SathyaSaiWiki - Italia

Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Strumenti Utente

Strumenti Sito


pensieri:2009:200904

04 - Aprile 2009

Pensieri del giorno di Sri Sathya Sai Baba

Aprile 2009

1.4.09 C’è un Creatore dietro questo cosmo incantevole; Egli è Onnisciente, Onnipotente e Onnipresente ed è adorato come Dio sotto molti nomi e in molte forme da popoli vari. L’unità, la fratellanza e la devozione sono essenziali per ogni essere umano; per promuovere queste qualità sacre nell’umanità, alcune grandi anime pensarono di fondare le diverse religioni. La religione non è un concetto restrittivo, è intesa a sviluppare la personalità umana ed indicare le linee guida fondamentali per un vivere corretto. Essa evolve l’umanità nell’uomo e lo rende capace di vivere in armonia con i suoi simili, fornisce il collegamento tra l’individuo ed il Divino ed evidenzia l’unità che sottende la diversità nella Creazione. Baba

2.4.09 Se tutto è dedicato a Dio, non ci sarà spazio per la preoccupazione o il dolore o persino per la gioia. Se vi liberate così dall’attaccamento, la vostra pace non potrà mai essere disturbata. “Io,mio,tu, tuo”: quando queste idee si impossessano della mente, la pace subisce un impedimento. Baba

3.4.09 Ravana non era affatto inferiore a Rama in termini di conoscenza ma il saggio Valmiki, il compositore del Ramayana, descrisse il primo come uno sciocco e Rama come un saggio che metteva in pratica la Sua conoscenza e conduceva una vita esemplare. Invece Ravana non applicava la conoscenza che aveva acquisito, divenne schiavo dei suoi sensi e portò così alla rovina se stesso, il suo regno e tutti i suoi parenti. L’educazione non è intesa a soddisfare i sensi ma a farli trascendere ed a fornire un ideale alla società. Il corpo umano è legato ai sensi che sono responsabili sia del bene che del male; quindi il primo dovere dell’uomo è quello di farne un uso corretto. Baba

4.4.09 E’ soltanto quando la mente è del tutto sotto controllo che l’uomo può afferrare la sua identità reale; allora tutti i problemi e le preoccupazioni, i dubbi e i dilemmi finiscono, l’uomo supera il dolore, la delusione e l’ansietà e prende dimora nella tranquillità santa della pace (Shanti). La vita spirituale non è una questione di chiacchiere prive di significato, è un’esperienza di pura Beatitudine (Ananda). Baba

5.4.09 L'ignoranza fondamentale denominata Maya (illusione) vi gioca molti scherzi. Vi fa credere che una corda sia un serpente così che voi fuggite in preda alla paura; vi fa immaginare un lago d'acqua laddove c'è solo sabbia del deserto e voi correte verso di esso per placare la vostra sete! Voi dite 'Maya“, intendendo 'attraverso di me', 'per me', in sanscrito, identificandovi cioè con essa, come se fosse una cosa vera e benefica. Nel momento in cui realizzate che è illusoria essa cessa di darvi noia. Maya crea l'universo, dispone davanti alla mente il vasto equipaggiamento del mondo oggettivo, è una ballerina (Nartaki), un' incantatrice che seduce l'intelletto e intrappola i sensi. Essa può venir sottomessa dalla contemplazione e dal canto (Kirtana) della Gloria di Dio. Baba

6.4.09 Per ottenere la felicità perfetta si deve seguire il sentiero della devozione (Bhakti-marga) dedicandosi completamente al Signore. Non è possibile ottenerla con nessun altro mezzo. Il sentiero della Conoscenza (Jnana) è possibile per una persona su un milione. Nelle condizioni odierne il sentiero della Saggezza (Jnana-marga) è veramente molto difficile. Anche i sentieri dell'azione (Karma-marga) e del controllo della mente (Yoga-marga) sono pieni di ostacoli. Il sentiero della devozione è quindi il più facile, quello che maggiormente conduce al successo e che miete infinita Beatitudine. Baba

7.4.09 I Veda hanno insegnato il mezzo per rendere la vita nel mondo pura e densa di significato dichiarando: “Na karmanaa na prajayaa dhane na, thyaagenaike amrutatwamaanashuhu” (non attraverso i riti, la progenie e la salute ma solo mediante il sacrificio si può ottenere l'immortalità). Un rinunciante (Tyagi) non esita a sacrificare persino il proprio corpo per il benessere altrui. Il sacrificio ha un significato ben più profondo della mera rinuncia alle ricchezze, all'oro ed agli oggetti materiali. Le cattive qualità, quali l'odio, la gelosia, la rabbia e la malevolenza, che si sono incistite nell'uomo in varie vite, devono essere eliminate. Baba

8.4.09 Per guadagnarsi la Pace (Shanti) il suo nemico più inveterato, la rabbia, dev'essere annientato. La rabbia rende schiavo l'uomo e ne annebbia la capacità di discriminazione. Se siete colmi di devozione (Bhakti) discriminare diventa facile. La forma di devozione conosciuta come Shanta Bhakti è il sentiero migliore per conseguire la Beatitudine eterna (Ananda). Vivete una vita all'insegna dei grandi ideali; siate sempre felici e accontentatevi. Baba

9.4.09 Oggi nel mondo avete uomini ricchi, forti, colti e pieni di virtù ma sono pochi quelli che hanno realizzato il Sé. Se non si conosce il Sé, a che cosa serve possedere tutte le altre cose, che sono temporanee ed evanescenti? A che cosa serve la conoscenza del mondo, se non siete consapevoli del vostro Sé? Questo è il motivo per cui la filosofia vedica (Vedanta) chiama tutti a scoprire la verità su se stessi. La conoscenza del Sé è la chiave di tutta la conoscenza. Per questo dovete stare con la persona giusta, atta ad insegnarvi il modo per scoprire il vostro vero Sé. Se non siete preparati a compiere quest'auto-indagine coltivate la fede, se non in Dio, almeno nel vostro stesso Sé. L'uomo senza fede in se stesso non può aver fede in nessuno e non può avere fede in Dio. Fate che la fede (Vishwasa) sia il vostro respiro vitale (Shwasa). Baba

10.4.09 Shanti (la Pace) è il miele di Prema (l'Amore) nell'incantevole fiore della vita. Essa è la prima necessità del Maestro Spirituale (Yogi) e dell'aspirante spirituale (Sadhaka). Una volta che essa viene acquisita essi possono realizzare la Realtà domani, se non già oggi. Essi devono sopportare tutti gli ostacoli che trovano sulla via e la Pace conferirà loro la forza necessaria a farlo. È solo attraverso la Pace (Shanti) che la devozione (Bhakti) e la Conoscenza (Jnana) metteranno radici. Baba

11.4.09 Dio è Amore incarnato. Questo Amore risplende equamente in ogni essere vivente. Il profumo di un fiore resta lo stesso sia che esso venga tenuto nella mano destra che in quella sinistra. Allo stesso modo, Dio non fa distinzioni del tipo 'il favorito' e 'l'escluso'. Le persone dalla mente ristretta non possono afferrare facilmente l'equanimità divina. Ognuno capisce i poteri e gli attributi di Dio in rapporto alle proprie concezioni ed esperienze limitate. Persone differenti, a seconda delle loro preferenze ed avversioni, attribuiscono al Divino le differenze esistenti nelle loro menti. Dio non fa distinzioni fra ciò che è buono o cattivo, fra ciò che è desiderabile o ciò che suscita avversione, fra il malvagio ed il virtuoso. L'albero del sandalo dona il suo profumo persino all'ascia che lo abbatte. Allo stesso modo, Dio è sempre pronto ad amare, nutrire e proteggere equamente tutti. Baba

12.4.09 Tutti i desideri e gli impulsi emergono come onde dal mare, con forza devastante, ruggiscono furiosi e poi recedono, diventando acque calme. Essi non conferiscono la Pace. La Saggezza consiste nel dimenticare queste onde e nel dirigere la propria attenzione verso le calme profondità interne. Potete ottenere la Pace (Shanti) solo se vi immergete nelle grandi, indisturbate profondità del mare interiore e non nuotando sulla superficie. Baba

13.4.09 Che cosa è 'Moksha'? È la rinuncia a ciò che non è Reale (Anatma). Supponete di desiderare un bicchiere di succo di frutta. A meno che prima non gettiate via l'acqua che si trova già nel bicchiere non potrete versarci il succo. Allo stesso modo, se non rinunciate ai desideri terreni la spiritualità (Atmabhava) non potrà radicarsi in voi. Se trascorrete le ore immersi in pensieri di Dio vi liberate della malvagità e non siete tentati di trattare male gli altri o di arrecare loro danno in alcun modo. Cominciate vivendo nell'Amore ed accettando tutti gli eventi come Suoi doni. Allora la vostra casa diventerà veramente il cielo in terra. La gioia che freme nel vostro cuore è il simbolo della dimora del Signore Vishnu (Vaikunta); l'onestà e la cura che investirete nel vostro lavoro saranno il simbolo della dimora del Signore Shiva (Kailasa). Baba

14.4.09 Ogni uomo aspira alla felicità e vuole evitare la sofferenza ma in questo mondo la verità e la menzogna, la rettitudine e l'ingiustizia, la gioia ed il dolore passano e cambiano con il tempo. L'uomo deve avere fede nel Principio Ultimo da cui emergono sia il bene che il male. Un vero uomo è colui che tratta equamente sia il dolore che il piacere. Dovete avere fiducia nella Divinità e sperimentarNe l'Amore nei vostri cuori. In questo mondo si trae un maggior guadagno dalla sofferenza che dalla felicità. I Santi ed i Saggi dell'antichità, che sono diventati immortali nella Storia, aspirarono alle difficoltà piuttosto che alla felicità. La gioia che emerge dalle difficoltà superate dura più a lungo di quella che deriva dalla felicità, quindi non dovete né essere contrari alla sofferenza né cercare soltanto la felicità. Baba

15.4.09 Non dovete trascorrere il vostro tempo ad oziare, dicendovi che Il Signore verrà in vostro aiuto quando ce ne sarà bisogno. Dovete alzarvi e lavorare. Dio aiuta chi si aiuta, non gli altri. Fate il lavoro che vi è stato dato, e fatelo con sincerità ed efficienza. Baba

16.4.09 Attrarre il ferro è nella natura del magnete ma se il ferro è coperto di ruggine la forza magnetica non potrà attrarlo. Nell'uomo la concupiscenza dei piaceri sensuali è una delle cause per cui questa dannosa 'ruggine' si accumula. Per questo motivo si deve stare attenti a far sì che la ruggine non si formi mai; allora il pezzo di ferro chiamato 'uomo', al contatto con il magnete chiamato 'Dio', assumerà qualità magnetiche divine ed acquisirà l'oggetto della sua ricerca. La ruggine della concupiscenza sensuale può esser tenuta lontana frequentando buone compagnie e mettendo in pratica il principio della buona condotta, di cui ci si imbeve frequentando compagnie sacre. Baba

17.4.09 Nonostante il Divino sia così onnipervadente, la capacità di riconoscere questa verità non è presente in tutti. Il fatto che il fuoco sia latente nel legno è ben noto ma si può, su questa base, cuocere del riso in un recipiente mettendolo sopra una camionata di legna senza accenderla? Il fuoco ha due stati: l'interiore e l'esteriore. Quello invisibile e latente è l'interiore che, nonostante sia presente, non può bruciare niente mentre quello esteriore manifesta la sua vera forma e può bruciare qualunque cosa e ridurla in cenere. Similmente, il potere di sperimentare il Divino Onnipresente ed averne la visione interiore è posseduto da tutti mentre soltanto alcuni sono capaci di dimostrarlo esternamente. Baba

18.4.09 La consapevolezza della propria natura reale (Svasavrupa) è la conoscenza vera e la devozione è il mezzo per ottenerla. La luce del Sole viene riflessa dalla luna; quando ci giunge dal Sole è calda e brillante mentre, rinviata dalla luna, è fresca e calmante. La stessa luce è presente nel Sole e nella luna, il principio che illumina sia l'uno che l'altra è lo Spirito (Atma Tattva). La luce del Sole è stata paragonata alla saggezza/conoscenza (Jnana) e quella della luna alla devozione (Bhakti). La saggezza/conoscenza è brillante mentre la devozione da beatitudine per cui esse sono i mezzi per ottenere lo stesso fine. Baba

19.4.09 I saggi dell'India cercarono di acquisire quella conoscenza che rende ogni cosa conosciuta. La manifestazione di quella scoperta nella vita pratica è l'Amore perché è l'Amore che crea, sostiene ed avvolge tutti. Senza Amore, nessuno può dire di esser riuscito a comprendere Dio e la Sua opera, l'Universo. “Dio è Amore, vivete nell'Amore”; questo è l'insegnamento dei saggi. Il cuore deve essere preparato per mezzo della ripetizione costante del Nome (Namasmarana) il chè costituisce di per sè uno Yoga, il “Sentiero della purificazione della coscienza (Chittha shuddhi yoga)”. Caricate ogni secondo del vostro tempo con la possente corrente Divina che si sprigiona dal Nome. Baba

20.4.09 Tutte le miriadi di differenze che si vedono nel mondo sono soltanto manifestazioni diverse dell'unica entità fondamentale: la Divinità (Brahman). Un uomo che vuol godere dei frutti di un albero non può accontentarsi di nutrire soltanto i fiori, deve nutrire le radici, il tronco, i rami, le foglie ed i fiori. In modo simile, colui che cerca la saggezza più elevata (Jnana) deve nutrire appropriatamente il corpo, i sensi e i sentimenti. Dio è la realtà eterna che non ha nascita, crescita o morte, non ha un inizio o una fine ed è immutabile. Soltanto i corpi sono soggetti al cambiamento; il Divino che non muta deve essere sperimentato facendo uso del corpo mutevole. Baba

21.4.09 Dio risiede nel cuore umano insieme al Sé individuale proprio come coesistono la luce e l'ombra. L'ombra è causata dalla luce, ne afferma la presenza; esse sono del tutto inseparabili. Così anche il Sé individuale (Jivi) ed il Sé Universale (Brahman) sono connessi l'Uno all'altro come Entità Una ed Indivisibile: il Jivi, come l'ombra, esiste in Brahman e grazie a Lui, condividendone lo stesso splendore Divino. Ogni individuo deve diventare consapevole di questa identità. Quando l'Uno si riflette nei molti, nella moltitudine dei Sé individuali, Esso si manifesta in ognuno come il Sé che osserva, quale testimone non coinvolto. Baba

22.4.09 La mente dell'uomo, eccessivamente piena di mondo e desideri, pretende troppo del suo tempo e della sua energia. Invischiato nell'analisi del mondo materiale, egli ha perso tutto il senso del sublime e della dolcezza mentre la “verità” è diventata soltanto una della parole del dizionario. L'umiltà, la pazienza e la venerazione sono divenute irrilevanti. L'unico raggio di speranza, in questa tenebra di paura, di odio e persecuzione, è la Pace che ognuno può ottenere tramite l'autocontrollo e la disciplina spirituale. Quella Pace pervaderà e purificherà la consapevolezza interiore al pari dell'atmosfera esterna. Baba

23.4.09 Il Signore crea le forze ostili per dimostrare il potere della fede nel Divino e per conferire Pace ed abbondanza ai credenti. Proprio come una madre procura giocattoli e dolciumi ad un bambino per fargli piacere, sebbene essi per lei non siano di alcuna utilità, Dio crea determinate situazioni per il bene del devoto, per far emergere la profondità della sua devozione. Persino nelle piccole cose ci rendiamo conto che la loro vera natura viene scoperta solo sperimentando gli elementi che vi si oppongono. Per esempio, se si vuole sviluppare la propria forza fisica si deve sottoporre il corpo a strenui esercizi. Persino un diamante dev'essere tagliato e lucidato per evidenziarne lo splendore ed il valore. Baba

24.4.09 Nel fare servizio disinteressato (seva) non si dovrebbe pensare di limitarlo ai poveri ed ai bisognosi; nel campo del servizio, non c'è bisogno di fare alcuna distinzione artificiosa tra il ricco ed il povero, quello che conta è il farlo ad una persona che ne necessita. Voi dovreste interessarvi soltanto al tipo di servizio richiesto, al quando ed al dove, non alla condizione o posizione della persona in questione. Il requisito fondamentale è uno spirito genuino di amore e fratellanza; se non c'è il sentimento di gentilezza e compassione, qualunque servizio diventa una pratica artificiale fatta per ottenere notorietà o riconoscimento. L'ostentazione nel fare servizio è dannosa perché fa soltanto gonfiare l'ego. Baba

25.4.09 Vedete Dio in ogni persona che incontrate, vedete Dio in ogni cosa che percepite. Il Suo Mistero è immanente in tutto ciò che è materiale e non materiale; l'Universo è permeato dal Divino, è un'espressione del Suo Mistero! Immergetevi nelle fonti di gioia che sono dentro di voi e progredite, non rimanete fermi né recedete; ogni minuto deve segnare un passo avanti. Rallegratevi del fatto che a voi sia dato di riconoscere Dio in tutti ed accogliete tutte le occasioni di cantare la Sua Gloria, di ascoltare le Sue storie miracolose, di condividere la Sua presenza. Baba

26.4.09 Piacere e dispiacere non sono inerenti alla natura dell'uomo, sono prodotti della mente. La natura vera dell'uomo è la Beatitudine ma questa può essere realizzata soltanto quando si sperimenti l'amore per Dio. Il senso del “mio” deve essere sradicato del tutto. L'uomo colmo d'amore ha grande pace mentale e purezza di cuore e rimane sereno di fronte a qualunque circostanza avversa, insuccesso o perdita; questa forza d'animo gli deriva dall'Amore di Dio che infonde fiducia in se stessi. La fiducia in se stessi genera una forza interiore immensa; ognuno la deve far nascere in sé. Tutti devono sviluppare questa fiducia in se stessi affinché la Beatitudine del Sé (Atma Ananda) possa essere sperimentata. Baba

27.4.09 Comprendete che la felicità umana non si trova negli oggetti o nelle esperienze sensorie; qualunque piacere tratto da questi è momentaneo e passeggero. La beatitudine vera e durevole va trovata dentro se stessi. I sensi sono da considerare come strumenti atti a fare servizio agli altri e l'idea sciocca che la felicità si trovi soltanto nell'abbandonarsi ai piaceri sensori va abbandonata; solamente gli animali sono appagati dal trarre soddisfazione dai soli sensi. Quindi ogni uomo dovrebbe dichiarare con fermezza “Io sono un uomo, non un animale” perché soltanto quando ha questa convinzione certa può abbandonare la sua natura animale ed affermare la propria umanità. E' quindi unicamente quando i sensi sono messi sotto controllo che la natura della Divinità può essere compresa. Baba

28.4.09 Riflettete su tutte le cose per cui vi siete lamentati fino ad ora; troverete che avete bramato soltanto cose meschine, riconoscimenti momentanei, fama passeggera. Dovreste invece piangere solamente per Dio, per la vostra purificazione e realizzazione. Voi dovreste gemere per i sei cobra che si sono rifugiati nella vostra mente intossicandola con i loro veleni: lussuria, rabbia, avidità, attaccamento, orgoglio e malizia. Ammansiteli come fa l'incantatore di serpenti con il suo flauto ondeggiante. La musica che può addomesticarli è il Nome di Dio; dopo diventano dei giocattoli e potete maneggiarli come vi piace. Quando questi saranno battuti, otterrete l'equanimità e rimarrete indifferenti all'onore e al disonore, al profitto e alla perdita, alla gioia e al dolore. Baba

29.4.09 L'Amore è Supremo; fatelo nascere nel vostro cuore, lasciate che sgorghi da ogni parte del vostro essere, fatene il principio dominante della vita. Accrescete l'amore per mezzo dell'amore. Questa è la preghiera che usciva dai cuori delle Gopi: “Oh Krishna, suona il Tuo flauto in modo che i nostri cuori disseccati possano essere inondati dal Tuo Amore dolce come il nettare e noi veniamo riempite d'amore in tutto ciò che pensiamo e facciamo. Pianta i semi dell'amore nei nostri cuori aridi in modo che i suoi germogli possano spuntare e crescere”. Per sperimentare questa gioia dovete far sorgere in voi una fede sicura in Dio e cancellare tutte le paure. Coltivate l'Amore Divino e sperimentate questa gioia. Santificate le vostre vite dedicandole al Divino. Baba

30.4.09 Un devoto vero non dovrebbe avere desideri ma per voi, dotati come siete di corpo, mente e sensi, è possibile essere scevri da desideri? Avere un desiderio o l'altro è inevitabile. Da una parte ci sono i desideri inerenti ai sensi che danno una gioia momentanea e dall'altra c'è un desiderio che li trascende. Le persone sono piene di desideri; in questo non c'è niente di sbagliato ma tutti questi desideri devono far piacere a Dio. Voi dovreste mettere in pratica i principi eterni basati sulla Verità e dedicare tutte le vostre attività a Lui. Conducete la vita senza i sentimenti di “io” e “mio” ed offrite tutto a Dio. Baba

pensieri/2009/200904.txt · Ultima modifica: 2016/02/23 15:45 da 127.0.0.1