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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:1963:19631214

19631214 - 14 dicembre

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

L’arte più eccelsa

[1] L’India è il ‘Sancta Sanctorum’ di Satya, Dharma, Shānti e Prema – Verità, Rettitudine, Pace ed Amore; essa ha sempre sostenuto questi ideali e da secoli ne esorta la pratica. Bhārat, l’antico nome dell’India, significa ‘la terra che ha attaccamento per Bhā o Bhagavān, il Signore’; ciò vuol dire che la popolazione di questo Paese ama Dio più che temerlo. Se amate Dio, dovete amare anche l’uomo. Una caratteristica unica di questo Paese è l’insegnamento che la Verità è la base del Dharma, il quale stabilisce i doveri e gli obblighi sociali ed individuali, e che la Verità è anche il fondamento dell’Amore e della Pace. La Verità è sufficiente, non c’è bisogno di adorare nessun altro Dio. Sia qui sia negli eremitaggi si è sempre data molta importanza alla pratica, alla condotta ed all’indagine. Usate la vostra facoltà di ragionamento: è un dono di Dio. Accertatevi che quanto vi è stato prescritto vi faccia guarire, poi seguite le direttive consigliate per quel particolare medicinale. Allora conseguirete la Beatitudine, piena, incondizionata ed inesauribile. Tale è l’insegnamento che la gente di Bhārat riceve da secoli, dalla culla alla tomba.

[2] Sundaramūrti ha organizzato una processione grandiosa in Mio onore dal suo istituto a questo stadio poiché oggi si celebra l’anniversario d’argento dell’istituto! Tuttavia, vi devo dire che non amo lo sfarzo ed una tale parata: non ne traggo proprio alcuna gioia. Uno sfoggio simile è diventato di moda anche fra gli asceti ed i monaci che dovrebbero invece sapere come stanno le cose. Essi professano la povertà e la semplicità, tuttavia permettono o incoraggiano i loro discepo li a sprecare energia e denaro per il fasto e l’esibizione, che servono soltanto a sviluppare l’egoismo in loro e nei loro seguaci. Dare grande importanza all’ostentazione rende ogni cosa priva di significato. L’infelicità che regna in quest’epoca è per lo più causata dal vuoto ritualismo, fatto di esibizioni insincere.

[3] Dovete decidervi a mantenere l’onore e la dignità del Paese: è vostra responsabilità! Bhārat ha il diritto di essere il Precettore del mondo: la sua non è una storia da poco! Questa è la Terra di Krishna, dove i Veda e le Upanishad videro la luce, dove Shankarāchārya fondò monasteri per la divulgazione del Sanātana Dharma, l’Eterna Legge Universale. Questo Paese verrà salvato poiché ha una missione da compiere che nessun altro potrà svolgere. Non cedete alla paura che questa o quella nazione possano minacciare la libertà dell’India: è impossibile! L’Avatār del Signore è disceso e l’effetto che ne deriva sarà la sicurezza per questa sacra terra. Vivete secondo gli ideali proposti dai saggi del passato e la felicità vi sarà assicurata. Tale modo di vivere conferirà appagamento interiore e serenità. La preghiera è una forza più potente di tutti i dispositivi militari e, se è fatta con cuore sincero, riceverà senza dubbio una risposta. Essa può rafforzare le mani della gente di questo Paese più d’ogni altro incoraggiamento; unirà i cuori più di qualsiasi discorso o manifesto. A cosa serve cercare l’unità del genere umano o l’unificazione di questo o quel continente, se poi ci sono così tante fazioni ed incomprensioni che infettano il Paese? Sforzatevi di essere uniti con sincerità e stabilità, prima di consigliare agli altri di serrare le file. Pentitevi degli errori di faziosità da voi commessi ed iniziate un nuovo capitolo di fraterna collaborazione.

[4] Oggi Sundaramūrti, i suoi amici ed i collaboratori sono felici proprio per questo ‘Anniversario d’argento’. È una festa per l’istituto, ma Io considero la festa dell’Ātma più grandiosa e magnifica. Il Sé ha un festival perenne! È l’incarnazione della Beatitudine, trascende il tempo, quindi non calcola il trascorrere del tempo. Come può un uomo festeggiare finché è afflitto dal falso concetto del corpo, dei sensi, della mente e del mondo? Egli li insegue sperimentando gioia e dolore e, dopo aver trascorso un certo numero di anni in questo passatempo, celebra una festa! È solo un’illusione nella Grande Illusione.

Non sono venuto per annunciarvi che questo istituto ha compiuto venticinque anni di attività; sono interessato alle arti spirituali, all’Arte più eccelsa, più che alle belle arti. Desidero che Sundaramūrti organizzi rappresentazioni di danza con temi di elevazione spirituale, come Rādhā e Krishna e la loro sublime relazione che va oltre la comprensione umana. Egli deve invece accantonare argomenti che raffigurino ubriaconi, individui malvagi, personaggi assetati di potere e buffoni, che alimentano solo il gusto per la volgarità. Adeguate i temi della danza e delle recite teatrali alla sete spirituale insita in ogni uomo; incoraggiatela, alimentatela e conducete la gente più vicino alla Meta! Si può dire che l’uomo sia un misto di animale e di angelo. Possiede in sé il lupo, la scimmia, il bovino, lo sciacallo, il serpente, il pavone e l’orso, e sotto questi c’è la pura scintilla della Divinità. È dovere di tutti quelli che si rivolgono ai sensi dell’uomo trasformare i gretti valori ora dominanti tramutandoli in valori più elevati. Anche i governanti devono indirizzare l’entusiasmo e l’immaginazione della gente verso direttive sane.

Bangalore, Shivajinagar, 14.12.1963

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da DISCORSI 1963 (Sathya Sai Speaks-Vol.III) ed.Mother Sai Publications
discorsi/1963/19631214.txt · Ultima modifica: 2016/02/23 15:18 da 127.0.0.1