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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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pensieri:2007:200702

02 - Febbraio 2007

Pensieri del giorno di Sri Sathya Sai Baba

FEBBRAIO 2007

1.2.07 In questo universo c’è un Principio Fondamentale che è la Causa Prima e noi dobbiamo fare sforzi per comprendere tale Principio Fondamentale. Come cosa più importante, uno deve dirigere la propria visione all’interno e meditare sul Principio Atmico (Atma Tattva) presente interiormente; Esso può essere attuato soltanto con una pratica spirituale (Sadhana) costante. Molti danno nomi diversi all’Atma Tattva ma Esso non ha affatto nome né forma, è oltre tutti i nomi e tutte le forme, è trascendente. Se si è capaci di comprenderLo, si comprende ogni altra cosa. Baba

2.2.07 Nessuno che indossi un corpo fisico può evitare le vicissitudini della vita; la morte segue la nascita e, con la stessa certezza, la sofferenza segue la felicità. Si deve rimanere equanimi nella gioia e nel dolore, nel guadagno e nella perdita, nella vittoria e nella sconfitta (Sukhadukhe Samekruthva Labhalabhau Jayajayau). Il piacere è un intervallo tra due dolori. La vita umana esiste con lo scopo di investigare la Realtà Suprema e non semplicemente per mangiare, bere e darsi ai piaceri dei sensi. Ogni essere umano deve fare uno sforzo per conoscere la sua natura interiore e comprendere la sua identità reale. Baba

3.2.07 L’uomo va oggi soggetto a sofferenze indicibili perché difetta di valori umani. Ciò che ha la capacità innata di bruciare è chiamato “fuoco”; in egual modo, soltanto chi ha i valori umani è un “essere umano”. Uno privo di valori umani non è affatto un essere umano. Potete essere molto istruiti ed occupare una posizione elevata ma, se mancate di valori umani, sarete considerati disumani; in primo luogo, allontanate quindi le qualità malvagie. Baba

4.2.07 Voi vedete, udite e sperimentate molte cose in questo mondo; esse non sono che il riflesso, la reazione e la risonanza del vostro essere interiore. Tutto ciò che vedete nel mondo esteriore è in realtà una parte di voi. Considerate questo esempio: c’è qualcuno che vi odia; in realtà è l’odio in voi che ha preso la forma dell’odio in lui. In egual modo, adulazione o denigrazione, bene e male sono riflessi del vostro stesso sé. Qualunque cosa vediate nel mondo esteriore, qualunque esperienza facciate, sia essa di piacere o di sofferenza, è infatti uscita da dentro di voi. Baba

5.2.07 I corpi sono come lampadine e il Principio Atmico è come la corrente che passa attraverso tutte. Comprendete questa unità e dividete il vostro amore con tutti; non considerate nessuno vostro nemico. Voi considerate “amico” colui che vi ama e “nemico” colui che vi odia; in realtà non c’è alcun amico né nemico, è solo la vostra immaginazione. Tutti sono uno; è soltanto la Divinità che si manifesta quale madre, padre, fratello, sorella ecc. I nomi e le forme possono essere differenti ma la Verità, che ne è il fondamento, è una. Baba

6.2.07 Oggi non si trova la pace (peace) in nessun luogo del mondo; si vedono soltanto dei pezzi (pieces)! In effetti le persone fanno a pezzi i loro cuori. Allora, come si può ottenere la pace? A questo problema c’è un’unica soluzione: amate Dio, abbiate fede in Dio, affidatevi a Lui, dedicate la vita intera a Dio e portate avanti ogni attività come una offerta a Lui. Fate che tutte le vostre attività siano giovevoli agli altri: Aiuta sempre, non ferire mai. Se volete essere sempre felici, pregate per il benessere degli altri; questo è l’esercizio spirituale (Sadhana) genuino che dovreste intraprendere. “Spiritualità” non significa semplicemente cantare i Bhajan e fare atti di adorazione; coltivate le qualità nobili, pregate sempre per il benessere di tutti. In questo contesto, la preghiera Possano tutti gli esseri de mondo essere felici (Loka Samasta Sukhino Bhavantu) è mirata. Baba

7.2.07 E’ essenziale purificare la mente tramite gli esercizi spirituali (Sadhana) ed in tal modo sintonizzare la propria volontà con la Volontà Infinita di Dio cosicché si fonda nella Sua Gloria. Istruzione o abilità, per quanto profonde e varie, non hanno potere purificatore e non fanno altro che aggiungere le impurezze dell’orgoglio e della competizione. Gli uomini colti non sono necessariamente buoni né lo sono coloro che hanno potere sulle forze della natura. La Verità (Sathya), la Rettitudine (Dharma), la Pace (Shanti) e l’Amore (Prema) sono i segni caratteristici di un cuore purificato in cui Dio è custodito e manifesto. Baba

8.2.07 Voi potete provare il senso di anelito per il Divino soltanto se avete un assaggio del Suo Amore (Prema). Questa è la ragione per cui Io sono venuto in mezzo a voi: per darvi un assaggio di quell’Amore in modo che l’anelito per Dio sia impiantato nei vostri cuori. Ora l’uomo ha ottenuto la padronanza di montagne di informazione ma la saggezza è rimasta indietro; quindi la capacità dell’uomo di indagare e progredire nel regno dell’Universale e dell’Assoluto deve essere sviluppata. Egli deve comprendere questa verità: la distanza dalla Divinità è uguale alla distanza da se stesso. Baba

9.2.07 Può darsi che voi abbiate la sensazione che la spiritualità sia troppo astratta e non facilmente comprensibile. Il Principio Atmico (Atma Tattva) non può esser compreso e realizzato semplicemente accumulando conoscenza temporale; in effetti Esso è oltre l’ambito di tale conoscenza, è trascendentale, è alla base di tutte le forme di conoscenza. Se uno è capace di comprendere il Principio Atmico, può comprendere facilmente ogni altro aspetto. La domanda fondamentale, per cercar di scoprire la base di tutto in questo universo, è “Chi sono io?”. Se cercate dentro voi stessi chi siete veramente, comprenderete infine la Verità: il principio dell’Io non è altro che il Principio Atmico. Sviluppate una fede ferma in quel Principio Atmico. Baba

10.2.07 L’intento ultimo dell’educazione è rendere l’uomo consapevole dell’Universale Immanente Impersonale; questa è la Verità proclamata a gran voce dai Veda. Gli aspetti sempre mutevoli della Natura possono essere un piacevole oggetto di studio ma la scienza del Principio Trascendentale, che permea l’universo intero, che è immutabile, eterno, sempre pieno di pace e beatitudine, rifugio finale di tutti per sempre, è la più alta conoscenza che l’uomo deve ottenere. Baba

11.2.07 La grazia di Dio è concessa ad ogni devoto a seconda del livello della sua consapevolezza spirituale. L’oceano è vasto e sconfinato ma la quantità d’acqua che potete attingervi è determinata dalla misura del recipiente che portate sulla riva. Se il recipiente è piccolo non potete riempirlo oltre la sua limitata capacità; se il vostro cuore è ristretto, la Grazia Divina sarà in egual modo limitata. Allargate il vostro cuore liberandovi delle differenze meschine e così riconoscendo la verità del fatto che il Divino alberga in tutti. Baba

12.2.07 E’ il corpo che prova gioia nel guardare una cosa bella o è lo Spirito (Atma)? Che cos’è che gusta il buon cibo che si consuma, il corpo o lo Spirito? Che cos’è che gode del profumo o è commosso da una musica bellissima? Indagando, si scopre che chi prova piacere è l’Atma e non il corpo fisico; il corpo, di per se, è grossolano ed incapace di sperimentare la gioia. Si deve comprendere che lo Spirito trascende la mente e l’intelletto e pervade il cosmo intero. Lo Spirito è la base della percezione del mondo esterno e dell’esperienza del mondo interiore. Baba

13.2.07 Oggi la maggior parte della gente non ha idea di che cosa siano devozione e disciplina spirituale. Forme varie di adorazione, pellegrinaggi, meditazione e simili sono accomunati alla devozione ma questi non ne sono i segni: nella migliore delle ipotesi essi possono dare un po’ di soddisfazione mentale. Finché pensate che Dio sia da qualche parte fuori di voi, non vi qualificate per ottenere la Grazia Divina. Il segno vero della devozione è riconoscere che Dio è in voi, intorno a voi e dovunque. Dovete sviluppare fede nel fatto che voi stessi siete una manifestazione di Dio. Baba

14.2.07 Una volta siamo gioiosi ed un’altra addolorati; lo stesso oggetto che è fonte di contentezza diventa ragione di tormento con il passare del tempo. Quindi, gioia e dolore sono soltanto stati della mente e gli oggetti, che sono essi stessi soggetti a cambiare, non possono darci gioia duratura. Tutto ciò che è transitorio non può essere reale. Sapendo che la vita di divertimento è naturalmente nemica di un serio sforzo spirituale, la gente buona considera le difficoltà come gradini verso una vita più elevata. Baba

15.2.07 L’uomo si identifica con il corpo e viene fuorviato dal sentimento di “io” e “mio”; questo sentimento è la causa fondamentale della preoccupazione. Voi sarete tormentati dalla preoccupazione finché non realizzerete Dio. Voi siete preoccupati perché vi identificate con il corpo; una volta identificati con il Sé, Dio, sarete liberi da tutte le preoccupazioni. Dovete quindi fare ogni sforzo per realizzare il vostro vero Sé. Al fine di essere liberi dalla preoccupazione e dalla paura e di ottenere la pace imperitura, dovete comprendere ed attuare la verità “Io sono Io”; se avete fede ferma in questa affermazione, niente può agitarvi. Non sviluppate troppo attaccamento al corpo ed alle proprietà materiali. Baba

16.2.07 I giorni sacri come Shivaratri sono designati ad imprimere nella mente dell’uomo il suo dovere di imporre un “digiuno” ai sensi ed un “controllo” all’intelligenza per tenere lontani gli impulsi e le inclinazioni che corrompono. Questo è il giorno in cui il Signore Shiva ingoiò il veleno mortale “Halahala”, che minacciava di distruggere il mondo, salvando così l’umanità dalla dannazione. Colui che aspira alla Grazia Divina deve ricordare questo giorno con gratitudine; egli non deve esultare per la buona fortuna né scorarsi quando la disgrazia entra a far parte del suo destino. “La Tua Volontà, non la mia” deve essere la sua costante affermazione a se stesso. Baba

17.2.07 E’ un devoto autentico colui che considera la felicità di Dio come propria; egli desidera dare sempre felicità al Signore e non vuole causarGli alcun disturbo. Soltanto chi da sempre felicità a Dio è un devoto vero. In nome della devozione, voi non dovreste procurarGli mai alcun inconveniente. Pensate che la felicità di Dio sia la vostra felicità e viceversa; assimilate lo spirito di unità: “Dio ed io siamo uno”. Oggi, i devoti sono in maggioranza egoisti, hanno una devozione che punta soltanto al guadagno personale (Svartha Bhakti), sono interessati alla loro felicità e non a quella di Dio. Dovete stare attenti che il vostro amore sia sempre puro. Dio è l’incarnazione dell’Amore e questo Amore Divino è presente in ognuno; dividetelo con tutti. Questo è ciò che Egli si aspetta da voi. Baba

18.2.07 Qual è lo scopo della vita? Rinascere e ancora rinascere, senza fine? No. Il giornale di oggi domani diventa carta da buttare. Una volta che avete finito di leggere un giornale, non vi piace rileggerlo in continuazione. Allo stesso modo, vi è stata data questa vita e voi siete passati attraverso varie esperienze di piacere e di dolore. Dovreste pregare a questo modo: “O Dio! Mi hai dato questa vita ed ho attraversato tutte le esperienze di dolore e di piacere. Non voglio un' altra vita”. Così pregò Adi Shankara: “O Signore! Sono intrappolato in questo ciclo di nascite e morti. Ogni volta, devo sperimentare nuovamente l'agonia derivante dal dover stare nel ventre materno. È molto difficile attraversare l' oceano della vita nel mondo! Ti prego, fammi attraversare questo oceano tumultuoso e garantiscimi la liberazione”. Baba

19.2.07 Dovete realizzare, mediante una contemplazione costante, che il mondo è il corpo di Dio e che voi siete una cellula di quel corpo. La prosperità del mondo è la vostra prosperità: sentitelo, agite in tale spirito, pensate in questi termini. Questa è la vera spiritualità. L'aspirante spirituale (Sadhaka) non può tagliarsi fuori dal mondo e fuggire nella solitudine, perché il mondo lo seguirà fin nella caverna più profonda o nella foresta più buia. Il Sadhaka può sostenere di aver fatto progressi solo quando ha stabilito in se stesso la fede nell'unità dell' umanità. Baba

20.2.07 La felicità che l’uomo può ricavare dalle agiatezze del mondo è limitata. Pensare che la ricchezza e le proprietà, le comodità ed i vantaggi possano darvi gioia senza fine è follia totale: nessuno di questi può dare felicità vera. Allora, come la si può ottenere? Essa non può essere ottenuta dall’esterno perché origina dal cuore. Il cuore è il luogo di residenza di Dio. Per sperimentare la felicità vera, l’uomo deve maturare fede ferma in Dio. Dove c’è fede c’è amore e soltanto quando l’uomo ha amore dentro di sé può praticare la rettitudine; la rettitudine porta alla verità che, a sua volta, porta a Dio. Baba

21.2.07 La devozione vera è quella che trova espressione in ogni pensiero, parola ed azione dell’uomo. Proprio come il cibo consumato viene digerito nello stomaco e la sua essenza viene distribuita alle membra del corpo, l’effetto del Nome Divino, quando ne colmate il vostro cuore, si propaga agli occhi, alle orecchie alla lingua, alle mani, ai piedi, etc. Quando l’effetto sacro del Nome Divino raggiunge gli occhi, voi ottenete la visione sacra; in egual modo, il vostro parlare diviene sacro, ascoltate soltanto parole sacre, la vostre mani intraprendono solamente azioni sacre ed i vostri piedi vi portano in luoghi sacri. Così un devoto vero santifica ogni suo organo di senso con attività sacre. Baba

22.2.07 Tutto ciò che vediamo con gli occhi fisici è destinato a perire (Yad Drishyam Thannashyam). L’uomo non è il solo ad essere dotato di occhi fisici, anche gli uccelli, gli animali e persino i vermi li hanno, ma a che cosa servono gli occhi se non possiamo vedere ciò che è eterno ed immutabile? Questi occhi percepiscono soltanto le cose effimere, passeggere ed irreali. Nel mondo troviamo persone che passano la vita intera in attività materiali percependo solamente cose simili. La sola saggezza (Jnana) è vera ed eterna; soltanto colui che ha gli occhi della saggezza merita di venir chiamato essere umano. E’ quindi essenziale che l’uomo diriga la sua visione all’interno e cerchi di riconoscere il Principio Atmico; noi possiamo sperimentare tale Principio solamente se ci volgiamo verso l’interno in quanto, con la nostra visione esteriore, percepiamo i soli fenomeni transeunti ed effimeri. Baba

23.2.07 L’uomo ha fatto progressi in senso materiale ma è regredito in quanto a moralità; egli non riesce a liberarsi della ristrettezza mentale e del criticismo verso gli altri. Se si indaga circa le ragioni di questo, si scopre che l’egoismo e l’interesse personale ne sono la causa. L’uomo non ama gli oggetti o gli individui per il loro bene, lo fa per il proprio interesse; tutti i suoi pensieri, parole ed azioni sono motivati dall’egoismo. Egli si è ridotto ad un semplice intrico di desideri, impiega tutto il suo tempo ed i suoi sforzi nel soddisfarli ed è vittima dell’idea errata che il loro soddisfacimento gli procuri la felicità mentre dovrebbe ben comprendere che soltanto l’annientamento dei desideri lo porterà alla beatitudine suprema. La felicità vera si trova nello stato di assenza di desideri. Baba

24.2.07 Soltanto il canto del Nome Divino può proteggervi. Il denaro e la posizione sono come nuvole passeggere, non dovete dar loro importanza; dovreste invece cercare rifugio nel Nome Divino. Solamente colui che Ne ha il cuore colmo è benedetto davvero. La gente che non Ne è attratta può prendervi in giro ed alcuni possono dirvi che non c’è alcun Dio; quale dovrebbe essere la vostra risposta? “Dio può non esistere per te ma esiste per me; chi sei tu per negare l’esistenza del mio Dio?” Nessuno ha il diritto di negare Dio. Non dimenticate mai il Nome Divino, in nessun caso. Contempla Dio in ogni luogo, in ogni tempo ed in ogni circostanza (Sarvada Sarva Kaleshu Sarvatra Hari Chintanam). Imprimete saldamente e permanentemente il Nome Divino nel vostro cuore. Baba

25.2.07 L’uomo porta a termine compiti vari ed affronta molte esperienze in questo mondo ma a che cosa gli serve tutto questo se non riesce a godere di gioia durevole? Non con la ricchezza, non con l’azione né sicuramente con la Visione, il Contatto e la Conversazione di anime nobili (Darshan, Sparshan e Sambhashan) può egli ottenere la gioia che non finisce; soltanto purificando il proprio cuore si può visualizzare la manifestazione di Dio e sperimentare la beatitudine. Amate tutti, siate certi che Dio è presente in tutti, fate sì che tutti siano felici; solamente allora potrete ottenere la felicità. Voi non potete raggiungere la felicità senza far felici gli altri. Baba

26.2.07 La spiritualità consiste nel distruggere la propria natura bestiale ed evolvere al livello del Divino ma l’uomo, invece di assurgere alla Divinità, sta regredendo verso la natura animale. Egli ha dimenticato i principi della spiritualità, celebra le ricorrenze semplicemente mangiando dei dolci e spreca il suo tempo nell’ostentazione. Si dovrebbe riflettere sul significato di ogni festività e celebrarla in modo adeguato. L’uomo deve avere fede totale nel fatto di non essere un semplice essere umano ma di avere Dio dentro di sé; soltanto allora la natura bestiale che è in lui sarà sottomessa. Egli è divenuto bestiale perché ha dimenticato la sua vera natura; a qualunque nazione, religione, razza, casta o genere apparteniate, dovete attenervi strettamente all'insieme dei caratteri essenziali e distintivi della specie umana. Baba

27.2.07 Dio è presente in tutti, risiede in ogni cuore, e quindi non confinateLo in un tempio, in una moschea o in una chiesa: dove c’è l’uomo c’è Dio. Dio prende la forma dell’uomo (Daivam Manusha Rupena); voi indulgete nel criticare gli altri perché non ve ne rendete conto. Chi state criticando? Chi state adorando? Domandatevelo. Dio è presente in tutti per cui criticare gli altri equivale a criticare voi stessi; quando amate gli altri, amate voi stessi. Se criticate gli altri, voi criticate Dio. Chiunque salutiate, la riverenza raggiunge Dio (Sarva Jiva Namaskaram Keshavam Pratigachchati) e Chiunque denigriate, la denigrazione raggiunge Dio (Sarva Jiva Tiraskaram Keshavam Pratigachchati). Se aiutate gli altri, riceverete aiuto dieci volte tanto e, se nuocete loro, riceverete un danno dieci volte superiore; tenetelo sempre in mente. Baba

28.2.07 La triade dei desideri (Ishanatraya), cioè del denaro, della moglie e della progenie (Dhaneshana, Dareshana and Putreshana) è responsabile dell’infelicità dell’uomo. La ricchezza non può mai procurare felicità duratura; la ricchezza vera è quella spirituale. L’uomo non può godere di vera felicità per colpa della sua avidità di denaro; tuttavia egli brama il denaro. Che esso sia necessario è indubbio ma la ricchezza che accumulate dovrebbe avere un limite. Il secondo desiderio è quello della moglie. Uno può sposarsi, avere dei figli e godere, per un periodo, della felicità familiare ma questa non dura; pensare che si possa rimanere felici per sempre nell’ambito della vita familiare è follia. Il terzo è il desiderio della discendenza. Non c’è niente di male nell’aspirazione ad avere dei figli ma la felicità che ne risulta è soltanto temporanea e quindi nessuna di queste cose può dare una felicità piena e duratura. Prendete coscienza del fatto che non avete bisogno di cercare la gioia all’esterno: essa è sempre dentro di voi. Baba

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