SathyaSaiWiki - Italia

Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Strumenti Utente

Strumenti Sito


discorsi:1981:19811225

19811225 - 25 dicembre

Discorso Divino di Bhagavân Shrî Sathya Sai Baba

Amore Divino

“Il Signore è Amore.
La Sua forma è Amore.
Tutti gli esseri umani sono Amore.
L’Amore salva e serve.
Solo attraverso l’Amore può nascere il Bene.
L’Amore rivela il Dio che è insito in tutti.”

L’amore lega una persona all’altra. L’amore lega una cosa all’altra. Senza amore l’universo è nulla. L’amore più elevato ci rende consapevoli del Signore in ognuno. Il Signore è ugualmente presente in tutti. La vita è amore; l’amore è vita. Senza Dio, privati di Dio, niente e nessuno può esistere. Viviamo per e tramite la Volontà Divina. In ognuno di noi è la Sua Volontà a operare come amore. È Lui a suggerire la preghiera “Che tutti i mondi siano felici”. Infatti, Egli ci rende consapevoli che il Dio che adoriamo, il Dio che amiamo, il Dio per cui viviamo, è in ogni altro essere sotto forma d’Amore. Così l’amore si espande e abbraccia tutta la creazione.
Guardando un po’ più da vicino, scopriamo che la vita stessa è amore. Essi non sono due, ma uno. L’amore è la natura stessa della vita, come la combustione è la natura del fuoco, l’umidità dell’acqua o la dolcezza dello zucchero. Ci prendiamo cura di una pianta solo quando le foglie sono verdi; quando diventano secche e la pianta diventa un bastone senza vita, smettiamo di amarla. L’amore dura finché esiste la vita. La madre è amata finché vive; quando la vita si allontana, la seppelliamo senza il minimo rimorso. L’amore è legato alla vita. In realtà, l’amore è vita. Una persona senza amore da condividere è come morta. Questo è il motivo per cui l’amore si espande in un cerchio sempre più ampio.
L’amore è il frutto della vita. Il frutto ha tre componenti: la buccia, la polpa succosa e il seme. Per sperimentare il frutto, dobbiamo prima rimuovere la buccia. Essa rappresenta l’egoismo, il sentimento dell’“io”, il principio dell’esclusione, della limitazione, dell’individualismo. Il seme rappresenta “l’egoismo”, il sentimento di “mio”, il principio del possesso, dell’avidità, del desiderio. Anche questo è da scartare. Ciò che rimane è il succo dolce, il rasa, che le Upanishad descrivono come divino, Amore Supremo. Parama Prema è jyoti (fiamma), Aritam (nettare dell’immortalità), Brahman (Sé Supremo): ogni individuo ha diritto di prendere parte a questo nettareo Prema (Amore) e di condividerlo con gli altri. Nessuno è escluso in base alla razza, alla casta, al credo o al luogo d’origine. L’unica condizione è: “La buccia e il seme sono stati rimossi?”

Date Amore a Dio e siate liberi dalle preoccupazioni

Quando il Principio dell’Amore sarà conosciuto e praticato, l’essere umano sarà privo di ansia e paura. Immaginate di visitare un amico in una città, pensando di stare con lui per dieci giorni. Avete un po’ di denaro con voi e avete paura di portarlo in giro. Ora, se avete consegnato la borsa al vostro amico perché la custodisca, potete tranquillamente andare in giro per tutti i luoghi della città e i sobborghi che desiderate visitare. Potete gironzolare per il mercato più trafficato senza traccia di paura. La borsa che avete è l’amore. Date tutto a Dio: Egli vi libererà da preoccupazioni, ansia e paura. Attraverso japa (recitazione del Nome di Dio), dhyâna (meditazione) e sevâ sâdhanâ (pratica del servizio disinteressato), dovete coltivare l’amore verso Dio. Prendete Dhruva, per esempio. Egli pregava ed eseguiva pratiche ascetiche per indurre Dio a concedergli di governare il regno. Ma quando Dio gli apparve innanzi sotto le spoglie di Vishnu, egli disse: “Signore! Non desidero il trono. Voglio Te e Te soltanto.” Allo stesso modo, nelle fasi iniziali, si prega per ottenere doni terreni e vantaggi materiali, ma, non appena i pensieri si schiariscono e si purificano, si desidera solo un dono dal Signore: il Signore Stesso. Infatti, Dio è l’entità più vicina e più cara all’essere umano. Vostra madre e vostro padre potrebbero essere un po’ lontani, ma Dio è proprio con voi, in voi. Anche se non Lo amate, Egli non si allontanerà da voi, né si trasferirà lontano. “Anoranîyân” (più piccolo di un atomo), dicono i Veda. Egli diventa “Mahato mahîyân”, “che si espande oltre il cosmo”, riempiendo tutto di grazia. Egli sarà in voi, in ogni cellula. Potete ottenere questa consapevolezza attraverso un amore intenso.

Le buone opere irritano sempre i malvagi

Gesù era compassione (karunâ) venuta in forma umana. Diffuse lo spirito di compassione e diede conforto agli afflitti e ai sofferenti. Notando le torture inflitte a uccelli e animali nel tempio di Gerusalemme, Egli redarguì i mercanti e li cacciò da quel luogo, attirando su di Sé l’ira dei sacerdoti. Le buone opere irritano sempre i malvagi, ma non si deve vacillare o aver paura di fronte agli ostacoli di chi si oppone. La sfida dà gioia, fa affiorare sorgenti nascoste di forza, attira la grazia per rafforzare l’impegno. Il piacere nasce durante l’intervallo tra due dolori. Si deve lottare contro le difficoltà per assaporare la gioia della vittoria. Gesù fu bersaglio di molti grossi ostacoli ed Egli li affrontò con il risultato che il Suo nome, la Sua storia e il Suo messaggio diffondono ora una fulgida luce in tutto il mondo.
Non solo Gesù: ogni profeta, messaggero di Dio, maestro di verità e capo spirituale ha dovuto sopportare il ridicolo, l’abbandono e la persecuzione. Anche se viene gettato in un bidone della spazzatura, un diamante non perderà la sua lucentezza e il suo valore non diminuirà. Una dolce zucca anche se cresce in un recinto pieno di spine manterrà il suo sapore e la sua attrattiva. Anche se un uovo di pavone viene covato in un pollaio conserverà la sua affascinante peculiarità e la sua natura non cambierà.
Il Divino, sebbene si muova in mezzo a tutti, non può mai essere influenzato o deviato. Le persone invidiose ricoprirono di insulti Gesù, e, anche tra i Suoi discepoli, alcuni Lo tradirono e Lo abbandonarono. Chi è dominato dall’ego diventa invidioso dinanzi alla grandezza e alla bontà, ma, poiché l’Amore (Prema) di Gesù non aveva in sé traccia di ego, Egli non aveva paura. Chi non ama è avviluppato dalla paura. L’amore infonde coraggio, spirito d’avventura e si diletta nell’osare. Se seguite il Maestro, potete affrontare il male, combattere fino alla fine e terminare il gioco.

L’Amore deve unire tutti i credenti

Gesù era Amore. Anche Sathya Sai è Amore. Questo spiega il raduno di cristiani di tutte le confessioni che vediamo qui. A Roma, oggi, i cattolici si riuniscono per celebrare l’avvento di Gesù. I protestanti lo celebrano nelle loro chiese. Gli ebrei non sono i benvenuti ovunque, ma, alla presenza di Sathya Sai, tutti sono ugualmente benvenuti. Gli ebrei accusarono Gesù e chiesero che fosse punito. A questa presenza (presenza di Sathya Sai Baba), gli ebrei adorano proprio quel Gesù. L’Amore di Sathya Sai ha trasformato e trasceso quei ricordi. Ha fatto capire loro che c’è una sola casta, la casta dell’umanità; che c’è una sola religione, la religione dell’amore.
Poco fa, Al Drucker vi ha parlato di Gesù Cristo. Ha avuto il coraggio e la saggezza di rendere omaggio a Cristo grazie all’effetto della presenza di Swami. Egli comprende che c’è un solo Dio e che è onnipresente. Naturalmente, i nomi e le forme sono diversi, ma sono tutti aspetti dell’Uno. L’amore deve unire tutti i credenti. Non solo i credenti, ma anche i non credenti devono essere amati e serviti come Sua immagine. L’amore deve essere espresso come servizio disinteressato. Esso deve assumere la forma di cibo per gli affamati, conforto per i derelitti, consolazione per i malati e i sofferenti. Gesù stesso si prodigava alacremente in tale servizio. Il cuore colmo di compassione è il tempio di Dio. Gesù perorò la causa della Compassione; essa fu il Suo messaggio. Egli provava profonda pena alla vista dei poveri. In questo giorno, Gesù viene adorato, ma i Suoi insegnamenti sono trascurati. Sai viene adorato, ma i Suoi insegnamenti sono trascurati. Ovunque c’è pomposità, sfoggio, vuoto esibizionismo. Conferenze, conferenze, conferenze! Nessun’attività, nessun amore, nessun servizio. Eroi a parole, zeri nel mettere in pratica ciò che vien detto. Sviluppate la Compassione. Vivete nell’Amore. Siate buoni, fate il bene, vedete il bene. Questa è la via che porta a Dio.

Prashânthi Nilayam, 25 dicembre 1981

(www.sathyasai.org)

discorsi/1981/19811225.txt · Ultima modifica: 2016/10/22 20:22 da sathyamax