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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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pensieri:2009:200908

08 - Agosto 2009

Pensieri del giorno di Sri Sathya Sai Baba

Agosto 2009

1.8.09 Soltanto la Verità e la Rettitudine durano nel tempo; tutte le altre cose, incluso questo corpo, la ricchezza e la parentela, sono passeggere. Manifestate la verità che c’è in voi e mettetela in pratica. Tre sono le cose di cui avete bisogno per il progresso spirituale: un cuore libero da attaccamenti e odio, una lingua non sporcata dalla menzogna ed un corpo non inquinato dalla violenza. Senza queste tre cose, tutta la penitenza e la pratica religiosa non servono a niente; dovete pregare costantemente il Divino di concedervi queste qualità. Comprendete che il Divino è dentro di voi e che la vita vi è stata data affinché otteniate la beatitudine che non finisce tramite l’uso corretto del corpo, della mente e dell’intelletto. Voi dovete acquisire la saggezza per condurre una vita di questo tipo basata sull’amore per Dio. Baba

2.8.09 Nel linguaggio vedantico, Jnana si definisce “Advaita Darshanam” il che significa vedere l’Uno nei molti, l’unità nella diversità. Ci sono molti nomi e forme ma dovete riconoscere che il Principio dell’Atma è lo stesso in tutti e questo non è sufficiente dirlo a parole, bisogna farlo diventare un’esperienza vivente. Soltanto così si può sperimentare la Beatitudine che non finisce e soltanto una persona simile può esser detta “vero Conoscitore del Supremo”. Baba

3.8.09 Lo scopo fondamentale di tutti gli esercizi spirituali è quello di acquisire l’amore per il Divino. Incrementare l’amore è lo scopo di tutto lo sforzo spirituale. L’amore non deve essere abbandonato o ignorato in nessuna circostanza. Dove c’è amore non può esserci odio, dolore o bisogno. State attenti che il vostro amore per Dio non subisca alti e bassi a seconda che i vostri desideri vengano soddisfatti o meno. Solamente l’Amore di Dio può donare la beatitudine che non finisce. In questo mondo, non c’è niente di più grande dell’amore. Tutto ha un prezzo e l’amore per il Divino è il prezzo da pagare per la felicità eterna. Baba

4.8.09 Le Upanishad dichiarano che l’immortalità si può sperimentare soltanto tramite la rinuncia (Thyaga) il che non significa abbandonare la terra e la casa, gli amici e i parenti, significa lasciare le cose passeggere e transeunti del mondo. Questo richiede che si discrimini tra ciò che è permanente e ciò che è caduco, ciò che è buono e ciò che è cattivo. Soltanto così l’uomo può scoprire il Principio Divino che è in lui. Baba

5.8.09 La gran parte della gente del mondo non comprende lo scopo della vita. Impegnato nel perseguire gli oggetti esteriori, l’uomo non si sforza di esplorare i regni interiori dello Spirito (Atma). Dalla riva si possono vedere soltanto le onde sulla superficie e non le perle che sono giù in profondità; soltanto il coraggioso che può tuffarsi profondamente riuscirà a raccoglierle e non altri. Similmente, la conoscenza dell’Atma può essere ottenuta solamente da coloro che abbandonano l’esplorazione del mondo fenomenico per cercare la Verità dello Spirito. Baba

6.8.09 Un uomo ordinario (Manishi) si trasforma in un grande saggio (Maharishi) impegnandosi nel servizio altruistico. In verità, il merito che si può ottenere con il servizio non può essere acquisito neppure con la pratica di austerità rigorose. Il servizio porta gli esseri umani più vicini l’uno all’altro e promuove l’affetto e l’amicizia; senza questo sentimento di amicizia e amore verso i propri simili, non si può raggiungere l’intimità con Dio. Installate nel vostro cuore il sentimento che il servizio che fate loro è servizio a Dio. Baba

7.8.09 Considerando il mondo fisico come la sola realtà, l’uomo si perde nell’inseguire gli oggetti materiali. Se però si analizza pienamente la loro verità, si scopre che essi non hanno nessuna realtà, che sono temporanei ed effimeri, che non hanno lo stampo della realtà permanente e non danno gioia duratura. Ogni essere umano cerca di godere della gioia ma, per raggiungere la beatitudine che non finisce, l’uomo deve fare lo sforzo necessario, deve trovare la risposta a “Chi sono io?” Quando l’avrà scoperta, non avrà più bisogno di capire che cosa sia Esistenza-Consapevolezza-Beatitudine (Sath-Chith-Ananda), comprenderà di essere lui stesso l’effettiva incarnazione di Sath-Chith-Ananda. Baba

8.8.09 Ci sono tipi diversi di conoscenza (Jnana). Ciò che Jnana implica è la conoscenza dell’Atma, non quella fisica, sensoria o relativa al mondo. La conoscenza dell’Atma (Atma Jnana) si può ottenere soltanto indagando sulla Sua natura e non con altri mezzi; non può essere insegnata dai precettori o imparata con lo studio dei testi, non si può ricevere da alcuno né si può offrire ad alcuno, deve emergere dalla consapevolezza interiore. I precettori e i testi possono essere di aiuto solamente fino a un certo punto; l’aspirante che cerca la conoscenza dell’Atma deve addentrarsi nell’auto indagine per sperimentare questa consapevolezza del Sé, deve esplorare ed investigare l’estensione totale dell’esperienza spirituale e arrivare alla Realtà Fondamentale. Baba

9.8.09 Per essere stabile nella meditazione, l’aspirante spirituale deve agire senza alcun desiderio per i frutti dell’azione e controllare i sensi e le passioni. Chiunque sia esperto in questo può, con l’occhio della mente, vedere facilmente la forma della Divinità (Brahman) appena percepisce l’esposizione della Sua natura. Quando il distacco (Vairagya) è radicato profondamente, il cuore diventa puro e ritirare i sensi dal mondo oggettivo diventa possibile. Baba

10.8.09 Quando gli ostacoli sulla via della verità sono abbattuti, la liberazione è ottenuta; è per questo che Moksha è qualcosa che si può raggiungere qui ed ora senza bisogno di aspettare la dissoluzione del corpo fisico. L’agire non deve essere sentito come un peso perché quella sensazione è il segno sicuro del fatto che quell’iniziativa particolare è avventata. Nessuna azione che aiuti il vostro progresso vi peserà; è soltanto quando andate contro la vostra natura profonda che lo sentite come un gravame. Arriva il momento in cui guardate indietro alle vostre conquiste e sospirate per la futilità di tutto quanto. Affidate la mente a Dio, prima che sia troppo tardi, e lasciate che Egli la modelli come meglio crede. Baba

11.8.09 L’attaccamento al corpo (Deha Vasana) impone di cercare la forza fisica, la salute e un fisico attraente. Tutti gli sforzi che si possono fare per imbellettare la propria faccia non servono ad alterare le sue sembianze naturali; soltanto ciò che è stato dato da Dio durerà, dovete accontentarvi di quello. Pur avendo cura del corpo per quanto è essenziale, non dovete avere un attaccamento eccessivo a ciò che è deperibile e temporaneo per sua natura; il corpo deve essere accudito soltanto per manifestare la Divinità interiore. Mantenere una buona salute finché si vive è indubbiamente necessario ma un interesse ossessivo per il corpo è mal concepito. Baba

12.8.09 La santificazione dei cinque sensi è la via alla Verità. A che servono gli esercizi spirituali se i sensi sono inquinati? Quando il contenuto di un serbatoio è inquinato, tutti i rubinetti daranno soltanto acqua di quel tipo. Il vostro cuore è il serbatoio e, quando il cuore è contaminato, i sensi non possono che essere sporchi; quando è invece pieno di pensieri e sentimenti buoni, tutto ciò che vien fuori dai sensi, come le parole, la visione e le azioni, sarà puro. Il segreto della saggezza spirituale non si ottiene dagli studiosi o tramite lo studio; la comprensione spirituale può venire solamente dalla padronanza dei sensi. Baba

13.8.09 Nella Bhagavad Gita, Dio ha dichiarato: “In qualunque momento si verifichi il declino del Dharma, e Adharma rialzi la testa, Io Mi incarno”. La Verità (Satya) e la Rettitudine (Dharma) sono eterne, rimangono inalterate in tutti e tre i periodi di tempo, cioè il passato, il presente e il futuro. Si potrebbe chiedere: “Che bisogno c’è di propagare degli ideali che sono eterni?” Quando non viene praticata, la rettitudine sembra decaduta ma il Dharma non può decadere o scomparire, è imperituro; è la pratica della rettitudine che declina e non la rettitudine stessa, come il sole coperto da una nuvola sembra non essere visibile ma è sempre lì e rifulge di nuovo quando la nube si allontana. Baba

14.8.09 Quando Sri Krishna venne pesato su una bilancia, tutti i gioielli di Sathyabhama non poterono pareggiare il Suo peso. Allora Rukmini si avvicinò e dichiarò che il semplice canto del Suo Nome di sarebbe stato pari al Suo peso e che, con l’aggiunta dell’offerta di una foglia, di un fiore o di un po’ d’acqua, l’ago si sarebbe spostato dalla parte opposta a quella di Gopala. Tale è il potere del Nome di Dio e di una offerta colma d’amore che, così dicendo, ella pose una foglia di basilico sul piatto e quello andò giù. Dio non viene mosso dalla ricchezza o dall’erudizione, dal potere o dalla posizione: soltanto l’amore può influenzarLo. Baba

15.8.09 L’uomo dovrebbe sforzarsi di diventare buono e virtuoso; la sua vita acquista significato soltanto quando egli è colmo di pensieri e sentimenti buoni e agisce rettamente. Voi dovete impegnarvi nell’attività al fine di usare al meglio il tempo e le capacità che avete; questo è il vostro dovere ed il dovere è Dio. Ogni uomo deve riconoscere che il corpo gli è stato dato affinché faccia servizio agli altri e va adoperato per promuovere il benessere della società. Una mente, che non viene usata per dare gioia agli altri, e un corpo, che non viene impiegato nel fare loro servizio, sono inutili totalmente; il modo di amare Dio è quello di amare e servire tutti. Baba

16.8.09 Tutti gli uomini di tutti i paesi sono pellegrini sul sentiero di Dio. Il progresso di ognuno è determinato dalla disciplina adottata, dal carattere formato, dagli ideali perseguiti, dalla guida scelta e dalla fede acquisita. Come gli alberi, le piante, gli uccelli e le bestie differiscono da una regione all’altra, i rituali, le pratiche e gli ideali sono diversi da comunità a comunità; ognuno di essi è adatto a quella regione e a quello stadio di sviluppo. Non si può trapiantare una persona da una collettività all’altra, l’ambiente in cui siete stati allevati è quello a voi più congeniale. Baba

17.8.09 Tutto ciò che si vede nell’universo intero è una manifestazione della Divinità (Braman). Alcuni chiedono “Come possiamo, noi piccoli esseri umani, essere uguali a Brahman che tutto avvolge?” ma questo non è corretto: voi siete quell’onnipotente ed onnipervadente Brahman. A causa della vostra mentalità rivolta al mondo, voi non riconoscete la Realtà e vi separate dal Divino. Tutto ciò che vedete è Brahman; cercare Dio come qualcosa di differente da voi è un errore ma questa verità non viene riconosciuta con facilità dall’uomo. Quando guardate l’oceano, le onde innumerevoli e la schiuma che si forma su di esse appaiono separate l’una dall’altra ma la verità è che tutte sono la stessa cosa; l’acqua delle onde e della schiuma viene dallo stesso oceano ed ha le sue stesse qualità. Baba

18.8.09 La filosofia vedica (Vedanta) dichiara: “Dio (Brahman) è Verità, il Cosmo è illusorio (mithya)”; il vostro interesse primario deve essere quello di capire se voi siete reali o non reali oppure che cosa in voi sia reale e cosa irreale. Solamente quando avete riconosciuto la verità del vostro stesso essere potete riconoscere il mondo come illusorio e voi stessi come realtà. La persona illuminata afferma: “Io sono Brahman”; da dove scaturisce questa affermazione? Che cosa significa? Essa è un’espressione spontanea e non il risultato di un pensiero o di un sentimento; questo “Io” è l’Infinito senza limiti e quando l’individuo finito si fonde nell’Io Infinito, rimane soltanto “Io”. Baba

19.8.09 La realizzazione di Sè dovrebbe essere la meta dell’esistenza umana e la si raggiunge attraverso tre stadi: fiducia in sé, soddisfazione di sé e sacrificio di sé. L’uomo deve considerarsi il padrone del corpo, dei sensi e della mente e deve usare l’intelletto per sperimentare l’unità col Divino, la Consapevolezza Cosmica Omnipervadente. La fiamma della Consapevolezza Costante Integrata (Prajnana), che è in tutti, è coperta dalle ceneri dei desideri delle cose del mondo; quando le si soffia via, il fuoco della Divinità Assoluta (Brahman) si rivela in tutta la Sua Gloria. Baba

20.8.09 Nato dal senso di possesso, l’attaccamento alla proprietà o alla posizione è la causa del dolore e dell’infelicità dell’uomo; al fine di sperimentare la felicità duratura, egli deve sforzarsi di abbandonare questo sentimento di “io” e “mio”. Quando tutto sembra andar bene, l’uomo dimentica tutto, incluso se stesso, e l’ego si gonfia come risultato di quanto egli acquisisce e raggiunge mentre dovrebbe rendersi conto del fatto di essere solamente un beneficiario temporaneo di ciò che possiede e di non averne titolo permanente. Il potere e la posizione dovrebbero essere considerati come responsabilità morali che comportano l’obbligo di assolverne i doveri inerenti. Soltanto quando tutte le azioni sono fatte con questo spirito di imperativo morale l’uomo può sperimentare felicità e soddisfazione genuine. Baba

21.8.09 La pace non si può trovare nel mondo esteriore ma dentro se stessi. Bisogna comprendere che l’universo intero è pervaso dal Divino. Oggi il mondo è pieno di conflitti e non si può distinguere tra un essere umano e un demone; l’uomo, che si è evoluto dall’animale, invece di procedere verso la Divinità, sta regredendo nell’animalità. Il suo dovere fondamentale è quello di sostenere i valori umani della Verità, della Rettitudine, della Pace e dell’Amore mentre egli è oggi avviluppato dall’attaccamento e dall’odio; raggiungerà la sua Divinità nel momento in cui li getterà via. Baba

22.8.09 L’universo intero è stato creato per Volontà di Dio; Egli lo crea e lo sostiene. Alla fine, l’universo si fonde in Dio che è l’origine del suo apparire. L’universo è conosciuto come Vishvam che significa precisamente “ciò che è auto-espandente e pieno di beatitudine”. Vishvam non è semplicemente una estrinsecazione di materia fisica, è una manifestazione diretta di Dio, è l’effettiva incarnazione della Persona Cosmica con tutte le Sue membra. Dio è la causa fondamentale dell’universo che è il Suo riflesso; Visvham e Vishnu (Dio) non sono differenti l’Uno dall’Altro. Questo si può comprendere tramite la discriminazione (Viveka). Baba

23.8.09 Qual è il significato interiore dell’adorazione a Ganesha, la deità con la faccia d’elefante? L’elefante è un simbolo di forza e grandezza, l’impronta della sua zampa è più grande di quella di qualunque altro animale ed esso può aprirsi la via attraverso la jungla più fitta; in questo senso, rappresenta la qualità del capo che mostra la via agli altri. L’elefante è noto anche per la sua fedeltà e gratitudine. Queste sono le lezioni che l’uomo dovrebbe imparare dall’elefante. L’intelligenza priva di gratitudine non ha alcun valore; ogni uomo deve essere grato a coloro che lo hanno aiutato. Baba

24.8.09 Noi diventiamo ciò che pensiamo; tramite il pensiero costante, un ideale si imprime nel nostro cuore. Se focalizziamo sempre i pensieri sul male che fanno gli altri, la mente viene inquinata dal male; se, al contrario, ci orientiamo sulle virtù o sul benessere degli altri, la mente si libera dell’errore e alberga soltanto pensieri buoni. Nessun pensiero malvagio può entrare nella mente di chi è dedito completamente all’amore e alla compassione. I pensieri su cui di soffermiamo modellano la nostra natura e coinvolgono gli altri oltre noi stessi. Baba

25.8.09 Senza l’approvazione di Dio, l’uomo non può ottenere niente nel mondo; il Divino è la base di tutto. Eppure l’uomo è convinto di essere quello che fa ogni cosa e questo orgoglio è la causa della sua rovina, della sua frustrazione e delusione. Oggi, egli basa la sua vita sulla natura per cui dimentica Dio ma questo è un errore grave: voi dovete riporre la vostra fede in Dio, il Creatore dell’universo, e godere di ciò che la natura vi procura. La fede in Dio è il requisito primario. Baba

26.8.09 L’educazione deve portare all’illuminazione; l’oscurità dell’ignoranza e la foschia del dubbio fuggono davanti a quello splendore e allora è facile coltivare i pensieri e i sentimenti buoni nel cuore così illuminato. L’educazione non finisce con l’accumulo di informazione, deve suscitare la trasformazione delle abitudini, del carattere e delle aspirazioni dell’individuo; la conoscenza va verificata nella vita quotidiana. Ora l’uomo non ha idea dell’eredità preziosissima che porta nell'intimo e si interessa di tutti meno che di se stesso; se appena diventa consapevole del suo sé, può avere dentro forza immensa, pace durevole e gioia grande. Baba

27.8.09 L’amore spirituale va distinto dall’amore e dall’attaccamento relativi al corpo, alla mente e all’intelletto; questi concernono il mondo e sono fonte di sofferenza mentre l’amore vero è puro, altruistico, libero dall’ego e colmo di beatitudine. Gli attaccamenti terreni non sono affatto amore vero e sono passeggeri. L’amore eterno e puro nasce nel cuore. Perché l’uomo non sa riconoscere questo amore omnicomprensivo? E’ perchè il suo cuore è diventato arido, inquinato e pieno di ogni tipo di desideri; in esso non c’è spazio per accogliere l’amore puro e incontaminato. Lo spazio per albergare l’amore vero ci sarà solamente quando gli attaccamenti terreni verranno espulsi. Baba

28.8.09 Ogni oggetto della Creazione ha cinque aspetti cioè Esistenza, Consapevolezza, Beatitudine, Forma e Nome (Sat, Chit, Ananda, Rupa e Nama). I primi tre sono principi eterni mentre il nome e la forma sono effimeri; Sat, Chit e Ananda ne sono la base. Le persone attribuiscono forme e nomi vari a Dio secondo i loro sentimenti dimenticando i tre principi più importanti e assumendo il nome e la forma come la sola realtà. In effetti, questi ultimi non sono permanenti ma la gente ne è conquistata e ignora i principi eterni di Sat, Chit e Ananda; di conseguenza si illude e tende a dimenticare il Potere immenso di Dio che si cela dietro il nome e la forma. Baba

29.8.09

Senza una fede sicura nel Dio Omniscente, la vita diventa arida e sciatta, oscurata dall’ombra costante della disperazione e della sfortuna. L’amore per Dio e la paura del peccato sono i due bisogni primari per una vita felice; senza di essi l’uomo diventa un mostro. L’essere umano deve essere sempre pronto al sacrificio dei suoi bisogni personali per il bene della comunità; niente è glorioso come la rinuncia. Siate onesti, siate distaccati e, con Dio installato nel cuore, procedete offrendo il vostro ingegno e la vostra abilità nel compiere i vostri doveri. Non perseguite soltanto la felicità vostra ma impegnatevi per quella di tutti. Baba

30.8.09 Abbandonate le idée e i sentimenti meschini, le persone dovrebbero mostrare compassione verso i loro simili; la compassione è il segno della devozione (Bhakti). Nessuno può sperare di compiacere Dio senza mostrare compassione (Daya) nei confronti dei propri simili. Un cuore amorevole è il tempio di Dio; Egli non può risiedere in un cuore privo di compassione. Nel mondo non c’è niente di più grande della visione permeata di amore universale (Prema drishti). Soltanto coloro che vedono l’unità nella apparente diversità sono buoni. Gli uomini devono comprendere di essere scintille del Divino, devono concepire pensieri sacri e condurre vite ideali, devono impegnarsi nel promuovere il benessere della società. Baba

31.8.09 Come preliminare del servizio altruistico (Seva), bisogna ottenere la purezza di cuore. Voi dovete esaminare le vostre motivazioni e capacità, le intenzioni, le qualificazioni e scoprire da soli che cosa sperate di ottenere con il servizio. Dovete cacciar via ogni traccia di egoismo e di desiderio di stima pubblica, dovete liberarvi di tutto il senso di “mio” e “tuo” e incenerire l’orgoglio che deriva dal pensare che state offrendo servizio a qualcuno che è più povero o meno fortunato. Abbandonate l’orgoglio che deriva dal vostro stato sociale, della ricchezza, dell’istruzione, della posizione e praticate l’umiltà, l’obbedienza, la disciplina e la compassione. Baba

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