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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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pensieri:2012:201206

06 - giugno 2012

Pensieri del giorno di Sri Sathya Sai Baba

GIUGNO 2012

1.6.12 Fate del bene agli altri per quanto è nelle vostre possibilità; non spargete paure, non infliggete sofferenze né provocate ansia o afflizione nel prossimo. Se godete del dolore degli altri, non fate altro che soffocare in voi la divinità e portare alla luce le caratteristiche demoniache dell’uomo. Il Signore risiede in tutti, “Isvara sarva bhutanam”; Egli è in voi come in coloro che state danneggiando. Prendete coscienza di questo e abbandonate tutti gli sforzi di nuocere agli altri. Voi non potete aiutare un altro, potete solamente aiutare voi stessi con quell’azione; voi non potete danneggiare un altro, potete soltanto far danno a voi stessi con qualunque atto malvagio. Gli attaccamenti esteriori e le caratteristiche possono essere differenti ma la vostra realtà interiore è la stessa di quella dell’altro. (Discorso Divino del 10 Aprile 1965) Ama tutti, servi tutti. Aiuta sempre, non ferire mai. Baba

2.6.12 Nell’epica Ramayana, Ravana si lascia blandire dagli elogi piacevoli dei suoi ministri piuttosto che dai consigli giovevoli del fratello Vibishana; esiliandolo e dando importanza ai cortigiani, egli determina il suo destino. Oggi molte persone cercano ciò che è piacevole piuttosto che quel che è benefico e questa è la ragione di tutta l’angoscia e lo scontento. La cultura indiana ha sempre dato risalto alla via difficile e proficua, ha sempre consigliato il controllo dei sensi eppure attualmente la gente segue culture che soddisfano i sensi e inseguono fronzoli e piaceri momentanei ed esteriori. Comprendete che l’automobile si guida con la ruota dello sterzo che, quando la si gira, fa sterzare quelle esterne; similmente, voi potete progredire quando orientate la ruota interiore. (Discorso Divino del 16 Marzo 1966) Le azioni rette e il controllo dei sensi sono essenziali per coltivare l’amore e la bontà universali. Baba

3.6.12 Ritagliatevi del tempo per fare introspezione. La sofferenza che causate agli altri vi soffocherà dopo essersi condensata in odio e ricadrà sulla vostra testa con forza dieci volte maggiore quindi evitate di esser fonte di sofferenza per chiunque e state attenti a non soffrire neppure voi stessi; allora attrarrete la Grazia di Dio. Non si può aver successo nella ricerca della Divinità se si escogitano dei trucchi per far danno agli altri, se si gioisce delle loro disgrazie o si è intenti soltanto al proprio benessere e progresso senza curarsi minimamente del danno procurato al prossimo. Le ricchezze e la Divinità sono scopi che non possono stare insieme, le tenebre e la luce non possono esistere contemporaneamente nello stesso luogo. (Discorso Divino del 10 Aprile 1965) La grazia di Dio è come un’assicurazione: aiuta nel momento del bisogno senza alcun limite. Baba

4.6.12 Non vantatevi inutilmente di conoscere le scritture, di averle lette cento volte e aver imparato a memoria i commentari scritti su di esse fino ad oggi; riflettete su questo fatto: tra tutti i milioni di esseri umani che sono vissuti, perché solamente Arjuna ha avuto la Visione della Forma Cosmica (Visvarupa Darshana)? La ragione è che egli ha raggiunto il livello più elevato di abbandono. Al momento adatto, Krishna cominciò la lezione sulla Bhagavad Gita e l’abbandono, il desiderio e la concentrazione insuperata di Arjuna crebbero poco a poco finché egli fu benedetto con la manifestazione universale del Signore. Come ci si può aspettare quel risultato senza raggiungere lo stesso livello di abbandono e desiderio? Uscire dal ciclo di nascita e morte con l’istruzione non è possibile quindi cominciate con il purificare la mente e, tramite il ricordo ininterrotto della Forma del Signore che avete scelto, procedete verso il regno in cui vedete Dio in tutti, dovunque e sempre; questa è la pratica spirituale più efficace. (Discorso Divino del 16 Marzo 1966) Dimenticare le differenze con gli altri e procedere con tutti in spirito di eguaglianza è una virtù suprema. Baba

5.6.12 Il Signore Rama si impegnò a sostenere la Verità come asse portante del Dharma. Qualunque fosse la prova, comunque duro il travaglio, Egli non abbandonò mai la Verità. Anche Madre Sita promosse sempre il Dharma della donna casta ma oggi le donne e gli uomini sono tentati di preferire ciò che conviene nel momento senza dare importanza alle fonti più profonde della rettitudine. Può il fine giustificare i mezzi? Raggiungere mete giuste con mezzi iniqui non può mai esser corretto. Chi insedia Rama nel cuore non dovrebbe mai albergarvi una bestia. Rama, durante il Suo Avatar, fu felice quando gli altri erano felici e soffrì se gli altri soffrivano; questa fu la caratteristica che il Signore Rama volle che ognuno imparasse. Se voi praticate questo, attrarrete con assoluta certezza la Grazia del Signore per cui, mentre evitate che gli altri vi procurino del dolore, state attenti anche a non causarne a loro. (Discorso Divino del 10 Aprile 1965) Voi siete gli architetti sia del vostro piacere che del dolore; siate coraggiosi e affrontate con equanimità qualunque cosa vi accada sia buona o cattiva. Baba

6.6.12 Lasciate che i desideri insignificanti per cui ora vi avvicinate a Dio siano realizzati o meno, lasciate che i progetti di promozioni e progressi che mettete di fronte a Lui si compiano o no; in questo viaggio della vita, queste non sono cose importanti. Il vostro scopo primario è diventare Padroni di voi stessi. Voi dovete progredire nello stare in comunione costante e intima con il Divino che è dentro di voi come nell’universo in cui vivete. Accogliete le delusioni e le prove perché vi irrobustiscono e misurano la vostra forza morale. Per tutti coloro che cercano di purificare la mente e salire verso il regno della beatitudine spirituale in cui si scopre che “questo” e “Quello” sono uno, il ricordo ininterrotto del Nome Divino è l’esercizio spirituale più efficace. (Discorso Divino del 16 Marzo 1966) Quando il cuore è colmo di pensieri e sentimenti buoni, tutto ciò che vien fuori dai sensi, come la parola, la visione e l’azione, è puro. Baba

7.6.12 Abbandonando le attrazioni e distrazioni varie di questo universo bellissimo, voi andate in un luogo spirituale attratti dal richiamo dello spirito. Questo atteggiamento è da lodare perché la Luce dello Spirito è veramente il Faro per coloro che brancolano nell’oscurità delle faccende del mondo. L’oscurità crea confusione e vi fa prendere una cosa per un’altra; nel buio, anche un tronco d’albero sembra un malfattore in attesa di assalirvi. La conoscenza del Sé è la luce che disperde sia l’oscurità che i dubbi e le diversità che ne derivano; senza questa conoscenza, le persone vagano nel deserto e si comportano come se avessero perduto ogni memoria di se stesse, della loro origine e destinazione suscitando pietà nei saggi. La consapevolezza della propria identità come Atma è il segno della saggezza, l’accendersi della lampada che scaccia l’oscurità. (Discorso Divino del 16 Marzo 1966) La vita umana è una combinazione di moralità, spiritualità e rettitudine. Baba

8.6.12 Attualmente, molti non spendono neppure cinque minuti per contemplare Dio. Delle ventiquattro ore che compongono un giorno, usatene sei per guadagnare e spendere, sei per la contemplazione di Dio, sei per dormire e sei per il servizio agli altri. Coltivate la tranquillità, la semplicità e l’umiltà invece del clamore, della complessità e dell’orgoglio. Per sviluppare il gusto per la liberazione, ripetete il Nome del Signore con la lingua e saturate la mente con la dolcezza del Suo Splendore; questo è l’esercizio migliore che può esser fatto sempre e da tutti indipendentemente dal credo, dalla casta, dal genere, dall’età, dalla condizione economica e dallo stato sociale. Questa pratica vi terrà in contatto costante con l’Infinito che vi trasmetterà una parte della Sua saggezza e del potere. (Discorso Divino del 16 Marzo 1966) Il modo più facile per sperimentare la vicinanza del Divino è ricordare costantemente il Nome del Signore. Baba

9.6.12 La cultura antica indiana (Sanathana Dharma) chiede che veneriate il Precettore (Acharia) perché egli cerca di salvarvi dal disastro, dal torrente della nascita e della morte in cui state scivolando per ignoranza. Saggi nobili e venerabili si sono elevati alle regioni pure del pensiero e impegnati a scoprire la loro realtà interiore; essi hanno provato l’emozione della scoperta e cantato la libertà che hanno raggiunto. Questi canti e insegnamenti servono come cartelli indicatori e tutti coloro che ne traggono beneficio devono riconoscere il debito. Il modo migliore di farlo è studiare e riflettere su quanto studiato praticando le verità che essi hanno insegnato e riconoscendole vere in seguito all’esperienza personale; è questo il modo migliore di ripagare il debito verso i saggi. (Discorso Divino del 26 Aprile 1965) La purezza mentale si ottiene frequentando i saggi nobili e studiando gli scritti delle persone sante. Baba

10.6.12 Gli esseri umani, stando agli insegnamenti antichi indiani, non sono semplicemente una collezione coordinata di membra, sensi e sensazioni, sono tutto questo insieme governato dall’intelligenza che è acuita dalle memorie e dai metodi acquisiti in molte vite. L’intelligenza e le capacità in se stesse sono strumenti di livello di efficienza limitato; ci sono molti risultati che essi non possono ottenere mentre, con certezza assoluta, questi possono essere raggiunti dalla Grazia del Potere Divino. La resa totale dell’ego alla Volontà Divina porta la Grazia su di voi e vi colma di beatitudine. Nel racconto epico Ramayana, Vibhishana è capace di tale abbandono per cui viene accettato molto velocemente e ottiene la gioia dal Divino. Invece Sugriva impiega un tempo notevole per raggiungere quel livello perché dubita della valentia del Signore Rama; solamente quando i suoi dubbi vengono fugati, egli si affida veramente al Signore. (Discorso Divino del 17 Marzo 1966) Il saggio usa il denaro, la forza, l’intelligenza, la capacità e le attitudini ricevute come opportunità per aiutare gli altri e rendere più felici le loro vite. Baba

11.6.12 Immergetevi profondamente nella vostra Divinità. Il coccodrillo è contento, sicuro e inattaccabile quando si trova nelle profondità di un lago o di un fiume; se si trascina sul terreno, diventa un balocco e un bersaglio facile. Ricordate le profondità: esse sono il vostro rifugio, la sorgente della vostra forza. Rimanete lì, non lasciate che i pensieri vadano a perdersi nei bassifondi o nelle sabbie. La ripetizione del Mantra della Gayatri sviluppa il potere di discriminazione e questo porta ad abbandonare le compagnie malvagie e a cercare quella delle anime nobili; se non avete una buona compagnia a portata di mano, state in compagnia dei vostri impulsi più elevati e dei pensieri più nobili. Quando vi ponete nella Luce Divina, nessuna preoccupazione, nessun dolore o orgoglio possono aggredirvi. (Discorso Divino del 26 Aprile 1965) Se potete riempirvi di pensieri buoni in ogni situazione, la vostra vita è santificata. Baba

12.6.12 L’opera epica Ramayana fu suscitata da due fattarelli relativi a due personaggi minori: il risentimento della donna di servizio di Kaikeyi, Mantara, e la brama della sorella di Ravana, Surpanakha. Fate attenzione perché anche una piccola scintilla di queste due qualità nemiche, il desiderio e la rabbia, è sufficiente a distruggere la pace e la gioia della vita; estirpatele prima che vi distruggano. Lavorate con impegno a ripulire la mente da tutte le simpatie e antipatie; se riuscite a frenare il loro impeto verso il mondo oggettivo, i vostri sensi diventano inefficaci. Una volta operata questa estinzione della mente, tali qualità malvagie non possono più danneggiarvi e voi rimanete in pace e gioia. L’attività sensoria è l’ordito e la trama della mente; quando essa cessa, la mente svanisce, muore di fame. (Discorso Divino del 17 Marzo 1966) Quando la mente è colma di pensieri buoni come la verità, l’amore, la tolleranza e la compassione, la vita è tutta pace e serenità. Baba

13.6.12 Io vi chiedo di focalizzare la mente su qualunque Nome vi dia consapevolezza della Gloria e della Grazia del Signore e istruisca le vostre mani a fare azioni che servono il Signore che splende in ogni essere. Tutti gli uomini e le donne sono Lui: Egli rade come barbiere, usa la creta come vasaio e lava, inamida e stira gli abiti come lavandaio. Sappiate che Egli suscita, ispira, inventa e concede. Recitate il vostro ruolo come una marionetta; il Direttore invisibile svolgerà la commedia che ha già deciso. Prendete un foglio di carta su cui sia stampata l’immagine della Mia Forma com’è ora: voi vi prostrate davanti ad essa come atto di riverenza. Perché non potete quindi riverire tutti gli esseri umani sapendo che Io sono in ognuno di essi in forma persino più evidente? (Discorso Divino del 26 Aprile 1965) Adorate Dio nella Sua manifestazione come genere umano. Baba

14.6.12 Per ottenere la pace e la gioia, voi dovete far sì che la mente sia pura, immune dall’egoismo e dai suoi figli che sono la concupiscenza, l’avidità, l’invidia, la rabbia, l’odio e il resto. Questo è facile se cercate la compagnia buona e fate azioni buone, albergate pensieri nobili e leggete libri che vi ispirino. Più importante di tutto questo è il mettere in pratica almeno un pensiero buono; se non mettete in pratica, le macchie sullo specchio del vostro cuore non saranno tolte e il Signore non potrà riflettervisi. Praticare costantemente con fede piena trasformerà l’umano (Nara) in Divino (Narayana) perché voi siete divini nell’essenza. (Discorso Divino del 17 Marzo 1966) L’uomo deve stare con Dio, vedere Dio, sentire Dio e parlare con Dio; questa è religione. Baba

15.6.12 Nel campo spirituale, la fede è la cosa fondamentale. Abbiate fede nella saggezza degli antichi, non opponete i vostri piccoli cervelli da poco alle norme dei santi e alle loro scoperte. Per esempio: le persone contestano che si offra del cibo al fuoco negli anniversari della morte dei propri genitori. Esse disprezzano, deridono e argomentano: “Come può il cibo posto qui arrivare dovunque essi siano?”, “Perché dare cibo ai morti quando i viventi digiunano”. Voi mettete una lettera nella cassetta postale ed essa va direttamente a destinazione, non è così? Se l’indirizzo è corretto e chiaro e se il francobollo è valido, la lettera vien trasportata con l’autobus, con il treno, con l’aereo o a mano proprio fino alla porta di casa della persona e consegnata; il rituale del fuoco è la cassetta per impostare autorizzata, il fuoco è l’autorità postale e i mantra sono i francobolli. Come c’è una scienza della materia, c’è una scienza dello spirito che ha un suo modus operandi, i suoi esperti e le sue autorità. I segreti della materia e della mente si possono conoscere, comprendere e usare a proprio beneficio. (Discorso Divino del 19 Aprile 1965) La persona centrata su Dio ha tre qualità: Purezza, Perseveranza e Pazienza. Baba

16.6.12 I desideri che attanagliano la mente sono le macchie che sporcano la consapevolezza interiore. Controllate i sensi, non date ascolto alle loro richieste insistenti di soddisfazione. Quando un cadavere vien posto sulla pira e il fuoco è acceso, sia l’uno che l’altra vengono ridotti in cenere; anche quando i sensi vengono negati, la mente scompare e, a seguire, l’illusione muore e la liberazione è raggiunta. La fede in Dio è il rafforzamento migliore per vincere nel campo spirituale; quando vi dilettate nella contemplazione dello splendore di Dio, niente di materiale può attrarvi, tutto il resto appare inferiore e solamente la compagnia del pio e dell’umile vi è gradita. Lo spirito si può risvegliare e portare a manifestazione soltanto tramite la disciplina individuale e la Grazia di Dio; queste due si ottengono con l’amore, la purezza e il servizio agli altri. (Discorso Divino del 17 Marzo 1966) Se il cuore è colmo di pensieri e sentimenti buoni, tutto ciò che scaturisce dai sensi, cioè la parola, la visione e l’azione, è puro. Baba

17.6.12 Avendo avuto la grazia della forma umana, dovete sforzarvi di crescere oltre i limiti fisici, mentali ed emotivi; con il suo stesso aiuto, dovete perfezionare l’intelletto discriminante proprio come fa uno scultore con una pietra grezza. Siate consapevoli della vostra parentela con Dio, della Divinità latente in voi, della potenzialità immensa che è in voi; questo si può ottenere usando la discriminazione e il distacco. Oltre l’uomo, nessuna forma vivente è capace di questo esercizio. Se lo desiderate sinceramente, sarete guidati all’illuminazione dal Signore Stesso dall’interno o da qualcuno che Egli vi invierà. Non vi disperate durante questo viaggio, marciate con coraggio riempiendo ogni momento con i pensieri su Dio in una forma o l’altra. (Discorso Divino del 22 Marzo 1965) Il modo più semplice per sperimentare la vicinanza del Divino è ricordare costantemente il Nome del Signore. Baba

18.6.12 Gettare via il corpo è chiedere di traslocare da una casa che abbiamo occupato per alcuni anni a un’altra. L’azione di cambiar casa è fisica, non vi coinvolge; anche l’eterna Anima Suprema presente in voi non è coinvolta dal nascere e morire. Il canto della Om (Pranava) è uno strumento potente adatto a uscire da questo ciclo di nascite ripetute di continuo. Tutti i lunghi anni della vita dovrebbero essere usati per questo momento finale di consumazione; quando si abbandona il corpo, la mente dovrebbe essere fissata sul Pranava. Nel vostro alito si sente l’odore del cibo che avete mangiato: il vostro ultimo pensiero indica il cibo di cui vi siete nutriti. Il progresso è conseguente alla pratica spirituale per cui, quando vi liberate del corpo, siate consapevoli del bisogno di fissare la mente soltanto su pensieri sacri; questo è possibile se vi immergete in pensieri sacri in ogni momento e seguite questa pratica continuamente. (Gita Vahini, cap. 15) Di fronte al tempo, noi siamo impotenti ma il Creatore e Direttore del tempo può essere raggiunto e ottenuto con l’uso saggio del tempo stesso. Baba

19.6.12 Ascoltare discorsi sulla Gita tenuti da studiosi colti è bene ma non serve a niente se vi appisolate appoggiati a una colonna nella sala delle conferenze. Questo è come dire che non è il suono che conta ma il significato, non è l’orecchio ma il cuore che deve bere il nettare della Gita e assorbirne l’essenza. Cercate la compagnia nobile e traetene diletto ma, oltre questo, avete bisogno di esaminarvi; fatelo per vedere quanto successo avete avuto nello sfuggire ai sensi e avvicinarvi a Dio. La mente è come un elefante selvaggio che si può addomesticare con la ripetizione del Nome del Signore; non nutritela con la presunzione, l’invidia, l’odio e l’avidità, fate che il Nome del Signore vi riecheggi sempre nell’orecchio. (Discorso Divino del 22 Maggio 1965) Non date spazio all’ego. Se qualcuno esamina la propria posizione in questo cosmo immenso, si renderà conto della sua piccolezza infinitesimale. Baba

20.6.12 Di ciò che definiamo un anno, il secondo è l’unità fondamentale del Tempo che noi misuriamo. Sessanta secondi formano un minuto, sessanta minuti compongono un’ora, ventiquattro ore costituiscono un giorno e trenta giorni fanno un mese; passano dodici mesi e noi diciamo che è passato un anno! Quando dodici mesi sono passati, noi torniamo indietro all’inizio del primo mese della lista, chiamiamo quel giorno Capodanno e facciamo festa per celebrare l’occasione; in verità, il primo dell’anno non accade niente di nuovo. Non è l’anno ma ogni secondo che segue quello presente che è nuovo quindi non aspettate la celebrazione di qualcosa di nuovo nel tempo finché i minuti, le ore, i giorni, i mesi e gli anni si assommano, celebrate il secondo che segue immediatamente, e ogni altro dopo di questo, con lo sforzo onesto e ottenete la gioia imperitura. Non tentennate nella determinazione di vivere in pace e gioia. (Discorso Divino del 23 Marzo 1966) La pienezza della vita è caratterizzata dall’armonia dei pensieri con le parole e le azioni. Baba

21.6.12 Nella Gita, Krishna dice ad Arjuna: “Tu sei capace di usare le armi di offesa e difesa nella battaglia e vincere perché te ne è stata insegnata l’arte per molti anni sin dall’infanzia, non è vero? Potresti averle usate con perizia senza preparazione, all’ improvviso? Similmente, qualunque cosa si possa non incontrare durante la vita, si è certi di incontrarla con la morte per cui tutti devono essere addestrati affinché in quel momento abbiano l’atteggiamento e i pensieri più benefici per loro. Non sarebbe saggio che, nel vostro interesse massimo, vi impegnaste per il momento cruciale? Fate quindi per tempo i passi adatti a garantirvi il pensiero di Dio. Chiunque pensi a Me nell’ultimo momento della vita Mi raggiunge”. Tramite la disciplina della pratica costante, evitate gli altri pensieri e concentratevi solamente sul Signore; questa è una via certa per raggiungere Dio. (Gita Vahini cap. 15) Si dovrebbe pensare a Dio e pregare almeno quattro volte al giorno come cibo per l’anima: all’alba, alle dodici, al tramonto e prima di coricarsi. Baba

22.6.12 E’ la mancanza di fede che porta a perdere il controllo e esplodere di collera, la mancanza di fede in se stessi e negli altri. Se voi vi vedete davvero come il Sé invincibile (Atma) e vedete gli altri come riflessi di voi stessi, come le scritture dicono che sono, non può esserci provocazione per cui arrabbiarsi. Ciò che dovete decidere oggi è di manifestare la vostra Divinità intrinseca sempre di più. Qualunque altra cosa facciate o non facciate, fate almeno questo: siate consapevoli del Signore che alberga in voi, riconosceteLo, fate sì che Si manifesti in e attraverso di voi. Fondamentalmente, la colpa consiste nel non comprendere che questo corpo e tutte le cose ad esso collegate sono non permanenti. (Discorso Divino del 23 Maggio 1965) Tutti sono Uno, siate come tutti. Baba

23.6.12 Imparate ad acquisire la beatitudine e la gioia nella vita studiando le scritture o ascoltando i saggi che ne sono diventati padroni; seguite il sentiero assiduamente anche se ricevete critiche aspre o condanne intolleranti. Non permettete mai che la derisione o i commenti cinici vi disturbino: un aspirante spirituale non può mai esserne ferito. Può un temporale scuotere la catena dell’Himalaya? Non lasciate che la vostra fede nella meta e nella via siano scosse dalle difficoltà o dalle prove, dalla fatica o dal travaglio, dall’angoscia o dalla disperazione; queste sono solamente nuvole passeggere che fanno ombra temporanea nascondendo per un po’ la gloria del sole e della luna. Non fatevi distrarre dal dubbio o dallo sconforto; costruite la residenza della vita sulle quattro colonne solide della virtù, della ricchezza, del desiderio e della liberazione come definito dai saggi antichi, ognuna di esse legata solidamente e sicuramente con le altre. Non consentite mai che queste colonne vacillino o cadano come certi individui, comunità o nazioni stanno facendo ora. (Discorso Divino del 23 marzo 1966) Vivete senza odiare gli altri, senza condannarli o cercare i loro difetti. Baba

24.6.12 Voi dovete usare l’intelligenza per scoprire ciò che è più adatto alla situazione e alle circostanze tenendo conto del vostro stato e della professione che avete intrapreso. Il barbiere non deve trattare ugualmente tutte le cose e usare il rasoio per pelare le verdure e tagliare le matite, la carta, il bambù e le barbe nello stesso modo. Ogni strumento ha uno scopo preciso e va usato in modo confacente, ogni individuo ha capacità e responsabilità determinate; il re va trattato come un re e il contadino come un contadino. Accertatevi comunque che le vostre attività non lascino cicatrici nella vostra fede nell’Unità. Nonostante, come principio, tutto sia Brahman, nel trattare con il mondo giornalmente non potete seguire un metodo basato sulla non dualità: ci deve essere Bhava-advaita e non karma-advaita cioè bisogna aver fede nell’unità di tutto sebbene le attività esteriori possano essere differenti nei confronti di entità diverse. (Discorso Divino del 23 Maggio 1965) La spiritualità consiste nel promuovere l’unità conducendo una vita armoniosa e dividendo la gioia con tutti. Baba

25.6.12 La lingua può pronunciare il Nome del Signore, l’orecchio può essere ben aperto quando si recita la Gloria del Signore e la mano può spargere fiori sull’immagine di Dio ma tutto questo non serve a niente si compiuto meccanicamente, in modo privo di desiderio interiore. Leggere le scritture o compiere l’adorazione rituale senza goderne la dolcezza è come essere il cucchiaio che si immerge nel dolce e nell’agro con uguale fervore e prontezza; esso non rifiuta né preferisce alcun gusto. La gioia vera si può provare solamente quando il cuore del devoto è consapevole del Supremo, quando la mente è eccitata dal ricordo della Gloria di Dio o dallo studio delle scritture. (Discorso Divino del 23 Marzo 1966) Indossate la ghirlanda delle gemme di devozione attorno al collo e colmate i pensieri, le parole e le azioni di Amore Divino. Baba

26.6.12 In cielo non ci sono cicatrici sebbene le nubi, le stelle, il sole e la luna sembrino tutti rigarlo; lasciate che mille idee solchino la mente e fate in modo che essa rimanga indisturbata e serena. State fermi con la mente e anche la ragione non devierà; senza questa equanimità o pace, non potete ottenere la contentezza. Il santo Kabir non trovò cibo per tre giorni ma ringraziò Dio per avergli dato l’occasione sperata di osservare un digiuno rituale; il grande devoto di Rama, il santo Ramadas, quando fu messo in prigione, ringraziò Dio per avere un luogo dove meditare su di Lui senza essere disturbato. Questa è l’attitudine dei santi, di coloro che sono gli amati del Signore. Baba

27.6.12 La Divinità presente in ognuno sollecita ad aderire alla verità e al codice morale; voi dovete solamente ascoltare, obbedire ed esser salvati. Pochi odono nel momento in cui essa sussurra, alcuni ascoltano soltanto quando protesta sonoramente, altri sono sordi e ce ne sono anche di quelli determinati a non ascoltare ma tutti devono essere guidati prima o poi. Certi possono prendere l’aereo, altri viaggiano in automobile o in autobus mentre c’è chi preferisce il treno; qualcuno può anche scegliere di arrancare a piedi ma, un giorno o l’altro, tutti devono raggiungere lo scopo. Il mare della vita terrena (samsara) va attraversato e tutte le sue onde trascese con l’aiuto del Nome Divino. Se desiderate conoscere il premio del Signore e ottenerlo, non dovere dare spazio al dubbio. Il cuore deve essere orientato a eseguire il compito di raggiungere il Signore interiore, il Motivatore. (Discorso Divino del 10 Febbraio 1963) La spiritualità vera consiste nel promuovere l’unità vivendo armonicamente e dividendo la gioia con tutti. Baba

28.6.12 Affinché il cibo abbia sapore, voi dovete aggiungervi del sale ma solamente quando ne ponete un pezzetto sulla lingua venite a sapere se lo avete salato a sufficienza o no. Così, soltanto quando siete andati per il mondo e avete partecipato alle sue attività attenendovi ad un codice morale scoprite che, senza il sale della saggezza, il mondo non ha un buon sapore; se lo prendete con un pizzico di questo sale, la conoscenza di non essere il corpo ma il suo abitante, di essere il testimone del panorama sempre mutevole della Natura, allora siete contenti e in pace. (Discorso Divino del 19 Aprile 1965) Per la persona che si è abbandonata completamente al Signore, ogni giorno e ogni evento sono doni Suoi. Baba

29.6.12 Krishna dice nella Gita che la “Om” deve essere ricordata al momento della morte ma come può la produzione di un suono “Om, Om…” da parte degli organi vocali essere di un qualche beneficio quando la mente schizza da un’idea a un’altra? Il semplice suono non vi aiuterà a ottenere la liberazione. I sensi vanno tenuti a freno, i pensieri devono essere unidirezionali e la Gloria Divina deve essere compresa. Se voi rimandate la disciplina spirituale fino all’ultimo momento, sarete come lo studente che sfoglia per la prima volta il testo appena prima di entrare nella sala d’esame! Se egli ha trascurato di imparare dall’insegnante, dagli appunti e dai libri, come può una qualunque cosa entrargli in testa quella mattina? Non farà che aumentare la sua disperazione. E’ per questo che il Signore consiglia di cominciare presto la ricerca della Verità. (Gita Vahini cap. 15) Redimete le vostre vite meditando su Dio con tutto il cuore, cantando il Suo Nome e abbandonandovi a Lui. Baba

30.6.12 Un albero è giustificato dai fiori profumati che generano frutti dolci; se al contrario esso rimane sterile, se i fiori appassiscono e i frutti rifiutano di crescere, il contadino esamina le radici e trova che sono attaccate dai parassiti. Nello stesso modo, se le virtù non sbocciano in voi dando frutto, le radici della Divinità possono essere state danneggiate o distrutte: l’invidia, l’avidità, la malizia, ecc. sono i parassiti che le distruggono rapidamente. Tutti voi siete vicini e cari al Signore e solamente voi dovete avere la ferma determinazione di raggiungerLo. Accogliete le difficoltà, le prove e le sofferenze, ricordate costantemente e con fede il Nome del Signore che vi è caro, scartate tutte le fonti inferiori di gioia, siate coscienti del fatto che il Signore è la sorgente della gioia in ogni cuore. Se ripetete il Nome del Signore con cuore puro, Egli vi colmerà di gioia e beatitudine. (Discorso Divino del 19 Aprile 1965) La gelosia e l’odio fanno più danno a coloro che li provano che a quelli che ne sono il bersaglio. Baba

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