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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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discorsi:1998:19980420

19980420 - 20 aprile

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Uomo, Verità, Amore e Dio

Evitate le cattive compagnie,
state assieme alle persone buone,
compite sempre azioni meritorie,
discriminate tra l’eterno e l’effimero.

Incarnazioni dell’Amore Divino,

oggi la gente tenta di sapere che cos’è la felicità, ma è attratta soltanto dagli oggetti del mondo e non cerca di conoscere se stessa. È del tutto inutile conoscere tutte le cose del mondo se non si conosce sé stessi. Il mondo intero si basa solo sull’Io.

Quando chiedete a qualcuno, ricco o povero che sia, “Chi sei tu?”, egli vi risponderà invariabilmente cominciando con la parola “Io”; la risposta abituale sarà infatti: “Io sono così e cosà…”.

Se poi fate altre domande, vi sarà risposto: “Io sono un dottore”, oppure “Io sono un uomo d’affari”.

Dottore e uomo d’affari fanno riferimento alla qualifica, alla professione. Se chiedete il nome, vi sarà risposto “Ramayya” o “Krishnayya”.

Questi sono nomi dati al corpo e sono temporanei, non rappresentano il vero “Io”. Voi siete un’entità permanente.

Ignaro di questa verità, l’uomo si lascia trascinare dalle cose effimere e asseconda desideri egoici. Così facendo non è di alcuna utilità al mondo.

Tutti nascono nella società, vengono da essa allevati e sono membra del corpo sociale. Solo lavorando per la società si può ottenere prosperità.

Oggi tutti cercano di vivere per sé stessi, senza curarsi della società.

Cercate la fonte della beatitudine

Non dimenticate che la fiducia in voi stessi è la base della vita. Così come è impossibile erigere muri senza fondamenta, allo stesso modo dovreste condurre una vita utile basata solo sulla fiducia in voi stessi. Quando le fondamenta sono ben salde, si può edificare la sovrastruttura della propria soddisfazione e della consapevolezza di sé: esse conducono alla realizzazione spirituale o beatitudine, che è il tetto della vita. Se l’uomo però dimentica le fondamenta, come può aspettarsi di avere felicità e pace? Il Sé è l’Atma; è necessario conoscere questa Realtà ed eliminare l’attaccamento al corpo, alla mente e all’intelletto.

L’Atma è il Padrone: riconoscete ciò e siate padroni della vostra mente. Non identificatevi con i vostri strumenti; tutti gli organi del corpo o strumenti sono attivati dalla vibrazione che trae origine dallo Spirito. Se non fosse per questo, l’uomo non potrebbe sopravvivere.

È un peccato che l’uomo dimentichi il principio spirituale e si privi della felicità. Gli uomini fingono soltanto di essere felici e sorridenti; in realtà, non sono felici. Dio è il Signore della felicità, e se non vi identificate con il Divino non potete essere felici.

Quando pensate a Dio e Lo pregate, non dovreste domandarGli cose banali, ma chiederGli ciò che non è in voi e che si trova in Dio: è la beatitudine che non avete e Dio è l’incarnazione della beatitudine. Perciò, è solo per questo che dovreste pregare.

Le persone si definiscono “devote” e poi pregano per avere cose banali; questa però non è vera devozione. Dio viene descritto come “Colui che è sempre gioioso e conferisce suprema felicità; l’Incarnazione della Coscienza Suprema”. Quindi, dovete pregare solo per avere questa beatitudine.

Se riflettete profondamente, scoprirete che Dio non è lontano da voi. Le esperienze, buone o cattive che siano, nascono solo da voi. Si raccoglie ciò che si semina: soltanto chi comprende questa verità può realizzare il Principio divino.

Nonostante i molti sforzi e la disciplina spirituale, non è possibile raggiungere la realizzazione della divinità perché la visione non è buona.

Buddha meditò profondamente su ciò e alla fine comprese che la mente è l’ostacolo verso la realizzazione.

Raggiunse poi lo stato di amanaska, superò cioè le trappole della mente e raggiunse il Nirvana o liberazione. Egli realizzò l’Atma.

Come liberarsi di questa mente? È possibile soltanto dirigendo l’attenzione all’intelletto e cominciando a discernere ciò che è eterno da ciò che è effimero.

Dovete perseguire la conoscenza discriminatrice, scartando la conoscenza libresca che è superficiale. Ovviamente, non dovete usare la discriminazione per il vostro interesse; la discriminazione va usata per il bene di tutti. Ciò significa apertura mentale ed espansione dell’amore. Non dovreste avere una visione ristretta, che è invece contrazione dell’amore.

Per salutare un amico, gli dite: “Ciao!”

Quel saluto, però, non riflette il vostro amore. Dovreste essere interiormente vuoti, ovvero al di là dei sentimenti e dei desideri egoici. Dovreste andare oltre la mente. Buddha meditò per sei anni prima di poter comprendere che: Buddhi grahyam atindriyam: “L’intelligenza afferra ciò che è al di là dei sensi”. Egli andò al di là del corpo, della mente e dell’intelletto e realizzò l’Atma.

Oggi l’uomo agisce come un attore cinematografico. Tutto ciò che fa è falso, ipocrita. Uno dei significati del termine manava (uomo) è ma, cioè maya; na, cioè “no” e va che sta per “condotta”. Che cos’è la maya

(l’illusione)? È considerare esistente ciò che in realtà non lo è. Quando camminate la vostra ombra vi segue.

Ogni azione ha una reazione, una risonanza e un riflesso. Anche i vostri sentimenti e pensieri si riflettono nelle vostre azioni. Finché siete pieni di pensieri non potete fare alcun progresso sulla via spirituale.

Come ho spiegato in un altro discorso, la stessa parola man (uomo) va interpretata come m, maya; a, Atma; n, Nirvana. Cioè, solo quando supererete l’illusione potrete realizzare lo Spirito divino e raggiungere la liberazione.

Tuttavia, per ottenere ciò è indispensabile possedere fiducia in sé stessi, cioè fiducia nel Sé e non negli strumenti (mente, corpo, sensi).

L’uomo odierno è schiacciato dalle preoccupazioni ed è avvilito a causa del suo attaccamento al corpo e agli oggetti del mondo. Egli dedica tutta la sua attenzione alla famiglia, e a procurarsi ricchezze e fama; se dedicasse anche soltanto una frazione della sua attenzione a Dio otterrebbe tutto.

Perché non avete fede nel Divino onnipotente? Vi sacrificate per le cose più insignificanti; se foste pronti al sacrificio per il Signore otterreste una grazia illimitata, con la quale voi, la vostra famiglia e le persone che amate godreste di pace e felicità.

Gli Indiani hanno sempre pregato per il benessere e la felicità degli esseri di tutto il mondo: questo è il giusto modo di pregare Dio.

Anche voi fate parte del mondo e anche voi, assieme agli altri, godrete di quella pace e serenità.

Coltivate pensieri divini

Il termine Bharata ha un significato molto sacro. Bha è la luce che risplende di se stessa. Chi si sforza di cercare la luce dello Spirito è un Bharatiya (Indiano).

Anche in musica, la parola Bharata ha un significato unico: bha sta per bhavam (sentimento), ra sta per ragam (melodia) e ta sta per talam (ritmo). La combinazione armonica di Bhava, raga e tala rende la musica piacevole all’ascolto.

Similmente, in ogni campo, come ad esempio quello morale, etico e spirituale, i pensieri divini dovrebbero essere predominanti. Questa è la caratteristica dei Bharatiya.

Dio è Sat-Cit-Ananda. Cercate la pura Sapienza spirituale (Cit) mediante il senso di ciò che è eterno; allora otterreste Ananda (la Beatitudine). La beatitudine può scaturire solo dalla beatitudine, non dalla depressione.

Adorate Dio con amore, perché l’amore è Dio e Dio è amore. Questo vi darà la vera felicità. Oggi, la gente finge di amare, ma il suo sentimento interiore non è pervaso d’amore. “Si diventa ciò che ci si sente”. I sentimenti che nutrite foggiano la vostra realtà.

Voi pensate ancora che ciò che sentite sia diverso da ciò che esprimete. Non sapete quando il corpo cesserà di funzionare, se nell’infanzia, in gioventù o in vecchiaia. La morte è cosa certa. Sebbene il corpo sia il contenitore di ogni sporcizia, dobbiamo mantenerlo in buone condizioni, poiché esso è anche il tempio di Dio. Di per se stesso, il corpo non può aiutarvi ad attraversare l’oceano dell’esistenza.

Dovete arrendervi al Signore. Da mane a sera, l’uomo si preoccupa solo di procacciarsi i mezzi per riempire lo stomaco, ma non compie il minimo sforzo per ottenere la visione del Divino. È disposto a rimanere in coda per lungo tempo pur di procurarsi un biglietto per il cinematografo o per viaggiare in autobus, ma non ama stare in fila per avere il darsan del Divino, che può procurargli una beatitudine tale che nient’altro può dargli.

Gli alberi producono dolci frutti per gli altri senza tenerne per sé, le mucche danno il latte senza berne neppure una goccia; i fiumi forniscono grandi riserve d’acqua, ma non ne trattengono una sola goccia per sé.

Soltanto l’uomo usufruisce di tutto senza dare nulla alla società. Il Dharma protegge chi lo protegge, ma distrugge chi tenta di distruggerlo!

Incarnazioni dell’Amore,

avete ricevuto nascita umana come un prezioso dono di Dio. Non sprecatela correndo dietro ai piaceri materiali.

Pregate Dio e serviteLo prestando servizio all’umanità.

Bussate alla porta giusta

Adi Sankara diffuse la conoscenza della non dualità per tutta la vita, ma anch’egli sottolineò l’importanza della preghiera nel suo celebre scritto Bhaja Govindam.

Disse che la semplice erudizione non verrà in soccorso al momento del trapasso. Bisogna pregare e adorare Dio per spezzare il legame della nascita e della morte. La devozione basata sul Principio dell’Amore è essenziale per la liberazione di ogni essere umano. Advaita significa vedere l’unità nella diversità.

(Swami prende in mano un bicchiere d’argento e dice che, anche quando il bicchiere come forma sarà sparito, l’argento come sostanza rimarrà ugualmente.)

Il principio originario del Potere Supremo è uno. L’oro è uno, sebbene i gioielli assumano molte forme ; anche se Gli offrite molte varietà di fiori, il Signore accetterà solamente quel fiore che non appassisce: il fiore del vostro cuore.

Essendo il cuore l’altare del Signore, Egli lo gradisce più di ogni altra cosa. Per vivere, vi occorrono cibo, vestiti e riparo; non dovreste però dimenticare che il Divino è il fondamento di tutto ciò che vi abbisogna.

Pensate a Lui costantemente, anche durante il lavoro.

PregateLo con cuore puro e con mente scevra da desideri. Non chiedeteGli cose banali.

Amate Dio con un cuore privo di desideri. In che modo Sabari ricevette la grazia di Rama e ottenne la liberazione?

In che modo Jatayu ebbe il privilegio di spirare fra le braccia del Signore? Essi non pregavano per cose futili. Non chiedete un anello o una catena: chiedete l’oro! Con esso, potete forgiare qualunque gioiello.

Dimentichi della dichiarazione e della promessa fattavi dal Signore, vi comportate in maniera contraria ai Suoi comandamenti. Dio ha dichiarato:

Chiedete e vi sarà dato,
cercate e troverete,
bussate e vi sarà aperto!

Non state chiedendo la cosa giusta; è il mondo che desiderate e non Dio, il Creatore del mondo. Come potete aspettarvi che Egli vi risponda? Quello che voi cercate sono i soldi e una posizione, cioè cose meschine e transitorie.

A quale porta state bussando? A quella del dolore. Come potete pretendere la Beatitudine? Se agiste in base alle direttive del Signore otterreste i giusti risultati.

Se aprite a Dio la porta del cuore e dell’amore avrete tutto ciò di cui avete bisogno. Non chiedete favori materiali: chiedete Dio stesso! Egli può darvi qualunque cosa vi serva. Pregate per avere il Suo amore e lo avrete.

Grazie al Suo amore, otterrete prosperità qui e in avvenire.

Swami ha concluso il Discorso con il bhajan:

Prema mudita manase kaho, Rama, rama, ram….

Kodaikanal, 20 aprile 1998,

Sri Sruti

(Trad. da Sanathana sarathi, 7/98)

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