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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:1988:19881019

19881019 - 19 ottobre

Discorso Divino di Bhagawan Sri Sathya Sai Baba

IL DISTACCO E LA RICCHEZZA DEL NOME

Un vero studioso o comunque un sapiente non dovrebbe mai venir meno alle sue promesse.
Un vero sacerdote o comunque un addetto al culto è una persona che mette in pratica ciò che predica.
Possiede la potenza dello Spirito chi ha trasceso il desiderio.
Questa è la strada della Verità che Sathya Sai vi propone.
Che bisogno ha di far penitenza uno che ha la conoscenza del Sommo Principio, del Supremo?
Che bisogno ha di darsi a una disciplina chi si è stabilito nella Verità?
Che bisogno ha di compiere dei riti sacrificali chi è libero da frodi e da menzogne?
Non dimenticate queste buone parole; non dimenticatele!

Incarnazioni del Divino Amore!
Un morbo incurabile

[1] Questa è un'epoca piena di innovazioni. È l'era in cui scienza e tecnologia hanno compiuto enormi progressi; nonostante tutto questo progresso, però, soffre di particolari malattie, per le quali non esistono cure. Non intendo riferirmi solo a questa nazione, bensì a tutti i Paesi del mondo, dove gli uomini sono soggetti ad ogni genere di malattie incurabili. Per alcuni, questi mali si trovano ad uno stadio avanzato, per altri forse all'inizio e per qualche altro a metà strada.

Di quale malattia si tratta? Questo morbo è l'egotismo,(34) ossia il porre alla base di ogni motivazione e della moralità l'interesse personale. Per questo male non esistono cure, non ci sono farmaci.

Causa dell'egotismo

[2] Qual è la causa principale dell'egotismo? Esso incomincia a nascere da un comportamento insensato. E qual è la base di questa stupidità? È il desiderio. Il desiderio, dopo un po' di tempo, degenera in malattia grave.

Il desiderio

[3] Che cosa si sottintende alla parola “desiderio”? L'identificazione col proprio corpo e il considerare tutto ciò che gli è attinente come fosse di propria appartenenza sono due atteggiamenti che, sostenuti da un forte senso di possesso, generano questa malattia. Identificarsi col corpo e avere considerazione solo per gli aspetti corporei hanno portato l'uomo alla cecità più completa.

Il rimedio

[4] Ma, esistono rimedi o medicine per questo tipo di malattia? Non ne esiste che uno solo: la cura contro il desiderio è la rinuncia a desiderare. Che cosa si intende per rinuncia o distacco? Quando avrete capito la natura del distacco, saprete come metterlo in atto.

3 dimensioni

[5] Esistono tre dimensioni: una dimensione fisica, che rappresenta l'aspetto più denso; poi viene un aspetto sottile ed infine quello causale. Quando avrete capito bene la natura di queste tre dimensioni, saprete comprendere perfettamente il distacco.

Il grossolano

[6] L'aspetto grossolano si riferisce a ciò che inerte. Le montagne sono fatte di pietra, gli alberi di legno, la terra di fango, il corpo umano di carne: tutta materia inerte. Quando sarete consci di questa inerzia, di questa assenza di vita, sarete liberi dal desiderio di ciò che è grossolano.

Il sottile

[7] Per comprendere l'aspetto sottile, bisogna esploralo a fondo. Nello stato di sogno si hanno una gran quantità di visioni. A chi appartengono gli occhi che hanno quelle visioni? Nello stato di sogno si odono molti suoni e parole. Con quali orecchie vengono percepiti? In sogno discutete su chi sia la persona che vi sta parlando. Con la bocca di chi state parlando? In sogno vi vengono presentati dei cibi, di cui percepite il sapore. A chi appartiene quel senso del gusto? In sogno fate passeggiate. Con quali gambe vi muovete? In sogno eseguite un sacco di attività. Con le mani di chi? Durante i sogni, il corpo giace inerte nel letto. Di chi sono le membra che in quello stato lavorano? Chi ha creato gli arti che nello stato di sogno fanno dei movimenti? Non sono altro che frutto dell'illusione. Per tutta la durata delle vostre esperienze, fino al momento del risveglio, avete l'impressione che tutto sia reale. Ma, nel momento in cui vi destate dal sonno, quelle esperienze scompaiono nel nulla. Una volta svegli, non vedete più quelle case e quei palazzi che avevate visto in sogno. Nello stato di sogno, sperimentate come reali tutte quelle cose che, quando avete coscienza del vostro corpo fisico, sono illusorie. Nello stato di veglia, dunque, vedete l'inerte; nello stato di sogno, l'illusorio.

Il causale

[8] Passando allo stato causale, c'è solo un riflesso. Di chi? L'immagine e il riflesso del Signore stesso.

La ricerca

[9] Veglia, sogno e sonno profondo vi fanno capire che le esperienze vissute nei tre differenti stati non vi appartengono e questo vi porta ad un senso di distacco. La ricerca è essenziale, se volete una vita priva di desideri e distaccata. In tutte le Scritture vengono offerti differenti metodi di ricerca. Ma, poiché voi non disponete di persone in grado di interpretarle e di spiegarle correttamente, le cose hanno perso il verso sbagliato. Per chi non ha discernimento, una testo sacro è solo un peso. Senza rinuncia non è possibile acquisire conoscenza. Grave è il peso di una mente priva di pace. Il corpo di una persona che non ha la conoscenza dello Spirito, diventa una zavorra.

Scopo della vita

[10] A causa dell'egotismo, siete vittime di ogni genere di problemi e malattie. Si può rinchiudere l'aria, tagliare a pezzi il cielo, costringere le onde a rimanere nell'oceano, ma è impossibile controllare i desideri dell'uomo. La durata della vita è limitata. Il principio dell'Essenza Divina andrebbe compreso fintantoché si è in vita. La durata della vostra vita - sia ben chiaro - è stata assegnata col preciso scopo di riconoscere e comprendere il principio spirituale.

È facile!

[11] Come disse Vasishta, si può bere tutta l'acqua dell'oceano in un sorso, si può raggiungere la vetta più alta, si può persino mangiar fuoco, ma è molto difficile comprendere i segreti della mente. Secondo il Mio modo di vedere, invece, controllare la mente è facilissimo, anzi è la cosa più facile. Se solo si seguisse una disciplina con passione e fede, sarebbe sufficiente a conseguire ampi risultati. Tutto è difficile per il pigro che non fa alcuno sforzo. È molto, molto facile controllare la mente, vincere la mente per diventare un individuo che trascende tutte le percezioni sensoriali e gode la beatitudine dello Spirito.

La Via della Devozione

[12] C'è una via per giungere a questo ed è quella della devozione. Nulla è impossibile a chi è devoto; egli ha tutte le possibilità. Non c'è nulla al mondo che regga al confronto con la devozione.
Sarà pure il più erudito, avrà studiato tutte le Scritture e tutti i Veda;
sarà pure un re, un imperatore che prova tutti i godimenti possibili fisici e mondani;
sarà un servo che vive di stenti, uno schiavo della dea Povertà, ma se non ha devozione è una completa rovina.
A nulla gli giova essere l'imperatore dell'universo se non ha devozione.
Solo una persona dedita alla devozione diventa degna di essere venerata.
Quante più cose riesco a comunicare a tutti voi quando vi riunite qui virtuosamente e devotamente!

Quale devozione?

[13] Devozione, devozione, devozione! Come la intendete voi? Scattare una foto? Tenere una statua? Compiere dei riti di culto o fare l'offerta del fuoco? La gente oggi non saluta nemmeno più con convinzione, e quando fa un inchino a Dio lo fa di fretta e con superficialità. L'uomo d'oggi non ha abbastanza contegno per fare un inchino con calma, con amore e di tutto cuore. Al contrario, che cosa va inseguendo? È completamente assorbito dalla mania di far soldi e così gli sfugge la Verità.

Le ricchezze

[14] Qual è la ricchezza fondamentale che l'uomo dovrebbe possedere? Da come la vedo Io, denaro e ricchezza sono necessari, ma non sarà quel denaro che vi farà guadagnare ricchezze di ogni genere. Un po' di ricchezza non vi farà felici. Se vi accontentate di una ricchezza moderata, avrete più gioia, perché un'eccessiva ricchezza vi darà solo problemi. I soldi sono come le scarpe: se la scarpa è su misura, camminerete comodamente; se è un po' sciolta, non riuscirete a muovervi e se è troppo stretta, non vi fa camminare. Così è della ricchezza: se scarsa, siete angosciati; se abbondante, preoccupati. Oggi si dà troppa importanza alla ricchezza; gli uomini sono sommersi giorno e notte dal problema di come far soldi, e non pensano a Dio. La devozione ha ben poco a che fare con questa sete di denaro, questa corsa agli onori, alla fama, alla posizione sociale ed alla reputazione.

Affetto e Amore

[15] Se offrite il vostro amore al Signore, aspettandovi qualcosa in cambio, non potete certo chiamarla devozione quella. Vi è una grande differenza fra l'amore come sentimento e l'amore che unisce al Divino. L'affetto rimane ancora nel campo dei sentimenti mondani, ma può essere sublimato orientandolo verso Dio: allora diventa vero Amore.

Varie devozioni

[16] Occorre impegnarsi a scoprire il vero significato di devozione, perché ve ne sono di diversi tipi. Narada la descrive come servizio e adorazione al Signore compiuti con cuore puro e mente salda. Gargi la descrive come preghiera e culto a Dio reso nell'esaltazione delle Sue qualità e mantenendosi puri in pensieri, parole ed azioni. Vyasa la descrive come amore senza tornaconto. Molti hanno dato diverse descrizioni nell'intento di spiegare al mondo la devozione. Ma, se volete comprendere correttamente l'autentico significato di devozione, essa dev'essere del tutto altruistica, spontanea e deve nascere dal cuore. È amore quello che si sazia di devozione, di purezza e non si lascia toccare da guadagni o perdite, mantenendosi inalterato ed equanime in qualsiasi circostanza, favorevole o avversa.

Dharmaraja

[17] Il più anziano dei Pandava, Dharmaraja, seguì questo particolare sentiero, pensando sempre e soltanto a Krishna. Anche quando Draupadi fu messa alla berlina davanti a tutta la corte, Dharmaraja pensava a Krishna. E ancora, quando Abhimanyu, figlio di Arjuna, fu spietatamente messo a morte dal nemico, Dharmaraja pensava a Krishna. Quando gli toccò un esilio di dodici anni nella foresta, dove non poteva nutrirsi che di frutti selvatici e di foglie e doveva far bastare quel poco, anche allora Dharmaraja ricordava sempre e soltanto Krishna. Quando rientrava da una battaglia vittoriosa, non aveva in mente altri che Krishna. Nei momenti di gioia e di felicità, nei periodi di tristezza e tribolazione non si lasciava mai turbare dagli eventi. Considerava tutto come una prova passeggera. Il suo cuore era come un oceano che non va soggetto ad alterazioni per il fatto che in esso vi nasce e muore una gran quantità di creature; non gode per chi nasce n‚ piange per chi muore: rimane imperturbabile. Qualunque cosa vi accada, esso mantiene costantemente un senso di equanimità. Dharmaraja, nonostante le vicissitudini della sua vita, si comportò sempre come un oceano, con la massima impassibilità e con totale amore. Fa parte dei doveri di un devoto il considerare il mondo come un'illusione e il seguire un comportamento retto.

Falsa devozione

[18] Accontentarsi di andare al tempio per il culto o per offrire una noce di cocco, aspettandosi in cambio chissà quali vantaggi è una maniera piuttosto aberrante di considerare la devozione; è la caricatura della vera devozione. Vi sono alcuni che, pur di vedere esauditi i propri desideri, cercano addirittura di imbrogliare Dio, scambiando la devozione per un giro d'affari. Mercanteggiano con Dio: “O Dio, io ti dò questo, se tu mi dài quello. Se mi fai vincere 10 milioni di rupie alla lotteria, te ne darò mille”. Altri poi si recano a Tirupati ed offrono i capelli che a loro avanzano per avere in cambio qualcosa dal Signore. Non sono queste le cose che dovete cercare di ottenere.

Onnipotenza dell'Amore

[19] Mirate alla beatitudine dello Spirito. Meritatevi l'amore di Dio. Con un solo frammento dell'amore di Dio conquistereste molte cose nel mondo.

Una volta ottenuto l'amore di Dio, tutto sarà nelle vostre mani. Se avete dell'oro puro, ne potete ricavare gioielli; se avete dello zucchero, potete preparare tutti i dolci che volete. Lo zucchero sta in ogni dolce, come l'oro in tutti i gioielli.

I gioielli sono differenti, ma l'oro è sempre lo stesso.
Il colore delle mucche può variare, ma il loro latte è sempre lo stesso.
Gli esseri viventi possono essere diversi, ma Dio che risiede in essi è sempre lo stesso.
Le ghirlande di fiori possono essere di vari tipi, ma l'adorazione è sempre una sola.
C'è un solo Dio, ma i modi di vederLo sono diversi.

Un solo Dio

[20] Dio appare ai devoti in varie forme, a seconda dei loro sentimenti; ma non esiste un altro Dio. Le religioni hanno parlato di diversi dèi, i quali non sono altro che diversi aspetti dell'unico e medesimo Dio. Criticare la Divinità che altri hanno scelto è indice di ristrettezza mentale come non sono larghi di vedute coloro che disprezzano la forma divina scelta da noi.

Degrado morale

[21] Gli uomini d'oggi non fanno che pensare alle comodità; ma, nel frattempo non dovrebbero perdere di vista ciò che è più importante delle comodità materiali. In tutti i campi della vita umana, l'immoralità sta facendo la sua danza macabra. Dovunque sono andati persi i modelli di vita della moralità, dell'amore, della compassione, della cordialità e dell'onestà. Si riconosce come vero dio il far soldi e si riducono i doveri principali dell'uomo unicamente alla soddisfazione dei sensi e dei desideri. Perché dissipare la propria vita in cose futili e superflue? Non si conviene alla dignità umana!

L'Indistruttibile

[22] Chi è un uomo? Viene chiamato “Narudu”, ossia puro Atma, puro Spirito. Da questo Atma si sono formati i cinque elementi: etere, aria, fuoco, acqua e terra, detti anche “Naramu”. Questo nome si riferisce ad una collettività e Narayana proviene da questo termine, in quanto è la base di tutti gli esseri viventi. Perciò, Narudu, cioè l'uomo, non è altro che lo stesso Narayana. Il nome Naraha è composto da Na che è la negazione e Raha che sta per distruzione. Per Naraha, dunque, si intende quell'Uno che è assolutamente indistruttibile, che è eterno, Narayana. Due sono i significati della parola Naraha: uno è “Colui che conduce sul retto sentiero”, l'altro è “Colui che introduce alla via verso il supremo stato di santità”.

Interpretazioni soggettive

[23] Nel linguaggio upanishadico si attribuiscono numerosi significati alla parola “uomo”. I popoli, però, hanno dato le interpretazioni e i significati che rispondevano alle loro mentalità, scostandosi da quanto le Scritture intendevano dire. Poiché ognuno fornisce interpretazioni secondo il proprio livello di comprensione e secondo il proprio modo di vedere, è andato perduto il corretto significato degli insegnamenti scritturistici e si cade in errore. Se volete raggiungere Dio, dovete sradicarvi da desideri e attaccamenti, cosa che potrete fare solo per mezzo dell'amore.

Incarnazioni del Divino Amore,
Tetto ai desideri

[24] la vita umana è del tutto effimera. Il corpo umano è come una bollicina d'acqua. Quanto dureranno le ricchezze, gli averi e le case che avete accumulato? Non sprecate il vostro corpo, il vostro tempo e i vostri sforzi. Ognuno dovrebbe avere cibo, vestiti e un riparo, ma senza arrivare a desideri eccessivi. Ad un certo punto, è necessario porre dei limiti ai desideri. L'uomo che dà libero corso ai desideri non fa che lamentarsi e non ha mai nemmeno il tempo per pregare.

La morte

[25] Quando la morte verrà a bussare alla vostra porta, potete forse dirle: “Non ho tempo. Aspetta un momento!”? Quando i servitori di Yama, il dio della Morte, verranno a portarvi via, quando i vostri genitori chiederanno disperatamente che veniate risparmiati, quando i parenti e vostra moglie incominceranno ad agitarsi, vi sarà possibile in quel particolare momento andar di fretta? Potrete forse convincere il dio della Morte ad attendere?

Il sapore della devozione

[26] È dunque principale dovere di ogni uomo avere devozione verso Dio. La devozione, e solo quella, dà forza e sapore alla vita. Solo dopo aver gustato quel sapore si giungerà al distacco dalle cose e soltanto quel tipo di distacco condurrà alla liberazione. La devozione, perciò, conferisce una quantità di poteri ed energie. Basate la vita sulla devozione. Siate decisi nel compiere i doveri del vostro stato e non rinviateli.

La vita è sogno

[27] Che c'è di veramente durevole? Nulla. Le visioni dello stato di veglia non sono quelle dello stato di sogno. Ciò che vedete durante un sogno vi appare come illusorio quando siete svegli. Il sogno non ha consistenza da svegli e quando si sogna lo stato di veglia è inattivo. Voi, però, esistete sia in uno stato che nell'altro. Lo stato di veglia è il sogno del giorno; lo stato di sogno è il sogno della notte. Sono entrambi irreali, non veri. Voi invece siete veri. Non siete il corpo, non la mente, non l'intelletto: siete l'autentica incarnazione dello Spirito. Soltanto quando ci si rende conto di questa verità, la devozione aumenta e viene in aiuto. Prendete coscienza della realtà che siete la vera incarnazione dello Spirito.

Fisica e Metafisica

[28] Qualcuno, a volte, chiede: “Dove sta lo Spirito di cui parli? Chi l'ha visto mai?” Esistono persone che l'hanno visto e ne hanno provato immensa gioia, ma costoro non sono facilmente accessibili. A causa del vostro livello di sentimenti, vi sembrerebbero un'utopia. Eccovi un esempio.

Oggi è mercoledì 19. Così voi dite. Se qualcuno vi domandasse come fate a dire che oggi è mercoledì 19, rispondereste che l'avete visto stampato su un calendario. Ma chi ha compilato quel calendario? Forse degli studiosi; ma su che cosa hanno basato i loro calcoli? Sull'Astrologia, in quanto queste conoscenze su di essa si fondano. Come fate a crederci? Da dove è partita questa data? Allo stesso modo, Spirito e Dio provengono dai Veda. L'esistenza dello Spirito ha le sue radici nei Veda. Ma voi non ne siete persuasi, a causa della vostra incredulità, mentre credete nel calendario che si fonda sull'Astrologia, perché sembra che voi diate molto credito alle cose fisiche.

Alla base di ogni cosa esiste una ragione comune e nessuno ha il diritto di criticare, interpretare e condannare questa ragione di fondo.

Conosci tuo padre?

[29] Un altro piccolo esempio.

Un ragazzo chiese ad un suo compagno: “Chi è tuo padre?”. E l'altro rispose: “Il tale così e cosà è mio padre”. “Come lo sai? - chiese il primo - Quando nascevi non avevi certo la capacità di riconoscerlo, non ne avevi l'intelligenza sufficiente. Quindi, in base a che cosa affermi che quello è tuo padre?”. Quel ragazzo diede allora una bella risposta: “Me l'ha detto mia madre”. Nessun altro, infatti, ha il potere e l'autorità di dirci chi è nostro padre. Così pure, sono i Veda a parlarci dello Spirito e di Dio.

Il dolce all'inizio

[30] Il mondo è indifferente alle verità che riguardano Dio. Indipendentemente dalla loro comprensione, le Upanishad sono la Verità fondamentale e l'essenza di tutti i Veda, come la Bhagavad Gita è l'essenza delle Upanishad e, poiché il Nome del Signore rappresenta l'essenza della Gita, Esso è anche l'essenza di tutte le Scritture. Incominciate a servirvi dal dolce, dal Nome del Signore. Non mangiate i dolci del mondo… che vi provocano indigestione.

Prego, cittadino del mondo, fatti avanti e accetta come un dolce il Nome di Dio.
Quali sono i suoi ingredienti?
È fatto dai germogli di grano dei Veda e dal nettare dei suoi celebri aforismi.
Questo particolare dolce si prepara quando la luna è stanca.
È stato messo questo zucchero candito, è stato tolto tutto quanto poteva guastarlo.
Gli antichi saggi ed i veggenti lo distribuiscono come un dolce.

Ce n'è per tutti

[31] Il Nome del Signore cambia a seconda dei popoli. Esso è in grado di guarire tutti i malanni. Non c'è bisogno di spendere nemmeno un centesimo per ottenerlo. Non litigate fra di voi nel distribuirlo. Il Nome del Signore, come un dolce, è a disposizione vostra e di tutti i devoti di Dio. Il Nome! Non c'è niente di più dolce di questo nettare. È la via più facile che conduce con sicurezza e senza ostacoli alla meta. È a disposizione di tutti, in facile ed egual misura, sia per il discepolo che per il santo, sia per il ricco che per il povero, sia per l'uomo che per la donna, senza alcuna distinzione. Il Nome del Signore, recitato con amore e devozione, è il sentiero più semplice e più sacro.

La danza del Nome

[32] Che tipo di trasformazione e di cambiamento può apportare? Se continuate a salmodiare il Suo Nome fino ad essere costituiti della sua stessa dolcezza, persino Dio si metterà a danzare. Sarà proprio quella salmodia, quel Nome che darà inizio alla danza. E non farà danzare soltanto Dio, ma anche tutti i devoti. E non solo i devoti, ma lo stesso Nome danzerà sulla lingua di coloro che lo recitano. Questo Nome di Dio ha un tale potere da far vibrare all'unisono in un'unica danza Dio, il devoto e l'Amore.

Meditazione

[33] Mentre lo recitate, ne comprendete veramente la santità e la divinità? Con che devozione vi abbandonate ad esso? Che cosa credete che sia la meditazione? Riflettere seduti in un angolino tranquillo, passando in rassegna occhi, naso e tutti i sensi per un loro migliore impiego, con una coperta sulle spalle e la bocca chiusa, intanto che un turbine di pensieri e di immagini vaga nella vostra mente? Credete di recitare il rosario per il semplice fatto che passate con le dita la corona? E che cos'è per voi il Samnyasa?(35) Vestire panni color ocra? Alcuni sciocchi del giorno d'oggi confondono il Samnyasa o la recita del rosario con queste forme esteriori. Se ridurrete la devozione ad esteriorità ed avrete una fede intransigente nei rituali non arriverete di certo a destinazione.

Non otterrai la potestà della devozione semplicemente indossando abiti color ocra.
Non eliminerai i tuoi peccati semplicemente pronunciando dei mantra.
Non otterrete conoscenza semplicemente tenendo in mano la Gita e citandola a voce spiegata.
Dev'esserci coerenza fra quello che dici e quello che fai.
Se ci sarà questa coesione, sarai un saggio.
Ecco come dev'essere la norma di comportamento di un individuo.

Dio in tutti

[34] Vera devozione è nel riconoscere che Ishvara, la personificazione dell'Assoluto, è l'Uno che risiede in tutti i cuori e nel rimanere saldi in questa convinzione. Non criticate n‚ mormorate contro alcuno. Chiunque critichiate, la vostra critica è diretta al Signore stesso.

Incarnazioni del Divino Amore,
Il Nome, massima devozione

[35] l'unica cosa a cui dovreste dare la priorità oggi è la ripetizione del Nome: consideratela come il massimo grado di devozione. Con la luce prodotta da questo Nome potrete viaggiare in qualsiasi luogo e rimanere al sicuro. Per uno che ripete il Nome, nessun luogo, foss'anche pieno di spine, gli farebbe paura. Non si possono togliere tutte le spine, ma la ripetizione del Nome è la via più facile e quel ricordo vi può salvare. Nell'era dell'ignoranza non c'è nulla di più sacro della ripetizione del Nome. Ci sono persone che conoscono a menadito i Veda e gli altri Scritti Sacri, ma a che cosa son serviti loro? Sono state capaci di mettere in pratica anche solo una minima parte di ciò che hanno studiato? La loro è soltanto vanagloria e l'era dell'ignoranza pullula di persone simili che vogliono far bella mostra. Tutto quanto fate è pieno di egoismo e di interessi personali.

La discesa di Dio

[36] Sperimentate la gioia dell'amore che è libera da egoismi. Dio non scende fra voi n‚ per il gusto di predicare, n‚ per eliminare tutti i vostri problemi, n‚ per svegliarvi o per darvi la realizzazione. Solo se svilupperete in voi l'amore, avrete ogni benessere, ogni gioia. Capite questa verità, che Dio scende sulla terra per mettervi in grado di coltivare l'amore. Se riuscirete ad amarvi l'un l'altro, non vi sarà più spazio n‚ per l'odio, n‚ per la gelosia, n‚ per l'invidia.

Mancanza d'amore

[37] I padri d'oggi non amano i loro figli; fratelli e sorelle non si vogliono bene fra loro. È vita questa? La vita è diventata completamente artefatta. Che razza di vita è mai questa, se non sanno amarsi nemmeno coloro che sono nati dagli stessi genitori? E se uno non sa amare nemmeno i propri genitori o i fratelli o le sorelle, come potrà amare il mondo? E se non riuscirà ad amare il mondo, come potrà amare Dio? Impegnatevi a coltivare e a crescere in voi l'amore. Non basta, però, un semplice sforzo. Impegnandovi con intensa fiducia a scoprire chi siete, l'amore sgorgherà e zampillerà automaticamente e spontaneamente.

Incarnazioni del Divino Spirito,
Un passato di sprechi

[38] finora avete già sprecato troppo tempo. Circa il 75 % della vostra vita viene dedicata soltanto ad attività terrene. Quali sforzi state facendo per raggiungere Dio? Il passato è passato. Pensate almeno a non ripetere lo stesso errore per il futuro. Non perdete tempo dietro compagnie e parentele: “Questi sono i miei figli, questa è la mia gente. Serve questo, serve quello…”. Adempite i vostri doveri nel migliore dei modi e consideratevi unicamente incarnazioni spirituali. Seguite scrupolosamente il vostro sentiero. Nessuno vi darà la salvezza, tranne Dio che salva tutti. Abbiate piena fiducia in ciò. Prive di fede, tutte le vostre energie non serviranno a niente.

Ricchezze inutili

[39] Ho visto un sacco di persone straricche. A che giova loro quella ricchezza se non hanno la mente in pace? Una ricchezza che non lascia la mente in pace è inutile, è come fango. Vere ricchezze e prosperità sono quelle che danno pace alla vostra mente. Anche un solo spicciolo guadagnato sul sentiero della verità vi farà ricchi, mentre se anche guadagnaste milioni nel modo sbagliato, agli occhi del Signore saranno senza alcun valore. Ve l'ho detto molte volte, ma sembrate non capire. Per Krishna Satyabhama offrì gioielli e ricchezze.

Basta il Nome

[40] Qual è il significato profondo di questo? Significa che potete raggiungere Dio non con la ricchezza, n‚ con la fama che vi siete fatti, n‚ con l'autorità o il potere di cui vi fregiate, ma solo con la devozione. Sviluppate quell'amore che vi può portare a Dio. A che servirebbe avere tutto se non si ha quella devozione? Almeno da questo momento in poi, imboccate la semplicissima via della piena fede nel Nome di Dio. Spiegate anche a tutti gli altri la santità del Nome. Altre discipline non servono, se si ripete il Nome del Signore: questa è la pratica più facile fra tutte le preghiere ed i riti sacrificali.

Il Nome attrae Dio

[41] Fate che il Nome provenga dalle profondità del cuore e non dalle labbra. Voi stessi vi riempirete dell'amore che emana dal vostro cuore. Dio è attratto ai Suoi devoti con il medesimo interesse e la stessa intensità d'amore con cui un devoto anela a Lui.

A Dio quanto tempo?

[42] Il 90 % del vostro tempo viene impiegato in attività materiali. Delle 24 ore disponibili in una giornata, voi utilizzate 23 ore e 55 minuti per le cose del mondo. Che cosa ne ricavate? In un giorno ci sono 24 ore. Quante ve ne rimangono, se le dedicate in massima parte al mondo? Fate un inchino veloce al mattino ed uno alla sera. Cosa sperate di ottenere con così poco? Voi stessi potete vederlo coi vostri stessi occhi. Ad uno stupido Trittandara disse che la stoltezza fa da testimone a se stessa.

Devozione petulante

[43] Non siete disposti ad offrire tutto a Dio, quando però si tratta di ricevere da Lui, siete molto impazienti.

Solo quando si è depositato un conto in banca si possono staccare assegni per riscuotere soldi… e solo quando l'assegno risulta coperto, verrà cambiato. Se presentate 5 rupie quando entrate in un negozio, avrete in cambio merce per 5 rupie. Potete avere solo nella misura in cui avete dato.

In quest'epoca di ignoranza dilaga fra i devoti la moda di chiedere sempre. È una devozione ipocrita. D'ora in poi, estirpate del tutto una siffatta devozione. Nel vostro stesso interesse e per il vostro stesso bene sviluppate una devozione vera, perché solo allora potrete pensare al benessere dell'Universo.

Incarnazioni del Divino Amore,
Il tempo della preghiera

[44] fate il vostro lavoro, finché ne avete; poi dedicatevi alla ripetizione del Nome del Signore. Alcuni peccatori non trovano il tempo di andare al tempio neanche una volta al mese. Che scusa potete addurre, se non trovate il tempo per andare al tempio? E poi dite di essere grandi devoti! Si comportano alla stessa maniera anche persone ritenute importanti.

So-Ham

[45] Che influsso avrà quest'epoca tenebrosa? C'è un Nome che dà diritti uguali a tutti. Non serve ascoltare tante prediche. Ascoltate la vostra coscienza. Ogni giorno, per 21.600 volte, andate ripetendo con la naturalezza del respiro un mantra: SO-HAM. Che significa? Inspirando ed espirando, dite “Dio io sono”. Nessuno ha il diritto di inventare dei mantra. Ma, dal momento che siete Dio, che altro volete? Perciò, continuate a ripetere il Nome che vi aggrada. Eliminate tutto ciò che è sbagliato. Scegliete una via che sia pura e basata sulla Verità stessa.

(Prashanti Nilayam, 19 Ottobre 1988 Festività di Navaratri)

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