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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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pensieri:2009:200912

12 - Dicembre 2009

Pensieri del giorno di Sri Sathya Sai Baba

Dicembre 2009

1.12.09 La creazione va considerata un Palcoscenico Cosmico; Dio è il direttore e regista di questa commedia e assegna tutti i ruoli ai personaggi della recita. Le creature del mondo sono manifestazioni del Divino, il bene e il male sono espressioni della consapevolezza cosmica e l’uomo non deve lasciarsene sviare: dietro alle varie azioni degli attori c’è il Direttore Divino al lavoro. Bisogna capire che la razza umana è una nella sua essenza Divina sebbene i nomi e le forme varino e i linguaggi e le nazionalità siano differenti. Baba

2.12.09 Voi dovete diventare come il flauto nelle mani di Dio. Lasciate che il Suo respiro passi attraverso di voi producendo una musica soave che sciolga i cuori di tutti, affidatevi a Lui, diventate vuoti cioè privi di ego; allora Egli Stesso verrà, vi solleverà dolcemente e porterà voi, il flauto, alle Sue labbra per soffiare il Suo dolce respiro attraverso di voi. Lasciate che Egli suoni qualunque canzone Gli piaccia. Baba

3.12.09 L’uomo deve capire che la causa della propria felicità o infelicità è lui stesso e che egli cerca o ama per il bene proprio e non per quello dell’oggetto della sua ricerca o del suo amore. Egli deve quindi comprendere la sua natura reale tramite un’indagine profonda. Rendendosi conto della essenza effimera di tutti gli oggetti del mondo, l’uomo deve riconoscere che la felicità che non finisce si può ottenere soltanto facendo nascere in sé l’amore per Dio. Io non condanno la felicità nel mondo, Io sono contento quando la gente è felice ma, per piacere, non crediate che questa felicità sia permanente. Baba

4.12.09 Se seminiamo un pensiero oggi raccoglieremo una azione domani, se seminiamo una azione oggi raccoglieremo una abitudine domani, se seminiamo una abitudine oggi raccoglieremo un carattere domani, se seminiamo un carattere oggi raccoglieremo un destino domani. Voi non perdete molto se vi danneggiate un dito al punto da doverlo amputare, il corpo può ancora funzionare ed essere uno strumento efficiente; perfino se perdete un arto potete agire e star bene con l’aiuto delle vostre altre facoltà ma, se perdete il carattere, tutto è perduto. La crisi di carattere, che è alla radice di tutte le difficoltà ogni dove, è il risultato dell’aver trascurato questo aspetto dell’educazione. La saggezza fiorisce quando l’uomo ha paura del vizio e del peccato ed è attaccato al Divino. Baba

5.12.09 In tutti c’è una scintilla di Verità, nessuno può vivere senza di essa; in tutti c’è una fiamma d’Amore, la vita diventa un vuoto buio senza di essa. Quella scintilla, quella fiamma è Dio perché Egli è la fonte di tutta la Verità e di tutto l’Amore. L’uomo cerca la Verità, cerca di conoscere la realtà perché la sua natura autentica scaturisce da Dio che è Verità, cerca l’Amore, cerca di darlo e condividerlo perché la sua natura è Dio e Dio è Amore. Baba

6.12.09 Il segreto della pace si trova nel servizio e nell’amore verso tutti gli esseri e la migliore forma di servizio è il promuovere la crescita dei saggi e dei cercatori che sono i praticanti della vita buona. Non parlate con disprezzo dei servitori di Dio, non ostacolate la carità del generoso, non scoraggiate lo studio delle scritture anche se non potete promuoverne alcuna. Baba

7.12.09 La gratitudine è una virtù suprema, l’ingratitudine è un peccato grave; per la persona ingrata non c’è nessun mezzo di redenzione. Un uomo senza questa eccelsa virtù della gratitudine è peggiore di un animale crudele; avendo ricevuto la sua ricchezza, l’educazione e le abilità dalla società, se egli non ne serve la causa, la sua ricchezza, l’educazione e le abilità non sono che uno spreco inutile. L’uomo è una creatura della società e deve tutto ad essa. Se volete salvaguardare il vostro futuro, dovete essere grati a coloro che vi hanno aiutati nei momenti difficili e resi capaci di soddisfare i bisogni personali. Baba

8.12.09 I valori morali e spirituali devono essere onorati quanto quelli economici e materiali se non di più. La vita deve essere una miscela armoniosa tra questi valori con l’accento sulla forza morale. L’onore della nazione dipende dalla sua moralità; una nazione senza moralità è condannata. La moralità deve essere allevata nel cuore nutrendola d’amore e soltanto allora si possono avere giustizia, sicurezza, legalità e ordine. Se l’amore diminuirà tra la gente, la nazione si indebolirà e l’umanità perirà. Baba

9.12.09 Come sull’oceano, la vita sulla terra è sempre agitata, con le onde della gioia e del dolore, della perdita e del guadagno, con le correnti vorticose dei desideri e i gorghi delle passioni, dell’avidità e dell’odio. L’unica zattera affidabile è un cuore pieno d’Amore per Dio e per l’uomo. L’uomo nasce ad un destino elevato come l’erede di un lascito generoso e non dovrebbe sprecare i giorni in perseguimenti inutili e vanità volgari; il suo destino è quello di conoscere la Verità e vivere in essa e per essa. Soltanto la Verità può renderlo libero e felice e, se non è stimolato da questi scopi elevati, vivere è uno spreco e un mero rimbalzare da un’onda all’altra perché il mare della vita non è mai calmo. Baba

10.12.09 Quando l’uomo pensa, parla e agisce per linee virtuose, la sua coscienza è pulita ed egli vive nella pace. Chiunque sottometta l’egoismo, conquisti i desideri che esso suscita, distrugga i sentimenti e gli impulsi bestiali e abbandoni la tendenza naturale a considerare il corpo come se stesso, è certamente sul sentiero Dharmico. Egli sa che la meta del Dharma è la fusione dell’onda col mare, la fusione del sé con il Sé Superiore. Baba

11.12.09 Nel mondo tutto cambia continuamente; questo mondo in continuo mutamento è basato sul Divino immutabile. Solamente dopo aver compreso la base Divina, si può trarre beatitudine dall’esperienza di ciò che è basato su di essa. Nel fare qualunque azione e nel percorrere qualunque via, gli uomini dovrebbero essere consapevoli del Divino. La fonte principale della beatitudine è la dedizione a Dio, nient’altro può dare quella gioia genuina e duratura. Divenite consapevoli della vostra parentela con il Signore; questa parentela non è una semplice fantasia o una teoria vuota, esiste da ere, dall’inizio stesso del tempo e persisterà proprio fino alla sua fine. Baba

12.12.09 Dispiaceri e disastri sono le nubi che volteggiano in cielo, non possono nuocere alle profondità azzurre dello spazio della fede. Considerate la gioia ed il dolore come degli insegnanti di ardimento ed equilibrio. L’afflizione è un promemoria amichevole, un buon addestratore, un insegnante migliore anche della gioia. Non vi ritirate di fronte al dolore, accogliete la prova perché dopo vi verrà assegnato l’attestato. Le prove vengono imposte con lo scopo di misurare il vostro progresso. Baba

13.12.09 Coloro, che desiderano trasmettere i valori della Verità (Satya), della Rettitudine (Dharma), della Pace (Shanti), dell’Amore (Prema) e della Non-violenza (Ahimsa) agli altri, devono prima cercare di praticarli loro stessi con sincerità totale. Pensare che questi valori possano essere inculcati con l’insegnamento è un errore, una istruzione simile non avrebbe un effetto permanente. Gli educatori devono tener conto di questo fatto. Se si vuole che la trasformazione avvenga negli studenti, il processo deve iniziare sin dall’infanzia. Baba

14.12.09 Finché l’uomo vive una vita dedita ai piaceri oggettivi ed alle vittorie oggettive, non può evitare il dolore, la paura e l’ansietà. Non esiste oggetto privo di difetto o debolezza, non c’è piacere che non sia mischiato alla sofferenza, non c’è azione che non sia macchiata di egoismo. Quindi siate puri e fate nascere in voi il distacco che vi salverà dall’afflizione. I dispiaceri della vita non si possono eliminare con l’odio e l’ingiustizia; questi non fanno altro che generarne di simili. La sofferenza cederà soltanto ai pensieri e alle esperienze più nobili ed elevati che nascono dal cuore puro in cui Dio risiede. Baba

15.12.09 Noi dobbiamo fare del nostro meglio per elevare la reputazione del nostro paese, della sua cultura e del suo linguaggio; non permettiamo però che questo orgoglio vi faccia provare antipatia per le altre lingue e culture. I linguaggi con cui i pensieri vengono espressi possono variare ma i pensieri, le emozioni e i sentimenti sono gli stessi. Il linguaggio del cuore è uguale ma, quando arriva alla lingua, può prendere forme diverse. Baba

16.12.09 L’educazione deve coltivare l’umiltà e la disciplina ma oggi produce un raccolto di orgoglio e invidia. “Vidia” (Conoscenza) è composto da “vid” (Luce) e “ya” (ciò che da) per cui l’educazione deve spandere luce eliminando l’oscurità della mente e dell’intelletto. Essa non può limitarsi ad una mera conoscenza tratta dai libri, deve evidenziare la parentela dell’uomo con l’uomo e la sua relazione intima con la natura, deve armonizzare le esperienze precedenti con quelle attuali e guidare la persona verso future acquisizioni fruttuose e benefiche, deve convalidare la conoscenza teorica con queste esperienze e, nel processo, far crescere l’uomo fino a farlo diventare Divino. Baba

17.12.09 Un vecchio ed onorato proverbio dice : “La felicità vera e duratura non si può ottenere tramite i piaceri fisici (Na Sukhaath Labhyathe Sukham)”. La felicità che non finisce si può ottenere soltanto con la disciplina della mente e una fede in Dio che non dipenda dalla fortuna buona o cattiva. L’uomo deve usare il potere di discriminazione che gli è stato dato per combattere le forze malvagie interiori e promuovere gli elementi Divini con il proprio sforzo dando ascolto alla voce della coscienza; egli deve usare la libertà per distinguere tra il giusto e l’errato, tra il bene e il male. Baba

18.12.09 L’Atma non è coinvolta da alcun soggetto o oggetto neppure nel caso in cui i sensi, la mente e l’intelligenza siano inattivi; essi non hanno alcuna influenza sull’Atma che voi siete in effetti. Conoscere l’Atma come una entità simile, non toccata né attaccata, è il segreto della conoscenza/saggezza (Jnana).L’uomo è fondamentalmente felice e sano, la gioia è la sua natura per cui, quando egli è contento e gioioso nessuno se ne sorprende o preoccupa; l’afflizione e la sofferenza sono estranee alla sua costituzione, sono il risultato dell’illusione che ha invaso la sua natura. Per questo la gente si preoccupa e va alla ricerca della ragione di questa sua illusione. Baba

19.12.09 Voi dovere essere moderati con il cibo, il sonno e l’esercizio. Del cibo buono in quantità moderata ad intervalli regolari: questa è la prescrizione. Il cibo satvico favorisce l’autocontrollo e l’intelligenza più di quello ragiasico e di quello tamasico. Anche il sonno deve essere regolare e moderato; esso è importante come il lavoro e il cibo. Quest'ultimo deve essere pulito e puro ed esser stato acquisito con mezzi puri; la forza che se ne trae va diretta a fini santi. Baba

20.12.09 La vita è un mosaico di piacere e dolore, l’afflizione è un intervallo tra due momenti di gioia, la pace un interludio tra due guerre. Non c’è rosa senza spina; il raccoglitore attento eviterà gli aculei e prenderà i fiori. Non c’è ape senza pungiglione: l’intelligenza consiste nel raccogliere il miele ciononostante. Le preoccupazioni e le traversie vi assilleranno ma voi non dovete permettere che vi allontanino dalla via del dovere e della dedizione. Oggi il mondo è afflitto dall’ansia, dalla paura, dalla depressione, dall’odio, dall’avidità e dal sospetto; il solo modo in cui l’uomo può rimetterlo in ordine è quello di realizzare il suo elevato destino. In effetti, ognuno desidera due doni: il raggiungimento della gioia e la liberazione dal dolore. Baba

21.12.09 La vita sostenuta dal cibo è breve, quella sostenuta dall’Atma è eterna; non presentate istanze per una vita lunga ma per una vita Divina, non vi struggete per più anni sulla terra ma per più virtù nel cuore. Il Buddha conobbe la Verità e la fece conoscere al mondo: tutto è dolore, tutto è vuoto, tutto è effimero e corrotto. Quindi l’uomo saggio deve assolvere i doveri che gli sono stati assegnati con discriminazione, diligenza e distacco. Sostenete il ruolo ma non invischiateci la vostra identità. Baba

22.12.09 L’uomo non raggiungerà mai la felicità lasciando i sensi a briglia sciolta; egli permette alla mente, semplice groviglio di pensieri e desideri, di guidare le sue azioni in vece dell’intelletto che può discriminare, sondare e analizzare. Mentre la mente segue ciecamente ogni capriccio e fantasia, l’intelletto aiuta l’uomo a identificare i propri doveri e le proprie responsabilità. Due cose sono essenziali per una vita felice: le granaglie (Dhanya) e la meditazione (Dhyana); Dhanya per il sostentamento del corpo e Dhyana, o contemplazione di Dio, per fondersi nella Sua Gloria. Baba

23.12.09 Voi siete tutti dotati di discriminazione (Viveka), avete una coscienza che vi sussurra la rettitudine (Dharma) all’orecchio per cui potete selezionare e scegliere in autonomia; detergete la mente e la grandezza sublime di Dio si rifletterà nel vostro cuore. Come nutrite il corpo e vi preoccupate della sua conservazione e manutenzione, dovete nutrire anche la consapevolezza (Citta) e l’intelletto (Buddhi) con del cibo buono e sostanzioso; se non lo fate, saranno affamati e si getteranno su ogni tipo di alimento inadatto. Date loro il nutrimento giusto ed essi funzioneranno bene cioè illumineranno l’Atma e vi aiuteranno a comprendere profondamente il fatto che è in tutti. Baba

24.12.09 Se l’uomo vuol essere felice, il primo esercizio che deve fare è rimuovere dalla mente ogni pensiero, sentimento e abitudine cattivi. Il dolore e la gioia sono lati opposti ed inversi della stessa esperienza: la gioia si prova quando finisce il dolore e il dolore arriva quando la gioia finisce. Che cos’è esattamente il dolore? E’ semplicemente una reazione alla perdita di qualcosa di già ottenuto o al non ottenere qualcosa di desiderato; quindi il solo modo per sfuggire alla contrizione e al dispiacere è quello di vincere il desiderio per le cose illusorie. Il segreto della felicità non è nel fare ciò che ci piace ma nel gradire ciò che deve essere fatto; qualunque sia il lavoro da fare, dovreste eseguirlo con piacere e gradimento. Baba

25.12.09 Quando nacque Gesù, tre saggi seguirono una stella per raggiungere il luogo della Sua nascita e, nel vedere il neonato, si inchinarono al Bambino Divino nei loro cuori. Un saggio disse a Maria: “Egli ama Dio”. Il secondo saggio disse: “Dio Lo ama”. Il terzo uomo disse: “Egli è Dio”. Qual è il significato interiore di queste tre affermazioni su Gesù? La prima di esse implica il fatto che Gesù è un messaggero di Dio; un messaggero può amare il padrone ma non è detto che questi ami il suo messaggero. La seconda affermazione implica che Egli sia il figlio di Dio in quanto un padre ama suo figlio teneramente. La terza affermazione proclama l’unità tra il Padre ed il Figlio e significa che, essendo Figlio di Dio, Egli ha il diritto di ascendere alla residenza del Padre. Baba

26.12.09 Nell’uso degli organi di senso, dovete avere l’attenzione necessaria per la moderazione e la purezza; questo riguarda sia il cibo che le altre cose che potete consumare. Oggi l’uomo si comporta come un paziente che strepita per le medicine che gradisce e non per quelle che, a giudizio dei medici che sono degli esperti, possono curarlo. Il paziente sceglie la dieta ed il regime che gli sono congeniali ignorando le prescrizioni del dottore perché lo limitano e regolano. Baba

27.12.09 L’uomo non vive di solo cibo, in realtà vive grazie al potere dell’Atma; per questo, voi dovete usare la forza del corpo e della mente, le risorse e la cultura con intelligenza al fine di rendere operativo il potere dell’anima. A che serve la forza fisica senza discriminazione? Ogni giorno, quando vi nutrite, voi offrite degli alimenti al fuoco che Dio ha posto in voi affinché li digerisca. Dovete mangiare in uno spirito di preghiera, di gratitudine profonda; la Gita dice che il fuoco che cuoce il cibo è Dio, le vivande sono Dio e colui che mangia è Dio. Lo scopo del mangiare è quello di svolgere il lavoro affidatoci da Dio, o a Lui gradito, e il frutto di tale lavoro è il progresso verso Dio. Baba

28.12.09 E’ un devoto vero colui che considera la felicità di Dio come propria; egli aspira sempre a dare felicità al Signore e non vuole procurargli alcun disturbo. Nel nome della devozione, voi non dovreste essere causa di disturbo a Dio mai; considerate che la felicità di Dio sia la vostra e la vostra felicità sia quella di Dio, assorbite lo spirito dell’unità. Oggi, i devoti sono in maggioranza egoisti, la loro devozione mira ad ottenere dei guadagni personali ed essi si preoccupano della loro felicità e non di quella di Dio. Fate in modo che il vostro amore sia sempre puro. Dio è l’incarnazione dell’Amore e questo Amore Divino è presente in ognuno; dividete il vostro amore con tutti, questo è ciò che Dio si aspetta da voi. Baba

29.12.09 Le domande che ci assillano e ci opprimono mentre viviamo sono “da dove veniamo, dove stiamo andando, come è nato l’universo, ecc.”; tutte le religioni cercano di rispondere a queste domande. In ogni paese, l’uomo ha stabilito regole e regolamenti al fine di garantire uno scorrere tranquillo e ordinato delle sue attività finalizzate al processo effettivo del vivere; dato che sono diventate parte del codice di condotta, esse sono definite anche “Disciplina”. Baba

30.12.09 Le attività di servizio in cui ci impegniamo servono a farci sperimentare l’unità nella società. Se pensate che state servendo gli altri, commettete un grosso errore; in effetti, voi non dovreste considerare nessuno come “altri” perché tutti sono incarnazioni della Divinità. L’uomo però non si sforza di comprendere questa verità e quindi va soggetto alle difficoltà; egli sarà libero dalla sofferenza quando avrà compreso che Dio è onnipervadente. A tal fine, deve applicare il principio dell’unità in società; una volta compreso il principio di unità, si può raggiungere il Principio Cosmico. Baba

31.12.09 Quando nasce, l’uomo ha con sé un biglietto di ritorno. Stringendolo in pugno, egli guadagna e spende, si erge e cade, canta e balla, piange e si lamenta dimenticando la fine del viaggio ma, anche se lui non ci pensa, il vagone della vita procede verso il cimitero che è il capolinea. Il rimanere legato alla ruota della nascita e della morte senza reagire non gli porta alcuna gloria; la sua gloria e grandezza consiste nello sciogliersi da quella ruota che gira. Baba

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