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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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pensieri:2017:201702

02 - febbraio 2017

Pensieri del Giorno di Sri Sathya Sai Baba

FEBBRAIO 2017

1/2/2017 La vita è una sequenza di gradini verso il Divino. Quando nascete, siete sul primo e ogni giorno è un gradino che dovete salire quindi siate saldi, attenti e sinceri. Non contate i gradini futuri né esultate per quelli passati. Un gradino alla volta, salito bene, è un successo sufficiente per essere appagati e per avere l’incoraggiamento per il prossimo. Non scivolate dal gradino che avete raggiunto; ogni gradino è una vittoria da conservare, ogni giorno sprecato è una sconfitta di cui vergognarsi. Lentamente e con fermezza, fate che questo sia il vostro precetto! Aderite a una routine regolare e cadenzata nel ripetere il Nome del Signore e nel meditare, bilanciate gli esercizi spirituali senza farne troppi né farli casualmente con poca attenzione come il dottore prescrive una quantità precisa di medicina e vi avverte del fatto che una quantità minore è inefficace e una maggiore è dannosa. Discorso Divino del 17 Marzo 1961. Non vi gonfiate quando vi lodano né vi abbattete se vi rimproverano. Siate dei leoni spirituali.

2/2/2017 Incarnazioni dell’Amore, solamente il lavoro manifesta la forza vera di un individuo e fa vedere agli altri ciò di cui è capace. Come uno specchio ci mostra la nostra faccia, il tipo di lavoro che fate indica le vostre qualità effettive come un barometro. Questo barometro del lavoro ha la capacità di valutare la vostra condizione e lo stato della vostra mente; inoltre dimostra il tipo di qualità che possedete (tamasiche, rajasiche o satviche). Alcuni sembrano molto calmi e nobili ma, quando intraprendono un lavoro, si può vedere che dietro al mantello di qualità satvica c’è dell’asprezza; altri appaiono molto duri e crudeli nel parlare ma, quando intraprendono un lavoro, diventano teneri e gentili quindi non giudicate mai gli altri solamente dal loro aspetto esteriore o dalle parole. In effetti, nessun esame delle qualità umane è più rigoroso dell’osservazione del lavoro che la persona fa. Summer Showers 1977, cap. 10. Sii buono, vedi il bene e fai il bene: questa è la via che porta a Dio.

3/2/2017 C’era un imperatore che chiedeva ai saggi che visitavano il suo palazzo “Chi è il migliore tra gli uomini? Qual è il momento più benedetto? Quale azione è più benefica?” ma non ottenne mai una risposta soddisfacente. Il regno fu invaso ed egli dovette fuggire nella foresta ove fu catturato da una tribù che lo scelse come offerta alla propria divinità. Un asceta lo salvò da questa situazione precaria e lo portò nel suo eremitaggio in cui, insieme ai suoi discepoli, lo riportò alla salute e alla felicità. In quel contesto amorevole e sereno, il re trovò le risposte alle sue domande: l’essere umano migliore è colui che ha compassione, il tempo più benedetto è il presente e l’azione più benefica è l’alleviare il dolore e la contrizione degli altri. Non rimandate a una data futura ciò che potete fare oggi, ora, in questo momento! Discorso Divino del 7 Settembre 1966. Se il cuore è colmo d’amore, tutti i pensieri e i sentimenti diventano amorevoli.

4/2/2017 Il tipo di lavoro fatto dal saggio può sembrare uguale a quello di una persona comune ma i due lavori avranno risultati differenti sebbene appaiano uguali. Il lavoro fatto da un ignorante è sempre accompagnato dal sentimento di farlo per il proprio beneficio quindi è intriso di ego; il sentimento di tornaconto egoistico porta problemi e afflizione. Il lavoro fatto da un saggio porta con sé un sentimento che rende il suo esecutore identico all’aspetto divino; egli è consapevole di agire in nome e per conto di Dio, pensa che Dio stia facendo effettivamente il lavoro e lui sia solamente uno strumento. Questo dà sempre un risultato buono e soddisfazione a tutti. Summer Showers in Brindavan,1977 cap. 10. Ogni azione è seguita dai suoi frutti che non smettono di inseguire l’esecutore.

5/2/2017 Ci sono tre tipi di messaggeri: al primo tipo appartengono coloro che prendono gli ordini dal Signore, Gli disobbediscono e agiscono contrariamente ai Suoi voleri. Il secondo tipo comprende quelli che prendono alla lettera ciò che il Signore ha detto e lo eseguono senza aggiungere o togliere niente; Egli accetta il risultato di questo lavoro. Al terzo tipo appartengono coloro che accolgono i voleri del Maestro e fanno il lavoro in modo che quei voleri siano eseguiti completamente a ogni costo; essi riportano al Maestro il messaggio della vittoria. Hanuman è un esempio del terzo tipo perché egli pensava sempre soltanto a Rama e, conoscendone molto bene il potere, seguiva le Sue orme costantemente; la fede e la devozione lo aiutarono moltissimo a riconoscere i voleri del Maestro. Summer Showers in Brindavan, 1977 cap.10. Procuratevi la spada della saggezza e fate a pezzi il velo dell’ignoranza e dell’illusione (Maya).

6/2/2017 Soltanto quando la sacralità del corpo e quella della mente si uniscono la forza divina può essere generata. Con l’aiuto del corpo, noi dovremmo intraprendere lavori sacri; con l’aiuto della mente, dovremmo concepire pensieri divini. Il corpo ci è stato dato e ha lo scopo di aiutare gli altri; con l’aiuto del corpo, noi dovremmo essere capaci di fare servizio e aiutare la comunità. Noi dovremmo fare qualunque lavoro con il sentimento di agire per far piacere a Dio. Hanuman aveva queste idee sacre e dedicava sempre il lavoro al Signore. Il corpo è come la guaina di plastica attorno al cavo, la mente come il cavo di rame all’interno; quando la mente si unisce al corpo, la forza divina scorre dentro di noi. Summer Showers in Brindavan, 1977 cap.10. Voi dovete tutto ciò che siete alla società e dovete mostrarle gratitudine facendo servizio.

7/2/2017 Oggi, le persone si comportano in modo tale che sembra non si rendano conto di quanto la fiducia in se stessi sia necessaria; senza di essa non si può ottenere granché neppure se si hanno fede e devozione. Similmente, si può avere fiducia in se stessi ma neanche questa aiuta se la devozione e la fede non ci sono. Devozione e fiducia in se stessi sono come il positivo e il negativo; la combinazione di questi due ci permette di realizzare i nostri pensieri sacri. La prima cosa da fare è promuovere e rafforzare la fiducia in se stessi che è come il fondamento alla base. Sul fondamento di quella fiducia, noi dobbiamo costruire il muro della soddisfazione di sé e quindi aggiungere il tetto del sacrificio di sé. La auto-realizzazione deve essere ottenuta nella casa così costruita. Summer Showers in Brindavan, 1977 cap.10. Il compimento corretto dei propri doveri è parte della disciplina spirituale necessaria per ottenere l’illuminazione.

8/2/2017 Purificate il cuore con l’acqua dell’amore e i detergenti della preghiera e del pentimento in modo che le macchie del desiderio siano rimosse completamente. Allora Dio verserà in voi la Sua Grazia abbondante. Se desiderate Dio, dovete abbandonare l’attaccamento al mondo esteriore e al corpo. Cercar di tenere un piede su una barca e l’altro su un’altra non serve a niente; voi potete vivere a Prashanti Nilayam per vent’anni ma, se vi preoccupate principalmente per i bisogni fisici, i vostri sforzi spirituali sono davvero futili, non fate alcun progresso. Oscillare la fiamma della canfora alla fine dei bhajan serve soltanto a ricordarvi che i desideri dei sensi devono essere bruciati completamente senza che lascino la minima traccia e che dovete offrire voi stessi a Dio per fondervi in Lui e nella Sua Gloria. Discorso Divino del 8 Settembre 1966. Tutte le pratiche spirituali devono essere dirette a rimuovere il guscio e a mostrare la mandorla.

9/2/2017 In qualunque campo, in qualunque momento, in qualunque luogo, il successo è assicurato a coloro che hanno le sei caratteristiche preziose dello zelo, del coraggio, dalla forza d’animo, dell’intelligenza, dell’abilità e del valore. Queste qualità contribuiscono al benessere a tutto tondo ma vi sfidano con varie difficoltà che dovete affrontare di quando in quando, vanno soggette a prove nella forma di perdite, difficoltà, dolore, sofferenza e persino calunnia come uno studente deve superare prove ed esami per ottenere un diploma. Tali prove sono da considerare gradini che portano ai vostri risultati elevati. Bisogna superare questi problemi con coraggio e fiducia in se stessi e andare avanti. Se affrontate le difficoltà coraggiosamente, siete destinati al successo. Discorso Divino del 14 Gennaio 1997. Il dedicare assicura il successo, purifica la visione interiore e dà gioia duratura.

10/2/2017 La prima caratteristica che dovete coltivare è la gratitudine verso il Divino. Le persone sono grate anche per piccole azioni di servizio ricevute; non è necessario esser grati al Divino che ci ha concesso tanti benefici essenziali per mezzo della la Natura e dei cinque elementi? L’aria che respirate, l’acqua che bevete e la terra su cui camminate sono doni di Dio. Siete grati al Sole che vi dà la luce che non può essere eguagliata da tutte le lampadine del mondo? Possono tutte le pompe del mondo dare la stessa quantità di acqua di un singolo rovescio di pioggia? Possono tutti i ventilatori del mondo fornire la stessa corrente d’aria che si ha quando soffia il vento? Se non è grato per questi Doni Divini, l’essere umano corre dietro all’effimero e spreca la vita. I grandi saggi di un tempo adorarono Dio in modi vari e considerarono la devozione un mezzo atto a esprimere gratitudine verso la Provvidenza. Discorso Divino del 14 Gennaio 1989. Il corpo è una casa datavi in affitto; viveteci finché Egli vuole ringraziandoLo e pagandoGli la pigione in fede e devozione.

11/2/2017 Qual è la causa fondamentale dello scontento? È l’invidia. Questa è stata il vizio umano aggressivo sin dall’inizio del tempo; si può essere soddisfatti di sé solamente se lo si sradica. La persona soddisfatta è in pace. Come nasce l’invidia? Nasce quando si paragona se stessi a qualcuno più abbiente, che ha una posizione migliore, che prende voti migliori o è più bello quindi essa si presenta quando si soffre della consapevolezza sella propria inferiorità. E’ fondamentalmente lo scontento per ciò che ci manca. Per liberarsi di questa caratteristica malvagia bisogna guardare a coloro che stanno peggio di noi. Nel tempo, la persona matura un senso di equanimità sia verso coloro che sono in condizioni migliori che peggiori. Tale equanimità è una qualità Divina. Nell’aspirare a una posizione più elevata non c’è niente di sbagliato ma non si deve essere invidiosi di coloro che la detengono; dare spazio a sentimenti simili è un crimine. Discorso Divino del 19 Gennaio 1989. L’equanimità è una qualità Divina.

12/2/2017 Le scritture hanno dichiarato che ottenere un corpo umano è difficile. La vita umana è la più elevata tra quelle di tutti gli esseri viventi nella creazione. Se mancano di Jnana (saggezza), pur avendo tutte queste doti, le persone non sono migliori degli animali. E’ la saggezza che distingue l’essere umano dagli animali. Le persone seguono vie sbagliate e continuano ad agire male, degradando così la loro eredità preziosa, sebbene posseggano un corpo umano con tutte le sue capacità sacre. Chi dovrebbe dedicarsi alla ricerca del Divino, e sperimentare la beatitudine (Nivritti marga o via interiore), fa invece di sé uno schiavo dei sensi e spreca la vita inseguendo l’esteriore (pravitti marga o via esteriore); tutti gli sforzi sono diretti a coltivare i piaceri sensuali invece di mirare alla realizzazione del potere dello Spirito che è dentro. La radice dell’insicurezza e dell’infelicità sperimentate dall’essere umano è il coinvolgimento con le cose del mondo. Discorso Divino del 19 Gennaio 1989. La disciplina spirituale migliore consiste nel rafforzare la visione interiore.

13/2/2017 Nei tempi antichi, i saggi e i santi sacrificavano ogni cosa per il benessere dell’umanità; anche i giovani li seguivano e sono ricordati anche oggi per il loro spirito di sacrificio altruistico. I giovani odierni stanno invece diventando ricettacoli di odio e gelosia, eccessivamente avidi e totalmente egoisti. Mentre quelli dei tempi antichi conducevano la vita con sacrificio e controllo dei sensi, i giovani attuali vogliono vivere nel divertimento e nel piacere delle cose del mondo il che li porta solamente ad ammalarsi. Finché si continua a moltiplicare i desideri, si rimane nel bisogno; quando i desideri sono sotto controllo, si ottiene la prosperità. L’avidità rende la persona triste e infelice; si può godere di una vita piacevole e pacifica solamente se si abbandonano l’avidità e l’avarizia. Discorso Divino del 17 Luglio 1997. L’amore è la chiave che apre le porte chiuse dall’egoismo e dall’avidità.

14/2/2017 Il mondo e gli oggetti che contiene sono messi in relazione dal legame dell’Amore. E’ l’Amore che unisce la razza umana. Il mondo non può esistere senza Amore. Dio è Amore e risiede nel cuore di ognuno. L’Amore è il possedimento naturale di ogni essere umano, è il frutto dell’albero della vita. Prima di poter gustare il frutto saporito bisogna superare alcuni ostacoli, bisogna togliere la pelle che racchiude la polpa e gettar via il seme. In modo simile, il frutto dell’Amore è coperto dalla buccia spessa dell’ego e questa buccia del “mio e tuo” va eliminata; poi si può gustare il frutto dolce e il suo succo nutriente. Voi dovete unirvi al Divino con l’amore puro; la via dell’amore è la strada diretta che porta all’unione col Divino. I Veda descrivono Dio come “L’Essenza Dolce Suprema”. In questo viaggio della vita, impegnatevi a procedere dall’io al noi e a Lui. Discorso Divino del 17 Luglio 1997. Il cuore è come un grande serbatoio, il sensi sono i rubinetti; colmatelo con l’acqua dell’Amore Divino e solamente allora sperimenterete l’Amore tramite tutti i sensi.

15/2/2017 Durante il viaggio della vita terrena, la persone prendono un po’ di soldi per le spese e, raggiungo lo scopo, affidano il rimanente a qualche amico fidato e dormono tranquillamente. Ognuno possiede la ricchezza dell’Amore dal momento della nascita. In questo Karamkshetra (campo dell’attività) che è il mondo, mettere al sicuro il tesoro dell’Amore è difficile quindi ognuno deve cercare un amico fidato. Oggi, l’unico amico fidato vero è Dio. Se affidate la ricchezza dell’amore a Dio, vivere in sicurezza e pace diventa facile. Non c’è insegnante più grande del vostro cuore. Il tempo è il predicatore più grande. Tutto il mondo è un testo scritturale. Dio è l’amico migliore. Vivete serenamente con fede piena in queste quattro affermazioni. Discorso Divino del 17 Luglio 1997. La migliore delle nove forme di devozione è il coltivare l’amicizia con Dio.

16/2/2017 L’attività trova il suo compimento quando sorge la saggezza. L’azione santificata è la via che porta alla saggezza spirituale (Jnana). Ogni attività utile deve purificare la mente quindi nessuno, neppure un recluso o un monaco, può rinunciare a impegnarsi nel fare azioni buone; esse devono avvenire spontaneamente senza lasciare alcuna traccia di orgoglio nella mente. Nessun attaccamento al risultato dell’azione deve far desiderare di reclamarla come propria; la rinuncia deve essere l’unica fonte di gioia. La Gita raccomanda l’inazione nell’azione e afferma che l’inazione è l’azione più remunerativa per chi anela alla pace suprema. Questa attitudine è chiamata Karma Sanyasa (non attaccamento all’azione). Generalmente, l’azione o attività è relativa solamente al corpo ma anche la mente è impegnata nel mondo. Soltanto l’Atma è il testimone non coinvolto quindi il segreto dell’inazione in azione si trova nel prendere rifugio nell’Atma e riconoscere che tutti gli esseri viventi sono fondamentalmente Atma. Discorso Divino del 2 Gennaio 1987. La saggezza in azione è il Karma più elevato.

17/2/2017 La Divinità è inerente e immanente in ogni essere vivente; il processo di ricordare questo all’essere umano è cominciato proprio all’inizio della storia umana. Ciò che si deve fare per vivere una Vita Divina è rimuovere la nebbia che nasconde la Verità e fa immaginare di essere qualcos’altro, qualcosa di inferiore, evanescente, materiale e momentaneo. Tutti sono santi, puri e parte dell’eternità ma queste cose risplendono in ognuno in proporzione alla sua pratica spirituale come le lampadine illuminano secondo la loro potenza elettrica. Non c’è corpo che non sia sostenuto dall’Assoluto, non c’è nome che non indichi l’Universale; tutti gli oggetti sono intrisi di quel Principio, tutti i nomi sono attributi della Sua Gloria. La Vita Divina è basata sulla serenità calma e questa deve essere coltivata. Discorso Divino del 14 Dicembre 1958. Nella vastità dell’universo c’è la Divinità come c’è l’olio nel seme di sesamo, il burro nel latte, il profumo nel fiore e il succo saporito nel frutto.

18/2/2017 L’ego è radicato profondamente in ogni persona dalle innumerevoli vite precedenti, cresce velocemente anche in questa vita cercando il piacere sensuale, tutti i possedimenti possibili, l’applauso, l’apprezzamento, l’autorità sugli altri, la fama e la fortuna. Lo si può eliminare solamente tramite l’indagine ininterrotta sulla propria Realtà vera. Quando siete svegli, voi sperimentate una varietà di relazioni, siete interessati a una molteplicità di persone, possedimenti e problemi, sperimentate la gioia, il dolore, la lode, il ridicolo, l’oltraggio e l’ingiuria. Quando sognate, tutto il mondo esteriore svanisce; quando siete svegli, provate il piacere e la sofferenza, sprofondate nella paura e nella disperazione. Quando siete addormentati, non siete più vigili o attivi, siete soli con l’Atma Divino che è la vostra realtà. L’Atma è con voi in queste tre fasi anche se lo ignorate e forse lo negate! L’Atma è la Verità: “Quello tu sei”, Tat Tvam Asi. Discorso Divino del 2 Gennaio 1987. Decidete di proseguire l’indagine sulla vostra Realtà, di vivere con l’ispirazione e consapevolezza costante di Dio.

19/2/2017 L’essere umano cerca la felicità tentando di soddisfare i desideri. Se si il desiderio è soddisfatto, si prova la gioia altrimenti si soffre ma il problema è che il desiderio è un falò che brucia con furia grande chiedendo sempre più combustibile; un desiderio ne porta altri dieci e la persona si stanca nel cercar di esaurire le loro richieste. Bisogna invertire questo percorso dei desideri che non finiscono mai e prendere il sentiero della contentezza e della gioia interiori. Le persone si angosciano perché hanno acquisito l’attaccamento a ciò che è irreale, coltivano un’affezione irragionevole per la ricchezza ma sono pronte a sacrificarla per salvare le vite dei figli perché l’attaccamento a loro è più forte di quello alla ricchezza guadagnata. Esse scendono così in basso da trascurare i figli quando la scelta è tra la propria vita e il loro bene! Eppure la beatitudine che si ottiene quando si rimane nell’Atma è infinita e imperitura; quella è la gioia reale. Discorso Divino del 14 Dicembre 1958. Il desiderio nasce dall’avidità; lo scontento scema in misura uguale a quanto essa è indebolita.

20/2/2017 Oggi, l’educazione mette in evidenza l’accumulo di cose ma l’abbandonarle è egualmente importante. La rinuncia non è una perdita, è molto profittevole perché se ne trae gioia. “Rinuncia” significa libertà, affidamento a Dio e all’amore. Dio è Amore, l’amore si può conoscere solamente tramite l’espansione dell’amore. Quando gli studenti lasciano le scuole e gli istituti universitari e si coinvolgono nella famiglia, nella società, nella comunità e nel paese, devono essere esempi di semplicità, umiltà e servizio reciproco; essi devono ancorare la vita alla Rettitudine e alla Saggezza quindi gli insegnanti e i genitori devono acquisire queste virtù per istruire gli studenti. Questo li aiuterà a vivere in modo esemplare e a condurre gli altri alla pace e alla calma. Voi dovete imparare la disciplina e la pazienza più di ogni altra cosa. La vita è un esercizio della pratica spirituale del “dare e prendere”; non traete gioia solamente dal prendere, date e avrete il diritto di prendere. Discorso Divino del 8 Febbraio 1987. Noi viviamo di ciò che otteniamo ma costruiamo la vita con ciò che diamo.

21/2/2017 Affinché la saggezza dei savi antichi si manifesti in ogni individuo quando ne ha più bisogno, gli anziani devono essere esempi di discriminazione e distacco; come si possono imputare di egoismo e avidità le generazioni giovani se essi corrono dietro ai piaceri sensori con entusiasmo febbrile? Gli anziani devono mettere in pratica ciò che predicano, devono mostrare come la vita divina dia gioia, stabilità mentale, appagamento e contentezza vera. Essi devono impiegare del tempo ogni giorno nel recitare il Nome di Dio o nella meditazione; allora i figli assorbiranno l’esempio e acquisiranno da soli i mezzi atti a ottenere la pace. Le persone dicono che non c’è niente di più dolce del Nome del Signore ma non lo ripetono mai; la via è rovinata dalla trascuratezza e dalla distruzione causata dai bisogni ma essi consigliano ai giovani di percorrerla: essi scopriranno l’inganno. In effetti, la responsabilità di chiunque propugni un ideale è grande perché egli stesso deve cercare di raggiungerlo mentre lo consiglia agli altri. Discorso Divino del 14 Dicembre 1958. Non fate Namasmarana come un passatempo, una moda, una fase passeggera, una parte spiacevole di un programma imposto o una quota di amaro da sorbire ogni giorno.

22/2/2017 Si può desiderare qualcosa di buono a seguito di una sollecitazione interiore ma non si può soddisfare quel desiderio se non si opera secondo un piano che garantisca il successo; il desiderio deve dar luogo all’azione e questo richiede il potere dell’azione o Kriya shakti. La realizzazione dipende soprattutto dalla Jnana shakti o forza e chiarezza della Saggezza, la fiducia in se stessi che nasce dalla padronanza della situazione; questo è un dono della Grazia di Dio, del Dio installato nel cuore. Egli è Onnipresente. La Gita afferma che le Sue mani e i piedi sono dovunque come i Suoi occhi, la testa e la faccia. Nessuno può negare Dio o ingnorarLo; se una persona nega Dio, nega se stessa. Voi dovete promuovere la fede in Dio e sapere che Egli esiste in tutti; tale fede farà nascere in voi l’umiltà, il coraggio e la riverenza. Qualunque cosa si pianifichi o si esegua va sublimata come offerta a Dio. Discorso Divino del 8 Febbraio 1987. La fede è il fondamento della spiritualità.

23/2/2017 I saggi antichi dicono che chi si libera dall’ignoranza sperimenta la Luce infinita, la fiamma spirituale; dove hanno sperimentato questa Divinità? Non certo nel mondo esteriore. Essi consideravano il corpo umano come un reliquiario di cui il Divino è il Residente. Esplorando i cinque aliti vitali e i cinque involucri del corpo, sperimentarono la Luce dello Spirito nei loro cuori e compresero che coloro cha amano Dio possono trovarLo più vicino a se stessi di qualunque altra cosa del mondo. Per coloro che non Lo desiderano, Egli è invece più lontano dell’oggetto più lontano del pianeta! Ricordate che ogni individuo è una scintilla del Divino; voi non siete solamente un frammento della Natura o una combinazione dei cinque elementi di base (terra, acqua, fuoco, aria ed etere), voi siete certamente una parte (amsa) del Se universale e immortale. Discorso Divino del 19 Febbraio 1987. Sappiate che lo scopo della nascita umana è quello di raggiungere il Signore per mezzo dell’adorazione.

24/2/2017 Nel giorno di Shivaratri, voi dovete cercare di instaurare l’amicizia tra la mente e Dio. Shivaratri vi ricorda che la stessa Divinità è onnipervadente, si trova dovunque. Le persone pensano che Shiva viva a Kailasa; dov’è Kailasa? Kailasa è la vostra gioia e beatitudine, significa che il Signore Shiva vive nel Kailasa della delizia; se maturate la gioia e la delizia nella mente, Shiva vive in voi. Come potete ottenere la gioia? Essa arriva quando sviluppate la purezza, la fermezza e la sacralità; allora il cuore si riempie di pace e beatitudine, è davvero il Kailasa di Shiva ed Egli vive nel santa santorum del vostro cuore, nel tempio che è il vostro corpo. Pensare a Shivaratri una sola volta all’anno non serve: ogni minuto, ogni giorno, ogni notte voi dovete pensare alla Divinità e santificare il tempo perché il Principio del Tempo è veramente Shiva. Discorso Divino del 17 Febbraio 1985. Decidete di procedere nell’indagine sulla vostra Realtà, decidete di vivere ricordando Dio e lasciandovi ispirare da Lui.

25/2/2017 Ratri o notte indica l’oscurità, Shiva significa propizio per cui Shivaratri parla di qualcosa di propizio nell’oscurità in riferimento alla saggezza che esiste mista all’ignoranza. L’ignoranza e la saggezza non sono distinte, sono fondamentalmente la stessa cosa, polarità opposte dello stesso principio sottostante. Lo stato che trascende ambedue è la Divinità (Paratatva), lo stadio che non è associato con alcun andare o venire, in cui nascita e morte non avvengono. Finché il corpo nasce, la morte deve seguire; che cosa è nato? E’l’Atma? No, è solamente il corpo. Ricordate: voi siete eterni, siete l’Atma immutabile. La luce ha valore solamente dove c’è oscurità quindi, nei tempi di difficoltà e dolore, qualunque problema si presenti, ricordate di evocare il principio della Divinità che spanderà luce, illuminazione. Discorso Divino del 17 Febbraio 1985. Voi potete sbocciare in una persona benefica ed efficace solamente per mezzo della lampada interiore del Divino.

26/2/2017 Nessuna Sadhana o esercizio spirituale è superiore al controllo dei sensi; tutte le pratiche spirituali, come il canto del Nome del Signore e la penitenza, sono inutili se i sensi non sono sotto controllo. Voi potete avere l’impressione che controllare i sensi sia impossibile per un essere umano ma qui controllo non significa estinzione totale; assolvete i vostri doveri di capofamiglia, studente o uomo d’affari ma fate ogni cosa con il sentimento che tutte le azioni sono fatte per compiacere Dio. Voi pensate che l’affidamento totale a Dio sia abbastanza difficile ma, secondo Me, niente è più facile di questo. Una volta che avete maturato questo sentimento, i sensi saranno naturalmente sotto controllo. Gli antichi hanno detto che la beatitudine si trova nel visualizzare e sperimentare la propria forma vera che è il Principio dell’Atma; l’uso corretto dei sensi porta alla conoscenza dell’Atma. Discorso Divino del 15 Febbraio 1999. Siate come una stella che non si sposta mai dalla falce di luna, è fissa, ha fede certa.

27/2/2017 Per raggiungere il Divino interiore, vi dovete qualificare per attraversare i quattro cancelli del controllo di sé (Shama), dell’analisi di sé (Vicharana) , dell’appagamento (Trupti) e della compagnia dei pii e virtuosi (Satsang). Shama richiede la fede incrollabile nel Signore e il controllo dei sensi e della mente. Se riuscite nel controllo dei sensi di cognizione (Jnanendriya), controllare gli organi di azione (Karmendriya) diventa molto facile. Shama fa diventare padroni della mente e degli indriya (organi di senso e azione). Una persona che ha ottenuto questo trascende la natura animale e può procedere dall’umano al Divino. Gli animali e le altre creature sono coinvolti nel godimento delle cose esteriori; solamente l’essere umano ha la capacità di discriminare tra il transeunte e il permanente e cercare ciò che è eterno con il controllo dei sensi e l’abbandono dell’attaccamento al corpo perituro e agli oggetti effimeri del mondo fenomenico. Discorso Divino del 19 Febbraio 1987. L’azione retta e il controllo dei sensi sono essenziali per coltivare l’amore universale e la bontà.

28/2/2017 La vita divina è basata sulla tranquilla serenità (satva) che deve essere coltivata. Questa caratteristica può essere costruita solamente sul cibo satvico che promuove la salute, la forza, la leggerezza di spirito e la sincerità dell’impegno. Distribuire il succo della spiritualità alle persone denutrite e deboli non serve a niente; rendetele forti abbastanza da avere credenze forti e proteggere forti ideali. La fame fisica deve essere soddisfatta con il cibo semplice e puro poi cercate di ripetere il Nome del Signore, quello che più vi piace. Non trattate il Nome con leggerezza, rispettatelo anche se lo sentite dalle labbra di un mendicante che lo usa per procurarsi il cibo. La persona che lo pronuncia può non essere buona o non avere intenzioni buone ma non trattate male il Nome perché la sua purezza non può mai essere danneggiata. Ringraziateli per avervi ricordato il Signore e andate per la vostra strada. Soprattutto non deridete né scoraggiate coloro che si rivolgono al Signore. Discorso Divino del 14 Dicembre 1958. Non fate Namasmarana come un passatempo, una moda, una fase passeggera, una parte spiacevole di un programma imposto o una quota di amaro da sorbire ogni giorno.

pensieri/2017/201702.txt · Ultima modifica: 2017/03/07 12:07 da sathyamax