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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:1991:19911123

19911123 - 23 novembre

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Il Mondo canta la Gloria di Dio

Siate uomini gloriosi, pieni sempre di quella gioia che scaturisce dall'affetto e dall'amore reciproco. Siate gente buona, ricca di comprensione e di benevolenza verso i poveri e gli afflitti, soccorrendoli nelle loro necessità. Siate uomini ideali, che conducono una vita di famiglia eccellente e perseguono la via della rettitudine e della saggezza.

Che altro vi dirò, o popolo nobile e santo qui adunato? L'uomo ideale è divino

Yato va imani bhutani jayante: “Da lì, in verità, tutti questi esseri sono nati”

(Taittireya Upanishad, III Bhrigavalli).

Tutta la vita dell'Universo viene da Dio, da Dio è sostenuta e in Dio alla fine si fonde. Dio è la Causa Prima (Mula-karana) della Creazione, del suo Sostentamento e della sua Dissoluzione. L'uomo nasce dal pensiero, vive di pensiero ed infine si fonde nel pensiero. Yad bhavan tadhbavati. “Come si sente, così si attua”. La vita dell'uomo e basata sui suoi pensieri. Com'è il pensiero, così è l'azione; com'è l'azione, così è il destino dell'uomo. La vita umana, dunque, è vincolata al pensiero.

Incarnazioni del Divino Amore,

cercate di sviluppare pensieri buoni e ideali, vivere una vita ideale e ottenere una ricompensa ideale. La vita dell'uomo si basa sul suo carattere. È uomo colui che persegue il sentiero dello spirito (Atma - dharma) e non quello della carne (indirya - dharma). Il codice di condotta adatto all'uomo consiste nel seguire la via dello Spirito. Chi insegue il sentiero della carne è un animale. L'uomo, quindi, non divenga un animale, ma cerchi di assimilarsi a Dio stesso. Dall'uomo dovrebbero emergere solo sentimenti divini e non sentimenti animaleschi! La Natura esprime Dio

Tutta la Natura e un'incarnazione del Divino (Ishvara - Svarupa). Il Creato (Srishti) è il segno più evidente dell'Energia Divina. II suo nome è Prakriti. Ogni uomo, nato dalla natura, dovrebbe nutrire sentimenti divini. Si deve credere che l'uomo viene in essere per manifestare la Divinità. La vita umana vale ben la pena d'essere vissuta, perché è sacra e divina (pavitra divya).

Nella Creazione, Divinità e Natura non sono differenti, separate. Gli Avatara fanno la loro comparsa nel mondo per provare che l'uomo è di natura divina. Da Dio emerge solo Divinità (Divyatva) da Dio viene riflesso solo ciò che è divino.

Incarnazioni del Divino Spirito,

Dio non sta in qualche altra parte. Tutti voi siete incarnazioni di Dio. “Il Signore abita nel cuore di tutti gli esseri. Tutto ciò che esiste è ravvolto in Dio, Tutto l'Universo è Vasudeva”.

Dio esiste dovunque. L'intero Universo è Dio stesso. Oggi inseguendo la concupiscenza dei sensi, si spreca una vita umana così straordinaria, gloriosa e divina. É semplicemente da stolti ritenere che la spiritualità (Adhyatmika) sia qualcosa di separato dalla vita materiale (Bhautika).

La spiritualità è il fiume sotterraneo (antar vahini) che scorre sotto tutti gli aspetti della vita siano essi fisici, economici o religiosi. Oggi è stato dimenticato questo sentimento che, come una corrente sotterranea, è insito in ognuno. Si crede a ciò che è falso e alle cose effimere della vita. Il mondo (Prapaycha) è in continuo mutamento, ogni istante. Il fondamento di questa mobilità è il Divino Immobile. Si può trarre gioia dal Creato solo rammentando questo principio di base.

Qualunque sia il sentiero intrapreso, qualunque azione si compia, si dovrebbe cercare di nutrire un sentimento divino. Ma l'uomo d'oggi non aspira ad altro che alla ricchezza, al potere e ai posti autorevoli, non alla formazione del carattere. Potere e ricchezza, se privi di carattere, non sono eterni. Ciò che importa maggiormente nell'uomo è il carattere. Contemplate con questo sentimento il Divino.

La Natura non e inutile.

Quando il potere della Natura (Prakriti Shakti) viene deviato dall'ego, si contamina: quando invece è originato dal Sé o Atma, è perfetto. Sono i pensieri dell'uomo la causa sia del bene sia del male. Tutto ciò che esiste e stato originato dalla Verità. La Verità è l'autentica manifestazione della giustizia di Dio; è l'incarnazione della Divinità. Tutto si basa sulla Verità. Satyam nasti paro dharmah, “Non c'è nulla di più giusto della Verità”.

L'intera Creazione emerge dalla Verità ed infine sì immerge nella Verità. Scopriamo che laddove non c'è urto con la Verità, c'è puro sattva. Perciò si deve attribuire importanza al carattere.

Fra tutte le buone qualità, quella che fa fiorire la personalità umana è la devozione. Gli indiani sono fra coloro che riconoscono questo sentimento divino. Ma oggi stanno perdendo la loro cultura (samskriti). Gli indiani dai sentimenti così gloriosi non cercano di conoscere questa divina cultura. Quale sfortuna più grande di questa? Nella sacra terra di Bharat la pazienza è la più grande ricchezza. Fra tutti i voti, il gioiello splendente della Verità è la penitenza più severa.

Il più dolce sentimento in questo paese e il sentimento della maternità. Oggi si è dimenticato il sentimento che l'onore valga più della vita. La gente corre dietro ai costumi d'altri paesi. Aspirano alla libertà, parola meravigliosa e singolare. Ignari, come l'elefante, della propria forza e delle proprie potenzialità. Ecco come sono diventati oggi gli indiani. La fiducia libera dall'ansia

Non hanno durata (asthira) i costumi di un popolo che dipende da abitudini ad esso estranee e che rinuncia ad aver fiducia in se stesso. La cultura indiana si fonda sulla fiducia in se stessi (svashakti) e sulla fede nello Spirito (amavishvasa). La fiducia in se stessi è la base di tutto. É un peccato che il nostro paese oggi versi in un tale stato, nella perdita della fiducia.

Incarnazioni del Divino Spirito,

la nostra debolezza sta nell'aver dimenticato la nostra origine e il nostro destino, che sono divini. Se scoprite la vostra essenza (tattva) da voi usciranno fragranza e potenza, e si manifesteranno con la beatitudine che vi daranno. Ciò che serve maggiormente all'uomo d'oggi e la fiducia in sé. Alla base d'ogni gioia (ananda), d'ogni piacere (Bhoga), d'ogni felicita e fortuna c'è la fiducia in se stessi. Accrescete illimitatamente questa fiducia in voi stessi.

Oggi il mondo è in subbuglio a causa dell'insoddisfazione, del caos, della confusione e delle preoccupazioni che affliggono gli uomini. Che fare in una situazione del genere? Avete la forza di allontanare questa inquietudine? Non intrattenetevi un solo istante nel dubbio che la possibilità di scongiurare questa mancanza di pace sia preclusa. Se tutti gli indiani, si coalizzassero in questa fiducia, la nazione verrebbe liberata dall'agitazione. Ma poiché questa fiducia manca, vien meno anche la possibilità di farsi avanti.

É di fondamentale importanza per l'uomo il voto di servire gli altri. Ogni uomo è un frammento del Divino (Daivamsha) e mostrare amore agli altri è una qualità umana. Tutti appartengono alla famiglia di Dio. Per manifestare dappertutto la qualità dell'amore (Prematattvami), bisogna riconoscere questa verità. Bisogna diventare delle persone esemplari. L'uomo non è debole e impotente. In una situazione del genere, che cosa bisogna fare? II governo ha promosso ogni sorta di propaganda per la ripresa agricola. Parlare è facile, ma attuare e difficile. Però, nessuno si prende cura dei villaggi, né governanti né governo. La gente dei villaggi si gestisce forse condannandola?

In questo paese non manca la ricchezza. La nostra nazione è la personificazione della prosperità. Se fosse un paese povero, perché mai l'avrebbero colonizzato gli Inglesi? Gli stranieri misero gli occhi su questa terra, perché era colma di ogni ricchezza e prosperità. Se in un paese come il nostro, l'India, crediamo di essere nella povertà, ci sottovalutiamo. Voi non sapete quanto sia pernicioso un atteggiamento del genere: questa mancanza di fiducia che oggi la gente prova è un pericolo gravissimo. Il progresso e lo sviluppo avanzeranno solo quando avremo superato la tendenza a tirarci indietro.

Se non si traduce questo movimento a ritroso in un'avanzata coraggiosa, capitoleremo e andremo verso il declino. Le ricchezze e le proprietà non sono importanti: sono passeggere come nuvole. La vera ed eterna ricchezza sta nelle virtù e nel carattere. Bisogna sviluppare le buone qualità ed un buon carattere. Questa è la vera scienza (Vidya). Nell'attitudine ad aiutare e a servire gli altri si manifesta la qualità divina dell'uomo.

Una prova di Divinità

Affinché il governo, la società e gli individui avessero una prova di che cosa sia la Divinità, nelle grandi cose ma anche nelle piccole, Swami ha dato una dimostrazione in questo villaggio di Puttaparti. Non era che un villaggio deserto. Che in un villaggio del genere potesse sorgere un'università era un sogno. Ed oggi, in questo deserto, c'è perfino un aeroporto, che nemmeno nei quartieri generali del distretto esiste. La cosa più singolare di questo villaggio è l'esser divenuto un ideale per il mondo intero. E non è tutto.

Ci si deve chiedere quale sia la ragione per la quale Swami ha fondato un ospedale così moderno e sofisticato proprio qui, in una zona rurale, e non in una metropoli ben sviluppata. La gente ricca e facoltosa, dovunque si trovi, può spender soldi per liberarsi dalla malattia, ma alla gente povera non è possibile abbandonare il proprio villaggio per recarsi lontano. Questo ospedale è stato edificato per il bene dei non abbienti dei villaggi. Persino i nostri medici inizialmente espressero dei dubbi.

Swami disse ai dottori:

“Andate nei villaggi e visitate i pazienti che hanno delle cardiopatie”. Dopo soli quindici minuti da che il Primo Ministro ebbe inaugurato l'Ospedale, il chirurgo diede inizio agli interventi. In tre ore sono state eseguite quattro importanti operazioni, una delle quali era molto complessa. Si trattava di un cuore che aveva un foro: anche questo intervento ebbe esito positivo ed ora tutti sono felicemente in salute.

Bisogna chiedersi qual è stato il modo in cui questo ospedale è stato edificato. L'impresa di costruzioni aveva già costruito una quantità illimitata di edifici e si possono vedere le loro opere non solo in India, ma anche all'estero. Gli impresari non hanno mai visto in nessun'altra parte del mondo tanta gioia negli operai. Anche l'ultimo manovale ha lavorato con grande gioia ed entusiasmo e tutti si sono dedicati al lavoro con grande sincerità d'intenti e di sforzi. Il progetto è stato varato al Mio rientro da Kodaikanal: in tre mesi e stato ultimato un progetto di cinque anni. Si tratta di un progetto grandioso e darà sollievo alla gente per mille anni. Per prima cosa il cuore, poi vengono i polmoni; al terzo posto, i reni e al quarto, il cervello. Questo ospedale è sorto con l'intento di curare le malattie degli abitanti dei villaggi rurali, in relazione a queste quattro branche del corpo.

Per Me non c'è differenza tra villaggi e città. Nessuna! Il Volere ed il Sankalpa di Swami è di eliminare la malattia, sia provenga da una città, sia da un villaggio. Le malattie non affliggono solo gli abitanti dei villaggi e, come la malattia non fa distinzione nel colpire, così non ci saranno differenze nel prestare soccorso, che sarò offerto a tutti coloro che vengono. La ricchezza della salute

Qualunque azione si voglia intraprendere nel mondo, dipende dal corpo. Qualunque cosa vogliate ottenere al mondo, il corpo è indispensabile. In verità, il corpo occupa un posto di primaria importanza nel perseguimento della rettitudine. Quando il corpo è in salute, tutto si può fare. Per raggiungere le quattro mete che l'uomo ha nella vita:

- Giustizia (Dharma),
- Prosperità (Artha),
- Desiderio (Kama)
- Liberazione (Moksha)

e per qualsiasi azione si voglia compiere, la salute è fondamentale.

La salute (Arogya) dunque, è la più grande ricchezza (mahabhagya). É per migliorare la salute che Swami sta fondando questa organizzazione ed istituzione sanitaria. A che serve la salute? Un corpo sano può compiere azioni salutari.

Tra le quattro mete della vita Rettitudine, Prosperità, Desiderio e Liberazione se ne tengono in considerazione solo due. Nel mondo intero la gente sta fruendo di una vita senza testa e senza gambe. Infatti, l'uomo dipende solo dal Desiderio e dalla Ricchezza, trascurando i piedi del Dharma e la testa della Liberazione (Moksha). Invece si dovrebbe mantenere l'equilibrio fra tutti e quattro gli aspetti della vita. Si deve sperimentare la maniera di vivere di Dio. Se si vogliono compiere buone azioni, la salute e molto importante. Il corpo che compie azioni malvagie non è di alcuna utilità. Si deve trovare il modo di dare pieno compimento al corpo, dopo averlo ottenuto. Le manifestazioni naturali di Dio

Incarnazioni del l'Amore,

tutto il mondo è la manifestazione dell'Assoluto (Paramatma). Dio ha creato questo mondo con gli otto tipi di poteri e di ricchezza (ashthaishvarya).

  • L'Acqua riveste un'importanza capitale per l'uomo: essa rappresenta la vita per lui. La terra è costituita per due terzi d'acqua e l'acqua e il sostentamento della vita. Nelle Upanishad l'acqua viene definita jevam, ossia vita. Ciò che l'acqua manifesta innanzi tutto è Dio stesso.
  • La seconda è il Fuoco (Agni). Il fuoco arde in ogni stomaco umano sotto forma di digestione. Senza il fuoco digestivo che brucia nello stomaco, nessuno potrebbe assimilare cibo e riceverne l'energia sostanziosa. Le sette secrezioni del corpo emergono dal fuoco. L'apparato scheletrico e muscolare del corpo sono il risultato di queste secrezioni (rasa swarupu). Dio rifulge in ogni arto come principio della Luce: Egli è la vera e propria forma di quel Fuoco.
  • In terzo luogo viene la Terra (bhumi). La terra è teatro di tutta l'opera di creazione, sostegno e distruzione ed essa produce tutto il cibo necessario al l'uomo. Nella terra è contenuta la vita umana ed è perciò, una vera manifestazione di Dio (bhumi bhagavat Svarupa).
  • In quarto luogo c'è l'Aria (Vayu), la più grande amica della vita (prema). Essa viene sperimentata nell'inspirazione e nell'espirazione:So-Ham. Tutta la vita umana è caratterizzata dal ciclo di inalazione ed esalazione. Anche Putan, nel Bhagavatam disse che due cose sono essenziali: “Io parlo ed Egli mi fa parlare”. Vadu Egli; Menu, io. In sanscrito “Egli” si dice Sah ed “io” aham. Quindi, Sah + aham = Soham. Questa combinazione fra Egli ed io dimostra la verità che “io sono Lui”. Perciò il principio dell'Aria dà questo insegnamento: “Io sono Lui”, “Io sono Lui”. L'Aria dispensa il grande, puro e sacro insegnamento dell'unità (ekutvami). Quest'Aria circola attraverso il nostro corpo per 21.600 volte al giorno. La vita è inservibile senza aria. Dunque, la quarta manifestazione di Dio e l'Aria stessa.
  • La quinta manifestazione è il Cielo, ovvero lo Spazio (akasha). Questo elemento è la base di tutti gli altri. Tutti i cinque elementi hanno origine dallo Spazio. Lo Spazio è la forma del suonoed il suono è la forma di Dio. Il Suono del Brahman, il Mobile - Immobile, la Luce, il Linguaggio, l'Eterna Beatitudine, il Remoto - Prossimo, l'Illusione, la Prosperità, l'Auspicio con tutti i suoi otto aspetti, il suono pervade il tutto. Di solito, quando qualcuno domanda dove si trovi il Cielo, si risponde che ovunque giunga il suono, è Cielo. È il Cielo, cioè lo Spazio che fornisce spazio per ogni altra cosa. Lo spazio si trova dovunque. Questa è la quinta manifestazione di Dio.
  • La sesta è il Sole ed ha la forma del calore: il calore nasce dal Sole. Quando l'idrogeno si trasforma in elio, il Sole diventa una sorgente di calore. E' una verità scientifica (vaijyamika dharma). Vi sono otto energie: cinetica (yantra shakti), chimica (rasa shakti), calorica (ushna shakti), elettrica (vidyat shakti), elettromagnetica (l'energia della luce, kanthi shakti), magnetica (ghana shakti); l'ottava è l'energia nucleare o atomica (amu shakti). Gli scienziati, per scoprire l'origine di tutte queste potenze, hanno condotto numerose ricerche. Il Sole brucia miliardi di tonnellate di unità d'energia al secondo, sotto forma di calore. Ma per quanto calore si disperda, il Sole non perde il suo potere e continuerà a dar luce e calore all'umanità per milioni di anni. Nessuno è in grado di dare una descrizione di questa energia. Dio non può essere afferrato dalla mente o dal linguaggio: è inaccessibile ai sensi. Tutto viene da Lui. Il Sole è il Signore dell'intelligenza; è il fondamento della Saggezza e dell'Intelligenza. È ad opera del Sole che l'intelligenza brilla nell'uomo. Il Sole è la sesta manifestazione di Dio.
  • La settima è la Luna: essa è il Signore della Mente (manasa adhipati) e genera nell'uomo sentimenti di grande pace (prashanta bhava). Tutto il mondo è il risultato vero e proprio della mente. Senza la mente non esisterebbe il mondo. Potete provenire da Hyderabad o da Delhi: il vostro corpo è qui, ma in un istante la vostra mente può recarsi a Hyderabad. Nulla è più veloce della mente. La velocità della mente è superiore a quella della luce. La settima manifestazione, dunque, e la mente.
  • L'ottava è il potere d'Azione (karma shakti). L'azione è una vera manifestazione di Dio.

L'uomo nasce nell'azione, è sostenuto dall'azione ed infine si fonde nell'azione. L'azione è vita per l'essere umano. Gli antichi saggi la definirono yajya: Yajyo vai vishnuh, “Questo stesso yajya è Dio”. Questo vishnuh è la vera e propria incarnazione di Dio ed il mondo è la vera manifestazione di Dio. Una mente ottenebrata

Si deve riconoscere che questo Mondo è la manifestazione delle otto potenzialità del Signore. Oggi l'uomo non si serve nel modo giusto dei cinque elementi. Perciò va soggetto ad ogni sorta di afflizioni. Non utilizza il suono nel modo appropriato. Abusa dei cinque elementi e delle cinque facoltà a lui accordate. Per questo è soggetto all'ira di Dio e i cinque elementi sono disgustati dell'uomo. I cinque elementi sono in collera con l'uomo che non tributa loro il dovuto rispetto. Tutti i suoni prodotti sono cattivi. Si critica continuamente il prossimo. E' questo il giusto suono che un uomo deve emettere: Chi! Chi!

La mente dell'uomo odierno è sporca, piena di cattivi sentimenti e di cattivi pensieri. Perciò, ne risulta difettosa anche la facoltà visiva e compromessa quella uditiva. A cosa presta orecchio oggi l'uomo?

O orecchie, siete sempre all'erta per sentire cose malvagie, entrambe unite nell'ansia d'udire scandali sugli altri. Ma quando il discorso verte su Dio, perché non siete pronte ad ascoltare e ciascun orecchio va per suo conto?

La mente, dunque, è inquinata. Anche l'aria che respiriamo è diventata immonda. L'ambiente è inquinato e, a causa dell'aria inquinata, si hanno sentimenti inquinati. Il cibo pure è inquinato. Il cattivo uso dei cinque elementi ci porta ad essere sottoposti ad ogni sorta di prove, tribolazioni e avversità. Vedete il bene. Udite il bene. Parlate bene. Pensate bene. Siate buoni. Allora i cinque elementi riverseranno la loro grazia su di voi. Con la grazia dei cinque elementi viene profusa insieme anche la Grazia di Dio.

“Mordere la mano che nutre, insultare il maestro che impartisce la conoscenza”: questo è tutto il progresso d'oggi. Ma è davvero progresso questo?

L'uomo aspira sempre ad una buona posizione, a tempi felici ed alla gioia, ma non persegue la saggezza né aspira ad una buona condotta. La ricchezza ha preso il posto di Dio. E' tutto qui il progresso della cultura d'oggidì. Si confinano nei libri le norme dell'etica. Il cuore è diventato un'abitazione sozza e le mani son piene d'egoismo. E' tutto qui il progresso della cultura d'oggidì. La scienza è per il carattere

E' vera istruzione quella appresa oggi? L'istruzione odierna non fa che inquinare il cuore, rendere egoisti e avidi. La scienza da apprendere deve insegnare ad aiutare gli altri, ad esaltare la Divinità che è in ognuno di noi e ad intravedere l'unità ovunque. Secondo Swami, oggi non esistono persone colte. C'è molta ignoranza. Si leggono e si scrivono libri; ma questo non è essere colti. Chi consegue la laurea non è colto.

Non si raggiunge pienamente la scienza (Vidya) se manca la vera sapienza. Se credete che avere un'istruzione serva a procurarsi da vivere, che cosa fate di diverso dagli animali? Abbiamo ridotto l'istruzione al ruolo di mezzo per sopravvivere. In realtà, la scienza dovrebbe servire a vivere (non a sopravvivere).

Che differenza c'è tra il vivere ed il sopravvivere? La fisica insegna che quando si uniscono in laboratorio due parti di idrogeno con una di ossigeno, si ottiene l'acqua, la quale costituisce l'elemento di sopravvivenza per gli esseri viventi. Che cos'è invece la vita ed il fine ultimo della vita? E' l'equanimità e l'identità d'intenti. Intatti, tutti noi dobbiamo condividere con gli altri esseri viventi l'elemento acqua. La formazione dell'acqua è legata all'istinto di sopravvivenza; l'uguaglianza nel condividere l'acqua in pari misura è la vita. Quando le due cose diventano una sola, le qualità umane diventano allora divine. A che serve creare acqua, se nessuno la beve?

Vi è un detto kannada:

“II gioiello dell'acqua è il loto;
della città, è la casa;
dell'oceano, le onde;
del cielo, la luna;
della vita, il buon carattere”.

Senza carattere e senza buone qualità, tutti gli altri monili sono inutili e privi di valore. Non si ottiene la bellezza con qualunque tipo di ornamento. La bellezza che Dio conferisce è la vera bellezza. God is Beauty. Dio è Bellezza. Perché svilire questa bellezza ricorrendo a palliativi? Perché una persona di carnagione chiara dovrebbe tingersela di scuro. Quando c'è la vera bellezza, perché mai ricorrere ad artifici? La vera bellezza che rifulge in una persona è il carattere. Se Dio è bellezza, perché cercare di adornarla? Perché ricorrere a cosmetici, quando c'è la bellezza naturale? La vera bellezza sta nelle buone qualità.

La spiritualità non consiste nel cantar bhajan e nel fare meditazione. Queste sono buone azioni. In che cosa consiste la vera spiritualità? Essa consiste nel vedere l'unità nella diversità, nel riconoscere il Divino in tutto. La stessa natura divina esiste sia in voi che in Me. Sviluppate quel sentimento di equanimità che vi consente di vedere l'unico Spirito.

Incarnazioni del Divino Amore,

è innegabile che il corpo ha la sua importanza. Per fare un corretto uso del corpo è necessario avere un carattere di buona qualità. Con un corpo sano e con delle buone qualità, potrete condurre delle vite degne e felici; potrete essere d'esempio per il mondo intero. Si spreca la vita se si attribuisce ogni importanza al corpo e si dimenticano le buone qualità ed un buon carattere. La vita è un dono di Dio (Prasad).

Jantanam narajanma durlabham:

“Avere una nascita d'uomo fra tutte le creature esistenti è assai difficile”.

La vita umana ha un'importanza capitale ed è un evento fortunato. Purtroppo, si baratta una sì gran fortuna con del carbone di legna, invece che con diamanti. Quando questa vita umana, infinitamente preziosa, sarà colma di buoni sentimenti, di buoni pensieri e di rettitudine, la nazione fiorirà e sarà piena di prosperità e di sicurezza.

Incarnazioni dell'Amore Divino,

invece di passare intere giornate pensando in termini dì “mio” e di “mia gente”, riempite ogni momento della vostra vita con pensieri incentrati sul benessere degli altri.

Lokah samastha sukhino bhavantu:

“Che tutti i mondi siano felici”.

Invochiamo la felicità su tutto il mondo. Quando tutti sono felici anche voi lo sarete. Come potete essere felici solo voi, quando il mondo è nella sofferenza? La felicità dipende tutta dalla società. Incoraggiate la gioia e la felicità di tutti ed aspirate al benessere sociale. Amate anche il vostro nemico, anche coloro che vi odiano. Questo è l'ideale di Sai. In verità, in tutto il mondo non v'è alcuno che Io non ami. Non ci sono al mondo nemici per Swami. Posso non piacere ad alcuni o qualcuno potrebbe averMi in avversione, ma Io non nutro antipatia per nessuno, non ho alcun sentimento di ostilità nei confronti di alcuno. Per Me, tutti sono uguali. Coltivate ed abbiate anche voi almeno un frammento di questa imparzialità.

Alcuni devoti si lamentano della propria sorte e dicono: “Si dice che Dio sia un Oceano di Compassione, un'Incarnazione dell'Amore, che sia solo cuore; perché dunque non mi toglie dalle difficoltà, non fa nulla per alleviare le avversità della mia vita?”.

Dio è veramente l'Incarnazione della Verità (Satyasvarupa), dell'Amore, è davvero un Oceano di Misericordia, ma voi fino a che punto seguite i comandamenti di questa Forma d'Amore? Ponetevi questa domanda. Voi non state mettendo in pratica ciò che Swami vi dice, e tuttavia volete la Sua Grazia. Solo dopo che avrete messo in pratica almeno una o due delle cose che il Signore vi dice, potrete anelare alla Sua Grazia.

Oggi c'è una larga diffusione degli insegnamenti della Bhagavad Gita, ma c'è almeno una persona che ne metta in pratica almeno uno? No, non c'è. A parole gli uomini sono degli eroi, in pratica sono zero. Così pure, la gente fa sfoggio d'eloquenza citando il Ramayana. Teniamo in testa questo sacro testo e studiamolo. Si parla di pitrivakya, cioè della parola del padre, di come Rama vi aderì, ma quanti mettono in pratica e seguono le ingiunzioni del padre?

Quanti adempiono alle parole date dai genitori? E allora, a che serve studiare il Ramayana? Il Ramayana, il Bhagavata Purana, la Bhagavad Gita non sono stati concepiti per lo studio o per la lettura liturgica, bensì perché fossero messi in pratica. Sono testi i cui insegnamenti devono essere seguiti. E questo vale anche per tutti gli altri testi sacri, quali la Bibbia, il Corano e il Granth Saheb: sono per la pratica e non per lo studio.

Vi sono alcuni altri che passano tutta una vita cercando di sapere e sapere sempre di più. Se si spreca la vita nell'accumulo di conoscenze, quando si comincerà a mettere in pratica ciò che si è appreso? Mettete in pratica almeno una o due delle cose che avete appreso. Il frutto della conoscenza va raccolto nella pratica. Con la pratica raggiungerete il premio, non col mero sapere.

Una biblioteca comprende migliaia di volumi, ma l'edificio non è in grado di “comprendere” una sola frase scritta in tutti quei libri. Anche noi possiamo essere come una biblioteca: tanta conoscenza assolutamente priva di valore perché non seguita dalla pratica. Si cerca di sapere tutto sul mondo, si tende l'orecchio a tutto quanto vi si insegna, ma non si attua niente di tutto quanto udito. A che pro ascoltare innumerevoli volte, se poi non si realizza. Chi è sul sentiero spirituale deve mettere in pratica almeno uno o due degli insegnamenti appresi, deve condurre una vita corretta per sperimentare la beatitudine che nasce dal Buono. E poi potrete condividere questa gioia con altre persone. Ecco l'insegnamento più importante che dovete assimilare oggigiorno: aiutare gli altri, fare servizio sociale, pensare che il servire gli altri è servire Dio.

Jana seva janardhana seva:

“Servire il prossimo è servire Dio”.

Questa è la vera pratica spirituale (sadhana) che dovete compiere: così facendo sperimenterete una gran gioia. Non inquinate i cinque elementi, né abusate di essi. Così la vostra vita sarà appagata. È una peculiarità della vita umana. Insieme a questo, contemplate e fate sempre memoria del Nome di Dio.

Swami conclude il Discorso con il canto: Sai Bhajana bina shuka shanti nahi.

Al termine del bhajan, Sai Baba Si è intrattenuto sul palco per rivolgere alla numerosa folla queste nuove parole, che precedettero una speciale premiazione di quattro persone, che hanno curato il sorgere dell'Ospedale:

Le strumentazioni del nostro Ospedale Specializzato sono state donate da Tigrett. Egli, con grande entusiasmo e devozione, ha fatto pervenire dall'America le attrezzature ospedaliere più moderne e più sofisticate, il cui valore ammonta a 20 milioni di rupie. Perché vi rendiate conto di quale tipo di strumentazione si tratti, vi faccio un piccolo esempio. Queste macchine possono stabilire in due minuti che cosa c'è di anomalo nel vostro corpo. Le condizioni del cuore possono essere diagnosticate senza bisogno di aprirlo. Non solo in India, ma persino in molte parti d'America queste attrezzature ancora non sono disponibili. E Tigrett ha fatto arrivare sin qui l'equipaggiamento più moderno. Sarebbe per noi assai difficile ottenere tutto questo dall'America.

Per quanto ricco uno possa essere, ha sempre bisogno della concessione governativa e deve pagare una tassa doganale che è largamente superiore al valore reale. Cioè, se il costo di una macchina è di 10 milioni, la tassa da pagare è di 100 milioni. Gli ospedali sono oggi diventati delle società commerciali. Si comincia ad impiantare un ospedale con 10 milioni di rupie e si mira a ricavarne un profitto di 100 milioni. Nessuno più costruisce ospedali in nome del servizio.

In Swami però, dalla testa ai piedi non c'è nemmeno una punta d'egoismo. Son pochi coloro che cercano di vedere questo. Ma Tigrett, che ha riconosciuto questa verità, ce l'ha messa tutta ed ha servito questa causa, e non si è fermato semplicemente a questo. La sua grande aspirazione è di dare un ulteriore sviluppo a questo ospedale. Questa tendenza ad aiutare gli altri dovrebbe essere imitata. E' giusto guadagnare soldi, ma la ricchezza ha valore solo quando viene impiegata bene.

Molti tengono i loro risparmi all'estero e muoiono. Oggi purtroppo, l'uomo guadagna molto denaro e se lo tiene per sé. Utilizzate bene il denaro. Ma non tutti hanno questa inclinazione: forse solo una persona su un milione. La salute va bene solo quando si da ciò che si riceve. Come il cibo da salute quando entra in circolo, così la ricchezza da benessere solo quando viene usata bene. Con spirito di gran sacrificio Tigrett ha aiutato questo ospedale in larga misura. L'origine di tutto ciò sta nella sua gran devozione a Swami. La devozione e la fede in Swami devono tradursi in servizio verso il prossimo.

Fu questo ciò che Hanuman disse a Vibhisana quando gli chiese: “Hanumantha, ho sempre cantato il Nome di Rama, penso continuamente a Lui, ma sino ad oggi non ho ancora avuto la Sua Visione”. E Hanuman, pur essendo come scimmia la forma tipica dell'instabilità, rispose in modo assai sottile, svelando la verità: “Vibhisana, tu canti soltanto il Nome di Rama, ma che cos'hai fatto per sostenere la causa di Rama? Stai facendo il Suo lavoro? Contemplare il Divino non basta: bisogna anche agire col Divino”.

Poi Hanuman continuò: “Io ne sono l'esempio. Per me l'azione è importante: il Nome di Rama è nel mio cuore e con le mani compio il Suo lavoro. Solo allora mi sento soddisfatto.”

Per far sì che il cibo dal piatto raggiunga lo stomaco, bisogna che le mani lavorino. Con la bocca, cantate; con le mani servite. Quando tutte e due lavoreranno insieme, allora avrete la visione di Rama. Una mano guadagna, l'altra deve dare in carità.

A Parigi c'era una donna, che, per quanto povera, impiegava qualunque guadagno per acquistare lenzuola e coperte. Portava le coperte nei suoi calessi e girava per distribuirle ai poveri che dormivano. In questo modo, col suo sacrificio si guadagnò la Grazia divina. La gente si rendeva conto del suo sacrificio e, poiché la donna soleva camminare sempre a capo chino, le veniva chiesto: “Perché ti mostri così timida, in atteggiamento così vergognoso?”

Ed ella rispondeva: “Sarebbe ancor più vergognoso se camminassi a testa alta. Dio mi sta dando con centinaia e migliaia di mani ed io faccio la carità con sole due mani. Non c'è da vergognarsi? Mentre Dio elargisce con infinite mani, io mi servo di una mano sola. Ecco perché mi vergogno'”.

Quando la gente d'oggi da qualcosa in carità, lo sbandiera ai quattro venti. Ma ci sono anche molti che fanno la carità in gran segreto. La carità va fatta senza voler che gli altri lo sappiano. Il sacrificio ha attirato qui milioni di persone. Come potrebbe sorgere il sole ad Oriente se in questo mondo non ci fosse gente virtuosa? Questa gente è il sole del mondo. Dare in carità ciò che si guadagna e scambiarsi del buon lavoro e del buon servizio è il sentiero più nobile.

È degno di nota che Tigrett, nativo di New York, sia venuto sin qui in un piccolo villaggio come Puttaparti per elargire in carità i suoi beni e per sostenere questa causa. Swami con questo non vuole lusingare, ma rallegrarsi del suo spirito di sacrificio. Mi auguro che continui su questa strada anche per l'avvenire e per questo lo benedico. Questo vaso da fiori è un fiore d'amore: lo dono come un'offerta d'amore. (Swami indica una grossa coppa d'argento che sta per porgere a Mr. Isac Tigrett).

Riferendosi poi a Mr. Krislow, architetto dell'Hospital Building, Swami disse: “Un architetto inglese ha preparato il progetto dell'ospedale prendendo a modello il Buckingham Palace. Si e preso cura che l'edificio fosse dotato di ogni comodità ed attrezzatura. Io gli taccio dono di questa offerta d'amore”. (Swami gli porge un'altra enorme coppa identica alla precedente).

“Mr. Ramakrishna Rao è l'assistente - capo ai lavori della Larcen & Tuhro Engineering Construction Company. Il suo compito è quello di sorvegliare i progetti di costruzione e, per svolgere questo incarico, veniva due o anche tre volte la settimana per verificare che il lavoro fosse condotto secondo i programmi prestabiliti. Egli prendeva in esame i lavori e designava tanti operai quanti ne servivano al cantiere, assicurando con gran zelo e devozione il rapido completamento dei lavori. Se non fosse stato per il suo zelo e dedizione, questo magnifico edificio non sarebbe stato eretto in tempi così brevi. Ci ha messo tutta la sua anima, pensando di svolgere un lavoro come fosse il proprio, ed io riempio quest'altra coppa della Mia Grazia divina”.

“La quarta coppa va ad un'altra personalità assai importante. Senza il servizio di questa persona l'edificazione dell'Ospedale sarebbe vana. Costui ha un assoluto senso di devozione e di rinuncia per l'Ospedale. È un chirurgo che può eseguire con estrema facilità fino a dieci operazioni al giorno. Fa parte di un grande istituto medico d'avanguardia di Delhi e per questa causa, ha sacrificato molto, venendo nel nostro ospedale. Ora egli fa qui i suoi interventi. Operare per lui e come bere un bicchier d'acqua.

La persona così influente ed abile, che ha tanta fede e devozione e tanta sincerità d'intenti è il dr. Vemugopal. Ieri ha eseguito un intervento assai delicato: si trattava di un buco al cuore. Quattro persone hanno subito degli interventi chirurgici ieri: uno è un bimbo cardiopatico di 5 anni. Un altro è uno studente. Poi ci furono anche due donne sottoposte ad operazione: erano due operaie. Il Dr. Vemugopal ha eseguito queste operazioni colmando con tanto amore ed affetto l'assenza dei parenti”.

“Da domani in poi si eseguiranno 10 operazioni al giorno. In futuro, il mondo intero dovrà venire a Prashanti Nilayam, per curare sia il corpo che lo spirito” (applausi).

Swami benedice Vemugopal, affinché progredisca ulteriormente su questa strada e gli offre il segno della Sua Grazia (Swami consegna al Dr. Vemugopal la coppa).

“Questa sera alle 18,30 ci sarà una compagnia teatrale assai famosa che proviene da Mellore. II direttore di questa compagnia è stato denominato “Padma Vibhusana”. Sono venuti due mesi fa e con grande fede e devozione hanno pregato Swami che concedesse loro di recitare in Sua Presenza. Reciteranno il dramma di Satya Harishchandra. In questo soggetto non c'è ombra di frivolezza. In esso potrete vedere ciò che santifica la vostra mente. In queste celebrazioni del Compleanno di Swami, tutto sta filando via liscio e in un'atmosfera fresca.

Tutta la zona è diventata per la gente come un'enorme stanza ad aria condizionata. Desidero che tutti voi vi impegnate a rinfrescare le vostre menti, i vostri sentimenti, le vostre azioni, in modo che rinfreschiate anche la vostra nazione e cessino i disordini. Benedicendovi tutti, concludo questo discorso”.

Prima di lasciare il palco, Swami distribuì come Prasadam degli squisiti laddu a tutti i devoti vicini allo stage. Poi lo fece distribuire anche a tutti i presenti nello stadio.

Prashanti Nilayam, Stadio, 23 novembre 1991

da: Mother Sai n.1/92

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