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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:1998:19980421

19980421 - 21 aprile

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Uomo, Verità, Amore e Dio

È difficile ottenere
la compagnia dei buoni,
mentre troverete tantissimi malvagi
in tutto il mondo;
abbondano i sassi ,ma le gemme
e i diamanti sono molto rari!

Incarnazioni dell’Amore,

in questo universo ci sono milioni di specie di esseri viventi, ma l’uomo è il più nobile e il più evoluto. I soldi persi possono essere riguadagnati; perso un amico, se ne può trovare un altro. Anche se muore la moglie ci si può risposare e averne un’altra; e anche se si perde un terreno se ne può avere un altro. Una volta perso il corpo, però, non lo si può più riavere. L’uomo non comprende il valore dell’esistenza umana e ne fa cattivo uso.

Dovete comprendere che la notte passata non ritorna; il fiume sfociato nell’oceano non torna indietro; il frutto mangiato non può essere recuperato nella sua forma originaria. L’uomo non è consapevole del proprio valore, eppure ha molte capacità e possibilità.

Il primo dono che l’uomo possiede è l’intelligenza (mati); il secondo è la condizione (sthiti); il terzo è costituito dalla circostanza (paristhiti) e il quarto dal destino (gati). Questi sono i suoi possedimenti (sampatti).

I preziosi possedimenti umani

Tutto ciò che capita all’uomo dipende unicamente dal suo destino.

La mente soggiace alla nostra condotta e forgia il nostro destino.

L’intelligenza dovrebbe essere sana. Tutto il resto dipende dalla condizione e da ciò che si possiede. Quando si conosce questa verità si conosce anche il proprio destino.

Bisogna sforzarsi di mantenere l’equilibrio mentale per agire correttamente.

Supponete che qualcuno abbia in mano un coltello: può tagliare le verdure, cucinare il cibo e mangiarlo per placare la propria fame.

Potrebbe però anche tagliare la gola a qualcuno e ciò avrebbe conseguenze disastrose.

Dovete conoscere il metodo dell’uso appropriato delle cose ed essere consapevoli dei diversi tipi di poteri che vi sono stati elargiti.

La vita umana può essere paragonata a un grande orologio con tre lancette. Esse si muovono in perfetta armonia e determinano la lunghezza della vostra vita. Nonostante possediate questi tre fattori regolatori, non conducete una buona vita.

Trenta giorni fanno un mese e dodici mesi un anno. Dovete sapere come passare ogni giorno nel miglior modo possibile, senza sprecare tempo prezioso. Dovete anche sapere che tutto accade per volontà divina.

Non ci si può aspettare che il Divino agisca secondo i propri pensieri e desideri. Dio è pienamente consapevole dei bisogni della famiglia, della nazione e del mondo intero, ed elargisce i benefici necessari al momento opportuno.

Prendiamo come esempio un dono della natura che potrebbe essere benefico per alcuni e dannoso per altri. Supponiamo che si stia per celebrare un matrimonio e che, per facilitarne lo svolgimento, la famiglia interessata preghi affinché cessi di piovere.

Nello stesso giorno, un vicino che possiede un terreno coltivabile prega affinché la pioggia continui a cadere perché il suolo è arido. Dio è imparziale e non può sottostare ai bisogni particolari di un individuo. Egli valuta i bisogni di tutti e mantiene un equilibrio.

La malattia comune a tutta l’umanità

La gente soffre generalmente di una malattia incurabile. Alcuni ne sono meno colpiti, altri di più, ma tutti ne sono affetti. La differenza sta solo nella gravità. Neppure medici esperti possono curarla: è la malattia dell’ego. Che necessità ha un comune mortale di essere egoista?

Se paragonate voi stessi alla vastità dell’universo, vi accorgerete di non essere che granelli di polvere. Nella carta geografica, l’India è una piccola nazione e il Tamil Nadu è una parte di essa; nel Tamil, Kodaikanal non è che un puntino. Pensate come siete voi! Se analizzate le cose da questo punto di vista, vi accorgerete di avere ben poca importanza. Se pensate a quanto siete gonfi di ego, capirete che si tratta soltanto di pura ignoranza. Se vi identificate con il Divino non rimarrà spazio per l’ego.

Tutti sono divini e voi non siete che uno dei parecchi miliardi di persone al mondo. Se comprendete tale verità, che senso ha l’ego? È per ignoranza che si è egoisti e, a causa di ciò, si devono affrontare innumerevoli problemi.

I pensieri portano all’azione e creano sentimenti che contribuiscono a formare il carattere; esso rende l’uomo degno di essere definito veramente “umano”.

Quindi è necessario avere pensieri sacri e compiere buone azioni per sviluppare il carattere; per arrivare a questo, il primo requisito è il controllo della mente, che è la fonte dei pensieri.

“Pensiero” in sanscrito si dice sankalpa, che significa “che nasce dal cuore”, la sede di Dio (Sam). Il termine Sam è presente anche in Salokya, Samipya, Sarupya, e Sayujya ed è sinonimo di Sat, la Verità immutabile. Quando si avranno buoni pensieri, basati sul Divino, la condizione dell’uomo sarà buona. Sampatti non sta a indicare gli agi materiali, ma consiste nella buona ricerca e nei buoni pensieri. I buoni pensieri, imperniati sulla Verità eterna, vengono dai meriti ottenuti nelle vite precedenti. La stessa vita umana viene conseguita dopo innumerevoli vite come specie inferiori.

Stando così le cose, perché si dovrebbero commettere atti peccaminosi? È la vostra cattiva visione del mondo esterno a indurvi al peccato. Perciò dovreste sviluppare un corretto modo di vedere e considerare il mondo una manifestazione del Divino. Il mondo è l’effetto, Dio la causa.

L’universo intero non è che un fenomeno di causa ed effetto. È da stolti guardare soltanto le apparenze del mondo, considerandolo materia inerte; dovete invece scorgere la Realtà che sta dietro l’intera creazione.

Se guarderete con occhi divini tutto vi apparirà divino.

Vedete che Anil Kumar porta gli occhiali.

Sebbene essi possano sembrare un ostacolo alla sua vista, in realtà lo aiutano a vedere con più chiarezza.

Allo stesso modo, se mettete gli occhiali dell’amore vedrete il Divino in ogni cosa, nonostante essi possano apparirvi come ostacoli. Il principio primo della vita è l’Amore, senza il quale non potrebbe esistere amore fra madre e figlio, marito e moglie e fra amici. L’amore innalza l’individuo dal livello umano a quello divino.

Oggi l’uomo limita il suo amore riservandolo ai parenti e ai propri beni, mentre esso andrebbe esteso a tutti gli esseri umani.

Se l’amore è l’unico occupante della sedia del cuore, non potrà esserci posto per la gelosia, l’odio e altri sentimenti malvagi.

La ninnananna della regina Madalasa

La grande regina Madalasa era solita cantare ai suoi figli una ninnananna che li ispirava a realizzare l’Atma, loro intima Realtà, e a eliminare l’attaccamento al corpo.

Ella cominciò a insegnar loro la Saggezza dello Spirito Supremo fin da quando erano in culla.

Quando poi ebbero l’età giusta mandò tre dei suoi quattro figli nella foresta a imparare le Scritture. Allorché si accingeva a inviarvi anche il quarto, il re suo marito intervenne per impedirlo, affermando che, se ciò fosse avvenuto, non ci sarebbero stati eredi al trono.

Ella rispose che stava solo insegnando loro il Principio dello Spirito Supremo che si basa sull’Omkara, il canto del Suono primigenio, per renderli consapevoli della sua grandezza, riconosciuta dai popoli di tutti i sette mondi. Disse inoltre che non cantava loro le ninnenanne terrene, che non sono spiritualmente costruttive, ma la Verità relativa al Divino, che è positiva.

Armonia di pensiero, parola e azione

Dovete aderire al Principio Divino anche mentre svolgete le vostre attività quotidiane. Nonostante siano trascorsi centinaia di milioni d’anni, l’uomo non è ancora riuscito a comprendere la sua realtà. In che modo può realizzare la sua divinità? Sviluppando qualità umane diventa facile realizzarla.

Si legge nei Veda: “Di’ la Verità e agisci rettamente!”, ma la gente odierna sopprime la Verità e ignora la Rettitudine. La pace e l’amore sono ridotti ai minimi termini.

Affinché il mondo prosperi e l’umanità ne tragga beneficio, la Verità, la Rettitudine, la Pace e l’Amore devono essere messi in pratica contemporaneamente.

Se analizzate il funzionamento delle luci che ci sono qui, vi renderete conto che l’energia elettrica passa attraverso il filo e illumina la lampadina;. La Verità è la corrente, la Rettitudine il filo e la Pace la lampadina; quando la corrente passa nella lampadina, essa risplende luminosa. Questa luce è l’Amore. Vedrete che le componenti dell’Amore sono la Verità, la Rettitudine e la Pace assieme.

Nell’antichità, prima di mangiare, si recitava: “Annam Brahma (il cibo è Dio), Raso Visnu (l’acqua è Dio), Sakti Isvara (l’energia è Dio)”. C’era l’abitudine di offrire preghiere poiché si concepivano il cibo, l’acqua e l’energia come le tre manifestazioni di Dio: Brahma, Visnu e Isvara.

La parte grossolana del cibo va a nutrire il corpo, la parte sottile nutre la mente e una parte ancora più sottile nutre il potere del linguaggio.

Quindi, il corpo, la mente e il linguaggio sono alimentati dal cibo. Essi si combinano per creare la totalità della personalità umana.

“L’armonia di pensiero, parola e azione fa dell’uomo una grande anima;
la disarmonia fra di essi
fa dell’uomo un malvagio”.

Nel malvagio, l’energia della Verità è assente, perciò essa non risplenderà. Se c’è armonia, non mancherà la corrente. Potete avere un unico interruttore principale in casa, che controlla tutti gli altri; se non funziona, tutte le luci resteranno spente.

Nel corpo, l’interruttore principale è il cuore: avendo l’amore nel cuore, tutti i pensieri, le parole e le azioni risplenderanno della sua essenza. Riempite quindi il vostro cuore di amore e dividetelo con gli altri.

Quando riempirete il recipiente del cuore con la verità e la rettitudine, tutte le membra del corpo e gli organi di senso, che fungono da rubinetti, emetteranno la stessa acqua di verità e rettitudine.

L’amore è privo di ego e l’ego è mancanza d’amore; l’amore dona e perdona, l’ego prende e dimentica. Quando l’amore sarà l’essenza di ogni vostro gesto, tutto diverrà perfetto.

Incarnazioni d’Amore,

alimentate l’amore nell’interruttore principale del cuore: questa è la vera disciplina spirituale. Il potere dell’amore è in grado di raggiungere qualunque cosa; l’amore è il fondamento imprescindibile del sentiero spirituale. Le altre discipline spirituali, la meditazione, la recita dei Nomi del Signore, ecc., sono tutte valide, ma, se non c’è l’amore, diventano del tutto inutili.

Che cos’è la meditazione? È ciò che serve in ogni nostra azione: camminare, parlare, scrivere, leggere e perfino dormire. In ogni cosa occorre la concentrazione. La vita è una gara e per essa vale il detto: “Chi va piano va sano e va lontano”. Ciò si addice perfettamente alla gara della vita. La fretta crea spreco e lo spreco genera ansia. Pertanto dovreste procedere con calma e costanza, senza indugiare né esitare.

Qualunque cosa facciate, anche il parlare con qualcuno, consideratela come un lavoro per Dio.

Solo se agirete in questo modo potrete ottenere la pace.

La conoscenza è, in verità,
migliore della pratica;
migliore della conoscenza
è la meditazione;
migliore della meditazione
è la rinuncia ai frutti dell’azione;
dalla rinuncia viene
immediatamente la pace.

Il Signore Krsna dice nella Gita che la rinuncia ai frutti dell’azione è superiore perfino alla conoscenza e alla meditazione. Da questo tipo di sacrificio scaturisce una pace immediata.

La gente parla di yoga. Patanjali ha definito lo yoga “Il controllo della mente e dei sensi”.

Per sua stessa natura, l’acqua tende a scendere, mentre il fuoco sale verso l’alto. I desideri materialistici sono paragonabili all’acqua e vi tirano giù; essi sono negativi.

La vera saggezza è quella del Sé, che è come il fuoco. Se comprenderete questa verità non inseguirete i desideri terreni. Il corpo vi è stato dato per compiere l’azione e realizzare Dio; non potrete ottenere alcun beneficio sottoponendo il corpo a penitenze quali il digiuno, ecc. Il corpo deve essere mantenuto in buona salute se volete realizzare il Divino.

La pratica spirituale che dovete attuare è la coerenza fra pensiero, parola e azione; se farete ciò con l’amore nel cuore, questa sarà una disciplina sufficiente. Ogni vostra azione sia un’offerta e una gioia per il Signore. Non esiste una forma di adorazione più elevata che compiere il proprio dovere con amore e come offerta a Dio. Dio è immenso, infinito: non circoscriveteLo entro una piccola cornice. Ampliate il vostro modo di vedere ed espandete il vostro amore al mondo intero. Cercate di arrivare a comprendere che tutti gli esseri sono divini: allora capirete che tutti sono uno.

Continuate ad aggiungere “io” a “tu” e avrete “noi”; poi addizionate “noi” a “noi” e otterrete “tutti siamo uno”. Tutti sono figli di Dio; questo significa “fratellanza degli uomini” e “paternità di Dio”.

Nella Bhagavad Gita si afferma: “Tutti gli esseri sono scintille del Mio eterno Sé”.

Tutti gli esseri sono perciò eterni, tutti sono manifestazioni del Divino.

Le forme sono molteplici, ma lo Spirito è uno. Dovete sviluppare il Principio dell’Amore. Dio è Trigunarahita, “non vincolato dai tre guna” (attributi).

Perché attribuire qualità a Dio? L’Amore è la natura sostanziale del Divino, non un attributo. Infondete l’amore nelle parole, nei sentimenti e nelle azioni.

Se tutti mettessero in pratica l’amore, non ci sarebbe più inquietudine nel mondo e l’odio svanirebbe.

Baba conclude il Discorso con il bhajan:

“Bhava Bhaya Harana Vandita Carana”

Kodaikanal, 21 aprile 1998,

Sai Sruti

(Trad. da sanathana sarathi, 8/98)

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