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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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pensieri:2014:201412

12 - dicembre 2014

Pensieri del giorno di Sri Sathya Sai Baba

DICEMBRE 2014

1.12.14 Pregare Dio con adulazione eccessiva e chiedere un favore viene da un certo scoraggiamento; definirLo oltre la lode di Brahma e degli altri Dei e raccontare glorie al di là di ogni descrizione di come Egli abbia aiutato i devoti dicendo poi “Oh Signore, Tu hai parlato con loro e fatto doni grandi! Perché non vieni in mio aiuto?” sembra nascere dalla gelosia. Dio è compiaciuto al massimo quando Lo considerate un amico e compagno; quando vi rivolgete a Lui dicendo “Oh amico mio più caro, mio amato, carissimo del mio cuore” Gli state dando la gioia più grande. Noi usiamo parole di lode nei confronti di persone estranee per mostrare loro rispetto e considerazione mentre accogliamo i vecchi amici con familiarità semplice e intimità; avvicinatevi quindi a Dio come a un amico amorevole ed Egli vi verrà in aiuto e soddisferà le vostre necessità. (Discorso Divino del 9 Ottobre 1989). Solamente Dio è totalmente altruista come un amico e benefattore. Baba

2.12.14 Le persone soffrono perché hanno ogni tipo di desideri irragionevoli, si struggono di soddisfarli e falliscono. Al mondo oggettivo viene assegnato troppo valore. Voi provate dolore e contrizione solamente quando l’attaccamento aumenta; se osservate la Natura e tutti gli oggetti creati dal punto di vista che deriva dalla visione interiore, l’attaccamento svanisce sebbene lo sforzo rimanga, vedete anche molto più chiaramente e con un alone di Divinità e splendore. Chiudete gli occhi esteriori e aprite quelli interiori: che immagine grandiosa di unità essenziale percepite! L’attaccamento alla Natura ha dei limiti mentre quello che si acquisisce verso il Signore, quando gli occhi interiori si aprono, non ne ha. Godete di quella realtà e non di questa immagine falsa. (Discorso Divino del 2 Febbraio 1958). Quando la sofferenza arriva a ondate una dietro l’altra, non siate codardi gettando la colpa su qualche forza esterna o maturate avversità al Signore: sopportatele con coraggio e siatene contenti perché la riva è vicina. Baba

3.12.14 Iniziate ora il lavoro della disciplina spirituale (Sadhana); questa è la lezione che dovete apprendere qui altrimenti il pellegrinaggio porterà solamente all’accumulo di oggetti e ricordini. La devozione è qualcosa di dolce, calmante, rinfrescante e rigenerante, deve incrementare la pazienza e la forza d’animo. Il devoto non sarà disturbato se un altro è benedetto da una grazia maggiore; egli è umile e aspetta il momento opportuno sapendo che c’è un potere più alto che sa di più, che è giusto e imparziale. Nella luce di questa conoscenza, i devoti comunicano i problemi e le difficoltà solamente al Signore, non si umiliano a parlarne a chiunque; può un'altro individuo, incapace come loro, dare sollievo? Coloro che hanno fede profonda in Dio si degnano di comunicare solamente con Lui e con nessun altro meritando così l’Amrita (Nettare dell’Immortalità). (Discorso Divino del 28 Dicembre 1960). Dio è sempre con voi, per voi, sopra di voi, sotto di voi, dietro e davanti a voi a guidarvi e proteggervi. Baba

4.12.14 Leggere semplicemente dei testi spirituali non è sufficiente; voi potete esser padroni di tutti i commentari e saper argomentare e discutere di questi testi con studiosi insigni ma tutto questo è una perdita di tempo se non cercate di mettere in pratica ciò che gli scritti insegnano. Io non approvo mai l’apprendimento dai libri, Io valuto la pratica. Quando uscite dalla sala di esame, voi sapete se sarete promossi o meno, non è così? Potete giudicare voi stessi la validità delle vostre risposte; lo stesso accade nello sforzo spirituale, nella condotta o nella pratica: ognuno di voi può giudicare e capire se per lui ci sia in serbo il successo o il fallimento. La luna si riflette in un vaso se in esso c’è acqua; anche il Signore si può vedere chiaramente nei vostri cuori se avete l’acqua dell’Amore. Se non Lo vedete, non dite che il Signore non c’è: significa solamente che in voi non c’è Amore. (Discorso Divino del 2 Febbraio 1958). Dio è sempre con voi, per voi, sopra di voi, sotto di voi, dietro e davanti a voi a guidarvi e proteggervi. Baba

5.12.14 Il conflitto tra persone che accettano Dio e Lo negano, tra coloro che dichiarano che Dio si trova in questo o quel posto e quelli che affermano che Egli non si trova in alcun luogo non finisce mai, è andato avanti per ere. Ricordate che non è necessario svegliare una persona già sveglia ed è facile svegliarne una che dorme mentre non potete svegliare chi non vuol essere svegliato per quanto facciate! A coloro che non sanno, si può insegnare ciò che ignorano per mezzo di illustrazioni semplici ma quelli che soffrono di mezza conoscenza, e sono orgogliosi di questa conquista, sono refrattari a qualunque altra educazione. I vostri occhi vi danno l’immagine di una porzione grandissima di spazio ma non possono vedere tutto il vostro corpo! Per questo avete bisogno di due specchi, uno davanti e uno dietro di voi; nello stesso modo, per conoscere la vostra realtà, vi servono gli specchi della fiducia in voi stessi e della Grazia Divina. (Discorso Divino del 23 Novembre 1976). Dove c’è fiducia c’è amore, dove c’è amore c’è pace. Baba

6.12.14 Per discriminare tra il bene e il male, bisogna rivolgersi alle scritture. I Veda hanno avuto origine dal Divino Stesso; i saggi, sintonizzati sulla voce del Divino, li hanno “uditi” e, a loro volta, li hanno insegnati ai discepoli. Questo processo di tramandare i Veda e la saggezza ivi contenuta è proseguito attraverso molte generazioni di Guru e discepoli fino ad oggi; le Upanishad, il Brahma Sutra e la Bhagavad Gita contengono l’essenza effettiva dei Veda per cui la scienza spirituale li definisce “i tre testi fondamentali”. Solamente l’acquisizione della conoscenza superiore può soddisfare gli scopi primari della vita umana; essa rende l’individuo consapevole di non essere il corpo inerte e non senziente ma un’incarnazione dell’Essere-Consapevolezza-Beatitudine. Quando questa verità sorge e viene sperimentata, voi siete liberi dalle nebbie dell’ignoranza, liberati proprio in questa vita. (Sutra Vahini “Fiume di aforismi di Brahman”). Voi non avete bisogno di cercare la liberazione: distruggete l’ego e sarete la liberazione stessa. Baba

7.12.14 Le preghiere ritualistiche sacrificali (Yaga) sono prescritte dal Karma Kanda dei Veda (parte che illustra l’azione come via spirituale) affinché si possa santificare il tempo e raggiungere lo scopo della vita. La pratica della rinuncia e dell’offerta, realizzata tramite il rito dello Yaga, promuove il benessere del mondo e il progresso spirituale, incoraggia la carità e la coesione sociale. Il sacrificio rituale compiace le deità che presiedono alle forze della Natura facendo scendere la pioggia che aiuta i raccolti a crescere e aumenta la quantità di cibo per l’essere umano e gli animali. L’attività fatta ignorando gli scopi spirituali, priva di venerazione e umiltà, porta alla presunzione e all’autoritarismo, rende arroganti e crudeli; i saggi di Bharat hanno dichiarato che l’attività va compiuta, sia come Yaga che come offerta per la Gloria di Dio, in un’atmosfera di gratitudine, rispetto reverenziale, umiltà e santità. Lo scopo di tutte le attività è stato idealizzato come felicità e pace per tutti gli esseri viventi. (Discorso Divino del 3 Ottobre 1970). Tutto il lavoro è di Dio; Egli ispira, aiuta, esegue, gradisce e Se ne compiace. Baba

8.12.14 La Kaivalya Upanishad dichiara: “Non per mezzo del lavoro, non per mezzo del potere umano né con la ricchezza si può ottenere l’immortalità: solamente tramite la rinuncia”. Il “lavoro” a cui si riferisce sono i rituali come i sacrifici, i voti, la carità, le donazioni, i pellegrinaggi ecc.; la liberazione non può essere raggiunta grazie a queste attività che è come dire che non si può eliminare il velo dell’ignoranza. Il “potere umano” è costituito dalle acquisizioni di autorità, di capacità e intelligenza che possono manipolare persone e cose, di fama e supremazia, di avvenenza personale, di salute e felicità o di famiglia numerosa; neppur questi possono dare la liberazione. I “lavori” e le acquisizioni menzionate sopra possono materializzarsi solamente quando si possiede “ricchezza” ma la Upanishad annuncia che la saggezza spirituale non è patrimonio dei ricchi quindi la liberazione non può essere guadagnata per mezzo degli averi; solamente la rinuncia può dare l’immortalità. (Sutra Vahini “Fiume di aforismi di Brahman”). Tutto il lavoro è di Dio: Egli aiuta, esegue, apprezza e si compiace. Baba

9.12.14 Mantenete il Nome del Signore sempre splendente sulla lingua e nella mente; questo terrà le stravaganze della mente sotto controllo. Se tenete la lampada accesa, l’oscurità non spanderà i suoi fumi intorno a voi; chi muore pronunciando con l’ultimo respiro la parola che equivale a Brahman (Realtà Suprema Universale), Om, raggiunge il Divino. Per riuscire a pronunciare la Om alla fine, come il fiore sboccia sul rampicante della vita, bisogna che indugiate su quel monosillabo per tutti gli anni che vi rimangono. La Gita cita il processo della meditazione continua in una formula semplice e chiara: “Tienimi in mente e combatti!” La chiave per voi in questo caso è il combattere la battaglia della vita e avere Dio nella coscienza come Auriga in ogni momento. Questo non è un suggerimento per Arjuna solamente, è una prescrizione per tutta l’umanità. (Discorso Divino del 9 Giugno 1970). Ciò che gli occhi non possono vedere ma fa sì che gli occhi vedano: quello è Dio. Baba

10.12.14 Dio assume molte forme e mette in atto molte attività; il nome Bhagavata vien dato alle descrizioni delle esperienze di coloro che Lo hanno sperimentato in quelle forme e di quelli che sono stati benedetti dalla Sua Grazia e scelti come Suoi strumenti. La grande epica chiamata Bhagavata è una panacea per le malattie fisiche, mentali e spirituali. Con Bhagavata noi indichiamo anche coloro che hanno attaccamento per Dio, che cercano la compagnia di Dio; stare in compagnia di questi Bhagavata favorisce la devozione ma, a meno che non abbiate un gusto per i pensieri rivolti a Dio, non ne trarrete gioia. Per ispirare quel gusto, il Bhagavata racconta delle storie, che si riferiscono alle Incarnazioni, al più sincero degli aspiranti; allora chi ascolta acquisisce il desiderio di sperimentare l’emozione del contatto con Dio attraverso tutti i livelli di consapevolezza. Solamente chi ha questo desiderio intenso può essere un Bhagavata vero. (Bhagavata Vahini cap.1 “Il Bhagavata)”. I pensieri di un devoto colmo d’amore sono sempre rivolti a Dio qualunque cosa stia facendo o dicendo. Baba

11.12.14 “Con Me sempre in mente”dice il Signore Krshna! Nella vita quotidiana, non distinguete un’attività come bhajan, un’altra come nutrirsi e una terza come adorare Dio: tutte le azioni sono offerte al Divino. Il cibo che consumate è dato da Lui e digerito da Lui cosicché dia forza al Suo lavoro. Ogni momento è importante perché Egli lo concede, lo usa, lo riempie, lo modella e lo porta a compimento; quando ogni respiro è completamente soffuso del Signore, voi potete ottenere il risultato regale di immergervi in Lui. Voi avete quella potenza, il Divino non può essere raggiunto dai deboli. Il ricordo del Signore può diventare continuo e stabile solamente quando siete liberi dai ceppi del dispetto e dell’invidia. Siate dei non-asura (non-demoni; n.d.t.), privi della minima traccia di orgoglio, d’invidia, malevolenza, odio, egoismo e presunzione; il Signore risiede permanentemente nel cuore tenuto sempre pulito. (Discorso Divino del 9 Giugno 1970). Considerate tutte le azioni come adorazione. Il dovere è Dio, il lavoro è adorazione. Accettate volentieri qualunque cosa accada come opera Sua, come segno della Sua compassione. Baba

12.12.14 Voi siete scontenti perché pensate di meritare la gioia e di non averla ottenuta ma c’è un Distributore imparziale di gioia e contrizione che vi dà ciò che vi necessita invece di quel che desiderate. Voi potete aver bisogno del tonico della tragedia per essere messi sulla via della guarigione. Il Compassionevole, il Dio che conosce tutto in eterno lo sa al meglio; accogliete la tragedia e combattete per trovare una via attraverso di essa con l’armatura del ricordo del Divino. Come tutti i fiumi si affrettano verso il mare, lasciate che i frutti dell’immaginazione trovino il sentiero che porta a Dio; la commedia è Sua, il ruolo è il Suo dono, il copione l’ha scritto Lui, Egli decide le acconciature, le decorazioni, i gesti e i toni, gli ingressi e le uscite. Voi dovete recitare bene la parte e, quando il sipario cala, ricevere la Sua approvazione. Con efficienza ed entusiasmo, ottenete il diritto di assumere ruoli sempre più elevati; questo è il significato e lo scopo della vita. (Discorso Divino del 9 Giugno 1970). Quando la sofferenza viene a ondate una dopo l’altra, non siate come i codardi che danno la colpa a qualche forza esteriore o maturano rifiuto per il Signore, siate contenti del fatto che la riva sia vicina e sopportate con coraggio. Baba

13.12.14 Le persone hanno dimenticato la loro natura reale e credono di essere il corpo, i sensi, ecc; quando questi strumenti anelano i piaceri oggettivi, esse si convincono ignorantemente di essere loro stesse a volerli! A seguito di questa credenza errata, esse cercano di soddisfare quei desideri e ingannano se stesse pensando di poter raggiungere la beatitudine soddisfacendo il corpo e i sensi. La ricompensa che ottengono è la frustrazione, la sconfitta e il disastro; il piacere e il dolore sono il raccolto. Sebbene il mondo oggettivo appaia reale, bisogna esser coscienti della sua illusorietà; di conseguenza, è necessario che abbandoniate il desiderio di trarre piacere dagli oggetti che appaiono e attraggono ora e in futuro. La conoscenza falsa si può distruggere solamente con la consapevolezza del Principio del Se Divino; quando essa scompare, anche la sofferenza prodotta dal coinvolgimento negli alti e bassi del mondo del mutamento viene distrutta. (Sutra Vahini, “Fiume degli aforismi di Brahaman”). La gioia e la contrizione sono causate dall’incontro dei sensi con gli oggetti. Baba

14.12.14 Non attaccatevi troppo al mondo né lasciatevi catturare dai suoi tentacoli, tenete sempre le emozioni sotto controllo; le onde agitano solamente lo strato superiore del mare, in profondità esso è calmo. Quando vi immergete nelle vostre profondità, dovete essere liberi ugualmente dall’agitazione delle onde. Sappiate che, per la maggior parte, le cose non hanno valore duraturo per cui si possono ignorare; tenetevi stretti solamente a ciò che ha sostanza effettiva, usate la discriminazione per scoprire e distinguere la paccottiglia dal tesoro. La recitazione della Om e la meditazione sul suo significato vi aiuteranno a calmare le onde ruggenti. La Gita afferma che il morente, se pronuncia la Om con il suo ultimo respiro, raggiunge il Divino per cui, per essere capaci di farlo, indugiate sulla sua dolcezza e sul suo significato sin da oggi per tutta la vita; allora la Om finale che sorge dalle vostre labbra sarà un’offerta che si immergerà in Lui! (Discorso Divino del 9 Giugno 1970). L’Amore è il frutto che cresce solamente sull’albero del Nome Divino. Baba

15.12.14 Voi temete che raggiungere Dio sia difficilissimo, anzi impossibile; invece è molto semplice ma la sua semplicità grande vi fa pensare che ci debba essere qualche trappola nascosta. Voi non gradite le cose e le abitudini semplici; per esempio, non c’è niente di più semplice del dire la verità. Quanti si attengono alla verità? Se vi avventurate nella menzogna, dovete inventare sempre storie nuove e tenere a memoria tutte quelle che avete detto e tutte le persone a cui le avete dette. Ogni studente ha un orologio al polso e lo guarda almeno cento volte al giorno; bene, imparate dall’orologio una grande lezione: ricordate le cinque lettere di “WATCH” (orologio). Ognuna di esse vi da una lezione pregevole sulla vita: W vi dice “Watch your words (Controlla le parole)”, A vi suggerisce “Watch your actions (Attento a ciò che fai)”, T vi consiglia “Watch your Toughts (tieni d’occhio i pensieri), C vi esorta “Watch your character (frena il carattere)” e H dichiara “Watch your heart (ascolta il cuore)”. Assorbite questa lezione che viene dall’orologio. (Discorso Divino del 13 Marzo 1970). Come un cibo sano dà salute e forza al corpo, la preghiera purifica la mente e rinforza lo spirito. Baba

16.12.14 La Om è la somma e l’essenza di tutti gli insegnamenti presenti nelle scritture sulla Divinità; il Veda afferma “Om iti ekaksharam Brahma” intendendo che “la sola sillaba Om è Brahman, il Divino!” Om è la composizione dei tre suoni A, U e M e deve essere pronunciata salendo in un crescendo il più lentamente possibile e scendendo altrettanto gradualmente finché non rimane che l’eco del silenzio che risuona nella cavità del cuore. Non eseguitela in due fasi argomentando che il respiro non durerà così a lungo, continuate finché potete essere mossi dal flusso che sale, dalla curva discendente e dall’effetto del silenzio; questi rappresentano la veglia, il sogno, il sonno e il quarto stadio al di là degli altri tre. Essa rappresenta anche il fiore della vostra individualità che matura nel frutto colmandovi del succo dolce che proviene dalla vostra essenza profonda quindi la liberazione finale. (Discorso Divino del 9 Giugno 1970). La vita è amare, ascoltare, elevare, imparare e vivere. Baba

17.12.14 Dovete sapere che non c’è fine alle incarnazioni in cui Dio si compiace, Egli è sceso in occasioni innumerevoli. A volte il Signore si manifesta con una parte della Sua Gloria, a volte con un equipaggiamento di splendore più completo, in certi casi per una questione particolare, in altri per trasformare tutta un’era di tempo o un continente spaziale intero. Dio è come la corrente elettrica che scorre attraverso dispositivi vari e si esprime in molte attività differenti; il saggio vede solamente l’unica corrente uniforme, l’ignorante pensa che siano tutti distinti. Il poema santo Bhagavata (Canto de Signore n.d.t.) elabora la Sua Storia che trasforma l’umanità; il materiale che usa come soggetto è la commedia inscenata dall’Avatar e dai devoti che Ne sono attratti. Ascoltare quella commedia aiuta il raggiungimento di Dio. Molti saggi hanno testimoniato la sua efficacia e celebrato il Bhagavata che hanno preservato per i posteri. (Bhagavata Vahini cap.1 “Il Bhagavata”. Quando il cuore è colmo di pensieri e sentimenti buoni, tutto ciò che scaturisce dai sensi, come le parole, la visione, le azioni, è puro. Baba

18.12.14 La quintessenza delle scritture è questa: Comprendete che la consapevolezza del Divino, o Brahman, non si può ottenere accumulando ricchezze né liberandosene, non leggendo testi, non accrescendo il proprio potere o acquisendo diplomi e lauree e neppure facendo sacrifici rituali o scrivendo moltissimo. Il corpo è un formicaio con dentro la mente simile a una cavità profonda che ha in sé un serpente chiamato ignoranza o non conoscenza; esso non può essere ucciso tramite lavori che danno appagamento, la saggezza spirituale è l’arma unica che può liberarvene. Per ottenerla “dovete avere Fede Stabile” dicono le scritture significando che solamente la persona che ha fede continua che non vacilla può raggiungere sicuramente la saggezza. (Sutra Vahini “Fiume di Aforismi di Brahaman”). Voi adorate con fede e sperimentate la Grazia. La fede ottiene la Grazia senza che ve ne accorgiate. Baba

19.12.14 In genere, le persone si lasciano attrarre dagli oggetti dei sensi perché sono vittime degli istinti; questi sono un corredo del corpo, non il prodotto di un qualche addestramento. Il bambino chiede alla madre, non ha bisogno di alcuna istruzione per questo; un insegnamento è però necessario affinché impari a camminare e parlare dato che queste azioni non sono automatiche ma suggerite dalla società, dall’esempio e dall’imitazione degli altri. Anche per la ricerca corretta dei piaceri sensori l’insegnamento è essenziale perché è proprio il rincorrere incontrollato e ignorante di tali piaceri che causa la rabbia, l’odio, la malizia e la presunzione. Per tenere i sensi sotto controllo e istruirli a seguire strade giovevoli, certe discipline buone come la ripetizione del Nome, la meditazione, il digiuno, l’adorazione all’alba e al tramonto, ecc., sono essenziali. Quando si è richiesti di compiere queste azioni spirituali, non se ne ha alcun desiderio interiore eppure non si deve rinunciare disperandosi; nessuno ha il gusto di pratiche simili sin dall’inizio ma la pratica costante genera l’entusiasmo. (Bhagavata Vahini cap.1 “La Bhagavata”). La conoscenza non messa a frutto è come il cibo non digerito. Baba

20.12.14 Il neonato non conosce il sapore del latte ma, nutrendosene ogni giorno, vi si attacca fortemente tanto che prende a protestare quando lo stesso deve essere sostituito col riso; comunque la madre non si dispera, lo persuade a mangiare quantità piccole di riso cotto ogni giorno e, pian piano, il piccolo comincia a gradirlo e a tralasciare il latte. Questo, nonostante sia all’inizio il cibo naturale, vien sostituito dal riso con la pratica al punto che il bimbo è deluso se un giorno non ne ha a disposizione. In modo simile, sebbene i piaceri dei sensi siano naturali all’inizio, per mezzo della pratica e dell’ascolto dei saggi, si giunge alla gioia che deriva dall’ascolto e dal ricordo delle glorie del Signore. Col tempo, il frequentare i chiacchieroni che parlano dei sensi e degli oggetti dei sensi non attrae più; la compagnia di chi esulta nell’amore per il Signore diventa più dolce e voi cominciate a sperimentare davvero il Divino. (Bhagavata Vahini cap.1 “La Bhagavata”). Il carattere si costruisce con la pratica costante delle azioni buone. Baba

21.12.14 L’esultanza nel lodare il Signore è il segno distintivo della persona veramente buona. Evitate di frequentare chi gode di parlare di cose relative ai sensi, scegliete di usare il tempo in compagnia del Divino ed essere impegnati nelle attività del Signore. Solamente coloro che agiscono in accordo a quanto sopra sono di Dio (i Bhagavata). Leggere e godere delle storie delle Gloria di Krshna in un luogo sacro, in un tempio, in un santuario o nell’eremitaggio di un santo è fonte di ispirazione e gioia grandi. Voi potete avvicinare le persone pie, servirle e ascoltare la loro esposizione delle glorie di Dio; il gusto per una letteratura così feconda è il risultato di meriti accumulati e di impegno. Ascoltare sarà sufficiente all’inizio; più avanti, le storie faranno nascere l’interesse per la natura e le caratteristiche di Dio e l’aspirante cercherà e troverà da solo la via verso la realizzazione. (Bhagavata Vahini, cap.1, “Il Bhagavata”). Il rimuginare continuo sulla Gloria di Dio aiuta a trasformare e trasmutare il corpo, la mente e lo spirito. Baba

22.12.14 Non esiste alcuna regola che obblighi l’incarnazione ad avvenire solamente sulla Terra e in forma umana; qualunque luogo e forma possono essere scelti dal libero totalmente. Il volere di Dio sceglie qualsiasi posto e forma servano al proposito di soddisfare il desiderio del devoto; Egli è al di sopra e oltre i limiti di tempo e spazio, trascende tutte le caratteristiche e qualità e nessuna lista di queste Lo può descrivere completamente. Per il Signore tutti gli esseri sono uguali; la differenza tra l’essere umano, le bestie, gli uccelli, i vermi, gli insetti e persino una deità consiste solamente nel “recipiente”. Il solo e unico Dio attiva ogni recipiente e fa sorgere conseguenze molteplici. Egli apprezza la consapevolezza dell’unità come motivazione di base delle azioni, non apprezza l’attività unica, priva di varietà; l’attività deve essere adattata alle necessità diverse. (Bhagavata Vahini cap.1 “Il Bahagavata”). Considerare l’Universo come una manifestazione di Dio e sperimentarlo come tale è devozione vera. Baba

23.12.14 Le persone pensano che l’Incarnazione Divina avvenga solamente per la punizione dei malvagi e la protezione dei giusti ma questo è soltanto un aspetto del compito; anche la concessione di pace e gioia, di un senso di soddisfazione a coloro che cercano e hanno fatto sforzi a lungo fanno parte del Suo impegno. L’Avatar, o Incarnazione Divina, è solamente la concretizzazione dell’anelito dei cercatori, è la dolcezza solidificata della devozione degli aspiranti a Dio. Il Senza-forma assume la forma per il bene di questi aspiranti e ricercatori; essi sono la causa primaria. La mucca secerne il latte per il sostentamento del vitellino che ne è il beneficiario principale ma, come vediamo, anche altri traggono vantaggio da quel latte; nello stesso modo, pur essendo i devoti lo scopo principale di un’incarnazione, anche altri benefici incidentali si concretizzano come la promozione del Dharma, l’eliminazione del male e la trasformazione, la correzione e la distruzione dei malvagi. (Bhagavata Vahini cap.1 “Il Bhagavata”). Le Incarnazioni Divine vengono nel mondo per insegnare all’umanità il sentiero dell’Amore. Baba

24.12.14 L’Amore e la Compassione sono nel cuore dell’essere umano in modo che voi siate contenti quando gli altri sono contenti e tristi quando essi sono tristi. Lasciate che oggi Io vi inviti a eliminare due tratti malvagi dalla mente: il lodare voi stessi e il diffondere scandali! Gettateli via! Adottate invece un’abitudine, quella di far servizio amorevole agli affitti. Se usate tutto il tempo e l’energia negli agi mondani e nei piaceri dei sensi, state disonorando questa esistenza umana; non sprecate la vita semplicemente nel godere del cibo, mangiate quanto serve per vivere. Mantenete il corpo come un tempio in cui Dio risiede, tenetelo pulito, fresco e profumato sviluppando la compassione e l’amore; non vi umiliate usandolo per scopi bassi, futili ed empi, fate scaturire da voi i pensieri, le parole e le azioni sacre. Dovunque siate, prendete questa risoluzione oggi! (Discorso Divino del 25 Dicembre 1976). Colmate il cuore con la luce dell’Amore cosicché le caratteristiche malvagie dell’odio, dell’avidità e della presunzione non vi trovino spazio. Baba

25.12.14 Duemila anni fa, quando l’orgoglio cieco e l’ignoranza crassa contaminavano l’umanità, Gesù venne come Incarnazione dell’Amore e della Compassione e visse tra la gente promuovendo gli ideali più elevati della vita. Voi dovete prendere in considerazione la lezione che Egli elaborò nei vari stadi della Sua vita. La Sua prima dichiarazione fu “Io sono il messaggero di Dio”. Si, ogni individuo deve accettare quel ruolo e vivere come esempio dell’Amore Divino e della Carità. Gesù sapeva che tutto è mosso dalla Volontà di Dio per cui, anche quando era sulla croce in agonia, non provò alcun risentimento verso nessuno e esortò in effetti coloro che erano con Lui a trattare tutti come strumenti della Sua Volontà. “Tutti sono uno, siate equanimi con tutti”: praticate questo modo di essere nella vita di tutti i giorni. La luna si vede solamente per mezzo della sua luce; in modo simile, Dio, che è Amore, si può vedere e raggiungere soltanto tramite l’amore. L’Amore è Dio, vivete nell’Amore. Questo è il messaggio che vi do. (Discorso Divino del 24 Dicembre 1980). Il modo migliore di amare Dio è quello di amare tutti e servire tutti. Baba

26.12.14 Incarnazioni dell’Amore Divino! Aderite sinceramente alla fede e alle tradizioni. Dovunque siate, non date spazio alle differenze religiose o di qualunque altro tipo; se esaminiamo la causa fondamentale delle differenze e dei conflitti, vi accorgerete che la ragione effettiva ne sono le menti egoistiche che si ammantano del paludamento religioso o di qualsiasi altra natura e incitano la genti al conflitto. Se desiderate ottenere la pace vera nel mondo, dovete considerare la moralità superiore alla comunanza. I sentimenti buoni sono più importanti delle credenze religiose. Il rispetto reciproco, la mentalità equanime e la tolleranza sono le qualità fondamentali necessarie a ogni essere umano; solamente la persona che ha queste caratteristiche può essere considerata un essere umano vero quindi tutti voi dovete coltivarle assiduamente. Eliminate tutte le differenze mettendo in atto queste qualità e l’amore crescerà in voi; quando l’amore cresce, si raggiunge la visione diretta di Dio. (Discorso Divino del 25 Dicembre 1990). Una mente pacifica è la residenza dell’Amore. Baba

27.12.14 Ascoltare l’esposizione di un oratore che ha avuto l’emozione dell’esperienza genuina è una benedizione; la faccia di colui che parla brilla di gioia, i suoi occhi versano lacrime di beatitudine per la contemplazione reale della Gloria del Signore. Gli ascoltatori afferrano facilmente l’ispirazione e sperimentano anch’essi la gioia mentre le lacrime scendono dai loro occhi. Quando un bambino ride, anche le persone che gli sono d’intorno ridono all’unisono; così le parole di chi è colmo di devozione per Dio riempiono i cuori di chi ascolta. Tramite questo processo dell’ascoltare, un cuore carico di sporcizia si trasforma in uno lindo e illuminato che splende di luce e amore genuini; il desiderio intenso di ascoltare le glorie del Signore è un disinfettante valido contro gli odori nauseanti della brama dei sensi oltre a essere esso stesso così pieno di profumo dolce. L’ascolto monda effettivamente il cuore. (Bhagavata Vahini cap.1 “Il Bhagavata”). La riflessione costante sulla Gloria di Dio aiuta a trasformare il corpo, la mente e lo spirito. Baba

28.12.14 Un cuore mondato e puro è l’altare o il tabernacolo più appropriato per il Signore; in quella dimora profumata, il Signore Si insedierà. Quando Egli Si insedia, in quel momento preciso, accade un'altra cosa: il gruppo dei sei vizi che hanno infestato quel luogo se ne va all’istante senza alcun benservito o fanfara. Quando questi vizi vanno via, il seguito malvagio delle tendenze maligne e delle attitudini volgari che vivono di loro toglie il campo e scompare senza lasciare l’indirizzo seguente! Allora la persona brilla del suo splendore naturale di Verità e Amore; quella persona si impegnerà, senza conoscere ostacoli, a portare a manifestazione il Se e riuscirà infine a fondersi con l’Eterno Universale. Liberata dal legame dell’ignoranza o Maya, la mente svanirà e il segreto nascosto a lungo sarà rivelato. (Bhagavata Vahini cap.1 “ Il Bhagavata”). Quando il cuore è pieno di pensieri e sentimenti buoni, tutto ciò che scaturisce dai sensi, come la parola, la visione e l’azione, è puro. Baba

29.12.14 Tutti dovrebbero trattare tutto ciò che accade loro come un dono di Dio, piacere e dolore devono essere considerati ambedue come doni Divini; in questo c’è una gioia impareggiabile. Nella vita di tutti i giorni, noi tendiamo a trattare la sconfitta, la perdita o la contrizione come delle calamità ma niente accade nel mondo senza una ragione: la fame è la molla che ci fa mangiare, la sete ci fa bere, le difficoltà provocano sofferenza. Se volete godere di contentezza duratura, dovete scoprirne la fonte; quella fonte è l’Amore. Nel mondo, non c’è niente di più grande dell’Amore. Tutto ha un prezzo e quello che bisogna pagare per la felicità che non finisce è l’Amore Divino. La ricchezza fondamentale per l’essere umano è l’Amore e tutti devono cercare di acquisirla; con questa ricchezza, ognuno può godere della beatitudine duratura. (Discorso Divino del 1 Gennaio 1998). Non vi sentite depressi per le difficoltà, Dio non impone mai tormenti che non si possono sopportare. Baba

30.12.14 La natura dell’essere umano è Amore; privati dell’Amore, che è il respiro effettivo della vita, voi non potreste vivere neppure un momento. Quando scompaiono i sei vizi, a cui siete stati attaccati così a lungo, l’Amore rimane l’occupante unico del cuore; l’Amore deve però trovare un oggetto, un amato, non può esistere da solo. Dirigete il cuore pieno d’Amore verso il Bambino Divino blu, il Signore affascinante Incarnazione dell’Amore, della Purezza, del Servizio, del Sacrificio e dell’Altruismo: allora non vi sarà spazio in cui un altro attaccamento possa crescere. Fate che questo amore per il Signore diventi pian piano sempre più profondo, puro e più antitetico all’ego finché non vi sarà più bisogno di pensieri e l’individuo si immergerà nell’Universale. Quando Vasudeva, il Signore, entra nel cuore di un essere umano, i demoni non vi hanno più luogo; l’oscurità e la luce non coesistono, la luce rimuove ogni centimetro di oscurità. (Bhagavata Vahini cap.1 “Il Bhagavata”). Quando la mente è pura, altruista e stabile, il Divino appare in tutta la Sua purezza e pienezza. Baba

31.12.14 E’ pregevole che un essere umano si comporti come tale, è lodevole se si comporta come Dio il che egli è veramente! E’ però davvero riprovevole comportarsi come demoni o bestie! Le persone sono nate a lungo come minerali e morte come minerali, poi si sono evolute per nascere come alberi e morire come alberi; in seguito, hanno potuto svilupparsi come animali e infine sono giunte allo stato di esseri umani. Questa salita da un livello all’altro è stata riconosciuta dalla scienza e dall’esperienza spirituale; purtroppo, ora che nascono come esseri umani e muoiono come tali, è un peccato che scivolino allo stato di bestia o di orco bestiale. La lode è dovuta solamente se esse salgono allo stato divino; questo è il compimento vero del proprio destino quindi decidete oggi di evitare il contatto con i vizi, di acquisire l’attaccamento alle virtù e trasformare il cuore in un altare per il Signore amato. (Bhagavata Vahini cap.1 “Il Bhagavata”). Riempite il cuore con la luce dell’amore in modo che le qualità malvagie dell’odio, dell’avidità e della presunzione non vi trovino spazio. Baba

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