SathyaSaiWiki - Italia

Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Strumenti Utente

Strumenti Sito


discorsi:1997:19970423

19970423 - 23 aprile

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Il Nâmasmarana concede pace e beatitudine

I suoni divini sono di grande elevazione

La devozione si manifesta in nove forme: l’ascolto delle storie e della gloria di Dio, il canto delle Sue lodi, la contemplazione del Signore, il servizio ai Suoi Piedi di Loto, l’atteggiamento di profondo rispetto verso tutte le forme di vita, l’adorazione rituale di Dio, l’atteggiamento di servo dedito e fedele verso di Lui, il sentimento d’amicizia con Dio e la completa resa a Lui.

Incarnazioni dell’Amore Divino!
Voi udite con le orecchie e meditate sul suono che udite, cantate e meditate contemporaneamente sul canto accogliendo festosamente il Signore nel cuore con gratitudine. Oltre a ciò, fate servizio e aumentate l’amicizia con Dio. Tramite questa amicizia vera, Lo raggiungete. L’amore è uno; soltanto i corpi sono diversi. Nutrite questo tipo d’amore per Dio e abbiate amicizia permanente con Lui.

Il potere del suono

Il suono pervade tutto l’universo; è Brahman in forma di suono. L’universo intero emerse dal suono. Ci sono molti tipi di suono; ci sono suoni buoni e cattivi. Il suono è causa di felicità, sofferenza, coraggio e paura. Quindi non ignoratelo. Tra tutti i suoni, quelli divini sono i più nobili, estremamente edificanti, pieni di buoni auspici e qualità positive. Tutti possono godere dei suoni buoni e condividerli.
I suoni sono di quattro tipi: il primo è il silenzio o suono senza parole, il secondo è il suono benefico, il terzo è quello che spaventa, il quarto è il suono della pace. Oltre a questi, c’è il Suono Divino che eleva al massimo, mentre i suoni sacrileghi causano la perversione della mente.
I suoni hanno il potere di cambiare la persona. Ecco un breve esempio: l’insegnante di un villaggio, facendo lezione in mezzo ai bambini, disse: “Miei cari, l’uomo ha la capacità di raggiungere Dio al contrario degli animali che mangiano, bevono e dormono soltanto. Gli esseri umani sono unici, sono elevati e nobili. La beatitudine, la pace e la liberazione sono la meta della vita umana. Ma la beatitudine e la pace non si possono ottenere con mezzi terreni. La felicità vera e permanente si può ottenere soltanto per mezzo della contemplazione di Dio. La vera istruzione è quella che dà la conoscenza chiamata vidya, termine formato da vid e ya. Vid significa ‘conoscenza’ e ya indica ‘ciò che ha la caratteristica di donare’. Che cos’è, quindi, l’istruzione? L’istruzione è ciò che dona la conoscenza di Dio. L’uomo dovrebbe educarsi a fare l’esperienza dell’Âtma (Âtmasâkshâtkâra).”
L’insegnante raccontò poi la storia di Prahlâda che ottenne Âtmasâkshâtkâra. Suo padre Hiranyakashipu odiava Dio. Un giorno, chiese a Prahlâda che cosa avesse imparato dai precettori e la risposta fu: “Ho imparato un grande segreto: il mantra ‘Om Namo Nârâyanâya’ (detto Ashtâkshari Mantra, ovvero “dalle otto sillabe”). Il padre, allora, lo rimproverò definendolo uno sciocco, un pazzo. Poi andò dai precettori e disse loro che non dovevano rovinarlo insegnandogli tali mantra, ma soltanto ciò che si trova sui libri. Comunque, grazie alla ripetizione di questo mantra, Prahlâda ottenne Âtmasâkshâtkâra a. I suoni divini hanno un effetto sublime sull’uomo.

La Liberazione è beatitudine eterna

Mentre l’insegnante raccontava questa storia, arrivò un ispettore scolastico. Questi disse al docente di non ammaestrare gli studenti raccontando storie di questo tipo e di insegnare loro soltanto ciò che si trovava nei libri di testo. L’insegnante allora rispose: “Signore, le parole pronunciate hanno un effetto molto positivo sugli studenti; in effetti il suono è responsabile dei sentimenti di felicità, dolore, collera ecc.”, e, per dimostrare ciò che aveva detto, ordinò a un bimbetto di alzarsi e dire all’ispettore di uscire dall’aula immediatamente. L’ispettore si arrabbiò molto, per cui l’insegnante disse: “Vede com’è arrabbiato? Nessuno l’ha colpita o percossa: lei si è arrabbiato soltanto per aver udito una frase.”

Cantare il Nome Divino è sommamente benefico

Ripetete il Nome Divino; quel suono vi darà dei benefìci sacri. Anticamente, nelle strade non c’erano luci elettriche; c’erano lampade a olio. A Kâshi, un devoto aveva l’incarico di accenderle e soleva ripetere il Nome di Dio mentre ripuliva il tubo di vetro della lampada.

(Swami canta):

Jânakî Jîvana Râm; Karunga Tumhâre Kâm
“O Râma, anima di Jânakî; io farò soltanto il Tuo lavoro.”

Le lampade che accendeva brillavano intensamente, mentre quelle di altre strade emanavano una luce fioca. Questo dimostra che il Nome di Dio ha il potere enorme di purificare e illuminare. Non pregate per ottenere le cose del mondo: pregate per la ricchezza spirituale. Le persone pregano per il lavoro, la promozione, i figli, la salute ecc. Pregate invece per la beatitudine eterna. Questa beatitudine è Dio, è collegata al cuore, è imperitura, piena di fulgida gloria. La felicità che riguarda la mente è temporanea ed effimera; la Liberazione è Ânanda eterna.
Una volta Shankarâcârya andò a Kâshi con i suoi discepoli. Là, una persona sedeva sulla riva del Gange sotto un albero e ripeteva le regole della grammatica: “Dukruñ Karane, Dukruñ Karane,”
Shankara gli chiese: “Che cosa stai ripetendo?”
La persona pronunciò di nuovo le parole.
Shankara chiese ancora: “Perché le ripeti?”
“Per diventare un pandit”, fu la risposta.
“Perché vuoi diventare un pandit?”
“Per servire il re e ottenere ricchezza, posizione e protezione”, rispose l’altro.
Shankara disse: “O sciocco! Ripeti il Nome di Dio! Le regole di grammatica non ti proteggeranno quando la fine sarà prossima. Nessuno, eccetto Dio, può proteggerti. Questo mondo è passeggero e pieno di difficoltà: come puoi ottenere la beatitudine qui? Cerca protezione soltanto nel Nome di Dio.”
In questo Kali Yuga, continuate a ripetere il Nome di Dio senza interruzione e la pianticella della vita diventerà un albero grande e darà molti frutti. Dio è più grande del grandissimo e più sottile del sottilissimo.

Il potere supremo della devozione

Le vibrazioni che scaturiscono dalla ripetizione del Nome di Dio compenetrano le vostre onde mentali e i pensieri puri portano alla liberazione. La mente è come una scimmia pazza, il corpo è una bolla nell’acqua. La beatitudine di Chi abita il corpo è importante, non il corpo. La liberazione si può ottenere soltanto per mezzo della grazia di Dio. Ripetete il Nome di Dio, non sprecate tempo, non sprecate la vita: lo spreco di tempo è spreco di vita. Non sciupate il tempo, l’energia e il potere in cose sbagliate. Sperimentate la beatitudine e aiutate gli altri a sperimentarla.
Due fratelli, Shânti Deva e Jñâna Deva, stavano attraversando una foresta. Shânti Deva era l’incarnazione della devozione e Jñâna Deva quella della conoscenza. Essi ebbero sete e si avvicinarono a un pozzo profondo da cui non era possibile attingere l’acqua. Jñâna Deva si guardò intorno ed ebbe la visione dell’unità di tutte le cose: tutto era Dio e nient’altro che Dio. Egli si trasformò in un uccello, volò in fondo al pozzo e si dissetò. Shânti Deva sedette accanto al pozzo e ripeté il Nome di Dio, al che l’acqua sali fino a lui. Egli non ebbe bisogno di cambiare forma. Soltanto un devoto può dimenticare se stesso, ripetere il Nome di Dio e ottenere la Sua grazia.
Un magnete attrae il ferro, non l’oro, l’argento o altri metalli. Dio è il magnete e i devoti sono il ferro. Le altre persone possono essere grandi scienziati, medici, filosofi, studiosi, intellettuali, politici ecc., ma sono metalli preziosi come l’oro e l’argento: il magnete non li attira. Dio attrae soltanto i devoti che sono come il ferro, ma questi possono coprirsi della ruggine e della polvere del desiderio per le cose del mondo. Se eliminate la ruggine e la polvere, Dio vi farà riposare nella Liberazione. Se avete della polvere, Egli vi darà delle prove; i desideri terreni sono la polvere e questa è la causa della ruggine che fa perdere al ferro le caratteristiche e la forza. Voi dovete purificare il cuore facendo il Nâmasmarana ogni giorno.
La visione di Dio (darshan) vi libera di tutti i peccati, il tocco (sparshan) vi libera dagli effetti delle azioni passate, il colloquio (sambhâshan) elimina tutti i dispiaceri e, con la grazia di Dio, il cuore diventa puro. Molti vengono qui da luoghi lontani per amore spendendo molto denaro. Colmate il cuore d’amore: questo beneficherà non solo voi, ma anche i vostri amici e le persone che avete intorno. Nel mondo non c’è pace (peace), ci sono soltanto pezzi (pieces); solamente la contemplazione di Dio vi darà pace e protezione. Continuate a ripetere il Nome di Dio. Il suono si diffonde in ogni dove; dal Nâmasmarana proviene un suono buono che benefica tutti. Quando cantate i bhajan, unendo shruti o tono, laya o ritmo e tala o battito (delle mani), il suono così prodotto spande effetti benefici. L’armonium è la mente, laya le parole e tala l’azione. Quando la mente (i pensieri), le parole e le azioni sono concordi, otteniamo l’appagamento.

Bhagavân ha terminato il Discorso con il bhajan “Hari Bhajan Binâ Sukha Shânti Nahin.”

Whitefield, 23 aprile 1997
Sai Shruti

(da “Sanâtana Sârathi”, agosto 2018)

discorsi/1997/19970423.txt · Ultima modifica: 2018/10/07 11:54 da sathyamax