SathyaSaiWiki - Italia

Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Strumenti Utente

Strumenti Sito


discorsi:1992:19920424

19920424 - 24 aprile

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

La beatitudine è dentro di voi

La vita nel mondo è transitoria come la gioventù e la ricchezza.
Anche la moglie e i figli sono impermanenti:
soltanto la buona condotta e il buon nome sono permanenti.

La devozione è il sentiero più facile per raggiungere Dio

Studenti!
L’uomo non dovrebbe aspirare a una vita lunga; dovrebbe impegnarsi per una vita divina. Affannarsi per procurarsi i mezzi di sussistenza non è lo scopo della vita. La vita dovrebbe essere piena di felicità e l’uomo la cerca negli studi, negli svaghi e nel matrimonio. Sia il bambino sia la persona adulta cercano la felicità in questo mondo che però è temporaneo e pieno di dolori e preoccupazioni. L’uomo è sempre impegnato nella ricerca della felicità anche se non sa che cosa sia quella vera. Egli non si preoccupa di capirla e sperimentarla, e spreca la vita nell’inutile ricerca della felicità terrena.

Controllate i sensi e sviluppate la prudenza

Dove si può trovare la felicità? Essa si trova dentro di voi, ma nessuno sta facendo lo sforzo per cercarla all’interno. La felicità che proviene dagli oggetti mondani è temporanea. La sorgente della beatitudine risiede dentro se stessi. La felicità che ottenete da fonti esterne è in realtà il riflesso dei sentimenti interiori. Voi stessi siete la sorgente della beatitudine. Provate a riconoscere chi siete! Le persone, però, cercano la loro identità nel mondo esterno. Cercare voi stessi fuori di voi non è altro che un segno d’ignoranza. Se chiedete in continuazione alla gente: “Dove sono io? Chi sono?”, potrà qualcuno rispondervi? Questo comportamento non è sciocco? Al fine di conoscere se stesso, l’uomo deve sforzarsi di conoscere il proprio Principio Atmico che è eterno, ma, durante il processo di autorealizzazione e conoscenza, deve affrontare ostacoli e sfide. Eccovi un piccolo esempio: una persona benestante ha una residenza protetta da una recinzione imponente e da guardiani. Se qualcuno vuole incontrare il proprietario, deve fare amicizia con le guardie e ottenere il loro permesso. Allo stesso modo, ci sono quattro guardiani che custodiscono la residenza della gioia ed è impossibile penetrare all’interno senza il loro permesso. Il primo guardiano è noto come Shama che denota il controllo dei sensi di percezione. Quando ottenete Shama, potete controllare anche i sensi d’azione e questo è chiamato Dama.
La seconda guardia è Vicârana (prudenza) che significa discriminazione tra ciò che è bene e ciò che è male, tra ciò che è evanescente e ciò che è permanente ecc. È per merito di Vicârana che potete capire la differenza tra queste dualità.
Nella Bhagavad Gîtâ, potete trovare capitoli intitolati: Daiva Asura Sampad Vibhâga Yoga, Kshetra Kshetrajña Vibhâga Yoga, Guna Traya Vibhâga Yoga ecc. Si deve analizzare e discernere tra l’Atma e l’anatma, tra che cos’è bene e che cos’è male, che cos’è desiderabile e che cosa non lo è; solamente allora si conoscerà la Verità! È possibile conoscere la Verità per mezzo del discernimento imparziale. Filosofia significa riconoscere la Verità o i mezzi adeguati a trovarla. Suscita ironia pensare che l’uomo è incapace di comprendere la Verità sebbene essa sia onnipervadente. Si dice: “Comprendere la Verità è vera Conoscenza.”

Accontentarsi conferisce la pace mentale

Il terzo guardiano è “Sapersi Accontentare”. Persino dopo aver guadagnato tanta ricchezza e aver ottenuto una posizione sociale elevata, comodità, rinomanza e fama, l’uomo è incapace di ricavarne la felicità. Una persona che non si accontenta rischia sicuramente di perdersi in tanti modi; non potrà essere felice nella vita presente né nella successiva. I desideri eccessivi sono la causa dell’insoddisfazione, per cui sarete incapaci di gioire delle cose che vi sono proprio accanto. La gente desidera sempre di più e perde di vista quello che ha già. Preoccupandosi del futuro, la gente si angoscia: perché mai dovreste preoccuparvi del futuro che è incerto? Inoltre, non dovreste rimuginare sul passato: infatti il passato è passato e non tornerà più. Ci si dovrebbe sforzare di fare buon uso del presente. Le risultanze delle azioni passate e i presagi del futuro sono entrambi accessibili nel tempo presente; perciò il presente è onnipresente e i semi del passato, come i frutti del futuro, sono entrambi contenuti nella pianticella del presente. Raccoglierete in futuro ciò che avete seminato nel presente. Voi fate un rutto in base a ciò che avete mangiato; quindi coltivate la virtù dell’accontentarvi: solamente così avrete la pace mentale. Quando Swami chiede: “Che cosa vuoi?”, la gente risponde: “Io voglio la pace”. “Io” rappresenta l’ego e “voglio” è il desiderio. Se rimuoverete questi due, la pace si rivelerà da sola e nella sua forma più pura. Immaginate che Swami vi abbia spedito un libro a mezzo di un corriere. Prima di poter vedere il libro, ne dovete rimuovere l’imballaggio: l’ego e il desiderio sono come l’imballaggio del libro della pace. Sviluppate la discriminazione per liberarvi dell’ego e desiderate ottenere la pace.
Voi siete l’incarnazione dell’Amore, siete l’incarnazione della Divinità. Ci sono tre aspetti nella vostra identità. Voi non siete un individuo, ma tre: quello che pensate di essere, cioè il corpo, quello che gli altri pensano che siate, la mente, e quello che siete veramente, l’Âtma. Guardando un bicchiere riempito a metà d’acqua, un ottimista dirà che è mezzo pieno, mentre un pessimista dirà che è mezzo vuoto: la comprensione dipende dal modo di vedere. Il bene e il male esistono nel mondo e una persona dovrebbe usare la giusta discriminazione per distinguere tra bene e male, e tra giusto e sbagliato. La dualità è inevitabile in questo mondo come una spina è attaccata a una rosa. Il piacere è un intervallo tra due dolori; bisogna sviluppare la qualità dell’accontentarsi con l’uso di una corretta discriminazione.

Comprendete il vero significato dell’unità

Il quarto guardiano che sorveglia la dimora della beatitudine è il satsang (la buona compagnia). Mentre viaggiate nell’oscurità della notte, una lanterna può mostrarvi la strada giusta. Un pezzo di legno diventa fuoco quando entra in contatto col fuoco; un contatto parziale può produrre del carbone che rimarrà tale finché non sarà bruciato dal fuoco. Otterrete del carbone bianco se provate a lavarlo col latte? Al contrario, il latte diverrà nero. Il carbone diventa uno col fuoco soltanto quando ne è tutto pervaso. Una persona diventa divina se si affida completamente alla Divinità. La sola vicinanza non serve se non si realizza una completa unità con la Divinità. Questo è il vero scopo del satsang.
Si dice: “Un solo Atma dimora in tutti gli esseri.”

Bisogna comprendere l’unicità di tutta la creazione; soltanto allora si raggiunge la Divinità.

I gioielli sono molti, ma l’oro è uno.
Gli esseri sono numerosi, ma il respiro è uno.
Le nazioni sono svariate, ma la terra è una.
Le stelle sono tante, ma il cielo è uno.
Le lampadine sono molte, ma la corrente è una.
I dolci sono molteplici, ma lo zucchero è uno.

Una persona porterà a manifestazione la Divinità attraverso la comprensione corretta del significato di unità. L’effetto del satsang non sarà mai esagerato. A tal proposito si dice: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.” Lo zucchero e l’acqua hanno caratteristiche diverse, ma, se vengono mischiati, producono lo sciroppo. Condividere buoni pensieri con la gente buona porterà la trasformazione; perciò il satsang è veramente essenziale per raggiungere lo scopo della vita.

La buona compagnia porta al distacco,
il distacco rende liberi dall’illusione,
la libertà dall’illusione porta alla stabilità della mente,
la stabilità della mente conferisce la liberazione.

Per mezzo del satsang si progredisce verso lo stato del distacco. Con la pratica del distacco si supera l’ignoranza e, quando l’ignoranza è dissipata, si ottiene una mente stabile. Solamente la persona la cui mente rimane indisturbata in ogni circostanza può raggiungere la liberazione. Se avvolgete del cibo nella carta, questa acquisirà l’odore di quel cibo; se ci incartate del pesce, odorerà di pesce. Se invece avvolgete dei fiori di gelsomino, anche l’involucro profumerà di gelsomino. Voi acquisite delle qualità secondo la compagnia che frequentate; il satsang ha un grande impatto, specialmente sui giovani. Il satsang causa la trasformazione da solo? No, esso ha un impatto maggiore quando si combina con la bontà innata. Mentre la compagnia agisce dall’esterno, la bontà di cuore opera dall’interno; entrambe sono necessarie per trasformare una persona in un essere ideale.
Noi usiamo un condizionatore d’aria in una stanza calda e una stufa in una stanza fredda di una località collinare, ma è la stessa corrente a far funzionare entrambi. Percepire il bene o il male dipende dal condizionamento della mente.

Le Upanishad dicono:

“La mente è la causa della schiavitù e della liberazione dell’uomo.”

Il colore del mondo cambia a seconda degli occhiali che indossate: il mondo appare sacro se lo guardate con sentimenti sacri. In un certo punto, l’Upanishad afferma:

“Solamente Brahman è reale, il mondo non lo è.”

In un altro contesto, dice:

“Vishnu pervade l’universo intero.”

Il Vedânta promuove entrambi questi concetti. La gente che va al cinema non è interessata allo schermo, ma, di fatto, senza di esso non ci sarebbe alcuna immagine. Le scene si susseguono senza sosta mentre lo schermo rimane immobile per tutto il tempo. Nella filosofia vedantica, ciò che viene e va ed è transitorio viene chiamato mithyâ (illusione), mentre il fondamento o nucleo del cosmo è la Verità chiamata Brahman. Questo è il vero significato della massima “L’universo è l’effetto, mentre Vishnu, Dio, è la causa”. La vita è il risultato di questi due aspetti, il risultato della loro fusione. Anche il bene e il male sono il risultato dell’associazione di aspetti diversi; infatti, ottenere qualsiasi risultato richiede sforzi incessanti. Persino per camminare, parlare, guidare ecc., è necessaria la giusta pratica. La madre a casa e l’insegnante a scuola si sforzano di impartire una conoscenza adeguata ai bambini. La Bhagavad Gîtâ afferma:

“La conoscenza è indubbiamente migliore della pratica.
Meglio della conoscenza è la meditazione su Dio.
Meglio della meditazione è il rinunciare al desiderio dei frutti delle proprie azioni.
Da ciò proviene istantaneamente la pace.”

La nostra vita comincia nella società, cresce nella società e finisce nella società; unirsi a una società buona è nostro dovere, ma lo è anche rendere buona la società. Una persona cattiva che si associa a dieci persone buone diventa buona; così, se una persona buona si associa a dieci cattive, diventa cattiva. Se si aggiunge una tazza d’acqua a dieci tazze di latte, l’acqua diventa parte integrante del latte, ma, se una tazza di latte viene aggiunta a dieci tazze d’acqua, il latte perde il suo valore. Pertanto, al fine di rendere la vita felice, la qualità e la quantità devono essere bilanciate correttamente.

La fede è la base dell’Amore

Una persona può accedere alla residenza della beatitudine solo dopo aver fatto amicizia con le quattro guardie, ma l’uomo non può beneficiare della beatitudine perché non sa che cosa sia l’amicizia. Voi non potete vedere da terra il pilota di un aereo in volo: se volete incontrarlo, dovete acquistare un biglietto e volare con lui. Se volete entrare in una casa difesa da un cane, dovete farvelo amico oppure gridare il nome del proprietario finché egli non vi sentirà. L’amicizia col cane denota il “karma mârga” (sentiero dell’azione); chiamare il nome del proprietario è “bhakti mârga” (sentiero della devozione). Il sentiero della devozione è il percorso più facile per ottenere la Divinità. Pratiche come japa e dhyana (recitazione del Nome e meditazione) hanno lo scopo di farvi ottenere soltanto la soddisfazione mentale. L’Amore è Dio, Dio è Amore. Vivete nell’Amore.
Iniziate il giorno con Amore, riempite il giorno d’Amore, trascorrete il giorno con Amore e finite il giorno con Amore: questa è la strada che conduce a Dio.
Ma come si può assorbire l’Amore? Prima di tutto dovete aver fede. Prima di sposarvi, non avevate alcun rapporto speciale con vostra moglie in quanto, allora, ella era una perfetta sconosciuta, ma, dopo il matrimonio, provate amore per lei considerandola una parte della vostra vita. Similmente, è la fede che porta un uomo ad amare sua madre. Quindi la fede è la base dell’Amore. Dove c’è Amore, c’è anche lo spirito di sacrificio. Una madre è sempre pronta a sacrificarsi per il bene dei figli.
Per la dimora della vita, la fiducia in se stessi è il fondamento, la soddisfazione di sé sono le pareti, il sacrificio di se stessi è il tetto e l’autorealizzazione è come dimorare nella residenza della beatitudine.

La vita è un gioco, giocalo.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un sogno, realizzalo.
La vita è Amore, condividilo.

Si deve riconoscere la Divinità, sperimentare la Divinità e diffondere la Divinità nella società senza fare nessuna distinzione di lingua, casta, religione ecc.

C’è una sola religione, la religione dell’amore.
C’è una sola casta, la casta dell’umanità.
C’è un solo linguaggio, il linguaggio del cuore.
C’è un solo Dio: Egli è onnipresente.

Le persone soffrono perché mancano di Fede e d’Amore, così sviluppano paure per ogni cosa: per la strada, in ufficio, su un aereo e molte altre ancora. Qual è la ragione della paura? La ragione che sta dietro queste paure è la crudeltà dell’uomo e la mancanza di gentilezza. È stato detto che lo studio appropriato per l’umanità è l’uomo. Coloro i cui pensieri, parole e azioni sono in perfetta armonia sono persone nobili, coloro che mancano dell’armonia di questi tre sono i malvagi. Quando i pensieri, le parole e le azioni sono in armonia, non c’è spazio per la paura. Quando il vostro portafoglio non è pieno di banconote, voi non avete alcuna paura dei ladri. Si può facilmente superare la paura con la fede in Dio: fede in voi stessi e fede in Dio è il segreto della grandezza. Abbiate sempre pensieri buoni, dite parole buone e fate buone azioni. Sappiate che siete sempre circondati dalla Divinità; sviluppate questa fede profonda. Soltanto allora avrete la Pace.

Kodaikanal, 24 aprile 1992
Sai Shruthi

(Da “Sanâtana Sârathi”, marzo 2018)

discorsi/1992/19920424.txt · Ultima modifica: 2018/06/11 09:12 da sathyamax