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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:2001:20011020

20011020 - 20 ottobre

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

LA VIA REGALE ALL’IMMORTALITÀ

“Non ascolteranno le buone parole,
anche se dette di tutto cuore.
Presteranno orecchio solo alle parole cattive.
Come può gente simile conoscere la Divinità?
Questa che vi è stata comunicata, è la Verità.”

Incarnazioni dell’Amore!
Quelli che i giovani moderni oggi devono favorire, sono gli eterni e autentici valori morali. È loro importante dovere proteggerli. Che cos’è la moralità? Che cosa sono i valori? I ragazzi e le ragazze di oggi non ne hanno assolutamente idea. Poiché oggigiorno l’uomo non protegge questi valori morali, la gioventù soffre sin dalla più tenera età. Al termine “gioventù”, oggigiorno non viene attribuito il giusto significato.
“Moralità” non è una parola ordinaria, ma altamente preziosa, immensamente sacra, veramente grande. Se non siamo in grado di proteggere questa sacra, eterna e vera moralità, in che modo l’aspetto umano potrà essere protetto?
“Aspetto umano” (o “natura umana”) vuol dire “una vita (trascorsa) con valori morali”. I giovani d’oggi sono incapaci di riconoscere che cosa sia la loro vita, quale sia la loro meta, quale sia la loro strada e quale il loro obiettivo.
In inglese il termine “moralità” vien detto in un modo, mentre in sanscrito in un altro. In sanscrito, la parola “moralità” si dice paurusha (forza, coraggio, valore, eroismo propri dell’essere umano – N.d.T.), mentre in inglese si dice “morality”.
Che cosa vuol dire moralità? In passato, nella nazione di Roma (l’impero romano), Gesù Cristo insegnò (la moralità) ai capi e ai re (imperatori) della nazione. Essi compresero il Suo insegnamento in modo corretto e diedero al loro regno il nome di “Regno di Dio”. Essi gli diedero il Nome di Gesù.
Moralità vuol dire riconoscere la Divinità che proviene dalla natura umana e insegnarla al mondo. Questo è il vero significato del termine. In inglese dicono personality, “personalità” (che deriva dal termine latino “persona” – N.d.T.). La gente di Roma diede a Gesù l’appellativo di “Persona”, poiché le capacità e i poteri che sorgevano da Lui attraevano tutti. “Persona” comprova la verità secondo cui la Divinità è dentro ogni uomo.
In telugu, moralità si dice nîti. Questo termine definisce la verità del potere di manifestare la Divinità che è sconosciuta e nascosta in ogni individuo. Si dice che jâti (nascita, razza, casta), senza nîti (moralità), sia peggiore di una scimmia.
La moralità è altamente preziosa e in inglese è detta “personality”, mentre nel linguaggio romano è chiamata “persona”. Ciò significa manifestare a tutti il grande, recondito Potere Divino presente nel cuore di ogni individuo. Chi compie ciò è una “persona”.

Rendere manifesta la Divinità interiore

L’uomo d’oggi, dunque, deve rendere manifesto questo immenso Potere Divino che è invisibile e celato dentro di lui. Solo l’individuo che lo manifesta si può dire abbia una natura umana. Questo è infatti anche il significato del termine “individuo”. Vyakti (individuo) è colui che rende vyakta (manifesto), il Potere avyakta (immanifesto). È quindi scorretto chiamare “individuo” colui che non manifesta così la Divinità.
Fin dai tempi antichi, l’uomo nasconde in questo modo molti segreti nel suo cuore. L’uomo odierno sperimenta solamente debolezza; incapace di rivelare la Divinità, incapace di riconoscerLa, egli sta dimenticando la natura umana.
Duecentocinquanta anni fa, molti re regnarono nella terra di Bhârata. Molte migliaia di anni prima di Cristo, nacque Shrî Râmachandra, che fu nominato imperatore. Duecentoventicinque anni fa, Shivâjî divenne imperatore, e lo fu anche Akbar.
Anche se mussulmani, grazie alla loro comprensione e alla convinzione che l’innata natura (divina) dovrebbe esser resa manifesta, Akbar e il suo popolo seguirono la giusta via spirituale.
L’uomo d’oggi deve manifestare l’innata Divinità presente in lui. Purtroppo egli nemmeno capisce che cosa vyakti (l’individuo) sia. Bisogna dimenticare la propria soggettività (ciò che ha a che fare con l’ego – N.d.T.), mentre occorrerebbe ricordare il Divino. È necessario incrementare i sentimenti sacri, e sviluppare l’infinita natura dei valori teistici.

Che cosa vuol dire teistico? Che cosa significa spiritualità?
Spiritualità vuol dire dimenticare l’aspetto umano ordinario, allontanare la natura animale che sorge dagli esseri umani e rivelare la Divinità. Questa è spiritualità.
Poiché per l’uomo d’oggi l’istruzione intellettuale è aumentata, egli sta dimenticando la sua Divinità e accrescendo la sua bestialità, intraprendendo unicamente il viaggio della divulgazione e dell’insegnamento dei soli concetti. Il significato di “natura umana” non viene compreso. Ecco perché da 15 anni stiamo divulgando il principio che i Valori Umani devono essere sviluppati.
Che cos’è un Valore Umano? Qual è il valore di questo Valore Umano? Nessuno può dire che sia in un modo o nell’altro. Alcuni descrivono i Valori Umani come Verità, alcuni come Dharma, altri come Pace, altri ancora come Non violenza. Le persone insegnano tutto questo secondo il proprio sentire.

Che cosa vuol dire “vera natura umana”?
Dimenticare totalmente l’aspetto animale, contemplare la Divinità e svelare la propria autentica Umanità è vero potere.

Che cosa significa “uomo”?

Mânava (uomo), quindi, oggigiorno, significa “uomo retto, morale”. Questo è il significato. Anche le Upanishad affermano che il termine mânava, vuol dire “individuo sacro”. È mânava colui che possiede una buona mente. Poiché possiede una mente (manas), all’uomo è stato dato il nome di mânishi (uomo). Colui che ha una buona mente, perciò, è mânava, un uomo.

Che cosa vuol dire possedere una “buona mente”?
Indicare agli altri il sentiero sacro, far sperimentare al prossimo una vita ideale, rivelare la natura dell’Âtma e donare beatitudine infinita: questa è vera “bontà”. Ma quale uomo è pronto a sperimentare una beatitudine tanto sacra? Ai giorni nostri non si riesce a trovare una sola buona mente; di conseguenza, nemmeno una sola brava persona.

Che cosa vuol dire MAN (in inglese: “uomo”)

M - Mâyâ (l’illusione) deve essere dimenticata.
A - l’Âtma (lo Spirito) deve essere visto.
N - il Nirvâna (la Liberazione dalle catene) deve essere realizzato.

L’uomo autentico è colui che dimentica l’illusione, ha la visione dello Spirito e realizza il Nirvâna. Al contrario, l’uomo d’oggi è immerso nell’illusione e dimentica l’Âtma. A queste condizioni, come potrà ottenere la Liberazione? Come prima cosa, dunque, occorre dimenticare l’illusione. Mâyâ deve essere abbandonata.

Che cosa vuol dire mâyâ?
È mâyâ credere che qualcosa esista quando invece non esiste. Pensare a ciò che è “non esistente” e dimenticare ciò che invece esiste, rende incapaci di arrivare alla destinazione che si dovrebbe raggiungere. L’uomo odierno, perciò, sta soccombendo a innumerevoli difficoltà, sofferenze e preoccupazioni.

Il significato di Navarâtrî

Che cosa vuol dire Navarâtrî?
Navarâtrî significa “Nove Notti” (Nava = nove - Râtrî = notte). Gli antichi (saggi) stabilirono che, durante queste 9 notti, si deve contemplare la natura divina dell’Âtma, che porta i nomi di Mahâ Durgâ, Mahâ Kâlî e Mahâ Sarasvatî.
Che cosa vuol dire Durgâ? Colei che ha tutti i poteri è Durgâ. L’unione di tutti i poteri del fisico, di tutti i poteri dell’intelletto e di tutti i poteri dell’Âtma è chiamata Durgâ.
Che cosa vuol dire Mahâ Kâlî? Rivelare l’unità di questi tre poteri e distruggere il male è Kâlî. Ciò non significa che da qualche parte ci siano una Kâlî o una Durgâ come Divinità separate, poiché Esse possono essere viste nell’essere umano.
Le cattive qualità sorgono dalla mente; le cattive qualità e le abitudini negative, anziché seguire l’intelletto, seguono i sensi. Per colpa di ciò, l’uomo soccombe al male, il quale si trasforma (in lui) in un potere negativo. Il potere di Durgâ, perciò, venne insegnato proprio per distruggere questo potere malvagio e rivelare la natura divina dell’Âtma.
Lo scopo di questi 10 giorni, di queste 9 notti, è quello di distruggere i vari tipi di qualità negative, di cattive abitudini e vizi, e sviluppare la Divinità e la sacralità.
Tutto ciò che oggi si legge, è solo negativo; tutto ciò che ascoltiamo, è solo cattivo; tutte quelle che si compiono, sono solo brutte azioni. Da dove, allora, potrà sorgere la bontà? Non si riesce a trovare la benché minima traccia di bontà nell’uomo. Egli potrà anche pensare: “Sto agendo bene”, ma non è nient’altro che illusione e, fintantoché bhrama (l’illusione) sarà nell’uomo, egli non potrà vedere Brahma (Dio).
Per questo dobbiamo svelare la Divinità racchiusa in ogni essere umano. Essa sorge dall’interno e non può essere estratta recandosi a prelevarla da qualche parte, come si fa con il rame e l’ottone che vengono estratti dalle miniere. La miniera della Divinità sorge dall’interno di ogni uomo. Solo quella è la grande “miniera” dell’uomo. Da essa dobbiamo far scaturire ogni tipo di sacralità.
  Oggi, nessun uomo sta compiendo simili attività tanto sacre. Nonostante si osservino e si consultino gli anziani, le risposte che ci arrivano da loro non sono per niente corrette e soddisfacenti. Del resto, quando qualcuno non trova nessuna soddisfazione (dalle risposte che riceve), che cosa può insegnare agli altri?
Quando Gesù arrivò nell’Impero Romano, come prima cosa tutta la popolazione romana Lo riconobbe come “persona” e riconobbe anche la verità secondo cui Dio esiste pienamente in ogni uomo.
Tale Divinità è presente ovunque. Essa viene chiamata “Potere Divino” e Chaitanya (Consapevolezza Divina). Il potere di Chaitanya è presente ovunque. Non si trova posto dove questo potere non sia presente. Nonostante ciò, l’uomo, riflettendo sul fatto che non lo può vedere con gli occhi, non sente che ci sia. Tutto il bene e tutto il male sono effetti del Divino. Dobbiamo sviluppare fede nel fatto che Dio è in tutto.
Ai giorni nostri l’uomo sta dimenticando se stesso. Sta dimenticando se stesso e sta imprimendo nel suo cuore tutto ciò che accade nel mondo. La mente non è un tessuto bianco, poiché in essa sono stampati tutti i segreti delle numerose nascite e le relative azioni compiute durante le stesse. La mente, perciò, ha molte agitazioni, molti turbamenti, numerosi conflitti e innumerevoli desideri. A causa dei desideri, l’uomo sta dimenticando il suo aspetto umano; ma colui che scorda la sua natura umana, non è assolutamente un essere umano!
La natura umana, quindi, deve essere tenuta d’occhio ai giorni nostri. Se la dimenticate, che cosa potete ricordare? Che cos’altro dovreste tenere a mente? La sâdhanâ più importante è rendere sacra la mente. Dovreste diventare uomini dalla mente pura: solo così avrete l’autorità di affermare: “Sono un essere umano”.

“Non ascolteranno le buone parole,
anche se dette di tutto cuore.”

L’uomo non sta ascoltando tutte le parole dette (da Swami) con un cuore così pieno d’Amore, con tanta Compassione, con tanta Misericordia! Se l’uomo pieno d’illusione insegna senza piegare la mente (se non insegna col cuore – N.d.T.), le sue cattive qualità verranno ovviamente trasmesse a chi ascolta. Ma le orecchie non sono state date per ascoltare quelle cose!

“Orecchie, siete subito pronte ad ascoltare i pettegolezzi del vicinato con grande interesse,
ma, quando si esprimono le dolcissime lodi del Signore, non state concentrate ad ascoltare!”

Le due orecchie non si concentreranno ad ascoltare buone parole, ma, per ascoltare parole negative, le persone useranno persino quattro orecchie!
Preferenze simili arrivano solo quando i tempi cattivi (bui) si stanno avvicinando. Tutto questo è descritto così:

“Al momento della distruzione, sorgeranno le decisioni perverse.”

Ciò che dovremmo ascoltare, perciò, sono solo parole buone. Quali sono le buone parole? Sono quelle che non feriscono gli altri, che non recano sofferenza a nessuno, che non procurano nessun tipo di difficoltà agli altri. Le parole vere sono quelle che trasmettono la Divinità, che La proclamano e allontanano la debolezza.
Come primo giorno del Veda Purusha Saptâha Jñâna Yajna, come esseri umani, oggi, dobbiamo camminare lungo il giusto Sentiero.
Il nome del rituale è Veda Purusha Saptâha Jñâna Yajna. “Veda Purusha”: Purusha,4 in sanscrito, è la parola appropriata. Purusha infatti non indica solamente chi indossa camicia e pantaloni (cioè, un uomo – N.d.T.). Questi sono solo gli abiti del Purusha, ma un vero Purusha è Dio, è colui che ha in sé la Divinità (risvegliata).
In hindî è chiamato Paurushat Tattva, il Principio del Paurusha (il principio relativo all’autentica natura umana – N.d.T.). Dobbiamo capire bene la santa Divinità e considerare che tutti i sentimenti esteriori sono materiali, terreni. Essi sono solo negativi, mentre la vera positività è all’interno di se stessi. Questo aspetto positivo non è stato dato, né mai se ne andrà. Non è qualcosa che ci abbandona, qualunque cosa venga fatta. La Divinità, che esiste senza muoversi e senza vacillare, è la vera natura del Purusha.

Apprendere l’educazione morale

Incarnazioni dell’Amore!
Gli studenti odierni non stanno facendo nessun tipo di sforzo per imparare l’educazione morale. La moralità è altamente preziosa. Un uomo privo di moralità non è un vero essere umano e la vera istruzione è quella che vi permette di svilupparla. A che scopo sviluppare tanto apprendimento se non si incrementa la moralità?
Guadagniamo un sacco di soldi, costruiamo grandissime case, occupiamo alte cariche; ma a che serve fare così tanto? Senza moralità, tutte queste cose sono inutili.
Integrità; moralità. Ai giorni nostri dobbiamo tirare fuori tale moralità, nascosta nei nostri cuori. Essa è presente in ogni singolo uomo, ma egli non sta nemmeno tentando di farlo. Sta solo alimentando cose terrene, vale a dire ciò che si vede, che si sperimenta, che si dice. I sentimenti negativi sono per lui molto, molto dolci! Perciò, dobbiamo innanzitutto attenerci alla manifestazione della Verità, la quale sorge dal cuore.
Non è possibile raggiungere Dio con alcun mezzo materiale: non Lo si potrà ottenere attraverso i soldi, né afferrare in virtù della posizione sociale, né ottenere con l’autorità. Egli sarà raggiunto solamente attraverso la Verità e la Moralità. Moralità e Integrità: solo con esse e nient’altro si potrà avere, afferrare Dio.
Quindi, oggi è necessario sviluppare il divino aspetto umano di tutti i giovani, ragazzi e ragazze.

All’inizio ho espresso tre parole (punti):
1) Dovrebbe esserci Amore per Dio. Solo con questo Amore si avrà:
2) timore del peccato. Solo quando avremo timore del peccato,
3) rispetteremo la moralità.

La paura del peccato è necessaria affinché la moralità venga a noi. Sfortunatamente, ai giorni nostri, tale paura è inesistente. Esistono solo amore per il peccato e odio verso Dio. Queste sono le due cose che le persone stanno sviluppando.
Bisognerebbe temere il peccato, non amarlo. Amare il peccato non è solo una colpa ordinaria, ma è un peccato terribile, orribile! Per questo dovremmo averne paura.
Bisognerebbe proclamare che il vero Amore è in tutti e riconoscere la verità secondo cui l’Amore, insito in se stessi, è presente in tutti.

“L’unico Âtma è presente in tutti gli esseri viventi.”

Sviluppare la natura dell’Amore

Non è che Io abbia un tipo di Amore e voi ne abbiate un altro. L’Amore è uno solo. Tuttavia non viene fatto il giusto sforzo per riconoscere la sua natura.
La vita senza Amore è come un cadavere senza vita; per questo dobbiamo sviluppare la natura dell’Amore. Senza Amore non avremo nessun prâna (alito di vita). Essere immersi nell’Amore è la nostra vera natura. Di conseguenza, questo è ciò che dobbiamo guadagnare.
In che modo la gente guadagna soldi nel mondo odierno? Avete svolto un lavoro o avete fatto affari: di conseguenza, state aumentando il vostro denaro. Far soldi è un’abitudine, e si sta facendo di tutto per guadagnarne. Allo stesso modo, sul sentiero spirituale, bisogna sviluppare l’Amore Divino mettendosi negli “affari” della moralità e dell’integrità.
Per coltivare i campi costruiamo degli “anicut” attraverso i fiumi. Allo stesso modo, l’umanità non può agire come le pare. Dovrebbe esserci controllo dei sensi; essi sono gli “anicut” del controllo. L’Amore che rimane deve essere utilizzato per il benessere della società. I giovani d’oggi dovrebbero dunque tener d’occhio tale benessere; solo nel benessere della società è infatti racchiuso anche il vostro benessere. A che servono i vostri sforzi se non desiderate il bene della comunità?

Studenti!
Oggi è il primo giorno (di Navarâtrî) e Io vi ho spiegato in modo semplice tutto ciò che accadrà in futuro. Come elemento prioritario, la moralità è ciò che dovreste cercare di ottenere nella vostra vita. La mente dovrebbe indirizzarsi lungo il sentiero sacro. La mente è, per certo, altamente sacra, ma in essa stiamo introducendo numerose cattive qualità. Dovrebbe, invece, esser purificata nel modo giusto, attraverso il pentimento e l’espiazione. Consapevolmente o inconsapevolmente, state commettendo molti peccati; ma, dopo esservene resi conto, dovete pentirvene fino al punto di abbandonarli.

Incarnazioni dell’Amore!
La vostra vita è molto sacra. In verità, siete molto fortunati. Siete molto fortunati: per questo avete intrapreso questo tipo di Sentiero. Però, guardando (imitando) gli altri, si prende la strada sbagliata; così facendo, perdete in qualche misura la vostra sacralità. Perciò, anche riguardo alle nostre compagnie, dobbiamo frequentare quelle giuste.
C’è un proverbio che dice:

“Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.”

Tutte le vostre azioni saranno conformi al tipo di compagnia che frequentate. Da ciò, tutto il bene e il male del mondo dipendono dal comportamento dell’uomo, il quale dipende dalle sue decisioni. Le decisioni dipendono dai desideri dell’uomo, i quali dipendono dalle compagnie che egli frequenta. Dobbiamo perciò correggere nel giusto modo il comportamento della nostra compagnia; solo così le nostre decisioni si trasformeranno in nobili decisioni. Le decisioni nobili sono la via regale nel nostro cammino verso la Verità.

Incarnazioni dell’Amore!
Ciò che oggi come prima cosa dovete imparare, è la moralità. Dobbiamo riconoscerla e praticarla bene. Il genere umano è inutile senza moralità; dobbiamo quindi considerarla una meta. Se c’è moralità, possiamo ottenere qualsiasi cosa. Domani indagheremo sull’integrità, che è collegata con la moralità.

La morte è l’abito della vita

La moralità, quindi, è il primo valore. Un uomo che possieda nîti (moralità), diventerà un vero jâti (membro del genere umano). Questa è razza umana!
Per l’intera umanità, esiste un solo Padre: Dio.
Gesù disse: “Egli è Padre, Padre, Padre!” Egli affermò anche: “Padre, aiutaMi. Perché Mi dai tanta sofferenza? Non sei Tu, forse, il Padre di tutti? Che peccato ho mai commesso?”
Poco dopo udì una Voce celestiale dire: “Mio caro Figlio! Perché Ti preoccupi? Non farlo. Tutti sono Tuoi fratelli. Tu stai pensando che essi Ti abbiamo procurato una cattiva reputazione e abbiamo commesso delle ingiustizie contro di Te. Non si tratta affatto di ingiustizie. Tutto ciò che accade è per il nostro stesso bene. Perciò, accetta lietamente tutto questo.”
Allora Gesù, tranquillamente, chiuse gli occhi e disse: “La morte è l’abito della vita.” Per quale motivo? Perché “morte” significa cambiare i vari corpi, come si cambia un abito.
Poi aggiunse: “Dopotutto, sto solamente cambiando il corpo. Questa non è assolutamente ‘morte’, per Me.”
L’uomo non muore affatto. I corpi mutano, ma l’Âtma è sempre immortale. È immortale, è pieno di beatitudine. Sfortunatamente, poiché pensate che l’immortalità sia falsa (anrita), dimenticate tale immortalità (amrita). Innanzitutto, perciò, dobbiamo conoscere la natura dell’immortalità.
(Swami, a questo punto, recita un lungo shloka molto velocemente che Anil Kumar non riesce a tradurre – N.d.T.). (Risate).
Voi sarete sempre in vita; non cambierete mai. Il corpo cambia, il tempo cambia, la mente cambia, ma voi non siete né la mente, né il corpo, né l’intelletto, né citta, né il cuore, né la coscienza. Voi siete l’Âtma.
Che cosa significa Âtma? Esso non ha forma. Ho (già) detto che è il Potere della Consapevolezza Divina. Ciò vuol dire che l’Âtma è la forma dei 5 elementi. Questa sacra immortalità allontana la menzogna; per questo deve essere sviluppata, deve essere tenuta in vista. Questo è vero “aspetto umano”.
Tuttavia, ai nostri giorni, c’è solo illusione, illusione e illusione! I desideri stanno rovinando la vita; per questo devono essere ampiamente ridotti.

Meno bagaglio, più comfort

Se il bagaglio sarà ridotto, troveremo tanta Pace! Tutti questi desideri sono qualcosa che sviluppiamo successivamente e non qualcosa con cui nasciamo. Che cosa abbiamo portato con noi quando siamo nati? Che cosa porteremo quando ritorneremo (lasceremo il corpo)? Niente è stato portato e niente verrà preso. Lascerete tutto, da una parte o dall’altra.

Voi siete “Ciò che non muta”

Come prima cosa, dunque, occorre comprendere appieno la verità secondo cui niente è stato portato e niente verrà preso. Sono tutte nuvole passeggere che se ne vanno via. Il corpo (da quando siete nati – N.d.T.) è cambiato; la mente continua a cambiare. Ciò che cambia, perciò, non siete voi, poiché voi siete “Ciò che non muta”. Quando il corpo nasce, (l’essere umano) viene chiamato “bambino”; a 10 anni lo chiamano “ragazzino”; a 30 anni “uomo”; a 75 anni “nonno”. I nomi cambiano, ma l’uomo è solo uno. Questi, infatti, sono unicamente i cambiamenti che hanno a che fare con il corpo. Sono soltanto le caratteristiche di pravritti (l’esteriorità). Nivritti (l’interiorità), invece, è sempre stata la stessa, lo è ora e sempre lo sarà.
La vera natura, quindi, è quella dell’Âtma. Dovremmo avere Âtma Vishvâsa (fede nell’Âtma o fiducia nel Sé). Solo con la fiducia nel Sé la vittoria sarà nostra! Per questo ogni uomo dovrebbe svilupparla.
Âtma vuol dire che si dovrebbe avere fiducia in Se Stessi, si dovrebbe credere in Se Stessi. Colui che non ha fede in Se Stesso, non può nemmeno avere fede in Dio.
State leggendo moltissimi libri. Ma a che serve leggere?

“Anche acquisendo tutta l‘istruzione, alla fine si muore.
Bisognerebbe ottenere l’istruzione che garantisce l’immortalità.”

Nei limiti del possibile, nella nostra vita dovremmo aiutare il prossimo. Si dice:

“Servire il prossimo è un merito;
ferirlo è un peccato.”

Dovremmo sempre aiutare, aiutare, aiutare, aiutare! Anche le mani dovrebbero solo aiutare. La gola (la bocca) dovrebbe dire solo la Verità, le orecchie ascoltare solo cose buone e il cuore sperimentare solo il bene.

“La verità nella parola è un ornamento
per colui che ha un cuore compassionevole.”

Dobbiamo, innanzitutto, sviluppare questa natura umana che, ai giorni nostri, è nascosta. Ci sono illusioni materiali, proprietà materiali e piaceri terreni ovunque si guardi. Ma tutte queste cose se ne andranno, un giorno o l’altro.
Anche se voi (materialmente) sarete pronti ad abbandonare loro, esse (nei vostri pensieri) non lasceranno voi. Vi seguiranno sempre (come pensieri). Ma pensieri simili andrebbero fermati. Più di ogni altro pensiero, andrebbe contemplato il pensiero più grande, Dio. Attraverso tale pensiero, tutti gli altri pensieri saranno distrutti.

Eliminare le preoccupazioni

“Essere nati è una preoccupazione,
essere sulla terra è una preoccupazione,
la vita materiale è una preoccupazione,
la morte è una preoccupazione,
ogni cosa della giovinezza è una preoccupazione,
la vecchiaia è una preoccupazione,
la felicità è una preoccupazione.
Singolare preoccupazione!
Ciò che distrugge tutte le preoccupazioni,
è la contemplazione di Dio.”

Fatelo almeno adesso e realizzate la santa Divinità. Voi siete l’incarnazione di Dio. Dio non è separato da voi. L’uomo d’oggi è preda dell’illusione pensando che Dio sia separato da lui. Egli sta compiendo ogni genere di pratiche spirituali per realizzare Dio, ma non esiste affatto un Dio separato. L’uomo è Dio; egli è tutto. Tuttavia sta scordando questa verità.

“Io sono Dio, io sono Dio, io sono Dio.”

Ricordàtelo sempre.

Siate sempre beati. Perché continuate a preoccuparvi? Vi preoccupate perché gli esami (scolastici) si stanno avvicinando, o vi preoccupate perché vostra madre e vostro padre non stanno bene. Perché vi preoccupate? Preoccupandosi, si riducono forse i problemi? Vengono forse evitati? No, non saranno evitati. Ciò che deve succedere, accadrà e voi farete ciò che è necessario. Perciò, non abbiate assolutamente nessuna preoccupazione. Siate sempre beati. Solamente quando si è felici, si potrà conseguire ciò che è autentico. Da dove viene la felicità? Si ottiene solo da Dio.

Felicità è l’unione con Dio

Quando sarete con Dio, realizzerete la felicità. È infatti impossibile sperimentare la beatitudine se vi sentite separati da Lui.

Perciò, Incarnazioni dell’Amore!
Quando c’è tempo, contemplate Dio, pensate a cose belle, ricercate il sentiero sacro e non cadete in queste basse, misere illusioni.

(Swami conclude cantando il bhajan: “Hari Bhajana Binâ Sukha Shânti Nahin)

Prashânti Nilayam, 20 ottobre 2001,
Sai Kulwant Hall,
Festività di Dasara

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