06 - giugno 2017
Pensieri del Giorno di Sri Sathya Sai Baba
GIUGNO 2017
1/6 Noi dobbiamo diventare strumenti atti al pellegrinaggio spirituale. Ci
sono quattro categorie di persone: La categoria prima e migliore è quella di
coloro che notano le proprie mancanze e le eccellenze degli altri; la
seconda consiste in quelli che danno rilievo alle proprie eccellenze come a
quelle degli altri. La terza categoria, peggiore, è quella di chi dà risalto
alle proprie eccellenze e nota negli altri soltanto le mancanze; la quarta,
pessima, comprende coloro che presentano le loro mancanze come eccellenze e
le eccellenze degli altri come mancanze. Ognuno di voi può scoprire da solo
a quale categoria appartenga. Ricordate questo: se desiderate devenire
consapevoli del Pieno, del Sacro, dell’Amore Divino, dell’Anima Eterna, del
Signore, dovete educarvi a far parte del gruppo primo e migliore. Scoprite
le vostre mancanze e osservate le eccellenze degli altri: questa è la
pratica spirituale più desiderabile.
Discorso Divino del 5 Aprile 1981.
Vivete senza odiare gli altri, senza condannarli né cercare delle colpe in
loro.
2/6 L’educazione di oggi ha come scopo solamente i mezzi di sostentamento,
è orientata a procurare un lavoro non verso la verità, non verso Dio. La
vita deve essere vissuta in amore, pace e beatitudine quindi, ancora a
scuola e nei collegi, i ragazzi e le ragazze devono essere informati
dell’Anima Eterna sempre beata, pacifica e amorevole (Atma). Il corpo, i
sensi, la mente, la ragione e l’intelletto sono irreali nel senso
dell’esistenza temporale. Il miglioramento del livello di vita non è
importante come l’elevazione del livello di consapevolezza. Oggi,
l’educazione mette in risalto l’accumulo di cose; sicuramente, l’abbandono è
egualmente essenziale. La rinuncia non è una perdita, è altamente proficua
perché per suo tramite si acquisisce la gioia. Rinuncia significa libertà, è
l’affidamento a Dio, è amore e libertà. Ci si può fondere in Dio solamente
per mezzo dell’espansione dell’amore. Gli studenti e i giovani in genere
devono condurre la vita ancorati alla rettitudine e alla saggezza ed essere
esempi luminosi di semplicità, umiltà e servizio reciproco.
Discorso Divino del 8 Febbraio 1987.
Fate servizio e ricevete amore; questa è la ricetta dell’esperienza della
Divinità.
3/6 L'educazione deve assumersi la piena responsabilità dell'impatto nella
vita spirituale e morale degli studenti. Impartire abilità tecniche ed
informazioni relative al mondo non è sufficiente; l'educazione morale e
spirituale devono accompagnarle. Oggi le persone danno una attenzione enorme
soltanto ai loro interessi egoistici: questo deve cambiare, la vostra
propensione non deve essere rivolta a ciò che potete ottenere dagli altri,
ma a ciò che voi potete dare loro; mettete questo a fuoco. L'idea che una
villetta elegante e riccamente arredata, un tavolo da pranzo squisitamente
imbandito, un ricco stipendio in valuta estera siano gli ideali per cui
impegnarsi deve essere abbandonata. Questi ideali ci danneggiano. Inspirate
i giovani ad applicare i loro ideali con le mani dedicate al lavoro duro, la
testa rivolta al servizio ed i cuori pieni di compassione. La vostra meta
deve essere quella per cui nessuno deve subire danno o soffrire a causa
delle vostre parole e azioni perché quando noi feriamo un altro, ciò che si
verifica veramente è un insulto ed un danno alla nostra vera natura umana.
Discorso Divino del 08 Marzo 1981.
Coltivate il cuore per far crescere la messe della Verità, della
Rettitudine, della Pace e dell’Amore.
4/6 Se vi definite membri del Sri Sathya Sai Seva Dal, voi dovete servire
ricordando sempre che state servendo il Signore. Ricordate con quale spirito
Hanuman serviva Sri Rama. Non dovete pensare che, essendo una scimmia,
mancasse di intelligenza o di altre qualità; egli è stato descritto come
“tranquillo, virtuoso e forte”. Quando fu interrogato dai demoni di
Ashokavana a Lanka circa chi fosse e di dove venisse, il Signore Hanuman
rispose “Io sono il servitore di Rama”. Egli non si vantò del proprio
coraggio o della conoscenza ma fu soddisfatto di descriversi come un
servitore devoto e umile del Signore. Tenete in mente la massima “Senza
essere dei kinkara (uno che è pronto a eseguire i comandi del Signore) non
potete diventare dei Sankara (Il Divino)”. Trasformate la vostra vita per
mezzo del sevizio senza dare spazio all’arroganza e all’interesse personale.
Installate saldamente nel cuore il sentimento per cui, dovunque e in
qualunque momento serviate, servite soltanto il Signore. Solamente allora il
servizio ai propri simili diventa servizio a Dio!
Discorso Divino del 23 Marzo 1989.
Imparate a dare, non a prendere; imparate a servire, non a comandare.
5/6 Sviluppate la capacita di perdonare (Kshama) e trattenetevi dal parlare
con asprezza. Voi dovete comprendere che, se ignorate la sopportazione e il
perdono, non avrete pace. Non preoccupatevi di alcunché possa venirvi fatto
da chiunque; cosa perdete per il suo comportamento malvagio? Se sceglierete
la ritorsione, non farete che peggiorare la vostra condizione! Voi non avete
idea della vostra forza o debolezza; affrontate tali situazioni con coraggio
e non permettetevi di esserne agitati. Dovete rendervi indipendenti per
mezzo della tolleranza, fate della tolleranza il respiro vitale e il vostro
ideale. Voi tutti avete l’essenza dolce della gentilezza, della pace e della
compassione in abbondanza; per mezzo della Grazia di Dio, vi liberate della
contrizione e delle caratteristiche malvagie. Non lasciatele entrare!
Promuovete lo spirito di gentilezza e amore, trattate la vita come un gioco
e siate vittoriosi vivendo pieni di ideali: questa è la vittoria che dovete
conquistare!
Discorso Divino del 14 Gennaio 1997.
La vita è una sfida, affrontala! La vita è un gioco, giocalo! La vita è
amore, godine!
6/6 Essendo nati nella società, allevati nella società, educati dalla
società e traendo benefici innumerevoli dalla società, cosa state facendo
per essa? Il servizio sociale dovrebbe essere considerato espressione della
gratitudine alla società per ciò che essa ha fatto per noi. Senza la
società, noi non possiamo sopravvivere. Il corpo dato da Dio deve essere
usato per praticare il Dharma. Le donne dovrebbero trattare le faccende
domestiche come un lavoro da fare con concentrazione; se non possono
partecipare a qualche satsang (riunione spirituale) a causa dei doveri
casalinghi, non devono sentirsene frustrate. Il compimento dei doveri a casa
è altrettanto sacro del frequentare un satsang. Solamente se compite
correttamente i vostri doveri a casa sarete capaci di fare servizio
all’esterno. Trasformate ogni lavoro che fate tra le mura domestiche, che
sia lavare il pavimento o cucinare, in una forma di esercizio spirituale,
permeate ogni azione di amore per il Divino e dedicatela a Dio.
Discorso Divino del 23 Marzo 1989.
Il modo migliore per amare Dio è quello di amare tutti e servire tutti.
7/6 Oggi, il cinismo e l’apatia dilagano e le persone sono prese da
preoccupazioni prive di significato, desideri innumerevoli e ambizioni
irrealizzabili e non hanno pace mentale; esse hanno dimenticato la loro
essenza divina. Soltanto l’illuminazione spirituale può rivelare la via
corretta a chiunque vaghi nell’oscurità dell’ignoranza e della mancanza di
pace. La Divinità è inerente all’umanità ed essa deve scoprire le proprie
qualità umane. Cos’è il senso di umanità? È costituito essenzialmente
dall’unità di pensieri, parole e azioni quindi tutti voi dovete sviluppare
la compassione e l’equanimità. La Divinità pervade tutto ed è presente
all’interno e all’esterno di ogni essere; ognuno di voi è un’incarnazione
del Divino. Anche voi siete incarnazioni dell’Amore, come Dio; espandete il
vostro amore imparando a dividerlo con tutti senza ristrettezza mentale e
rendete la vita utile e valida.
Discorso Divino del 24 Marzo 1989.
Un cuore compassionevole è l’aspetto tipico e naturale di un essere umano.
8/6 Il Divino è libero completamente dall’interesse personale; qualunque
cosa Egli faccia è assolutamente scevra dalla colpa ed è fatta
esclusivamente per il benessere del mondo. Niente è oltre i Suoi poteri:
Egli è il Creatore, il Protettore e il Distruttore. Quando Dio sceglie di
proteggere, nessuno chiede perché Egli protegga mentre, quando non protegge,
le persone discutono la Sua inazione. Quando il Signore punisce, la gente
chiede “Perché Dio infligge la punizione?”; queste domande sono motivate
certamente dall’egoismo e dall’interesse personale. Ogni azione divina è
giusta e retta; il vostro dovere è quello di pregarLo e ottenere la Sua
Grazia. Quando Sakkubai volle unirsi ai pellegrini che andavano a
Pandharpur, il Signore Krshna decise di mostrare al mondo la sua buona
reputazione e il suo senso del dovere verso il marito e i parenti acquisiti
per cui Egli Stesso ne assunse la forma e si sottopose a tutti i tipi di
vessazione da parte della suocera della Sakkubai vera che era in beatitudine
a Pandharpur. Il Signore è sempre pronto a sopportare qualunque sofferenza
per sostenere il Dharma e spargere la Grazia sui devoti.
Discorso Divino del 21 Febbraio 1988.
Impegnarsi in controversie sulle Azioni Divine è follia suprema: Dio è del
tutto altruista e sempre retto.
9/6 Un essere umano vero è quello che affronta le difficoltà con forza
d’animo e le supera. Ciò che serve per questo è la forza dello Spirito;
senza forza spirituale, tutte le altre cose sono prive di valore. Che
pratichiate una qualunque disciplina spirituale o no, coltivate l’amore per
tutti, donate quell’amore a tutti come Offerta Divina. L’unità del mondo si
può promuovere solamente per mezzo dell’amore; tutti i tipi di differenze
nascono a causa della mancanza di amore. l’Amore è Dio, vivete nell’Amore.
Fate che questo sia il principio regolatore della vita.
Incarnazioni dell’Amore Divino!
Ricordate sempre che Dio permea ogni cosa nel cosmo, tutto ciò che
sperimentate è divino, ogni cosa che vedete è divina, ciò che mangiate è
divino, l’aria che respirate è divina. Voi non potete vedere l’aria né
potete afferrarla; in modo simile, non potete afferrare Dio né gli occhi
possono vederLo. Egli è oltre la mente e può essere sperimentato soltanto
nel cuore.
Discorso Divino del 24 Marzo 1989.
Offrite servizio e ricevete amore; questa è la ricetta che vi fa
sperimentare la Divinità.
10/6 Riconoscendo la supremazia dell’azione, voi dovete accertarvi che ogni
cosa che fate sia pura e sacra. L’azione non è limitata a quanto fate con le
mani: ciò che udite e vedete, ciò che dite e persino pensate, costituisce
azione. Questo significa che le cose che osservate, le parole che udite,
quelle che pronunciate e i pensieri che formulate devono essere puri. Tutto
ciò che incamerate tramite i cinque sensi deve essere sano e puro! Solamente
così potete avere una natura satvica. La devozione non deve essere confinata
ai bhajan o all’esibire il desiderio per Svami. Voi siete gli architetti del
vostro destino; colmate tutte le azioni di devozione, permeatele di
rettitudine e dedicatele al Divino. Se seguite questo, la vostra vita sarà
santificata e potrete non avere più rinascite. Questa è la Mia Benedizione
per voi.
Discorso Divino del 21 Febbraio 1988.
La devozione al Divino vi procura beatitudine, prosperità e pace.
11/6 Il silenzio è il solo linguaggio del realizzato. Praticate la
moderazione nel parlare; questo vi aiuterà in molti modi, svilupperà l’amore
incondizionato perché la maggior parte delle incomprensioni e fazioni nasce
da parole pronunciate con poca attenzione. Quando il piede scivola, il danno
può essere curato ma, quando scivola la lingua, la ferita che causa nel
cuore di un altro suppurerà per la vita. La lingua è soggetta a quattro
grandi errori: dire il falso, scandalizzare, trovare colpe negli altri e
parlare troppo. Questi devono essere evitati se ci deve essere pace per
l’individuo e per la società. Se le persone parleranno meno e dolcemente, il
legame di fratellanza universale sarà più stretto per cui i testi spirituali
prescrivono il silenzio come voto per gli aspiranti. Voi siete tutti
aspiranti spirituali a vari stadi del cammino quindi questa disciplina è
valida anche per voi.
Discorso Divino del 22 Luglio 1958.
Il silenzio è il dire del cercatore spirituale.
12/6 Oggi, le comodità fisiche, la carriera individuale e il progresso
personale sono ritenuti mete desiderabili. Sebbene ognuno si preoccupi
solamente di se stesso, nessuno può vivere in isolamento. Immaginate una
persona seduta al tavolo da pranzo imbandito di cibi sontuosi: non correrà
verso la strada, ignorando la fame e il cibo delizioso, se verrà a sapere
che il figlio è ferito in un incidente? Il richiamo di coloro che amiamo è
più forte e potente di qualunque richiamo proveniente da dentro. A dispetto
di questo fatto, le persone continuano a credere nell’ego,
nell’individualità esclusiva. La famiglia è essenziale per il fiorire della
personalità umana; affinché la propria casa fiorisca, è necessaria una
comunità per mantenerla al sicuro e serena. Quando le attività del
salvaguardare o sostenere la società viene indebolita, le famiglie tendono a
disintegrarsi e gli individui a soffrire! Per questo, voi dovete dividere la
conoscenza, l’empatia e l’amore con tutti.
Discorso Divino del 4 Febbraio 1973.
L’espansione è vita, l’espansione è amore.
13/6 Ricordate di non trascurare l’arma dell’amore e lo scudo della
saggezza e controllate i sensi rigorosamente per mezzo della discriminazione
e del distacco. La discriminazione vi guida a scegliere saggiamente gli
scopi e gli amici; essa vi rende chiara l’importanza relativa degli oggetti
e degli ideali. Il distacco vi protegge dalle difficoltà dovute
all’attaccamento e induce un senso di sollievo nel momento dell’esaltazione
o della disperazione. Il distacco e la discriminazione vi mostrano la
temporaneità del mondo e la permanenza della beatitudine della Realtà. La
Grazia del Signore fluisce sempre come la corrente elettrica scorre nel
cavo; installate una lampada e la casa sarà illuminata. La lampada è
l’esercizio spirituale che compite, la casa è il cuore. Venite da Me
volentieri, tuffatevi nel mare e scoprite la sua profondità; immergersi
vicino alla spiaggia e giurare che il mare è poco profondo e non ha perle
non serve: immergetevi profondamente e realizzerete ciò che desiderate.
Discorso Divino del 22 Luglio 1958.
Il cammino spirituale è quello del distacco, del controllo dei sensi e
dell’educazione rigorosa della mente.
14/6 Trattate gli altri come vorreste essere trattati da loro. Non
rimuginate mai sul passato. Quando la contrizione vi soverchia, non
rievocate fatti simili dal passato aumentando la vostra infelicità, andate
invece con la mente a vicissitudini piacevoli! Traete consolazione e forza
da quelle memorie ed elevatevi al di sopra delle acque agitate della
sofferenza. Cercate sempre la luce, siate colmi di fiducia ed entusiasmo,
non cedete alla disperazione perché essa non può mai produrre dei risultati,
non fa che peggiorare il problema oscurando l’intelletto e immergendovi nel
dubbio. Prendete la via della pratica spirituale molto entusiasticamente,
passi titubanti o di arresto non danno frutto; è come pulire un’area fangosa
con un getto d’acqua: se la corrente del getto è lenta, il fango non può
essere eliminato. Il getto deve fluire pienamente e velocemente spingendo
ogni cosa davanti a sé in modo che la melma possa esser lavata via.
Discorso Divino del 2 Agosto 1958.
Se Dio è contento di voi, tutto il mondo lo sarà quindi dirigete tutti gli
sforzi a far piacere a Dio.
15/6 La malattia peggiore è l’assenza di pace per cui chi desidera la
salute deve fare attenzione alle emozioni, ai sentimenti e ai motivi lo
animano. Come voi date gli indumenti affinché vengano lavati, dovete lavare
la mente dalla sporcizia continuamente altrimenti questa si accumula
diventando un’abitudine e costituendo una difficoltà per il lavandaio e un
danno per i panni. La pulizia deve essere un processo giornaliero, dovete
stare attenti affinché nessuna sporcizia si insedi nella mente. Questo
richiede che vi muoviate in giro con una compagnia che eviti la falsità,
l’ingiustizia, l’indisciplina, la crudeltà e l’odio che formano la
sporcizia. La verità, la rettitudine, la pace, non violenza e l’amore
costituiscono gli elementi puliti. Se voi inalate l’aria pura di questi
ultimi, la mente sarà libera dai bacilli malvagi e voi sarete stabili
mentalmente e forti fisicamente.
Discorso Divino del 21 Settembre 1960.
Se la mente è limpida, anche il mondo che essa organizza sarà limpido.
16/6 Certe volte, potete sentirvi deboli perché cedete più facilmente che
in altre alla rabbia e alla contrizione. Io vi chiedo di prendervi la pena
aggiuntiva di superarle ambedue. La ripetizione del Nome del Signore è
l’antidoto migliore per questo: se soltanto vi ci dedicaste, il Signore
correrebbe a salvarvi. Non odiate né invidiate mai nessuno, perdonate le
colpe degli altri ma trattate le vostre con durezza! Il Nome del Signore vi
instillerà la fede nel fatto che tutto è Volontà Divina e vi insegnerà che
non avete il diritto di esultare o disperare. Quando andate dal medico,
dovete prendere la medicina prescritta e seguirne il consiglio e le
istruzioni; è inutile rimproverarlo se non ubbidite: come può curarvi se non
prendete la medicina o non seguite le regole della dieta? Fate come vi dico,
seguite il Mio consiglio e vedrete il risultato.
Discorso Divino del 2 Agosto 1958.
I desideri nascono dall’avidità; lo scontento diminuisce nella stessa misura
in cui indebolite sempre di più l’avidità.
17/6 Il mondo è una società unica e vasta; ogni individuo ne è parte, è
legato a essa dall’amore che spinge l’uno verso l’altro a essere amici e
parenti. Questo amore è nel profondo del cuore di ogni individuo, soltanto
che non è riconosciuto, è ignorato, se ne dubita, è negato e rimosso. Esso è
la fonte segreta di tutta l’empatia e del servizio, genera il desiderio di
vivere nella società e per essa. E’ l’Amore Universale che scorre da una
scintilla del Divino a tutte le altre. Gli occhi che brillano illuminati
dalla saggezza più elevata, Jnana, vedono tutti come l’Uno e l’individuo
comprende che “In questo mondo, apparentemente mutevole e in trasformazione
continua, tutto è pervaso dalla Divinità”. Per sperimentare quest’Uno, che
si rivela in tutti in ogni tempo, voi dovete sviluppare la fede e
disciplinare la mente; questa deve abbandonare i capricci e le debolezze
dopodiché voi conoscerete e sperimenterete la Verità.
Discorso Divino del 4 Febbraio 1973.
Prema non è un’illusione, è una realtà e attualità per coloro che hanno
realizzato l’unità nella vita.
18/6 Incarnazioni dell’Amore!
Dio non si aspetta che compiate dei rituali né che studiate le Scritture,
tutto ciò che desidera da voi sono otto tipi di fiori. Ahimsa (non violenza)
è il primo degli otto fiori che dovete offrirGli. Non-violenza significa non
fare danno ad alcuna creatura vivente con i pensieri, le parole o le azioni.
I medici operano i pazienti per curarli dalle loro infermità; durante le
operazioni, essi tagliano il corpo con un coltello ma non potete chiamare
ciò un atto di violenza perché fa il bene del paziente. Alcuni argomentano
che anche tagliare le verdure sia un atto di violenza in quanto le erbe gli
alberi hanno la vita in sé; non c’è dubbio che le verdure e gli alberi
abbiano la vita ma essi non hanno la mente per cui non provano alcun dolore.
Chi ha la mente sperimenta dolore e piacere; gli esseri umani, gli animali e
gli insetti sono dotati di mente, gli alberi e le erbe no.
Discorso Divino del 22 Agosto 2000.
L’Amore altruista può essere promosso solamente se si pratica la
non-violenza.
19/6 Oggi, l’essere umano prende molte iniziative per acquisire la saggezza
ma ciò che ottiene non è conoscenza vera nel senso stretto del termine. La
conoscenza dello spirito, la Conoscenza Atmica, è quella vera, è Conoscenza
del Divino (Brahma Jnana). Il lavoro, l’adorazione e la saggezza cominciano
tutte con il servizio. Non conta che servizio sia, se è fatto con amore e
sentimenti divini, diventa adorazione (upasana). Cos’è la saggezza? Tutte le
azioni relative ai sensi e gli oggetti effimeri del mondo materiale parlano
della nostra ignoranza; la saggezza sorge nel momento in cui la mente è
messa da parte. Lo stato che si trova tra due pensieri consecutivi è Brahma
Jnana. Voi non sapete sperimentare lo stato di Brahman privo di pensieri e
siete trascinati dalle cose non permanenti, effimere e momentanee. La
saggezza vera sorge quando i pensieri sono ridotti molto di numero. La
filosofia di Bhagavan chiede di praticare l’unità nel lavoro,
nell’adorazione e nella saggezza.
Discorso Divino del 14 Marzo 1999.
La cultura consiste nel riconoscimento dell’unità che sottende la diversità
nel genere umano.
20/6 Offrite a Dio il fiore del controllo dei sensi; se ne mancate, tutte
le pratiche spirituali si dimostreranno futili. La mancanza di controllo dei
sensi è la causa principale di tutta l’irrequietezza e dell’agitazione che
oggi si trova nel mondo. Come si possono controllare i sensi? Per prima
cosa, dovete esercitare il controllo della lingua; dovete controllarla
perché essa desidera sempre una varietà di prelibatezze. Ponetele questa
domanda: “O lingua! Quanti sacchi di riso, grano e verdure hai divorato?
Quante leccornie hai consumato? Vergogna a te se non sei ancora
soddisfatta!” Mangiate solamente per soddisfare la fame e sostenere il
corpo, non date importanza esagerata al gusto. Nello stesso modo, dite agli
occhi di vedere Dio invece di guardare cose profane alla televisione o sui
mezzi di comunicazione di massa, insegnate alle orecchie a gustare le storie
del Signore invece di ascoltare pettegolezzi vani.
Discorso Divino del 22 Agosto 2000.
La via spirituale è quella del distacco, del controllo dei sensi e
dell’educazione rigorosa della mente.
21/6 Incarnazioni dell’Amore!
Perché dovreste cercare Dio quando Egli è dovunque? Voi siete Dio! Tutte le
pratiche spirituali (Sadhana) saranno vane se non conoscete la vostra
identità vera. Prima scoprite chi siete! Invece di chiedere agli altri “Chi
è lei?” è meglio che vi chiediate “Chi sono io?”. Voi dite “Questo è il mio
libro”; chi è questo io (che dice “mio” n.d.t.)? Il sentimento dell’io e del
mio è un’illusione. Tutto questo è materia, tutto questo è negativo. Voi
siete i padroni di questo mondo materiale. Comandate la mente e siate
padroni della mente. Voi dovreste fare ogni sforzo per conoscere la vostra
identità vera. Per conoscere il vostro Se vero, abbandonate per prima cosa
l’attaccamento al corpo. Se dite “questo è il mio fazzoletto” ne siete
separati; in modo simile, siete o no separati dal corpo e dalla mente se
dite “questo è il mio corpo, è la mia mente”? La domanda che ancora rimane è
“Chi sono io?” L’indagine continua su questa linea vi porterà alla fusione
col Se.
Discorso Divino del 14 Marzo 1999.
Una mente pacifica è la residenza dell’Amore.
22/6 Pensate per un momento: che beneficio ottenete dall’ascolto di
pettegolezzi e dal parlare inutilmente di cose non sacre? Nessuno! In
effetti, facendo così inquinerete il cuore. Tutto ciò che vedete e udite si
imprime nel cuore e, una volta che esso è inquinato, la vita diventa
insignificante. L’altro giorno, mentre parlavo ai devoti venuti da
Visakhapatnam, ho citato questo esempio: “Il cuore umano è come una penna:
il colore delle parole che scrivete è quello del suo inchiostro”. Per
questo, insegnate alle vostre orecchie ad ascoltare le storie del Signore
invece di prestare attenzione al pettegolezzo vano. Tutto ciò che pensate,
dite e fate è soffuso d’amore solamente quando riempite il cuore d’amore
altruistico. Ricordate: Dio si aspetta che riempiate il cuore di amore e
viviate in modo sacro.
Discorso Divino del 22 Agosto 2000.
Tenetevi distanti dall’ascoltare impuro, dalle azioni impure, dalle parole
impure e dai pensieri impuri.
23/6 Oggi, la scienza ha fatto progressi enormi! Gli esseri umani hanno
intrapreso viaggi nello spazio, la gente vuol sapere cosa c’è nello spazio,
è curiosa di conoscere cosa c’è sulla luna e desidera persino viaggiare fino
al Sole: a cosa serve? Prima riconoscete la Divinità in voi, aprite le porte
del cuore, sviluppate l’amore sempre di più, comprendete la Verità,
sperimentate Dio; lì si trova la beatitudine. Conoscere Dio è molto facile
ma pochissimi lo comprendono. Voi dovete fare ogni sforzo per comprendere la
Divinità immanente. La Divinità interiore è coperta dell’ego e dalla rabbia
quindi si dice che la conoscenza reale sorge solamente quando l’attaccamento
è distrutto. Da dove viene questo attaccamento? I desideri eccessivi
conducono all’attaccamento. Voi sperimenterete la Divinità dovunque se
indagherete profondamente all’interno!
Discorso Divino del 14 Marzo 1999.
In mancanza di fede certa nell’onnipresenza del Divino, la devozione non ha
alcun significato.
24/6 Il terzo fiore che Dio ama maggiormente è quello della compassione
verso tutte le creature viventi. Vivete in amicizia con tutti ma non abbiate
troppo legame con le persone. Il quarto fiore speciale e significativo che
Dio ama teneramente è quello della tolleranza (Kshama). I Pandava subirono
molto dalle mani dei Kaurava ma Dharmaraja non perse mai la tolleranza; fu
la virtù della tolleranza che procurò loro sempre la protezione di Krshna e
ne fece degli ideali per il resto del mondo. Dio ama l’offerta dei fiori
sempre splendenti della non violenza, del controllo dei sensi, della
compassione e della tolleranza; Egli sarà contento di voi e vi farà dei doni
soltanto quando Gli offrirete i fiori che Gli sono cari. Dall’offrire fiori
che appassiscono e marciscono ogni giorno non si ottiene alcun beneficio.
Discorso Divino del 22 Agosto 2000.
Un essere umano vero splende sempre per la calma, la tolleranza e la
compassione.
25/6 Islam significa affidamento a Dio; esso insegna che la Grazia di Dio
si può ottenere tramite la giustizia e il vivere in rettitudine, non per
mezzo della ricchezza, dell’istruzione o del potere. Tutti coloro che vivono
in pace e armonia nella società con spirito di affidamento e dedizione sono
in effetti dei seguaci dell’Islam. Esso insiste sulla coordinazione piena
tra il pensiero la parola e l’azione. I santi e saggi mussulmani hanno dato
importanza particolare alla necessità di indagare su quanto sia valido l’io
che si identifica col corpo e l’io che crede di essere la mente e
raggiungere la conclusione che l’io vero è il sé che anela al Se
Onnipresente, a Dio. Durante il mese di Ramazan, il digiuno e le preghiere
devono risvegliare e dimostrare questa comprensione. Non importa quale
religione seguiate, ricordate che l’unità, l’armonia e l’equanimità sono
molto importanti quindi coltivate l’amore, la tolleranza e la compassione e
manifestate questa Verità nelle attività giornaliere. Questo è il messaggio
che vi do con le Mie benedizioni.
Discorso Divino del 12 Giugno 1983.
La vita deve essere basata sul principio dell’affidamento al Divino.
26/6 Oggi noi mangiamo il cibo come abbiamo fatto in tutti questi anni,
guardiamo oggi la stessa faccia che abbiamo visto in tutti questi giorni; ci
siamo chiesti perché vediamo le stessa faccia sempre di nuovo? Noi
alimentiamo lo stesso stomaco che abbiamo alimentato ieri e l’altro ieri; ci
chiediamo perché dobbiamo alimentare lo stesso stomaco anche oggi? Noi
comprendiamo e accettiamo facilmente questi compiti normali; allora perché
mettiamo in dubbio e discutiamo le nostre tradizioni e abitudini e persino
l’azione di pregare Dio ogni giorno? Le Scritture sacre e le Storie Divine
che vengono dal passato ci devono guidare e salvare. I tempi possono
cambiare, il mondo può cambiare, possono arrivare epoche nuove ma la
Divinità è una e immutabile. La maggior parte di voi cerca cose che sono
sempre mutevoli; perché non cercate cose permanenti e immutabili?
Summer Showers in Brindavan, 1977, cap. 1
Il corpo splende se il carattere è bello. Il servizio ai propri simili e
l’adorazione di Dio ne preserveranno la bellezza.
27/6 Oggi, le persone tiran fuori spesso la domanda “Dove esiste Dio?”.
Recitando continuamente il Nome di Dio, Prahlada seppe che Dio è dovunque!
Affermare “Egli è solamente qui” o “Egli non è qui” non è corretto. Questa
Verità eterna può sorgere in voi solamente dopo una pratica spirituale
intensa. Voi vedete ogni tipo di articoli attraenti in un supermercato ma
essi non saranno vostri soltanto desiderandoli o chiedendoli al commesso,
potete avere solamente quelli che pagate. In modo simile, potete essere
molto interessati nell’illuminazione ma, se la volete, dovete essere
disposti a pagarne il prezzo. Fatevi coraggio e sconfiggete i nemici
interiori della concupiscenza, dell’odio e dell’orgoglio e certamente
otterrete la padronanza indiscussa di voi stessi e raggiungerete la meta!
Discorso Divino del 1 Gennaio 1967.
Il burro è in ogni goccia del latte; anche Dio è in ogni parte
dell’Universo: Egli ne è la forza, la sostanza e il sostentamento.
28/6 Giovani!
La ricchezza che guadagnate, la prosperità che acquisite, le residenze che
costruirete sono tutte transitorie e temporanee. Il vivere in pace e
contentezza che volete dipende dal tipo di azioni che fate nel presente. La
condotta è la cosa più importante nella vita; essa pone il fondamento della
vita futura. Il futuro sarà pacifico e sereno solamente se adattate la
condotta attuale alla via corretta. Il seme che piantate oggi determina il
tipo di albero che crescerà; se rispettate i genitori oggi, i vostri figli
vi rispetteranno per cui, se volete essere vicini a Dio, vedete il bene,
fate il bene e siate buoni. Questa è la via, il cammino regale che porta più
vicino a Dio ed è il dovere primario di ogni essere umano.
Summer Showers in Brindavan, 1977, cap. 2.
La reputazione si forma in un momento, il carattere si costruisce nel tempo
di una vita.
29/6 Voi leggete sui giornali e quotidiani circa le campagne, le conquiste,
le vittorie, ecc. ma esse sono tutte conquiste materiali. Marciate contro le
tentazioni dei sensi, conquistate i nemici interiori, trionfate sull’ego:
questa è la vittoria per cui meritate le congratulazioni. Il giorno diventa
sacro se lo santificate con la pratica spirituale, non altrimenti. La
Sadhana può crescere solamente in un campo fertilizzato dall’Amore. L’amore
che provate per gli oggetti materiali, il nome, la fama, la moglie e i figli
dovrebbe essere santificato dall’amore travolgente per Dio. Aggiungete due
cucchiai d’acqua a due litri di latte: l’acqua è apprezzata come latte! Ora
la vostra Sadhana si può descrivere come il mischiare due litri d’acqua a
due cucchiai di latte! Fate sì che l’amore per Dio riempia ed entusiasmi il
cuore: allora non potrete odiare nessuno, non potrete coltivare rivalità
patologiche e non troverete difetti in nessuno. La vita diverrà semplice,
piacevole e tranquilla.
Discorso Divino del 1 Gennaio 1967.
Io voglio che ognuno di voi coltivi la Purezza, l’Amore e la Compassione.
30/6 Voi dovete desiderare di arrivare più vicini a Dio e impegnarvi in
compiti adatti a questo scopo. Tutto lo sforzo spirituale mira ad attrarre
la Grazia di Dio; questa è la ragione per cui, quando andate in un tempio e
sostate davanti all’altare maggiore, suonate la campana che è lì appesa.
Quel suono attrae l’attenzione del Signore verso il supplicante appena
arrivato. L’atto di suonarla deve essere accompagnato dalla preghiera
sincera che viene dal cuore. Lo sforzo spirituale non deve diventare la
ripetizione meccanica di una formula prestabilita o l’esecuzione di una
formalità arida; è maya (l’illusione) che vi fa pensare che il nome e la
forma siano reali. L’attaccamento nasce solamente dall’illusione e agisce
come un velo nascondendo la realtà dietro tutta la molteplicità. Madhava
(Dio) è Colui che indossa maya come abito; Manava (l’essere umano) è chi
crede che esso sia vero. Per mezzo della sadhana, si può sfuggire
all’inganno di maya e comprendere che essa è falsa perché non sussiste per
sempre.
Discorso Divino del 14 Gennaio 1967.
La devozione vera si trova nell’accettare sia il piacere che il dolore con
mente equanime.