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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:1992:19920506

19920506 - 06 maggio

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Una generazione che ha bisogno d'Amore

“La vita umana passa; giovinezza e benessere non sono che nubi passeggere; mogli e figli sono effimeri. Soltanto la sincerità e la reputazione sono eterne, a questo mondo. Il Signore Dio, avendo in vista il vostro bene, vi istruirà con saggezza ed ha ogni autorità di biasimarvi, rimproverarvi e perfino colpirvi, proprio come una mamma somministra delle medicine al bambino.

Non dimenticate mai queste buone parole. Non c'è carità più elevata dell'offrire cibo; non c'è Dio più grande dei propri genitori; non c'è ricchezza maggiore della compassione; non c'è conquista più nobile delle buone compagnie; non c'è ostacolo peggiore dell'invidia, né peggior morte dell'infamia; non c'è guadagno più alto di un'incrollabile reputazione ed un'eterna fama; non v'è paradiso più beatifico della felicità e dell'accontentarsi.”

L'esempio dei genitori

Incarnazioni del Divino Spirito!

Affinché i bambini diventino uomini di carattere, è necessario in primo luogo che i genitori stessi abbiano un carattere aperto e nobili virtù. Da genitori siffatti nacque il grande Maestro divino Shamkarâchârya.

Responsabili della grande reputazione e fama conquistate da Râmakrishna Paramahamsa e da Vivekânanda furono i loro genitori. Tutti i grandi uomini della terra ereditano la preziosa cultura dei genitori e, di conseguenza, il privilegio alla rinomanza ed alla celebrità nel mondo.

Fu per merito di sua madre, donna di eccelsa integrità morale, che Gandhi acquistò fama e prestigio in tutto il mondo e divenne uomo di grande notorietà. Ella osservava metodicamente un voto: prendeva i pasti solo dopo il suono del katu, al mattino. Quand'era ragazzo, Gandhi sorprendeva spesso sua madre che aspettava pazientemente il suono del katu. Una volta, quell'attesa logorante gli divenne insopportabile; allora, uscì da casa, imitò quel suono, poi rientrò per dire alla madre: “Mamma, il katu ha suonato; ora puoi mangiare!”.

Quando la madre si accorse dell'inganno, chiamò il figlio, gli diede uno schiaffo e lo redarguì dicendo: “Che brutta cosa hai fatto! Che colpa ho commesso per averti come figlio?”. Era addolorata e riteneva di essere responsabile per aver avuto un figlio che diceva bugie. Gandhi allora prese una risoluzione: non avrebbe mai più detto una bugia.

Gandhi, da giovane, era pieno di paure. In casa sua, a quel tempo, c'era una domestica di nome Ramba. Una volta, Gandhi le si rivolse per dirle: “Ramba, sono pieno di timori, sono assillato dalle paure”. Ramba gli rispose: “Recita il Nome di Rama. Recitando il Nome di Rama, tutte le tue paure saranno distrutte”.

Da quel giorno Gandhi si mise a recitare il Nome di Rama e quella salmodia iniziata nella sua infanzia ebbe fine solo con la sua morte. In virtù della sola potenza del Nome di Rama che invocava, egli fu in grado di conquistare la libertà per il suo Paese senza combattere una guerra e senza spargimento di sangue.

I genitori sono responsabili della vita sacra dei propri figli. Purtroppo oggi, quando gli stessi genitori sono carenti di virtù e di buon carattere, aumenta il numero delle persone cattive nel mondo. I genitori criticano e rimproverano gli altri, e i bambini crescono offendendo e picchiando il prossimo.

A causa dell'impronta del Kali Yuga (…) ci sono genitori come Hiranyakashipu.

È per padri e madri del genere, che in India, abbiamo molto egoismo e tanta inquietudine.

In altre epoche vi sono stati dei figli che hanno conquistato fama e reputazione in tutto il mondo, dedicandosi alla restaurazione della Rettitudine nel Paese.

I genitori d'oggi

Che cosa insegnano i genitori oggi ai propri figli? Il seme dipende dalla pianta e la pianta dal seme. La responsabilità della malvagità dei figli odierni grava principalmente sui loro genitori. I genitori non insegnano loro a rispettare la verità, a seguire la via della rettitudine e a conquistare una buona reputazione e fama. Per questi genitori cattivi, oggi la nazione si è attirata una cattiva reputazione; meglio sarebbe che tali figli non nascessero. Meglio che muoiano; distruggono la reputazione dei genitori e quella della propria nazione. Nello studio come nel lavoro, cercano solo di acquistare ricchezza, notorietà e potere; non pensano affatto ad acquisire le buone qualità dell'Amore, della Compassione e del Sacrificio.

Di che ricchezza si tratta? A che serve tutto quel potere? Potere, ricchezza e notorietà non durano per sempre. Senza la Grazia di Dio, qualunque fama, potere e forza trasformerà un individuo in una persona malvagia.

Che cosa accadde ai grandi come Karuna? Avevano grandi talenti naturali, capacità intellettive e il potere dell'istruzione, ma senza la Grazia di Dio hanno dovuto affrontare una morte miserabile. Le responsabilità di una nazione ricadono su padri, madri e maestri.

Gli insegnanti d'oggi non puniscono i bambini; dal momento che non c'è punizione per il male commesso, i figli continuano a sbagliare.

La radice dell'errore è negli insegnanti, perché i ragazzi non vengono puniti. I maestri impartiscono soltanto una conoscenza libresca e non insegnano la vera saggezza, la giusta condotta, secondo divinità e obbedienza. Se mancano i valori e la moralità, l'umanità degrada in qualità diaboliche.

Qualità animalesche

È uomo chi vive armonizzando corpo, mente e spirito. Solo l'animale o le bestie seguono la via indicata dalla carne e bramano unicamente il piacere dei sensi. Chi è succube della mente, dei suoi pensieri e delle sue aberrazioni è un demone; chi si eleva al di sopra del corpo e della mente, e segue la via dello Spirito è divino.

Negli uomini esistono tutte e tre le qualità del demone, dell'animale e della divinità. Una persona che dedica interamente la propria vita alla ricerca dei piaceri della carne, è uguale ad un animale. Si può dire che gli animali siano persino migliori; perlomeno si lasciano guidare dal susseguirsi delle stagioni. Ma quello che, dopo aver ottenuto una forma umana, desidera solo soddisfare i sensi è peggiore di un animale.

Chi segue i capricci della mente, le sue elucubrazioni ed aberrazioni è un demonio. Colui che controlla il corpo e i sensi, segue le vie dello Spirito e anela alla Beatitudine Divina è uguale a Dio. La prevalenza di queste tre qualità dipende dai padri, dalle madri e dagli insegnanti: essi sono responsabili del bene e del male compiuto dai ragazzi.

I genitori dovrebbero essere coloro che li conducono sul retto sentiero, ma vi sono quelli che invece li fanno allontanare. I genitori d'oggi vedono soltanto lo sviluppo fisico e materiale, non aspirano alla beatitudine del cuore. Non appena hanno un figlio pensano di farlo studiare per poi mandarlo all'estero: i loro ragazzi dovrebbero derubare il paese straniero per guadagnare grandi ricchezze! L'avidità di ricchezze è tutto quanto insegnano i genitori ai loro figli. Anche gli accattoni guadagnano soldi!

(…)

I genitori moderni non insegnano ai loro figli ad acquisire carattere e buone qualità, non li ammoniscono perché non seguano la via sbagliata. I genitori continuano a trascurare i loro errori e le loro mancanze e i figli crescono come dei Duryodana.

Ammonimento ai genitori

A causa di genitori come Dritarashtra, i figli d'oggi prendono strade sbagliate. Dritarashtra non aveva né occhi fisici né l'occhio della saggezza: era completamente cieco. E così stanno diventando i genitori d'oggi: non fanno notare ai loro figli gli errori, né li mettono in guardia. Questi genitori sono così stolti che credono di perdere i figli, se osano rimproverarli o far loro delle osservazioni. Avvertire i figli e correggerli è un vostro diritto, fa parte della vostra autorità.

Di che cosa avete paura? Di che utilità sono dei ragazzi discoli? Non permettete che seguano strade sbagliate. Piuttosto che facciano soffrire i genitori per tutta la vita, è meglio lasciarli morire subito.

Perché dovrebbero preoccuparsi i genitori? I genitori stanno diventando dei vigliacchi. Al mondo non c'è morte peggiore dell'infamia; non c'è ricchezza superiore all'eterna fama. È meglio una vita breve, con una buona reputazione, che una lunga ed infamante.

A che cosa deve mirare oggi l'uomo, prima di tutto e soprattutto? Prima di tutto e sopra ogni altra cosa egli deve conquistare l'Amore di Dio. Con l'amore verso Dio si garantisce pace al mondo, alla società e alla famiglia.

(…)

Quando all'interno della società ci sono persone che amano Dio con devozione, regnano pace e felicità; quando i cittadini del mondo intero avranno imparato questo amore divino, ci saranno pace e felicità, le quali non stanno nella ricchezza, nel potere o nella celebrità degli uomini. Anzi, la ricchezza e il potere portano soltanto paura e ansietà. Oggi, nemmeno i dotti sanno riconoscere questa verità. Fingono di essere devoti, ma, in realtà, corrono dietro ai sensi.

Ci sono molte persone che sono peggiori di Hiranyakashipu, che voleva staccare il figlio Prahlada dal sentiero verso Dio, tentandolo con ogni mezzo.

(…) Gli insegnò soltanto i piaceri mondani e le cattive qualità come l'invidia, la gelosia, la collera, il desiderio e l'orgoglio. Genitori e maestri si coalizzarono per trascinarlo nell'errore, ma egli era un figlio d'indole buona. Il suo corpo venne sottoposto a torture, fu colpito crudelmente, gettato nell'oceano, ma la sua devozione verso Dio non venne mai meno. Diceva: “II mio vero padre è Dio, perché tu sei malvagio”.

“ (…) Che cosa è una paternità? Non si diventa padre per il solo fatto che si mette al mondo un figlio. Anche i cani fanno dei cuccioli. Persino un cane è migliore di tè!”.

La gioia di essere genitori non proviene dalla nascita di un figlio. Solo quando la gente apprezza quel figlio e lo considera buono, i genitori ne sono felici.

Il profumo di un'erba può riempire della sua fragranza persino una fitta foresta, ma se vi cresce un'erba maleodorante, tutta la zona in cui cresce puzzerà. Un buon figlio deve necessariamente avere un buon carattere e sono buoni quei genitori che danno alla società figli siffatti. Prahlada diceva: “Vero padre è colui che conduce il figlio sulla strada verso Dio. Chi insegna a trovare Dio è un vero maestro”.

Ma sono molto rari oggi i genitori e i maestri che lo fanno. Questa nazione si era acquistata una gloria imperitura su tutta la terra ed oggi sta andando tutto in rovina, perché la gente ha perduto di vista la sua cultura e il suo prestigio, viene educata male, senza valori umani. Non ci sono più i valori che riflettono le qualità divine; gli antichi e nobili sentimenti divini sono andati perduti. Si trascura l'essere umano, fino a rovinarlo.

Gli uomini fanno solo finta di essere felici per il potere e la ricchezza acquisiti, ma non lo sono affatto. La vita che vivono è artificiale. Sono uomini di nome; in realtà, vivono da animali. Essere privi di devozione verso Dio è segno di disumanità.

Chi è questo Dio che sta in ognuno?

Che cosa si intende per Bhâgavan? Non si tratta solo di un titolo attribuito a Dio. L'appellativo di Bhâgavan è il distintivo di Dio, il Paramatma, Brahma. Due sono i suoi significati: Signore e Maestro.

Sâmbasadâ significa “creare ed elevarsi al di sopra della Natura”.

È Dio Colui che sostiene e protegge l'Universo, ha la capacità di creare e di dare sostegno alle cose.

Poi c'è Bhâgavantam:

bha sta ad indicare sia “grandezza” che “pace”,
ga significa “l'Immanente”,
van significa “l'Onnipotente, Colui che ha ogni potere”.

Dunque, chi è in grado di effondere pace, luce e potere nel mondo è Dio. L'uomo moderno si rifiuta di capire questo principio divino. Nulla esiste al mondo all'infuori di Dio.

A livello manifesto, nel mondo, esistono molte cose, ma sono tutte pervase di Energia Divina. Finché avrete la convinzione di essere colui che agisce e gode i frutti dell'azione, il vostro ego vi trascinerà sempre più in basso.

Bisogna infrangere questo senso dell'io e immergersi nel Divino che sta dentro ognuno. Solo allora nella società ci saranno felicità e pace. Dunque, sforziamoci di coltivare l'Amore Divino. Chi sa far questo, può ottenere qualsiasi altra cosa; può avere tutto, giâ in questo mondo. Cercate di avere la Grazia di Dio, poiché la vita umana, senza la Grazia, è come quella di un animale. Gli uomini mirano solo a dare soddisfazione ai sensi.

(…)

A che serve l'istruzione?
Perché avere saggezza?
Perché avere sentimenti divini?

Il desiderio di piacere è comune sia all'uomo che all'animale.

Quale sarebbe dunque la straordinaria fortuna che ha l'uomo? L'uomo moderno si comporta come un cane e questo è disdicevole; non è certo questo lo scopo per cui è nato.

  • Controllare i sensi,
  • condurre una vita ideale,
  • migliorare il proprio carattere,
  • vivere nella rettitudine e
  • dare buon esempio:

ecco quello che ci vuole per un uomo!

I genitori sono responsabili dell'esempio che i loro figli danno; perciò sono loro, padre e madre, che devono vivere una vita ideale. Qui da noi, oggi, i genitori soffrono e si preoccupano per ciò che può mancare ai figli. Pensano solo a mangiare e, di conseguenza, i figli ne seguono l'esempio uscendo di strada. Se i genitori avessero sviluppato ed impartito loro una buona educazione, i figli li avrebbero seguiti. Invece danno loro tutti i soldi che chiedono (…).

Come potranno crescere questi figli secondo un'educazione? Impossibile! Dove c'è ricchezza, c'è orgoglio; con l'orgoglio arrivano i vizi. Quando vien meno la ricchezza, declina anche l'orgoglio e, quando l'orgoglio si è abbassato, l'uomo si fa buono.

Invece, sono le buone qualità umane che declinano e, col loro declino, si gonfia l'ego. Con l'accrescersi dell'ego, l'uomo perde la discriminazione. Discriminazione e saggezza vengono meno. L'uomo discrimina solo sulla base di ciò che gli conviene.

Solo la Verità e il Nome sono eterni a questo mondo.

Incarnazioni del Divino Amore,

la vita umana è molto rara e preziosa, e vale la pena d'essere vissuta. Ma oggi si sciupa una vita così preziosa.

(…) Il corpo non è che un contenitore, come una cassaforte di ferro: all'interno del corpo, come un gioiello, c'è Dio, lo Spirito Santo, l'Âtma. Il corpo non è altro che uno scrigno che contiene dei preziosi, ma oggi si è posta tutta l'attenzione sullo scrigno, cercando di salvaguardare il corpo. È solo una bolla d'acqua e non si dovrebbe porre in esso tanta fiducia.

Vivere nell'Amore

Occorre avere un carattere ideale. Una vita senza Amore, non è vera vita; anzi, una vita senza Amore di Dio, non è nemmeno vita. Ci fu persino un uccello, di nome Jatayu, che meritò l'Amore e la Grazia di Dio.

(…) Gli uomini d'oggi, però, nonostante tutta la loro cultura, non seguono il retto cammino.

Che cos'è il sapere? Che cos'è la scienza? È forse scienza uccidere? Nient'affatto!

La scienza dovrebbe dare libertà al Paese. Le follie degli scienziati d'oggi stanno riducendo in cenere la nazione.

(…)

Il morso di un gatto randagio può uccidere una persona; anche il morso di rettili e le punture di scorpioni possono uccidere. Che c'è di tanto grande in questo? Il mondo intero può essere incenerito con una bomba, ma anche l'uomo che non ha saggezza sarà ridotto in cenere. Non fate soffrire gli altri, perché soffrirete anche voi. Vera educazione è quella che da la capacità di vivere con gli altri. Nutrite le buone qualità e diffondetele. Se avete una famiglia, sappiate che se siete buoni, i vostri figli lo saranno pure; se non siete retti, i vostri figli tali saranno.

Se non avete Amore per il Signore, crescerete dei demoni per figli. Cercate di avere Amore verso Dio. I piaceri e le gioie del mondo sono estremamente caduchi, non durano per sempre. Ottenete la Verità e l'Amore di Dio, che sono eterni. Se il nostro Paese va soggetto a vari problemi, è dovuto al fatto che manca l'Amore di Dio. Mai prima d'ora questa nazione ebbe a soffrire tanti turbamenti. Anticamente la gente viveva per la verità, per la rettitudine e per il Signore.

Ecco cosa disse Krishna ad Ârjuna: “Per te, le cose più importanti sono Dio e la Giustizia. Seguili anche se andrai nella foresta”. Abbiate fede in Dio. I Pândava, per aver creduto in Dio, ebbero alla fine ogni gloria, prosperità e felicità ed ebbero la forza di sopportare tutte le difficoltà e le peregrinazioni, grazie al loro amore per il Signore. Cosa accadde invece ai Kaurava, che non credevano in Dio? Dritarashtra, padre di cento figli, alla fine li perse tutti. Quando Ârjuna gettò via l'arco dicendo che non avrebbe combattuto, Krishna gli parlò dicendo: “Alzati, Ârjuna; il tuo è un destino di grandezza. Alla fine saranno vinti. L'egoismo perderà. Alzati!”.

L'Impero dell'Amore

I Kaurava avevano molto denaro, grande potere e, al comando del loro esercito, c'erano condottieri di valore. Maestri come Duryodhana, Ashottama e Bheshma erano dalla loro parte. Ma il Signore non era con loro. Dio era con i Pândava che alla fine riuscirono vincitori.

(…) La vittoria finale spetta sempre alla Giustizia, al Dharma. La Gita proclama questa vittoria del Dharma. Quali sono le vittorie d'oggi? Sta forse nel superare esami e guadagnare degli onori? Non è vera vittoria questa. Occorre giungere alla vittoria della vita. I riconoscimenti si possono ottenere anche con mezzi equivoci; si possono comprare le persone e far sì che agiscano al posto di altri. Non sono successi questi! Il vero successo lo raggiungete quando la Grazia di Dio è con voi. Dovete ottenere la Vittoria divina. Allora l'uomo sarà davvero vittorioso. Il vero re, l'imperatore degli imperatori è colui che conquista la Grazia di Dio.

Nell'Uttar Pradesh si usa l'espressione maharaj per ogni mendicante. Che senso ha questo modo di esprimersi? Imperatore, ossia maharaj, è colui che pensa a Dio e Lo contempla.

(…) Oggi quei maharaj seguono una strada sbagliata e quel titolo ha perso tutto il suo valore.

Abbiate con voi l'Amore e la Grazia di Dio. Il vero imperatore è chi ha installato la Forma di Dio nel proprio cuore; sviluppate un simile amore divino. L'amore di molti oggi ha deviato: si tende a far soffrire gli altri e a rovinare le loro vite. Si usa l'amore per il piacere sensuale.

Quell'amore divino viene usato male e, come risultato, se ne ricava inevitabilmente dolore.

C'è una bella differenza fra l'Amore divino e un'infatuazione mondana. L'infatuazione è una relazione che rimane relegata alla sfera corporea. Non amatevi secondo queste semplici infatuazioni.

Maitreyî era una delle mogli di Yajnavalkya, il quale cominciò a dimostrare grande indifferenza nei confronti del mondo.

“Per quanto tempo vivrò in questo mondo? - si chiedeva - Questa non è la via di Dio, la via della Gloria”.

Quindi, manifestò la volontà di rinunciare a tutto, dividendo equamente i suoi averi.

Allora Maitreyî gli chiese: “Perché vuoi rinunciare ai tuoi averi? Potresti goderli in questa vita ed esserne felice. Se ci sono felicità e ricchezza, perché vuoi privartene? Come potrai essere felice se rinunci ad esserlo?”.

Ed egli rispose: “Ricchezza e patrimoni in fin dei conti non sono altro che dei legami, diventano degli attaccamenti ed insieme all'ego diventano la nostra realtà. Ecco perché vi rinuncio. Non ne ho bisogno. Io voglio solo Dio e farò davanti a te la mia rinuncia; poi me ne andrò”. (…)

Poi Yajnavalkya disse: “Se vivo una vita in pace è perché mi ritrovo una moglie così”.

Solo con mogli e mariti siffatti si può avere pace nella vita, ma queste coppie sono molto rare oggigiorno. Sono queste le coppie che dovrebbero aumentare nel mondo; sono costoro che dovrebbero crescere figli talmente buoni da dare fama e prestigio alla nazione. Veri figli sono coloro che sanno ottenere una buona reputazione e veri genitori sono quelli che hanno figli siffatti. In caso contrario, non sono per niente genitori.

Se non sanno esprimere adorazione con le mani, se non recitano il Nome di Dio, se sono privi di sincerità e di compassione, i figli sono solo un fardello per le madri. I figli dovrebbero tenere le mani in attività di servizio e sempre il Nome di Dio sulle labbra. Nella loro mente dovrebbero esserci lealtà e misericordia. Ecco cosa si intende per purezza degli strumenti interni. Senza la purezza dei tre strumenti interni, che ne è della vita umana? Chi non è puro parla male degli altri e compie azioni malvagio; si serve delle mani per azioni sbagliate.

A che servono le mani? Per che cosa le abbiamo? Le mani dovrebbero compiere azioni buone per aiutare gli altri. Dovrebbero essere usate per adorare Dio. E abbiamo anche una mente. A che scopo? Non è per pensare al mondo, ma per contemplare Dio e per pensare al bene degli altri; ecco a che cosa serve. Questa si chiama vita umana in pienezza.

Incarnazioni del Divino Spirito,

amate il Signore e conquistate la Sua Grazia. Gli studenti divengano esempi di rettitudine per la società, siano delle persone rette. È retto l'uomo che si sacrifica per gli altri. Sviluppate questo principio dell'Amore. In ogni epoca, a madri eccellenti sono nati figli eccellenti. Il sentiero divino da loro percorso e le loro qualità divine le ha rese madri anche di Âvatâr. Ma oggi non si trovano vere madri da nessuna parte. Questi sono i genitori che non dovrebbero mancare.

Qual è la caratteristica di un buon padre? Solo quando anch'egli si trova sul giusto sentiero può mantenere i figli sulla retta via. Ma oggi padri del genere non ce ne sono, e nemmeno figli così. Dovrebbero essere figli dell'Amore le loro menti dovrebbero essere piene d'Amore.

(…) I puntini fra parentesi indicano frammenti di discorso andati persi.

Brindâvan, 6 Maggio 1992 Festa di Eshvaramma

Tratto da: Mother Sai n.5/92

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