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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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pensieri:2012:201201

01 - gennaio 2012

Pensieri del giorno di Sri Sathya Sai Baba

GENNAIO 2012

1.1.12 La relazione tra il lavoratore e il datore di lavoro dovrebbe essere simile a quella che c’è tra il cuore e il corpo: essi sono legati intimamente tra loro e dipendono l’un dall’altro per l’esistenza. Le relazioni tra i due devono essere governate dall’amore e dall’affetto e non dall’odio e dall’invidia. Lavorate con spirito d’amore, esso vi condurrà all’adorazione il che è come dire: lavorate senza pensare a quanto ne ricaverete, lavorate perché è il vostro dovere, lavorate perché amate il lavoro, perché questo è il modo in cui potete offrire a Dio la gratitudine per le capacità che vi sono state elargite. Questo modo di lavorare vi condurrà alla saggezza che consiste nel riconoscimento del Divino in ogni essere. Possa l’anno nuovo portarvi la pace della mente, possa l’ideale della vostra vita, l’auto-realizzazione, essere raggiunto e possano esservi concesse tutte le comodità e le soddisfazioni; questo è il Mio augurio. Baba

2.1.12 Voi potete chiedervi perché coloro che sono liberati (Jnani) debbano agire ancora. Bene, di solito, le persone seguono gli ideali proposti da quelle che si trovano a un livello più elevato; le azioni di queste formano la base del Comportamento Corretto (Dharma). Se gli Jnani fossero inattivi, come potrebbero salvarsi i comuni mortali? Essi non avrebbero alcuna guida e si perderebbero nei sentieri facili dei piaceri sensori. Il dovere del saggio è quello di promuovere il bene e praticarlo dinanzi agli altri in modo che essi siano incoraggiati a seguirne l’esempio. Il sole e la luna eseguono il loro compito quotidiano, il fuoco e il vento devono fare il loro dovere senza esitazione quindi ognuno deve portare a termine ciò che gli compete senza errore e con attenzione. Baba

3.1.12 Oggi molti bambini sono indocili e sgradevoli perché non hanno altro esempio da seguire. Sfortunatamente, i genitori, gli insegnanti e i precettori alimentano le passioni delle loro menti giovani e li incoraggiano a compiere azioni riprovevoli. Mentre i bambini seguono i Bala Vikas, gli adulti devono fare l’esperienza di Vikas (evoluzione, fioritura) e condurre vite esemplari in semplicità, sincerità e disciplina spirituale costante. I bambini non dicono una cosa per poi fare il contrario, sono molto diretti e innocenti; tutti dovrebbero assorbire questa qualità da loro perché gli adulti hanno deviato da questo ideale. Invece di dire cento cose, è meglio farne una correttamente. Santificate le vostre vite facendo del lavoro gratuito. Per la persona che parla molto non c’è tempo per lavorare; invece di sprecare il tempo in chiacchiere, usatelo nel servizio all’umanità, che è servizio a Dio, ripetendo di continuo il Nome del Signore. Baba

4.1.12 Ricordate che quasi tutti nel mondo sono legati dalla legge dell’azione (Karma) ma la gente è così immersa nell’ignoranza che non si rende conto del proprio stato morale e intellettuale né dei segreti del Karma; queste persone possono essere salvate solamente dall’esempio dei grandi. Qual è la temperatura del vostro corpo ora? E’ circa trentasei gradi centigradi; per quale ragione? Perché il Sole, a quella distanza, è a una temperatura milioni di volte superiore, non è così? Se ora esso decidesse di non sopportare più tutto quel fuoco e divenisse freddo, cosa accadrebbe al genere umano? Vi immaginate quale sarebbe il destino di questo universo immenso se Dio desistesse dall’agire? Bisogna che anche il saggio si impegni nell’attività per rimuovere l’inerzia e l’illusione dell’uomo comune; tutti devono obbedire alla legge del Karma senza deviare. Baba

5.1.12 Il Pranayama è l’esercizio spirituale (sadhana) che si pratica ritenendo il respiro (prana). Il suo significato può essere compreso se si riconosce l’esistenza dei cinque soffi vitali: il prana, l’apana, il vyana, l’udana e il samana. Il processo con cui si possono controllare questi soffi vitali è chiamato Pranayama e porta alla visione interiore; in esso, i tre stadi diversi sono l’esalazione (Rechaka), l’inalazione (Puraka) e il ritegno del respiro (Kumbhaka). Tramite Rechaka e Puraka si ottiene il controllo dei vari soffi vitali e li si introduce in sé; trattenere il respiro durante il processo è il Kumbhaka. Per ottenere la beatitudine, insieme a questo si dovrebbe seguire il Prathyahara. Gli organi e la mente desiderano sempre guardare e interessarsi agli oggetti esteriori; osservandoli, la mente genera desideri sensuali e, come risultato, diventa impura. Il Prathyahara consiste nel volgere la mente all’interno e lontano dagli oggetti esteriori. Baba

6.1.12 Quale maggior sfortuna può esservi di quella di polemizzare sugli errori degli altri e non vedere i propri o deridere le fattezze degli altri e non accorgersi della propria bruttezza? Può esserci un peccato più grosso che coltivare queste caratteristiche sin dalla nascita? E’ cultura questa? Incarnazioni dell’Amore! L’osservanza della moralità nella vita di tutti i giorni, la divinizzazione di tutte le azioni e pensieri e l’aderenza agli ideali costituiscono la cultura. Oggi, gli studenti non fanno gli sforzi necessari a comprendere la sacralità e il valore di questa cultura; Samskrit, Samskriti (Cultura) e Samskara (Riti) sono termini che derivano dalle radici Sam e Krit. La cultura bharatiya è un amalgama di purezza, divinità, elevatezza e bellezza e non di idee e ideali ristretti. “Samasta loka sukino bhavantu!” (Possano tutti gli esseri ovunque essere felici) è il motto benedicente della nostra sacra cultura. Baba

7.1.12 L’aeroplano rimane forse in cielo biasimando la terra sottostante? Coloro che devono viaggiare non possono volare per andarlo a prendere quindi, per raccoglierli, esso deve scendere nei luoghi in cui si radunano e quindi ripartire verso il cielo con loro. Così, anche quelli che sono evoluti spiritualmente (Jnani), che non hanno alcun desiderio o stimolo a fare azioni, scendono per aiutare gli altri che, diversamente, non progredirebbero. Il modo giusto di agire è quello di identificare ogni aspetto dell’universo con l’Essere Universale e dedicare tutte le azioni a Lui. Ricordate sempre che chi è legato dall’idea errata di non essere altro che il corpo (Deha-atma buddhi) non può mai vincere al gioco della vita; bisogna acquisire la consapevolezza di essere divini (Brahma-Atma Buddhi) per avere la certezza della vittoria. Baba

8.1.12 Tutti devono fare delle azioni altrimenti il mondo stesso arriverebbe a un niente, tutti nel mondo sono legati dall’obbligo del Karma. La saggezza è la meta finale e il guadagno di tutto il Karma, è il tesoro ottenuto dallo sforzo personale di purificare la mente e meritare la Grazia di Dio. Che cos’è questa saggezza? Tramite la saggezza, si sperimenta che Dio è presente in tutti e dovunque: tutti sono in voi e voi siete in tutti. Bisogna che fissiate questa convinzione nella vostra coscienza attraverso l’analisi, i sensi, l’intelligenza ecc., dovete fare ogni singola azione con questa saggezza come base e convinzione. Baba

9.1.12 Molti bambini si comportano con umiltà, disciplina e bontà quando frequentano le classi elementari ma, come raggiungono le superiori, perdono alcune di queste qualità; quando poi vanno al college, quasi tutto è perduto! Perché? Alle elementari, sono gli insegnanti che rispondono della loro disciplina e comportamento corretto; viene fatto qualcosa, tramite regole e pratica, per promuovere il carattere e la spiritualità tra gli studenti nelle classi maggiori e al college? Oggi, l’educazione mira a ottenere un lavoro e questo non è corretto: l’educazione serve a sviluppare la giusta comprensione e gli studenti devono assorbire la cultura insieme alla conoscenza accademica. Tra di loro devono essere promosse la moralità e la spiritualità. Di tutte le professioni del mondo, quella dell’insegnante è la più degna di stima; egli deve trasmettere agli allievi ciò che è buono e nobilitante. Questo è da attuare in tutte le istituzioni educative. Baba

10.1.12 Le impressioni dei sensi, della mente e dell’intelligenza non hanno niente a che fare con l’Atma che voi siete in realtà. L’Atma non è intossicato da alcun soggetto, oggetto o piacere; conoscerLo come entità incorrotta e incontaminata è il segreto della Saggezza. Questa consapevolezza vi guiderà sulla via esteriore come su quella interiore. Tale conoscenza non impedirà l’azione ma la colmerà di scopo e significato, accrescerà la fede, ispirerà una vita morale e porterà l’uomo nel regno della liberazione lungo la strada dell’azione non motivata dal desiderio o Nishkama Karma. La Saggezza è la strada diretta verso la liberazione quindi è incomparabilmente sacra; ne consegue naturalmente che l’ignoranza è senza dubbio la cosa più deprecabile. Krishna dichiara nella Gita: “Vedi l’Universale nel particolare, vedi il particolare nell’Universale. Questa è l’essenza della Saggezza”. Baba

11.1.12 Sebbene il cibo e le abitudini possano essere diversi tra una nazione e l’altra, lo spirito di armonia e unità mostrato nello sport è un esempio gratificante per tutti. Il fatto che le differenze vengano dimenticate, e le persone si impegnino nei giochi in uno spirito Divino di fratellanza e cameratismo, è una qualità distintiva dello sport. Esso aiuta i giocatori non soltanto a migliorare la loro salute ma anche a sperimentare la gioia; non si deve però essere paghi di ottenere solamente questi benefici. Oltre quello fisico, l’uomo ha un altro corpo, il corpo sottile conosciuto anche come mente e promuovere la sua purezza e sviluppare grande amorevolezza è ugualmente essenziale. Il vero sentimento di umanità fiorisce soltanto quando il corpo, la mente e lo spirito sono sviluppati armoniosamente. L’entusiasmo e lo sforzo che mostrate nello sport dovrebbe manifestarsi anche nelle sfere della moralità e spiritualità. Baba

12.1.12 Tutto il mondo è collegato intimamente con il Dio Sole che è la manifestazione visibile del Signore. In India, il Dio Sole (Surya) è considerato molto sacro e insignito dello stato unico di Grande Guru. Il Sole è anche la sorgente del tempo; Egli regola e limita il numero degli anni di vita di ognuno, compie il suo dovere senza pensiero di riconoscimento ed è umile e saldo. Immaginate la pazienza con cui il Sole sopporta quel calore fortissimo e ne dà una quantità sufficiente al corpo umano ogni giorno. Gli esseri umani sono molto attivi e intelligenti grazie all’energia solare che assorbono; se il Sole si fermasse anche per un momento, tutto il mondo diverrebbe freddo e buio. Le azioni dei grandi sono l’ideale che gli altri devono prendere ad esempio; questo evidenzia anche il fatto che tutti al mondo sono legati dall’obbligo dell’attività (Karma). Baba

13.1.12 Più ricchezze accumulate più siete legati e più cadete nella preoccupazione, nell’ansia e nella paura; per una persona carica di ricchezze, non ci può essere pace della mente. La gente cerca ignorantemente l’agitazione perché non sa dove trovare la pace vera (Shanti). Una persona istruita deve avere la virtù della pace come prima caratteristica e questo implica essere indifferenti alla lode come al biasimo, al fallimento come al successo. E’ l’ego che fa sentire contenti o dispiaciuti quindi controllatelo allargando l’amore a ogni essere vivente; l’ego è mancanza di amore. Una persona affetta dall’ego non può rallegrarsi quando gli altri sono contenti o provare pena quando sono in disgrazia; solamente una persona senza ego e senza sé può partecipare alla contentezza degli altri e darsi da fare per alleviare la loro sofferenza. Dio sarà sempre dalla parte delle persone altruiste e non c’è niente che esse non possano ottenere. Baba

14.1.12 Riflettete su questo: quando state bene, nessuno si informa della vostra salute ma, se siete malati o angosciati, vi bombardano di domande ansiose. Perché quest’ansia? Perché le caratteristiche naturali dell’uomo sono la contentezza e la salute; la vostra natura è la gioia per cui nessuno si sorprende o si preoccupa quando siete contenti e sani. La tristezza e l’afflizione sono innaturali, sono il risultato di una delusione che ha sopraffatto la vostra natura. Se fate un lavoro come un dovere che vi siete assunti, trovate difficile accettare i problemi e le difficoltà che possono presentarsi; inoltre il compito porta la presunzione o l’idea “Io sono quello che lo fa” che causa abbattimento o euforia, disgusto o orgoglio. Invece, quando l’azione è fatta come conseguenza della propria natura, si può avere la forza d’animo necessaria. Baba

15.1.12 Considerate il servizio che il Sole fa a questo mondo! Questo è nell’esperienza di tutti. Il Sole è la sorgente di ogni forma di vita del pianeta; senza i Suoi raggi, la terra sarebbe una landa desolata. Egli solleva in cielo le acque dei mari e dei laghi e fa cadere la pioggia dalle nubi sulle messi; Egli è il Dio della rettitudine (Dharmadevata) perché invia i Suoi raggi ugualmente su tutti. Il servizio che fa e la gioia a cui contribuisce non sono alla portata di nessun altro. Sebbene faccia questo da milioni di anni senza alcun orgoglio, va in giro senza attaccamento alle conseguenze della Sua missione di servizio con cui rifornisce tutti di energia. Così, il Sole ci insegna che, quando si opera basati su se stessi, non c’è sconforto né esaltazione, repulsione o orgoglio. Il compito di Surya non è qualcosa di imposto dall’esterno e assunto per obbligo quindi vien fatto sistematicamente e senza interruzione. Baba

16.1.12 La nascita umana viene concessa a un essere vivente come corona dei risultati ottenuti nel corso di molte vite. Sappiate che questa vita è molto precaria: la morte è sempre in agguato e nessuno sa quando essa lo ghermirà. Non indugiate nello scegliere la meta corretta della vita e nel decidere i mezzi migliori per raggiungerla. Allontanatevi dal mondo esteriore e dalle sue attrazioni dirigendovi verso il regno interiore della consapevolezza; il viaggio spirituale sarà ben ricompensato con il tesoro prezioso dell’estasi. Il mare riversa sulla spiaggia solamente conchiglie e schiuma ma chi osa tuffarsi in profondità avrà la ricompensa di coralli e perle; questa deve essere la vostra missione effettiva. Se la mancate, vivete e morite come un animale che non ha conoscenza delle sue fonti interiori di gioia. Se scoprite la fonte profonda della gioia sarete felici, appagati, pacifici e amorevoli. Baba

17.1.12 Dio creò questo Universo di Sua iniziativa e stabilì varie regole per il suo mantenimento e funzionamento regolare. Ci sono regole di condotta corretta per ogni individuo e gruppo di persone e queste costituiscono i fondamenti del Dharma. La parola “Dharma” deriva dalla radice Dhr che significa “indosso”; Dharma indica ciò che si indossa o si pratica, è l’abito del Signore. Esso difende l’onore e la dignità, protegge e concede bellezza e gioia dando attrattiva alla vita. Come le vesti mantengono la dignità della persona che le indossa, il Dharma protegge la dignità di ogni Paese e dei suoi abitanti; ogni singolo Paese del mondo ha il suo Dharma specifico o dovere unico, ogni nazione è parte del corpo del Signore ed è protetta dal Dharma che pratica. Baba

18.1.12 Tutta la paura, l’ansia, la crudeltà e l’ingiustizia, che oggi offendono il mondo, sono causate dal tipo sbagliato di educazione, dall’educazione materiale. Persino coloro che promettono di curare le malattie del corpo trattano quest’ultimo come se le sue varie parti fossero adatte ad essere studiate e curate separatamente. Tutta la natura è il corpo di Dio e va considerata una Unità. L’educazione spirituale dirige l’attenzione all’unità che sottende tutta la molteplicità apparente. Per celebrare una ricorrenza o una festività, voi dovete aver spolverato e pulito le vostre case e l’ambiente circostante, imbiancato e pitturato le pareti, disegnato figure augurali sui pavimenti e messo mazzi di fiori sopra le porte. Questa è semplicemente decorazione esteriore: per essere contenti davvero, dovete decidere di eliminare i tratti malvagi dell’egoismo, dell’avidità, dell’odio e della gelosia da dentro di voi. Allora diverrete veramente consapevoli della luce che avete dentro e l’Anima Suprema (Atma) si mostrerà in voi in tutta la Sua gloria. Baba

19.1.12 Prendete i cinque elementi, i componenti di questo Universo: di questi, l’acqua ha il movimento e la freddezza come Dharma mentre la combustione e la luce sono il Dharma del fuoco. Ognuno dei cinque elementi ha il proprio Dharma unico. L’umanità protegge l’uomo dal declino e l’animalità opera similmente per gli animali. Come può il fuoco essere tale se non ha il potere di bruciare e illuminare? Per essere se stesso, deve manifestare il suo Dharma; se lo perde, diventa privo di vita come un pezzo di carbone. Similmente, l’uomo ha alcune caratteristiche che sono il suo respiro vitale effettivo; solamente quando esse sono presenti si può essere identificati come “umani”. Per conservare e promuovere tali qualità e capacità, sono stati definiti certi modi di comportamento e certe linee di pensiero; questo è chiamato “Dharma”. Tali qualità non sono importate da qualche luogo esteriore né possono essere rimosse: sono la vostra natura fondamentale, la vostra unicità. Baba

20.1.12 Voi dovreste coltivare un atteggiamento di legame indissolubile col Signore che è il vostro Sé effettivo. Se Egli è un fiore, consideratevi un’ape che ne succhia il miele. Se Egli è un albero, siate un rampicante che vi si aggrappa. Se è un dirupo, pensate di essere una cascata che vi scorre sopra. Se Egli è il cielo, siate una stellina che occhieggia in esso. Soprattutto, siate consapevoli della verità del fatto che voi e Lui siete legati dall’Amore Supremo; se sentite questo profondamente, il viaggio sarà veloce e la meta raggiungibile. Tra l’intelligenza sottile e quella esteriore c’è una differenza: l’intelligenza esteriore vi fa camminare mentre quella sottile vi fa volare verso la destinazione. L’intelligenza materiale è troppo legata alla consapevolezza corporea; invece quella sottile trascende il corpo e rende il carico più leggero. Baba

21.1.12 Il comportamento corretto (Dharma) è la caratteristica che fa di un animale un umano. Questa condotta naturale (Sahajadharma) degli esseri umani è stata sopraffatta nel corso del tempo; coloro che la sostenevano, la incoraggiavano e ne traevano gioia sono diminuiti di numero. Questo è simile a ciò che fanno le erbe infestanti quando sopraffanno il grano. Quindi insediare del Dharma è questione di ripulire il campo dalle erbacce! In questa era del ferro (Kaliyuga), il Dharma è stato ridotto a delle mere parole ma il Dharma non è un esercizio di dialettica; “Di la verità e pratica la retttudine (Sathyam Vada, Dharmam Chara)” è stato lo squillo di tromba delle Upanishad custodi della cultura di Bharat. Nei tempi attuali, “Parla della rettitudine (Dharmam vada)” è diventato il comandamento del giorno e questo è il primo passo verso il declino del Dharma! Sappiate che ciò che non viene messo in pratica non può avere forza; comprendete questa verità e praticate il Dharma nelle vostre vite. Baba

22.1.12 Il Dio Uno motiva interiormente tutti gli esseri. Voi potreste chiedere perché Egli non sia visibile se è dentro ad ognuno; vi faccio un esempio: immaginate un rosario di vari tipi di grani come coralli, perle, cristallo, conchiglie, semi ecc. Il filo passa attraverso di esso e tiene insieme tutti i grani ma è visibile solamente in quelli trasparenti. Anche voi dovete diventare trasparenti, liberi dal desiderio e dalla volontà che nascondono il Signore Interiore; allora potrete vedere Colui che motiva dentro. Per ottenere questa trasparenza, la purezza di intenti, impulsi e istinti è essenziale; voi la potete acquisire con una disciplina spirituale sincera e sistematica. La scala deve essere lunga come l’altezza che volete raggiungere; anche la vostra pratica spirituale va seguita fino a quando sperimentate il Signore. Baba

23.1.12 La forza di un coccodrillo dipende dal suo trovarsi nell’acqua, la forza del Dharma dipende dal suo essere messo in pratica. Il Dharma sarà debole se lo toglierete dalla pratica e lo getterete sulle sabbie delle parole; la Verità (Satya) è una questione di dire e prende forza quando è manifestata davvero nelle azioni. Qui il termine “forza” ha due significati: forza animale (demoniaca) e forza dharmica. Nel racconto epico del Mahabharatha, Bhima, il secondo dei cinque fratelli Pandava, aveva forza fisica ma, per il fatto di avere a fianco il fratello maggiore Dharmaraja, la sua forza divenne dharmica. I Pandava furono salvati dall'aderenza al Dharma! Eppure, a causa del loro comportamento onesto, sarebbero stati sconfitti subito all’inizio. Perché i Kaurava, i cento fratelli contro cui i Pandava combatterono, persero a dispetto della loro forza indubitabile? Essi mancavano della forza dharmica, tutto ciò su cui potevano contare era pura forza animale. Baba

24.1.12 Persistete nella vostra disciplina spirituale (Sadhana) fino a raggiungere la meta. Quando i muri sono completati, si rimuove l’impalcatura; anche quando la visione della Realtà è raggiunta, le varie forme di Sadhana che avete adottato, come la meditazione, la contemplazione, l’adorazione, il canto devozionale, ecc., possono essere abbandonate. La compagnia adatta è massimamente necessaria affinché persistiate nella Sadhana; voi sarete modellati dalla compagnia che frequentate, sarete contaminati dai pensieri sporchi della gente tra cui vi muovete. State quindi sempre attenti alle persone che praticate: l’acqua pura che scende dal cielo come pioggia assume cento sapori e colori a seconda del terreno su cui cade. State attenti! Voi dovete anche cercare ogni occasione per albergare pensieri nobili, fare cose che elevano e resistete alla trazione dell’ego verso il basso. Baba

25.1.12 Dal regno della disonestà, il mondo deve entrare nell’era della rettitudine. Quando coltivate una granaglia, vi serve uno sforzo speciale mentre non avete bisogno di alcuna fatica se lasciate crescere le erbe selvatiche e infestanti. La messe preziosa della rettitudine innata deve essere coltivata con cura e attenzione; quando il Dharma viene praticato, l’adharma declina da solo, non c’è bisogno di alcun impegno per eliminarlo. Il Dharma è indistruttibile perché è associato con la Verità. Per rendere di nuovo visibile il Dharma lasciato in disparte si deve intensificare la sua pratica; questo è riportare in auge la rettitudine. Usando Arjuna come strumento, il Signore Krishna mise in luce i codici di condotta e modi di pensare che erano stati stabiliti proprio fin dall’inizio e ripristinò la loro osservanza. Questo non è un lavoro che può esser fatto da una persona comune per cui il Signore Universale Stesso si impegnò e istruì il mondo attraverso Arjuna. Baba

26.1.12 La vittoria alle elezioni assicura il potere solamente per un periodo specifico; quando quel periodo finisce, il politico deve presentarsi di nuovo candidato e cercare voti. Anche le azioni buone fatte con attaccamento assicurano un posto in Paradiso ma, quando il conto in banca è esaurito, si deve tornare sulla Terra. Una persona che visita una città con dei soldi in tasca è il padrone di tutti i negozi, dei cinema, degli alberghi e dei taxi ma soltanto fino a che il denaro non finisce; quando il portafogli è vuoto, bisogna tornare di corsa al proprio villaggio o città magari come passeggeri senza biglietto tartassati dai poliziotti a ogni fermata! No, il Paradiso non è la soluzione alla fame dell’anima! Il fiume deve raggiungere il mare, non le sabbie del deserto; l’acqua deve fondersi con l’acqua. Questo è il compimento chiamato Kaivalia (Assolutezza) o Sayujya (Unità con il Divino). Fissate la meta della fusione con l’Unico Signore sempre al centro dell’obiettivo e tenete la mente instabile continuamente al guinzaglio. Baba

27.1.12 Se Arjuna fosse stato un individuo come gli altri non sarebbe stato uno strumento efficiente, un ricevitore e trasmettitore di grandi insegnamenti. Egli è un eroe che ha sconfitto non solamente i nemici esterni ma anche quelli interiori. I cuori deboli non possono afferrare la Gita e metterla in pratica; è con questa conoscenza piena che Krishna scelse Arjuna e riversò su di lui la Sua Grazia travolgente. Una volta Krishna disse: “Arjuna, tu sei il Mio devoto più vicino e sei anche il Mio amico più caro; è per questo che ti ho comunicato questo insegnamento segreto e supremo”. Riflettete su questo! Avere il titolo dal Signore Stesso costituisce la credenziale e la fortuna più alte e queste mostrano come Arjuna fosse puro di cuore e meritevole. La Devozione deve essere ottenuta con l’obbedienza totale ma essere soltanto un devoto non basta quindi Krishna usa la parola “amico”: l’amico non ha alcuna paura il che ne fa un recipiente ancora migliore. Baba

28.1.12 Voi siete puri e indistruttibili, siete oltre gli alti e bassi della vita, siete il Brahman vero, eterno e immutabile. Un’indagine semplice di cinque minuti vi convincerà che non siete il corpo, i sensi, la mente o l’intelligenza, il nome o la forma: voi siete l’Atma Stesso, lo stesso Atma che si manifesta come tutta questa molteplicità. Una volta che ottenete un barlume di questa verità, tenetelo stretto, non lasciate che svanisca, fatene la vostra proprietà permanente. Guardate tutti con amore, rispetto e fede nella loro sincerità. Trattate coloro che vi servono con gentilezza, non albergate odio o disprezzo nel cuore, pentitevi degli errori che commettete e decidete di non ripeterli più, pregate per ricevere la forza di portare a compimento le vostre risoluzioni. Non trovate dei difetti negli altri e purificate il cuore essendo buoni con tutti. Baba

29.1.12 Che cosa vogliono significare esattamente le persone quando dicono che il Sole è sorto o è tramontato? E’ così per quanto concerne la loro percezione e nient’altro, non è vero? Il Sole non sorge né tramonta. Anche per l’incarnazione di Dio è così. Nella Gita, Krishna dice: “Io non nasco né muoio. Gli uomini di intelletto ordinario pensano che Io sia nato molte volte e che abbia fatto molte cose durante ogni incarnazione. In qualunque momento ci sia bisogno di sostenere il mondo, Io divento manifesto assumendo nome e forma, questo è tutto. Io sono quindi consapevole di tutte le Mie apparizioni, le Mie manifestazioni. Io sono onnipotente, onnisciente e non solamente Io, anche voi sapete tutto ma la vostra saggezza è soverchiata dall’ignoranza. Io sono la Saggezza stessa, Io rimango onnipotente e onnisciente come sempre, Io sono senza nascita e senza morte”. Baba

30.1.12 Rimanete in silenzio; questo lo indurrà anche negli altri. Non cadete nell’abitudine di gridare, parlare a voce alta o a lungo, riducete i contatti al minimo e portate con voi un’atmosfera di quieta contemplazione dovunque vi capiti di essere. Ci sono persone che vivono in un tornado perpetuo di rumore: dovunque siano, in una mostra, in una sagra, in albergo, in un tempio o persino a Prashanti Nilayam, le loro lingue agitate non si fermano. Tali persone non procederanno molto sulla via che porta a Dio. Ci sono altri che amano le dispute e le discussioni, che non accettano mai le cose ovvie, che devono sempre ingenerare dei dubbi dove prima non c’erano e scuotono la fede; essi discutono se Rama sia superiore a Krishna o se Krishna sia una incarnazione più completa della Divinità! Neppure questi pensieri sono di aiuto agli aspiranti spirituali. Distinguete il reale dall’apparente, guardate all’interno per cercare l’essenza, il significato e lo scopo della vita. Baba

31.1.12 A differenza dei mortali comuni, gli Avventi Divini (Avatara Purusha) non hanno meriti o demeriti accumulati nelle vite precedenti, non hanno alcun debito da pagare nell’incarnazione; il loro è un Gioco Divino (Lila), una nascita voluta. La bontà dei buoni e la malvagità dei cattivi forniscono le ragioni per una Discesa (Avatara) del Signore la cui conseguenza sarà la contentezza dei buoni e la sofferenza dei cattivi. L’Avatar non prova comunque né gioia né sofferenza neppure essendo rinchiuso nel corpo che ha assunto; Egli non è costituito dei cinque elementi, è spirituale e non materiale, non può mai essere disturbato dall’egoismo o dal senso di mio e tuo, è immune dall’illusione nata dall’ignoranza. Il fatto che gli uomini possano scambiare un Avatar per un semplice umano non Ne coinvolge la natura. Un Avatar viene con uno scopo ed è sempre dedito al suo raggiungimento. Baba

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