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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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pensieri:2017:201703

03 - marzo 2017

Pensieri del Giorno di Sri Sathya Sai Baba

MARZO 2017

1/3/ 2017 La consapevolezza del corpo fisico fa sì che l’essere umano tragga piacere dagli oggetti dei sensi. Una volta compresa la verità del fatto che soltanto gli esseri umani hanno l’abilità di cercare l’Eterno abbandonando l’attaccamento al corpo, la natura divina della consapevolezza diviene chiara dopodiché ogni azione può essere considerata come un’offerta al Divino e il lavoro trasformato in adorazione. Quando l’identificazione del Se con il corpo svanisce, l’azione, che sembra fatta per godimento personale, può diventare dedicata al Divino. Se si agisce con questo spirito non egoistico, si può sperimentare un senso di liberazione e godere della beatitudine che è al di là di ogni comprensione. Tutto questo comincia con il controllo dei sensi che è il primo stadio della realizzazione di sé. Bisogna cominciare presto nella vita ad applicarsi a questo esercizio vitale, non aspettare di essere anziani; quando la morte bussa alla porta e si è circondati da amici e parenti che piangono, può non esserci più tempo per pensare a Dio. Cominciate ora il viaggio verso Dio. Discorso Divino del 19 Febbraio 1987. Il controllo dei sensi e l’osservanza dei codici di disciplina concordati sono i segni dell’individuo acculturato.

2/3 Sebbene la sorgente della pace e della beatitudine sia all’interno di noi stessi, le persone le cercano all’esterno come uno che rincorre un miraggio. Per colpa dell’attività incessante, della preoccupazione senza fine e dei desideri illimitati, la mente ha perduto la pace ed è divenuta preda dello scontento e dell’infelicità. Per cominciare, la pace va coltivata in se stessi poi estesa alla famiglia e, dalla casa, sparsa nel villaggio. Così la pace deve cominciare nell’individuo e spandersi in tutta la società. Nell’organizzazione Sai, si fanno degli sforzi per propagare i valori della Verità, della Rettitudine, dell’Amore, della Pace e della Non-violenza ma questa è solamente propagazione, non pratica; il mero predicare non serve. Di tutte le virtù, l’amore è la principale; se si promuove l’amore, tutte le altre qualità ne scaturiscono. La nostra degradazione è il risultato della dimenticanza di Dio; se ricordiamo Dio, la vita si colma di pace e contentezza. Discorso Divino del 23 Marzo 1989. La devozione al Divino vi darà beatitudine, prosperità e pace.

3/3 Tutti voi avete cinque consiglieri nella vita: Chi, Quando, Dove, Cosa e Come. Prima di fare qualunque azione, dovete ottenere le risposte a queste cinque domande. Se avete le risposte corrette, le azioni basate su di esse costituiranno naturalmente una condotta retta. Sfortunatamente, la maggioranza delle persone agisce oggi senza alcuna considerazione per questi fattori. Tutti voi dovete applicare il vostro discernimento usando i poteri di osservazione e discernimento, usando tutti gli strumenti dativi da Dio nella forma di organi di percezione e azione. In tutte le vostre membra c’è il Potere Divino; quel Potere Divino è chiamato “Angirasa”, nome che trae origine dal fatto che Dio è presente in ogni parte del corpo (Anga) come essenza (Rasa). Discorso Divino del 14 Gennaio 1997. Colui che discrimina attentamente, prima di compiere qualunque azione, sarà naturalmente retto nell’agire e nel comportarsi.

4/3 Maturate Kshama (tolleranza e perdono) e astenetevi sempre dall’asprezza nel parlare. Sai è l’esempio migliore per questo. Molte persone Mi hanno calunniato e criticato ma Io rimango non toccato e Mi attengo saldamente a ciò che ritengo sia bene. Voi dovete comprendere che se abbandonate la tolleranza e il perdono, non avrete pace. Io sono sempre in pace perché sono sempre paziente; anche voi dovete comportarvi così. Qualunque cosa vi facciano, non ve ne preoccupate; cosa perdete in conseguenza al loro comportamento? Voi non avete idea della vostra forza o debolezza; se decidete per la ritorsione, non fate che peggiorare la vostra condizione quindi affrontate con coraggio tali attacchi e non vi agitate. Voi dovete conquistare gli altri con la tolleranza; fate della tolleranza il vostro respiro e il vostro ideale. Discorso Divino del 14 Gennaio 1997. Le qualità necessarie per la trasformazione spirituale sono: la gentilezza, l’amore, la tolleranza e la compassione.

5/3 L’Amore ha il primo posto in ogni forma di pratica spirituale. L’Amore è il segno di riconoscimento fondamentale del senso di umanità. L’Amore è Dio, vivete nell’Amore. Cominciate la giornata con amore, colmatela di amore e terminatela con amore; questa è la strada che porta a Dio. Voi dovete anche impegnarvi nel Servizio sradicando ogni traccia di orgoglio (Ahamkara). Nel fare servizio, bisogna riconoscere la presenza di Dio in ogni essere umano. La maggior parte delle persone è priva di spirito di sacrificio e di avversione ai piaceri sensuali. Il servizio vero necessita di spirito di sacrificio e questo è il mezzo unico che porta all’immortalità. Trasformate qualunque lavoro facciate in un esercizio spirituale sia che laviate il pavimento o cuociate il cibo, infondete in ogni azione l’amore per Dio e dedicatela a Lui. Discorso Divino del 23 Marzo 1989. Il vostro cuore è come una cisterna grande, i sensi ne sono i rubinetti; colmate il cuore con l’acqua dell’Amore: solamente allora potrete sperimentare l’Amore tramite i sensi.

6/3 Nel vedere un bicchiere riempito d’acqua a metà, l’ottimista è contento del fatto che lo stesso sia mezzo pieno mentre il pessimista è rattristato dal vederlo mezzo vuoto. Sebbene ambedue le affermazioni siano corrette, l’ottimista spera di riempire anche l’altra metà mentre il pessimista si dispera. L’ottimista ha la fede, il pessimista non ha il suo sostegno; questa è la chiave della differenza. La fede è potere; sviluppatela con uno sforzo costante. Voi tutti credete che il domani segua l’oggi per cui iniziate attività e progetti che vanno al di là di questo giorno! Le persone che mancano di fede non possono pianificare, corteggiano l’infelicità a causa della loro mancanza di fede! La fede deve condurre allo sforzo; tramite la conoscenza, la fede e lo sforzo, si può ottenere la saggezza. Equipaggiati con questi, si possono scalare grandi altezze e risultarne vittoriosi. Non ponete gran fede in cose solamente materiali, sviluppate una fede profonda nella Verità valida eternamente: Dio. Discorso Divino del 27 Giugno 1981. La fede è essenziale per il progresso umano in ogni campo.

7/3 Tutti voi avete risorse e poteri enormi; quando non li utilizzate nel compiere ciò che vi compete verso voi stessi o verso la società che vi sostiene, state soltanto diventando oggetti di ridicolo. Come vi sentite quando siete sul marciapiede della stazione aspettando un treno che deve arrivare e sentite annunciare che ha cinque ore di ritardo? Non dite delle parolacce al suo indirizzo? Se i vagoni ricevono un trattamento simile da voi, che trattamento meritate voi se non assolvete il vostro dovere e le vostre responsabilità verso la società? Utilizzate le capacità e le conoscenze pienamente e effettivamente come il dovere richiede; anche un orologio arrugginisce se non è utilizzato quindi cosa si può dire delle capacità inutilizzate? Il corpo non è stato dato da Dio per essere nutrito, vestito bene e mostrato in giro con orgoglio; esso deve essere esercitato per tenerlo in forma come strumento per servire gli altri. Discorso Divino del 27 Giugno 1981. Evitate di odiare, invidiare e persino non gradire qualcuno. Mettete in pratica l’amore per mezzo del servizio.

8/3 L’abbandono del piccolo “io” costituisce il significato vero della rinuncia (Tyaga). Tyaga non significa fuggire dalla terra e dalla casa verso la foresta, significa sublimare ogni pensiero, parola e azione come offerta a Dio e saturare ogni atto con intento Divino. Questa è la pratica spirituale migliore per coltivare l’amore altruistico. L’amore dona per sempre, non chiede mai a un altro di dare; spargetelo e ne sarete inondati a vostra volta. L’amore altruistico cresce rigoglioso sulla rinuncia, essi sono inseparabili. La realtà essenziale dell’essere umano rifiuta l’ego come una macchia; se esaminate sinceramente la domanda “Chi sono io”, troverete che ognuno è compreso nell’Io e il vostro amore si espanderà illimitatamente. All’ego non si deve permettere di esprimersi liberamente perché riduce la sorgente dell’Amore. Dio è Amore quindi tutte le cose create da Lui sono colme d’amore. Discorso Divino del 17 Giugno 1981. L’amore per tutti deve scorrere spontaneamente dal cuore e addolcire tutte le parole.

9/3 Io sono venuto per correggervi e non vi lascerò finché non l’avrò fatto. Anche se vi allontanate prima che Io lo abbia fatto, non pensate di potermi evitare, Io rimarrò stretto a voi. Io non sono preoccupato se lasciate Sai perché non desidero che qui vi sia un assembramento enorme e un seguito grande attorno a Me. Chi ha invitato qui tutti voi? Migliaia vengono da Sai senza un invito stampato ma una cosa è certa: che veniate da Me o no, voi siete tutti Miei. Questa Sai Mata (la Madre di tutti) ha l’Amore di mille madri per i Suoi figli; per questo Io vi coccolo e proteggo così tanto. Se sembra che Io sia arrabbiato, questo è solamente Amore in un’altra forma che uso per mostrare il Mio disappunto per il vostro non trasformarvi in linea con la Mia guida. Discorso Divino del 11 Febbraio 1964. Voi potete non vedermi ma Io sono la luce che vi fa vedere.

10/3 La mente è il vento che ci porta l’odore del mondo, piacevole o sgradevole che sia. Quando la mente si volta verso l’odoraccio vi fa disgustare, quando sperimenta un profumo siete contenti. Il vento raccoglie le nuvole dai quattro angoli; in modo simile, la mente porta a vostra consapevolezza molte delusioni ma è questa stessa mente che scaccia le nuvole che la oscurano o la fanno sentire perduta nella notte del dubbio; controllatela e rimarrete sempre imperturbati. Questo è il segreto di una pace indisturbata, Shanti, e questa è l’educazione che tutti voi dovete garantirvi per prima saldamente. Per ottenere questa equanimità, non vi servono qualificazioni elevate ma lo sforzo spirituale sistematico (Sadhana); allora sarete sempre contenti che siate poveri o ricchi, apprezzati o criticati, prosperi o sfortunati. Questa è l’armatura senza la quale entrare nell’arena della vita è sciocco. Discorso Divino del 20 Dicembre 1958. La mente pacifica è la residenza dell’Amore. 

11/3 Avete udito la storia del coniglio che aveva preso in prestito quattro paisa da Madre Terra? Egli pensò che se fosse andato ad abitare in un altro luogo o paese, sarebbe stato libero dal debito per cui un giorno corse velocemente per quanto le gambe gli permettevano e andò molto lontano dal luogo in cui aveva ricevuto la somma. Soddisfatto della sua azione, sedette rasserenato del tutto e si disse “Nessuno mi chiederà ora di ripagare!” ma, sbigottito completamente, udì una voce provenire dal terreno proprio sotto di lui: “Madre Terra è qui sotto i tuoi piedi, esattamente qui; dovunque tu corra, non puoi sfuggirmi!” Nello stesso modo, voi non potete allontanarvi da Me. Tutto ciò che vi chiedo è la condotta retta, buone abitudini, pensieri buoni e buona compagnia dovunque siate. Usate questa opportunità preziosa per sforzarvi sinceramente più che mai per raggiungere lo scopo. Discorso Divino del 11 Febbraio 1964. Considerate tutte le vostre azioni come adorazione; il dovere è Dio, il lavoro è adorazione.

12/3 Ognuno di voi è capace di molta concentrazione, ne conoscete l’arte perché ogni impegno la richiede e tutti profittano di una buona concentrazione. Il carpentiere, il tessitore, l’impiegato, il marinaio, tutti ne hanno chi più e chi meno. Usate tale potere di concentrazione per dirigere la mente verso la sua bontà; esaminate il suo lavoro e addestratela a limitarsi alle compagnie buone, ai pensieri buoni e alle buone azioni. Meditate su qualunque Forma del Signore e ripetete il Suo Nome consapevoli della sua dolcezza; questo insegnerà alla mente ad essere acuta e produrre musica buona nelle gioie e nelle tristezze che sono accidentali nella vita. Se si entra nell’arena della vita solamente per ottenere la gioia dei sensi, ci si predispone a ogni tipo di difficoltà; è come navigare su un mare in tempesta con una barca piccola senza timone. Prendete quindi il sentiero della disciplina spirituale ora stesso. Discorso Divino del 20 Dicembre 1958. Per diventare Divini, bisogna sottoporsi al martello della disciplina e al cesello del dolore/piacere.

13/3 Ricordate che il Divino è in tutti come dovunque c’è acqua sotterranea. Il Signore è il Residente di tutti gli esseri, è Onnipervadente, è l’Anima (Atma) in ogni essere. Egli è in voi come in ogni altro, non è di più in una persona ricca o più grande in un essere grasso; la sua scintilla illumina la caverna di ogni cuore. Il sole brilla ugualmente su tutti, la Sua Grazia scende ugualmente su tutti. Siete solamente voi che alzate ostacoli che impediscono ai raggi della Sua Grazia di riscaldarvi, non rimproverate il Signore per la vostra ignoranza, sciocchezza o perversità. Come l’acqua sotterranea sgorga abbondante se si trivella in profondità, toccate la sorgente della Divinità per mezzo della ripetizione costante del Nome Divino così che un giorno sgorghi copiosamente dandovi freschezza e gioia che non finisce. Discorso Divino del 20 Dicembre 1958. Quando il cuore di una persona è colmo di amore per Dio, egli o ella canta il Nome di Dio continuamente.

14/3 Voi conoscete solamente il presente, ciò che sta accadendo davanti agli occhi, non sapete che è collegato al passato e prepara l’andamento del futuro. Ogni nascita cancella la memoria di quella già sperimentata. Le persone non sono consapevoli del fatto che la fine di questo ciclo di nascite e morti è nelle loro mani. L’albero viene dal seme, il seme dall’albero e così via dall’inizio dei tempi; voi potete non sapere cosa venne prima, il seme o l’albero, ma dovreste sapere che potete metter fine facilmente a questo ciclo friggendo il seme. Un seme fritto non germinerà più! Voi dichiarate di aver dominato i sensi e i loro desideri ma essi spuntano alla prima occasione come l’erba cresce dopo la prima pioggia primaverile. Cercate il Signore e la Sua Gloria nella Natura come cercate la mammella della mucca per il latte che dà; in effetti, la Natura è utile solamente quando aumenta la meraviglia e lo sgomento che è capace di provocare e sostenere. Discorso Divino del 12 Febbraio 1964. L’affrancarsi dal legame degli impulsi interiori costituisce la Liberazione Vera.

15/3 La vita è un pellegrinaggio verso Dio; il luogo sacro è laggiù lontano. La strada è proprio davanti a voi ma, se non fate il primo passo avanti e non proseguite, come potrete raggiungerlo? Cominciate con coraggio, fede, gioia e fermezza; voi siete destinati a riuscire. La mente e l’intelletto sono due manzi aggiogati al carro del sé interiore; i manzi non conoscono il percorso della Verità, della Rettitudine, della Non-violenza, della Pace e dell’Amore per cui tirano il carro verso la via che è loro familiare, quella della menzogna, dell’ingiustizia, della preoccupazione e dell’odio. Come loro padrone, voi dovete istruirli a seguire la via migliore in modo che non portino alla rovina se stessi, il carro e i suoi passeggeri. Discorso Divino del 12 Dicembre 1958. Nessuno può ottenere la Grazia di Dio se non ha saldezza e profondità di fede.

16/3 Il vostro bambino vi dà molta gioia con i suoi giochi e il suo cinguettare ma, se interferisce con il vostro lavoro o chiede attenzione mentre siete intenti a qualcosa si importante, vi arrabbiate. Così il bambino diventa fonte di gioia e di angustia! Ricordate che nel mondo non c’è niente che possa darvi la gioia pura e, anche se una cosa tale ci fosse, voi vi addolorereste moltissimo nel perderla! Questo è nella natura intrinseca del mondo quindi cercate di correggere la fonte effettiva della gioia e della sofferenza cioè la mente. Controllate la mente ed educatela ad accettare e vedere la natura vera del mondo oggettivo che vi attrae e respinge. Questo è il frutto vero dell’educazione. Discorso Divino del 20 Dicembre 1958. Il piacere è un intervallo tra due dolori.

17/3 Molti vi sconsigliano dal compiere le pratiche spirituali dicendo che si possono cominciare nell’età matura in quanto sono prerogative o espiazioni per gli anziani! “Goditi il mondo finché puoi, al prossimo ci penserai dopo”: questo sembra l’atteggiamento di molti! Il bambino fa i primi passi nell’ambiente sicuro della casa, trotterella all’interno finché il camminare diventa sicuro, finché l’equilibrio è perfetto poi, man mano che cresce in saldezza, si avventura pian piano nelle strade e nel vasto mondo; così, ogni essere deve prima impadronirsi del mondo interiore e diventare immune alle tentazioni. Voi dovete imparare a non cadere quando i sensi intralciano i vostri passi, dovete imparare ad equilibrare la mente che non vi faccia pendere da una parte o dall’altra. Dopo avere acquisito questa saggezza discriminatoria, potete muovervi con sicurezza nel mondo esteriore senza temere incidenti alla vostra personalità. Discorso Divino del 7 Febbraio 1959. Il desiderio del frutto renderà infruttuose tutte le discipline spirituali.

18/3 Il Vedanta, che è come il ruggito di un leone, dà coraggio e intraprendenza e fa diventare eroi, salva l’essere umano Esso non geme, non ulula o grida, instilla il tipo più elevato di fiducia in se stessi, è la corazza più forte contro le frecce del fato, è un impermeabile contro le grandinate del piacere dei sensi. Il Vedanta è una tenda che non fa entrare le zanzare della preoccupazione che vi toglierebbero il sonno. Con il cuore saturo del Vedanta, voi siete una roccia sulla riva indisturbata dalle onde della tentazione; esso sfida il vostro spirito di avventura, la vostra realtà. Prendete ora il treno della disciplina spirituale e raggiungerete la destinazione che è jnana (conoscenza totale di voi stessi e di tutto questo). Durante un viaggio in treno, non si scende a metà strada se una stazione ci attrae; così nel viaggio spirituale ci sono le stazioni del karma (azione), dell’upasana (contemplazione) ed altre che voi dovete attraversare ricordando che non sono la destinazione. La destinazione è la Realizzazione. Discorso Divino del 3 Febbraio 1964. Colui che è saldo nella saggezza è più vicino, in compagnia del Signore.

19/3 Come un recipiente di ottone deve essere sfregato con il tamarindo, lavato e asciugato affinché splenda come nuovo, la mente deve essere curata con la bontà, con il servizio, la ripetizione del Nome del Signore, l’esecuzione di azioni benefiche e il pensiero del benessere di tutti. Il Sole è qui nel cielo ogni giorno; a volte la nuvola che passa lo nasconde alla vista. In modo simile, il mondo dei sensi è la nuvola  che nasconde l’Anima Divina (Atma) che è sempre splendente nel firmamento del cuore. La stessa mente che raduna le nuvole le può anche disperdere in un istante perché è il vento che le raccoglie dai quatto angoli del mondo e oscura il cielo; un momento più tardi, esso cambia direzione e le rimanda in un soffio dovunque fossero. Anche la vostra mente è molto potente; addestratela a disperdere le nuvole dell’illusione, non a raccoglierle. Discorso Divino del 12 Aprile 1959. Tenete il Nome del Signore sempre splendente sulla lingua e nella mente: Esso terrà sotto controllo le divagazioni mentali.

20/3 Dio non è attratto dall’erudizione o dall’istruzione che non portano ad altro che all’egoismo e all’orgoglio; Egli è attirato solamente dalla devozione pura. Date a Me qualunque inconveniente abbiate, Io lo accetterò e vi darò la beatitudine! Voi correte al tempio o a Prasanthi Nilayam e disiderate il darshan! Quale maggior segno di devozione è necessario oltre questo desiderio? Questo amore però non è sufficiente, in effetti non significa gran ché! Ciò che serve è la manifestazione di quell’amore in virtù e servizio. Se riuscite in questo, ottenere davvero qualcosa. La rinuncia e l’amore per il Divino devono riflettersi nell’atmosfera e il silenzio come disciplina deve colmare il luogo. Abbiate il Nome del Signore sulla lingua e la Forma che avete scelto davanti agli occhi; se vi plasmate così, il luogo in cui siete diventa Kashi e la vostra casa diventa Badri. Discorso Divino del 3 Febbraio 1964. Voi dovete sottomettervi al martello della disciplina e al cesello della pena-piacere così da diventare il Divino.

21/3 L’intelletto conduce a discussioni e dispute. Una volta che cedete alla tentazione della dialettica, vi servirà molto tempo per liberarvi dei suoi ceppi e godere della beatitudine quindi siate consapevoli dei limiti della ragione. La logica deve cedere il passo alla devozione. L’intelletto può aiutarvi per poco lungo la strada che porta a Dio, il resto è ispirato e illuminato dall’intuizione. Spesso l’egoismo tende a incoraggiare e giustificare la selvaticità perché la persona è condotta per la strada sbagliata proprio dalla ragione, se questa è la via che le piace! Spesso, voi giungete alla conclusione a cui volete arrivare! La ragione si può domare solamente con la disciplina, con l’applicazione sistematica del vincolo della compassione, della calma, della tolleranza e della perseveranza. Allenatela a percorrere con calma tratti brevi di strada; quando siete certi della sua docilità, potete condurla lungo la via tormentata delle sei tentazioni: la concupiscenza, la rabbia, l’avidità, l’illusione, l’orgoglio e la gelosia. Discorso Divino del 12 Aprile 1959. Siate consapevoli del fatto che tutta la dolcezza è dentro di voi. Volgete l’intelligenza all’interno e scoprite quella dolcezza colmando l’intelletto di amore altruista.

22/3 Non diteMi che l’illusione dei piaceri del mondo vi soddisfa completamente e che la beatitudine e la pace non vi interessano! CredeteMi, la vostra natura fondamentale aborrisce questa routine monotona e triste di mangiare, bere e dormire e cerca sinceramente qualcosa che sa di aver perduto: l’appagamento (Shanti). Nel profondo del cuore, tutti desiderano la liberazione dalla catena del futile e temporaneo e questo si trova soltanto nel negozio della contemplazione del Se più elevato che è la sorgente di tutto ciò che si vede! Per quanto alto possa librarsi, un volatile cerca, prima o dopo, di posarsi sulla cima di un albero per stare in tranquillità; così verrà il giorno in cui anche il più altezzoso, il più ostinato, il più incredulo, e anche quelli che affermano che non c’è gioia o pace nella contemplazione del Signore, dovranno pregare “Oh Signore, concedimi la pace, la consolazione, la forza e la gioia”. Discorso Divino del 7 Febbraio 1959. Il desiderio distrugge la devozione, la rabbia distrugge la saggezza, l’avidità distrugge il lavoro quindi sacrificate ora queste qualità malvagie.

23/3 Non impegnatevi nel coltivare o promuovere i bisogni e i desideri; questo processo di seminare e raccogliere non finisce mai. Voi non otterrete mai l’appagamento e un desiderio soddisfatto stimolerà la sete di dieci altri. Non correte dietro a desideri devianti o a soddisfazioni disoneste. Tutte le strade che portano alla soddisfazione dei sensi sono tortuose e cieche; solamente la via che porta al sentiero del Signore è diritta. Coltivate la rettitudine in ogni azione; questo rivelerà il Se Divino. La dirittura morale vi metterà in grado di superare i tre guna (qualità); nessun guna singolo deve dominare, tutti devono essere domati per riempire il lago della beatitudine. Ciò che conta è la vostra beatitudine interiore non ciò che è esteriore, sensorio, oggettivo e relativo al mondo. Il fatto che la padronanza di sé, o equilibrio interiore, sia indifferente agli alti e bassi esteriori, è un segno sicuro di successo spirituale. Discorso Divino del 12 Aprile 1959. “Io voglio la pace”. Io è l’ego, voglio è il desiderio; rimuoveteli e avrete la pace.

24/3 Pratica: questa è la cosa che conta davvero nella spiritualità! L’istruzione scolastica è un peso, molto spesso un ostacolo. Finché si crede che Dio sia lontano nei templi e nei luoghi sacri, la religione appare un peso e un ostacolo ma installate il Signore nel cuore e vi sentirete leggeri, liberi da gravami e, in effetti, più forti. E’ come il cesto del cibo: quando lo portate sulle spalle, lo sentite pesante e vi sembra di essere troppo deboli persino per camminare portandolo ma sedete vicino a un ruscello e mangiatelo e, sebbene il peso totale non sia diminuito, l’averlo mangiato vi fa sentire più leggeri e, in effetti, più forti! Applicate questa idea a Dio nello stesso modo, non portateLo sulle spalle, accoglieteLo dentro di voi! Fate che Egli fiorisca dentro di voi, mantenete sempre la memoria del Signore e della Sua gloria. Discorso Divino del 18 Febbraio 1964. Tutta la conoscenza e l’istruzione non servono a niente se non mettete in pratica la virtù.

25/3 Voi potete dubitare del fatto che una parola così piccola come Rama, Sai o Krshna possa portarvi al di là del mare infinito della vita secolare. Le persone attraversano oceani vasti su piccole zattere e sono capaci di camminare dentro foreste oscure con una piccola lampada in mano; il Nome e il Pranava (Om), che è più piccolo, anno potenzialità immense; non c’è bisogno che la zattera sia grande come il mare. La recitazione del Nome Divino è come l’azione di forare un pozzo per far sgorgare l’acqua sotterranea, è come il colpo di cesello che libera l’immagine di Dio imprigionata nel marmo; rompete l’involucro e il Signore apparirà, spezzate la colonna, come Pralada chiese di fare a suo padre, e il Signore che è sempre presente si manifesterà. Zangolate il latte e farete apparire il burro che vi è latente. Discorso Divino del 13 Gennaio 1965. Tenete il Nome del Signore sempre splendente nella mente e sulla lingua ed Esso terrà sotto controllo le bizzarrie mentali.

26/3 Come il gattino chiede alla madre di andare da lui soltanto miagolando, tutto ciò che il devoto vero deve fare è desiderare il Signore! Basterà un miagolio di sofferenza dovuta alla separazione per conquistare il Suo cuore. Le messi che crescono nel campo hanno sete di pioggia, vedono transitare nel cielo le nubi che ne sono cariche ma non possono salire fin lassù né possono farle scendere al suolo. Anche l’umanità frigge al sole bollente, nel calore insopportabile dell’ego e dell’avidità. Essa ha bisogno della pioggia della Grazia; solamente allora sa che può fiorire nella pace e nella gioia. L’Assoluto Senza-forma Si individualizza, assume una forma e scende in mezzo all’umanità per salvare e sostenere come la nuvola si trasforma in gocce e scende sul campo che sceglie di dissetare. Questo è il segreto di Dio che scende in forma umana. Se viene la pioggia, il sole diventa utile! Anche l’ego e l’avidità possono dare profitto venendo fatti scorrere in canali utili dopo aver ottenuto la Grazia del Signore. Discorso Divino del 25 Gennaio 1963. La disciplina vi allena a sopportare la delusione; ogni rosa ha la sua spina.

27/3 Il contatto dei sensi con gli oggetti fa nascere il desiderio e l’attaccamento; questo porta allo sforzo e conseguentemente all’esultanza o alla disperazione! Poi c’è la paura della perdita o la sofferenza per l’insuccesso e il treno delle reazioni si allunga. Il “vedente” non deve attaccarsi al “veduto”, questo è il segreto del vivere serenamente. Come può la fiamma della lanterna sopravvivere in casa se molte porte e finestre sono tenute aperte ai venti che soffiano? La lanterna è la mente che deve bruciare stabilmente indifferente alle pretese del mondo esteriore. L’affidamento totale al Signore (Saranagathi) è un modo di chiudere le porte e le finestre perché quando vi affidate completamente a Lui, siete privi di ego per cui non siete sballottati dalla gioia e dalla contrizione. Saranagathi vi permetterà di ottenere la Grazia del Signore per affrontare tutte le crisi che si incontrano nel vivere e diventare eroici, saldi e preparati meglio per accettare le sfide della vita. Discorso Divino del 13 Gennaio 1965. Per la persona che si è affidata completamente, ogni esperienza nella vita è un dono di Dio sia essa piacevole o meno.

28/3 Un anno vecchio è passato, ne è arrivato un altro e la gente celebra gioiosamente l’arrivo dell’Anno Nuovo. Sapete quanti secoli sono trascorsi dall’inizio della storia del genere umano? Voltarsi indietro a guardare la strada che abbiamo attraversato non serve, il vostro dovere è quello di guardare la strada davanti e procedere continuamente verso la meta. E’ la mancanza di fede che vi fa perdere la calma e scoppiare in accessi di rabbia, è mancanza di fede in voi stessi e negli altri. Se vedete voi stessi come Se Divino invincibile e gli altri come vostri riflessi, come le scritture dichiarano che sono, non sarete mai spinti ad arrabbiarvi. In questo Capodanno benaugurante, dovete decidere di procedere con costanza sulla via spirituale per manifestare la vostra Divinità. Decidete di fare questa cosa sola: prima mettere in pratica poi predicare! Discorso Divino del 13 Gennaio 1965. L’anno diventa nuovo e il giorno diventa sacro quando voi li santificate con la disciplina spirituale e non altrimenti.

29/3 le proprie tendenze e il carattere è certamente un compito difficile. Si può aver studiato tutti i testi di pratica spirituale, aver letto tutte le scritture e aver tenuto conferenze per ore su di esse ma, se si deve affrontare la tentazione, si scivola nell’errore. Il cuore può sembrare libero da qualunque prolificazione di malvagità come una terra bruciata dal sole ma appena cade la prima pioggia, i semi e le radici nascosti nel terreno trasformano la terra inaridita in un tappeto di verde. Voi potete avere le verdure migliori e il cuoco più esperto del mondo ma se la pentola di rame in cui preparate la minestra non è stagnata, il piatto che cucinate sarà altamente velenoso; in modo simile, voi dovete “stagnare” il cuore con la Verità, la Condotta retta, la Pace e l’Amore Divino. Solamente allora esso diverrà un recipiente adatto a ripetere i nomi sacri, a praticare la meditazione, a osservare i voti religiosi, a compiere l’adorazione rituale, ecc. Discorso Divino del 13 Gennaio 1965. Siate consapevoli del fatto che tutta la dolcezza è in voi. Volgete l’intelligenza all’interno e scoprite la dolcezza colmando il cuore di amore altruistico.

30/3 Nel passato, le incarnazioni Divine ripulirono il mondo dalla malvagità distruggendo i pochi fanatici e orchi che l’avevano corrotto ma ora il fanatismo e il crimine regnano in ogni cuore. Le persone malvagie sono legioni, nessuno è libero da tale macchia e tutti sono malvagi fino a un certo punto quindi tutti hanno bisogno di correzione. Ognuno deve essere educato e guidato sul sentiero giusto. Ogni essere è un pellegrino destinato a tornare a Dio e fondersi in Lui ma la maggioranza delle persone ha dimenticato la via, vaga come un bambino sperduto sprecando il tempo prezioso nei vicoli del mondo. Gli esseri umani sono i migliori tra i creati che possono percepire, pensare e sperimentare il proprio viaggio attraverso il tempo! Armati della spada della discriminazione (Viveka) e della corazza della rinuncia (Vairagya), voi dovete usare questa opportunità preziosa di trasformarvi e diventare Divini. Discorso Divino del 25 Gennaio 1963. La persona che discrimina bene, prima di impegnarsi in una attività qualunque, sarà naturalmente corretta nella condotta e nel comportamento.

31/3 Una volta una persona molto agitata chiese con enfasi una prenotazione all’ufficio della stazione ferroviaria ma l’impiegato non poté dar corso alla richiesta perché la persona in questione non sapeva dove volesse andare, era soltanto ansiosa di andar via, era stanca di quel luogo. Come si poteva aiutarla? Tutti, presto o tardi, vi comportate così. La vita non è fatta soltanto di bene, nessuno è felice se è immerso nella vita secolare. Ogni individuo è sballottato dalle onde della gioia e del dolore, tormentato dalla fortuna buona o cattiva, è un bersaglio di mezzi mattoni e mazzolini di fiori. La malvagità all’intorno nuoce alla propria pace, promuove l’ansia e ruba il sonno e la quiete per cui si cerca di sfuggire a tutto questo senza esser certi di dove andare! Il maestro spirituale può guidarvi a scegliere dove andare e quale pace cercare ma neppure il Guru può farvici arrivare, dovete arrancare voi stessi lungo la strada. Discorso Divino del 14 Gennaio 1965. La via spirituale è quella del distacco, del controllo di sé e dell’educazione rigorosa della mente.

pensieri/2017/201703.txt · Ultima modifica: 2017/04/24 10:28 da sathyamax