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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:2001:20010831

20010831 - 31 agosto

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

FELICITÀ È UNIONE CON DIO

In questo fausto giorno di Onam, vi benedico e vi elargisco piena grazia.
(Swami pronuncia quest’augurio in malayâlam, la lingua del Kerala – N.d.T.).

“Che felicità ottenne il demone Somaka rubando i Veda e scagliando ingiurie contro Dio?
Quale fu il fato di Râvana, dalle dieci teste, che rapì la consorte di Râma?
Che cosa portò con sé Duryodhana, che rifiutò persino di dare ai Pândava tanta terra
quanta quella occupata dalla punta di uno spillo?
Che cosa accadde infine al malvagio Kamsa che indugiò nell’atroce atto di sterminare dei neonati?
Lo stesso fato avranno i malvagi, oggi. Se non oggi, sicuramente domani;
essi sono, infatti, destinati a incorrere nella loro distruzione.
O uomo! Non intrattenere eccessivi desideri e ambizioni.
È meglio che tu conduca una vita morigerata.”

“La Verità è Dio.
La Verità soltanto è merito.
Non esiste felicità più grande della Verità.”

La Verità è onnipervadente

Incarnazioni del Divino Amore!
Il mondo intero è permeato dalla Verità; la Verità pervade tutto. Ogni tipo di ricchezza, agiatezza, comodità, denaro, oro, proprietà, perfino automezzi, è fondato sulla Verità. Privo di Verità, il mondo non può esistere. Oggi l’uomo deve sopportare innumerevoli avversità poiché ha dimenticato la Verità. Essa è molto preziosa, non può essere celata né modificata.

“La Verità rimane immutata nei tre tempi: passato, presente e futuro.”

Sin dai tempi antichi gli Indiani si attennero strettamente alla Verità. Il Paese poté avere pace e prosperità poiché la sua gente aderiva alla Verità. Infatti, gli Indiani propagarono il messaggio della spiritualità al mondo intero attenendosi alla Verità. Il loro motto era:

Lokâssamastâh sukhino bhavantu
Possano tutti i mondi essere felici.

Tale detto si originò dalla Verità; ma oggi la gente ha dimenticato un ideale così sacro.   “Non c’è Dharma più grande del seguire la Verità.”

La Verità è la vita stessa dell’uomo; non ci sarebbe umanità senza la verità. Tutti i Valori Umani si basano sulla Verità.

Incarnazioni dell’Amore!
La Verità è la più nobile di tutte le virtù. Avrete già sentito la storia del re Satya Harishchandra che sacrificò il suo regno, la moglie e il figlio e lavorò come guardiano in un cimitero per amore della Verità.

“La creazione emerge dalla Verità e si riassorbe nella Verità.
C’è luogo in quest’universo dove non esista la Verità?
No! È pura e immacolata Verità.”

Incarnazioni dell’Amore!
“Verità” può risuonare come una semplice parola, ma è invece molto importante comprenderla. Nella Verità è contenuto tutto ciò che è. L’universo intero dipende dalla Verità. Se perdiamo la Verità, vale a dire le basi, che cosa resta della nostra vita? Non c’è luogo alcuno in cui non esista la Verità; essa pervade tutto.

La vita di verità dell’imperatore Bali

Incarnazioni del Divino Amore!
L’imperatore Bali basava tutte le sue azioni sulla Verità, e svolgeva i suoi doveri di re considerando i sudditi come propri figli. Era molto generoso e compassionevole, era l’incarnazione dell’Amore e irradiava da sé Verità come un sole. Il fatto che il suo regno fosse situato nello Stato del Kerala, è il motivo della prosperità e felicità della gente di questa terra.
Con la sua immensa forza egli conquistò i semidei e sulle rive del fiume Narmadâ eseguì un rito sacrificale, detto Vishvajit Yajña, in commemorazione di quella vittoria.
Il Signore, a quell’epoca, s’incarnò come Vâmana. Egli nacque come figlio della santa coppia Kashyapa e Aditi, che viveva in un romitaggio conosciuto con il nome di “Siddhâshrama”. Vâmana, che era ancora un fanciullo, si recò al luogo dove Bali stava eseguendo il rituale sacro. Il ragazzo risplendeva radioso, e tutti rimanevano incantati dalla sua straordinaria bellezza; infatti, Vâmana era la personificazione dell’attrazione magnetica.

La lezione di Ratnamâlâ

Ratnamâlâ, figlia di Bali, lo vide e pensò: “Quanto splendore! Com’è radioso questo bambino! Se avessi un figlio così, che donna fortunata sarei! Lo proteggerei, lo cullerei, lo allatterei e giocherei con lui; ma purtroppo non ho avuto un figlio così.” Si sentì quindi sconsolata. Vâmana, posando il piede sulla testa di Bali, aveva spinto l’imperatore nel Pâtâla, il mondo inferiore. Ratnamâlâ, che aveva visto tutta la scena, disse: “Oh! Come ho potuto desiderare che un ragazzo così malvagio fosse mio figlio? No! Piuttosto gli darei del latte avvelenato e lo ucciderei.” Essendo Vâmana onnisciente, sapeva bene che cosa passava nella mente di Ratnamâlâ e pronunciò: “Tathâstu” (Che così sia!).

“Con mani, piedi, occhi, teste, bocche e orecchie
che pervadono ogni dove, Egli permea l’intero universo.”

Poiché Dio è onnipresente e nulla sfugge alla Sua attenzione, Egli costantemente pronuncia la Sua benedizione su tutti, indipendentemente dai sentimenti o dalle intenzioni che si possono intrattenere. Ecco perché la nostra mente deve essere sempre colma di buoni pensieri. Non esiste luogo in cui Dio non sia presente; Egli è ovunque.
Nulla può essere celato a Dio. Vâmana disse allora a Ratnamâlâ: “Madre, dapprima desideravi allattarmi al tuo petto; ma poi, per attaccamento al corpo, e poiché ho spinto col piede tuo padre nel Pâtâla, la collera è cresciuta in te. Hai pensato, perciò, di allattarmi col veleno e d’uccidermi. Tu nascerai, quindi, nell’era Dvâpara con il nome di Pûtanâ e mi allatterai con latte avvelenato, ma tu stessa morirai.”

Buoni pensieri e intendimenti

È essenziale che tutti abbiano costantemente buoni pensieri; qualsiasi pensiero venga formulato, anche se inconsapevolmente, Dio pronuncia incessantemente la Sua benedizione d’esaudimento: “Che così sia.” Ignorando questa realtà, l’uomo si riempie la mente di numerose forme pensiero negative. Dovete invece pensare sempre cose buone.

“Non vedete il male, vedete il bene;
non ascoltate il male, ascoltate il bene;
non pensate al male, pensate il bene;
non parlate del male, parlate del bene;
non fate il male, fate il bene.
Questa è la via che conduce a Dio.”

Se i vostri pensieri sono puri e contemplate cose sacre, sarete benedetti con la purezza; voi invece vi riempite la mente e trascorrete il vostro tempo in attività malvagie e quindi conseguite soltanto risultati negativi; quando, però, ne subite le conseguenze e soffrite, siete infelici. Ecco la lezione insegnata da Ratnamâlâ: non appena ogni pensiero viene emanato dalla mente, se ne determinano le conseguenze. Tale fu il suo destino.
Quando siete colpiti da infelicità e sofferenza, biasimate Dio non comprendendo che le vostre angosce sono la conseguenza dei vostri stessi pensieri. Ecco perché dovete avere pensieri buoni e frequentare buone compagnie. Se vi associate a compagnie buone, in voi sorgeranno buoni sentimenti. Pertanto Ratnamâlâ insegnò che dovete coltivare la compagnia dei buoni e dei virtuosi.
L’imperatore Bali era molto generoso e, durante la cerimonia del sacrificio, donava tutto in carità. Per mantenere la sua promessa, egli sacrificò ogni cosa. Il giovane Vâmana gli chiese tre passi di terra in dono ed egli Glieli promise, senza un attimo di esitazione. Il suo precettore Shukrâchârya tentò, tuttavia, di dissuaderlo. Egli avvertì Bali: “Quella davanti a te non è una persona ordinaria. Ha grandi poteri; è la forma manifesta di Vishnu Stesso. Una volta fattaGli una promessa, non puoi trasgredire. Non fare, quindi, delle promesse affrettate.” Bali replicò al suo guru che non esisteva peccato più grande che ritirare la parola data e, nonostante l’ordine specifico del suo precettore, mantenne la promessa fatta a Vâmana.

La natura sincera di Bali

Bali era disposto a subire qualsiasi sofferenza pur di sostenere la Verità. Così il Signore Vishnu lo spinse con il Suo piede nel mondo inferiore e gli donò ogni comodità per vivere. Che cosa significa Pâtâla, la regione inferiore? Senza rinascita, e, infatti, Bali ottenne vita eterna.
Quel giorno Bali pregò Vâmana di concedergli una grazia: “Swami! Come oggi sei venuto nel nostro Paese, il Kerala, e mi hai parlato, così ogni anno devi farvi ritorno e proteggere la gente di questo Paese.” Ecco perché la gente del Kerala è felice di celebrare la ricorrenza simbolica dell’arrivo di Vâmana, denominando questa festività Onam.” L’imperatore Bali era un uomo straordinariamente virtuoso. Sebbene nato in una famiglia di demoni, era colmo di sentimenti divini. È grazie ai grandi meriti che Bali aveva accumulato nelle vite precedenti che oggi la gente del Kerala può celebrare quest’importante festività e avere tanti benefici.
Onam non significa soltanto preparare creme dolci, piatti prelibati e mangiare a sazietà; dovete rivivere l’esperienza dell’incontro fra Bali e Vâmana. Oggi Vâmana si manifesta ed è presente nella terra del Kerala; questa ricorrenza deve essere celebrata con gaiezza e gioia, pensando che Vâmana sia l’incarnazione di Dio. Dovete, quindi, condurre una vita all’insegna della moralità, della spiritualità e del Dharma, la Rettitudine.

“Dite la verità: questa è moralità.
Parlate in modo amabile: questo è Dharma.
Non dite la verità in modo sgradevole: questa è spiritualità.”

Questi tre valori: Moralità, Dharma e Spiritualità dipendono dalla Verità. Seguendo il sentiero della Verità e senza scostarvi da una vita spirituale, dovete lavorare per il benessere del mondo intero.
Lo Stato del Kerala ha l’identità politica d’essere comunista; tuttavia, tutti sono molto devoti, e non deviano mai dai propri doveri quotidiani di fare un bagno purificatore, di spalmarsi la cenere sacra sulla fronte, di farsi un segno particolare con la pasta di sandalo e di andare al tempio. L’amore e la devozione dei Keraliti sono impareggiabili, tanto che non trovano riscontro in nessun altro Paese.

Il carattere è la cosa più importante

Il Kerala è uno Stato meraviglioso e la sua gente è colma di attitudini spirituali. Tuttavia, il tempo ha riscosso il suo dazio e il cuore compassionevole della gente è diventato duro. Perché è successo tutto questo? Il vostro stesso atteggiamento ne è responsabile. Il bene e il male di un Paese dipendono dalla condotta degli uomini e delle donne dello stesso. Pertanto se si perde il carattere è come se la vita stessa andasse persa.

“Se si perde denaro, niente è perso;
se si perde la salute, si perde qualcosa;
se si perde il carattere, si perde tutto.”

Il carattere deve essere perciò salvaguardato perché è la cosa più importante. Questo soltanto è il perenne desiderio di Dio. La gente, tuttavia, non riconoscendo tale verità, passa il suo tempo ad acquisire ricchezza e svolgendo attività egoistiche. L’atteggiamento egoistico deve essere sradicato dal cuore dell’uomo.

“Tutti sono uno; siate equanimi con tutti.”

Nel mondo tutta l’umanità è un’unica famiglia. Che siate atei o teisti, ebrei o buddisti, dovete riconoscere che tutti voi fate parte dell’unica razza umana. Voi siete la razza umana; questa è la Verità. È sufficiente che comprendiate questo solo concetto. Mettete da parte i pensieri come: “Io sono ateo”, “Io sono teista.” Dovete invece pensare: “Io sono un essere umano, un essere umano.”

Sviluppate le qualità umane

Dovete sviluppare i Valori Umani; senza questi, siete umani soltanto nella forma, ma non di fatto. L’uomo è colmo di attributi come l’ira, il desiderio, l’avidità, la gelosia e l’ostentazione. Queste sono caratteristiche animali. L’ira è la caratteristica del cane, mentre una mente oscillante è la qualità della scimmia.

“Voi non siete scimmie, voi non siete cani: siete uomini.”

Quando avete un attacco di collera, ricordate a voi stessi continuamente che non siete un cane: “Io non sono un cane: sono un uomo, sono un uomo” e la rabbia se n’andrà. Oggi le qualità umane stanno scomparendo, mentre molti attributi animali sono dominanti negli esseri umani. Questa è una situazione che deve cambiare. Quali sono le qualità umane? La Compassione, l’Amore, la Pazienza, la Tolleranza, la Comprensione: queste sono le qualità che dovete coltivare.

Tutto è riflesso dello stato interiore

Per svariati motivi, Dio compie numerose azioni, ma l’uomo non sa comprenderne il significato. Incapace di capire, egli riflette e proietta su di esse i propri sentimenti. Tutto ciò è unicamente il riflesso dello stato interiore. Sono solo i vostri stessi sentimenti. Voi pensate che quell’uomo sia collerico, ma, di fatto, l’ira non è la sua; è la rabbia insita in voi che si riflette su di lui. Pertanto, i desideri, l’ira, l’avidità, l’attaccamento, la gelosia, l’orgoglio sono unicamente il riflesso di voi stessi, sono le vostre stesse attitudini interiori proiettate sugli altri.
Non c’è niente di sbagliato in Dio. Egli è:

“Puro, immutabile, privo di ogni attributo, costante.”

Attribuire difetti ed errori a Dio è frutto della vostra stessa debolezza, non è altro che il riflesso dei vostri sentimenti interiori.

Controllo dei pensieri

Non è possibile controllare i pensieri. Molti tentano di controllare l’ira o il dolore, ma ciò è un errore. Non cercate di controllarli: fate invece in modo che essi non entrino in voi. Dovete chiudere il vostro cuore e vietare loro l’ingresso. Se tentate di controllarli, una volta entrati essi saranno sempre lì presenti e, prima o poi, salteranno fuori. Il vostro sforzo, invece, deve essere rivolto a prevenire l’ingresso di tali pensieri e sentimenti.
Parecchi combustibili come il petrolio, il carbone, ecc. vengono estratti dalle profondità della terra. Da dove scaturiscono? Per un lungo periodo, essi si sono accumulati in profondità, e ora fanno la loro apparizione all’esterno. Analogamente, le cattive tendenze come il desiderio, la collera, l’odio, l’avidità, ecc. si sono accumulate e celate in voi, e a volte vengono fuori. Dovete invece assicurarvi che non entrino in voi: il mettere in pratica ciò rappresenta i veri Valori Umani.
Non serve controllare l’ira dopo che è entrata in voi. Controllare l’ira è un segno di debolezza; non dovete permetterle di manifestarsi. Infatti, dovete coltivare voi stessi in modo che neppure il minimo sentimento di collera faccia il suo ingresso in voi.

Incarnazioni del Divino Amore!
Ci sono molteplici qualità nell’uomo e non è quindi possibile controllarle tutte. Dovete discriminare e assicurarvi che solo le buone qualità entrino in voi; fatele radicare dentro di voi, condividetele con gli altri e siate d’esempio a tutti coloro che vi circondano: questo è il vero Valore Umano.

L’Amore è molto importante

Innanzitutto deve esserci Amore.

“L’Amore è Dio; vivete nell’Amore.”

È questo l’Amore che dovete sviluppare. Se i vostri cuori sono colmi d’Amore, nessun’altra tendenza malvagia potrà farvi ingresso. Il cuore è come un divano a un posto, non è un sofà a due posti. Voi avete soltanto un cuore: riempitelo d’amore, così nient’altro potrà entrarvi. Tutte queste cattive qualità trovano spazio dentro di voi perché in voi non c’è Amore.

“Inizia il giorno con Amore.
Trascorri il giorno con Amore.
Riempi il giorno d’Amore.
Termina il giorno con Amore.
Questa è la via che conduce a Dio.”

Dovete vivere con Amore; niente è più grande dell’Amore. L’Amore emana dalla Verità e la Verità si origina dall’Amore: l’uno non esiste senza l’altra. La Verità è la corrente interiore e l’amore è il suo fluire esteriore. La dichiarazione vedica: Antar bahischa tat sarvam vyâpya nârâyano sthitah (Nârâyana, Dio, permea ogni cosa sia al di dentro sia al di fuori) è un’espressione di tale Verità.

Importanza della parola

Il Principio di Nârâyana, Dio, è l’unione dell’interiore e dell’esteriore, della Verità e dell’Amore, ed è espressione di questa unità. La corrente interiore in voi, la Verità, scorre continuamente; questo simboleggia Sarasvatî. Forse avrete visto i fiumi Gange e Yamunâ; Sarasvatî è la loro invisibile corrente sotterranea. Ciò significa che l’eterno fluire interiore del Principio di Sarasvatî rappresenta il linguaggio. La facoltà della parola è il Divino Principio di Sarasvatî e, come tale, deve essere utilizzato in modo appropriato. Il controllo della parola è d’importanza vitale: non potete parlare come più vi piace.

“Non potete sempre fare cortesie,
ma potete sempre parlare cortesemente.”

Pertanto, dovete attribuire grande valore alle vostre parole.

“Se il piede scivola, non ci sarà alcuna perdita;
se la lingua scivola, è l’inferno.”

Se il vostro piede scivola e cadete, non vi fate molto male, ma se voi scivolate nel parlare, questo causa danni irreparabili. Fra tutte le facoltà umane, la parola ha grande importanza e deve essere usata con estrema attenzione. Non parlate mai in modo da ferire qualcuno o per pronunciare falsità. Questa è la caratteristica principale di un essere umano. Potreste pensare che ciò sia una cosa difficile, ma questo è un grave errore, perché in realtà è molto semplice. Infatti, tutte le parole sono sotto il vostro controllo; esse danzano sulla lingua. La lingua è estremamente flessibile e non ha ossa; la potete roteare in tutti i sensi. Pertanto, con la lingua dovete pronunciare solo parole sacre.

“Privo d’attributi, senza macchia, imperituro, eterna dimora, perpetuamente puro,
illuminato, libero, incarnazione della purezza.”

I suoni emanano dalla lingua. Si asserisce che Dio sia il Verbo Incarnato:

“Dio è l’Incarnazione del suono, del movimento e del non movimento,
dello splendore, della parola, dell’eterna beatitudine,
della suprema maestà, dell’illusione e della prosperità.”

Dovete, quindi, parlare sempre in modo dolce e amabile. Le parole devono risuonare molto dolcemente per chi ascolta; così facendo, la natura umana sboccerà. Se si vuole far fiorire l’aspetto umano, i principali presupposti sono Verità e Amore.

L’immutabile aspetto dell’imperatore Bali

Incarnazioni dell’Amore!
L’imperatore Bali ottenne il paradiso mediante la verità e l’amore; mentre il corpo perì, la mente rimase, eterna. Un giorno o l’altro il corpo è destinato a perire.

“Il corpo è come una bolla nell’acqua, la mente è come una scimmia pazza.
Non seguite il corpo, non seguite la mente; seguite la vostra coscienza.”

Ecco l’insegnamento della vita di Bali, immutabile e imperituro.

“È imperituro, non ha nascita né morte. È eterno, non ha principio né fine.
Non muore, non nasce, né può essere ucciso.”

È il Supremo Sé Cosmico. Come potete comprenderLo?
I sentimenti sono i riflessi dei pensieri; tutto è soltanto vostra immaginazione.

La vibrazione include tutto

I suoni che ritenete di produrre sono onnipervadenti. Tutte le belle cose qui pronunciate e i dolci canti intonati hanno vibrato attraverso questa sala; ma dove sono andati a finire? Ora sono ovunque; permeano ed esistono in ogni oggetto morbido o rigido qui presente. Sono qui in questo tavolo, là nella colonna, in questa sala. La vibrazione divina, il suono, si diffonde ovunque. Non è possibile affermare che sia qui e sia assente là. Quando l’udite, pensate che il suono provenga da un luogo specifico; in realtà il suono è diffuso ovunque, anche se non lo si sente. I Veda dichiarano:

“Ovunque sono le Sue mani, i Suoi piedi, i Suoi occhi,
le Sue teste e i Suoi volti.”

Questa vibrazione divina, il suono, pervade tutti voi da capo a piedi. Dovete pertanto pronunciare parole sacre e non usare parole che feriscano gli altri; non dovete accusare né criticare nessuno. Solo se farete un retto uso della facoltà della parola, i vostri sentimenti cambieranno e diverranno dolci come nettare.

“Chi è privo di umanità, senza timore del peccato,
pieno d’ignoranza, irriverente e privo d’Amore per Dio,
può forse dirsi “essere umano”?
Egli è il nemico della pace universale.”

Qual è la causa di questo disastro, della violenza e dei disordini presenti nel mondo? La vostra stessa vita. L’esistenza degli individui è un riflesso delle condizioni del mondo. Se la vostra vita fosse buona, il mondo intero sarebbe pacifico. Siate quindi uomini buoni, parlate bene e agite bene. La vostra condotta deve essere irreprensibile, e allora la vostra vita si trasformerà in una vita sacra. Dovete poi trovare il modo di condividere quella bontà con gli altri.

Parlate con amore, cantate con amore. Ecco che cosa cantavano le gopika, devote di Krishna:

“In questa terra spoglia, senza amore,
per far germogliare i semi dell’amore,
con emozioni d’amore,
per far cadere dolci piogge d’amore,
per far fluire fiumi d’amore,
suona il Tuo flauto, o Krishna, suona il Tuo flauto!”

I vostri canti sono melodiosi, il vostro cuore è colmo d’amore e il canto è il riflesso che sorge dall’amore. Tutto è riflesso, reazione e risonanza. Considerate la vostra vita come reazione, mentre dovete considerare il cuore come la realtà. Solo se c’è quella realtà, il riflesso e la reazione saranno buoni.

Amore negativo e positivo

Dobbiamo riempire i nostri cuori d’amore. Che genere d’Amore? L’Amore è uno. Ci sono molti tipi d’amore al mondo, ma essi non sono Amore vero. C’è l’amore terreno, l’amore fisico, ma ciò è soltanto amore secolare, mentre l’amore spirituale è uno; è vero amore quello che emana dal cuore ed è quello che dovete sviluppare. L’amore spirituale che sgorga dal cuore è positivo, mentre tutti gli altri sono negativi.
Anche i rituali che voi eseguite, come la ripetizione del Nome o la meditazione, sono, di fatto, tutti negativi. Voi sedete in meditazione sgranando il rosario, ma la vostra mente è al mercato a far compere. Che senso ha? Non deve essere così. La mente deve essere ferma nell’adorazione; il controllo della mente è vera preghiera. Lasciar vagare la mente mentre le vostre mani compiono atti di preghiera non è affatto adorazione.

“La mente soltanto è responsabile della schiavitù o della liberazione dell’uomo.”

La vostra mente deve essere focalizzata su Dio. Pensate a una serratura e alla sua chiave. Inserite la chiave nella serratura e giratela verso sinistra: la serratura si apre; giratela verso destra ed essa si chiude. Stessa serratura, stessa chiave: la differenza sta solo nel girare.
Il vostro cuore è la serratura e la mente è la chiave; giratela verso Dio e siete liberi, giratela verso il mondo e siete legati. La vostra mente è costantemente rivolta verso il mondo, è ossessionata dal mondo; voi non la dirigete mai verso la spiritualità: siete tesi solo verso la vita terrena. Certamente, il mondo esiste, ma in ogni caso la vostra esperienza nel mondo è impermanente, effimera.
C’è una sola verità, ed è l’Âtma, il Sé; è “fusione”. Questo mondo è invece come un “matrimonio”, anzi, neppure come un matrimonio: è un “miraggio” (fra le parole inglesi “merge” (fusione), “marriage” (matrimonio) e “mirage” (miraggio) c’è un’assonanza che dà luogo a questo semplice gioco di parole – N.d.T.), un’illusione. Questo miraggio è visibile, ma dietro di esso non c’è alcuna unione “da cuore a cuore”.
Si celebrano matrimoni, ma non c’è unità tra marito e moglie: se la moglie dice “sì”, il marito dice “no”, se il marito dice “sì”, la moglie dice “no”; ma è un matrimonio questo? Deve esserci unità.

“La Verità è una, ma i saggi la indicano con molti nomi.”
Quella è il vero Sé.

Sprecare la vita

Oggi, dalla mattina alla sera, la vostra vita trascorre così:

“O uomo!
Da quando ti svegli sino a quando non ricadi nel sonno,
usi la tua istruzione e la tua vita al solo fine di riempirti lo stomaco,
senza limitazioni, ma dimenticando il Signore dai begli occhi di loto.
Quale gioia ne ricavi? Rifletti attentamente.”

“Lottate tanto nella vita solo per riempirvi la pancia;
apprendete vari tipi di conoscenza in campi diversi,
ma non siete in grado di gioire della beatitudine completa.
La società umana oggi lotta e soffre.
Prendete invece rifugio in Dio e contemplateLo.
Egli vi mostrerà certamente la via.”

Sprecare il denaro

Al fine di riempirvi lo stomaco affrontate innumerevoli difficoltà e v’impegnate assiduamente negli affari; desiderate accumulare soldi, sempre più soldi, solo soldi. C’è forse qualcuno che ne abbia portato un po’ con sé dopo la sua morte? Finché siete qui, avete bisogno solo di quello che vi serve per vivere.

“Il denaro fa commettere molti errori,
il denaro fa compiere molte cose;
il denaro viene e va, ma la moralità viene e cresce.”

Per questo è necessario avere, per prima cosa, moralità.

Oggi ovunque si vada, c’è solo desiderio di soldi, soldi, soldi. L’uomo moderno e anche gli studenti d’oggi sono desiderosi di acquisire ricchezza, forza, amicizie, ma non sono interessati a sviluppare virtù. Senza virtù, che senso ha avere tanta forza? Senza virtù, che senso ha possedere tanto denaro? Senza virtù, che senso ha avere così numerose amicizie? Amicizie, forza e denaro: tutto ciò è inutile. Solo le virtù sono permanenti e dovete quindi svilupparle.
Vero uomo è colui che possiede un carattere virtuoso. Chi è privo di virtù non è un uomo. Gli animali almeno possiedono alcune qualità e hanno dei limiti. Per le loro necessità fisiche, gli animali hanno ragioni e stagioni, mentre l’uomo oggi non ha ragione né stagione. A che serve una vita umana così sregolata?

L’antica cultura del Kerala: il Gâyatrî Mantra

La gente del Kerala deve fare ogni sforzo per preservare la propria antica cultura. Tutti i semi per il suo mantenimento sono ancora vivi e forti. Dovete quindi sostenere in tutti i modi un Paese con questi sacri sentimenti. Bali era un imperatore che incoraggiava tali tradizioni; era chiamato Mahâbali; che cosa significa mahâ? Qualcosa di forte e di prezioso; infatti, egli era veramente forte e grande in tutte le nobili virtù.
Il Kerala, che diede i natali a un simile personaggio, non è un Paese comune. Sulla mappa del mondo il Kerala può apparire piccolo, ma non è così! È il centro di Dio, è il centro della beatitudine. Questa terra diede i natali a Bali e a Vâmana; è il luogo ove il Saggio Vishvâmitra praticò la sacra cerimonia rituale, ove rivelò e insegnò il sacro e potente mantra della Gâyatrî.
Egli disse: “Om Bhûr Bhuvah Svah”. Il mondo intero consiste di questi tre; nulla c’è di più grande di questa triade. Bhûr rappresenta la materializzazione, Bhuvah la vibrazione, e Svah la radiazione. Materializzazione, vibrazione e radiazione. La radiazione è la Divinità, la vibrazione è la vita, la materializzazione è il corpo. Tutti e tre sono presenti in voi.

“Voi non siete uno, ma tre:
quello che pensate di essere, il corpo fisico;
quello che gli altri pensano voi siate, il corpo mentale;
quello che realmente siete, l’Âtma.”

Solo quando riconoscerete questa Verità, realizzerete la vostra natura umana.

Non siate troppo attaccati al corpo. Fintantoché siete in vita, dovete proteggerlo e mantenerlo in buona salute. Per il karma yoga (lo yoga dell’azione), il corpo è la base. Per la meditazione e l’adorazione, la mente è la base. Per la realizzazione e l’unione, è il cuore che alla fine vi aiuterà. Dovete riconoscere l’unità esistente fra questi tre.

Adorazione e offerta a Dio

“Shiva ha tre attributi, la forma delle tre qualità,
tre occhi e regge il tridente.
L’offerta a Shiva di una foglia di bilva distruggerà
i peccati di tre nascite.”

Qual è l’offerta appropriata da fare a Dio? Anche il corpo deve essere offerto; esso rappresenta la foglia, la mente è il fiore, l’intelletto è il frutto, e la beatitudine è l’acqua. Infatti, si dice che si offre “una foglia, un fiore, un frutto e dell’acqua”.
Invece di attribuire un’importanza inadeguata al corpo effimero, fissate la vostra attenzione sul Principio Atmico, il vero Sé. Anche il corpo deve essere offerto a Dio; in che modo? Servendo l’umanità e compiendo azioni sacre. Per l’azione, l’adorazione e la saggezza, la vita umana è essenziale.

Incarnazioni dell’Amore!
Non è necessario andare in cerca di templi e santuari per venerare Dio. Il vostro stesso corpo è un tempio.

“Dio, il Supremo, dimora nel tempio del corpo umano
nella forma del Jîva, l’anima individuale.”

Dove si trova il tempio di Dio? Non va ricercato in una capanna o in un palazzo; cercatelo nel vostro cuore. Quel cuore è il vero tempio di Dio e voi dovete salvaguardarlo attentamente. I Veda dichiarano:

“La Verità è una, ma i saggi la indicano con molti nomi.”

Il cuore soltanto è Verità. L’amore del cuore è costante; il sentimento divino che ne scaturisce è il Dharma che deve essere usato per il benessere del mondo. Il cuore dell’uomo è importante per il conseguimento della Verità, dell’Amore e del Dharma.

Incarnazioni del Divino Amore!
Se volete adorare Dio, non è necessario che vi rechiate in qualche luogo particolare. Dov’è Dio? Voi tutti siete incarnazioni di Dio.

“L’Essere Supremo ha mille teste, mille occhi e mille piedi.”

Fissate bene nella vostra mente questo pensiero:

“Non sono un uomo. Io sono Dio, Io sono Dio.”

Tenete questo convincimento saldo nella vostra mente e diverrete Dio.

Si asserisce:

“Chi conosce il Brahman, diventa il Brahman Stesso.”

Voi ottenete la forma che contemplate. Se pensate “io sono un uomo”, rimarrete un uomo; se percepite voi stessi come divini, diventate divini; se vi considerate semplicemente umani, resterete tali. Sebbene la vostra forma sia di un essere umano, in realtà siete l’incarnazione di Dio, poiché il Principio Divino è in voi. Dovete quindi ricordare incessantemente l’Âtma, il Sé, e considerarlo sacro. Per riconoscere il Sé dovete mantenere il vostro cuore puro e vuoto.
È per purificare il cuore e per renderlo sacro che si celebrano numerose festività. L’obiettivo principale di queste feste è la purificazione della mente. Dove c’è purezza, c’è unità; dove c’è unità, c’è la Divinità. Per raggiungere la Divinità, la purezza è essenziale. Per l’unità, sono importanti l’unione e l’accordo. Considerate il vostro cuore come il centro di tutto; eseguite i vostri compiti quotidiani con spirito d’Amore e con sentimento d’Amore. (Bhagavân canta il bhajan: “Prema Mudita Manase Kaho”, poi continua il Discorso – N.d.T.).

Abbiate una salda fede

Incarnazioni dell’Amore!
Oggi ci sono molti ostacoli sulla via della spiritualità. La mente dell’uomo è instabile per sua natura, e il mondo aumenta le occasioni per ampliare questa caratteristica; ma il cuore è soltanto uno, il respiro è uno. Solo i sentimenti sono innumerevoli. Tuttavia, questi ostacoli sono temporanei, non sono permanenti.
Se avete una fede, la vostra vita deve essere dedita a ciò, e dovete lasciare la vita mantenendo quella fede. Fissate la vostra mente su un obiettivo e non permettetele di divagare. Una simile fermezza di propositi non è comune. Per quale motivo? Oggi c’è una gran quantità di guide spirituali con nomi diversi, quali Mathaji, Swamiji, e Babaji. Questo determina confusione e inquietudine nelle menti.
Dio è uno. Qualsiasi Dio abbiate scelto, aspirate soltanto a quello e restatevi fermamente attaccati; abbiate fede costante in quello.

C’è solo una Verità.

Dovete seguirne una soltanto. Non vagate inutilmente verso questo e quello, creando confusione e rovinando la vostra fede; dovete svilupparla, non rovinarla. Se continuate a spostare una piantina da un posto all’altro, come può crescere bene e diventare un albero? Dovete alimentarla, annaffiarla regolarmente e tenerla nel luogo dove è nata. Ekam Sat, c’è solo una Verità: questa è vera devozione. Se continuate a cambiare la vostra guida spirituale, la vostra devozione subisce un degrado. Non fate così. Sceglietene una e siate fermamente convinti che Dio è presente in tutti. La Gîtâ afferma:

“Una parte di Me, eterna, si manifesta in tutti gli esseri viventi.”

Abbiate fede che Dio è presente in tutti; ma se continuate a cambiare da questo a quello, ciò è falsa devozione. Non dovete cambiare continuamente: dovete essere fermi nella vostra fede.

“Immutabile, senza macchia, privo di attributi, immacolato, imperituro,
eterna dimora, perpetuamente puro, illuminato, libero, incarnazione della purezza.”

Dovete sviluppare vera devozione. Non importa quali difficoltà o dolori sopraggiungano: dovete sopportarli, superarli e procedere oltre. Quella è devozione vera e permanente.

Le difficoltà dei devoti

Molte grandi anime dovettero affrontare innumerevoli prove. Numerosi aspiranti spirituali subirono grosse difficoltà. Quali difficoltà non incontrarono i santi o grandi donne come Mîrâ (vissuta nell’India settentrionale nel XVI secolo, espresse la sua grande devozione a Krishna con canti d’intenso amore per il Signore – N.d.T.) e Sakkubai? Esse rimasero, tuttavia, salde nella loro fede, senza mai deviare dalla forma divina prescelta. Indipendentemente da quello che dovettero subire, esse superarono tutto. Infine, persino i loro mariti le contrastarono.
Il marito di Mîrâ, il re in persona, si arrabbiò con lei e la scacciò, dicendole: “Non è più possibile che tu rimanga nel tempio. Vattene!” Dopo aver nutrito amore e devozione così intensi, Mîrâ rimase disorientata, ma solo per un istante; immediatamente si ricompose e si fece coraggio.

“Vai, o mente! Vai, o mente, verso le rive del Gange e dello Yamunâ. Vai, o mente.”

Voi avete due soffi vitali: Gange e Yamunâ.

“Il corpo è rinfrescato dalle pure acque del Gange e dello Yamunâ.
O mente, vai! Vai, o mente!
Alle acque del Gange e dello Yamunâ. Vai, o mente!”

Mîrâ si recò allora a Dvârakâ. Raggiunse così una devozione pura e la gente ne segue tuttora l’esempio. Anche voi dovete sviluppare una devozione incrollabile come quella.

Gli insegnamenti di Shankarâchârya

Shankarâchârya insegnò ad avere un unico sentimento, non molti. Egli insegnò il sentiero della saggezza, il sentiero della devozione e quello dell’azione. A un bramino che studiava a memoria le regole della grammatica sanscrita, disse di non perdere il suo tempo, ma di concentrarsi invece sul nome di Govinda: “Sciocco, concentrati e venera Govinda, perché, quando la morte ti chiamerà, le regole della grammatica non verranno in tuo aiuto. Adora Govinda!”

“Ripeti il Nome di Dio, ripeti il Nome di Dio,
ripeti il Nome di Dio, o sciocco!
Quando l’ora della morte si avvicinerà,
le regole grammaticali non ti proteggeranno.
Ripeti il Nome di Dio, ripeti il Nome di Dio,
ripeti il Nome di Dio, o sciocco!
Ripeti il Nome di Dio.”

Tutti gli insegnamenti di questi grandi personaggi sono veri ed eterni. Ricordatevi di questi insegnamenti, ma, se continuate a cambiare ogni giorno, rovinerete il vostro cuore. Dovete coltivare sentimenti costanti, una mente stabile e una visione salda, non ingannevole; queste sono le qualità più importanti di un vero devoto.

Dio è Uno, i Nomi sono molti

Adorate Dio in qualsiasi forma e con qualsiasi nome. Dio ha infatti mille nomi e una miriade di forme.

“Il Signore unico ha molti nomi.”

Voi adorate il Signore con mille nomi, ma Dio è uno. Ripetete i mille nomi di Dio:

“M’inchino a Te, o Krishna, dalla bella e folta chioma.
M’inchino a Te, Signore dell’universo.
M’inchino al Signore Nârâyana.
M’inchino a Te, o Govinda. M’inchino a Colui che uccise il demone Madhu.
M’inchino a Te, o Signore Vishnu, che con tre passi percorresti l’intero universo.”

Nella ripetizione dei Nomi di Dio dovete essere consapevoli che vi state rivolgendo all’unica Divinità. Tutti sono Uno: Mâdhava, Keshava, Râma, Krishna, Govinda, Nârâyana, Allah, Gesù, sono tutti nomi che indicano la stessa Divinità. Eliminate tutte le differenze: c’è un solo e unico Dio. Serbate nel vostro cuore questa salda fede e rendete degna la vostra vita. Vivete sempre in beatitudine e siate sempre colmi di gioia.

La Felicità è unione con Dio.

La Pace interiore

Dovete essere uniti a Dio. Se vi unite al mondo, non otterrete gioia. Le relazioni del mondo portano solo al dolore e alla sofferenza, e la vostra vita ne vien fatta a pezzi. Parecchia gente viene da Me chiedendo la pace. Io dico loro: “Figliolo, la pace non è al di fuori; fuori, trovi solo brandelli (Swami fa un gioco di parole usando le parole “peace” (pace), e “piece” (pezzo, brandello), che hanno in inglese la stessa pronuncia e creano così assonanza – N.d.T.), ma non certo la pace.”

“Voi siete l’incarnazione della Pace, siete l’incarnazione della Verità,
siete l’incarnazione della Rettitudine, siete l’incarnazione di Dio.”

Quando voi stessi siete la personificazione della pace, perché desiderate qualche altra pace? Non è necessario. Seguite il cuore e raggiungerete la vostra meta. Dovete comprendere l’unità di tutti i Sé. Praticando ciò, la vostra vita sarà santificata e benedetta.

Le numerose preoccupazioni dell’uomo

In questo fausto giorno di Onam, la cosa importante di cui avete bisogno è il sentimento dell’unità, dell’unico Sé. L’uomo incontra molte difficoltà e ha molte preoccupazioni.

“L’uomo incontra tante difficoltà: la nascita è dolore,
vivere sulla terra è una preoccupazione,
la vita nel mondo è una preoccupazione,
la morte è una preoccupazione,
la gioventù è una preoccupazione,
la vecchiaia è una preoccupazione.
Ogni ostacolo è una preoccupazione,
le attività sono una preoccupazione
le difficoltà sono un’altra preoccupazione.
Perfino la felicità è una preoccupazione.
Preoccupazione, preoccupazione!”

Come potrete ottenere la Pace con tutte queste preoccupazioni? Tutte queste preoccupazioni svaniranno se la vostra mente contemplerà Dio.

Dio è come il Gange

Se scavate un pozzo vicino alla riva del mare, vi troverete solo acqua salmastra. Se scavate invece un pozzo vicino al Gange, otterrete l’acqua pura del Gange e non acqua salata. Disponendo della pura acqua del Gange che vi scorre vicino, perché sprecare i vostri sforzi scavando pozzi qua e là? È uno spreco di soldi e d’energia. Prendete allora l’acqua del Gange; non c’è bisogno di scavare pozzi quando vi trovate vicino al Gange. Dio è come il Gange; siate vicini a Dio, siate cari a Lui e godeteNe la beatitudine.

La fortunata gente del Kerala

La gente del Kerala oggi è veramente fortunata. Rimanendo nella propria casa, non avrebbe avuto così tanta gioia. Essi avrebbero celebrato questa festività nelle loro case, ma non avrebbero avuto la gioia derivata da una così vasta assemblea.
I Keraliti sono veramente fortunati e pieni di meriti. Essendo i sudditi del grande imperatore Bali, è gente benedetta che si è congiunta a Vâmana. Ricordatevi della vostra sacra, antica cultura, che è il vostro respiro vitale; sostenete quella cultura nella vostra vita. Oggi l’antica cultura è in declino. Se perdete la cultura, che cosa vi resta? Va perso tutto. Alimentate l’antica tradizione, proteggete la cultura che i santi dell’India vi hanno tramandato; nutrite i semi piantati e sviluppateli. Ovunque si vada, nello Stato del Kerala si nota un’intensa devozione; potete incontrare qualsiasi persona, persino un ateo, ma tutti salutano e in loro c’è profonda devozione. La gente è pregna dell’antica cultura. Assicuratevi che essa venga alimentata e sviluppata. Questo è il Mio desiderio; non desidero altro.

“Io non voglio niente, non c’è egoismo in Me.
Voglio che siate felici. Voglio il vostro amore.”

Voglio soltanto il vostro Amore. Accrescetelo; questo è ciò che spero. Sono molto felice!

Prashânti Nilayam, 31 agosto 2001, Messaggio di Onam

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