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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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pensieri:2007:200704

04 - Aprile 2007

Pensieri del giorno di Sri Sathya Sai Baba

APRILE 2007

1.4.07 L’auto-conoscenza è quella conoscenza acquisendo la quale ogni altra cosa diventa nota; una persona che ha conoscenza di sé può con certezza essere proclamata come conoscitrice di tutto. Il sapere secolare non può concederci la pace durevole e completa; soltanto la conoscenza di noi stessi può aiutarci ad attraversare il mare del dolore e quindi tutti dovrebbero sforzarsi per ottenerla. Essa può essere raggiunta tramite la purezza della mente e quest’ultima si può acquisire con le azioni sacre, la carità, la compassione e la devozione. Baba

2.4.07 E’ impossibile per chiunque dirimere esattamente ciò che è Devozione (Bhakty) da ciò che non lo è; essa ha aspetti infiniti. Soltanto anime pure, tenere, tolleranti, calme ed amorevoli, il fior fiore dei Santi (Sadhu), dei Realizzati (Hamsa) che vivono in letizia in compagnia di devoti (Bhakta) simili possono comprendere la sua purezza e profondità. Gli altri troveranno difficile scoprire la Devozione in una persona come scoprire la morbidezza in una roccia, la freddezza nel fuoco o la dolcezza nell’aloe. Il devoto considera Dio più caro della vita e Dio è legato a lui in misura uguale. Baba

3.4.07 La parola Adhyatmico, o Spirituale, è usata spesso dagli aspiranti e precettori; che cosa c'è di implicito in questo termine? I Bhajan o le preghiere di gruppo sono “Adhyatmico”? Esso riguarda forse la ripetizione del Nome di Dio (Japa) o la meditazione (Dhyana)? Denota i riti religiosi e le cerimonie o si riferisce ai pellegrinaggi nei luoghi santi? No, no. Queste sono soltanto azioni meritorie. “Spirituale”, nel suo senso reale, significa raggiungere o almeno tentare di raggiungere due cose: l’eliminazione dei tratti animali che ancora alignano nell’uomo e l’unificazione dell’individuo con il Divino. Baba

4.4.07 La dimora della vita umana poggia su quattro colonne: la verità, la rettitudine, l’amore e la pace. La salvezza e la sicurezza della vita dipendono da questi quattro valori. Fin dai tempi antichi, la cultura di Bharat ha potuto reggersi essendo costruita sul basamento di questi valori; i nostri antenati amministrarono le loro vite aderendo strettamente a questi valori eterni. Privata di questi, la casa della vita crollerà in un momento. L’umanità continua ad esistere tutt’oggi soltanto grazie al fatto che questi quattro valori umani vengono praticati almeno fino ad un certo punto. Oggi la nazione sta soffrendo perché la gente non ha rispetto per la verità ed indulge nella falsità nei propri pensieri, parole ed azioni. Baba

5.4.07 Un uomo può impiegare molte vite a scoprire ciò che è meglio per lui, ad essere capace di scrivere il proprio futuro senza far danno a se stesso o ad altri, ad essere consapevole delle insidie sulla via; è quindi meglio credere nell'esperienza dei saggi che furono pieni di compassione e che da questa furono spinti ad illuminare il sentiero della liberazione. Questa pratica è custodita nei Veda, la fede nei quali, irrora il cuore e gli fa produrre il raccolto dell'Amore Universale. Baba

6.4.07 La prova della devozione vera è la pace della mente che l’aspirante è stato capace di ottenere, la pace che lo rende imperturbabile di fronte alla perdita ed al disonore, la pace che non è disturbata dalla rabbia, dall’odio, dalla gelosia, dall’orgoglio e dalle passioni basse, la pace che lo fa sentire tranquillo, non coinvolto e distaccato in tutte le circostanze e con tutti i caratteri umani. Rendetevi conto di essere l’incarnazione di questa pace. Chiunque abbia determinazione, discriminazione, fermezza ed entusiasmo di raggiungere lo scopo, lo raggiungerà. Baba

7.4.07 Quando il sole è sopra la vostra testa non c’è ombra; in ugual modo la fede, quando è salda nel vostro cuore, non proietta nessuna ombra di dubbio. Non parlate male degli altri, parlate solamente del buono in loro. Tutti sono buoni; se vedete il male in loro è perché c’è del male in voi. Se alcuni non vi piacciono, non vi ci mischiate. La grazia è la luce del sole che fa maturare il frutto e la pratica spirituale (Sadhana) è la linfa che sale dalla terra; ambedue sono necessarie affinché l’albero possa produrre il frutto della liberazione. Baba

8.4.07 Oggi si studiano i Veda ed altre scritture come un rituale senza mettere in pratica nessuna delle loro ingiunzioni. A che cosa serve semplicemente sapere come i Veda e le Upanishad descrivono il Divino se questa conoscenza non si riflette nella vita? Una persona simile è come un cieco che sente parlare dell’esistenza del mondo ma non lo può vedere. Non c’è differenza tra un uomo fisicamente cieco ed una persona che, cieca allo spirito, meramente apprende le scritture; esse sono intese per fornire una guida nella vita pratica e non per essere soltanto imparate a memoria. Baba

9.4.07 Il servizio nazionale implica il servizio ad ogni individuo della nazione; chiunque intraprenda il servizio nazionale deve comprendere che quando serve gli altri sta servendo se stesso perché egli è parte della nazione. Già questa comprensione sarà un grosso servizio alla nazione. Molto spesso gli uomini tendono a gabellare il loro interesse personale come fosse quello della nazione. I nostri predecessori erano convinti del fatto che, seguendo la rettitudine (Dharma), si serve automaticamente sia se stessi che la società. Baba

10.4.07 La purezza assoluta e la perfezione non trascendono le capacità dell’uomo; per lui è possibile essere perfetto ma, per raggiungere lo zenit della verità, della bellezza e della bontà, egli deve fare grandi sforzi, deve sviluppare una comprensione profonda, seguire una disciplina ferrea e porre in atto un impegno incessante. L’uomo deve guardare a se stesso come ad un esempio della Divinità e non come ad un semplice “uomo”; suo dovere è coltivare quelle qualità che riflettono il Divino che c’è in lui. Queste qualità vanno sviluppate e diffuse nella società quale migliore ed unico rimedio applicabile per molti dei nostri problemi contemporanei. Baba

11.4.07 Abbiate il Nome di Dio sulla lingua, nel respiro, sempre; questo invocherà la Sua Forma quale essenza interiore di ogni cosa, vi procurerà la Sua compagnia e vi metterà in contatto con la Sua Energia e Beatitudine Infinite. Questa è la buona familiarità (Satsang) con Dio che vi da il massimo beneficio. Conversate con Dio che è in voi, da Lui traete coraggio e consolazione; Egli è il Maestro (Guru) più interessato al vostro progresso. Baba

12.4.07 Voi siete impegnati nel servizio, nel cantare i Bhajan e nell’intraprendere pratiche spirituali varie; che beneficio avete tratto da queste attività? Soltanto quando da voi emergono sentimenti buoni ottenete una ricca ricompensa. Dopo aver seminato dei semi di nim non potete aspettarvi dei frutti di mango: com’è il seme così è l’albero. Similmente, com’è il sentimento, così è il risultato. Buono e cattivo dipendono dai vostri sentimenti e quindi sviluppatene di nobili, spargete il messaggio dell’amore in tutto il mondo e coltivate la consapevolezza del fatto che tutti sono vostri fratelli e sorelle. Baba

13.4.07 Ci sono tre direzioni nelle quali lo sforzo va diretto: 1) gli esercizi e la disciplina spirituale, 2) il perseguimento del distacco, 3) lo sviluppo della fiducia in se stessi. Senza questi tre la vita è un viaggio tedioso ed inutile. La rinuncia è la virtù di cui avete bisogno per il progresso spirituale e non conta il valore della cosa di cui ci si priva ma l’elevatezza dell’intenzione che ne motiva l’abbandono. Baba

14.4.07 Questo Capodanno proclama la verità del fatto che Dio è il Signore del Tempo. Sfortunatamente l’uomo non riesce a comprendere il potere di Dio e spreca tre quarti del suo tempo in inutili perseguimenti terreni. Il modo giusto di usare il tempo è impegnarsi nella ricerca spirituale; essa chiede di coltivare sentimenti buoni e fare buone azioni senza motivo egoistico offrendo amore e compassione a tutti gli esseri. Questo è l’esercizio spirituale (Sadhana) vero. “Sa” significa Atma e “Dhana” sta per ricchezza; utilizzando il vostro tempo nella ricerca spirituale, potete godere della ricchezza spirituale ma l’uomo spreca tutto il suo tempo in pensieri materiali ed azioni malvagie senza comprendere la Divinità che è dentro di lui. Si dovrebbe capire il valore del tempo di cui ogni momento svanisce più veloce del lampo. Se volete santificare la nascita umana che avete guadagnato a caro prezzo, dovete coltivare pensieri divini. Baba

15.4.07 L'uomo ben educato deve saper distinguere fra le cose temporanee e quelle importanti, fra ciò che deriva dall'entusiasmo del momento e ciò che è duraturo. Non deve inseguire le cose che brillano ma cercare il bene e l'oro vero; deve sapere come tenere in forma il proprio corpo, i sensi sotto stretto controllo, la mente sempre sotto analisi, l'intelletto acuto e chiaro, non contaminato dai pregiudizi o dall'odio, ed i sentimenti non toccati dall'egoismo. Baba

16.4.07 I Veda pongono quattro mete per l'uomo: la rettitudine (Dharma), la ricchezza (Artha),il desiderio (Kama) e la liberazione (Moksha). Ma esse devono essere perseguite a coppie: Dharma ed Artha insieme e Kama e Moksha insieme. Questo significa che Artha (la ricchezza) dev'essere guadagnata seguendo il Dharma (la rettitudine), e Kama (il desiderio) dev'essere per Moksha (la liberazione). Ma l'uomo le prende separatamente e finisce per perdere tutto. Le mette in compartimenti saparati ed adotta piani distinti per acquisirle. Egli rinuncia al Dharma ed a Moksha considerandole troppo lontane da lui e spreca la propria vita perseguendo solo Artha e Kama. Questo lo conduce alla rovina. Baba

17.4.07 Brahman, la Divinità, non può essere visto con gli occhi perché è Colui che permette agli occhi di vedere ed alle orecchie di udire. Egli può essere conosciuto soltanto tramite tapas (l’ardore della volontà che si sviluppa con l’ascesi); nessun altro mezzo può aiutare. Nell’universo, tutto origina dalla Divinità, esiste nella Divinità, si rivela tramite la Divinità e si fonde nella Divinità. Scopritelo con l’aiuto di tapas. Baba

18.4.07 L’amore e la fede sono i principi fondamentali necessari per riscattare la vita umana. La Mia vita è il Mio messaggio. Io amo tutti: questa è proprio la Mia natura. Tutti sono Miei sia che Mi chiamino con questo nome che con qualunque altro nome o con nessun nome! La Divinità è la sorgente da cui origina l’Amore Universale e la fede nella Divinità è la chiave per sviluppare un amore simile. Soltanto la via dell’amore può trasformare l’uomo e quindi il mondo. Baba

19.4.07 Una rivoluzione più potente e generale di qualunque altra l’uomo abbia affrontato sino ad oggi, non politica, non economica o scientifica né tecnologica ma più profonda e più fondamentale di tutte, sta avvenendo ora: è la rivoluzione spirituale. Essa chiarifica la visione interiore dell’uomo talché egli possa vedere la Realtà Atmica; il suo impatto avvolgerà ed arricchirà certamente tutte le comunità e trasformerà l’umanità in un fiume di cercatori che scorrerà dolcemente verso il mare infinito della Divinità. Baba

20.4.07 La fede pura e semplice nelle parole dei Saggi apporta più profitto di anni di studi e discussioni. Meditate sul detto vedico:Tat Tvam Asi (Tu sei Quello). Se vi riflettete sopra, il significato vi cadrà addosso senza l'aiuto di alcun commento; i commenti tendono solo a confondervi. Pensate a Tat (quello sta per Divinità), analizzate Tvam (tu) e vi convincerete che Asi (sei) è l'unica soluzione. Voi siete nella Luce, la Luce è in voi, voi siete la Luce: questi sono i tre passi successivi che conducono alla realizzazione. Baba

21.4.07 L’Atma, quando se ne prende cognizione consapevolmente, balena come la luce improvvisa di un fulmine: in un istante rivela la sua luminosità ed il suo splendore. Afferrare tutta la sua maestà è impossibile. La mente (Manas), che le appare molto vicina, vi convince di essere effettivamente l’Atma ma non è così. L'aspirante (Sadhaka) suppone che la mente abbia realizzato l’Atma cui sembra così vicina e ne desidera l’esperienza sempre di nuovo; senza dubbio questo è bene perché promuove la ricerca della fusione con Brahman. Baba

22.4.07 Gli uomini sprecano le loro vite preziose nel perseguire piaceri meschini e fugaci. Fate il miglior uso dell’opportunità che avete ora: questa è devozione vera. Soltanto voi siete responsabili della vostra condizione; essa dipende da come la vostra mente lavora. Fate il vostro dovere, riconoscete la verità del vostro essere e potrete sperimentare la vostra Divinità. Non c’è niente di più grande della beatitudine dell’esperienza del Divino; se volete sperimentarLo, dovete purificare il vostro cuore da tutti i desideri, le aspirazioni e la brama di altri mezzi di felicità. Baba

23.4.07 Se l’occhio non serve a riconoscere Dio in ogni cosa che vedete, è molto meglio essere ciechi e, se le vostre orecchie vi spingono verso cacofonie indecenti, è molto meglio essere sordi. I sensi non dovrebbero venir incoraggiati ad immergersi nel ciarpame voluttuoso ma devono servire i vostri interessi veri e sublimare i vostri appetiti; essi devono aiutarvi a tenere Dio ben presente. Tutti i nostri pensieri sono influenzati da ciò che vediamo, udiamo ed odoriamo per cui bisogna controllare gli organi di senso, specialmente le orecchie e gli occhi. Baba

24.4.07 Non c’è bisogno di ritirarsi nella foresta o in una grotta per scoprire la propria Verità spirituale e conquistare la natura inferiore; in effetti, nel vivere in isolamento, non si ha occasione di esercitare il controllo della rabbia e delle altre debolezze per cui la vittoria ottenuta lì può non essere autentica o duratura. Vincete la battaglia della vita rimanendo nel mondo eppur lontani dalle sue catene: questa è la vittoria che dovete ottenere. Baba

25.4.07 Cercate sempre la luce, siate colmi di fiducia ed interesse; non cedete alla disperazione perché essa non può mai dare risultato e non fa che peggiorare il problema oscurando l’intelletto ed immergendovi nel dubbio. Voi dovete intraprendere il sentiero dello sforzo spirituale (Sadhana) con grande entusiasmo; procedere con esitazione e fermarsi non porta frutto. E’ come pulire una zona fangosa con un flusso d’acqua: se la corrente è debole, il fango non può essere rimosso. Il flusso deve scorrere veloce ed abbondante trascinando qualunque cosa davanti a sé in modo che la melma venga eliminata senza lasciare traccia. Baba

26.4.07 Senza Verità (Satya), Retta condotta (Dharma), Pace (Shanti) ed Amore (Prema), l’accumulo di conoscenza è una conquista insignificante. Senza di essi, tutte le azioni (Karma), anche gli atti di carità e servizio agli altri (Seva), sono inutili; senza di essi, le posizioni di autorità, a cui uno viene promosso, diventano posizioni di persecuzione. In assenza di questi valori, nessuna azione buona o raggiungimento meritorio possono dare frutto. Baba

27.4.07 L’egoismo è un cespuglio spinoso che, se piantato nella foresta del cuore, fa pagare il fio. L’egoismo rende nemici anche gli amici più cari e manda in rovina molte cause e progetti buoni perché non permette che due persone competenti lavorino insieme. Il dolore lo segue come un’ombra. La gioia, la pace, il coraggio, la cooperazione e l’amore fioriscono in assenza di ego. Quando l’uomo è cosciente del fatto che la stessa Consapevolezza Divina motiva lui come tutti gli altri, l’amore soppianta l’ego e prende il comando delle azioni, delle parole e dei pensieri. Baba

28.4.07 L’atteggiamento giusto per un devoto è quello dell’abbandono totale come quello di colui che ha dichiarato: “Io Ti offro il cuore che mi hai dato, io non ho niente che possa definire mio perché tutto appartiene a Te, io ti offro ciò che è Tuo”. Fino a che questo spirito di abbandono non è sviluppato, l’uomo deve rinascere e rinascere. Al Divino si dovrebbe offrire il proprio cuore e non contentarsi di offrire soltanto fiori e frutti. Baba

29.4.07 Com’è ignorante l’uomo! Egli non si rende conto del fatto che i cinque elementi presenti in lui sono le forme effettive del Divino. Da parte sua, cercare Dio all’esterno ignorando la propria Divinità innata è follia: la Divinità è presente in ogni essere, il Principio Vitale, che scorre attraverso ogni singolo nervo del suo corpo, è veramente Divino. Tale Principio Divino, che sostiene il nostro corpo, è il Prajnana per cui si dice “La Consapevolezza è Dio” (Prajnanam Brama). Baba

30.4.07 Tutte le religioni insegnano un’unica disciplina di base: l’eliminazione dell’egoismo e l’abbandono dei desideri futili. Ogni religione esorta l’uomo a colmare il proprio essere della Gloria di Dio ed eliminare la meschinità dell’orgoglio istruendolo anche sui metodi del distacco e della discriminazione affinché egli possa puntare in alto e raggiungere la liberazione. Abbiate fede nel fatto che tutti i cuori sono motivati dallo Stesso ed Unico Dio. Tutte le fedi glorificano l’Uno, tutti i Nomi in tutte le lingue e tutte le Forme che l’uomo può concepire indicano lo stesso Principio Divino che è adorato nel modo migliore tramite l’Amore puro. Coltivate la tendenza all’unità (Ekabhava) nei confronti degli uomini di tutti i credo in tutte le terre. Baba

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