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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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10 - ottobre 2017

Pensieri del Giorno di Sri Sathya Sai Baba

OTTOBRE 2017

1/10/2017- Voi potete redimere la vostra vita solamente se scoprite da dove venite, quale sia il vostro ruolo attualmente e la vostra destinazione. Per farlo, imparate per primo l’uso corretto dei vostri organi di senso. Considerate, per esempio, le narici: esse sono destinate a essere usate per respirare e odorare gli oggetti scartando ciò che è maleodorante. Avete mai osservato che il processo respiratorio comunica un messaggio spirituale significativo mentre voi inalate ed esalate? Esso contiene un Mantra prezioso, So Ham, chiamato Hamsa Gayatri, che è l’essenza del non dualismo. So Ham deve ricordarvi il messaggio o identità tra Dio (So) e voi (Ham). Perché lo dimenticate e usate il naso per inalare del tabacco? Facendone un uso errato, voi lo fate diventare la causa primaria di varie malattie respiratorie. La maggior parte delle malattie, di cui le persone soffrono oggi, è dovuta all’uso degli organi di senso per scopi scorretti quindi riconoscete il ruolo critico dei sensi e usateli correttamente.
Discorso Divino del 6 Ottobre 1997.

2/10/2017- Putibai, madre di Gandi, osservava un voto secondo cui mangiava soltanto dopo aver udito il canto del cuculo. Un giorno, ella aspettò a lungo ma quel canto non fu udito. Il giovane Gandi, preoccupato dal fatto che la madre si attenesse al voto e non mangiasse, andò dietro casa e imitò il canto del cuculo poi rientrò e le disse che poteva mangiare perché il cuculo aveva cantato. Madre Putlibai fu molto dispiaciuta del fatto che il figlio stesse mentendo e gridò “O Dio! Che peccato ho commesso per dar nascita a un figlio che dice bugie?” Gandi, comprendendo il dolore immenso che le aveva procurato, fece voto di non mentire mai più. Madri, insegnate ai figli i valori umani e non sorvolate i loro errori; voi dovete correggerli ogni volta che deviano dalla strada giusta e premiarli per le azioni corrette.
Discorso Divino del 6 Maggio 2001.

3/10/2017- Noi adoriamo Dio con dei fiori, Gli offriamo adorazione rituale e Gli obbediamo. C’è qualcosa di sacro e superiore a questo! E’ offrirGli una mente pura e una condotta corretta il che è chiamato Para Bakti. Adorando Dio con fiori e rituali, l’aspirante spirituale rimane fermo nel suo viaggio verso di Lui; rinunciare a elevarsi a una posizione più alta non è saggio. I fiori terreni appassiscono sempre, perdono il profumo e diventano maleodoranti; invece di adorare con fiori terreni che non durano e ricevere compensi passeggeri da Dio, adorateLo con ciò che dura per ottenere uno stato più elevato. Il primo fiore da offrire a Dio è la non violenza (Ahimsa), il secondo è il controllo dei sensi (Dama), il terzo è la compassione verso tutti gli esseri viventi (Daya), il quarto è la tolleranza (Kshama), il quinto è la pace (Shanti), il sesto è l’austerità (Tapas), il settimo è la meditazione (Dyana) e l’ottavo è il fiore della Verità (Satya).
Discorso Divino del 12 Maggio 1981.

4/10/2017- Il mondo all’intorno è pieno di sofferenza e conflitto. Voi cercate di evitarli e ottenere, in qualche modo, un po’ di gioia e pace ignorando la contrizione e il disappunto. I vostri sforzi sono simili a quelli di chi scava un pozzo in un mucchio di sabbia: più scava più il pozzo frana per cui egli ricomincia un po’ più in là! Quando un mucchio di desideri sensori vi opprimono e vi trascinano nella sofferenza, voi cercate una via per uscirne. L’unico mezzo per ottenere la gioia duratura è la Devozione, il migliore tra quelli suggeriti dall’intelligenza; solamente la Devozione dà la forza. Il seme della Devozione cresce soltanto nel terreno ben preparato; il metodo di preparazione è dato dai Veda e si compone del codice di condotta, del modo di vivere e degli ideali da seguire. Aderite al codice di condotta. Anche se non avete potuto studiare i Veda, ascoltate le parole di coloro che ne seguono gli insegnamenti e sono stati sopraffatti dalla gioia di quell’esperienza!
Discorso Divino del 10.10.1964.

5/10/2017- Avete creato voi i fiori che offrite in adorazione? Voi portate i fiori, creati dalla Volontà di Dio su qualche albero o in qualche giardino, e li ritornate al Creatore Stesso; che valore ha offrire a Dio dei fiori che Egli Stesso ha creato?  Molte persone si bagnano nel Ganga, prendono l’acqua del Ganga con le mani e la offrono al Ganga; c’è del merito nel far questo? Lasciate che Io vi suggerisca un’alternativa, qualcosa di meglio da offrire a Dio: dall’albero della vostra vita, selezionate i frutti che avete nutrito e allevato con cura, che sbocciano dall’interno nella forma di qualità buone, e offriteli a Dio! Questo ha una caratteristica particolare. Per promuovere queste qualità buone, voi potete aver subito inconvenienti vari ma ricordate che è tramite queste difficoltà che le qualità buone sono cresciute e ora la mente acquisisce la concentrazione divina!
Discorso Divino del 12 Maggio 1981.

6/10/2017- Voi potete aver visto rompere delle noci di cocco da offrire a Dio nei templi o nelle case; riuscireste a rompere la noce così come cade dall’albero? No! Per metterne a nudo il guscio, bisogna toglierne la corteccia fibrosa; la fibra lo protegge e permette che la pianta cresca difendendola dai colpi dell’ambiente. La liberazione si ottiene rompendo la mente piena di capricci e desideri; come si può fare se è avvolta dall’armatura fibrosa dei desideri sensori? Eliminate quindi quei desideri con attenzione e costanza e dedicate la mente a Dio, rompetela in Sua Presenza: in quel momento preciso sarete liberi! La rabbia è la fibra più resistente, è la sporcizia più appiccicosa! Quando vi arrabbiate, voi dimenticate tutto e scendete velocemente al livello più basso; nell’agitazione, perdete la discriminazione. State attenti! Coltivate le virtù con assiduità; la virtù è il respiro vitale e il carattere è la colonna vertebrale.
Discorso Divino del 10 Ottobre 1964.

7/10/2017- Offrite a Dio il fiore della non violenza (Ahimsa) che noi pensiamo significhi il non causare danno o ferita ad alcun essere vivente; il significato vero di Ahimsa è quello di non causare danno o ferita per mezzo di pensieri, parole o azioni. Il controllo degli organi di senso è un altro fiore che va offerto a Dio. I sensi corrono senza controllo; se i cavalli che corrono non vengono controllati, costituiscono un pericolo. Dio ha creato ogni organo del corpo umano per uno scopo preciso; noi siamo meritevoli della Grazia di Dio solamente quando usiamo gli organi di senso seguendo la via corretta per cui sono stati creati. La forza interiore diminuisce rapidamente con l’agitazione e con la contrizione non necessaria e anche il corpo soffre di malattie per colpa delle agitazioni o distrazioni mentali; l’eccitazione e l’afflizione fanno invecchiare molto velocemente. La ragione per cui voi non mantenete questi strumenti sacri in condizioni buone è la mancanza di controllo sugli organi di senso per cui il secondo fiore, cioè il controllo dei sensi, deve essere usato per adorare Dio.
Discorso Divino del 12 Maggio 1981

8/10/2017- Il desiderio di sentir parlare di sé e di essere lodati è orgoglio ed egoismo (dambha), una debolezza fatale in cui molti cadono! Le persone gioiscono nel proclamare i loro risultati e capacità, desiderano che il loro nome e le azioni siano pubblicati a grandi lettere sui quotidiani affinché tutti li vedano. Non unitevi a questo clamore che rende la persona ridicola e meschina, non sforzatevi di avere attenzione dai giornali; impegnatevi piuttosto a ottenere una posizione nel regno di Dio, raggiungete la fama tra i buoni e santi, progredite in umiltà e in rispetto per gli anziani e i genitori. Quando capirete gli insegnamenti che gli studiosi traggono dalle Scritture se rimanete sempre in prima elementare a ripetere l’alfabeto? Le materie spirituali sono al di là dei sensi e voi dovete avere la forza di ascoltarle e tenerle care nella mente. Io desidero che voi le applichiate e viviate con gioia!
Discorso Divino del 10 Ottobre 1964.

9/10/2017- Voi dovreste far diventare il cuore grande come Dio allargandolo e rendendolo sempre più ampio. Un pallone è piccolo nello stadio iniziale ma, se continuate a soffiarci dentro dell’aria, diventa sempre più grande e infine scoppia. Sebbene cominciate con le idee di “io e mio”, se alla fine vi spostate verso “tutti sono miei e tutti sono uno”, voi allargherete gradualmente la visione e allora scoppierete e vi immergerete in Dio che è onnipresente. Voi dovreste riconoscere la verità del fatto che la vita deve consistere nel viaggiare dalla posizione “io” alla posizione “noi”; se rimanete sempre nel luogo di “io”, resterete dove siete. La creazione è come un ponte che collega l’essere umano con Dio. “Io” è una collina e “Dio” è un’altra collina; il ponte tra i due è l’aspetto della creazione. Se distruggete il ponte, non potete mai raggiungere la destinazione. Io spero che vi tuffiate nella società e facciate servizio usando così il ponte per raggiungere Dio.
Discorso Divino del 12 Maggio 1981.

10/10/2017- Quando andate in un tempio osservate l’idolo ma, molto presto, pensate alle scarpe che avete lasciato fuori, al cancello! Questo pensiero mostra la profondità della concentrazione che avete acquisito. Se non tenete conto di ogni singolo aspetto, voi non potete sperimentare i benefici della vostra pratica spirituale! Un recipiente riempito d’acqua, che abbia uno, pochi o molti fori, è inutile per trasportarla o conservarla, non è vero? Per questo, non si può ottenere la liberazione soltanto andando nei luoghi sacri, toccando le grandi anime o conversando con loro: bisogna fare lo sforzo completo di seguirne le istruzioni e le indicazioni. Seguendo la via di Radha, Mira, Gouranga e Tukaram, si può provare un’affinità inseparabile col Signore, inseparabile come quella del mare con l’onda. Ricordate che voi siete davvero della stessa essenza, dello stesso sapore, della stessa qualità del mare sebbene abbiate il nome e la forma dell’onda.
Discorso Divino del 10 Ottobre 1964.

11/10/2017- Il fiore della “compassione verso tutti gli esseri viventi” è molto caro a Dio. Dal seme della Divinità, cresce l’albero della creazione; i suoi frutti sono gli esseri umani, i Jivatma. La Divinità è presente come seme in ognuno di questi frutti umani. Il Signore Krshna dice nella Bhagavad Gita: “Io sono il seme in tutti gli esseri viventi nella forma di Atma, anima”. Per il fatto che Dio è presente in tutti gli esseri viventi nella forma di Atma,  ogni giorno Egli si aspetta che voi siate compassionevoli verso tutti. Dio ama molto il fiore della tolleranza (kshama) che, in verità, è la qualità più elevata di un essere umano. Voi avete spesso idee ristrette pensando a “io, la mia famiglia” e trattate tutti gli altri come differenti da “me”. Se amate davvero, avrete pazienza e tolleranza; espandete l’amore che abbraccia tutti gli esseri viventi, che dà il frutto della tolleranza.
Discorso Divino del 12 Marzo 1981.

12/10/2017- L’aquila viene tormentata dai corvi finché ha un pesce nel becco; essi le sfrecciano davanti per rubarglielo, la inseguono dovunque sosti per riposare. Alla fine, essa abbandona l’attaccamento al pesce, lo lascia cadere e i corvi smettono di perseguitarla. Abbandonate i piaceri dei sensi e i corvi dell’orgoglio, della malevolenza e dell’odio voleranno via. Da ora in poi, praticate la rinuncia in modo da poter iniziare il viaggio quando la chiamata arriva; nessuno sa quando questo accadrà. Altrimenti, in quel momento, piangerete pensando alla casa che avete costruito, alle proprietà che avete accumulato, alla fama che avete ottenuto, alle inezie che avete raccolto e così via. Sappiate che tutto questo dura un momento fuggevole. Acquisite attaccamento al Signore che è con voi ovunque andiate. Solamente gli anni che avete vissuto col Signore devono essere conteggiati come vita, gli altri sono fuori dal consuntivo.
Discorso Divino del 10 Ottobre 1964.

13/10/2017- Immaginate di avere in casa vostro figlio e un servitore: se vostro figlio rubacchia delle cose o acquisisce abitudini riprovevoli, voi cercherete di correggerlo persuadendolo a tornare a comportarsi bene. Non lo portate alla polizia, non è vero? Se invece il vostro domestico ruba un cucchiaino, voi pensate subito a denunciarlo; non è così? Qual è il significato profondo di questo? La ragione della differenza nel vostro comportamento è l’idea ristretta “questo è mio figlio”. Invece, siccome il servitore non vi appartiene, non prendete neppure in considerazione la tolleranza e la pazienza! Coltivate l’idea aperta “tutti sono miei” e l’amore, la pazienza e la tolleranza cresceranno in abbondanza.
Discorso Divino del 12 Maggio 1981.

14/10/2017- Sviluppate l’amore spirituale verso il Signore, l’Incarnazione dell’Amore Divino Supremo. Non date mai spazio ai dubbi, alle esitazioni e alle domande per mettere alla prova l’Amore del Signore. “Perché le mie difficoltà non sono finite? Come accade che questo capiti a me?” Non pensate che Dio non si prenda cura di voi o non vi conosca; voi potete non ottenere ciò che vorreste quando lo vorreste ma non abbiate l’impressione che Dio non vi ami o non si interessi a voi. Non permettete che la mente si agiti, non lasciate mai diminuire la fede: questo non farebbe che aumentare la vostra sofferenza. Tenetevi stretti alla deità che avete scelto, Siva, Rama o Sai Baba, non allentate il contatto o la compagnia perché il carbone diventa uno con i tizzoni ardenti solamente se è in contatto con essi. Coltivate la vicinanza a Me nel vostro cuore e sarete ricompensati con una frazione dell’Amore Divino Supremo.
Discorso Divino del 10 Ottobre 1964.

15/10/2017- Dio ama il fiore della Pace; questo fiore della Pace non significa che non dovete difendervi da chiunque vi attacchi o vi accusi, niente affatto! Se rimanete saldi e indisturbati nonostante qualcuno trovi in voi delle colpe, questa è Shanti vera. Se potete colmare il cuore d’amore, sarete sempre in Pace. Noi perdiamo la Pace a causa delle qualità cattive: l’avremo grazie ai pensieri sinceri. Con i pensieri bugiardi, la Pace si perde; la Pace vera si può avere soltanto se si è liberi da tutti i pensieri. I pensieri cattivi sono responsabili di tutto il dolore e la contrizione. Per mezzo delle idee e dei pensieri buoni, voi diverrete dei sadhu (santi). Sadhu non indica soltanto chi indossa una tunica arancione, si rade la testa e porta al collo un rosario sacro: chiunque abbia idee e pensieri buoni è un sadhu.
Discorso Divino del 12 Maggio 1981.

16/10/2017- Impegnatevi ora nella disciplina spirituale, nei pensieri spirituali e nella compagnia spirituale; dimenticate il passato. Cercate di salvarvi almeno da ora in avanti. Non cadete nel dubbio o nell’agitazione che sono un segno di ignoranza. Abbiate fede nel Nome e nella Forma che Esso indica. Se riverite Siva e odiate Vishnu, il più e il meno si pareggiano e il risultato è zero. Io non tollererò il minimo odio per qualunque Nome o Forma. La moglie deve riverire il marito ma questo non significa che debba odiare i propri genitori, i fratelli e le sorelle. Voi non potrete mai raggiungere il Signore se provate odio per una o più delle Sue Forme e dei Nomi; se disprezzate il Dio che altri riveriscono, quel disprezzo cade sul vostro Dio. Evitate le fazioni, l’alterco, l’odio, la  derisione e la ricerca di colpe: tutto questo ricade su di voi. Ricordate che ognuno è un pellegrino che procede verso la Meta unica; alcuni viaggiano su una via, altri su un’altra.
Discorso Divino del 10 Ottobre 1964.

17/10/2017- Se le caratteristiche di un demone (asura) entrano nell’essere umano, questi diventa Narakasura. In una persona simile, si trovano solamente caratteristiche malvagie e sentimenti cattivi; essa non frequenta compagnie nobili né si sforza di raggiungere Dio, fa amicizia soltanto con persone malvagie. Tale mentalità è la conseguenza delle azioni malvagie fatte per molte vite: Ravana ha acquisito tutti i tipi di conoscenza come Rama ma, diversamente da Lui, si è unito a compagnie malvagie, ha concepito pensieri malvagi e compiuto azioni malvagie per cui Rama è riverito e Ravana aborrito. Le persone sono riverite o ridicolizzate a seconda della loro condotta. Bisogna comprendere che nessuno deve vivere una vita centrata su se stesso. Dovunque una attività virtuosa viene svolta, dovunque si tenga un incontro di preghiera, prendetevi parte con entusiasmo. Le Scritture ci guidano: “Abbandona le compagnie malvagie, rimani in compagnia delle persone nobili e fai azioni meritorie giorno e notte.
Discorso Divino del 4 Novembre 2002.

18/10/2017- Narakasura è presente in ognuno come concupiscenza, odio, avidità e come paura e contrizione che sono contrari alla natura vera dell’umanità. Come un ombrello di seta non può proteggervi dalla pioggia mentre uno fatto di stoffa impermeabile può farlo, in questo mondo scosso dalle intemperie e flagellato incessantemente da piogge torrenziali, un ombrello fatto con la stoffa impermeabile ai desideri e alla rabbia è essenziale davvero. In ognuno c’è un grande potere latente e un essere umano merita di essere chiamato individuo (vyakti) quando tale potere si evidenzia. Se le caratteristiche interiori si manifestano, i demoni vengono distrutti automaticamente. L’Atma è la realtà, la beatitudine è la vostra caratteristica. Krshna è il Super Sé Onnipervadente (Paramatma) e Satyabhama (sua moglie) rappresenta il sé individuale. In questo giorno fausto, il Paramatma distrugge le tendenze malvagie con la collaborazione del sé individuale! Ricordate che il sé individuale può sconfiggere il male per mezzo della Grazia attiva del Signore.
Satya Sai Speaks, vol. 3, Dic. 1963.

19/10/2017- Non lasciatevi trascinare dalle opinioni degli altri, buone o cattive che siano, sviluppate la vostra linea di pensiero basata sulla vostra coscienza. Acquisite la fiducia in voi stessi; dove c’è fiducia in se stessi ci sarà soddisfazione di se stessi e, dove c’è questa, ci sarà il sacrificio di se stessi. Da questo viene la auto-realizzazione. La fiducia in se stessi è il fondamento della costruzione, rimane sotto la superficie della terra; la soddisfazione di sé rappresenta i muri, il sacrificio di sé è il tetto e la vita in questa casa è la realizzazione di sé. In mancanza del fondamento della fiducia in sé, la Realizzazione non può essere ottenuta quindi incrementate progressivamente la fiducia in voi stessi. Per far questo, partite presto, guidate lentamente e raggiungete la Realizzazione in sicurezza. Prima di tutto, generate amore; l’amore è più facile da coltivare di tutte le altre caratteristiche. Nel mondo, non c’è niente che non possa essere ottenuto per mezzo dell’amore.
Discorso Divino del 4 Novembre 2002.

20/10/2017- Qual è esattamente il significato di “Sai Baba”? Sai indica il Sahasrapadma (il loto dai mille petali) e Sakshatkara (Realizzazione o esperienza diretta di Dio), Ayi significa madre e Baba vuol dire Padre. “Sai Baba” indica quindi Colui che è il Padre, la Madre e lo Scopo di tutto l’impegno yogico, la Madre sempre misericordiosa, il Padre totalmente saggio e la Meta di tutti gli sforzi spirituali. Il Mio Avvento ha lo scopo di instaurare la rettitudine. Quando brancolate in una stanza buia, dovete cogliere l’occasione costituita da qualcuno che porta una lampada, dovete radunare alla svelta le vostre cose sparse lì dentro o scoprire dove sono o fare qualunque cosa per cui vi serva la luce; in modo simile, usate al meglio le possibilità date dal Signore che scende in forma umana e vi salva dal disastro. L’importanza esagerata che date alla soddisfazione dei desideri dei sensi deve diminuire come risultato del vostro dedicarvi a libri sacri e a frequentare persone sante.
Discorso Divino del 26 Febbraio 1961.

21/10/2017- Non correte dietro a tutti quelli che ripetono cose tratte dai libri e si vestono da mendicanti, esaminate il loro comportamento giornaliero, i loro motivi, i consigli e la coerenza tra ciò che dicono e fanno. Attenetevi alla vostra fede, non cambiate l’oggetto della vostra fedeltà appena accade qualcosa di sfortunato o qualcuno vi sussurra dei pettegolezzi su qualcun altro! Non togliete l’immagine di Sai Baba dal muro alla prima delusione per appenderne un’altra, lasciate tutto a Lui, lasciate che la Sua Volontà si realizzi; questo deve essere il vostro atteggiamento. Come potete rinforzarvi se non sperimentate l’accidentato e il liscio? Accogliete la luce e l’ombra, il sole e la pioggia, non pensate che soltanto coloro che adorano un quadro o un’immagine con cerimoniosità pomposa siano devoti: chiunque cammini diritto sulla via della moralità, chiunque agisca per come parla e riferisca fedelmente ciò che ha visto, chiunque si commuova per la disgrazia di un altro ed esulti per la gioia di lui è un devoto, forse più grande.
Discorso Divino del 26 Febbraio 1961.

22/10/2017- La nascita umana è molto rara e sacra. Il termine manava (essere umano) indica anche una persona sacra. Perché noi decidiamo di svilire un essere umano così sacro? Le persone propugnano molte cose buone e sacre ma, al momento di metterle in pratica, si fanno indietro. Se nasce un conflitto tra il precetto e la pratica, voi dovete avere il coraggio di sostenere la situazione e fare ogni sforzo per seguire il sentiero sacro. Nella vita di tutti i giorni, voi incontrerete molte persone che mostrano caratteristiche cattive e si comportano male: non rimanete in loro compagnia, salutatele e andate per la vostra strada. Potreste chiedere perché si debba salutare le persone malvagie: noi salutiamo le persone buone per non perdere la loro compagnia e salutiamo quelle cattive chiedendo che si allontanino, dobbiamo stare in compagnia delle persone buone, coltivare le qualità buone e vivere da buoni santificando così questa vita preziosa.
Discorso Divino del 4 Novembre 2002.

23/10/2017- Il fiore della penitenza è molto caro a Dio. La penitenza (Tapas pushpam) non richiede che abbandoniate la moglie e i figli, andiate nella foresta e vi mettiate a testa in giù: quello non è penitenza! Per praticare tapas, noi dovremmo eliminare i pensieri malvagi dalla mente appena si presentano! La coordinazione tra pensiero, parola e azione è tapas. Pronunciare come parola e mettere in pratica come lavoro qualunque pensiero spunti nella mente è tapas vero; in questo contesto, le scritture rivelano che “la persona che può coordinare i pensieri con le parole e le parole con le azioni è davvero una grande anima (Mahatma)”. Eliminate i pensieri cattivi dalla mente: questo è sacrificio! Quel sacrificio diventerà yoga (via spirituale). Ricordate: abbandonare la proprietà e la moglie e andare nella foresta non è yoga!
Discorso Divino del 12 Maggio 1981.

24/10/2017- Sedere nella posizione del loto (padmasana) e far salire l’energia spirituale (Kundalini Shakti) dal plesso basale (Muladhara) al nodo nella corona della testa (Sahasrara) non è meditazione. La Meditazione vera consiste nel riconoscere la presenza di Dio in ogni tipo di lavoro che fate nella vita di tutti i giorni. Dio è l’abitante di tutti; cercare di confinarLo in un posto particolare non è meditazione! In accordo con la nostra cultura, noi ci inchiniamo al lavoro che dobbiamo fare. Noi dobbiamo considerare come Dio il lavoro che stiamo per cominciare; questo è ciò che le Upanishad ci insegnano. “Io saluto il lavoro che devo fare e adoro Dio in quella forma (Tasmai Namaha Karmane)”. Avete osservato una persona che suona le tabla o l’armonium? Prima di cominciare, si inchina allo strumento. La meditazione vera consiste nel considerare tutta la creazione come Forma di Dio e fare il proprio dovere con questo spirito.
Discorso Divino del 12 Maggio 1981.

25/10/2017- Ci sono due aspetti in ogni persona: uno è la natura animale e l’altro è l’umanità. Sfortunatamente, le persone dimenticano la loro umanità, cadono preda dei sei nemici, la concupiscenza, la rabbia, l’invidia, l’avidità, l’attaccamento e l’orgoglio, e usano male i talenti dati da Dio. Esse quindi si degradano al livello animale. Si dovrebbe invece usare la mente, la condizione e i talenti per diventare virtuosi, per seguire la via della rettitudine e sforzarsi di elevare se stessi dall’umano al Divino. Ogni cosa del mondo deve essere usata correttamente, non abusata: un coltello può essere usato per tagliare le verdure o la gola a qualcuno. Il modo in cui viene usato dipende da chi lo usa. Lo stato mentale della persona deve essere in condizioni buone; la condotta dell’individuo dipende dai suoi pensieri e sentimenti. Il cuore è puro per natura ma i pensieri hanno il potere di mantenerlo puro o inquinarlo e il destino può essere danneggiato dai pensieri e dalle azioni.
Discorso Divino del 16 Luglio 1997.

26/10/2017- Il Signore Si manifesterà quando la colonna sarà recisa dalla spada dell’anelito. Hiranyakashipu lo fece e il Signore apparve immediatamente da dentro alla colonna. Egli non vi si era nascosto anticipando i fatti: Egli è dovunque quindi era anche lì. La lezione che Hiranyakashipu apprese è che il senso di corporeità (deha tatva) deve essere tagliato se la Divinità (Dehi tatva) deve manifestarsi il che è come dire che la convinzione “Io sono il corpo” deve sparire e la consapevolezza di “Io sono nel corpo” deve emergere. Finché rimanete  consapevoli di essere l’abitante del corpo, nessun dolore, nessuna infelicità, nessun orgoglio o egoismo può macchiarvi. Un po’ d’acqua di mare tenuta in una bottiglia emanerà un odore cattivo dopo pochi giorni mentre, finché è in mare, niente la corrompe. Siate nel Mare come parte di Esso, non vi individualizzate separandovi, non sentite di essere il corpo separato dal Residente (Dehi).
Discorso Divino del 29 Gennaio 1965.

27/10/2017- Ognuno ha la Divinità, la Verità e la dolcezza in se stesso; il solo problema è che non sa come manifestare quella Divinità, come applicare quella Verità e gustare quella dolcezza quindi trasporta i due pesi gemelli della gioia e dell’infelicità legati agli estremi del giogo che ha sulle spalle. Il coraggio è il tonico atto a ottenere la salute e la forza sia fisiche che mentali. Liberatevi del dubbio, dell’esitazione e della paura, non date loro alcuna occasione di mettere radici nella mente. Le persone possono ottenere qualunque cosa per mezzo della loro forza divina interiore, possono persino diventare Dio. Per aiutarvi a eliminare la paura e il dubbio, tenete sempre il Nome del Signore sulla lingua e nella mente e contemplate le forme infinite del Signore e la Sua Gloria illimitata. Attaccatevi a Lui e l’attaccamento a questi oggetti effimeri scomparirà o, almeno, voi comincerete a vederli nella loro proporzione corretta, nella loro realtà relativa.
Discorso Divino del 2 Settembre 1958.

28/10/2017- Il deha, il corpo, non è che uno strumento che serve per portare a manifestazione il Dehi, il Residente interiore. Realizzare l’unità con il Dehi deve essere il vostro impegno continuo e questo raggiungimento deve esprimersi nella pratica e disciplina effettive e nell’educazione dei sensi. L’acqua e il fuoco non possono muovere individualmente un treno, devono cooperare per produrre una terza cosa: il vapore. Questo fa muovere la macchina in avanti. Il kerosene e l’aria devono unirsi per formare il gas che si incendia nella lanterna per dare luce. Lo Yoga è descritto come chitta vritti nirodha, quietare le agitazioni mentali; esso indica anche l’Unione che è possibile quando le agitazioni mentali sono domate e si raggiunge l’equanimità. La devozione, la saggezza e l’azione devono condurre all’acquisizione dell’equanimità altrimenti sono soltanto una finzione. Domare la mente vi porterà al traguardo.
Discorso Divino del 29 Gennaio 1965.

29/10/2017- Atma Rama, il Rama che dona la gioia eterna, è presente nel cuore quindi ripetete il Suo Nome che è il Sole che può far sbocciare il loto del vostro cuore. Rama non è l’Imperatore Dasaratha, è il Signore dei dieci sensi. La recitazione del Nome di Rama deve diventare automatica, frequente ed essenziale come il respiro; le lettere-seme di Rama vengono dal mantra di Siva e Narayana perché è composto dalle seconde sillabe di ambedue: Na-ra-yana e Na-mah-sivaya. Il nome Rama vi concede il potere e tutto il capitale spirituale di cui avete bisogno; esso ha anche una forma e voi dovreste visualizzarla quando ripetete il Nome; così, esso diventa concreto e il suo ricordo è più facile. Vivete sempre alla presenza di quel Nome pieno di Forma: allora la vita diventa un’adorazione continua del Signore.
Discorso Divino del 2 Settembre 1958.

30/10/2017- La preoccupazione e l’afflizione, di un tipo o di un altro, saranno sempre presenti, nel passato, nel presente, nel futuro, mentre camminate, sognate e dormite, ma riponete la fede nel Signore e fate le vostre cose dedicandole a Lui e tutte le sofferenze svaniranno definitivamente!  Ricordate il Signore con gratitudine almeno tre volte al giorno o anche due volte: questo vi darà una pace grande. Non abbandonate i doveri quotidiani, compiteli con il Nome di Dio sulle labbra. Non coinvolgetevi nelle faccende di altri tanto da esserne così implicati da non potervi districare. Trascorrete il tempo contemplando le bellezze della natura che sono dispiegate davanti a voi sulla terra e in cielo: bei prati verdi, brezze che rasserenano e danno gioia, visioni di nubi colorate e musica degli uccelli. Cantate le glorie di Dio mentre camminate, non parlate con odio, non arrabbiatevi, non disturbate il cielo con grida e maledizioni e non inquinate l’aria con vanterie vendicative.
Discorso Divino del 2 Settembre 1958.

31/10/2017- Voi siete giudicati per la vostra disciplina spirituale e non per il numero di templi che frequentate o per la quantità e il valore delle offerte che avete fatto. Non esultate nel calcolare il tempo che avete impiegato in compagnia del Nome del Signore! Calcolate piuttosto il tempo che avete sprecato rimanendo distanti da quel contatto e pentitevene. Abbiate il Nome del Signore sempre nei pensieri e potrete vincere qualunque calamità! Ricordate come Madre Sita vinse il sarcasmo, gli insulti e le torture degli aggressori a Lanka: cosa le dette una capacità di resistenza simile? Fu soltanto il Nome del Signore, nient’altro. Il desiderio e la rabbia non possono coesistere con la devozione vera a Dio. La vostra devozione a Dio deve essere sincera e costante; Bhakti non è una questione di grani e barbe né l’adorazione consiste in fiori e canfora! L’alberello della devozione deve essere innaffiato, diserbato, concimato e liberato dai parassiti per ottenere il raccolto dell’amore, della pace e della gioia.
Discorso Divino del 29 Gennaio 1965.

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