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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:1995:19950401

19950401 - 01 aprile

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

IL POTERE DELL'AMORE DIVINO

Incarnazioni dell'Amore Divino,

l'uomo privo di orgoglio egoistico piace a tutti. L'uomo privo di odio è libero dal dolore. Chi ha rinunciato al desiderio è libero dalle preoccupazioni. Vincendo l'avidità l'uomo diventa felice.

Quando libera la mente dalle impurità, l'essere umano diventa divino.

Il mondo deve confrontarsi oggi con molti problemi. Da un lato si teme la guerra, dall'altro si teme la carestia. In terzo luogo c'è la brama di potere e in quarto luogo, l'egoismo dilaga. C'è discordia fra uomo e uomo, fra una casta e l'altra, fra una nazione e l'altra. Per quale ragione avviene ciò? Oggi la società è piena di conflitti perchè la moralità è stata bandita e la vera essenza dell'essere umano è stata dimenticata.

Controllo dei desideri

Nessun uomo pieno di avidità, paura ed ira può ottenere nulla in questo mondo. L'avidità predomina ed i desideri eccessivi degradano l'uomo. Non potete rinunciare completamente ai desideri, ma ad essi dovrebbe esservi un limite. Quando essi eccedono il limite, l'uomo va fuori strada. I desideri sono terribilmente pericolosi. Il nemico di oggi può diventare l'amico di domani e viceversa. Ma i desideri sono nemici perpetui: essi perseguitano l'uomo incessantemente. La Gita dichiara che il desiderio è il nemico eterno dell'uomo; il desiderio, perciò, deve essere tenuto sotto controllo.

Divenendo preda dell'inquietudine, l'uomo cerca il Divino in vari modi. Ma perché è incapace di realizzare ciò che desidera? Qual è la causa del suo dolore? E' dovuta al desiderio non esaudito o al fallimento dei suoi sforzi? E' infelice perchè non possiede questo o quello o perché non è riuscito a vincere a una lotteria? Lamentandosi di tali inezie, l'uomo oggi sta dimenticando la sua divinità.

Questi non sono affatto veri problemi. La vera causa del dolore è l'attaccamento al corpo, l'identificare se stessi con il corpo. Ogni dolore ha origine dai sentimenti di “io” e di “mio”; è quindi indispensabile, come prima cosa, ridurre l'attaccamento al corpo.

I desideri sono una fonte di piacere per l'uomo, ma sono anche la causa del suo dolore. La mente deve essere tenuta sotto controllo. Nemmeno migliaia di uomini possono trattenere un treno veloce, ma il treno si ferma nel momento stesso in cui viene tirato il freno. Lo stesso vale per i capricci della mente: quando si controlla la mente, tutti i dolori cessano.

Il Divino Atma, che risiede nel cuore di ogni essere umano, essendo coperto dalle nubi del desiderio, non è riconosciuto dall'uomo. Lo splendore del sole si rivela quando il vento spazza via le nuvole che lo nascondono. Allo stesso modo, quando il vento dell'amore spazza via le nubi del desiderio nel cuore, l'ego (io) e la possessività (senso di mio), sono spazzati via e il fulgore dell'Atma interiore si rivela in tutta la sua gloria. L'uomo deve reprimere il senso di “io” e di “mio”. Il desiderio incontrollato può far cadere chiunque, perfino le divinità che presiedono al destino umano. Per quanto un uomo possa essere intelligente, istruito o potente, può soccombere ai desideri. Perciò tutti devono essere vigili nel controllare i desideri.

Attaccamento e dolore

Perfino un uomo assai valoroso come Arjuna fu soggetto al senso di attaccamento: “i miei parentii”, “i miei insegnannti”, ecc. Era prigioniero del senso di “mio”.

Swa, swajana, “la mia gente”, “i miei congiunti”: questo senso di attaccamento gli fece gettare via, essendo sopraffatto dal dolore, il proprio arco (gandiva) sul campo di battaglia. Questo genere di attaccamento può far sprofondare chiunque, in qualunque posto, in qualsiasi momento e in qualunque situazione, in uno stupido dolore. E' pertanto essenziale tenere sotto controllo ogni attaccamento.

L'Amore (Prema) dovrebbe essere manifestato non solo verso Dio, ma verso tutti gli esseri del creato. L'Amore è una forza potente, nessun altro potere lo supera. Non comprendendo esattamente la natura dell'Amore, gli uomini cadono in preda alla sofferenza. Questo è il risultato di espressioni erronee di ciò che è considerato amore.

L'Amore di Dio

Gli uomini oggi venerano Dio per ottenere la realizzazione di desideri relativi a questo mondo e all'altro. Questo non è vero amore. La gente finge di amare i propri parenti e amici per motivi puramente egoistici. Questo è solo attaccamento e non Amore. Possiamo definire Amore solo ciò che si offre senza aspettarsi ricompensa. Nella Gita, Dio è stato descritto come Suhrid, cioè un vero Amico. Senza aspettarsi nulla in cambio, accompagnandovi come un'ombra, Dio esaudisce i vostri desideri. Perfino una madre, nell'amare suo figlio, può aspettarsi ch'egli si prenda cura di lei quando sarà vecchia. Dio non si aspetta niente di simile. Il termine Suhrid definisce l'amore completamente disinteressato del Signore.

La natura dell'Amore divino non è esattamente compresa dalla maggior parte della gente. Perfino una grande donna come Draupadi, ad esempio, non comprese le vie del Signore. Una volta, durante il loro esilio, mentre assieme a Yudhistira (1) passeggiava nell'Himalaya, Draupadi, piangendo copiosamente, chiese a Yudhistira: “Caro signore, ti sei preso tanta cura dei tuoi sudditi, hai nutrito quelli che morivano di fame, dato sollievo ai bisognosi e ti sei sempre attenuto al Dharma. Perché devi essere sottoposto all'attuale sofferenza? Tu sei davvero l'incarnazione della Giustizia. Qui noi conduciamo una vita da miserabili. Perché deve succederti questo? Abbiamo forse perso la grazia di Dio? C'è qualcosa che manca nella nostra devozione?”

Il consiglio di Dharmaja a Draupadi

Sorridendo, Dharmaja rispose: “Draupadi, guarda le montagne dell'Himalaya. Come sono belle le vette! Io mi sento pieno di gioia quando guardo quelle montagne. Non mi servono in alcun modo, eppure mi riempiono di gioia. La bellezza della natura mi dà gioia. La bellezza è beatitudine e la beatitudine è come il nettare. Non c'è gioia simile al godimento del bello. Quando guardi un fiore ne ricavi una gioia ineffabile, anche se il fiore non ti serve a nulla.

La natura è la veste di Dio. Quando si guarda la natura, si sperimenta la felicità. Io amo la natura per la gioia che dà. Al solo guardarla mi sento felice, pur non avendone ricavato altri benefici. Allo stesso modo, Dio dovrebbe essere amato con uno spirito non egoistico. Io amo Krishna indipendentemente da qualunque difficoltà debba sopportare, perché questo è il mio modo di amarLo. Io non ho nessun interesse ai piaceri passeggeri e ai beni del mondo. La vera beatitudine trascende i piaceri momentanei sperimentati da questo corpo destinato a perire. Draupadi, non cercare questi piaceri che hanno a che fare col corpo. Cerca i Piedi divini del Signore che ti daranno felicità duratura. Non rattristarti per piccole difficoltà. Occupati solo del modo in cui raggiungere Dio. Tutto il resto non conta niente”.

La beatitudine che si ricava dall'aver sperimentato il Divino è stata decantata dai veggenti vedici e dai saggi fin dai tempi antichi. Essa è sacra, eterna, ineffabile ed infinita: è infatti la beatitudine che scaturisce dall'unione con Dio.

Gli Yuga e il Divino

Per far sì che l'umanità raggiunga questa beatitudine infinita, il Signore s'incarna di era in era. Il Krita Yuga cominciò nel mese di Vaishaakha. Il Tretaa Yuga ebbe inizio nel mese di Maagha ed il Dwaapara Yuga nel mese di Maargashira. Nella Gita, Krishna dichiara che, fra tutti i mesi, Egli è rappresentato dal Maargashira. Il Kali Yuga cominciò nel mese di Chaitra. Questo avviene secondo il calendario lunare.

Cosa significa yuga? Yuga significa divinità. La divinità dello yuga proviene dal Divino: pertanto yuga ha origine da Dio e si fonde in Dio.

Yugakrit è uno dei nomi del Signore. Significa che il Signore è il creatore degli yuga. Yugadi si riferisce all'inizio di un particolare yuga. Il Signore è anche il sostenitore dello yuga, è la vera incarnazione del Tempo. Questa è la ragione per cui Egli è padrone del tempo ed è pertanto venerato come Samvatsara. Samvatsaraaya namah significa, infatti, “mi inchino al Signore dell'anno”.

Il giorno di Yugadi, che è associato a questo sacro significato, viene celebrato semplicemente come l'inizio del nuovo anno. Il giorno dovrebbe essere considerato di origine divina.

Il nome di Hari nell'Era di Kali

Il Kali Yuga è considerata un'era terribile e la dea che vi presiede, Purusha Kali, è guardata con timore come fonte di difficoltà e tribolazioni. Non è così: la ripetizione del Nome (Naamasmarana) è, in qualsiasi momento, il fattore mitigante. Nell'età di Kali, non c'è miglior panacea, per tutte le preoccupazioni, che cantare il Nome del Signore (Hari).

Questa verità è stata oggi dimenticata dalla gente. Invece del nome di Hari, la gente adora Siri, la dea della ricchezza. Gli adoratori della ricchezza superano di gran lunga gli adoratori di Hari. La gente dovrebbe ricordare che, se Dio è la sorgente di tutte le cose, solo Lui dovrebbe essere ricordato in ogni momento.

L'anno che inizia oggi si chiama Yuva che significa “chi è in età giovanile”. Ciò implica una fase di transizione fra l'infanzia e la vecchiaia.

Presagi per yuva

La gente è preoccupata per ciò che si prospetta per il mondo in questo nuovo anno. Coloro che fanno ogni sorta di predizioni terribili, per questo anno, non fanno alcun bene. Il nuovo anno (Yuva), secondo l'astrologia, comincia in Saturno (Sani). Ma Giove (Guru) è favorevole e quest'anno sarà il pianeta dominante. Quando il sovrano è buono, perchè preoccuparsi dei ministri? Egli domina tutti gli altri pianeti; di conseguenza, non c'è spazio per alcun tipo di paura.

Senza dubbio, il mondo dovrà affrontare qualche esperienza negativa ed avrà alti e bassi. Cose simili sono successe anche negli Yuga precedenti, come, ad esempio, nel Krita Yuga, nel Tretaa Yuga e nel Dwaapara Yuga. Non c'erano guerre nel Dwaapara Yuga? Non c'è bisogno di attribuire un significato speciale all'epoca di Kali. C'erano uomini malvagi anche nel Krita Yuga e ci sono uomini buoni nell'era di Kali. Non è lo yuga che importa: è il cuore che è importante. Se il cuore degli uomini è puro, che importa che yuga è? La gente deve sforzarsi di purificare il suo cuore. Il cuore si chiama hridaya. Hrid-daya significa “cuore misericordioso”. La gente deve trasformare il suo cuore di pietra in un cuore misericordioso.

L'anno Yuva porterà un insieme di avvenimenti buoni e cattivi. Ci saranno alcuni gravi eventi ed anche seri disordini. Si verificheranno molte crisi politiche. Per questo ciascuno dovrebbe darsi da fare per proteggere se stesso attraverso la purezza di cuore e di mente. Il maestro, la divinità o il testo sacro non serviranno a condurvi alla meta. Dovete fare il viaggio da soli. Altri possono esservi d'aiuto come cartelli indicatori, ma non possono condurvi a destinazione.

Ciascuno, perciò, deve progettare la propria via per raggiungere la meta. Cercate con tutte le vostre forze di salvaguardare il vostro Spirito. Se vi attenete a ciò che è giusto, potrete affrontare ogni prova. Tentate in ogni modo di guadagnarvi la Grazia di Dio.

I giovani devono stare molto in guardia quest'anno. Devono tenere sotto controllo le fantasticherie e non cedere all'ira o all'invidia. L'ira e l'invidia sono malattie pericolose. L'invidia ha raggiunto proporzioni allarmanti: è meno curabile del cancro.

Rama e Yama

Gli uomini spesso chiedono: chi è Dio e chi è Yama (il Signore della morte). La risposta è stata data da Purandaradasa in una delle sue composizioni. Chi è per voi Rama e chi è Yama? Per il miscredente Ravana, Rama divenne Yama. Per il credente Vibhishana era Dio. Per Surasena, che non credeva in nulla, Krishna era Yama (la causa della sua morte). Ad Akrura, che era un credente, Krishna appariva come Dio. Per il credente Prahlada, Narayana era il salvatore. Per il non credente Hiranyakashipu, padre di Prahlada, Narayana divenne il distruttore. Rama e Yama non sono distinti l'uno dall'altro. Secondo quello che uno crede, Rama diventa Yama e Yama diventa Rama. Ciò che uno crede cambia il ruolo di Dio, come protettore o come assassino.

Per coloro che dicono”sì“, Egli è “sì”; per coloro che dicono”no“, Egli è “no”. “Sì” o “no” vengono dalla bocca degli altri, ma Lui rimane sempre “sì, sì, sì” (S.S.S.-Sri Sathya Sai).Per Dio non c'è “sì” o “no”. Questi sono echi dei vostri sentimenti.

Perciò, qualunque sia l'anno e qualunque siano le difficoltà che dovete affrontare, sviluppate compassione nel vostro cuore. Concentratevi maggiormente su Dio. Se avrete fede nel Divino potrete ottenere tutto.

L'ingratitudine, il peccato peggiore

E' probabile che succedano molte strane cose in questo nuovo anno. L'ingratitudine è in aumento. La gente non solo dimentica tutto il bene che le è stato fatto, ma fa anche del male a chi l'ha aiutata. La storia fornisce un amaro esempio di questa ingratitudine. Voi conoscete la storia di Ghori Mohammad, il quale invase l'India parecchie volte e saccheggiò questo Paese. Infine, in uno scontro con Rana Prithviraj, fu da lui sconfitto e catturato. Prithviraj lo perdonò e lo lasciò libero. In seguito,con metodi scellerati, Ghori catturò Prithviraj, poi decise di porre fine alla sua vita. A quel punto, in risposta alle preghiere di Prithviraj, il Divino intervenne e una freccia, scoccata da Prithviraj, si diresse proprio al collo di Ghori e gli mozzò la testa. Così il malvagio fu punito dal Signore.

La lezione è chiara: non coltivate sentimenti malevoli verso alcuno; non fate del male agli altri, liberatevi dai dubbi e sviluppate la fede in Dio. Oggi la gente è piena di dubbi di ogni genere.

Per mezzo di discorsi sinceri, mani generose, ascolto di ciò che eleva, la gente deve superare ciò che d'infausto succede in quest'era di Kali. E' con questi mezzi che si può redimere la vita umana.

Qual è lo scopo della vita? Non è mangiare o dormire, ma condurre una vita ideale. Ogni essere umano deve realizzare nella vita certi obiettivi che siano in sintonia con la sua natura. Bisogna capire che il Signore abita in tutti gli esseri e sperimentare l'unità nella diversità. L'intero creato è presente nel corpo umano: questo è il mistero della creazione. Il corpo umano è una creazione meravigliosa. Ogni organo del corpo svolge la sua specifica funzione e nient'altro. Solo Dio può creare un organismo così meraviglioso. L'Atma è il Maestro insito nel corpo. Non tradite mai il Maestro. Siate riconoscenti a Dio per avervi dotato di un corpo così meraviglioso.

Il messaggio universale dell'India

L'India, fin dall'antichità, fu maestra del mondo intero in campo spirituale. Diede al mondo il glorioso messaggio universale: “Fate che i popoli di tutto il mondo siano felici”.

Gli Indiani oggi hanno dimenticato questo antico messaggio e non hanno riconosciuto la propria divinità interiore. Gli antichi saggi sapevano quale potere ci fosse nell'essere umano grazie alla presenza divina in lui presente. Irradiavano luce come conseguenza del loro potere yogico. Tutto quanto viene da Dio. Il potere di Dio è infinito e indescrivibile.

La gente dovrebbe pregare per ricevere la benedizione della Grazia divina e non preoccuparsi di quello che l'attende nel nuovo anno. Con la Grazia di Dio si può dominare ogni situazione. La gente parla del dolore causato dai nove pianeti; in realtà, essa è tormentata soltanto da due pianeti: l'egoismo e la possessività (ahamkaara e mamakaara). Per liberarsi da questi due, tutto ciò di cui l'uomo ha bisogno è la Grazia divina.

Quest'anno i giovani dovrebbero prender parte ad attività sacre. Cercate di risolvere i problemi sociali, coltivate l'unità, rinunciate all'orgoglio e all'ostentazione. Abbiate il coraggio di affrontare ogni situazione, quel coraggio che si basa sulla fede in Dio.

Lottate strenuamente per il benessere di tutti i popoli di ogni Paese. L'umanità è una sola, indipendentemente dalla razza, dal credo o dal colore. Dedicate quest'anno allo sviluppo di una visione universale.

La Madre Divina

Questa è la lezione che Ramakrishna Paramahamsa insegnò verso la fine della sua vita, quando soffriva di cancro. Egli non era in grado di assumere cibo. Fu in quel periodo che si recò da lui Swami Vivekananda e gli chiese perchè non pregasse la Madre Divina affinchè Ella gli rendesse possibile prendere del cibo.

Ramakrishna Paramahamsa rispose: “Ho chiesto alla Madre ed Ella mi ha dato la Sua risposta”. “Dal momento che prendo cibo da così tante bocche - Ella ha detto - ha forse importanza se non mangio dalla tua bocca?” Ramakrishna si vergognò nell'udire quella risposta. La lezione che imparò fu che tutti i corpi appartengono alla Madre Divina.

Realizzazione di Dio

Nella Gita, Krishna dice che il Divino, come Vaiswanara, entra in tutti i corpi e aiuta a digerire ogni tipo di cibo. Solo Dio può svolgere questo genere di funzione. Qualunque sia il tipo di cibo che voi mangiate, esso viene digerito, convertito in sangue e poi entra in circolo, raggiungendo tutte le parti del corpo. Solo il potere di Dio può fare ciò. Sviluppate la fede in questa verità: ben presto sperimenterete la beatitudine della realizzazione di Dio. L'esperienza avverrà solo se agirete in modo appropriato. Non agendo tuttavia in modo giusto, la gente incolpa Dio dei suoi problemi. Dio è del tutto privo di colpa. Nelle vostre azioni si riflettono solo i vostri errori. Non ci sono pecche in Dio e nessuno è in grado di biasimarLo.

La realizzazione di Dio non è un processo legato al tempo.

Una persona andò da Ramana Maharishi e gli chiese per quanto tempo dovesse sedere in meditazione. Maharishi disse che avrebbe dovuto meditare “finchè non si fosse più reso conto di essere in meditazione”. Allo stesso modo, l'amore per Dio dovrebbe diventare un atto spontaneo. Con tale amore, si potrà affrontare ogni situazione della vita con quella fiducia che deriva dalla consapevolezza che il Divino è insito in ognuno.

Il dovere dei giovani

Non preoccupatevi delle predizioni fatte per quest'anno dagli almanacchi. Se avete fiducia in Dio, potete vincere tutte le difficoltà. I giovani, in particolare, dovrebbero coltivare questa fiducia. E' un peccato che oggi la gioventù indiana manchi di amore per la madrepatria. Diventare topi di biblioteca non è istruzione: è più importante mettere in pratica almeno una frazione di ciò che si è imparato.

Pensate a Dio, amate Dio, rendetevi conto che non c'è amico più sincero. Fondete il vostro amore nel Suo Amore.

(Swami ha concluso il Discorso con il bhajan: Prema muditha manase Kaho: Rama, Rama, Ram!)

Prasanthi Nilayam, Purnachandra Auditorium, 1° Aprile 1995.

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