, ed a tentare di spingere indietro il cocchio.

[2] A causa di quella sua azione fu cacciata di casa dalla suocera e divenne un’emarginata. Tutto il villaggio si sollevò contro di lei e Niraja finì per trascorrere i suoi giorni in un pergolato di bambù, con la mente fissa sul Signore che vi aveva insediato. Passarono gli anni e Nanda, Yashodā e Rādhā lasciarono questo mondo. Niraja aveva 52 anni. Un giorno ella pregò Krishna disperatamente: “Non posso più sopportare questa vita desolata, i miei occhi si sono asciugati, non hanno più lacrime per mantenere vivo questo amore. Anche il mio cuore sta diventando una terra arida. Vieni, o Signore, vieni e salvami, prendimi in Te.” Krishna ascoltò la sua preghiera. Egli rispose al suo desiderio ardente e la chiamò per nome tanto dolcemente che la Sua voce colmò Niraja di nuova vita. Tutto il pergolato era fragrante di gloria divina. Krishna si avvicinò e le prese la mano chiedendole: “Che cosa desideri?” Niraja domandò: “Qual è il proposito della vita?” Egli rispose: “Unirsi a Dio!” Niraja aggiunse: “Bene, lascia che io mi unisca a Te, ma prima che il mio Amore si fonda nel Tuo, vorrei sentirti suonare il flauto per un momento.” Krishna sorrise ed addusse come scusa che non aveva portato il flauto con Sé, ma vedendo l’ardente desiderio di Niraja, prese una canna di bambù, la spezzò ed in un istante la trasformò in un flauto. Con Niraja fra le Sue braccia, Krishna suonò così melodiosamente che tutto il gokulam, anzi il mondo intero, fu immerso in una gioia d’estasi. Quando smise di suonare, Niraja aveva conseguito la beatitudine suprema, non era più una limitata entità individuale separata da Lui. Krishna depose il Suo flauto e disse che non avrebbe più suonato. Quella è la storia di una gopī; tutte le loro storie sono interessanti, ognuna a modo suo, poiché le gopī furono trasmutate dalla profonda devozione che avevano per il Signore. Nārada, nel suo Bhakti Sūtra [aforismi sulla devozione] le definì le più grandi fra tutti i devoti.

Prashānti Nilayam, festa del gokulam,12.08.1963

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da DISCORSI 1963 (Sathya Sai Speaks-Vol.III) ed.Mother Sai Publications
discorsi/1963/19630812b.txt · Ultima modifica: 2016/02/23 15:18 da 127.0.0.1