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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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pensieri:2007:200709

09 - Settembre 2007

Pensieri del giorno di Sri Sathya Sai Baba

SETTEMBRE 2007

1.9.07 I sogni sono irreali ed illusori ma, finché sogniamo, l’esperienza sembra reale e valida. In questi sogni, noi sperimentiamo spesso grande paura, dolore o agitazione; poi ci svegliamo ed il sogno si dissolve. Quindi è il sogno stesso che porta al risveglio. In egual modo, in questo sogno che risveglia, cioè il mondo illusorio in cui ogni esperienza viene creduta vera e valida, l’insegnamento dei Veda risveglia l’uomo alla Consapevolezza Superiore. Baba

2.9.07 Dio ha Quattro qualità e potete comprenderLo soltanto se le coltivate. Esse sono: Amore, Bellezza, Dolcezza e Splendore. Coltivare l’Amore è sufficiente per appropriarsi delle altre tre. Quando siete immersi nell’Amore per il Divino immanente in tutta la Creazione, percepite la Bellezza dovunque e sperimentate il culmine della Dolcezza, la vostra mente perde la sua identità separata e si fonde nella Mente Universale in tutto il suo splendore. Baba

3.9.07 Quando le proprie reazioni ed inquietudini sono sublimate, tutto ciò che si sperimenta tramite i sensi, la mente e l’intelletto acquista uno splendore Divino e rivela la sua Divina essenza. Quando l’uomo ha il cuore colmo d’amore può stare nel mondo eppure non esserne coinvolto; tutta l’attività è allora per l’Onnipotente, in vista della Sua Grazia e tramite la Sua Volontà. Baba

4.9.07 In questo mondo noi troviamo varie scuole di pensiero come l’ateismo, il dualismo, il non dualismo, il non dualismo qualificato ecc. Il Nome Divino di Keshava (appellativo del Signore Sri Krishna) è il più importante di tutti; l’essenza di tutte le filosofie vi è contenuta. Esso consiste di tre sillabe, cioè Ka + esha + va, che rappresentano la Trinità Divina di Brama, Isvara e Visnu rispettivamente per cui Keshava rappresenta il principio della Creazione (Brama), del Sostentamento (Visnu) e della Dissoluzione (Isvara). L’uomo può comprendere il suo Sé vero se medita sul Nome Divino di Keshava e ne comprende il significato. Baba

5.9.07 E’ veramente tragico che le persone non si sforzino di trarre beneficio da Dio nonostante Egli sia disceso in forma umana per aiutare l’umanità; esse non hanno il buonsenso di seguire gli ideali dell’Avatar (Incarnazione Divina). Non si può star seduti ed aspettare che Egli regali la pace e la gioia a lui o a lei; l’Avatar viene ad avvertire, a guidare, a risvegliare, a mostrare il cammino e spandere la luce dell’Amore sull’umanità ma l’uomo deve ascoltare, imparare ed ubbidire con fede e speranza. Baba

6.9.07 Con l’esercizio spirituale potete correggere i vostri difetti e portare alla luce le buone qualità ottenendo la pace per voi, per la vostra società e per il paese. Ognuno di voi ha in sé il potere immenso dell’Atma; alcuni sono capaci di attingervi, altri sanno appena che esiste ed altri ancora sono inconsapevoli del procedimento per prelevarlo o addirittura della sua esistenza. Questo verrà col tempo tramite l’esercizio spirituale costante. Baba

7.9.07 L’uomo è l’incarnazione di Essenza-Consapevolezza-Beatitudine (Sath-Chith-Ananda) ma è incapace di riconoscere la propria identità effettiva perché egoismo e possessività, ostentazione ed orgoglio avviluppano la sua forma reale, Sath-Chith-Ananda. Quando sarà capace di liberarsi dall’attaccamento e dall’odio, dall’egoismo e dall’avidità, egli riconoscerà la sua vera natura. Il Divino interiore è coperto da queste tendenze come un tizzone ardente è nascosto dalla cenere: quando questa viene soffiata via, il fuoco si rivela. Baba

8.9.07 Per liberarsi delle qualità demoniache l’uomo deve affrontare l’indagine “Chi sono io?”. In questa ricerca, la conoscenza delle scritture non serve; la Beatitudine del Sé (Atmananda) può essere raggiunta soltanto riconoscendo che lo stesso Spirito alberga in tutti gli esseri e questa realizzazione si può ottenere solamente con l’indagine spirituale. Recitare i versi delle scritture non libererà l’uomo dal dolore; la trasformazione deve avvenire all’interno. Baba

9.9.07 Abituatevi a deporre ogni azione ai Piedi di Dio come si offre un fiore in adorazione; fate di ogni respiro un’offerta a Lui. Non fatevi angustiare dalle sventure, prendetele come atti di Grazia. Comprendete che niente accade senza la Sua Volontà, che ogni cosa che accade ha in sé un significato più profondo. Quando saprete che il Signore è la Causa Prima, l’origine di ognuno, tratterete tutti in modo umile e rispettoso. Questa è la via più facile per raggiungere la Divinità. Baba

10.9.07 Nel momento in cui vedete la vostra bellezza interiore e ne siete così colmi da dimenticare tutto il resto, diventate liberi da ogni legame, comprendete profondamente di essere tutta la bellezza, tutta la gloria, la potenza e la magnificenza dell’universo perché l’anima individuata (Jiva) è il riflesso di Dio nello specchio della Natura. Una volta ottenuta l’autorealizzazione, riconoscete tutti gli altri come nient’altro che il riflesso di voi stessi. Questa è la base vera dell’unità dell’umanità. Baba

11.9.07 Il servizio è il più difficile dei nove passi verso Dio, è il passo più importante per cancellare l’ego. E’ essenzialmente l’azione che nasce dalla tenerezza a meritare la Sua Grazia. Solamente attraverso il servizio l’uomo può arrivare a dominare i sensi, le passioni e le predilezioni raggiungendo così la Divinità. L’Amore si esprime come servizio e Dio è Amore. Baba

12.9.07 L’uomo può acquisire la dolcezza della saggezza rimanendo in compagnia dei buoni (Satsang) o ritirandosi in un luogo solitario a praticare la meditazione. Qualunque mezzo egli usi, essa non può comunque giungergli da fuori ma deve scaturire dall’interno come risultato della trasformazione del carattere attraverso l’annientamento dei nemici interiori: concupiscenza, rabbia, avidità, attaccamento, orgoglio e gelosia. Baba

13.9.07 Chiunque sia nato nel mondo ha un nome ed una forma ma la Divinità non ha né questo né quella. L’individuo che ha nome e forma è colmo di egoismo e possessività e queste qualità sono la causa del suo piacere e dolore, della felicità e dell’afflizione per cui ognuno dovrebbe sforzarsi di dominare tali tendenze. La conoscenza del Sé Supremo è associata con la libertà totale dal senso dell’ego (Ahamkara); coloro che non ne hanno traccia in sé sono del tutto liberi dalle conseguenze delle azioni indipendentemente da ciò che fanno. Baba

14.9.07 Se andate verso la luce, l’ombra cade dietro di voi; se ve ne allontanate, quella stessa ombra la dovete seguire. Andate in ogni momento un passo più vicino a Dio e Maya (Illusione), l’ombra, rimarrà indietro e non vi ingannerà affatto. Siate fermi e risoluti, non commettete errori né fate passi falsi per poi pentirvene; prendere subito la decisione giusta è meglio che doversi pentire dell’errore commesso. Baba

15.9.07 Il principio di Vinayaka ha un solo significato che è importante per tutti, sia credenti che non; Vinayaka è padrone di se stesso, non ha padroni al di sopra di sé, non fa affidamento su nessuno. Egli è chiamato anche Ganapati cioè Signore dei Gana, una classe di Entità Divine; questo termine significa anche guida dell’intelletto e del potere di discriminazione nell’uomo. Egli possiede grande intelligenza e conoscenza che scaturisce da una mente sacra e pura. Questa conoscenza porta alla saggezza (Vijana). Essendo il Signore dell’intelligenza (Buddhi) e della realizzazione (Siddhi) Egli è descritto come Signore di Buddhi e Siddhi personificate come Sue consorti. Baba

16.9.07 Più si macina il legno di sandalo, più questo emana profumo; più si mastica la canna da zucchero, più succo essa produce . L’oro si raffina fondendolo sul fuoco. Anche un devoto vero non vacilla nel suo amore per Dio quando incontra difficoltà ed ostacoli nella vita. Dio mette i Suoi devoti alla prova soltanto per portarli ad un livello più elevato sulla scala spirituale. Baba

17.9.07 Soltanto seguendo la via dell’amore potete sperimentare la beatitudine. Proprio come recitare semplicemente il nome dei piatti non può soddisfare la vostra fame, non potete gustare la vita come dolcezza ed essere contenti a meno che non diciate parole dolci e facciate azioni sacre. Voi siete tutti figli dell’immortalità ed incarnazioni della beatitudine; è soltanto perché siete scaturiti dalla beatitudine che cercate di tornare a quella Fonte, la beatitudine. Proprio come il pesce nato nell’acqua non può viverne fuori, l’uomo brama sempre la felicità dovunque sia e qualunque cosa faccia; egli è insoddisfatto finché non torna alla beatitudine da cui è emerso. La beatitudine vera non si trova nel mondo; tenete la mente sempre focalizzata su Dio perché solamente così avrete pace e felicità. Baba

18.9.07 Nell’uomo non c’è qualità più grande dell’amore disinteressato che si esprime come servizio agli altri; tale amore può essere fonte di beatitudine vera. La relazione tra azione (Karma) e Yoga dell’azione (Karma Yoga, la via dell’azione che porta alla liberazione) va compresa correttamente: l’azione fatta con attaccamento o desiderio causa legame ma quella altruistica e priva di desiderio diventa Yoga dell’azione. La nostra vita deve diventare Yoga (Comunione Divina) e non Roga (malattia). Baba

19.9.07 Soltanto la buona condotta, le buone qualità ed il buon carattere costituiscono il nostro tesoro autentico ma oggi l’uomo ha abbandonato queste tre, è impegnato nella ricerca di beni materiali ed immagina di condurre una vita devota; Dio non si può raggiungere tramite tali illusioni. L’uomo sta oggi tentando di padroneggiare ogni tipo di conoscenza ma è incapace di scoprire la propria natura reale. Baba

20.9.07 L’ostacolo più grande sulla via dell’abbandono è l’egoismo. Si tratta di qualcosa che è stato connesso alla vostra personalità per ere, che ha spinto i suoi tentacoli sempre più in profondità con la pratica acquisita nelle vite che si susseguivano; lo si può rimuovere con i due detergenti gemelli della discriminazione e della rinuncia. La devozione è l’acqua necessaria a lavar via lo sporco di ere ed il sapone del canto del Nome e della meditazione aiuta a rimuoverlo più velocemente e più efficacemente. Baba

21.9.07 Siate sempre colmi d’amore, non usate parole velenose contro nessuno perché le parole sono mortali perfino più delle frecce. Parlate sommessamente e dolcemente, simpatizzate con il sofferente e l’ignorante, fate del vostro meglio per applicare l’unguento delle parole consolanti e date aiuto tempestivo. Non danneggiate in nessuno la fede nella virtù e nella Divinità, incoraggiate gli altri ad avere questa fede dimostrando nella vostra vita che la virtù è premio a se stessa e la Divinità è onnipervadente ed onnipotente. Baba

22.9.07 La fonte più importante di Beatitudine (Ananda) è la consacrazione a Dio; nient’altro può dare quella gioia genuina e duratura. Diventate consapevoli della vostra parentela con il Signore; questa parentela non è una mera fantasia o una teoria fasulla, è stata tramandata da ere, dall’inizio stesso del tempo e durerà fino alla sua fine. Baba

23.9.07 L’uomo soffre perché ha acquisito l’attaccamento all’irreale. Egli coltiva una affezione irragionevole alla ricchezza che è però pronto a sacrificare per salvare la vita dei suoi figli perché l’attaccamento a loro è più forte di quello ai beni che ha guadagnato. Eppure il medesimo uomo scende così in basso da trascurare quei figli quando deve scegliere tra la sua sopravvivenza ed il loro benessere. Sicuramente la beatitudine che si ottiene dal dimorare nell’Atma, causa e fonte di tutta la gioia, è illimitata ed imperitura; quella è la gioia vera. Baba

24.9.07 Che cosa significa non violenza (Ahimsa)? Non è semplicemente l’astenersi dal far danno agli altri, implica anche il non fare danno a se stessi. Chiunque desideri seguire la non violenza deve accertarsi di non fare alcuna violenza a se stesso perché chi danneggia se stesso non può evitare di danneggiare gli altri. Voi dovete esaminare di continuo la vostra condotta per vedere se sia giusta o sbagliata; ad esempio, nell’ambito del parlare si deve controllare se le proprie parole causino dolore agli altri. Dobbiamo controllare che la nostra visione non sia ombrata da intenzioni o pensieri malvagi né si devono ascoltare chiacchiere maligne. Tutte queste cose sono fonte di danno per la persona e quindi si deve stare attenti a non dare spazio alle visioni sinistre, ad ascoltare il male, a dire il male, a pensare il male ed a fare azioni cattive. E come riconoscete ciò che è male? Chiedendo alla coscienza. Ogni volta che agirete contro i dettami della coscienza arriveranno dei cattivi risultati. Baba

25.9.07 Che cosa significa non violenza (Ahimsa)? Non è semplicemente l’astenersi dal far danno agli altri, implica anche il non fare danno a se stessi. Chiunque desideri seguire la non violenza deve accertarsi di non fare alcuna violenza a se stesso perché chi danneggia se stesso non può evitare di danneggiare gli altri. Voi dovete esaminare di continuo la vostra condotta per vedere se sia giusta o sbagliata; ad esempio, nell’ambito del parlare si deve controllare se le proprie parole causino dolore agli altri. Dobbiamo controllare che la nostra visione non sia ombrata da intenzioni o pensieri malvagi né si devono ascoltare chiacchiere maligne. Tutte queste cose sono fonte di danno per la persona e quindi si deve stare attenti a non dare spazio alle visioni sinistre, ad ascoltare il male, a dire il male, a pensare il male ed a fare azioni cattive. E come riconoscete ciò che è male? Chiedendo alla coscienza. Ogni volta che agirete contro i dettami della coscienza arriveranno dei cattivi risultati. Baba

26.9.07 L’insegnamento fondamentale della cultura di Bharat è l’amore. Per generazioni i giovani sono stati consigliati, incoraggiati ed ammaestrati con precetti ed esempi ad amare il povero, l’impotente, il minorato ed il disabile perché la stessa scintilla di Divinità che è in noi è attiva anche in loro. Siate fari d’amore, non c’è bisogno di altra pratica spirituale. L’amore ed il servizio amorevole agli altri vi procureranno la Grazia di Dio. Baba

27.9.07 Correggere le proprie tendenze ed il proprio carattere è un lavoro arduo. Un uomo può studiare tutte le scritture e tutti i testi sulla ricerca spirituale, può perfino tenere ore di conferenze su di essi ma sarà traviato appena la tentazione si presenterà. Qual è la cura efficace per questo? E’ la convinzione continua ed incrollabile che voi siete Brahman, la Divinità. Baba

28.9.07 La Rettitudine (Dharma) è ciò che sostiene il genere umano. La caratteristica di umanità consiste nell’osservare l’unità di pensiero, parola ed azione; tutte le azioni fatte con questa unità triplice sono azioni Dharmiche. Ci sono varie regole di condotta connesse alle condizioni che governano il tempo e lo spazio; da un periodo all’altro e da un paese all’altro, queste regole sono suscettibili di cambiamento in accordo con le situazioni che evolvono ma, se il Dharma Eterno cambiasse, il genere umano cesserebbe di essere umano. Proprio come il legno che brucia diventa semplicemente carbone se si raffredda, l’uomo cessa di essere veramente umano se smette di aderire al Dharma Eterno che è rappresentato dall’unità e dalla purezza di pensiero, parola ed azione. Baba

29.9.07 Samskriti, il termine sanscrito che sta per cultura e civilizzazione, deriva dalla parola Samskara (raffinazione), che implica il duplice scopo di rimuovere la polvere e lo sporco del vizio e di impiantare le virtù di Sathya (Verità), Dharma (Rettitudine), Shanti (Pace) e Prema (Amore). Le fondamenta del Dharma gettate dai Saggi insegnano alla gente che non ci si deve entusiasmare per le vittorie né disperare per le sconfitte ma che si deve dare il benvenuto ad entrambe. Esse devono essere viste come prove della propria fede. Baba

30.9.07 Quando diventerete consapevoli che il Signore è il Potere Onnipotente e la Fonte Principale della vostra vita, non ci sarà più paura. I devoti di Dio (Bhakta) del passato erano consapevoli che il Signore è Colui che provvede (Adhara), così che non provavano alcun timore. Ma quella fede non si è radicata nell'uomo d'oggi, che invece di coltivare la fede in Dio ripone la propria fiducia nelle cose del mondo. Questo è il motivo per cui questa è diventata un'era di paura e di ansietà. Baba

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