SathyaSaiWiki - Italia

Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Strumenti Utente

Strumenti Sito


discorsi:1997:19971011

19971011 - 11 ottobre

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Il segreto della felicitá

Fin dai tempi antichi, l’India ha trasmesso al mondo il suo messaggio di pace e prosperità attraverso la propria aderenza alla spiritualità. La sua gente ha sempre pregato per il benessere di tutte le nazioni. La grandezza della cultura indiana può essere apprezzata solo da coloro che hanno sperimentato la sua magnificenza. Si tratta di una cultura che è sopravvissuta alle vicissitudine storiche ed ha retto alla prova del tempo.

Il Sanâtana Dharma, cioè la filosofia perenne della vita, ne riflette tutta la saggezza. La Rettitudine è la manifestazione esterna di questa filosofia ed è il fondamento della vita umana. Quando la Rettitudine governa la vita umana, ideali quali l’eguaglianza, la fraternità e la libertà trovano realizzazione.

Doveri e diritti

Conflitti e discordie nel mondo cesseranno quando gli uomini impareranno a esercitare il controllo sui sensi. Gli abitanti dell’India, oggi, ignorano le profonde verità della cultura indiana: questo avviene perché essi, perseguendo il proprio interesse personale ed essendo governati dall’egoismo, dimenticano la Divinità insita in loro. Bisognerebbe adeguatamente assecondare la naturale tendenza dell’uomo a essere gentile e rispettoso verso gli altri. Oggi gli uomini, però, non agiscono in tale senso.

L’uomo e la natura

Fondamentalmente, non c’è conflitto fra l’uomo e la natura. L’uomo ha il diritto di godere dei prodotti della natura esattamente come lo ha il bambino di suggere il latte materno o l’ape il nettare del fiore. La creazione è più grande del genere umano e l’uomo ha il privilegio di poterne carpire i segreti. Egli dovrebbe anche cercare di comprendere il rapporto esistente fra il creato e il Creatore.

Il corpo umano è composto di organi diversi, come gli occhi, il naso, le mani, le gambe, ecc. Gli esseri umani sono le membra della società, le società umane lo sono dell’umanità, l’umanità lo è della natura, la natura lo è del Sé cosmico. Se si prende in considerazione questa concatenazione, sarà possibile notare che l’uomo è collegato alla Suprema Incarnazione della Beatitudine. Perché, tuttavia, questa Beatitudine sfugge all’uomo? Perché egli non ha scoperto il Divino in se stesso.

L’uomo considera la natura come una creazione della Provvidenza volta interamente a proprio vantaggio. Questo però è un errore. La natura esiste affinché l’uomo possa usufruirne, ma entro certi limiti.

Oggi gli scienziati esplorano i poteri della natura con l’intento di sfruttarli senza riserve e averne pieno controllo per usarli in modo incondizionato. Questa è la causa dei molti disastri naturali a cui oggi assistiamo.

L’uso scorretto della natura

Qual è la causa della siccità o delle alluvioni che si verificano sul pianeta? L’uomo cerca di usufruire di ciò che la natura gli offre senza limiti o regole, causando uno squilibrio che conduce a gravi conseguenze. Prendete, ad esempio, un mappamondo. Se gli assestate un colpo in un verso, ne turbate l’equilibrio.

Dovremmo sempre badare che, nell’utilizzo delle risorse naturali, venga mantenuto un giusto equilibrio. L’abuso esercitato in una direzione si ripercuoterà negativamente in un’altra. Nello sfruttamento delle risorse naturali, la gente non si impone delle limitazioni, in nome del diritto di fare ciò che vuole. Non capisco da dove derivi questo “diritto”, in quanto non esiste ciò come diritto. Ciò che la gente ha è, infatti, la “responsabilità”. Solo se si affrontano doverosamente le proprie responsabilità potrà da esse emergere qualche diritto; se invece esse vengono ignorate, che risultati potranno sortirne? Unicamente disordine e mancanza di pace.

Quando cade la pioggia, i canali si riempiono d’acqua; se la pioggia non cadesse, come si potrebbe sperare di avere acqua? Quindi, prima dovete pregare perché piova e in seguito potrete beneficiare dello scorrere dell’acqua nei fiumi. Allo stesso modo, è necessario che prima compiate i vostri doveri per poi garantirvi dei diritti.

Il dovere della gente

Oggi si parla solo di diritti, ma ciò non ha alcun senso. Pensate un momento al modo in cui la gente trascorre la giornata: da quando si sveglia fino a quando torna a coricarsi, ognuno è angustiato da qualche preoccupazione. Il tempo è sacro e le azioni lo sono ancora di più. Il dovere è estremamente sacro. Compiere qualcosa tanto per agire non è sufficiente: nel compimento di ogni dovere bisogna cercare di ottenere la perfezione fino all’ultimo istante della vita.

Come ha osservato il Primo Ministro (il signor Chandrababu Naidu) nel suo discorso, la gente deve compiere ogni azione in modo ideale. Un’esistenza vissuta solo in modo meccanico non rende merito alla propria autentica umanità. La vita umana è immensamente preziosa. Andrebbero osservate tre cose come segno distintivo della vera umanità:

timore del peccato,
amore per Dio,
moralità nella società.

La gente dovrebbe astenersi dal compiere azioni negative. Un detto sanscrito così recita: “Gli uomini desiderano i frutti degli atti meritori, ma non li compiono; non vogliono i frutti delle azioni malvagie, ma commettono tali azioni”. Quando la gente sarà pura nel pensiero, nella parola e nell’azione, ne raccoglierà i frutti.

Fiducia in sé stessi

Da quando si nasce fino a quando si muore, la vita umana è piena di preoccupazioni di ogni genere. Il solo modo per liberarsene è di volgere la mente verso Dio e pensare a Lui ogni istante.

Le persone dovrebbero inoltre sviluppare la fiducia in sé, senza contare che siano gli altri o il governo a fare per esse ciò che possono fare da sole. Dovete fare tutto il possibile per aiutare voi stessi e per godere dei frutti del vostro operato.

La maggioranza delle persone, oggi, non ha né fiducia in sé né la determinazione di compiere ciò che desidera. La gente vuole ottenere risultati immediati senza lo sforzo necessario. Com’è possibile che ciò avvenga? Non è corretto attribuire la responsabilità a Dio o al governo. Indubbiamente Dio può dare il Suo aiuto, ma Egli si aspetta che, prima di cercare il soccorso divino, usiate la forza e i talenti che vi sono stati elargiti. È sbagliato affidarsi a Dio senza aver sfruttato al massimo le capacità che Egli ha donato.

È necessario cercare di purificare l’ambiente in cui si vive. In nessun luogo c’è pace o armonia; i devoti dovrebbero dunque cercare di purificare e santificare l’atmosfera alimentando l’amore e mettendo in pratica i valori umani. Essi, da qualche parte, possono incontrare opposizione e quindi perdersi d’animo; dovrebbero invece superare tali ostacoli. Certe persone dedite alla critica sono come insetti nocivi che possono distruggere cose di estremo valore.

Ignorare chi critica

Coloro che si dedicano ad attività volte al bene non dovrebbero darsi pena se qualcuno li critica, ma proseguire la propria opera seguendo i dettami della coscienza. Anche il Primo Ministro ha parlato di ciò. Quando siete convinti di agire per il bene della gente, perché preoccuparvi delle critiche di persone meschine? È necessario sviluppare fiducia in sé.

Oggi, in India, milioni di persone soffrono per la scarsità di acqua potabile. In qualche misura questo problema è dovuto al comportamento della gente stessa. Fino a che punto la gente agisce nel modo giusto?

Fra gli esseri umani esistono tre tipi di comportamento: quello divino, quello umano e quello animale. Ciò a cui stiamo assistendo è l’incremento del comportamento animale e il declino di quello consono alla qualifica di esseri “umani”. Il motivo di questo stato di cose è dovuto alla crescita illimitata dei desideri e al continuo declino degli ideali. L’egoismo è in aumento, mentre l’altruismo sta scomparendo. L’inganno si diffonde sempre più, mentre la lealtà si va perdendo. Aumenta l’attaccamento al corpo, mentre decresce l’amore per il proprio Paese. Il risultato di tutto ciò, per la gente, è il deterioramento del proprio carattere.

La lezione del passato

Quant’era diverso lo stato di cose nel passato! Allora la gente era lieta di stare in compagnia dei buoni devoti del Signore, accoglieva con gioia nella propria casa i poveri e i bisognosi e amava ascoltare gli inni di lode a Dio. Solo i giorni trascorsi in questo modo venivano considerati giorni sacri. (Swami, a questo proposito, canta una dolce melodia).

Solo vivendo in tale modo virtuoso è possibile redimere la propria vita.

Gli Indiani del passato tenevano la qualità del sacrificio su un alto piedistallo, adoravano la giustizia, consideravano la rettitudine virtù suprema e accoglievano la verità come un amico prezioso. La situazione odierna è invece in antitesi con tutto ciò.

La rinuncia è il vero segreto della felicità. Ognuno, per quanto è possibile, dovrebbe dividere con gli altri il proprio reddito e i propri averi, contribuendo al loro benessere. C’è tanta gente bisognosa e sofferente. È dunque dovere di chi vive in condizioni migliori prestare aiuto a queste persone sfortunate.

Tener fede alla propria parola

Incarnazioni dell’Amore,

oggi avete ascoltato i discorsi di molti governanti. Essi hanno parlato dal profondo del cuore e manifestano il proprio interessamento per il bene della gente. Se le loro parole si tradurranno in azioni concrete, il Paese farà sicuri progressi. È un buon segno che, in un’occasione come questa, dei governanti si siano fatti avanti per dare garanzie di tal sorta. Ciò farà nascere entusiasmo e fiducia fra la gente. Il Primo Ministro, il relatore (dell’Assemblea del Karnataka) e il Ministro dell’Unione (degli stati dell’India) hanno tutti parlato con convinzione ed entusiasmo. Questo dovrebbe imprimersi bene nel cuore della gente. Le promesse dovrebbero trasformarsi in azioni. (Applausi).

L’India, come il resto del mondo, è tormentata da una miriade di problemi. Come rimediarvi? Occorre che avvenga una radicale trasformazione mentale negli uomini. Essi dovrebbero riconoscere il Divino dentro di sé. Quando la gente trasformerà la propria mente e troverà Dio in sé, l’umanità sarà divinizzata.

Un fausto giorno

Incarnazioni dell’Amore,si è chiuso oggi il rito dello yajña che aveva avuto inizio il giorno 5. È la decima giornata di Dasara. È un segno di buon auspicio che il progetto acqua potabile venga trasferito, proprio in questo giorno, al governo dell’Andhra e che il Primo Ministro abbia accettato la responsabilità di sostenere adeguatamente il progetto. Ci sono tanti altri piani sociali che devono essere attuati per il bene della gente.

Tutta la Mia Persona, dalla testa ai piedi, è consacrata al servizio del prossimo. (Applausi).

Desidero fare molte cose a favore della gente, ma non ne voglio parlare. Devono essere i fatti a parlare. (Applausi). Il relatore (dell’Assemblea del Karnataka) ha riferito come il problema dell’acqua potabile fosse serio anche nel suo distretto. Al contrario di qualche altro distretto, nel Kolar non ci sono fiumi. Ognuno dovrebbe prendere la decisione di offrire il proprio contributo per la soluzione di tali problemi. Tutti dovrebbero capire di avere dei doveri verso la società per tutto ciò che le devono. La gente dovrebbe incontrarsi, ovunque ve ne sia necessità, per collaborare alla soluzione dei reciproci problemi.

Mobilitare i giovani

Ci sono molti giovani che, stando a casa propria, sprecano nell’ozio il loro tempo. Bisognerebbe mobilitare la loro energia per una costruttiva opera sociale. Il Primo Ministro ha parlato del progetto dello shramdân, l’offerta del proprio lavoro. Ognuno, nel villaggio, dovrebbe impegnarsi in questa opera, costruendo le strade senza aspettarsi aiuto da altri. Si dovrebbe intraprendere questo tipo di collaborazione volontaria per far fronte, quanto più possibile, alle molte necessità degli abitanti del villaggio. Solo quando è indispensabile si può richiedere l’aiuto di altri.

La promessa di Swami

Sono pronto ad aiutare chiunque di qualsiasi villaggio, stato o comunità. Io non faccio differenze. (Applausi). Che ci crediate o no, posso assicurarvi che per Me conta una sola casta, la Casta dell’Umanità, una sola religione, la Religione dell’Amore e un solo linguaggio, il Linguaggio del Cuore. Non dirò mai “No” a chiunque cerchi il Mio aiuto, qualunque sia la sua casta, la sua religione o il suo credo. (Applausi).

Molti devoti sono qui riuniti. Sono disposto persino a cedere Prashanti Nilayam per venire incontro alle vostre esigenze. (Applausi). Sono pronto a far tutto per il bene della gente. Questo è tutto quanto Mi interessa. Sto lavorando unicamente per render la gente degna della grazia di Dio. Poche persone comprendono questo fatto. Anche quelli che da anni vengono da Me stentano a comprendere questa verità. Non è facile comprendere la verità riguardante le scelte del Divino.

Tutti voi dovreste compiere i vostri compiti con fede in Dio e tutto vi andrà bene. Potrete compiere tutto con facilità. Questo è il sentiero che seguirono gli antichi. A quei tempi non esistevano fazioni o gruppi contrapposti. Tutti agivano all’unisono. I Veda così recitavano: “Lavoriamo assieme, gioiamo assieme, amiamoci l’un l’altro e dividiamo la nostra felicità con tutti”. Questo era il glorioso messaggio del Rig Veda e gli uomini impostavano la loro vita basandosi sull’insegnamento vedico. Oggi, dato che non si seguono più tali insegnamenti, come può la vita umana essere sacra?

Non bisogna spaventarsi di ciò che gli altri dicono o pensano finché si compie ciò che, secondo la propria coscienza, è giusto. Il coraggio dovrebbe accompagnare le azioni positive. Se il vostro cuore è buono non riceverete alcun male.

Offerta d’aiuto

A parte il distretto di Anantapur, spero di far fronte alle necessità di qualche altro distretto. Desidero, a questo proposito, assicurarvi di una cosa: sia in India che in qualunque altro paese non mancheranno le risorse per attuare i progetti sociali. Sono molte le risorse disponibili; manca solo la voglia di impegnarsi in tali progetti.

Quando c’è l’impulso si può raggiungere qualunque obiettivo. Se la gente può andare sulla luna non può anche fare un viaggio nel proprio cuore? Allorché raccolsi l’idea di preparare un progetto per l’acqua potabile, i membri del nostro Trust Mi dissero: “Swami; non ci sono fondi sufficienti nel Trust. Come possiamo impegnarci in questo progetto gigantesco?” Li ho allora rassicurati: “Me ne occuperò Io. Vedrò di fare in modo che questo buon progetto sia attuato”. La cosa si è compiuta senza alcun impedimento.

Molto rimane da fare in India. Come ha detto il relatore dell’Assemblea del Karnataka, l’acqua in tutto il Paese è una necessità primaria. Il Mio obiettivo è che tutta la popolazione possa disporre di acqua potabile pura. Ho deciso che ciò avvenga.

Fin dalla fanciullezza Mi sono impegnato a far avere alla gente, gratuitamente, tre cose di fondamentale importanza: l’istruzione, l’assistenza medica e un genere di prima necessità come l’acqua potabile.

L’istruzione è per la testa, le cure mediche per il cuore e l’acqua pura per il corpo. Questi tre elementi soddisfano le necessità primarie della vita ed è davvero molto gratificante poterli fornire.

Il compito dei governanti

Cercate di impartire l’istruzione gratuita ovunque possiate farlo, di provvedere ai poveri con farmaci, cure mediche e di collaborare fra di voi il più possibile per far arrivare l’acqua potabile dove non c’è.

Nel Rayalsîma la gente soffre per gli effetti nocivi delle fluorosi. Fate sì che, almeno la generazione futura, si salvi da questa malattia. Vi benedico tutti e vi prometto la Mia grazia in tutte le vostre attività benefiche. Desidero che tutte le autorità competenti collaborino alla buona riuscita dei programmi di previdenza sociale. (Applausi).

Il Primo Ministro, che da lungo tempo desiderava venire qui, è fortunato ad essere presente in questa fausta e memorabile circostanza. Sono certo che riuscirà a realizzare bene il suo programma e sono felice che abbia accettato la responsabilità di portare avanti il progetto. Non è un estraneo al problema; infatti, dal punto di vista spirituale, tutti sono uno, sebbene nei nomi e nelle forme possano differire. Accettando, egli ci ha sollevato da una onerosa responsabilità.

Nel futuro è possibile che debba assumerMi nuovi oneri. Sono ben pronto a ciò. Ma non finisce quì. Prometto agli abitanti del Kolar che, nell’immediato futuro, provvederò a soddisfare le loro necessità. (Applausi). Entro il 72° Compleanno saranno soddisfatti i bisogni di acqua potabile della popolazione del Kolar e le persone di ogni villaggio ne saranno adeguatamente rifornite. Anche nel distretto di Anantapur ci sono ancora zone che devono essere rifornite di acqua potabile. Prometto agli abitanti di quella zona che tutto ciò che ancora resta da fare sarà portato a compimento. Nel caso che qualche area non abbia ricevuto assistenza a tal riguardo, se ne verrò informato farò in modo che il lavoro venga eseguito.

Io sono vostro e voi siete Miei. Il nostro rapporto è di natura spirituale. Voi avete il diritto di rivolgervi a Me e Io sono tenuto a rispondere ai vostri desideri. Non abbiate dubbi al riguardo. Vi benedico tutti. (Applausi prolungati).

(La cerimonia ha avuto termine con il canto dell’inno nazionale)

Prashanti Nilayam, Sai Kulvant Hall, 11 ottobre 1997,

da: Mother Sai n° 3/98

discorsi/1997/19971011.txt · Ultima modifica: 2016/02/23 15:42 da 127.0.0.1