SathyaSaiWiki - Italia

Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Strumenti Utente

Strumenti Sito


pensieri:2017:201708

08 - agosto 2017

Pensieri del Giorno di Sri Sathya Sai Baba

AGOSTO 2017

1/8/2017 Scoprite le difficoltà e problemi che opprimono gli altri; aiutateli a superarli, per quanto potete, e a dirigere le loro vite in modo che quei problemi non si ripresentino. Imparate a vivere con gli altri condividendo le gioie e i dolori, siate tolleranti e non altezzosi. Se vivete insieme in amicizia, il villaggio sarà felice e sicuro; quando i villaggi sono ben uniti e forti, anche la nazione è forte e inespugnabile. La gelosia, la rabbia, l’odio e l’avidità disintegrano la nazione e la precipitano nel disordine e nell’ansia. Eliminate le forze che dividono, che tengono le persone distanti tra loro e impediscono la cooperazione sincera e l’aiuto reciproco. Instillate la disciplina anche nel campo della Sadhana e insistete a che le persone assolvano il dovere verso se stesse e il proprio destino. La devozione è come la testa, il dovere è il tronco e la disciplina è i piedi; fate sì che la devozione si unisca al dovere e sia condotta con disciplina: in questo modo, il successo è sicuro. Discorso Divino del 16 Marzo 1973.

2/8/2017 Un cuore saturo d’amore per Dio non può mai dare spazio a pensieri di violenza. Inginocchiarsi davanti a Dio e poi costringere altri a inginocchiarsi davanti a sé è ipocrisia pura, la pretesa di essere in contatto con Dio è soltanto un favola risibile, non può esser vera. Dio è amore, Dio è pace, Dio è forza: come si può essere in contatto con Dio ed essere orgogliosi, pieni di acredine, agitati, arrabbiati, deboli e vacillanti? Un albero si giudica dai frutti: i capi devono acquisire l’amore universale non limitato dai confini politici che cambiano di decade in decade o dalle etichette religiose affisse o tolte per soddisfare bisogni momentanei. La preghiera che è sorta per secoli da milioni di persone in questo paese, da tutti i templi, dalle rive sacre del mare, dai tabernacoli e dagli altari è: “Possano tutti gli esseri del mondo essere sereni e prosperi (Salve janah sukhino bhavanthu)” e “Possano tutti gli esseri di tutti i mondi essere sereni e prosperi (Samasta lokaah sukhino bhavanthu). Discorso Divino dell’Apile 1973.

3/8/2017 La vita non dovrebbe andare sprecata nella ripetizione del cibarsi, del bere e dormire. La vostra realtà è l’Atma quindi imparate ad essere consapevoli di quella fonte inesauribile di beatitudine; voi potete attingere a quella sorgente ed essere completamente beati usando l’intelligenza correttamente. La felicità si può ottenere soltanto procedendo verso Dio, non seguendo le voglie dei sensi. Io vi consiglio di dedicare una frazione piccola delle ventiquattro ore, che avete a disposizione ogni giorno, alla meditazione, alla preghiera, alla lettura delle Scritture o all’ascolto dei discorsi sui Giochi Divini del Signore. Prima di cominciare qualunque lavoro, pensate a Dio e alla gratitudine che Gli dovete per la vita umana e per i materiali vari che vi ha donato, per le caratteristiche morali e intellettuali di cui vi ha dotati; la Grazia Divina vi darà certamente un grande beneficio e avrete pace, gioia e successo negli impegni. Discorso Divino del 16 Marzo 1973.

4/8/2017 Voi avete in voi stessi le risorse che vi necessitano, potete attingerle identificandole, manifestandole e dividendole con gli altri. Voi siete Sat, Cit e Ananda (Esistenza, Consapevolezza e Beatitudine assoluta), siete Siva-Sakti Svarupa (la forma dell’Energia Divina). Non coltivate la convinzione di essere soltanto umani, state certi che siete destinati alla Divinità. Quando la Divinità prende forma umana come descritto nel Ramayana, nel Mahabharata e nel Bhagavata, voi dovete interpretarNe le azioni come esempi e lezioni, non come storie umane messe in scena per divertire! I cinque fratelli Pandava sono cinque caratteristiche del carattere umano che seguono tutte le norme dettate dal più anziano che è il più nobile e retto. Nel Ramayana, il Signore Rama è un esempio luminoso dell’aderenza senza compromessi al principio della rettitudine qualunque sia la tentazione! Rama era saturo di Amore che trascendeva la casta e il credo e si estendeva anche agli animali. L’amore è la chiave che apre le porte chiuse dall’egoismo e dall’avidità. Discorso Divino dell’Aprile 1973.

5/8/2017 Ravana aveva una conoscenza estesa dei testi spirituali; le sue dieci teste rappresentano il sapere che egli aveva ottenuto dai sei Shastra (scritture) e dai quattro Veda ma egli non mise mai in pratica quella conoscenza, desiderava soltanto il possesso di Prakriti (cose materiali). Egli voleva dominare il mondo della materia, il mondo oggettivo ma non si lasciava guidare dallo spirito, ignorava il Purusha, il Signore, ed era soddisfatto del possesso di Lanka, della materia rappresentata da Madre Sita. Per questo cadde. Oggi, le persone soffrono non volendo lasciare andare il pugno di cose piacevoli che hanno afferrato nel mondo come la scimmia che non può estrarre la mano dal vaso dal collo stretto perché stringe in pugno le arachidi che vi sono contenute. L’essere umano è indotto a credere erroneamente che l’accumulo di possedimenti materiali gli dia gioia e serenità ma soltanto l’Amore Divino può dare la gioia che non finisce. Discorso Divino del 28 Febbraio 1964.

6/8/2017 Staccarsi da tutti i contatti con gli altri e seguire una via solitaria è segno di debolezza e paura, non di coraggio. Soltanto una consociazione operosa produce moralità, giustizia, compassione, comprensione, amore, tolleranza, equanimità e molte altre qualità che rafforzano e addestrano il carattere e modellano la personalità dell’individuo. La cultura è il risultato della sinergia dei cuori e delle teste. Un gruppo di individui pieni di odio o presunzione l’uno verso l’altro non può produrre alcun effetto benefico su nessuno; Sama-chintha, cioè una visione comune o piuttosto una visione interiore comune, è il fattore essenziale. Credenze, opinioni e attitudini comuni sono la chiave. Questo Sama-chintha deve produrre una corrente di Beatitudine Divina che avvolga e illumini tutta la comunità. La consapevolezza di essere il Divino, del fatto che tutti gli altri Lo sono ugualmente e che tale gioia è l’atmosfera migliore per nutrire e sostenere la comunità, ne è collante migliore. Discorso Divino dell’Aprile 1973.

7/8/2017 Un milionario paga le tasse sul reddito con le lacrime agli occhi; un preside lascia serenamente le suppellettili e le attrezzature da laboratorio della scuola quando vien trasferito. Perché? Perché è cosciente di essere soltanto l’affidatario e non il padrone, non è attaccato a quelle cose, sa che appartengono al governo; anche voi sappiate che la famiglia, la casa, le proprietà, l’automobile, ecc. sono del Signore e voi ne siete solamente gli affidatari. Siate pronti a lasciarle senza mugugno al momento della notifica. Le Scritture contengono la medicina che cura l’attaccamento e vi dotano della forza del distacco. Sacrificio (Tyaga) non significa non dar valore alle cose, potete anche conservarle ma ricordate sempre che sono passeggere e che la gioia che danno è effimera e temporanea. Siate consapevoli di quanto valgono, non le considerate eccessivamente, non vi ci attaccate. Discorso Divino del 19 Agosto 1964.

8/8/2017 Dhana (soldi) è il denaro del mondo; Sadhana (pratica spirituale) è il denaro dello spirito. Se dei devoti a modo loro vengono da voi con le loro tendenze e i loro libri a chiedere donazioni, non date loro denaro. Quando mai avete bisogno di una sala comune per meditare o ripetere il Nome del Signore? La presenza di altri che hanno intenzioni differenti sarà più spesso un impedimento che un aiuto; fate invece un tempio della vostra casa, meditate nella vostra stanza delle preghiere, cantate i bhajan amorevolmente a casa vostra! Sopra tutto, siate un esempio per gli altri con la condotta, parlate dolcemente e amorevolmente in verità, siate umili e mostrate riverenza agli anziani. Vivete nella fede con fermezza e sincerità. Porterete così più persone nell’ambito del teismo che fondando società, raccogliendo donazioni o gestendo templi. Ricordate che il Signore tiene davvero alla sincerità, alla semplicità e alla gioia permanente nel contemplare il Suo Nome e la Sua Forma, non ad altro! Discorso Divino del 19 Agosto 1964.

9/8/2017 La conclusione di un Saptah (discorso che dura sette giorni) è chiamata Samapti ma questo termine ha anche un significato profondo: significa raggiungimento (Aapti) di Samam (Brahman o Divinità). Questo è il frutto finale dell’ascolto, della ricapitolazione e dell’interiorizzazione (sravana, manana e nididhyasana) delle lezioni e dei discorsi spirituali. Secondo il significato secolare, Samapti indica la conclusione di una serie di sessioni; dal punto di vista spirituale, indica il trascendere del tempo! Qual è la sintesi e la sostanza di tutto l’impegno spirituale? È comprendere che, nel cercare la pace e la gioia durature, bisogna smettere di anelare gli oggetti dei sensi. La ricchezza materiale comporta il dolore insieme alla gioia; l’accumulo di ricchezze e la loro moltiplicazione conduce soltanto all’alternarsi di gioia e dolore la cui radice è l’attaccamento. Il distacco è il Salvatore. Discorso Divino del 19 Agosto 1964.

10/8/2017 Se andate in pellegrinaggio come a una gita fuori porta senza la preparazione mentale necessaria a ricevere la Grazia di Dio, viaggiare vi serve soltanto a guardare i panorami e non a rinforzare l’inclinazione spirituale! Il viaggio è simile a quello di un plico postale che riporta delle tracce soltanto sull’involucro esterno come voi non ne riportate nel profondo del vostro essere. Una persona menomata nella vista non fa differenza tra il giorno e la notte; così neanche voi potete fare differenza tra un luogo e un altro si non lasciate che la santità agisca sulla mente. Come risultato dei pellegrinaggi, le vostre abitudini devono migliorare, la visione si deve allargare, lo sguardo interiore deve diventare più profondo e stabile. Voi dovete convincervi dell’onnipresenza di Dio e dell’unità dell’umanità, dovete apprendere la tolleranza, la pazienza, la carità e la propensione al servizio. A casa, dopo il pellegrinaggio, bisogna riflettere su tutte le splendide esperienze ed essere determinati nello sforzo di fare l’esperienza più elevata e più ricca della fusione con Dio. Discorso Divino del 28 Febbraio 1964.

11/8/2017 Se voi state svegli per dodici ore a Shivarathri a causa di una malattia, questa veglia non otterrà il Suo favore. Se litigate con la moglie e vi astenete dal cibo per tutto il giorno, questo non sarà registrato nel libro di Dio come digiuno. Se vi perdete nelle profondità dell’incoscienza dopo esservi ubriacati, non sarete considerati una persona che ha raggiungo il Samadhi. Nessun gaudente (bhokta) può essere un devoto (bhakta) il che è come dire che colui che mira al profitto che può ottenere dal servizio al Signore non può essere un devoto vero; tali persone innalzano il Signore al cielo oggi ma lo denigrano domani se la loro fortuna si dissecca. Fate tesoro nel cuore dei messaggi che portano all’immortalità (Amrita Vakya) che avete udito nei discorsi spirituali; riflettete su di essi nel silenzio della meditazione e impegnatevi a raggiungere la meta preziosa di questa nascita umana inestimabile. Discorso Divino del 19 Agosto 1964.

12/8/2017 La vita è un albero dell’illusione con tutti i suoi rami, le foglie e i fiori di Maya. Voi potete considerarla così quando fate tutte le azioni come offerte dedicate a far piacere a Dio. Se non conoscete questo segreto della trasmutazione di ogni atto in adorazione sacra, soffrite di delusione e contrizione. Considerate il Signore come la linfa di ogni cellula, come il Sole che ne costruisce e scalda ogni parte. VedeteLo in tutti, adorateLo in tutti perché Egli è tutti! Impegnatevi in qualunque attività onesta e colmatela di devozione; ricordate che soltanto la devozione santifica l’attività. Un pezzo di carta è quasi immondizia ma, se vi è scritto un certificato, voi lo valutate e tenete di conto perché diventa un passaporto per l’avanzamento nella vita. È il sentimento che conta, non l’ostentazione; la motivazione profonda è importante, non l’attività. Discorso Divino del 11 Gennaio 1996.

13/8/2017 Sviluppate la discriminazione e valutate i bisogni e i desideri; esaminate ognuno di essi sulla pietra di paragone dell’essenzialità. Quando accumulate molte cose nel vostro appartamento, state soltanto promuovendo l’oscurità e la polvere; non immagazzinate neppure troppi argomenti nella mente. Viaggiate leggeri! Abbiate appena quanto basta per sostenere la vita e mantenere la salute. Il pappu (un piatto di lenticchie) ha bisogno soltanto di uppu (il sale) per essere saporito, non rovinatelo aggiungendone troppo; in modo simile, la vita diventa difficile da sopportare se la si condisce con troppi desideri. Limitate i desideri alle vostre capacità e, anche tra questi, date seguito soltanto a quelli che danno gioia permanente. Non correte dietro alle mode e all’approvazione pubblica né forzate le vostre risorse oltre misura; vivete in accordo con le regole che guidano la vita o il livello che avete raggiunto. Discorso Divino del 19 Agosto 1964.

14/8/2017 Sin dai tempi più antichi, i Bharatiya hanno considerato la Verità come Dio, l’hanno amata e protetta per cui hanno raggiunto la Divinità. Essi erano devoti alla Verità, avevano sposato il Dharma e considerato la moralità nella società come il dovere primario. Oggi, le persone, avendo dimenticato la Verità e la Rettitudine, sono incapaci di risolvere i problemi nazionali e a metter fine alle differenze nella comunità. Noi abbiamo la Baia del Bengala a oriente e il Mare Arabico a occidente che si fondono con l’Oceano Indiano; in modo simile, Bharat è l’esempio della comunione della prosperità terrena con il progresso spirituale, è il paese in cui l’unità dello spirito individuale e di quello cosmico è stata stabilita. Ricordate che il termine Bharat non si riferisce ad alcun paese particolare, i Bharatiya veri sono coloro che trovano diletto nella conoscenza del Se per cui chiunque brilli del proprio potere auto-luminoso è un Bharatiya. Discorso Divino del 23 Novembre 1990.

15/8/2017 Oggi è Gokulashtami, il compleanno di Krshna. Celebrare questa ricorrenza con piatti speciali non è importante, lo è ancor più l’aderenza al Suo insegnamento. Dove nacque il Signore Krshna? In una prigione! Che cosa possedeva? Niente! Nato in prigione, Egli fu portato a casa di Nanda e poi a Mathura. Egli non possedeva niente ma divenne il più grande leader del mondo. Questo cosa vuol dire? I possedimenti terreni non sono il segreto che porti alla grandezza; la grandezza di Krshna risiedeva nel Suo stato di Beatitudine permanente. Il Signore Krshna dette un messaggio permanente al mondo: non cercò né tenne alcunché per Se Stesso, donò tutto. Egli uccise lo zio materno, Kamsa, ma non ne desiderò il regno; sul trono di Kamsa installò il padre Ugrasena. Gopala aiutò i Pandava a sconfiggere i Kaurava e incoronò Dharmaraja come imperatore. Krshna era il Re dei re che regnò su milioni di cuori! Discorso Divino del 4 Settembre 1996.

16/8/2017 Le Gopi conoscevano il segreto dell’abbandono spirituale, la loro adorazione era scevra da qualunque spirito di contrattazione. Coloro che mercanteggiano e desiderano il profitto, per i quali la venerazione è bilanciata dalla ricompensa, “vendono” ossequio per un ricavo soddisfacente. Essi sono come servitori pagati che contrattano il salario, lo straordinario, le gratifiche, ecc., calcolano quanto possono ottenere per il sevizio reso. Siate invece come membri della famiglia, parenti e amici, sentite di appartenere davvero al Signore; allora il lavoro non vi stancherà, sarà fatto molto meglio e vi darà in effetti una soddisfazione maggiore. E la paga? Il padrone vi manterrà in beatitudine: cos’altro potete desiderare? Lasciate il resto a Lui, Egli sa meglio, Egli è tutto; la gioia di avere Lui è una ricompensa sufficiente. Vivete in questo modo e non soffrirete mai per contrizione. Krshna dice: “I Miei devoti non soffriranno mai”. Discorso Divino del 19 Agosto 1965.

17/8/2017 In una stazione ferroviaria di campagna, un passeggero assetato chiese a un portatore d’acqua se il suo otre di pelle fosse pulito; la risposta che ottenne fu: “In quanto a pulizia, tutto ciò che posso dire è che la sacca che versa è più pulita di quella che riceve (il corpo dell’uomo assetato)”. Voi dovete avere maggior cura della pulizia della mente e dell’intelletto; invece di criticare gli altri e scoprire gli errori nelle loro azioni, sottoponetevi a uno scrutinio attento, conoscetevi bene e correggete i vostri errori. Non siate come la danzatrice che incolpava il suonatore di tamburo dei propri passi sbagliati. Questo modo oggettivo è privo di età come Dio, noi non possiamo sapere in che tempo venne in essere ma possiamo conoscere il momento in cui finirà, almeno per ognuno di noi. Se guardate in un pozzo, vedete che la vostra immagine riflessa è sempre lì; per quanto vi riguarda, quell’immagine può essere rimossa dal pozzo nel momento in cui decidete di non cercarlo più o non dargli più attenzione. Discorso Divino del 19 Agosto 1964.

18/8/2017 L’ape si libra attorno al fiore poi vi si posa e ne gusta il nettare; mentre lo beve, è silenziosa, immota, focalizzata e dimentica del mondo. Anche le persone si comportano così quando sono alla presenza di Dio. L’ape smette di ronzare e fa silenzio appena aspira il nettare; anche le persone discutono e propugnano le loro opinioni finché non scoprono la dolcezza dell’Essenza Divina (Rasa). Questa Rasa è Prema-rasa (essenza dell’Amore). Dove c’è Amore non può esserci paura, ansia, dubbio o agitazione (ashanti); se siete afflitti dall’agitazione, potete essere sicuri del fatto che il vostro amore è macchiato di egoismo, è mischiato all’ego. E’ l’Io profondo, il riflesso dell’IO reale o l’Anima, che sperimenta l’Amore Divino. I sensi sono nemici mortali; quando essi sono inattivi, l’Io splende nella sua gloria totale. Discorso Divino del 26 Febbraio 1968.

19/8/2017 Molte persone sprecano tempo discutendo della superiorità di un sentiero sull’altro specialmente tra quelli del karma, della bhakti e di jnana. Queste tre vie , Lavoro, Adorazione e Saggezza, sono complementari, non contradditorie. Il lavoro è come i piedi, l’adorazione come le mani e la saggezza come la testa; i tre devono cooperare. Bhakti marga è il nome dato al sentiero dell’abbandono totale alla volontà del Signore (saranagathi), la fusione della volontà individuale con la Volontà Divina. Lakshmana è l’esempio classico di questo spirito di abbandono che salva. Una volta, durante l’esilio nella foresta, Rama gli chiese di scegliere un luogo e costruirvi una capanna; Lakshmana fu colpito e abbattuto dalla contrizione. Egli implorò Rama: “Perché mi chiedi di scegliere il luogo? Non sai che io non ho nessuna volontà mia? Tu decidi e io obbedisco, Tu comandi e io eseguo l’ordine”. Questo è abbandono vero acquisito con la pratica costante del distacco. Discorso Divino del 11 Gennaio 1996.

20/8/2017 Come condurre una vita divina? Nessuna appartenenza a un gruppo particolare ve ne dà il diritto. Ogni sforzo di realizzare l’unità come base di tutta la molteplicità è un passo sulla via della vita divina la quale non ammette scorie nel carattere o illusioni nell’intelletto. Spazzate via le cause fondamentali dell’ansia, della paura e dell’ignoranza; soltanto così la vostra personalità vera può splendere. L’ansia si elimina con la fede nel Signore, la fede che vi dice che qualunque cosa accade per il vostro meglio e che la Volontà del Signore sarà fatta. L’accettazione serena è l’armatura migliore contro l’ansia. La contrizione nasce dall’egoismo, dal pensare di non meritare di essere trattati così male, di essere lasciati senza aiuto. Quando l’egoismo scompare, anche la contrizione termina. L’ignoranza è un errore, l’errore di riconoscere il corpo come il Se! In effetti, ognuno deve cercar di diventare privo di ego dopodiché il Signore vi accetterà come il Suo flauto. Discorso Divino pronunciato a Venkatagiri nell’Aprile 1957.

21/8/2017 Il Signore è così pieno di Grazia che guida e protegge tutti coloro che si affidano a Lui. Quando la battaglia con Ravana terminò, uno sguardo dell’occhio misericordioso del Signore Rama fu sufficiente a riportare in vita le scimmie che erano cadute e a risanare le ferite che avevano ricevuto durante la guerra. Alcuni demoni erano penetrati nel campo delle scimmie travestiti e furono portati davanti a Rama perché fossero puniti sommariamente ma il Signore Rama sorrise e li perdonò perché avevano assunto la forma della scimmia che Gli era così cara; Egli li congedò sani e salvi. Quella fu la misura della Sua Misericordia. Per ottenere la Grazia abbondante del Signore, voi dovete lasciarvi permeare dalla rettitudine (Dharma) in modo che ogni azione sia degna di Dio. Con il cesello affilato dell’intelletto (buddhi), modellate la mente (manas) in un’immagine perfetta del Dharma-murthi, l’incarnazione della rettitudine; allora splenderete come il Divino. Questo è il compito a cui dovete dedicarvi oggi. Discorso Divino del 11 Gennaio 1966.

22/8/2017 La vita divina è il respiro effettivo di tutti gli esseri; essa consiste nella verità, nell’amore e nella non-violenza. Come può chiunque essere falso con un altro se non c’è affatto un altro? La falsità nasce dalla paura ma, se non c’è un secondo, non c’è alcuna paura. Nessuno è amato più del Se per cui tutto è lo stesso Se, tutto è amato come il Se. A proposito della violenza: chi insulta un altro se tutti sono uno? Voi siete l’incarnazione di Esistenza-Consapevolezza-Beatitudine ma non ne siete consapevoli e vi immaginate soggetti a questa o quella limitazione. Per prima cosa, dimostrate la falsità di questo mito in modo da cominciare a vivere divinamente. E’ il Divino che ispira, attiva, conduce e porta a compimento la vita di ogni essere! Dall’atomo all’Universo, ogni singola entità si barcamena tra le difficoltà soltanto per immergersi nel mare della beatitudine. Discorso Divino tenuto a Venkatagiri nell’Aprile del 1957.

23/8/2017 La causa fondamentale della contrizione è per tutti la nascita stessa. L’ignoranza (avarana) copre o avvolge il corpo umano e crea lo stato della mente in cui il corpo, fatto dei cinque elementi e dei sensi di percezione e azione, è considerato il Se effettivo. A causa di questa condizione mentale, le persone provano illusioni riguardo al corpo, concezioni false e irreali. Mala significa impurità; come stato della mente, mala si riferisce alla condizione in cui si considera vero, santo e permanente ciò che è temporaneo, falso e non sacro. Le azioni passate sono la causa della nascita. Il desiderio è la causa fondamentale di tutte le azioni ed è suscitato dall’attaccamento che origina dalla mancanza di comprensione. L’ego causa questa ignoranza; quando l’ignoranza è eliminata, l’ego svanisce. L’assenza di egoismo conduce alla comprensione giusta e fa sì che i desideri e le azioni vengano santificati; allora la vita diventa significativa. Discorso Divino del 4 Ottobre 1989.

24/8/2017 Oggi le persone non fanno buon uso della mente, dello sforzo, della posizione e della ricchezza e sprecano l’energia sacra che Dio ha donato. Non soltanto questo, esse sono vittime dell’infelicità e della contrizione a causa dei tratti malvagi come il desiderio, la rabbia e l’avidità (kama, kroda e lobha). La gente non ha assolutamente alcun controllo sui desideri: quando un desiderio è soddisfatto, corrono subito dietro al prossimo. La rabbia è un'altra caratteristica malvagia che rovina e l’odio è più pericoloso della rabbia; essii fanno sorgere molte caratteristiche malvagie che vi impediscono di sperimentare la Divinità. Voi sarete tormentati anche dal riflesso, dalla reazione e dalla risonanza di queste qualità malvagie. Il desiderio, la rabbia e l’odio sono qualità non umane, sono tendenze bestiali e voi diventerete bestie se permetterete loro di sopraffarvi; per questo, ricordate sempre a voi stessi che siete esseri umani e non bestie, sottomettete queste tendenze e vivete contenti. Discorso Divino del 10 Settembre 2002.

25/8/2017 Vinayaka indica l’Uno che è Padrone di se stesso. Il topo è il veicolo di Vinayaka; qual è il significato di questo topolino? Esso è simbolo dell’attaccamento alle tendenze verso il mondo, si muove velocemente e può vedere bene nel buio. Come veicolo di Vinayaka, il topo vi porta dall’oscurità alla luce. Il Principio di Vinayaka indica quindi ciò che elimina tutte le qualità cattive, le pratiche cattive e i pensieri cattivi in ogni persona e infonde qualità buone, condotta buona e pensieri buoni. Un altro nome di Vinayaka è Vighnesvara. Isvara è dotato di ogni pensabile forma di ricchezza, conoscenza, salute, beatitudine, bellezza ecc. Vighnesvara nutre tutte queste forme di ricchezza e rimuove gli ostacoli che si frappongono tra voi e il godimento onesto; Egli concede tutte queste forme di ricchezza a coloro che Lo adorano quindi Vinayaka è indicato come la prima deità che si dovrebbe adorare. Comprendete questo significato interiore e adorateLo. Discorso Divino del 12 Settembre 1991.

26/8/2017 I sei vizi, concupiscenza, rabbia, avidità, orgoglio, illusione e invidia, hanno avviluppato molte persone. L’attaccamento e l’avversione le anno afferrate. Per questo, le persone, per la maggior parte, hanno dimenticato la loro natura reale e sono piene di presunzione di ogni tipo. Perdendo il potere di discriminazione, gli individui cadono in ogni sorta di comportamento errato nei confronti degli altri. Le scritture prescrivono l’adorazione devozionale come mezzo per liberarsi di queste caratteristiche cattive. Upasana è il processo di eliminazione delle impurità accumulate nella mente che risultano dalle azioni e dai pensieri impuri del passato. Come un bastoncino di incenso acceso elimina gli odori cattivi all’intorno con il suo profumo, la ripetizione devozionale del Nome di Dio porta via le impurità della mente. Ricordate: tutte le azioni fatte come offerta a Dio sono pure e la mente ne viene purificata. Discorso Divino del 4 Ottobre 1989.

27/8/2017 Coloro che cercano di costruire la comunità umana su un fondamento di ricchezza stanno costruendo sulla sabbia; quelli che cercano di costruire sulla roccia della rettitudine sono saggi. La rettitudine e il dovere sono la radice di questo mondo: seguiteli e sarete contenti. L’essere umano malvagio è un codardo tormentato dalla paura che non ha pace in sé. La prima lezione che il Dharma inpartisce è il rispetto per i genitori che vi hanno portato in vita e allevato in questo mondo affinché raccogliate il tesoro vasto e vario dell’esperienza. La gratitudine è la sorgente che nutre questo rispetto ma è una caratteristica che oggi sta scomparendo velocemente nel mondo; il rispetto per i genitori, per gli insegnanti, per gli anziani e i saggi è in declino, le persone parlano forte e a lungo da tutti i pulpiti di rettitudine, di amore, pace, compassione, verità, ecc. e questi discorsi vengono pubblicati sui giornali l’indomani ma qui finisce il loro scopo. Mettete in pratica almeno una frazione di ciò che predicate. Discorso Divino del 3 Febbraio 1964.

28/8/2017 Samskriti, che significa cultura, deriva dalla parola samskara che è il processo doppio di rimuovere la polvere e la sporcizia dei vizi e di impiantare le virtù. Sappiate che l’invidia è la sporcizia più appiccicosa! Voi dovete essere contenti della contentezza degli altri. Di Rama si dice che fosse contento quando gli altri erano contenti; il Ramayana racconta che Egli ne era contento come se il fatto che aveva reso contenti gli altri fosse accaduto a Lui. Questa è la prova vera. Krshna parla di Arjuna come di una persona priva di invidia; che complimento grande! Per questo, Egli decise di rivelargli i misteri della disciplina spirituale. Sathyabama è famosa negativamente in molte storie a causa della sua gelosia; in ogni occasione, Krshna cerca di eliminare questo vizio e inculcarle l’umiltà. Amate il Signore ma non deprimetevi né provate invidia se anche gli altri Lo amano e Gli si attaccano. Discorso Divino del 9 Ottobre 1964.

29/8/2017 Come il corpo è la casa in cui vivete, il mondo è la casa di Dio. Una formica che vi morde un dito del piede è capace di attrarre tutta la vostra attenzione su quel punto e voi reagite immediatamente al dolore; così dovete sentire il dolore, l’infelicità, la gioia o l’esaltazione dovunque si manifestino, dovete impegnarvi per proteggere i vostri paesi e i vostri simili che vivono ovunque nelle campagne per quanto remoto sia il luogo in cui la sofferenza si presenti. Siate gentili con tutti gli amici e i parenti, espandete l’empatia, servite i bisognosi per quanto le vostre risorse e capacità vi permettono. Non sprecate il talento lungo canali inutili. Ognuno consuma una quantità di cibo enorme senza mai calcolare quanto debba ripagare la società che l’ha aiutato a vivere! Il cibo che mangiate deve essere trasformato in servizio per il vostro interesse e per quello degli altri. Discorso Divino del 3 febbraio 1964.

30/8/2017 La vostra intelligenza terrena non può figurarsi le vie di Dio. Egli non può essere riconosciuto con la sagacia soltanto che è la vostra intelligenza! Voi potete ricevere dei benefici da Dio ma non potete spiegarLo. Voi potete trarre vantaggio dall’elettricità in mille modi ma non potete esplorare e spiegare il suo mistero; al meglio, le vostre spiegazioni sono solamente deduzioni, tentativi di rivestire la vostra ignoranza con espressioni pompose. L’errore vero risiede nel fatto che date al cervello più valore di quello che merita. La Verità suprema (Para Tattva) è al di là del cervello. Si può sollevare una pietra standoci seduti sopra? Permanendo nell’ignoranza, non potete eliminarla! Portate, nella vita pratica di tutti i giorni, qualcosa che evidenzi il vostro aver ricevuto da Me il segreto della vita superiore; mostrate che avete una maggior fratellanza, parlate meno, parlate più dolcemente, con maggior controllo e dimostrate che potete sopportare la sconfitta e la vittoria con accettazione tranquilla. Discorso Divino del 9 Ottobre 1964.

31/8/2017 Come si può conoscere la Verità se non si elimina l’accidia? Come può mettere radici la devozione se non si abbandona la passione? Siate calmi e sereni nello sforzo e nella bufera: questa è la via satvica o sacra da percorrere per ottenere il Signore, la Verità. La mente è un portento, le sue stravaganze sono ancora più sorprendenti; essa non ha forma e aspetto particolari, assume la forma e l’aspetto di ciò in cui si coinvolge. La sua natura è vagare di desiderio in desiderio, svolazzare da un desiderio a un altro; essa causa perdita e contrizione, esaltazione e depressione, i suoi effetti sono positivi e negativi. La mente raccoglie esperienze e le immagazzina nella memoria per sempre, non conosce l’arte di abbandonare! Come conseguenza, sofferenza, ansia e infelicità continuano a bollirla lentamente. Conviene conoscere le caratteristiche della mente e i modi atti a padroneggiarla perché alla fine ne beneficerete! Insegnatele il sacrificio e diverrete saggi spiritualmente. Discorso Divino del 8 Gennaio 1983.

pensieri/2017/201708.txt · Ultima modifica: 2017/11/30 15:49 da sathyamax