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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:2001:20011009

20011009 - 09 ottobre

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

I PRINCÌPI VITALI DELL’UOMO

“Il timore del peccato è scomparso.
La malvagità è diventata una pratica comune.
La devozione per Dio è andata persa.
Azioni malvagie oltre ogni limite invadono il mondo.
O uomo! Otterrai pace e felicità solo se prenderai rifugio
ai Piedi di Loto del Signore, e contemplerai il Suo Nome Divino.”

I cinque elementi sono la forma di Dio

Incarnazioni dell’Amore!
L’universo visibile, mobile e immobile, è chiamato prapañcha, poiché esso è la manifestazione dei cinque elementi. La realizzazione dei cinque elementi è il compimento della meditazione. Senza di questi il mondo non può esistere.
Essi sono la forma del Divino. Per questo motivo i cinque elementi, terra, acqua, fuoco, aria ed etere, sono rispettivamente chiamati: bhûdevî (Dea Terra), gangâdevî (Dea dal rapido corso), agnideva (Dio Fuoco), vâyudeva (Dio Vento), e shabda brahman (Dio nella forma di suono).

“Dio è l’Incarnazione del suono, del movimento e del non movimento,
dello splendore, della parola, della perenne beatitudine,
della suprema maestà, dell’illusione e della prosperità.”

I cinque elementi simboleggiano la forma di Dio e sostengono il mondo intero; essi sono presenti in ogni forma di vita come Âtma, o Spirito. Quest’ultimo è la vera forma della Divinità.
La natura divina dell’Âtma, auspicale e sempre pura, non è nota a molti, mentre i cinque elementi, attraverso cui la Divinità si manifesta, possono essere visti, uditi, sentiti e sperimentati da tutti. Chi comprende la potenza di questi cinque elementi comprende appieno Dio Stesso.
Il sacro Gâyatrî mantra comincia con le sillabe Bhûr, Bhuvah, Svah.

Bhûr rappresenta la materializzazione, ciò che riguarda la materia.
Bhuvah rappresenta la vibrazione ed è in relazione con l’aria.
Svah rappresenta la radiazione, che è Suprema Consapevolezza.

La Consapevolezza pervade l’uomo

Questa mattina il pandit ha illustrato il significato di Dakshinâmûrti, la Divinità che simboleggia la Suprema Sapienza. I quattro Veda hanno divulgato in tutto il mondo quattro grandi Mahâvâkya o “assiomi divini”. Essi sono:

Prajñânam Brahma
La più alta Sapienza è Dio
(Rig Veda)

Ayam Âtmâ Brahma
Questo Sé è Dio
(Atharvaveda)

Aham Brahmâsmi
Io sono Dio
(Yajurveda)

Tat Tvam Asi
Tu sei Quello
(Sâmaveda)

Questi grandi assiomi rappresentano l’essenza e i princìpi supremi tratti dai quattro testi vedici.
Il primo assioma è Prajñânam Brahma. Che cos’è Prajñânam? È forse conoscenza libresca? È la conoscenza che si dimentica col passare del tempo? È in relazione con l’esperienza del corpo? No! Prajñânam, la Sapienza, o Conoscenza Suprema, è il principio immutabile ed eterno, presente in voi in ogni istante e in qualsiasi circostanza; è una corrente costante che scorre perpetuamente. La gente la chiama conoscenza suprema, ma la traduzione più corretta di questo termine è Consapevolezza Piena e Costante.
Essa non può essere modificata, è immutabile e indica la via per il futuro. Questa Consapevolezza Piena e Costante è presente in tutto il corpo, e viene chiamata anche Vâyu Svarûpa, “Forma dell’aria”. Infatti, il vento soffia ovunque, e l’aria pervade tutto; non esiste luogo al mondo dove essa non sia presente. Così Dio è presente nella Forma dell’aria e viene denominato Vâyu Svarûpa.
Perché l’uomo non è in grado di riconoscere la Divinità che tutto pervade, che esiste in tutti e tre i tempi, passato, presente e futuro? La Divinità è la causa di tutti i movimenti, di ogni vibrazione e pulsazione; è presente nell’uomo e in ogni creatura vivente, ma apparentemente sembra non esserci.
I Veda descrivono la Divinità come ciò che non si muove, ma sembra in movimento; come ciò che esiste ovunque, ma non è percepito. Perché l’uomo non sa riconoscere la Divinità? Quella Divinità che è dentro di lui, fuori di lui, tutt’intorno e ovunque? C’è forse qualcuno al mondo che cerchi se stesso? Sebbene l’uomo sia proprio l’incarnazione del Sé, è incapace di riconoscere se stesso.
Dio non si trova in un luogo speciale, separato, ma l’uomo continua a cercarLo, pensando che sia in un posto particolare. Sebbene egli stesso sia divino, ricerca Dio esternamente a sé. I cinque sacri elementi risplendono nell’uomo e sono contenuti nel suo corpo; essi lo fanno muovere e lavorare. Quanto è folle e ignorante l’uomo! Ne va alla ricerca, mentre sono già in lui, e non si rende conto che i cinque elementi presenti in lui sono la forma del Divino. Nessun essere vivente può esistere senza di essi. Il prâna è il soffio vitale che fluisce attraverso tutti i nervi. La forza vitale, o prâna, che sostiene questi nervi è in realtà Dio Stesso.
Egli è Prajñânam Brahma (La più alta Sapienza è Dio). Lo stesso concetto può essere espresso con Ayam Âtmâ Brahma (Questo Sé è Dio), che si può interpretare anche come “Io sono l’Âtma e Dio”. Il terzo assioma, Tat Tvam Asi (Tu sei Quello), significa che solo l’“Io” esiste. Tat denota ciò che è all’esterno, e Tvam ciò che è all’interno, vale a dire che la stessa Divinità è presente sia interiormente sia esteriormente.

“Nârâyana, Dio, permea ogni cosa
sia all’interno sia all’esterno di tutto ciò.”

È assurdo essere alla ricerca di Dio per conoscerLo, poiché la Consapevolezza presente nell’uomo è divina. I sentimenti intimi si manifestano anche all’esterno: ciò che viene visto, sentito o sperimentato esteriormente non è che il riflesso, la risonanza e la reazione dello stato interiore. Se la Realtà è dentro di voi, perché desiderare il suo riflesso che si trova all’esterno? Perché volere la risonanza, l’echeggiare? È pura follia. Non avendo questa conoscenza suprema, l’uomo si sforza di cercare Dio esternamente.

Dominare la mente

Prabhava, origine, è il termine usato per designare la manifestazione della Divinità latente, ed è anche il nome del primo anno del calendario Indiano. Prabhava denota ciò che è immanente, latente; significa anche manifestare i sentimenti interiori.
L’uomo è l’incarnazione del tempo, è signore e padrone del tempo. Per quale motivo non riuscite a capire questo concetto? Il padrone può essere visto in ogni momento e reperito in ogni cosa. Ecco perché si dice: “Domina la mente e otterrai un grande intelletto.” Come prima cosa dovete diventare “Padroni”; i sensi sono sempre rivolti verso l’esterno. Questa è acqua, questo è fuoco, questa è aria. Se ne osservate i nomi, essi sono separati, ma in realtà sono dentro di voi. Infatti, i cinque elementi visibili all’esterno, sono presenti nell’uomo: egli ne è il padrone.
Dominate la mente!
Dovete dominare la mente, non diventarne schiavi; non dovete essere i servitori dei vostri sensi. Sapete che cosa successe a Kaikâ che divenne schiava della sua serva? Ella era la figlia del re di Kekaya, ma dette ascolto alle parole della sua cameriera, Mantharâ; così Kaikâ, la figlia del re, divenne schiava della sua serva e perse tutto. Perse suo marito, venne disprezzata da suo figlio, si fece una pessima reputazione e fu criticata da tutti. Oggi non trovate nessuna donna che porti il nome Kaikâ. Per quale motivo? Pur essendo la padrona, assoggettò se stessa alla sua serva: questo fu il suo grande errore. Tutti voi siete i signori e padroni. L’uomo è il padrone dei cinque elementi presenti in lui; non potrà tuttavia esserlo anche se uno solo di questi viene a mancare. Egli tiene in sé i sacri cinque elementi, ma, a causa della sua ignoranza, si considera debole e indifeso, e non ha il potere di comprendere la sua Realtà. Il Signore è presente in ogni atomo e in ogni cellula; pertanto i Veda dichiarano:

“Dio è più sottile del sottile e più vasto del vasto.”

Nel piccolo, Egli è piccolo; nel grande, è grande. Chi è in grado di riconoscere la natura dell’Essere Supremo, del Sé Cosmico? Che cosa può fare l’uomo per realizzare la sua Divinità interiore? Ciò è possibile solo se egli rivolge la propria visione all’interno di sé. Oggi, però, la sua visione è diretta esclusivamente verso il mondo esterno.

“Colui che vede, ma non riconosce la Realtà,
è stolto, stolto, stolto!”

Tutto ciò che vedete sono le forme di Dio, quello che sentite è il suono divino, quello che sperimentate è divino. Tutte le attività da voi svolte sono di Dio; ma voi siete incapaci di realizzare la vostra natura Divina.

Dio non fa differenze

Dio non fa distinzioni o differenze. Non ci sono cose da fare o da non fare. Tutto è Dio, ogni attività è divina, ogni nervo è Dio, ogni atomo è Dio; Egli può fare qualsiasi cosa, poiché ogni cosa è sotto il Suo controllo. Non ha padroni che siano superiori a Lui o che stabiliscano delle regole per Lui. È stato detto:

“Fra tutte le forme di vita, la nascita umana è la più rara da ottenere.”

La vita umana è estremamente rara e difficile da ottenere.

“Dio si rivela in forma di essere umano.”

Dio è presente nell’uomo. Non esiste nulla di più grande della forma umana; tutto vi è contenuto. Perciò, l’uomo deve innanzitutto conoscere la sua natura umana.
In tutti i sacri testi, nei Veda o nelle Upanishad, si dichiara che Dio può essere visualizzato nell’uomo. Questo non significa che Dio sia confinato solo entro la forma umana. Tutte le forme Gli appartengono. Se un bufalo vuole adorare Dio, penserà a Lui come a un altro bufalo di enormi dimensioni. Allo stesso modo, una rana, basandosi sulla sua forma fisica, si raffigurerà Dio come una rana gigantesca. Dio assume la forma in base alla naturale forma fisica di ogni creatura.
Dio non fa distinzioni, può assumere ogni forma e fare qualsiasi cosa. Non c’è traccia di egoismo in Lui; qualsiasi cosa Egli faccia, sarà per il bene altrui. È il Sankalpa (proposito o volontà) di Dio che qualsiasi cosa sia fatta con sentimenti altruistici. Nessuno ha, quindi, l’autorità di affermare che “Dio è in un modo o nel tal altro”.

Fiducia e Fede

Il Paramâtma, il Sé Universale, è presente in ogni cosa, e tutte le forme sono Sue. La Divinità è ogni forma, ed è presente nei cinque elementi. Dovete amare i cinque elementi, poiché in essi vi è Amore. Sviluppate fiducia e fede nella Divinità che è la forma dei cinque elementi. Con questa fede voi avrete la visione della vostra Verità; con questa Verità otterrete la Pace, e con la Pace conseguirete la Divinità.

“Dove c’è fede, c’è amore.
Dove c’è amore, c’è pace.
Dove c’è pace, c’è verità.
Dove c’è verità, c’è beatitudine.
Dove c’è beatitudine, c’è Dio.”

Se credete fermamente nel fatto che “questa è mia madre”, la amerete. Senza quella fede non l’amereste. Prima del matrimonio, chi era vostra moglie? Voi non l’amavate. Tuttavia, dopo il matrimonio, grazie alla certezza “questa è mia moglie”, l’amate e pensate che sia la vostra stessa vita.
Analogamente, realizzerete la Divinità solo se avrete fede; senza fede non potrete conseguirla. Dovete innanzitutto sviluppare fiducia in voi stessi. Solo se c’è fiducia, si potrà ottenere la soddisfazione di sé. Con la soddisfazione di sé, si sarà pronti al sacrificio di sé. Solo con il sacrificio di sé si può raggiungere la realizzazione del Sé. La realizzazione del Sé significa realizzare che si è “il tutto”. Osservate un edificio: esso si basa sulle proprie fondamenta. Quelle fondamenta rappresentano la fiducia in se stessi. Su tali fondamenta voi costruite i muri della soddisfazione di sé; su questi muri potete costruire il tetto del sacrificio di sé. Solo dopo aver posto il tetto del sacrificio di sé, si conseguirà la realizzazione del Sé, che è vita. Non si può vivere in una casa senza tetto. Il tetto non può essere posato se mancano i muri, e i muri non possono essere costruiti senza le fondamenta. Pertanto, la fiducia in se stessi, la soddisfazione di sé, e il sacrificio di sé sono assolutamente essenziali per la realizzazione del Sé.
Oggi l’uomo ha perso la fiducia in se stesso. Chi perde la fiducia ha perso tutto. Perciò è cosa primaria ed essenziale avere fiducia in se stessi. Solo se c’è tale fede, potrete avere la visione del Divino Splendore.

La Forma Cosmica del Signore

Incarnazioni dell’Amore!
Tutti sono incarnazioni di Dio. Ovunque vediate i cinque elementi, là c’è la Divinità. Essendo formato dai cinque elementi, l’uomo è Dio.

“Dio si rivela in forma di essere umano.”

Di fatto, l’uomo è divino, e Dio è nell’uomo. Dio non ha, tuttavia, una forma specifica, sebbene la gente Gli attribuisca varie forme. Ecco qui un idolo di Dakshinâmûrti. Questa forma è solo oggetto della vostra immaginazione, è una vostra espressione, ma non corrisponde certo alla realtà.
Oltre a quella umana, ci sono numerosissime altre forme manifeste. Com’è possibile, quindi, immaginare Dio che è Vishvasvarûpa, la forma vera e propria dell’universo? Il corpo è costituito dai cinque elementi; all’intero universo, che è la forma dei cinque elementi, venne attribuito il nome di Vishvamu. Che cosa significa Vishva? Il creato, con innumerevoli forme, innumerevoli divisioni, oggetti e membra, è Vishvamu. Pertanto all’universo, costituito dai cinque elementi, venne attribuito il nome di Vishvamu. I Veda dichiarano:

“L’Essere Supremo ha mille teste, mille occhi e mille piedi.”

La Divinità pervade ogni cosa. Migliaia di teste possiede il Purusha, l’Essere Supremo. Tutte le teste sono Sue, tutte le mani sono le mani di Dio, ogni cuore è il cuore di Dio.
Incapace di riconoscere questa verità, credendo soltanto nella sua forma, l’uomo sviluppa attaccamento al suo corpo e non alla natura divina; infatti, considera se stesso un essere umano ordinario. Siete umani solo nella forma, ma divini nello spirito. Perciò abbiate la ferma convinzione che siete Dio Stesso.

“Io sono Dio, Io sono Dio.”

Aham Brahmâsmi
Io sono Brahman

Prajñânam Brahma
La più alta Sapienza è Brahman   Ayam Âtmâ Brahma
Questo Sé è Brahman

Tat Tvam Asi
Tu sei Quello

Io stesso sono la Forma di questi grandi Assiomi Divini; essi sono rappresentati da Me. L’essenza di tali Assiomi non è separata, ma è dentro di voi.

Le forme mutevoli

Ecco un piccolo esempio. Questo è il mio corpo, questa è la mia mente, la mia mano e la mia gamba. Ponetevi allora la domanda: “Ma chi sono io?” Voi affermate: “Questo è il mio corpo”, ma non siete il corpo, esso vi appartiene soltanto. “Questo è il mio fazzoletto”, ma voi non siete il fazzoletto, perciò vi differenziate da esso. Pertanto voi ritenete che essi siano separati e distinti da voi.
“Io sono il padrone di tutto.” Quando riconoscerete di essere il padrone e signore, quando realizzerete questa verità, saprete trascendere tutto: il corpo, la mente, il cuore, i sensi; essi svaniranno, poiché sono soltanto dei semplici strumenti.
Questo è un piattino e lo usiamo per coprire il bicchiere; questo bicchiere viene usato per versarci dentro l’acqua. Il bicchiere è d’argento, il piattino è d’argento, questo cucchiaio è d’argento. I loro nomi e le loro forme sono diversi, ma l’argento è comune a tutti loro. I nomi e le forme possono cambiare, ma l’argento resta lo stesso. Allo stesso modo, un bambino diventa un ragazzo, poi un uomo e più tardi un nonno. Se ci pensate bene, il bambino, il ragazzo, l’uomo e il nonno sono uno e il medesimo. La forma continua a cambiare; quindi, non riponete fede nelle forme mutevoli. La mente poi vagheggia come una scimmia pazza; non credete alla mente, non seguitela.

“Il corpo è una bolla nell’acqua.
La mente è una scimmia pazza.
Non seguite il corpo, non seguite la mente.”

La coscienza è la base di tutto, la coscienza è l’Âtma, il Sé. Abbiate totale fiducia nell’Âtma. Non fate affidamento sul corpo, sulla mente e sui sensi, altrimenti sarete destinati ad affrontare numerose tribolazioni. Dovete, tuttavia, compiere i vostri doveri, usando il corpo e la mente come strumenti. Finché vivete in questo mondo costituito dai cinque elementi, dovete seguirli, poi alla fine vi fonderete in essi. Ciò significa che voi siete il sesto elemento. La potenza, la pulsante attività interiore, è il vostro vero Sé, è Prajñânam, la Consapevolezza Piena e Costante di cui voi siete l’incarnazione. Essa non è conoscenza mondana o secolare, e neppure conoscenza discriminante. Queste hanno per oggetto il mondo, e sono soltanto conoscenze libresche.
Questa pura e vera Consapevolezza è innata, è presente in voi sin dalla nascita; non è qualcosa acquisita successivamente. Tale Saggezza è con voi, accanto a voi, dentro e fuori di voi, e vi indica sempre la retta via. Perché allora dimenticate la Divinità che è presente ovunque? Ciò vi porta a incontrare numerose difficoltà e a sviluppare mâyâ, l’illusione.

“Tutto è mâyâ, illusione.”

In questo mondo tutto è illusorio; non c’è nulla di permanente, sono tutte nuvole passeggere. Solo l’Âtma, il vostro Sé, è vero ed eterno. Tale vera, permanente ed eterna Divinità deve essere il vostro obiettivo. In ogni caso, finché avrete il corpo fisico, dovete compiere i vostri doveri.
Oggi avete eseguito il rito di adorazione dei sandali del Signore, i Pâdukâ. Qual è il loro significato? I piedi sono sotto, e la testa è al di sopra, ed è la parte più importante del corpo; ecco perché viene incoronata. Una testa così preziosa, però, non può andare in nessun luogo senza l’aiuto dei piedi, i quali ne reggono il peso.

“La luna è la Divinità che presiede alla mente,
il sole è la Divinità che presiede agli occhi.”

Gli occhi sono molto importanti; senza di essi non potete leggere i testi sacri. Senza la vista non potete vedere la creazione. Dovete considerare tutte le membra del corpo come semplici strumenti, poiché le vere fondamenta di tutto sono il Principio Divino, ma voi ve ne dimenticate. Ignorando le fondamenta, l’uomo prende come base gli strumenti fisici e viene così illuso e ingannato.

Dio non possiede sentimenti ristretti

Voi pensate, vi preoccupate, operate in modi diversi: la natura della vostra mente ne è la causa; l’illusione è responsabile di tutto ciò. Finché siete invischiati nell’illusione, non potrete realizzare Dio. Il giorno in cui abbandonerete l’illusione, quel giorno raggiungerete Dio. Il termine Brahmâ, Dio, significa vastità; anche Vishnu significa vastità, espansione. Dio rappresenta, quindi, la vastità e l’apertura di mente, non possiede sentimenti meschini. Tuttavia, a causa della vostra ristrettezza, voi pensate che Egli sia limitato.

“Come sono i sentimenti, così saranno i risultati.”

La vostra stessa ristrettezza di sentimenti vi si mostra riflessa negli altri. Dio ha ampi sentimenti, propositi infiniti. Nessuno può comprendere la Sua volontà. Incapaci di capirla, gli uomini dimenticano la Realtà e vanno incontro a numerose calamità. Essi ignorano la Divinità, e prendono gli oggetti del mondo come base, invece di considerare Dio la base, l’origine di tutto. Solo Dio è il fondamento, tutto il resto è materia.
Non riponete la vostra fiducia nel mondo fisico, non considerate gli oggetti materiali come la base. Voi dovete, in ogni caso, recitare bene il vostro ruolo in questa commedia della vita; finché siete qui, dovete compiere il vostro dovere, e affrontare tutte le responsabilità quotidiane; è in tal senso che potete tenere il mondo in mente. Se voi aveste una salda fede in Dio, percepireste la Divinità ovunque, e nessun altro pensiero potrebbe entrare nella vostra mente. I cinque elementi sono tutto. Una volta capito il principio dei cinque elementi, avrete capito Dio.

Incarnazioni dell’Amore!
I cinque elementi sono gli importanti Prâna, i soffi vitali dell’uomo. Non può esistere vita senza i Prâna. Fra essi, l’aria pervade tutto, è presente in voi, con voi, intorno a voi, sopra di voi e sotto di voi; tuttavia, non potete vederla né prenderla con le mani. Anche se non può essere vista né afferrata, non potete negarne l’esistenza, perché senza l’aria non potreste sopravvivere.
Essa è presente in voi sotto forma di respiro. Finché c’è il respiro, il corpo è propizio, ma, se viene a mancare, esso diventa un cadavere. Il respiro è quindi auspicale, è l’incarnazione di Îshvara. Tale respiro è la vera forma di vâyu, l’elemento aria. Perciò Dio risiede nell’uomo sotto forma di respiro, sostiene e protegge la sua vita.

Dio nell’uomo

Innanzitutto non dovete credere che Dio abbia una forma immensa. Tutte le forme a Lui attribuite sono creazioni e immaginazioni umane. Dio viene raffigurato talvolta con quattro braccia e nelle Sue mani tiene quattro oggetti: una conchiglia, un disco, una mazza e un loto; ma Dio è forse nato con quattro mani? Se fosse veramente così, sarebbe stato esibito in qualche esposizione, non è vero? No, no! Le quattro mani Gli sono attribuite simbolicamente, solo per permettervi di capire che Egli è onnipotente.
In una mano tiene la conchiglia; essa rappresenta Shabda Brahma, Dio nella forma di suono. In un’altra mano ha il disco, che rappresenta la ruota del tempo che scorre. Pertanto sia il suono sia il tempo sono nelle mani di Dio. In un’altra mano tiene la mazza che simboleggia forza e potere: anch’essi sono nelle mani divine. Infine c’è il loto, che è il cuore; anch’esso è nelle mani di Dio. Tale forma, raffigurata con quattro simboli, serve a farvi capire che Dio è il padrone del suono, del tempo, del potere e del cuore. Tuttavia, questa non è la Sua vera forma: l’uomo è la vera forma, in cui Dio risiede permanentemente.

“Dio si rivela in forma di essere umano.”

Nobile, sommamente sacra, dispensatrice di attività, e base di ogni cosa è la vita umana; in essa dovete aver piena fiducia. Fate un uso appropriato dei vostri sensi; solo allora potrete diventare veri esseri umani. Chi è un “essere umano?” È colui che unifica e armonizza fra loro pensiero, parola e azione. Infatti, si afferma:

“L’uomo è lo studio appropriato per l’umanità.”

Che cosa significa “studio appropriato?” È l’unità che deve esistere fra la mente che decide, la lingua che parla, e le mani che eseguono il lavoro. Ecco lo studio appropriato per l’umanità. Ciò che pensate, deve corrispondere a ciò che dite. Quello che pronunciate con la bocca, deve essere fatto con le mani. L’unità di questi tre è vera Divinità.

“Shiva possiede tre attributi,
la forma delle tre qualità, tre occhi e il tridente.
OffrirGli una foglia di bilva distrugge i peccati di tre vite.”

Non sprecate tempo

Offrite il vostro cuore a Dio; lì si trova la vostra Divinità. Sebbene Dio sia sempre in voi, con voi e intorno a voi, sprecate tempo per cercarLo ovunque, al di fuori di voi stessi. Così facendo, sprecate il vostro tempo. Non sprecate il tempo.

“Mi inchino al Tempo,
mi inchino al Signore del Tempo,
mi inchino a Colui che controlla il Tempo,
mi inchino a Colui che trascende il Tempo,
mi inchino all’Incarnazione del Tempo,
mi inchino a Colui che determina il Tempo.”

Tutto è soltanto Tempo; il Tempo è tutt’intorno a voi. Perché siete così tristi se avete un Dio così grande intorno a voi, davanti a voi e assieme a voi? Dio non si trova in un luogo separato: è ovunque si compiano azioni che santificano l’umanità. Abbiate fede nelle qualità umane. Impegnatevi sempre nell’aiutare gli altri.

“La carità è l’ornamento delle mani.”

Quale altra ricchezza si può desiderare? Il vero ornamento è la mano dedita alla carità.

“La verità è il vero ornamento del collo.”

Perché vi è stato dato un collo? Per portare delle collane? No, non è così! La verità ne è l’ornamento. La gola vi è stata data per proferire la verità. Pur essendo in possesso di simili ornamenti sin dalla nascita, ne desiderate altri ancora. Trascurando gli ornamenti donati da Dio, vi affannate alla ricerca dei gioielli del mondo esteriore, e così andate incontro a critiche. Non è per questo risultato che dovete lottare. Mantenete i gioielli originali, che sono l’unico vero ornamento dell’uomo, non quelli esteriori. Dovete indossare i gioielli naturali e tenere quelli.

Fate il bene

Incarnazioni dell’Amore!
L’Amore autentico è in tutti voi; esso è immutabile e comune a tutti. Possedendo questo sacro Amore, perché vi incamminate su sentieri sbagliati? Voi indirizzate questo Amore sacro verso il mondo, incorrendo nel biasimo e nella critica. Non esponetevi alla critica. Dovete far sì che gli altri possano dire solo bene di voi. Offrite il vostro intero corpo in sacrificio. Il vostro corpo è divino, ha Dio Stesso come fondamento. Perché mai dovreste dissacrare questo corpo che Dio Stesso sostiene? Utilizzatelo, quindi, per una buona causa.

“Non vedete il male, vedete solo il bene.
Non ascoltate il male, ascoltate ciò che è buono.
Non parlate del male, parlate solo del bene.
Non fate il male, fate solo il bene.
Questa è la via che conduce a Dio.”

Santificate tutte le membra del vostro corpo con attività altruistiche, anche se non è così facile mettere in pratica ciò. C’è sempre qualche interesse personale in tutto quello che l’uomo fa. Questo non deve essere motivo di preoccupazione. Anche l’interesse personale può essere necessario in qualche misura; tuttavia va contenuto entro determinati limiti.
Dio è ovunque. Siete arrivati all’oceano e vi siete immersi nel mare della Beatitudine. Tuttavia, la quantità d’acqua che potete raccogliere dall’oceano dipende da quanto è grande il recipiente che portate con voi. Se volete raccogliere più beatitudine, il recipiente deve essere più grande; ciò significa che dovete coltivare l’espansione dell’amore e non cadere nella contrazione dell’amore. L’amore in espansione è la vita; la contrazione dell’amore è la morte. Sviluppate l’amore in voi stessi e condividetelo con gli altri: è questo il vero sacrificio della vita umana.

“Non con l’azione
né con la discendenza o la ricchezza.
L’immortalità si ottiene solo con il sacrificio.”

Tutto deve essere sacrificato a Dio: tutto Gli appartiene. Non c’è nulla che voi Gli possiate offrire come “vostro”.

“O Dio, Ti offro il cuore che Tu mi hai donato.
Che altro potrei offrire ai Tuoi Piedi di Loto?
Ti prego, accetta la mia offerta.”

Questa è la vera offerta che si dovrebbe fare a Dio. È sufficiente offrire il cuore, il cuore che Egli vi ha dato. L’uomo moderno, però, anche se istruito e intelligente, è immerso nell’ignoranza.

“Per quanto abbia studiato,
non rinuncerà alle sue grette qualità.
Tanto studiare porta solo alla disputa,
non alla saggezza totale.”

A che cosa serve tanta istruzione? Solo a riempirvi lo stomaco? No, no!

“Dopo tanto studiare, alla fine si muore.
Acquisite la conoscenza che vi rende immortali.”

Più si studia, più si dubita. Una persona così non è un vero essere umano. Un essere umano deve avere un cuore puro, senza alcuna traccia di dubbio.

“Quello è pieno, questo è pieno.
Dal pieno nasce il pieno.
Quando il pieno viene preso dal pieno,
solo pienezza rimane.”

Fate che il vostro cuore sia pieno e puro: solo allora potrete comprendere la vostra Divinità.
Dio vi ha dato gli occhi; sapete perché? Per vedere tutto ciò che vi passa davanti? No, no! Gli occhi vi sono stati dati per vedere Dio. Se chiudete gli occhi per meditare anche quando Dio è proprio lì davanti a voi, quella meditazione è finta. Coloro che chiudono gli occhi davanti a Dio sono stati ciechi in una precedente incarnazione o lo saranno in futuro. Non è affatto appropriato chiudere gli occhi davanti a Dio. Apriteli e guardateLo. Con il sentimento aprite non solo gli occhi fisici, ma anche l’occhio della saggezza. Se chiudete gli occhi fisici, come potrete aprire l’occhio interiore?

Pronunciate parole amabili

Sapete perché Dio vi ha dato la lingua? Per gustare dei cibi prelibati? No, no, no! La lingua vi è stata data per cantare le glorie del Signore. Ripetete il Suo Nome e contemplateLo continuamente. Dite sempre parole buone; parlate per il bene altrui. Non parlate come più vi piace, giusto perché avete ricevuto il dono della favella. Le vostre parole non devono ferire i sentimenti altrui. Alcuni potranno non prestare ascolto alle vostre parole, anche se parlate con dolcezza e soavità. È il loro destino. Se ascoltano, bene; se non ascoltano, così sia. Che essi ascoltino o no, voi dovete parlare sempre in modo amorevole; pronunciate parole divine. Se non ci riuscite, allora osservate il silenzio.

“Con il silenzio, non ci sarà conflitto.”

A Dio devono essere offerti parole e sguardi sacri. L’uomo si comporta in modo così scriteriato perché non riesce a riconoscere la Divinità. Chi riconosce Dio non segue strade sbagliate. L’uomo stesso è Dio. Se Dio non è riconosciuto oggi, dovrà per lo meno essere riconosciuto domani. Solo quando saprà realizzare ciò, l’uomo diventerà un essere umano completo.

Lavorate in modo perfetto

Qualsiasi cosa facciate, fatela in modo perfetto. C’era una volta un uomo in Italia, di nome Antonio (Stradivari - N.d.T.), che costruiva violini. Per completare un violino gli occorreva un anno di tempo. I suoi amici gli dissero: “Antonio, se per costruire un violino impieghi un anno, come potrai mantenere la tua famiglia? Ci vuole davvero un anno? C’impieghi troppo; stai perdendo il tuo tempo!” Antonio replicò: “Fratelli, quello che sto facendo è il lavoro di Dio, che è l’incarnazione della perfezione. Perciò anche il violino che costruisco deve essere perfetto. Non ci devono essere stonature o suoni discordanti. Un violino deve essere perfetto.” Per questo i violini di Antonio sono ancor oggi molto famosi.
Dio è l’incarnazione della perfezione; quindi, qualsiasi cosa facciate, fatela per soddisfare Dio. Solo allora ci sarà un senso nel vostro lavoro. Ogni vostra azione deve apportare beneficio al prossimo. Se volete che Io diventi vostro amico, tutto quello che fate deve essere amorevole e appropriato. Persino se offrite un po’ di riso, dovete farlo in modo corretto.
Ieri i nostri studenti sono andati nei villaggi più sperduti e lontani, e hanno distribuito dei pacchi di cibo fino alle dieci di sera. Si è trattato di un buon lavoro, ma essi hanno usato poca discriminazione. Cari ragazzi! Quando era stato preparato quel cibo? Il mattino presto. L’avete preso e siete partiti; ma se il cibo viene distribuito alle dieci di sera, non può conservarsi bene tutto il giorno. Andrà a male, non è vero? Non l’avete capito? Se il cibo non è più buono, dovete riprenderlo e fare ritorno; se è necessario potete portare del cibo fresco il giorno seguente. Quando l’ho detto ai ragazzi, essi hanno capito il loro errore. In effetti, si erano concentrati solo sulla distribuzione, dare, dare!
Non solo questo, ma i ragazzi avrebbero dovuto riposarsi dopo il pasto. Infatti, si dice: “Riposate un po’ dopo il pranzo.” Ma essi non lo hanno fatto; sono usciti immediatamente per continuare il loro servizio, andando in altri villaggi, senza un momento di riposo. Che cosa succede poi in questi casi? Mal di stomaco e disturbi vari. Infatti, molti hanno avuto mal di stomaco e febbre. Si deve utilizzare la propria discriminazione in tutto ciò che si fa. Dovete distribuire del cibo buono e fresco. Dio dona sempre cose fresche.
Io dono spesso degli anelli che sono sempre di misura perfetta. Persino un orefice può fare degli errori, perché quello modella l’oro, ma Questo (riferendosi a Se Stesso – N.d.T.) modella la Vita! Pertanto le cose devono riuscire in maniera esatta. Qualsiasi cosa facciate, deve essere fatta in modo perfetto. Chi la riceve come chi la esegue, entrambi devono essere soddisfatti. Questa è vera soddisfazione. La gioia che deriva da una simile soddisfazione non si trova in nessun altro luogo.

La vita umana è sacra

Studenti! Ragazzi e ragazze!
Oggi siete giovani; domani sarete adulti, forse sarete madri e padri. Dunque, sviluppate fin d’ora qualità sacre e sacro comportamento, e impegnatevi in sacre attività. In questo modo santificherete le vostre vite. La vita come esseri umani è sommamente sacra.

“Di tutte le forme di vita, quella umana
è la più rara da ottenere.”

Le Upanishad affermano che la vita umana è la più preziosa, ed è al di là di ogni valutazione. Si può stimare il valore di oro e diamanti, ma chi attribuisce a essi il loro valore? L’uomo. Si acquistano i diamanti solo perché l’uomo attribuisce loro un valore. L’oro viene comperato solo perché l’uomo gli dà un valore.

Gli esseri umani sono molto più preziosi di tutte le ricchezze del mondo

Nessuno è più prezioso dell’uomo. Non svilite il vostro valore; sviluppate valori sacri.
Voi state commettendo un grave errore: anche nelle piccole cose, state diventando egoisti. Il pesce è meglio dell’egoista (Swami fa un gioco di parole in inglese: “fish” (pesce) è meglio che “selfish” (egoista) – N.d.T.). Il pesce nuota nell’acqua, mangia lo sporco e la ripulisce. L’uomo egoista si muove nella società, che è sacra, e la inquina con il suo egoismo. Potrete anche essere egoisti, ma dovete porre un limite a ciò; non potete essere egoisti sempre e quanto vi pare, senza un limite. Compite azioni altruistiche, azioni sacre: solo allora avrete salvaguardato il vostro valore.
Che cosa grande è un essere umano! Manishi (essere umano), se letto al contrario per sillabe, diventa shinima (cinema). Oggi l’uomo è diventato uno “shinima manishi” (uomo di cinema), mentre c’è bisogno di manishi, di veri esseri umani.
Un altro nome per “uomo” è mânava. “Ma” significa “ignoranza” (ajñâna), “na” vuol dire “senza” e “va” “sapersi comportare”. Pertanto mânava significa “colui che sa come comportarsi e che è scevro da ignoranza”. Dovete diventare esseri umani di questo tipo. In tal modo otterrete una buona reputazione.

Andate e siate portatori di Pace

Studenti!
Dimostrate al mondo la vostra condotta e la vostra reputazione e siate un esempio ideale per il mondo intero; dimostratelo con le vostre azioni, seguendo sempre la retta via. Oggi il mondo è in una situazione assai caotica. Non si trova pace in nessun luogo. Trovate sofferenza, tristezza, peccato e malvagità ovunque si guardi. In una simile situazione, almeno voi dovete portare la pace. Siate portatori della Pace santa.
Dov’è la pace? È dentro di voi. Voi siete l’incarnazione della pace. Pur avendo la pace dentro di voi, ve ne andate dicendo di volere pace, pace. Se la cercate nel mondo esterno, che cosa pensate di ottenere? Non c’è pace, ci sono solo “brandelli” (altro gioco di parole tra due vocaboli inglesi assonanti: “peace” (pace), e “pieces” (pezzi, brandelli) – N.d.T.). L’egoismo è all’origine di questo. Abbandonate l’egoismo, dedicatevi alla spiritualità e immergetevi nel Divino. Questo è il segreto della vita umana. Coltivate questi sentimenti sacri.

L’Amore è la nostra tassa d’iscrizione

Oggi ha avuto luogo il rito di adorazione dei Piedi del Signore, ma anche in questo si può osservare dell’egoismo. In passato, sia l’istruzione sia l’assistenza sanitaria erano praticati in modo altruistico, mentre oggi il settore scolastico e sanitario è stato contagiato dall’egoismo. Occorre educare gli altri al bene e salvaguardare la loro salute.
Oggi, se si costruisce un ospedale, lo si fa per motivi egoistici, pensando che se ne possa ricavare un sacco di soldi. Se si costruisce un ospedale spendendo cento milioni di rupie, ci si attende come profitto un miliardo di rupie. Persino per mandare un bambino a un asilo si devono pagare venti/venticinquemila rupie (€ 3/400 – N.d.T.). Che cosa può accadere ai bambini poveri? I settori dell’istruzione e della sanità sono governati interamente dal denaro. Oggi persino nella spiritualità si fa una questione di soldi. La spiritualità deve essere senza prezzo; solo l’Amore deve essere condiviso. Se si fa commercio della spiritualità, tutto andrà in rovina e il nome di Dio verrà offuscato.
Si può richiedere solo quanto è necessario per le spese. Tuttavia, Io non spendo nulla per ciò che faccio. Non ricevo niente da nessuno. I devoti di Madurai hanno speso dei soldi per questa cerimonia, comprese anche le spese di viaggio, vitto ecc. Si possono raccogliere solo i soldi necessari per le spese, ma non si devono richiedere delle quote di partecipazione.
Qual è la nostra quota d’iscrizione? L’Amore è l’unica quota di partecipazione nel campo della spiritualità. Non c’è tassa d’iscrizione che valga più dell’Amore. Perciò date Amore, condividete Amore e riceverete Amore. Se si fa del commercio non va bene; in quel modo il Nome di Dio viene svilito. Pertanto, se qualcuno pensa di comportarsi ancora così, prendetene nota. Desidero che le nostre organizzazioni non richiedano quote di partecipazione. Lo sapete bene che i nostri istituti scolastici non addebitano neanche un centesimo agli studenti; non richiediamo neppure le tasse d’iscrizione agli esami, e neppure per i libri di testo. Tutto è senza oneri, è completamente gratuito. Anche nei nostri ospedali tutto è gratuito; sia gli interventi chirurgici sia i farmaci sono gratuiti per tutti i pazienti. Se agite con buoni propositi, in qualche modo i soldi vi arriveranno, ma se avete dei motivi di lucro, siete destinati a perdere. Non rincorrete i soldi.

“Il denaro viene e va, ma la moralità viene e cresce.”

Perciò coltivate la moralità. Nelle organizzazioni spirituali non deve essere applicata nessuna quota di partecipazione.

Portate la Pace nel mondo

Qual è il valore dell’Âtma? Chi può stimarlo? È incalcolabile, infinito; esso è incommensurabile. Se ne seguite il sentiero, tutto il mondo intraprenderà il cammino spirituale. Solo allora la pace prevarrà nel mondo.
Oggi troviamo irrequietezza e agitazione ovunque si vada. Ogni giornale porta solo notizie spaventose. Fate ogni sforzo per trasformare l’India in uno stato perfettamente pacifico. Se vi proponete la pace, tutto il mondo sarà pacifico. Se avete Pace, tutto il mondo sarà in Pace. Rendete il mondo colmo di Pace, conducete vite pacifiche e donate agli altri la Pace.
Vivete una vita perfetta, come Antonio: un violino deve essere costruito in modo perfetto; tutte le vostre azioni devono essere perfette.
Tuttavia, alcuni rendono la loro vita infelice a causa delle loro cattive qualità, delle cattive abitudini, dei pensieri e delle azioni inique, pensando però di essere nel giusto. Ciò è assoluta follia, è totalmente errato. È bene solo quello che è di aiuto al prossimo: ecco la vera vita umana.

Incarnazioni dell’Amore!
Completate i vostri studi con Amore; fate il vostro lavoro con Amore. Rivolgetevi al mondo con gentilezza e con amore, e sostenete il prestigio e l’onore dell’India.

(Bhagavân conclude il Discorso con il bhajan: “Prema Mudita Manase Kaho…”).

Prashânti Nilayam, 9 ottobre 2001,
Pâdukâ Mahotsav Sandesh

Discorso tenuto in occasione del rito d’adorazione
dei Pâdukâ, i sandali del Signore.

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