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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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pensieri:2007:200712

12 - Dicembre 2007

Pensieri del giorno di Sri Sathya Sai Baba

DICEMBRE 2007

1.12.07 Voi dovete rendere puro il vostro amore e, per far questo, dovete sviluppare la tolleranza (Kshama) che implica il rimanere calmi e pazienti, mantenere la riservatezza in tutte le circostanze e fare del bene a tutti, anche a coloro che possono volervi fare del male. Non c’è niente di più grande della tolleranza; essa equivale alla Verità stessa, è il cuore della rettitudine (Dharma), è non violenza in azione. La tolleranza è appagamento e compassione, è veramente tutto in tutti i mondi. Solamente avendo sviluppato la tolleranza potete raggiungere Dio. Baba

2.12.07 Quando un dolore acuto vi tormenta, il dottore vi da un’iniezione di morfina dopodiché non soffrite più; la Grazia di Dio agisce nello stesso modo per portar via gli elementi di sofferenza dal Karma (conseguenze delle azioni passate) che dovete subire. Dire che il proprio destino è determinato completamente non è corretto: niente può essere di impedimento alla Grazia dell’Onnipotente. Baba

3.12.07 L’uomo è oppresso dall’illusione che il temporaneo sia eterno; una lunga identificazione lo ha convinto così per cui deve essere rieducato alla visione corretta. La realtà assoluta che rimane inalterata è “Io”; tutto il resto è irreale che appare come reale. L’io in voi è Dio Stesso (il Paramatma). Le onde giocano per breve tempo con il vento sulle acque profonde del mare e vi danno l’impressione di essere separate dall’oceano sottostante ma si tratta proprio di un’apparenza, una creazione delle due idee di Nome e Forma. Se vi liberate delle due idee, l’onda sparisce nel mare, la sua realtà vi appare in un lampo e comprendete che Dio è presente nell’uomo come Amore. Baba

4.12.07 La Verità è Una, è oltre la mente e la parola e trascende le limitazioni di tempo e spazio. Ricercatori innumeri hanno seguito vie differenti per ravvisarLa. Tra i cercatori della Verità ci sono differenze notevoli ma esse non incidono sulla natura della Realtà; al contrario, è l’esistenza di queste differenze che ha stimolato la ricerca continua di un principio unificatore. Baba

5.12.07 Una volta gli organi del corpo, come gli occhi, le orecchie e gli arti, divennero gelosi della lingua e dissero che loro facevano tutti gli sforzi per procurare il cibo ed essa lo gustava; così smisero di lavorare e non ne inviarono più. La lingua è quella che assapora gli alimenti e fa entrare soltanto quelli gradevoli che vengono poi trasformati dagli organi interni in energia che produce il sangue; essa non li trattiene per sé e, senza questo ruolo vitale che si assume, gli altri organi non potrebbero funzionare affatto. Quando essi divennero gelosi della lingua e smisero di inviarle il cibo con lo scopo di danneggiarla, con quella azione causarono la loro rovina impedendo il nutrimento e quindi il rifornimento di energia per il proprio funzionamento. In modo simile, la gelosia da parte di qualcuno causa alla fine la sua stessa rovina. Baba

6.12.07 La devozione a Dio (Bhakti) è come un re che ha due servitori chiamati saggezza e distacco; essa deve essere edificata sopra le fondamenta della saggezza e deve fiorire come distacco dal mondo. L’Amore (Prema) fa sorgere la Compassione (Daya) ed il Distacco (Vairagya), induce l’Autocontrollo (Dama) ed infine ci guida lungo il sentiero della Rettitudine (Dharma). Baba

7.12.07 Quando i devoti (Bhakta) pregano Dio (Bhagavan) sinceramente facendo tutte le azioni come offerte a Lui, riceveranno certamente dal Divino la grazia necessaria. Ci sono nove tipi di devozione: l’ascolto della Gloria di Dio (Shravanam), il canto (Kirtanam), il pensarLo (Vishnusmaranam), l’adorazione (Padasevanam), il saluto (Vandanam), il culto (Archanam), il servizio ubbidiente (Dasyam), l’amicizia (Sneham) e l’affidamento completo (Atmanivedanam).Baba

8.12.07 Non c’è nessuno che Mi contesti se non agisco, non c’è niente che Io possa perdere se non Mi impegno in attività né ho alcuna necessità impellente di essere attivo eppure Mi vedete molto operoso; la ragione è che Io devo sempre fare qualcosa nel vostro interesse, come esempio e ispirazione. Coloro che dirigono devono essere di esempio per quelli che seguono e coloro che comandano devono loro stessi compiere quello che si aspettano che gli altri facciano. Io sono impegnato nell’attività in modo che impariate a trasformare ogni minuto in una occasione d’oro per procedere verso la Divinità. Baba

9.12.07 Impugnate come un arco la grande arma che le Upanishad forniscono ed incoccate la freccia appuntita dalla meditazione, lanciatela con la mente concentrata su Dio e colpite il bersaglio, il Brahman immortale, senza perdere la mira. Il suono della Om (Pranava) è l’arco, l’anima( Atma) è la freccia e Dio (Brahaman) è il bersaglio. L’aspirante spirituale (Sadhaka), come l’arciere esperto, non deve farsi disturbare dalle cose che agitano la mente e deve mantenere un’attenzione unidirezionale sul bersaglio; allora diventa ciò su cui medita. Baba

10.12.07 La persona che è schiava della mente non troverà pace o felicità nella vita. Il corpo è una dimora progettata dalla mente per la sua gioia; alcuni sprecano la vita esaurendo la loro energia nell’accudirlo; altri, ripetendo distrattamente gli esercizi spirituali, aumentano il loro attaccamento e li riducono a rituali vuoti. Il saggio controlla la mente e purifica il cuore riempiendolo di pensieri buoni. Baba

11.12.07 L’importanza che la mente ha nel processo di trasformazione dovrebbe venir compresa correttamente perché è la mente che causa sia la schiavitù che la liberazione. Le vostre stesse azioni sono la sorgente della vostra felicità o afflizione; non incolpate gli altri della vostra condizione. Ogni pensiero, ogni parola ed ogni azione hanno il loro riflesso, risonanza e reazione; incolpare gli altri per i propri problemi è un segno di debolezza. Voi dovete sopportare le conseguenze delle vostre azioni; se sono insopportabili, pregate Dio per un sollievo perché soltanto Lui può soccorrervi in casi simili. Baba

12.12.07 Non violenza (Ahimsa) significa non far danno a nessuno ma non implica semplicemente l’astenersi dal ferire gli altri con le proprie membra o con le armi. La non violenza va anche praticata con purezza di mente, lingua e corpo; non ci devono essere sentimenti malvagi perché anch’essi sono una forma di violenza. Causare una ferita fisica a qualcuno è violenza ma lo è anche il parlare con cattiveria; le vostre parole dovrebbero essere dolci, piacevoli e morali. Tutto il vostro agire dovrebbe essere utile agli altri. Baba

13.12.07 Meditate sulla Verità e scoprirete che non siete altro che una bolla scintillante sulle acque che, nata nell’acqua, vive in essa per un periodo breve e vi si fonde di nuovo. Voi dovete la vostra nascita a Dio, siete sostenuti da Dio e vi fondete in Dio; tutti gli esseri viventi, e persino le cose che non vivono, devono raggiungere questo compimento. Quindi fate il primo passo, fatelo ora: purificate il cuore, affinate l’intelletto o cominciate almeno a recitare il Nome di Dio. Il resto seguirà a tempo debito. Baba

14.12.07 Quando avrete raggiunto la saggezza vera scoprirete che non si deve esultare della buona fortuna né affliggersi di quella cattiva. Il saggio tratta il bene ed il male con lo stesso disinteresse; essi sono il venticello ed i temporali che non possono aver effetto sulle profondità dell’Oceano di Beatitudine che è il cuore dell’uomo. Baba

15.12.07 La vita terrena è piena di dolore e sofferenza. Nella Bhagavad Gita, il Signore Krishna dice: “Il mondo è effimero e pieno di sofferenza; meditate su di Me costantemente” (Anityam asukham loke imam prapya bhajasvamam) Essendo nati come esseri umani, dovete trovare appagamento nella vita e seguire una via elevata. Non lasciatevi gonfiare dalla lode, siate al di sopra della lode e del biasimo e promuovete la pace. Dov’è la pace? Non si trova in offerta al mercato! Dovete trovare la pace in voi stessi; nel mondo esterno trovate soltanto delle divisioni. Baba

16.12.07 Una canna di bambù viene valutata secondo il suo spessore e la sua altezza, la canna da zucchero si stima in base al suo succo ed il valore dell’essere umano fonda sull’intelletto (Buddhi). Più l’intelletto si sviluppa, più uno diventa migliore; quando l’intelletto declina, l’umano scende al livello dell’animale. Il valore dell’uomo è oggi scaduto perché egli non riconosce l’importanza dell’intelletto e della condotta fondata su una discriminazione appropriata. La forma è umana ma il modo di pensare è al livello animale; l’uomo si è guadagnato l’appellativo di “animale a due gambe”. Avendo acquisito la forma umana, egli deve comportarsi con intelligenza; questo si raggiunge attraverso la Rinuncia (Thyaga) e la Disciplina Spirituale (Yoga). Baba

17.12.07 Qual è il significato del “Tetto ai desideri”? La gente inganna se stessa con desideri senza fine e vive in un mondo immaginario. Tenere i desideri sotto controllo e fissare loro un tetto è importante al massimo. Le persone spendono troppo denaro. Invece di sperperare disordinatamente per il proprio piacere, si dovrebbe spendere per il sollievo dei poveri e dei bisognosi; questo è il significato del programma “Tetto ai desideri”. Non fate l’errore di pensare che tutto ciò che serve sia dare denaro, dare agli altri permettendo ai vostri desideri di continuare a moltiplicarsi. Riducete i desideri materiali; essi portano ad una vita irrequieta e disastrosa, sono una prigione da cui ci si può liberare soltanto limitando i propri bisogni. Baba

18.12.07 La partecipazione attiva alla società, in spirito di dedizione e rinuncia concependo tutte le azioni come adorazione e tutti gli uomini come incarnazioni del Supremo, è una delle forme migliori di pratica spirituale (Sadhana) perché non c’è luogo ove Egli non sia né oggetto che non sia Divino. I Veda dichiarano che il Supremo volle e divenne tutto questo. L’adorazione, i pellegrinaggi ecc. sono soltanto mezzi per un fine; la meta è la realizzazione della Verità fondamentale che “Dio ed io siamo Uno”. Questo soltanto può colmare il cuore di Beatitudine che non finisce. Baba

19.12.07 Letteralmente la parola Vairagya significa “ciò che è opposto a raga (attaccamento)”. Vairagya non prescrive che dobbiate abbandonare tutto e ritirarvi in una foresta; veramente significa che dovete rimanere dove siete, in qualunque situazione della vita vi troviate, e comprendere la natura sottile delle cose abbandonando i desideri relativi al mondo. Questo indica che, usando la discriminazione, dovreste capire cosa accettare e cosa rigettare, dovreste sforzarvi di riconoscere la Divinità in ogni oggetto che vedete e goderne. Vairagya non è semplicemente abbandonare le cose, consiste nel godere senza attaccamento di ciò di cui prima si godeva con attaccamento; questo è Vairagya effettivo, questo è il segno dell’essere umano vero. Baba

20.12.07 Non è possibile considerare il Creatore e la Creazione, la Natura e Dio come differenti o separati l’Uno dall’Altra. Proprio come la bolla è nata nell’acqua, esiste nell’acqua e scompare nell’acqua, il Cosmo è nato nell’Assoluto, esiste come parte dell’Assoluto e torna ad immergersi nell’Assoluto. Riconoscete la verità del fatto che, come non si può concepire la bolla senz’acqua, non si può concepire il Cosmo senza Dio. Baba

21.12.07 Molti pensano che divinizzare l’uomo e renderlo un essere devoto sia un compito sovrumano ma non è così; l’Amore Divino è sicuramente alla sua portata, è uno stato naturale ed egli è intitolato ad averlo. L’Amore Divino non deve essere considerato qualcosa di trascendentale o alieno per l’uomo ma egli tende a degradarlo dandogli nomi e forme differenti. Baba

22.12.07 Dio è tutto per cui niente può essere rivendicato come proprio ma la gente reclama ogni cosa dicendo “è mio”. In verità niente appartiene a nessuno. Le persone sono immerse nel concetto falso ed insensato della proprietà, la possessività è imperante in ogni pensiero ed azione e questo porta l’ego a gonfiarsi. L’egoismo va sradicato totalmente, la possessività andrebbe bandita. Siate consapevoli del fatto che tutte le cose appartengono a Dio; voi siete venuti a mani vuote ed a mani vuote ve ne andate. Baba

23.12.07 Dio è presente in ogni essere umano come un seme. Affinché un seme divenga una pianta, terra ed acqua sono essenziali; similmente, perché il Seme Divino cresca e sbocci in un fiore di Esistenza-Consapevolezza-Beatitudine (Sat-Chit-Ananda), sono necessarie la Devozione (Bhakti) e la Fede assidua (Sraddha). Volgere semplicemente la mente verso Dio non basta; bisogna sforzarsi di sperimentare costantemente la presenza del Divino in ogni particella e colmare la mente di pensieri sacri e puri. Baba

24.12.07 Il mondo è fatto di oggetti, è inerte. Nello stato di veglia, i sensi percepiscono questi oggetti ma anche i sensi sono inerti. Gli occhi che vedono, le orecchie che odono, la lingua che parla ed il naso che odora sono tutti inerti (jada); in effetti il corpo intero è inerte. Tutti questi oggetti inerti sono capaci di funzionare grazie alla presenza della Consapevolezza (Chaitanya) nella mente. Noi dobbiamo quindi comprendere profondamente che l’intero universo fenomenico è inerte. Baba

25.12.07 Gesù santificò il Suo corpo sacrificandolo per salvare gli altri; Egli era conscio del dovere e dello scopo supremi e, con fede nell’unità dell’umanità, affrontò gli oppositori ed i critici e sostenne i loro attacchi violenti. Ogni santo e profeta, che si sia sforzato di confortare gli oppressi ed aprire gli occhi di coloro che sono ciechi allo splendore di Dio, era pronto e disposto al sacrificio supremo. Le difficoltà vanno accolte perché procurano l’occasione di sacrificare tutto per sostenere la verità e la rettitudine. Consideratevi incarnazioni dell’Amore e, come Gesù, dedicate la vita al servizio dei vostri simili. Baba

26.12.07 Il mondo intero è come un palazzo e i vari paesi sono come le sue diverse stanze per cui non dividete l’umanità secondo le nazionalità; l’umanità in voi è in declino a causa di tali divisioni. I devoti Sai non dovrebbero prendere in considerazione nessuna differenza simile. Tutti dovrebbero considerarsi un’unità; nomi, forme e colori della gente possono essere diversi ma l’umanità intera è una sola famiglia. Dio è Uno e tutti gli esseri umani appartengono alla Famiglia Divina. Baba

27.12.07 Nel fare servizio non si deve avere alcun pensiero di se stessi ma considerare soltanto quanto bene lo si può fare come offerta al Divino. Si deve porre attenzione alla differenza tra l'azione comune (Karma) e l'azione intesa come disciplina spirituale (Karma Yoga). L'attività ordinaria è motivata dall'interesse personale o dal desiderio di raggiungere qualche obiettivo mentre, nel Karma Yoga, l'azione è disinteressata. Il Karma ordinario è la causa della nascita, della morte e della rinascita mentre il Karma Yoga conduce alla liberazione dalle nascite. Voi dovreste considerare tutto il servizio come una forma di Karma Yoga agendo senza alcuna aspettativa di ricompensa e senza neppure avere il senso di 'servire' gli altri; ogni servizio fatto a chiunque è in effetti servizio al Divino. Baba

28.12.07 Non basta se, in nome della pratica spirituale, vi limitate al canto (Japa), all’austerità (Tapa) ed alla meditazione (Dhyana); infatti è la purezza mentale (Citta Suddhi) che conduce all’acquisizione della saggezza (Jnana Siddhi). La pratica spirituale vera che dovete intraprendere è quindi quella di coltivare la purezza della mente; con questa e con il raggiungimento della saggezza, l’uomo ottiene l’equilibrio. Baba

29.12.07 L’uomo non è venuto in questo mondo per mangiare, dormire e dedicarsi ad attività relative ai sensi ma per manifestare il Divino in se stesso. Questa è la ragione per cui viene chiamato “Vyakti” cioè “colui che manifesta il potere (Shakti) latente in lui”. A questo scopo egli è dotato di un corpo e della mente e dell’intelligenza necessarie per controllarlo e dirigerlo verso canali di attività utili. Voi dovete raggiungere questo tramite il perseguimento costante della rettitudine/moralità (Dharma) e di buone azioni (Karma). Baba

30.12.07 La malattia, sia fisica che mentale, è una reazione causata nel corpo dai veleni nella mente; soltanto una mente incontaminata può assicurare una buona salute costante. Il vizio genera la malattia; i pensieri malvagi, le abitudini riprovevoli e le cattive compagnie sono il terreno fertile in cui la malattia prospera. Un senso di giubilo ed esultanza mantiene il corpo libero dai malanni. Le cattive abitudini, in cui la gente indulge, sono la causa principale della malattia fisica e mentale. L’avidità danneggia la mente e le delusioni rendono le persone depresse. Voi potete giustificare la vostra esistenza come esseri umani soltanto coltivando le virtù e diventando così dei validi candidati alla Divinizzazione. E’ il progresso nella virtù che denota quello dell’uomo verso la Divinità. La virtù dona anche vigore, capacità e molti anni di giovinezza. Baba

31.12.07 Che cosa è il controllo della mente (Mano Nigraham)? In realtà “controllarla” significa rimanere indifferenti alle sue stravaganze. Controllare la mente è difficile come abbracciare l’aria; come si può controllare la mente che è onnipervadente nella vastità della sua portata e comprensione? Una volta capito profondamente che la mente è fatta di dubbi e pensieri, la si può dominare per mezzo dell’eliminazione di questi ultimi. I pensieri sono legati ai desideri e, finchè questi permangono, non si può avere il distacco (Vairagya). Limitare i desideri è necessario; se non c’è limitazione, il desiderio eccessivo diventa una cosa dannosa e porta al tormento. A tempo debito, lo sforzo di controllare il desiderio produce il non attaccamento o rinuncia. Baba

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